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ebombe sceltedagli alle-


ati per gli attacchi del 7 e
8 gennaio sono quelle
definite da demolizione, in
funzione degli obiettivi da di-
struggere costituiti da capan-
noni e complessi edificati, co-
me la Stazione e le Officine
Reggiane.
La sera del 7 la Raf si propo-
ne di fare un vero big bang
sullo stabilimento, caricando
sui suoi Wellingtonbentre mi-
cidiali ordigni da quasi due
tonnellate cadauno (cookies o
block-busters), oltre a 139
bombe da 200 libbre e 240 in-
cendiarie.
I successivi rapporti e le im-
magini aeree della ricognizio-
ne evidenziano che due delle
tre superbombe sono in effetti
cadute allinterno della fabbri-
ca, polverizzandodue ampi ca-
pannoni. Nessuna evidenza
per laterza.
LAviazione americana, con
i suoi B-17, il giorno 8 carica
solo le bombe dirompenti nel
numero massimo trasportabi-
le, ossia 1.308per 320 tonnella-
te totali. Il tipo di bomba im-
piegato su Reggio lAN-M64
da 500 libbre nominali, del pe-
so di quasi 240 chili, circa la
met costituiti dal cilindro in
ferro. Laltra met, lanimadel-
labomba, costituita da esplo-
sivo ad alto potenziale, in ge-
nereTnt, amatol oderivati.
Sono gi un po
intelligenti poich dotate di
un dispositivo detonatore re-
golabile, che permette di ritar-
dareloscoppiodi unafrazione
di secondo dallimpatto. Lo
scopo di permettere alla
bomba di penetrare a fondo
nelle strutture edili omeccani-
chee cos massimizzare leffet-
todistruttivo.
Questo sistema garantito
da unsecondo dispositivo sul-
la coda della bomba, per sop-
perire alleventuale mancato
funzionamentodel primo.
Nonostante ci le bombe
inesplose sono tante e solo
nellarea delle Reggiane ne so-
no raccolte circa 40 su 350 ca-
dute.
Il conto finale degli ordigni
caduti impressionante: 1.690
bombe per 360 tonnellate di
peso.
Lesplosione allinterno de-
gli edifici o nelle vicinanze in
grado di demolire intere strut-
ture, o lesionarle inmodoirre-
parabile, per effetto del violen-
tissimospostamentodaria ge-
neratoedelle schegge proietta-
te. Degli effetti sulle persone
megliotralasciare.
Biscottini da due tonnellate
Gli inglesi scaricaronosullacittanchetredi questi micidiali ordigni bellici
Unedificio semidistrutto nella centralissima via Roma. Sullosfondo si nota una scritta pubblicitariache campeggiava suuna casadi piazza Scapinelli, giallepoca sede degli uffici del Tribunale
L
a tempesta di fuoco a
Reggio portata sulle ali
di due famosi bombar-
dieri alleati.
La sera del 7 gennaio sono
26bombardieri bimotori ingle-
si Vickers Wellington delle
Squadriglie 40 e 104 apparte-
nenti al 236 Stormo, con base
sullaeroportodi Foggia, che il-
luminano a giorno la citt coi
lorobengala. Il caricodistrutti-
vo destinato alle Officine gi
impressionante: 3 bombe di-
rompenti da 4.000 libbre, 139
da 500 e 240 incendiarie da 30
libbre, per un totale di circa 40
tonnellate. Solo una minor
parte raggiunge lobiettivo,
congli effetti collaterali che co-
nosciamo.
Il giorno8sono109bombar-
dieri quadrimotori americani
B-17 (Fortezze volanti) a semi-
naredistruzioneemorteconil
loro micidiale carico di 1.300
bombe da 500 libbre nomina-
li, per un totale di circa 320
tonnellate. Il B-17 il bombar-
diere principe della Seconda
Guerra mondiale, con circa
13.000 esemplari prodotti dal-
le fabbriche statunitensi, al rit-
mo di uno ogni mezzora all'
apice dello sforzo bellico nel
1944. Era considerato quasi
inavvicinabile dalla caccia ne-
mica, grazie alle 12 mitraglia-
trici di bordomanovratechelo
proteggevano da ogni lato,
protezione rafforzata dal volo
in formazioni strette. La capa-
cit di sganciare da quote mol-
to alte, 7.000 metri e oltre, lo
rendeva irraggiungibile dalle
contraeree leggere. Solo i po-
tenti cannoni antiaerei, parti-
colarmente quelli tedeschi, e
gli aerei da caccia muniti di
razzi sparabili a distanza pote-
vano abbatterne un certo nu-
mero o impedire il raggiungi-
mentodegli obiettivi.
Ma il raid reggiano secondo
gli equipaggi era stato una
milkrun, unapasseggiata.
i bombardieri
Prima 26Vickers della Raf
poi 109B-17 FortezzeVolanti
3
aprile 1916! Un avviso del
sindaco Roversi porta a
conoscenza dei reggiani
la possibilit di attacchi aerei,
avviando le prove di allarme,
che per fortuna inquella guer-
ra non ebbero seguito. La co-
noscenza vera con i rifugi co-
mincia nel 1936, quando il re-
gime, che aveva gi in mente
programmi bellicosi, dispone
norme per la costruzione dei
ricoveri antiaerei negli edifici
nuovi e per gli opportuni adat-
tamenti nei fabbricati esistenti
inaree urbane dichiarate peri-
colose. Conla guerra, si realiz-
za in citt anche una rete di ri-
coveri pubblici, in parte co-
struiti in aree aperte e parte in
edifici pubblici eprivati, conle
opportune segnalazioni. Que-
sta rete arriva a comprendere
83 ricoveri, dislocati nei punti
strategici. Da segnalare: la
Cripta del Duomo, il sotterra-
neo del Teatro Municipale, i
sotterranei di varie scuole. In
quanto a comfort lasciavano
molto a desiderare, a detta dei
testimoni; per la sicurezza
cera solo da augurarsi di non
riceverecolpi diretti.
Costruttivamente, quelli
pubblici di strada erano trin-
cee in muratura, coperte con
piastre in cemento e strati di
terra. Gli scantinati, adattati al
meglio, erano rinforzati con
puntellature e strati di sacchi
di terra sul piano soprastante
per attenuare gli effetti di even-
tuali bombe penetrate inverti-
cale.
Tutti negli scantinati
Unaretedi 83ricoveri frasotterranei e trinceeinmuratura
Cos si presentavano i rifugi reggiani ricavati spesso dagli scantinati
BOMBE SU REGGIO LE ARMI E I RIFUGI
- Bertolani A. Cronistoria
dell'IstitutoPsichiatricodi
SanLazzarodurantelaguerra,
Rivistasperimentaledi
freniatria, Vol. LXIX, 1945.
- BonacinaG. ObiettivoItalia-
I bombardamenti aerei delle
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Mursia, Milano1970.
- Conti A.Becchi M., 22.000
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- Govi S., ReggioStoria- Serie
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reggiani, 1980/1983.
- Lancellotti A., e il solesi
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- Ricerche storichen. 97- Serie
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- Ricerche storichenn.
103/104- Seriearticoli sulla
sepolturadei F.lli Cervi, Idem,
2007.
- SpreaficoS., Un'industria,
unacitt- Cinquant'anni alle
Offi cineReggiane, Il
Mulino, Bologna1968.
Una bibliografia
per chi vuole
saperne di pi
XIV Settant'anni fa GAZZETTA MARTED 7 GENNAIO 2014

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