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S O M M A R I O


Pag. 1 - Permettete?
Pag. 2 - Chi siamo
Pag. 3 - Cosa abbiamo fatto
Pag. 4 - A riguardo del nostro impegno missionario
Pag. 5 - Un'esperienza
Pag. 6 - Osservazioni su problemi ecclesiali
Pag. 7 - Iniziative in cantiere


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Forse vi dir cose che gi sapete, ma permettete che presenti in breve
il nostro numero unico ....
Come appare dalla, copertina, queste quattro pagine, destinate ad
altrettanto pochi lettori, sono redatte da componenti di un gruppo
giovanile della "Zona Prealpi".
Cosa sia un gruppo giovanile noto a tutti voi; che cosa sia la "Zona
Prealpi" ve lo dico subito.
l'insieme di ben 17 paesi che hanno, "pi o meno", interessi comuni
e che hanno ora anche un gruppo giovanile che vorrebbe mettere a
fuoco o far nascere interessi e idee che, pur essendo comuni, sono
spesso trascurate.

Il presente numero vi far conoscere un po' questi interessi e queste
idee, e se vi interessa saperne qualcosa di pi non avete che da
interpellarci.


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Siamo semplicemente "bravi fioeu e
bravi tusan". Ma non vogliamo essere
modelli da imitare, e non costituiamo
affatto, una nuova lite, anzi abbiamo
formato un gruppo giovanile inter-
parrocchiale aperto a tutti. Beh, non
proprio a tutti, ma a coloro che vogliono
vivere da cristiani. Quindi il nostro gruppo
sia un metodo che facilita l'incontro, sia
un modo di vivere in comunione nelle
comuni circostanze dell'esistenza, una
proposta di vita secondo lo stile di Cristo.
Ci significa il superamento dell'egoismo
personale, dei campanilismi, l'accet-
tazione degli altri, delle loro idee, delle
loro esperienze. Perci se l'idea del
gruppo partita da alcuni giovani e
ragazze di A.C.; per appartenere ad esso
non occorre essere iscritto all'Azione
Cattolica. Infatti, il passaggio da una
formula organizzativa, come veniva
concepita fino a poco tempo fa
l'associazione, ad una esperienza di
comunit, l'espressione lampante che i
componenti del gruppo non sono rimasti
allo stato di ripiegamento su se stessi, ma
vogliono essere "insieme", contro
l'individualismo e i pregiudizi dilaganti.
E abbiamo innanzitutto capito che non
sono gli argomenti brillanti, i diversivi
turistici, i piccoli servizi occasionali, che
rispondono alle nostre esigenze pi
profonde. Infatti, poich fare gruppo
fare "chiesa", e la chiesa una comunit
radunata dalla parola per diventare segno
e sorgente di un servizio sempre pi
pieno verso i fratelli, chiaro che il
gruppo credibile nella misura in cui
realizza una vera comunione tra i membri
e un reale servizio nell'ambiente.
Cos nei vari incontri cerchiamo di
conoscerci meglio fra noi, di ascoltare e
di partecipare, di accettare mettendo in
comune, di non parlare a vuote, di aderire
ai problemi reali.
Infatti per renderci conto delle situazioni
nelle varie parrocchie, e per incontrare
tutti i giovani, ascoltando i loro problemi,
abbiamo organizzato degli incontri nei
vari paesi, con grande frutto, dato l'attivo
scambio di idee e di esperienze. Anzi
molti giovani si sono impegnati subito ad
aderire agli incontri di zona.
Se abbiamo, in ogni caso il dovere di
fedelt ai segni dei tempi, non possiamo
sottrarci alla Parola del Signore. Cos
abbiamo organizzato giornate di studio su
problemi scelti da noi, particolarmente
riuscite per l'impegno e la collaborazione
dei partecipanti. Interessanti sono stati,
anche gli incontri per pregare insieme,
per veglie bibliche, per la partecipazione
alla S. Messa, che rivelano un perenne
bisogno di conversione e la convinzione
che per noi il vivere Cristo".
Come Chiesa diamo vigore alla
solidariet umana che si pu anche
esprimere offrendo la possibilit ad
alcune parrocchie di attuare a livello di
zona alcune iniziative che nella comunit
parrocchiale non potrebbero realizzare.
Inoltre uno degli sforzi pi impegnativi
rivolto ad aiutare sia economicamente
che moralmente una missionaria laica
della nostra zona che opera in America
Latina.
Pu darsi che tutto ci sia dovuto
soprattutto al desiderio di discutere, di
avere scambi di idee, di opinioni, uscendo
dalla ristrettezza del proprio ambiente
parrocchiale.
Ma la soluzione dei problemi pi
grossi non solo affar nostro. Noi
vogliamo solo stimolare e rianimare.
Il resto bisogna farlo tutti insieme.


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Riportare quello che abbiamo fatto, anche
se non molto, potrebbe essere noioso
oltre che importuno.
Ci limiteremo, quindi a presentare quelle
che a nostro parere sono state le
iniziative di maggior valore.

Premettendo che siamo convinti che la
formazione spirituale vera e propria
debba essere ricevuta nelle parrocchie
d'origine, ci siamo assunti un impegno
formativo cui si cercato di tener fede,
con incontri, dibattiti e giornate di studio.
Sono da ricordare a questo proposito gli
incontri giovanili" condotti dal gesuita
olandese Padre Meddens che ci hanno,
per la prima volta, permesso di
approfondire il significato e il valore della
fede, del nostro impegno per una societ
nuova e il modo di costruire questa nuova
societ.
Molto importante stata anche la
giornata di studio che abbiamo tenuto a
Pellio Intelvi perch ci ha dato la
possibilit di sviluppare sotto vari aspetti
"L'impegno dei giovani nella societ
(scuola, fabbrica, parrocchia, gruppi
giovanili) e nella vita".
Tale argomento .stato affrontato in 3
gruppi di studio separati dopo una
necessaria premessa sul significato di
comunit, sul modo di attuarla e sugli
impegni che essa comporta. Dai tre
gruppi che hanno studiato i"rapporti clero-
laici", la "comunit locale" e "impegno
personale e impegno di gruppo in ordine
ai problemi della Chiesa e della societ in
genere" stata auspicata, in vista di un
impegno veramente efficace, una
maggiore linearit' di rapporti tra laici e
clero e una pi completa attuazione dei
Consigli Parrocchiali.
Oltre ad incontri a carattere formativo
se ne sono avuti altri a carattere spirituale
impostati sulla celebrazione del Sacrificio
di Cristo e della Parola di Dio, ben
convinti che pur con tutta la nostra buona
volont non possiamo arrivare dove
invece ci pu portare un po'. di aiuto
divino.
In seguito, da incontri con esponenti
con gruppi missionari e con missionari,
laici e no, scaturito un impegno
missionario.che si concretizza nel dare il
nostro appoggio sia materiale che di
preghiera a Fernanda Ostinelli, una
missionaria laica della nostra Zona che
opera America Latina (vedi articolo
successivo).
Ed cos che abbiamo preso nel 1970
l'iniziativa del Natale, che doveva dare la
possibilit alla gente .di rendersi conto
che non giusto che Natale sia la festa
della bont e della gioia solo per quelli
che possono permetterselo e di
impegnarsi e sacrificarsi in conseguenza.
Perci per mezzo di manifesti e di
volantini, abbiamo invitato gli abitanti di
alcuni paesi a fornire giocattoli, capi di
vestiario, panettoni e dolci, da
consegnarsi a famiglie bisognose o ad
Istituti oppure a devolvere una somma,
anche in base (il 10%) alle spese
superflue sostenute per Natale, che
stata inviata in seguito alla missione di
Fernanda.
Gi da 2 anni poi, alla fine dell'estate,
organizziamo un Cineforum aperto a tutti i
giovani per dare loro la possibilit di
conoscere gente nuova e di mettere a
confronto le proprie idee con quelle degli
altri. Sono stati cos trattati molti dei
problemi che assillano questo nostro
tempo, dal problema della droga a quello
della famiglia.

Presentando in breve queste attivit
da noi portate a termine, non vogliamo
certamente credere di aver fatto grandi
cose e appunto saremmo ben contenti
che chi legga queste righe possa
suggerirci iniziative da attuare insieme nei
nostri incontri futuri.


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gi trascorso una anno dalla sera in
cui Fernanda Ostinelli ci salut in quella
riunione zonale tenuta a Par, riunione
che aveva registrato una larga
partecipazione e che senzaltro molti
ricordano perfettamente. Ora, a distanza
di tempo, possiamo fare alcune brevi
considerazioni che non hanno nessuna
pretesa, perch quando si tratta di
testimoniare Cristo, di collaborare per
realizzare il disegno di Dio, bisogna aver
l'umilt di lasciare da parte le valutazioni
personali.
Qualcuno penser che in un anno a
Fernandez si siano potute fare moltissime
cose; lo penseranno soprattutto coloro
che vedono nella figura del missionario il
profeta inviato da Dio per sconfiggere il
male col ferro e col fuoco.
Ma occorre essere molto pi realisti e
concreti, se si vuole capire un poco il
problema missionario. La prima difficolt,
a mio modo di vedere, che ogni
missionario, e quindi anche Fernanda,
deve affrontare proprio questa: riuscire
a mettersi al livello di coloro che gli
vivono accanto in missione. E questo
significa non solo avere pi certe
comodit, certe possibilit di vita, di
lavoro, ecc. ma significa anche non
ritenerle strettamente necessarie,
indispensabili, e questo vuoi dire
cambiare la propria mentalit, accettare
gli altri come "sono", vivere insieme con
loro.
Solo cos riusciremo a capire quello che
Fernanda ci scrive: "Sul piano delle
realizzazioni concrete si fatto ben poco,
perch qui il problema essenziale
"vivere" con la gente del posto, anche se
questo per ora significa solamente
sedersi davanti a un "rancho", prendere
una tazza di mate offerta dall'ospite,
senza mostrare di avere fretta, senza
guardare l'orologio, perch qui il tempo
non ha valore; significa rispettare il
silenzio dell'altro, cercare in questo
silenzio di capirlo".
Tutto questo molto difficile per noi,
abituati a correre, a correre sempre, a
correre ovunque. Sarebbe per noi pi
comprensibile e pi facile, ammettiamolo,
rimboccare le maniche e cominciare a
costruire qualcosa, non importa cosa, ma
intanto questo servirebbe a mettere a
posto la nostra coscienza, a soddisfare il
nostro orgoglio.
Ma cos facendo, avremmo anche perso
la fiducia del nostro fratello, la sua
amicizia, perch per lui anche noi
saremmo "uno come tanti altri" cio uno
che non l'ha capito, uno che non ha
nemmeno cercato di capirlo.
inutile costruire una Chiesa per chi non
ne sente ancora l'esigenza: vuota rimarr.
Ecco perch il problema pi
importante a livello missionario "vivere"
col Terzo Mondo, cercare di capirlo, di
fare parte integrante della nostra
giornata, di dimostrare, proprio nel
rispetto che nutriamo per il nostro fratello,
nell'umilt della nostra vita, quanto sia
autentica la nostra testimonianza
cristiana. Allora l'esperienza di
rinnovamento nascer proprio dal suo
animo e in questo ci sar la garanzia
della sua autenticit e durata.


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Ci sembra importante prendere in
considerazione anche il problema della
coeducazione, cio dell'educazione alla
vita fatta assieme tra ragazzi e ragazze.
Poich questo un problema che ci si
deve necessariamente porre
specialmente nei confronti di coloro che
hanno superato i 15 anni abbiamo
pensato di riportare in questa pagina
quelle che, a nostro parere e in base ad
una esperienza di un gruppo giovanile
che da oltre 5 anni lavora in una
Parrocchia della nostra Zona, sono le
condizioni indispensabili per avere
risultati validi.

1) necessario che esista un gruppo
di ragazzi e ragazze che abbiano
ricevuto per conto proprio
un'educazione completa, che
abbiano gi fatto un'esperienza di
impegno comunitario tra di loro e
che siano disposti ad allargare agli
altri la propria esperienza.
2) In un modo o nell'altro il gruppo
deve essere assistito da uno o pi
educatori, che aiutino il gruppo
stesso ad una verifica continua degli
atteggiamenti e dei risultati raggiunti.
3) Occorre preparare fin dove
possibile l'ambiente parrocchiale
perch comprenda il significato
dell'iniziativa affinch non la si
debba portare avanti in un clima di
polemica e perch vi sia la massima
collaborazione delle Famiglie.
4) II gruppo deve continuare il lavoro
della propria formazione, non solo
insieme agli altri, ma anche in
momenti di riflessione e di preghiera
ad esso riservati.

Il giudizio sui risultati di un'esperienza
basata su questi principi senzaltro
positivo: ci sembra di poterlo giustificare
con queste due constatazioni.

1) II gruppo di partenza, dopo tre quattro
anni di lavoro ancora unito e deciso
a continuare.
2) Persone che seguono questa
iniziativa senza avere l'intenzione di
impegnarsi, riconoscono tuttavia il suo
valore come esperienza comunitaria e
come dimostrazione della possibilit
d un rapporto sereno tra ragazzi e
ragazze.


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Riportiamo ora delle osservazioni in
margine ad una inchiesta su problemi
ecclesiali fatta lo scorso anno dal gruppo
giovanile tra i giovani della nostra Zona.

Organizzazione della Parrocchia
La Parrocchia una struttura ancora
valida, perch la molteplicit e la variet
delle persone crea un ambiente pi
completo in ordine al vivere e al
comunicare la fede. Purtroppo, spesso, la
struttura esterna si presenta priva di un
autentico rapporto comunitario. Esistono
all'interno di essa associazioni che non
hanno pi ragione di essere (vedi le
confraternite) e, associazioni che
avrebbero tuttora un loro scopo, ma che
non lo raggiungono per il modo in cui
sorgono o perch le persone responsabili
sono sempre le stesse e mancano, in
conseguenza, idee nuove o perch non
sono sempre accettate dai Sacerdoti.

Rapporti allinterno della Parrocchia
La quasi totalit degli intervistati
ritiene che all'interno della Parrocchia i
rapporti siano ridotti all'indispensabile,
fatto questo da imputare alla mentalit
antiquata che sopravvive tuttora e che
vede il sacerdote alla stregua di un
funzionario" da avvicinare solo in
occasioni di Battesimi, Matrimoni e
Funerali. Tale mentalit a volte pu
essere alimentata dalla condotta dei
sacerdoti che, si nota, in certi casi sono
incapaci di allacciare rapporti umani
veramente profondi e sono spesso troppo
distaccati dalla vita della gente in mezzo
alla quale vivono. Si auspica, a questo
riguardo, un funzionamento effettivo dei
Consigli Pastorali Parrocchiali ritenendo
che solo liberando i Sacerdoti da
problemi e da decisioni di carattere
organizzativo ed economico si possa dar
loro la possibilit di "vivere con la loro
gente".

Predicazione
Qualcuno giudica superata la
predicazione come tale e preferirebbe il
dialogo, altri invece ritengono che la
predicazione abbia tuttora grandissimo
valore. Naturalmente non deve essere
una predicazione astratta che riveli
mancanza di esperienza circa i problemi
esistenziali o una ripetizione di medesimi
argomenti, con identiche parole, a
scadenza fissa (vedi certe festivit). Si
dice anche che dovrebbero essere presi
in considerazione problemi di attualit,
anche se sono problemi scottanti e ci si
potrebbe compromettere nel trattarli (vedi
problemi dei lavoratori).


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Fino a questo punto ci siamo limitati a
farci conoscere e a presentare le attivit
che abbiamo condotto a termine in questi
anni; ora, per, vogliamo farvi conoscere
le iniziative che abbiamo intenzione di
intraprendere durante la prima parte di
quest'anno.

Innanzitutto ci sembrato necessario
organizzare degli INCONTRI SPIRITUALI
che si dovrebbero tenere mensilmente, di
sabato sera, in alcune Parrocchie della
Zona, per dare la possibilit a tutti i
giovani che ne sentono il bisogno di
pregare e meditare assieme e di
incontrasi un po' con se stessi in rapporto
diretto con Dio.

Vi poi un'altra iniziativa che quella
del NATALE.
Consiste nel sensibilizzare la gente dei
nostri paesi al fatto che in questo periodo
dell'anno essi "sprecano" molto denaro
per motivi pi o meno importanti, mentre
c' gente che- muore di fame o che fa
fatica a racimolare quei quattro soldi
necessari per un Natale tranquillo.
Si vorrebbe, cio, che non si pensasse
solo a se stessi, ma che ci si rivolgesse
un po anche agli altri.
Questa iniziativa pu naturalmente
essere attuata in molte forme
scegliendole anche fra quelle che
proporremo noi, come gruppo giovanile,
nel nostro prossimo incontro di cui
comunicheremo la data il pi presto
possibile.

Terminiamo qui la nostra breve
conversazione, sperando di aver
soddisfatto i nostri quattro lettori e
chiedendo scusa per gli errori che
troveranno immancabilmente in questi
poveri articoli.

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