In queste settimane, iniziano gli incontri di catechesi per i ragazzi -
adolescenti, per i giovani e per gli adulti: un impegno che la nostra comunit parrocchiale vuole vivere con generosit e con seriet. Lo scopo quello di conoscere sempre meglio il mistero di Dio, la redenzione operata da Ges, la nostra appartenenza alla Chiesa, il nostro ruolo di cristiani in un mondo continuamente in evoluzione. Ma perch tutto questo? Non sono gi cristiano? Non ho forse gi fatto la cresima? Non mando i miei figli in; chiesa? Non faccio gi del bene? Non vado forse a messa la domenica? Che necessit c di andare ancora a catechismo, fare un lavoro di riscoperta e di conversione? E poi, non ho tempo da perdere. Ho tante altre cose pi importanti da fare. Questi e altri pensieri verranno in mente a tanti cristiani anche di Ronago, mentre leggono questo invito ad essere presenti agli incontri che stiamo organizzando presso il centro parrocchiale. Ma perch parlare soprattutto continuamente, in questo Anno Santo, di conversione, di riconciliazione, di rinnovamento e riscoperta? A volte viene quasi la voglia di essere " grandi peccatori " per poter poi sperimentare un. momento forte di incontro con Dio e per poter poi dire che nella nostra vita cambiato qualcosa, perch, se osserviamo attentamente, la nostra fedelt a Dio una fedelt mai pienamente vissuta, ma nemmeno veramente tradita... Se non sentiamo la bellezza e la gioia dellincontro con. Dio, molto dipende dal fatto che continuiamo a vivere una certa vita cristiana sorretti da una fede che talvolta sembra essere solo un bisogno di fede o perch siamo confortati da buone abitudini, da un ambiente ancora cristianizzato. Come pure, se ci troviamo nella condizione di "non riuscire a fare peccati o quasi", lo perch non sappiamo pi che cosa sia peccato o non peccato e adagio adagio ci siamo allontanati dal senso del Dio di amore e di misericordia, dalla sua Parola. Proprio per questo mi sembra necessario per tutti, bambini, ragazzi, giovani, adulti pi o meno avanti negli anni, un cammino di riscoperta e di conversione; un cammino segnato da piccoli passi, alla nostra portata, ma sempre un cammino e un cammino nella gioia crescente. Diceva Papa Paolo VI: "II Signore vuol farci soprattutto comprendere che la conversione richiesta un mettersi sulla strada giusta, progredire nella vera libert e nella gioia. risposta ad un invito che proviene da Lui, pieno di amore, rispettoso e pressante nello stesso tempo." II significato essenziale del nostro trovarci insieme per questi incontri sta proprio qui, in un rapporto nuovo, rinnovato con Dio, un sentirci a casa con lEmanuele, il Dio con noi. 2 personaggi di Ronago Padre Ercole Fontana Il 6 novembre ricorreva lanniversario della morte di un uomo che, certamente molti a Ronago non hanno dimenticato: Padre Ercole Fontana. Siamo andati a Casanova a far visita alla sorella, perch vogliamo sapere qualcosa di pi della sua data di morte, perch anche quelli che non l'hanno conosciuto possano avere unimmagine di colui che -stato il primo missionario di Ronago. La signora Tina appare alquanto indaffarata e ci viene incontro asciugandosi le mani grondanti di acqua nel grembiulone. Abbiamo paura di non aver scelto il momento pi adatto, ma notiamo invece che ben contenta di abbandonare la sua occupazione per sedersi con noi a parlare del fratello. Padre Ercole nacque il 7 ottobre dellanno 1900. Di carattere allegro e vivace, aveva manifestato fin da bambino il desiderio di diventare un "uomo di Dio" e, non ancora diciottenne, vorrebbe lasciare la sua casa per seguire questo richiamo. Ma sono gli anni della prima guerra mondiale , altri suoi fratelli sono al fronte, per cui la madre gli nega il permesso: per il momento il suo ruolo deve essere quello di sostenere la famiglia. Ubbidiente, continua il suo lavoro girando di casa in casa con il cesto, vendendo i prodotti della sua terra. A questo punto la sorella sorride, ricordando un certo episodio. Una sera, al ritorno dai campi, con la sorella di poco pi di sei anni seduta nel gerlo, aveva incontrato Don Carlo Verga, l'allora Parroco di Ronago. Il fervore con cui discuteva con ii sacerdote gli aveva fatto dimenticare completamente il tempo che passava e la sorellina in spalla, e si era accorto di lei solo quando a. casa aveva deposto il gerlo, trovandola addormentata sul fondo. Sul tavolo comparsa una foto che. ritrae un avvenente giovanotto in divisa. Spalanchiamo gli occhi, increduli , difficile collegare la foto con limmagine seguente che ritrae un barbuto missionario dallaria. cos mite. Eppure proprio lui, ai tempi in cui faceva parte della Guardia di Finanza. Non vi rimane molto, per, perch una volta raggiunta la. maggiore et, con un certo rammarico da. parte della madre, decide che non pu pi aspettare e parte per Torino. Dopo tre anni di studi, un breve ritorno a casa; il tempo di salutare la famiglia e quindi la partenza per l'India, dove il 6 novembre. del 1938 celebra la sua prima messa a Shillong. Per pi di vent'anni le uniche notizie del padre salesiano giungono per lettera A quel tempo non vi erano altre missioni nella zona, i mezzi di trasporto erano praticamente inesistenti, e Padre Ercole specializzato in erboristeria, curava malati con infusi di erbe: chilometri e chilometri in bicicletta dove era possibile, o addirittura caricandosela sulle spalle dove il percorso era impraticabile. Nei suoi due unici viaggi di ritorno a. casa, era ripartito stracarico di offerte che tramutava in merce utile alla "sua gente". L'ultimo rientro fu attorno a maggio del 1964. Ripartito verso la fine di ottobre, mor in confessionale nella sua missione, il 6 novembre del 1964, esattamente 26 anni dalla celebrazione della prima messa. L'immagine dolce di Padre Ercole rimarr nel cuore di tutti coloro che lhanno conosciuto. Nei pressi di Shillong, nel villaggio dove a lungo aveva prestato la sua opera, sorge una cappella in suo nome. Un ricordo di chi per tanti anni aveva amato cos da vicino. 3 GAM notizie di Suor Amelia Kaceliba, 2-10-83 Carissimi Gamiti e Comparrocchiani tutti, come state? Come va la vita a Ronago? Sapete quanto vi penso e. quanto vi seguo! S , sia per riconoscenza, sia perch vi voglio bene. In questi giorni poi, vi sento molto presenti e vicini e sapete perch? Perch il mese Missionario e Mariano, ma anche perch venti anni fa e precisamente il 3 ottobre 1963 lasciavo la mia casa, il mio paese, voi tutti per seguire. Colui che mi chiamava ad essere. missionaria in prima linea. Potete immaginare la mia gioia di questanno e di questi giorni nel rivedere e ripensare a questi venti anni e agli anni precedenti! In poche parole sento di dire che sono molto, molto riconoscente al Signore per questa chiamata, ma altrettanta riconoscenza lho per voi tutti, Chiesa di Ronago, Chiesa Missionaria gi da molti anni, Chiesa che stata la fonte di questa mia vocazione, Chiesa nella quale sono nata e cresciuta con voi, ho avuto tutti gli aiuti necessari per non resistere a Colui che mi chiamava e mandava lontano da voi ma: con VOI, si, con VOI e vi confesso con tanta gratitudine che questa nostra unione presente e viva lho sempre sentita ed sempre stata per me una grande forza: GRAZIE! E ringraziamo insieme il Signore per questa nostra Missionariet! E ringraziamolo anche per quelle volte che, pieni di tanti impregni e preoccupazioni, non riusciamo a capirne profondamente il valore,,,, quando un po dura..., quando ci sono in noi delle paure..., quando ci siamo lasciati un po andare..., eh s, perch questi momenti possono diventare delle grandi tappe per vivere sempre, meglio il nostro Cristianesimo, la nostra missionariet e raggiungere. la Santit. E sapete come fare? Vi dico la mia piccola esperienza. Basta che mi fermi dei piccoli momenti, durante i quali, cerco di ascoltare lAmelia amata e scelta da Ges per essere luce, conforto, amore fra e per tanta gente. Che riprese! S, perch la nostra chiamata cristiana e missionaria non consiste che in questo! E allora? Auguroni! Col proposito di fermarci ancora di tanto in tanto e ascoltare LUI che ci ha scelto e noi che abbiamo risposto a questa scelta. Senzaltro avete meditato la Liturgia di oggi, che forza! Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di amore, di saggezza..." Predichiamolo dunque con le mille iniziative che Lui ci ispira..., preghiera, buon esempio, sacrificio, proclamazione della Parola, impegni vari, dono, ecc. ecc. Ci che conta che diventiamo sempre pi Cristiani, Missionari. Le notizie di Kacheliba, ho pensato di mandarvele tramite il ciclostilato di P. Antonio che la realt di ci che stiamo vivendo. E poi, siccome lo manda a tutti i benefattori della nostra Missione, pi che giusto che anche voi la riceviate. Cos, con P. Antonio e con i Pokot vi ringrazio moltissimo per i vostri vari impegni a favore delle Missioni. Ho saputo da D. Antonio che state organizzando un mese Missionario favoloso, so che pregate tanto pure per me in questo tempo e perci gradite ancora una volta il mio grosso, grosso e sentito GRAZIE! Cercher di ricambiare... Grazie anche per il 1.500.000.- ricevuto qualche mese fa che, insieme labbiamo destinato per avere un locale dove io possa insegnare alle donne e alle ragazze anche le poche volte che piove e te tante volte che il sole batte. Ed ora , nella certezza che pure voi, ognuno in particolare, mi sentiate tanto vicina come io sento voi, vi assicuro il mio ricordo quotidiano, vi auguro tutto il BENE che desiderate e vi saluto tantissimo. 4 Raccolgo il coraggio a due e glielo dico: s, io ho abortito. Io che mi credevo furba ed esperta (e perfino competente!) sui problemi legati alla sessualit, io brava ragazza di buona e stimata famiglia, impiegata e senza problemi, dieci giorni fa sono entrata in ospedale per una I.V.G., come si dice in reparto ostetricia, ovvero interruzione volontaria di gravidanza (per non dire la tremenda parola aborto). Ma una I.V.G. la stessa, tremenda cosa: un aborto procurato. Ho passato momenti incredibili di tormento fisico ed ora, purtroppo, sto scontando quello morale. Lei obietter: "Ma lo hai fatto volontariamente ed allora che cerchi, che vuoi?". Non lo so nemmeno io d preciso, mi creda. So soltanto che prima, da ragazza moderna ed emancipata come credevo di essere, predicavo amore ed. aborto liberi e quando poi capitato a me per un assurdo sbaglio (dovuto ad un viaggio di circa 500 km con conseguente ed improvviso cambiamento di clima e quindi il delicato orologio che regola l'ovulazione ed il ciclo mestruale ha avuto un ritardo ed successo cos il pasticcio), poi, le dicevo, sono stata presa dal panico. E l'argomento del nostri discorsi (miei e del mio ragazzo) era soltanto "Lo teniamo o no?" Ma il nostro egoismo ha prevalso. Nulla, oltre ai soliti comuni problemi di comprare mobili e corredi, ci impediva .di tenere questo figlio e sposarci. Mia madre ne sarebbe stata persino felice, A gran parte delle mie amiche successo ed ormai molto diffuso concepire i figli prima del matrimonio (o della convivenza) e nessuno ha pi assurdi atteggiamenti in queste circostanze. Ma mio figlio, che sarebbe stato il benvenuto in questa famiglia di adulti, forse per non sacrificare la mia carriera di lavoro, per non rinunciare alla nostra libert, per un bisogno di essere coerente con le idee che ho sempre predicato e mai condiviso pianamente, non ha potuto nascere. Ho voluto sapere tutto prima dellintervento, ogni modalit e poi con qualche bugia (alla mamma per non rientrare a pranzo, in ditta per un giorno di permesso per esami clinici) ho affrontato il mio aborto con coraggio e indifferenza. Ma ora sto cedendo. Sogno neonati in continuazione, mi incanto davanti alle vetrine dei baby negozi e piango di continuo il figlio che ho ucciso. Sto tanto male, dimagrisco a vista docchio e mia madre non si d pace: che avr, sar esaurimento? E non immagina minimamente quello che ho fatto. Per me non chiedo nulla, mio figlio ormai non c' pi, ce ne sar forse un altro, ma quello che ho visto quella mattina sul monitor dellecografia non lo avr pi, non vivr mai nemmeno se io mi dispero tutta la vita, ma lei, dalle pagine dal suo mensile cos diffuso, la prego faccia qualcosa per questa piaga che purtroppo ho sperimentato sulla mia pelle . Succede ormai troppo spesso di leggere lettere come quella che riportiamo, pubblicata sul numero di settembre del mensile del Movimento per la Vita, ma questa, in particolare, mi ha costretto a delle maggiori riflessioni, Al di l della sofferenza di questa donna, sofferenza e rimorso che non credo potranno umanamente mai essere placati, mi ha colpito la leggerezza, la "fatalit" con cui arrivata a una simile decisione. Come possibile che la cosiddetta libert di cui godono oggi i giovani, che la mentalit di massa che li porta ad assumere idee ed atteggiamenti "moderni" arrivi ad influire cos profondamente sulle loro vite? "Lho fatto con un bisogno di essere coerente con le idee che ho sempre predicato e mai condiviso pienamente". questo il punto. Perch allora questa ipocrisia? Perch allora questo aborto? Per non venire giudicata dalla compagnia? Per continuare ad essere accettata? E a che prezzo? Viene da domandarsi: quanti giovani allora credono veramente in quello che affermano? Sono vere e personali le loro scelte o non sono altro che il frutto di idee altrui, della propaganda, della moda o di come la vogliamo chiamare? 5 La lettera di questa ragazza lascia intravedere qualche spiraglio, qualche piccola breccia nel muro della ribellione, -della contestazione e dellanticonformismo. difficile oggi essere giovani. Si dice sempre che i giovani bisogna capirli, ma. abbiamo veramente cercato di "vedere" le pressioni le tentazioni, i compromessi a cui loro oggi devono far fronte? "Vuoi essere accettato?" allora devi pensarla cos "Vuoi divertirti?" allora lascia a casa gli scrupoli. Non intendo con questo generalizzare, perch so che ci sono tantissimi giovani che vivono e difendono ideali e situazioni di amore, generosit e sacrificio - ma sconvolgente pensare a quante decisioni di morte (aborto e droga) devono affrontare con coraggio e indifferenza solo in nome di unidea non condivisa. Non ci si deve stancare di lanciarli e di sostenerli questi appelli, anche a costo di essere tacciati per quelli che fanno sempre la "morale". Purtroppo non s tratta di favole, e quindi meglio che in certi-casi la "morale" venga prima della storia. Questa ragazza, nel momento stesso in cui ha bisogno di tanto aiuto, ha saputo dare aiuto, trasformando la propria disperazione in un appello. sono catechista Gioved 13 ottobre... Il piazzale della chiesa gremito di ragazzi che giocano, si rincorrono, mentre attendono Don Antonio che arriva con i bambini dei Mulini. Alle 15, puntuali, entrano in chiesa per lapertura del nuovo anno Catechistico. Don Antonio li richiama con la preghiera, alla presenza di Dio e sottolinea limpegno di una presenza attiva alle lezioni, quindi ogni gruppo si reca nellaula assegnatagli per iniziare il cammino di fede con la propria Catechista. Mi ritrovo, cos, con un gruppo di vispi ragazzini che mi scrutano incuriositi: guardo i loro occhi che sembrano interrogarmi e mi prende un po di timore... So che si aspettano molto da me, con loro dovr fare un cammino di fede che li prepari al primo incontra con Ges Eucaristia. Certo, se penso alle mie capacit mi scoraggio, perch ho senzaltro intrapreso un grosso impegno, ma poi ricordo che Ges, in quel momento presente in mezzo a quei ragazzi e che sapr aprire la loro mente alla luce della fede, a suscitare nel loro cuore lamore alla verit, alla conoscenza sempre pi approfondita di Lui che la Via, la Verit, la Vita... Cos, con tanta fiducia, inizio la lezione e subito si stabilisce fra noi un rapporto immediato, gioioso e sereno. Parlo di Dio, nostro Padre che ci ama, sempre con noi , non ci lascia mai soli. E passiamo in rassegna i doni gratuiti che ci ha fatto: la vita, i genitori, i compagni, la natura che ci circonda... Ma c un dono pi grande di tutti che Dio ci ha fatto: un dono tutto da scoprire: Ges. Sar Lui sempre al centro del nostro cammino che oggi abbiamo iniziato. 6 "bravi !" Un caloroso applauso ai nostri giovani che domenica 30 ottobre ci hanno dato modo d riflettere sulla figura e la vita di P. Carlo De Foucauld, La scenografia, le musiche, il gioco di luci e le diapositive, hanno favorito un clima di silenzio e di raccoglimento e ci hanno predisposto ad accogliere il messaggio di vita di questo grande personaggio. Ha colpito la perfetta sintonie e lunit delle varie scene, provate e riprovate fino a raggiungere la fusione perfetta di luci, musiche, diapositive. Un grosso grazie al regista, ideatore e promotore del recital e uno particolarissimo a tutti i giovani, con la speranza di poterli riapplaudire presto. giornata missionaria mondiale Durante il mese di ottobre, mese missionario, abbiamo avuto diverse occasioni per fermarci a riflettere sul nostro essere missionari, sulla vocazione missionaria, grazie ad una serie di incontri che si sono tenuti la domenica sera. La presenza di Padre Roberto superiore dei comboniani di Rebbio - al primo di questi incontri, stata unoccasione per riflettere sul cristiano nella propria comunit. stata poi la volta di Don Renzo, gi missionario in Argentina, oggi parroco di Caversaccio. In maniera a noi un poco insolita, ci ha ricordato limportanza della preghiera dellaffidarci a Dio e del riconoscere la presenza di un suo progetto di vita sopra ciascuno di noi, progetto a cui dobbiamo essere fedeli. La terza domenica stata dedicala ad una veglia missionaria, durante la quale, oltre a riflessioni e preghiere per tutto il mondo missionario, stata letta la lettera di Suor Amelia, testimonianza viva di una scelta che si rinnova ogni giorno nella fiducia totale in Dio. A conclusione di questo mese e di questi incontri, grazie a un gruppo di nostri giovani, stato presentato un recital, tutto incentrato sulla figura di un grande uomo che rinunciando a ricchezze e agi, ha dedicato la sua vita alle popolazioni dei tuareg nel deserto: Padre Carlo De Foucauld. Il messaggio di pace e di amore disinteressato che emerso da questo recital; le profonde riflessioni dei precedenti incontri sono stati per tutti un dono grande, un richiamo a vincere per gli altri ogni giorno, nel proprio ambiente, fiduciosi nella presenza e nellamore di Dio, proprio come i missionari. 7 riflessioni Passano le stagioni, i mesi, i giorni, viene Natale, carnevale , Pasqua , le feste tradizionali e viene novembre... Novembre un mese triste, un mese di ricordi, di passato , di dolore, il mese dei morti. Ma veramente cos triste? Certo il pensare a chi non c pi porta tristezza. A volte per, penso: se noi ci guardiamo dentro o guardiamo attorno a noi, non vediamo oltre al dolore , alla tristezza, tante bugie, tante false cortesie , tanti falsi sorrisi o ancora peggio... gesti di maleducazione? Questo non novembre? Ma un novembre di persone viventi; e non forse pi triste? Noi vediamo la guerra che sta uccidendo centinaia di persone innocenti, i rapimenti che ci lasciano sconcertati e delusi, il sapere ohe ci sono persone senza scrupoli anche verso piccoli bimbi innocenti; e non dolore vedere giovani morire o rovinarsi per la. droga? Non tristezza vedere ragazzi ohe con atti di vandalismo sporcano i piazzali e i portoni delle chiese? Tutto questo non un novembre che ci trasciniamo per tutto lanno se non per tutta la vita? Molte volte si vorrebbe fare, qualcosa per loro, ma come? Noi piangiamo in questi giorni i nostri morti ma essi sono nella pace e nella gloria del Signore. Certo il ricordarli e non vederli pi in mezzo a noi ci fa male, ma il Signore ci ha dato la fede e con la fede, la rassegnazione al dolore. Sappiano che Lui esiste, che ci ama e non possiamo che dirgli grazie e chiederGli che. tutta lumanit sia migliore per il bene dei nostri figli, della comunit senza distinzione, perch nessuno si senta abbandonato. in cucina Con larrivo dellinverno bello stare vicino al fuoco, si parla, si discute, a volte si mangia un cotechino o delle braciole fatti al momento, sulla brace. Questo mi ha dato lo spunto di suggerirvi due ricettine svelte svelte ma leggere e di sapore gradevole che non fanno male a nessuno, nemmeno a chi delicato di stomaco e ha superato gli ANTA, anzi..... Prendete del pane, tagliatelo a fette alte due cm., abbrustolitelo bene vicino alla. brace finch diventato di un bel colore scuro; fatto questo, appoggiate il pane su di un piatto, versate sopra un filo di buon olio di oliva, un poco di origano e, a chi piace, anche delle fettine di formaggio. Mangiatelo magari accompagnato con un paio di olive e un buon bicchiere di vino e... tanta allegria. Altra ricettina sempre con il pane abbrustolito la seguente: Mettete il pane nel piatto, cospargete bene di formaggio di grana oppure di gruviera tagliato a fettine sottili. Nel frattempo preparate del brodo, che dovr essere bollente, rompeteci un uovo e spegnete, il gas lasciando riposare luovo e il brodo per qualche minuto , poi versate il tutto sulle fette di pane. A piacere si pu aggiungere anche un poco di pepe nero macinato. Sono certa che vi piacer. 8 oratorio Tutta la comunit parrocchiale deve sentirsi responsabile delleducazione dei ragazzi attraverso forme organizzate. Una di queste lOratorio. Ma cos lOratorio? lazione pedagogica pastorale del . la parrocchia" (Paolo VI). Proviamo ad analizzare tale definizione: II soggetto educante tutta la parrocchia adulta; il termine delleducazione sono i ragazzi della parrocchia; i mezzi sono linsieme delle attivit che permettono la maturazione del ragazzo nella fede, Loratorio quindi la visibilizzazione della preoccupazione educativa della parrocchia che vuole educare i ragazzi. LOratorio esplica la sua funzione educativa quando realizza queste condizioni essenziali: 1) una comunit di educatori entusiasti 2) una catechesi precisa e aggiornata 3) momenti di preghiera programmati, soprattutto la S. Messa domenicale preparata ed intensamente vissuta, 1 - Una comunit di educatori entusiasti formata da persone che hanno fatto una scelta educativa ben precisa, mettendosi a disposizione della comunit parrocchiale. Nel rapporto educativo necessario che leducatore riveli la preoccupazione di essere pi utile al ragazzo che soddisfatto di s; che non abbia la pretesa di realizzare tutto e subito, ma sia cosciente dei tempi e dei limiti dei ragazzi. 2 - Una catechesi precisa e aggiornata che ha come scopo la formazione integrale delluomo per una piena realizzazione di se stesso. In particolare per noi, la catechesi deve consistere nel far crescere la vita di fede nei ragazzi attraverso: la conoscenza della parola di Dio per incontrare Ges Cristo la coscienza dellappartenenza ecclesiale lattenzione allaltro lattualizzazione nellesperienza quotidiana del messaggio cristiano. 3 ~ LEucaristia il punto di arrivo e di partenza per il cristiano ed il centro della propria esperienza quotidiana. necessaria di conseguenza una seria formazione catechistica sullEucaristia per poterla trasmettere ai ragazzi. Al di l di tutte queste osservazioni pensiamo che lOratorio ha bisogno di essere impostato in modo attivo per far s che i ragazzi si educhino gradualmente attraverso attivit proporzionate alla formazione della propria personalit. In questa prospettiva rientrano anche le attivit ricreative - culturali -espressive - manuali sportive, che sono e devono essere allinterno dellOratorio una componente essenziale, perch sono il mezzo privilegiato per la scoperta degli altri e del mondo. Pertanto ogni educatore, non deve limitarsi a proporre dei giochi, ma deve giocare con i ragazzi. SullOratorio si potrebbero dire tante altre cose, ma per ora ci fermiamo qui, convinti che le "altre cose" le potremo scrivere insieme. 9 giovani 83 Una volta i giovani vivevano di miti: cera quello della musica rock e dei Beatles o quello della protesta contro gli americani in Vietnam. Era ieri e sembra che in pochi anni tutto sia cambiato, che dei miti rimanga solo il ricordo dolce e un po sbiadito, come quelle cartoline ingiallite che si trovano per caso nei cassetti delle nonne; e i miti rimangono solo argomento di indagini sociologiche. Mi torna alla mente unormai datata canzone di Guccini ("La canzone delle osterie di fuori porta") in cui si narra di avventori di quella osteria che si disperdono ormai privi di giovanili entusiasmi e trascurano di andarci, chi perch vecchio, chi perch diventa pi serio, chi perch ha lasciato prevalere la dimensione del privato e non gli va pi di discutere. Il privato, il pericoloso riflusso! Lo sente avanzare chi, disilluso da troppe sconfitte nella costruzione di un mondo migliore, sente venir meno la sua tensione morale. Quando ti accorgi che per te oltre al tempo delle mele finito anche quello delle utopie, nasce la tentazione di chiudersi, di isolarsi. Eppure i grandi momenti di incontro come il meeting organizzato dal Movimento Popolare e le numerose manifestazioni per la pace sono la testimonianza che il bisogno di avere dei punti di riferimento, ancora forte. Certo non ci sono grandi figure che possono affascinare un giovane doggi; allora avevano Giovanni XXIII, Kennedy, M.L. King, mentre noi oggi abbiamo s Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta, ma abbiamo anche chi pensa che il detto latino "Si vis pacem para bellum" ("Se vuoi la pace prepara la guerra") debba essere attuato a tutti i costi e dobbiamo fare i conti con la mafia d tutti i tipi, i soprusi, le angherie, la disonest dilagante, la violenza pi brutale. E i personaggi? Banchieri che vengono uccisi sotto i ponti e i capi d logge segrete che fuggono dopo aver tramato contro la convivenza civile. Si pu cos comprendere come limbarbarimento quotidiano dei costumi possa allontanare anche i giovani pi entusiasti dallimpegno sociale. Si fatica a trovare stimoli per limpegno perch si smarrito il senso dei valori. C da chiedersi se non ha forse una parte di colpa chi ha creduto che il progresso tecnologico andasse di pari passo con quello umano, o chi sottoposto a troppo oscuri compromessi. E le vittime sono soprattutto i giovani che, delusi, si rifugiano nella droga e nel terrorismo: due modi diversi per fuggire la realt che ti sta di fronte. Non sono forse molto poveri dentro quei giovani che si dimostrano estranei gli uni agli altri e che creano anacronistiche barriere dincomprensione? Diventano sempre pi rari i momenti nei quali i giovani si trovano e si aggregano intorno ad interessi comuni a parlare di cose "pure". Forse che sia diventata questa lutopia degli anni 80? 10 campagna abbonamenti 1984 Eccoci come ogni anno a riproporre la Campagna Abbonamenti per lanno 1984. Perch, molti si chiederanno, continuano annualmente a riproporci tutta una sfilza di testate? Perch alcuni si sobbarcano la fatica di girare porta-porta, di entrare nelle case e chiedere: Vi interessa qualche abbonamento? Per alcuni sar solo una comodit, levitare di spedire tanti vaglia postali, perch durante lanno continui ad arrivare il tal giornale. Per chi la prepara invece il voler riproporre una voce diversa, che crede profondamente valida, una voce che aiuti a capire, a leggere i fatti della storia, quella storia in cui tutti siamo inseriti, e che spesso ci raggiungono filtrati dalla voce di mille campane, con un suono spesso a nota unica, a secondo del campanile su sui sono piazzate. Ci sembra importantissimo quindi che tra i bombardamenti delle mille e mille voci dei sapienti di questo mondo, entrino nelle nostre case di cristiani, le voci di chi cristiani come noi, vuol proporci una lettura critica, ma fondata su quella fede che vita, di ci che ci circonda. Spesso questi giornali possono diventare utile strumento a sostegno delleducazione dei figli o per sostenere una discussione tra colleghi... Certo non possono sostituire la fede personale, ma anche la pi bella casa ha bisogno di essere sostenuta o con una ripulita o con una riverniciata... Non sia quindi, la campagna abbonamenti, solo il mezzo che ci eviti seccature: sta soprattutto a noi farne strumento utile per la vita. 11 la castagnata Domenica 23 ottobre, in mezzo a tanti bambini, ragazzi e genitori, abbiamo fatto una grande castagnata. Ci siamo divertiti un mondo favoriti anche da una giornata quasi primaverile che ci ha permesso di correre, saltare, darci la caccia, allaria aperta. C stato anche il tentativo di una gara con i cerchi delle biciclette, ma ormai i nostri ragazzi non sono pi abituati a questi giochi di una volta perch hanno altre cose con cui divertirsi e pensano di divertirsi. Abbiamo per notato che con un po di allenamento riuscirebbero a fare grandi corse, ma dopo un iniziale entusiasmo hanno rimesso via i loro cerchi e chiss se li tireranno fuori ancora prima della prossima gara? Noi ci auguriamo di s, soprattutto perch la corsa con i cerchi un bel gioco, che diverte e mette in mostra tutta labilit dei concorrenti. Comunque ci sono state castagne per tutti, anche perch nelle settimane precedenti un gruppo di ragazzi, aveva fatto una spedizione al Serafino e nel bosco del Signor Broggi portando a casa una quantit enorme di castagne. Si sono poi aggiunte anche castagne d oltre confine e di qualche pap che hanno dato limpressione di una vera sagra delle castagne. Un grazie poi agli amici dei Foec e Fiam che hanno pensato a far cuocere tutto quel ben di Dio e a organizzare la distribuzione. 12 opinioni a confronto Tante volte ho sollecitato lintervento e la presenza su "RONAG0 83" di pi voci, perch mi sembra giusto essere attenti a persone, problemi, a situazioni in mezzo alle quali viviamo ogni giorno. A volte per ci si trova davanti ad articoli di cui non si condivide limpostazione e che faccio fatica a capire. Cestinarli o metterli da parte potrebbe essere la soluzione pi facile e anche pi comoda, ma rimarrebbe sempre un dubbio, il dubbio di chi non ascoltato tutte le voci o di chi non ha dato voce a chi non ha voce o crede di non avere voce. OPINIONI A CONFRONTO vuole essere una rubrica aperta a .tutte le voci che sentono di dire qualcosa di buono e di bello per la crescita della nostra comunit, seguendo una particolare impostazione o partendo da un determinato punto di vista. Le accogliamo e le pubblichiamo con la speranza che possano servire a un dialogo sereno e fraterno. come pu morire una parola di vita Agosto, Sul marciapiede del laboratorio di una camiceria, a Chiasso, avevo modo di osservare, ogni giorno lavorativo, la presenza inspiegabile di alcuni bambini, senza adulti. Giocavano, rincorrendosi tra le auto parcheggiate, arrampicandosi su per una pianta poco distante o facendo nascondino. A volte si sedevano sul muretto vicino, silenziosi, assonnati, annoiati, pensosi, assenti... Li osservavo con sempre maggiore tristezza... Un giorno, pi incuriosito che mai, mi avvicino ad essi e:" Ciao, bei bimbi! Che fate di bello qui, tutti i giorni?... Perch non andate allasilo o a casa vostra?" Silenzio!.. Si guardano sorpresi e mi sbirciano diffidenti. Forse mai nessun adulto aveva loro rivolto una parola n una domanda. Forse mai nessun passante si era accorto di essi, forse mai nessuno li avr guardati ne gli occhi.... Comunque ecco che il bimbo pi piccolo rompe linatteso imbarazzo e dice: "Noi... noi siano qui perch a casa non possiamo stare... perch i nostri genitori lavorano tutto il giorno... siamo qui con la nostra mamma!" "Come? Con la mamma? E...dov questa mamma?" Risponde un altro: "La mamma l dentro a fare le camicie!" Ho un attimo dincertezza, poi riprendo:"E voi. State qui fuori, con questo caldo tutto il giorno, soli?... Nuova perplessit. Insisto: "Perch non andate allasilo?" "Perch lasilo chiuso per ferie!" Ribatto: "in luglio era aperto: ci andavate?" Replica: "S, si! Ci andavamo , per alle tre ci mettevano fuori..." Tutti conosciamo le parole di Ges: "Chiunque accoglie uno di questi piccoli accoglie Me. ...Qualunque cosa farete ad uno di questi bimbi lavrete fatto a Me ecc. ecc. Ges non poneva limiti di tempo... Da sempre ci raccontano, con una non tanto simulata ma interessata mistificazione, che il "religioso" o la "religiosa 11 (prete, suora, frate ecc.) e sono il simbolo, lemblema, limmagine della perfetta ed ideale vita cristiana: e sono il dono pi grande che una comunit possa "meritare". Preghiere, messe, comunioni, meditazioni, penitenze... sono infatti cibo spirituale quotidiano. Eppure... Eppure, nonostante tale stata 13 ideale labbondanza di nutrimento, laltissima spiritualit e la votata disponibilit a donare la propria vita a Dio per il prossimo, in tanti Asili lamare per un intero giorno quanto c di pi puro, di pi bello in questo sudicio mondo ha un limite addirittura dorario umano e di tempo, inspiegabili. Le fatidiche ore 15, lora dellestremo Sacrificio e della morte di Ges, in tanti asili segna la morte quotidiana di una "parola di vita", di quella pubblicata sul no. 8 di "Ronago 83", ossia "Quando avrete fatto tutto quello che vi stato ordinato, dite: siano servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare. ". Circondare daffetto un bimbo, dopo le ore 15 o le ore 16 o le ore 17 o le ore 18, non Vangelo, non eroico n somma dedizione a Dio, Amare un bimbo dopo le ore 15 non necessita nemmeno di "voti religiosi", cos come non giustifica proprio lappellativo di "reverenda madre". Lamare un bimbo, cos, semplicemente umano, naturale, inevitabile atto damore. Ma anche quando si sia amato un bimbo in none di Ges, resta pi che mai intatta, valida ed appropriata la Parola di Ges: " Non avete fatto altro che quanto dovevate fare, e quanto vi stato comandato". Chi ha amato, chi stato tanto impegnato anche dopo le ore 15, cinque giorni alla settimana, non pu che rispondere a Ges: "Abbiamo fatto quanto dovevano fare. Siamo servi inutili." 14 incontri di catechesi adulti ogni venerd alle ore 14.45 o alle ore 20,30 18 NOVEMBRE L'ANNUNCIO DI GES: UNA NOTIZIA 'DI OGGI 25 NOVEMBRE UN ANNUNCIO ANCHE PER NOI 2 DICEMBRE LE CARATTERISTICHE DI QUESTO ANNUNCIO 9 DICEMBRE AL CENTRO DELL?ANNUNCIO: DIO PADRE 16 DICEMBRE UN CAMMINO CHE SIAMO INVITATI A FARE: CREDERE AL VANGELO giovani ogni luned ore 20,45 ogni mercoled ore 20 15 domenica 27 novembre un invito a tutti quelli che.. Carissimi, non si sa mai come chiamarVi, se anziani, se persone della terza et, se ... perch magari qualcuno sta inventando un nuovo nome. Comunque per tutti noi siete papa, mamme, zii, amici che abbiamo conosciuto fin da quando eravamo bambini e che avete da sempre e anche ora la nostra ammirazione e il nostro affetto per tutto quello che avete fatto e che vogliamo insieme ringraziare facendo un po' di festa insieme a voi. Ci troveremo DOMENICA 27 novembre presso il centro parrocchiale: alle ore 10.30 sar celebrata la s. messa per voi, poi ci porteremo nel salone del centro parrocchiale per un simpatico pranzo offerto dal gruppo ronaghese dei FOEC E PIAMM, con la collaborazione dell'amministrazione comunale. Avremo cosi il modo di passare un momento in compagnia, ricordando tante cose insieme, incontrando amici, ascoltando un po' di musica e canzoni. Per ragioni organizzative, preghiamo tutti coloro che desiderano essere presenti al pranzo ( e ci auguriamo che siano tanti) di avvisare presso la casa parrocchiale o presso la macelleria Livio oppure presso i vari incaricati in modo che ci si possa organizzare. Un grazie grande per la vostra amicizia a per la vostra presenza. Vi auguriamo buona continuazione e Vi salutiamo cordialmente. 16