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12/1/2014 Articoli - La Definizione del Tempo di Julian Barbour

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)*(Stazione Celeste)


La definizione del tempo
di Julian Barbour


Julian Barbour inglese ed un teorico di astrofisica e del tempo. La sua teoria che luniverso
quantico sia statico, esistente come un set di stati indipendenti dal tempo, governato solo
dalla loro probabilit. La nostra nozione di tempo deriva dallosservazione di questi stati. Dice
Barbour: ... Il tempo una illusione. I fenomeni dai quali deduciamo la sua esistenza sono reali,
ma li interpretiamo in modo sbagliato. I miei argomenti sono presentati in The End of Time (La
fine del tempo - n.d.T.)

(...)

D.: Qual la sua definizione di tempo?

JB.: Dobbiamo stare molto attenti perch ci sono due forme di fisica ben distinte. Nella fisica
classica, il tempo qualcosa come un invisibile filo per stendere i panni. In ciascun punto
lungo quel filo, luniverso ha una qualche sistemazione delle sue parti, qualche struttura
particolare. Si pu immaginare di fare unistantanea di quella particolare configurazione di
come luniverso si presenta, poi si pu appenderla al file nel tempo che gli corrisponde. Un
minuto pi tardi si pu fare unaltra istantanea e molte cose nelluniverso si saranno mosse in
qualche modo. Perci si otterr unistantanea leggermente diversa da appendere al filo un
minuto pi tardi. Allora si avrebbero molte istantanee appese al filo della biancheria, tutte con
la loro corretta spaziatura. Questo esattamente quello che Isaac Newton pensava del tempo
ed ancora il modo in cui la gente pensa al tempo tuttoggi.

Ora, per ci che riguarda la fisica classica, al punto iniziale del mio lavoro molto semplice
dire: beh, guarda, in effetti, il filo dei panni non serve assolutamente a niente. Luniverso non ha
una struttura esterna di questo tipo. Mi sono messo a descrivere, secondo la fisica classica,
come le cose cambiano la loro posizione nel mondo, ma buttando via quel filo.

Sono riuscito a farlo, e penso che la gente riconosca sempre pi che quello un modo
interessante e possibile di guardare le cose. Nella fisica classica, io non cambio lidea che esista
una sequenza unica di eventi. Sto solo dicendo che non c bisogno di un filo su cui stenderli.
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Supponiamo di avere un universo composto da solo tre particelle. Potremmo fare delle
istantanee di quelle tre particelle creando la storia di questo universo. Potrebbe esserci
unintera successione di queste tre particelle che formerebbero dei triangoli. Si potrebbero
immaginare triangoli appesi al filo dei panni. Luniverso newtoniano di tre particelle sarebbe
solo una successione di triangoli.

La meccanica quantistica tutta unaltra storia. Presume che non ci sia una singola
successione di stati. C ogni possibile successione di stati. La meccanica quantistica presume
che in qualche modo che tutti i triangoli siano presenti allo stesso tempo ed alquanto
sbagliato pensare ai triangoli allineati su un filo. Formano come uno spazio multidimensionale.
Si potrebbero anche immaginare in un grande mucchio.

Ritornando alla foto newtoniana, - poich mi sono sbarazzato del filo dei panni - , si potrebbe
chiamare ogni triangolo individuale, che sto descrivendo in questo modellino, un istante di
tempo. Non c un filo dei panni, non c nessuna linea del tempo, ma ci sono istanti
individuali di tempo ed essi sono come delle istantanee delluniverso. Sono appunto quella
che la forma delluniverso in ogni dato istante.

Per avere unimmagine appropriata della meccanica quantistica, si deve ampliare la propria
visione e pensare che tutti gli istanti possibili di tempo, tutte le forme possibili delluniverso sono
presenti nello stesso momento. La meccanica quantistica molto, molto diversa e le mie idee
non cominciano ad avere implicazioni entusiasmanti finch non si assume la possibilit che
possano esserci tutti contemporaneamente. Questo un grosso cambiamento. La meccanica
quantistica molto misteriosa. Sembrano esserci delle probabilit. Ora ci addentriamo in
acque molto profonde.

La meccanica quantistica, quando si cerca di interpretarla, molto profonda.

In un modo o nellaltro ci sono delle probabilit per questi possibili istanti di tempo - i triangoli
del mio modello o istantanee dellintero universo, se siamo realisti. In qualche modo ognuna di
esse ha una probabilit, che determinata con una regola ben definita. Questa la figura
matematica che emerge, o almeno emersa da quello che sto facendo e proponendo. E
molto, molto diverso dal metodo ortodosso in cui uno pensa al tempo.

D.: Qual la grande implicazione della meccanica quantistica nel cambiare la definizione del
tempo da parte sua?

JB.: La cosa veramente interessante la legge che determina quali probabilit ha ogni istante
di tempo - ogni possibile configurazione delluniverso - e come funziona.
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Questo ha grandi implicazioni potenziali per la causalit, la predeterminazione e molte altre
cose, perch presuppone che luniverso funzioni in un modo molto diverso.

Nel vecchio modo di vedere - (ed il modo in cui praticamente tutti i miei colleghi fisici
ancora pensano; vedo questo ogni volta che leggo un articolo di fisica) - ci sono condizioni
iniziali e poi ci sono leggi e come luniverso si evolve.

Per qualche ragione vengono create le condizioni iniziali, sia da Dio o spontaneamente, e poi
le leggi prendono il sopravvento e luniverso di evolve da questo. Perci quello che troviamo
intorno a noi ora la conseguenza di quello che stato messo a punto in un passato molto
lontano o nel big-bang.

Non credo affatto che la legge funzioni cos. Penso che sia una legge che funzioni tutta dun
colpo e scelga delle probabilit tutte in modo olistico. In un certo senso, dico che gli istanti di
tempo stanno competendo o possibilmente collaborando uno con laltro per avere pi
probabilit possibili. Suona tutto molto astratto e difficile. E una congettura da parte mia, ma
penso che sia cos.

D.: Il cambiamento diventa qualcosa di molto pi reale in ogni momento, piuttosto che nel
precedente modo di vedere le cose, anche se a volte gli scienziati descrivono qualcosa in
termini di fisica quantistica ancora con un modo di pensare lineare.

JB.: Quello che veramente conta ora, non il cambiamento ma la differenza. Due cose, che
sono pi o meno le stesse ma non esattamente le stesse, possono avere diverse probabilit.
Questo tutto determinato, a mio avviso, da unenorme legge, che in qualche modo
determina tutte le probabilit nello stesso momento. Sono tutte in risonanza luna con laltra in
qualche modo. Se le cose sono fortemente in simpatia le une con le altre, allora questo le
aiuta ad avere una maggiore probabilit.

E proprio un bel modo olistico di pensare alle cose. Non stato programmato in quel modo,
ma piace alla gente con inclinazioni religiose e filosofiche perch uno pu vedere tutta la
creazione contemporaneamente. Da parte mia non provengo da nessuna corrente religiosa.
Penso che abbia pi a che fare con il fatto che la scienza lavora con leggi e, in un certo senso,
le leggi sono qualcosa di eterno. Questo introduce la visione teista delle cose.

D.: Gli scienziati pi convenzionali al di fuori della fisica, pensano ancora in termini di fisica
classica, in termini di una visione lineare e materialista. Lei sta dicendo che molti fisici pensano
ancora in quel modo?

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JB.: S, penso sia vero.

D.: Come si pu apportare un cambiamento di pensiero?

JB.: Per prima cosa, non facile cambiare il modo in cui la gente pensa al mondo. Questo
un processo che richiede molto tempo, per usare il linguaggio convenzionale. Ci vollero
qualcosa come 150 anni perch la proposta di Copernico fosse generalmente accettata.

La meccanica quantistica ha uninterpretazione notevole e radicale, detta interpretazione dei
mondi multipli.

Allinizio poche persone la presero seriamente. Circa dieci anni fa un piccolo gruppo di persone
che cercavano di dare un senso alla cosmologia e alla meccanica quantistica, cercarono di
creare quella che si potrebbe definire cosmologia quantica. La maggioranza di queste persone
favorirono linterpretazione dei mondi multipli perch si trovarono nellassoluta impossibilit di
dare un senso alla meccanica quantistica in qualsiasi altro modo.

(...)

Penso che ci sia una prova chiara che pi persone ora prendono seriamente linterpretazione
dei mondi multipli. Se diventa lopinione di maggioranza tra i fisici, allora lidea che ho
proposto nel mio libro sar molto pi facile da accettare per la gente.

La cosa migliore che mi potrebbe succedere, sarebbe che gli scienziati cominciassero
seriamente a cercare di smentire la mia teoria, perch sempre bene quando la gente non
pu smentire una teoria. Se non ce la fanno, allora ne viene fuori il meglio.

(...)

Estratto dall' "Intervista a Julian Barbour" - Scienza e Conoscenza n. 3, 2003


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