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1
LAVORAZIONI PER
DEFORMAZIONE PLASTICA
Tratto da:
Ceretti E., Maccarini G.; Plasticit e Lavorazioni per Deformazione Plastica; Universit
degli Studi di Brescia (Capitolo 3)
Santochi M., Giusti F.; Tecnologia Meccanica; Casa Editrice Ambrosiana (Capitolo 5)
2
DEFORMAZIONE PLASTICA
Lidea di base deformare un materiale attraverso unopportuna applicazione di un
campo di forze per ottenere la geometria (macro e micro) desiderata.
E un tipo di lavorazione molto diffusa in ambito industriale.
Definizione: classe di processi che ottengono la modifica della forma di un
semilavorato o di un grezzo, applicandovi un sistema di forze in grado
di causarne deformazione plastica, cio permanente
Le lavorazioni per deformazione plastica sono un processo tipico dei
materiali metallici (e dei materiali polimerici termoplastici)
2
3
PROCESSI PRIMARI: DEFORMAZIONE PLASTICA
SIDERURGIA
LINGOTTO COLATA CONTINUA
LAMINAZIONE
BRAMME, BLUMI, BILLETTE
LAMINAZIONE LAMINAZIONE
LAMIERE
(1D)
BARRE E TUBI
(2D)
COMPONENTI MASSIVI
(3D)
FONDERIA FUCINATURA
STAMPAGGIO
ROTTAME
ESTRUSIONE
TRAFILATURA
MINERALE
4
PROCESSI SECONDARI: DEFORMAZIONE PLASTICA
DEF. PLASTICA
LAMIERE
(1D)
BARRE E TUBI
(2D)
COMPONENTI MASSIVI
(3D)
ASP.NE TRUCIOLO ELETTROEROSIONE TAGLIO ASP.NE TRUCIOLO
DEF. PLASTICA TAGLIO ASP.NE TRUCIOLO
ASSEMBLAGGIO
3
5
Processi di lavorazione per deformazione plastica
Stampaggio massivo in stampo chiuso, a caldo:
prodotti prodotti
filmati filmati
6
Processi di lavorazione per deformazione plastica
Laminazione,
a caldo o a freddo,
in continuo
prodotti prodotti
V V
o o V V
f f
h h
o o h h
f f
Lamiere, nastri, barre, ecc. Lamiere, nastri, barre, ecc.
4
7
Processi di lavorazione per deformazione plastica
prodotti prodotti
filmati filmati
Estrusione,
a caldo o a freddo,
in continuo o intermittente
8
Processi di lavorazione per deformazione plastica
prodotti prodotti
filmati filmati
Trafilatura,
a freddo, in continuo
Fili, cavi, tubi Fili, cavi, tubi
5
9
Processi di lavorazione per deformazione plastica
prodotti prodotti
filmati filmati
Piegatura della lamiera,
a freddo
10
Processi di lavorazione per deformazione plastica
prodotti prodotti
filmati filmati
Stampaggio e imbutitura
della lamiera,
a freddo
s
t
a
m
p
o
s
t
a
m
p
o
punzone punzone
p
r
e
m
i
l
a
m
i
e
r
a
p
r
e
m
i
l
a
m
i
e
r
a
lamiera lamiera
s
t
a
m
p
o
s
t
a
m
p
o
punzone punzone
p
r
e
m
i
l
a
m
i
e
r
a
p
r
e
m
i
l
a
m
i
e
r
a
lamiera lamiera
s
t
a
m
p
o
s
t
a
m
p
o
punzone punzone
p
r
e
m
i
l
a
m
i
e
r
a
p
r
e
m
i
l
a
m
i
e
r
a
lamiera lamiera
6
11
Processi di lavorazione per deformazione plastica
Criteri di classificazione
1. Stazionari o evolutivi
2. A caldo o a freddo
3. Di spessori sottili (tubi e lamiere) o massivi
Estrusione Estrusione
Trafilatura Trafilatura
Laminazione Laminazione
Stampaggio Stampaggio
Imbutitura Imbutitura
Estrusione Estrusione
Stampaggio Stampaggio
Laminazione Laminazione
Imbutitura Imbutitura
Trafilatura Trafilatura
Laminazione Laminazione
Imbutitura Imbutitura
Piegatura Piegatura
Laminazione Laminazione
Estrusione Estrusione
Stampaggio Stampaggio
Laminazione Laminazione
12
Processi di lavorazione per deformazione plastica
Criteri di classificazione
Stazionari o evolutivi
Se le variabili di stato (sforzi, deformazioni, temperature) del processo non variano al
trascorrere del tempo, il processo si dice stazionario. I processi stazionari sono tipicamente
quelli in continuo, come la laminazione.
A caldo o a freddo
Se la temperatura del materiale in lavorazione supera i 2/3 della temperatura di fusione del
materiale, il processo si dice classificato caldo. Se il materiale non subisce apporto di
calore dallesterno, il processo si dice a freddo. Esistono, poco diffusi industrialmente,
tentativi di realizzare processi a tiepido.
7
13
DEFORMAZIONE E MATERIALI
I materiali metallici se sollecitati si deformano prima elasticamente e poi plasticamente.
Questo comportamento ha una spiegazione a livello microscopico osservando il reticolo
cristallino.
Campo elastico Campo plastico
Quando si ha deformazione plastica con buona approssimazione si pu ritenere il
volume costante.
14
Meccanismi di deformazione
Slip lines
La deformazione plastica avviene sempre per moto relativo di La deformazione plastica avviene sempre per moto relativo di
blocchi cristallini di lungo le cosiddette blocchi cristallini di lungo le cosiddette linee di scorrimento linee di scorrimento
8
15
Meccanismi di deformazione
Grani
Un blocco compatto di Un blocco compatto di
cristallo cristallo detto detto
grano grano
Lo scorrimento pu Lo scorrimento pu
essere essere
intragranulare intragranulare (lungo (lungo
le slip line) le slip line)
intergranulare (lungo i intergranulare (lungo i
bordi di grano) bordi di grano)
16
Meccanismi di deformazione
Dislocazioni
Lo scorrimento Lo scorrimento
intragranulare intragranulare
facilitato dalla facilitato dalla
presenza delle presenza delle
dislocazioni dislocazioni a a
vite vite o lineari o lineari
9
17
La deformazione plastica ovviamente cambia la
forma dei grani
Esempi tipici sono stampaggio massivo e
laminazione a freddo
A livello macroscopico, questo determina diverse
caratteristiche meccaniche in diverse direzioni
Il materiale pu diventare quindi anisotropo
durante il processo
Talvolta anche il materiale di partenza, specie se
in forma di lamiera, pu essere anisotropo
Meccanismi di deformazione
Anisotropia
18
Meccanismi di deformazione
Anisotropia
Mechanical fibering
Anisotropia indotta da deformazione
Orientamenti preferenziali
propriet metallurgiche intrinseche del materiale
10
19
SFORZI E DEFORMAZIONI
Nel dimensionamento di un prodotto (ad esempio organi di macchina) si abituati a
ragionare in campo elastico.
Nelle lavorazioni per deformazione plastica si porta il materiale in campo plastico.
Le differenze tra i due campi sono importanti:
Costante ( = 0.5) Variabile Volume
Costante (o a volte Coulombiano) Coulombiano Attrito
Prandtl-Reuss
(tra sforzo e deformazione plastica incrementale)
Hooke
Legame sforzi-
deformazioni
Tensore deformazioni
(elastiche + plastiche
o solo plastiche)
Tensore deformazioni
elastiche
Deformazioni
Tensore sforzi Tensore sforzi Sforzi
Campo plastico Campo elastico
20
Meccanismi di deformazione:
incrudimento
Col progredire della deformazione plastica, le
dislocazioni possono
Interferire tra loro (impilarsi)
Essere impedite da
Bordi di grano
Impurit
Inclusioni
Incrudimento Incrudimento
da da lavoro lavoro
(o (o da da deformazione deformazione) )
Incrudimento Incrudimento
= =
aumento della aumento della
forza necessaria forza necessaria
11
21
DEFORMAZIONE E MATERIALI
Il comportamento dei materiali lo descriviamo attraverso la prova di trazione (stato di
sollecitazione monoassiale).
0
F
R
A
=
F
A
=
0
l
e
l

=
( ) ln 1 e = +
sforzi-deformazioni veri
sforzi-deformazioni
ingegneristici
22
DEFORMAZIONE E MATERIALI
Le varie grandezze di interesse per la deformazione plastica ricavabili dalla prova sono:
sforzi-deformazioni
ingegneristici
Rigidezza
Malleabilit
Tenacit
Duttilit
Resistenza
meccanica
R
e
12
23
Meccanismi di deformazione
Effetti della temperatura
Lavorazioni a freddo T/T
m
< 0.3
maggiori forze ed energie
migliori propriet meccaniche
maggiore precisione dimensionale
migliore finitura superficiale
Lavorazioni intermedie T/T
m
< 0.5
Lavorazioni a caldo T/T
m
> 0.6
minori forze ed energie
minori propriet meccaniche
minore precisione dimensionale
minore finitura superficiale
La differenza La differenza data data
dalla temperatura di dalla temperatura di
ricristallizzazione ricristallizzazione
( (T T
m m
temp temp di di
fusione) fusione)
24
Alla temperatura di Alla temperatura di
ricristallizzazione cambia ricristallizzazione cambia
la metallurgia del la metallurgia del
materiale materiale
I grani diventano pi I grani diventano pi fini fini
e tondeggianti e tondeggianti
Lo scorrimento Lo scorrimento
intergranualare intergranualare
ovviamente favorito da ovviamente favorito da
grani pi grani pi piccoli piccoli
Oltre questa Oltre questa
temperatura, i grani temperatura, i grani
ricominciano a crescere ricominciano a crescere
Meccanismi di deformazione
Effetti della temperatura
13
25
La temperatura di
ricristallizzazione per vari
metalli
In realt In realt non non possibile possibile
prescindere dal tempo di prescindere dal tempo di
permanenza in permanenza in
temperatura, per cui temperatura, per cui
l l effetto della temperatura effetto della temperatura
sempre congiunto sempre congiunto
all all effetto della velocit effetto della velocit di di
deformazione deformazione
Meccanismi di deformazione
Effetti della temperatura
26
DEFORMAZIONE E MATERIALI
Come noto, queste grandezze variano al variare della temperatura.
la resistenza meccanica diminuisce
la duttilit aumenta
la malleabilit aumenta (diminuisce lincrudimento)
la tenacit generalmente aumenta

T
1
T
2
T
3
1 2 3
T T T < <
14
27
DEFORMAZIONE E MATERIALI
Il comportamento meccanico dipende per anche dalla velocit di deformazione:
4 3 2 1
> > > & & & &
28
Trazione Uniforme Compressione Uniforme Taglio
F F
A A
0 0
F F
F F F F
l l
0 0
A A
0 0
A A
1 1
F F
t t
( () )
l l
1 1
l l
0 0
l l
1 1
a a
b b

A A
1 1
A A
0 0
, l , l
0 0
= area e lunghezza iniziale = area e lunghezza iniziale
A A
1 1
, l , l
1 1
= area e lunghezza finale = area e lunghezza finale
A, l A, l = area e lunghezza istantanee = area e lunghezza istantanee
F F
t t
( () )
Modi Modi di di Deformazione Deformazione
Stato di deformazione
15
29
Prova di trazione
A0
A%
Valori ingegneristici Valori ingegneristici
pu essere condotta su provini cilindrici o da lamiera pu essere condotta su provini cilindrici o da lamiera
30
Deformazione
Ingegneristica
(Allungamento)
Deformazione Reale
Volume Constancy
( )
ln
0
1
1
0
|
|

\
|
= =

l
l
l
dl
l
l

0
0 1
0
l
l l
l
l
e

= =
Deformazione Vera & Ingegneristica
Stato di deformazione
16
31
A
F

n
=
A
F

t
=
0
A
F
S =
A
F
=
F
n
: Forza Normale
F
t
: Forza Tangenziale
Stato di sforzo
Tensione Tensione
Ingegneristica Ingegneristica
Tensione Tensione
Reale Reale
Tensione Tensione
Tangenziale Tangenziale
Tensione Tensione
Normale Normale
A
0
: Area Iniziale
A: Area Instantanea
F F
n n
F F
t t
32
MODELLI REOLOGICI
In campo elastico il legame tra sforzo monoassiale e deformazione viene descritto
attraverso la legge di Hooke:
In campo plastico il legame tra sforzo monoassiale e deformazione viene descritto
attraverso un modello reologico. Abbiamo visto che in linea generale sar:
Per semplicit prendiamo in considerazione due classi di modelli:
E =
( , , ) f T = &
0 0
0 0
( ) = ; =
( ) = ; =
f T T
f T T


=
=
& &
&
17
33
MODELLI REOLOGICI
Per il primo modello abbiamo diverse possibilit:
modello esponenziale:
modello rigido-plastico
n
K =
( ) f =
34
Leggi di flusso plastico
Annealed = Annealed = ricotto ricotto
18
35
MODELLI REOLOGICI
modello perfettamente plastico:
modello rigido-plastico con incrudimento:
36
CRITERIO DI PLASTICITA MONOASSIALE
Per giungere ad una modellazione analitica delle lavorazioni per deformazione plastica
spesso necessario descrivere il materiale con un modello semplice: il modello
infinitamente rigido, perfettamente plastico:
Il materiale cos caratterizzato da un unico parametro: la RESISTENZA AL FLUSSO
PLASTICO (o FLOW STRESS)
0
. Quindi quando
il materiale fluisce plasticamente.
0
=
19
37
MODELLI REOLOGICI
modello plastico con incrudimento:
38
MODELLI REOLOGICI
Per il secondo modello si osserva che la relazione tra lo sforzo e la velocit
di deformazione lineare in un diagramma doppio logaritmico:
Quindi il modello pi adatto
( ) f = &
m
C = &
20
39
Leggi di flusso plastico:
velocit di deformazione e temperatura
Valori tipici di Valori tipici di C C ed ed m m
Materiale Temperatura (C) C (MPa) m
Alluminio 200 - 500 82 - 14 0.07 0.23
Leghe alluminio 200 - 500 310 - 35 0 0.20
Rame 300 - 900 240 - 20 0.05 0.17
Leghe rame 200 - 800 415 - 14 0.02 0.3
Magnesio 200 - 400 140 - 14 0.07 0.43
Piombo 100 - 300 11 - 2 0.1 0.2
Acciaio b.t.C. 900 - 1200 155 - 48 0.08 0.22
Acciaio m.t.C. 900 - 1200 160 - 48 0.07 0.24
Acciaio a.t.C. 900 - 1200 415 - 35 0.04 0.4
Titanio 200 - 1000 930 - 14 0.04 0.3
Leghe titanio 200 - 1000 900 - 35 0.02 0.3

m
C =
&
Per lavorazioni
a caldo isoterme:
40
Leggi di flusso plastico:
velocit di deformazione e temperatura
m
C =
&
Per lavorazioni
a caldo isoterme:
Processo Vel. def. (m/s)
Forgiat., lamin. a freddo 0.1 0.5 0.1 - 100 1 - 10
3

Forgiat., lamin. a caldo 0.1 0.6 0.1 - 30 1 10
3

Trafilat. (a freddo) 0.05 0.5 0.1 - 100 1 10
4

Estrusione (a caldo) 2 - 5 0.1 - 1 10
-1
10
2

Form. a esplosione 0.05 0.2 10 - 100 10 - 10
5

Stamp. lamiere 0.1 0.5 0.05 - 2 1 10
2

Form. superplastica 0.2 - 3 10
-4
10
-2
10
-4
10
-2

Truciolo 1 - 10 0.1 - 100 10
3
- 10
6


Velocit Velocit tipiche nei processi di deformazione plastica tipiche nei processi di deformazione plastica

&

21
41
MODELLI REOLOGICI
Il valore delle costanti dipende dalla temperatura. Sperimentalmente si osserva che con
buona approssimazione gli esponenti si annullano a seconda che la lavorazione avvenga a
freddo o a caldo.
FREDDO CALDO

d/dt

d/dt
n
K =
m
C = &
0 n =
0 m =
42
in funzione della velocit di
deformazione

. .
R R
e e
T T
Meccanismo
velocit di incrudimento
velocit di ricristallizzazione
A basse temperature
- alta resistenza meccanica
- poco sensibile
-( m ~ 0)
Ad alte temperature
- bassa resistenza
- molto sensibile
-( n ~ 0)
m n
K
&
=
velocit di deformazione
e temperatura

MODELLI REOLOGICI
22
43
CRITERIO DI PLASTICITA
Lapprossimazione introdotta usando questo modello limitata nel caso di lavorazioni a
caldo, se si trascura leffetto della velocit.
Per le lavorazioni a freddo lapprossimazione pi grossolana e
0
pu essere definito
come la media della sollecitazione durante tutta la deformazione (anche se spesso la

max
non nota):

max
max
0
0
max
1
n
K d

44
DEFORMAZIONE E MATERIALI
deform deform. .
lamiera lamiera
trafilatura trafilatura
imbutitura imbutitura
Fino ad ora abbiamo descritto il comportamento
meccanico del materiale nel caso di sollecitazione
monoassiale.
Per applicare lanalisi sforzo/deformazione alle
lavorazioni per deformazione plastica dobbiamo tenere
conto del fatto che la sollecitazione in generale
multiassiale:
abbiamo bisogno di un criterio per trasformare un generico
stato di sollecitazione in uno monoassiale equivalente
(sforzo equivalente);
dobbiamo avere un criterio per capire quando il materiale
fluisce plasticamente;
una volta che sappiamo che il materiale scorre
plasticamente, non possiamo usare la legge di Hooke ma
dobbiamo costruire un nuovo modello di relazione tra
sforzo e deformazione
Inoltre
dobbiamo descrivere opportunamente lattrito che si
svilupper tra il materiale e le pareti
23
45
Nel caso Nel caso unia uniassiale ssiale, il valore di , il valore di
sforzo reale sforzo reale
immediatamente evidente, immediatamente evidente,
mentre mentre in caso di sollecitazioni in caso di sollecitazioni
composte (stato di sforzo composte (stato di sforzo triassiale triassiale) )
si si deve adottare un criterio di deve adottare un criterio di
resistenza resistenza: :
( ( flow stress flow stress o o sforzo sforzo
equivalente equivalente ) ) = P / A
l
=
lo
dl / l = ln l / l
o
Prova di trazione

P
A
=
46
Riprendiamo alcuni concetti in parte gi noti.
Ricordiamo che:
Sforzi e deformazioni sono grandezze tensoriali;

x
x
y
y
z
z
x y
x y
y x
y x
x z
x z
z x

z x
z y
z y

y z
y z
SFORZI E DEFORMAZIONI
24
47

xx

xy

xz

xy

yy

yz

xz

yz

zz
|
\



|

|
|
|
Stato di sforzo Stato di sforzo
Le 9 componenti del Le 9 componenti del
tensore degli sforzi: tensore degli sforzi:
sforzi normali sforzi normali
sforzi di taglio sforzi di taglio
48
Un generale stato di sforzo definito da:
Se il sistema di riferimento principale si ha:
Se dobbiamo ordinare le tensioni principali scriviamo
SFORZI
x xy xz
xy y yz
xz yz z



(
(
(
(

1
2
3
0 0
0 0
0 0

(
(
(
(

I II III
> >
25
49
Stato di sforzo: Stato di sforzo: casi casi particolari particolari
Trazione/compressione Trazione/compressione
monoassiale monoassiale
Taglio e Taglio e
trazione/compressione trazione/compressione
1
0
1 13 31
0; =
2 3
0 = =
Trazione Trazione
biassiale biassiale
bilanciata bilanciata
1 2
=
3
0
ij
= =
Stato piano di Stato piano di
sforzo sforzo
3
0
ij
= =
0
ij
Altri =
Taglio Taglio
biassiale biassiale
12 21
=
1 2 3
0 = = =
12 21 13 31
; = =
0
ij
Altri =
0
ij
Altri =
2 3
0 = =
0
ij
=
semplice semplice
50
Si definisce la sollecitazione idrostatica:
e quella deviatorica:
Stato di sforzo Stato di sforzo
( ) ( )
1 2 3
1 1
3 3
idr x y z
= + + = + +
1 1 idr
=
0 0
0 0
0 0
x xy xz x xy xz idr
xy y yz xy y yz idr
xz yz z xz yz z idr



( (
(
( (
(
= +
( (
(
( (
(


Total Stress = Deviatoric Stress + Mean Stress
26
51

xx

xy

xz

xy

yy

yz

xz

yz

zz
|
\



|

|
|
|
=

xx

m

xy

xz

xy

yy

m

yz

xz

yz

zz

m
|
\



|

|
|
|
+

m
0 0
0
m
0
0 0
m
|
\



|

|
|
|

m
=

xx
+
yy
+
zz
3
=
I
1
3
Responsible for
Shape Change
Responsible for
Volume Change
Stato di sforzo Stato di sforzo
Total Stress = Deviatoric Stress + Mean Stress
Se rappresentiamo i tensori come una matrice 3x3, la somma degli elementi della
diagonale principale (traccia) non dipende dal sistema di riferimento
52
Total Stress = Deviatoric Stress + Mean Stress
Stato di sforzo Stato di sforzo

m
=

xx
+
yy
+
zz
3
=
I
1
3
La componente La componente deviatorica deviatorica del del
tensore degli sforzi tensore degli sforzi la vera la vera
responsabile della responsabile della
deformazione plastica, cio deformazione plastica, cio del del
cambiamento di forma. cambiamento di forma.
La componente media La componente media detta detta
anche idrostatica, poich anche idrostatica, poich
corrisponde esattamente allo stato corrisponde esattamente allo stato
di sforzo cui di sforzo cui soggetto un corpo soggetto un corpo
immerso in un fluido ad una data immerso in un fluido ad una data
pressione. Tale componente non pressione. Tale componente non
pu essere responsabile di pu essere responsabile di
deformazione plastica poich deformazione plastica poich non non
genera sforzi di taglio, quindi non genera sforzi di taglio, quindi non
potr potr far scorrere tra loro i blocchi far scorrere tra loro i blocchi
cristallini lungo le slip cristallini lungo le slip lines lines. La . La
componente media pu causare componente media pu causare
contrazioni o espansioni del volume contrazioni o espansioni del volume
del materiale, che restano per in del materiale, che restano per in
campo elastico campo elastico
I
1
detto primo invariante del tensore degli
sforzi, ed una quantit che non dipende dal
sistema di riferimento cartesiano scelto per
rappresentare il tensore. Ci sono anche altri 2
invarianti, I
2
ed I
3
27
53
Stato di sforzo Stato di sforzo
Osservazioni: Osservazioni:
La distinzione tra le 2 componenti non La distinzione tra le 2 componenti non rilevante per i rilevante per i
solidi elastici, mentre lo solidi elastici, mentre lo per i liquidi ed i solidi in campo per i liquidi ed i solidi in campo
plastico plastico
I gas non sono generalmente influenzati dalla componente I gas non sono generalmente influenzati dalla componente
deviatorica deviatorica
Materiali anisotropi possono subire deformazione plastica Materiali anisotropi possono subire deformazione plastica
anche in presenza della sola componente idrostatica anche in presenza della sola componente idrostatica
In realt In realt si vede che un si vede che un elevata componente media pu in elevata componente media pu in
taluni casi aumentare la duttilit taluni casi aumentare la duttilit dei materiali dei materiali
Total Stress = Deviatoric Stress + Mean Stress
54
DEFORMAZIONI
Un generico stato di deformazioni definito da:
Se il sistema di riferimento principale si ha:
1 1
2 2
1 1
2 2
1 1
2 2
x xy xz
xy y yz
xz yz z



(
(
(
(
(
(

1
2
3
0 0
0 0
0 0

(
(
(
(

28
55
Per le deformazioni, il termine:
la variazione di volume (dilatazione).
DEFORMAZIONI
( )
1 2 3

x y z
+ + = + +
1
1+
z
1
1
1+
y
1+
x
( )( )( )
0
1
1
1 1 1
1 ...
x y z
x y z
x y z
V
V
V



=
= + + + =
= + + + +
= + +
56
DEFORMAZIONI
Se la deformazione giunge in campo plastico possiamo scrivere:
cio la deformazione la somma della componente elastica e quella plastica.
In campo plastico vale la costanza del volume:
questa condizione viene anche detta condizione di incomprimibilit.
Sperimentalmente si osserva che un materiale duttile sottoposto ad una sollecitazione
idrostatica di
compressione: non si deforma plasticamente ma solo elasticamente
trazione: cede con una frattura fragile.
el pl
= +
1 2 3
0
pl pl pl
+ + =
29
57
Come possiamo ricondurre uno stato di sforzo triassiale ad uno sforzo equivalente
monoassiale?
Esistono vari criteri:
massima tensione positiva (Galileo)
massima tensione positiva e negativa
massima tensione tangenziale (Tresca)
equivalenza dellenergia di deformazione (Beltrami-Haig)
equivalenza dellenergia di distorsione (Von Mises)

CRITERI PLASTICITA TRIASSIALI
?
x xy xz
xy y yz eq
xz yz z



(
(

(
(

58
Massima tensione positiva (Galileo)
Adottando un modello rigido plastico per la sollecitazione monoassiale si ottiene che il
materiale fluisce plasticamente quando:
Massima tensione positiva e negativa
Sempre con lo stesso modello per il comportamento monoassiale si ha:
Entrambi i criteri hanno evidenti limiti: non tengono conto della triassialit degli sforzi.
CRITERI PLASTICITA TRIASSIALI
I eq
=
I eq
=
I 0
=
I 0
=
0

30
59
Massima tensione tangenziale (Tresca)
Se si ipotizza sempre il modello rigido plastico si ha che:
e quindi il materiale fluisce plasticamente quando:
CRITERI PLASTICITA TRIASSIALI
I III
max
2
eq



= =
0
0max
2


I III 0

60
Equivalenza dellenergia di deformazione (Beltrami-Haig)
Calcoliamo lenergia di deformazione elastica nel caso triassiale:
e quella del caso monoassiale:
Ipotizziamo che nelle due condizioni mono e multiassiale il flusso plastico avvenga allo
stesso valore di energia di deformazione cumulata nel materiale: l
mono
= l
triass
.
Ipotizziamo che si valido il modello elasto-plastico senza incrudimento e applichiamo il
legame in campo elastico. Otteniamo:
CRITERI PLASTICITA TRIASSIALI
( )
1 1 2 2 3 3
1
2
triass
l = + +
1
2
mono eq
l =
( )
2 2 2 2
0 1 2 3 1 2 2 3 1 3
2 = + + + +
31
61
Equivalenza dellenergia di distorsione (Von Mises)
E unevoluzione del precedente: meglio togliere dallenergia di deformazione
lenergia associata alla componente idrostatica (dilatazione):
Seguendo gli stessi passaggi di prima si ottiene:
o, nel caso di una generica giacitura:
Si noti che nel caso in cui sia presente una sola sollecitazione tangenziale si ha:
CRITERI PLASTICITA TRIASSIALI
( ) ( )
1 1 2 2 3 3 1 2 3
1 1
2 2
triass idr
l = + + + +
( ) ( ) ( )
2 2 2
2
0 1 2 2 3 1 3
2 = + +
( ) ( ) ( ) ( )
2 2 2
2
2
0
2 6
x y x z y z xy xz yz
= + + + + +
0 0
max
> Tresca
2
3

| |
=
|
\
62
Criterio di von Criterio di von Mises Mises
una grandezza scalare, proporzionale al terzo una grandezza scalare, proporzionale al terzo
invariante invariante I I
3 3
, nonch , nonch allo sforzo di taglio su un piano allo sforzo di taglio su un piano
inclinato ad angoli uguali con le 3 direzioni principali. inclinato ad angoli uguali con le 3 direzioni principali.
Tale sforzo si dice anche Tale sforzo si dice anche
sforzo di taglio sforzo di taglio ottaedrale ottaedrale

2 2 2
1 2 2 3 3 1
( ) ( ) ( )
2

+ +
=
la radice della somma quadratica delle 3 la radice della somma quadratica delle 3
max max

CRITERI PLASTICITA TRIASSIALI


32
63
2 2 2
1 2 2 3 3 1
( ) ( ) ( )
2
Y

+ +
= =
Tale criterio Tale criterio quello di gran lunga pi quello di gran lunga pi usato usato
Si pu dimostrare che lo sforzo equivalente alla von Si pu dimostrare che lo sforzo equivalente alla von Mises Mises funzione del funzione del
secondo secondo invariante invariante I I
2 2
, ed , ed esso stesso invariante esso stesso invariante
Il criterio Il criterio isotropo isotropo (le 3 componenti hanno lo stesso peso) (le 3 componenti hanno lo stesso peso)
Il criterio Il criterio indipendente dal termine idrostatico ndipendente dal termine idrostatico
m m
proporzionale alla durezza del materiale proporzionale alla durezza del materiale
Criterio di von Criterio di von Mises Mises
CRITERI PLASTICITA TRIASSIALI
64
Rappresentazione grafica Rappresentazione grafica
Cilindro infinito di raggio Cilindro infinito di raggio
Nel piano ( Nel piano (
3 3
=0) diventa un =0) diventa un ellisse ellisse
Il poligono inscritto corrisponde al criterio Il poligono inscritto corrisponde al criterio
di Tresca di Tresca
Criterio di von Criterio di von Mises Mises
1

2
1

2 2 2
1 2 2 3 3 1
( ) ( ) ( )
2
Y

+ +
= =
Y Y
Y Y
CRITERI PLASTICITA TRIASSIALI
33
65
Con considerazioni analoghe, si arriva al concetto di deformazione
equivalente. E definita come:
{ }
2 2 2
1 2 2 3 3 1
1
2 2 2
2
1 2 2 3 3 1
2
( ) ( ) ( )
3
o, in forma incrementale:
2
( ) ( ) ( )
3
d d d d d d d


= + +
= + +
La deformazione equivalente una grandezza scalare.
Occorre ora trovare la relazione funzionale tra ed
Tale relazione detta legge di flusso plastico o modello reologico

DEFORMAZIONE EFFETTIVA o equivalente
66
Leggi di flusso plastico
comportamento plastico
perfetto
con incrudimento
= K = K
n n
( (uniassiale uniassiale) )
= K = K
n n
(flow stress (flow stress
triassiale triassiale) )
Legge di Legge di
Hollomon Hollomon
la legge pi la legge pi
usata usata
trascura il campo trascura il campo
elastico elastico


34
67
La strizione
Dopo la strizione, lo stato di Dopo la strizione, lo stato di
sforzo diventa sforzo diventa triassiale triassiale, ,
cio cio
P
A
=
La strizione, in trazione La strizione, in trazione
monoassiale monoassiale, avviene per l , avviene per l effetto effetto
combinato di 2 fenomeni: combinato di 2 fenomeni:
L L incrudimento incrudimento
La riduzione di sezione La riduzione di sezione
resistente resistente
68
Prova di trazione: la strizione
0
P
s
A
=
P
A
=
0
ln
l
l
=
Passando da valori ingegneristici a Passando da valori ingegneristici a
valori valori reali reali la curva cambia, non la curva cambia, non
presentando pi presentando pi il punto di massimo il punto di massimo
35
69
La strizione
P
A

Dopo la strizione, lo stato di Dopo la strizione, lo stato di


sforzo diventa sforzo diventa triassiale triassiale, ,
cio cio
P
A
=
necessaria una necessaria una
correzione dei valori correzione dei valori
ottenuti dalla prova di ottenuti dalla prova di
trazione (che trazione (che uniassiale uniassiale) )
70
Sforzo effettivo
Il Il criterio criterio per per l l identificazione identificazione della della strizione strizione si si basa basa sulla sulla
identificazione identificazione del del carico carico istantaneo istantaneo massimo massimo F F
0 =
d
dF
Dove: Dove:
A F =
Deformazione effettiva
0
A Area iniziale


=
|

\
|
=
|
|

\
|
= e A A
A
A
l
l
0
0
0
ln ln


= = e A A F
0
La strizione
36
71

= = = =

d
d
e e
d
d
A
d
e A d
d
dF
0 ) (
) (
0
0
n
K ) ( =
n n
K Kn
d
d
) ( ) (
1

= = =

n
n
=
Quindi Quindi: :
Se Se utilizziamo utilizziamo la la legge legge esponenziale esponenziale per per il il legame legame sforzi sforzi
deformazioni deformazioni abbiamo abbiamo: :
E la E la deformazione deformazione corrispondente corrispondente alla alla strizione strizione diviene diviene: :
n n l l esponente esponente di di incrudimento incrudimento. . Valori Valori elevati elevati sono sono indice indice di di
migliore migliore formabilit formabilit . .
La strizione
72
Leggi di flusso plastico:
condizione di instabilit plastica
0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1.0
0.0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1.0
0.1
0.25
0.5
0.75
1

All All aumentare di n, aumenta la pendenza delle curve ed aumentare di n, aumenta la pendenza delle curve ed
aumenta la formabilit aumenta la formabilit
37
73
Influenza del Influenza del coefficiente coefficiente di di incrudimento incrudimento sulla sulla strizione strizione
n=0.2 n=0.2 n=0.6 n=0.6
La strizione La strizione
74
Leggi di flusso plastico:
condizione di instabilit plastica
n =
A strizione
In condizioni di In condizioni di
trazione trazione
uniassiale uniassiale, la , la
strizione si ha strizione si ha
localizzata o localizzata o
diffusa a diffusa a
seconda del seconda del
valore di valore di m m
Normalmente Normalmente
localizzata localizzata
m
C =
&
38
75
Leffetto dellattrito
Superfici di contatto
Estrusione Estrusione
Stampaggio massivo Stampaggio massivo
Trafilatura Trafilatura
Laminazione Laminazione
76
f f
n n
f f
t t
f f
a a
A A
a
a
f
A
=
t
t
f
A
=
n
n
f
A
=
Questi sono solo Questi sono solo
stress apparenti stress apparenti
poich poich l l area di area di
contatto reale contatto reale
sempre molto sempre molto
inferiore all inferiore all area area
nominale, per via nominale, per via
delle asperit delle asperit delle delle
superfici superfici
Le forze di attrito dipendono da: Le forze di attrito dipendono da:
Pressione di contatto Pressione di contatto
Velocit Velocit relativa relativa
Attrito statico e dinamico Attrito statico e dinamico
Materiali Materiali
Rugosit Rugosit
Lubrificanti Lubrificanti
Temperatura Temperatura
Cambiamento di forma delle superfici Cambiamento di forma delle superfici
L L effetto dell effetto dell attrito attrito
limita il flusso nelle zone vicine al contatto limita il flusso nelle zone vicine al contatto
ha un effetto distorcente, aumenta ha un effetto distorcente, aumenta L L
r r
Leffetto dellattrito
39
77
Il modello ad attrito costante fattore di attrito m
Ove
max
la massima sollecitazione tangenziale sopportabile dal materiale.
Il valore di
max
si pu ottenere dalla relazione di Von Mises per uno stato di sforzo in cui sia
diversa da zero solamente una , e vale
att max
m =
3
0
max

=
Si possono impiegare due modelli diversi per i fenomeni di attrito tra corpi deformabili
Il modello Coulombiano coefficiente di attrito f
Lattrito dipende dalla sollecitazione normale
n
att n
f =
LATTRITO
0 1 m <
78
Lattrito
Modello di Coulomb Modello di Coulomb
Il modello vale solo quando le Il modello vale solo quando le
pressioni in gioco non sono molto pressioni in gioco non sono molto
elevate elevate
Nel Nel metal metal forming forming, le pressioni , le pressioni
sono invece spesso elevate, e in sono invece spesso elevate, e in
questo caso le caratteristiche dei questo caso le caratteristiche dei
materiali dovrebbero entrare nel materiali dovrebbero entrare nel
modello modello
In particolare In particolare
a a
non pu essere non pu essere
maggiore della resistenza maggiore della resistenza
massima a taglio massima a taglio
max max
del del
materiale pi materiale pi tenero tenero
a n
f f =
Coefficiente Coefficiente d d attrito attrito
a n
=
p p
a

max

reale
a

40
79
Lattrito
Modello del massimo Modello del massimo
sforzo di taglio sforzo di taglio
(di Tresca) (di Tresca)

a a
non pu essere maggiore della non pu essere maggiore della
resistenza massima a taglio resistenza massima a taglio
max max
del del
materiale pi materiale pi tenero tenero
Secondo Von Secondo Von Mises Mises
Secondo Tresca Secondo Tresca
max
2

=
max
3

=
max f
m =
Fattore Fattore d d attrito attrito
p p
a

max

reale
a

secondo Tresca
a

80
In termini del tutto generali la potenza esterna usata nelle lavorazioni per deformazione
plastica viene utilizzata per:
ASPETTI ENERGETICI
deformare: se idealmente disegnassimo
una griglia nel materiale e lo
deformassimo uniformemente avremmo
una deformazione parallelepipeda in cui
le sezioni non cambiano la propria forma.
distorcere: alcune sezioni cambiano la
propria forma (o in maniera permanente o
in modo tale da portare alla sola
deformazione)
vincere gli attriti: lo strisciamento del
materiale contro gli utensili genera attrito.
La potenza di distorsione e quella dissipata in attrito sono tra loro legate: se non
esistesse attrito non vi sarebbe neanche distorsione
41
81
Il lavoro speso viene dunque distinto in:
ASPETTI ENERGETICI
LAVORO IDEALE O
PARALLELEPIPEDO
per deformare uniformemente
LAVORO RIDONDANTE
per distorcere
LAVORO DATTRITO
per vincere gli attriti: lo strisciamento
del materiale contro gli utensili genera
attrito.
82
Lavoro di deformazione plastica
g i r
L L L = +
L L
i i
= Lavoro = Lavoro ideale ideale o o
parallelepipedo: minimo parallelepipedo: minimo
necessario a compiere la necessario a compiere la
deformazione deformazione
L L
r r
= Lavoro interno = Lavoro interno ridondante ridondante, ,
usato per deformare il materiale oltre usato per deformare il materiale oltre
il minimo indispensabile, detto anche il minimo indispensabile, detto anche
lavoro di distorsione lavoro di distorsione
Il lavoro globale di deformazione si Il lavoro globale di deformazione si
pu scomporre in 2 componenti pu scomporre in 2 componenti
42
83
Lavoro di deformazione plastica
tot a g a i r
L L L L L L = + = + +
i
t o t
L
L
=
Rendimento della lavorazione plastica
In realt In realt , il lavoro effettivamente speso deve tener conto anche , il lavoro effettivamente speso deve tener conto anche
del lavoro dissipato in attrito del lavoro dissipato in attrito L L
a a
bene osservare che, alla fine, quasi tutto il lavoro speso bene osservare che, alla fine, quasi tutto il lavoro speso
viene comunque trasformato in calore. viene comunque trasformato in calore.
Solo una piccola parte viene immagazzinata dai cristalli Solo una piccola parte viene immagazzinata dai cristalli
84
Lavoro elementare di deformazione, cio Lavoro elementare di deformazione, cio di un di un
volume elementare volume elementare
Lavoro di deformazione plastica

d
0
f
el
L d

Il lavoro globale si Il lavoro globale si


ottiene integrando il ottiene integrando il
lavoro elementare su lavoro elementare su
tutto il dominio tutto il dominio
spaziale spaziale V V
g el
V
L L dV =

43
85
Lavoro Lavoro di di deformazione deformazione plastica plastica
Lavorazioni a freddo

v

v
Y
f
Sollecitazione
media di flusso
Legge di Legge di Hollomon Hollomon
n
k = 0 0
f f
n
el
L d K d

= =

1
1 1 1
n n
el f
K
L K Y
n n n


+
= = = =
+ + +
Lavorazioni a caldo
m
C =
&
0 0
f f
el
L d d

= = =

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