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Salvami Regina

Numero 19
Settembre 2005
Spedizione in abbonamento Postale/Comma 20/C art.2 legge 662/96 Filiale Padova Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima
Il vero appoggio
della giovent
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IL TESORO DELLA PREGHIERA
Promessa
allAngelo
Custode
anto, Santo, Santo il Signo-
re Dio dellUniverso: Il Cie-
lo e la Terra proclamano la
Tua gloria.
Inginocchiati davanti alla tua Mae-
st, Ti ringraziamo, o Dio, per aver
collocato al nostro fianco un Compa-
gno celeste, che ci conduce secondo la
tua volont, ci guida per lonore tuo e
ci manifesta il tuo amore.
Promettiamo qui, alla tua presenza,
di amare questo nostro compagno co-
me un fratello e di obbedirgli, quando
egli parla alla nostra coscienza. Egli
deve condurci con sicurezza alla Pa-
tria celeste.
Signore Ges Cristo, nostro Salva-
tore, prendi la mia mano e colloca-
la in quella del mio Angelo, traccian-
do su di essa il segno della redenzio-
ne come benedizione per la mia sal-
vezza.
In nome del Padre e del Figlio e
dello Spirito Santo. Amen.
(Trascritta da Devo narrare la mia vita,
autobiografia di Cecy Cony, preparata da
Don Joo Batista Reus, SJ)
LArcangelo San Raffaele ed il
giovane Tobia (Parrocchia di
Saint-Sulpice, Foigres, Francia)
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Numero 19 Settembre 2005
Spedizione in abbonamento Postale/Comma 20/C art.2 legge 662/96 Filiale Padova Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima
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Anno VII, numero 19, settembre 2005
Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
Redazione e Amministrazione:
via Savonarola, 217 int. 4
CAP 35137 Padova (PD)
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ARALDI DEL VANGELO
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Blanco Corts, Mariana Morazzani
Arriz, Severiano Antonio
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degli Araldi del Vangelo
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Gli articoli di questa rivista potranno essere
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli
firmati di responsabilit dei rispettivi autori.
Salvami
Regina
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima
Benedetto
XVI venera le
reliquie dei Re
Magi, nella
Cattedrale di
Colonia
(Foto: Franco
Origlia/Getty
Images)
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Un milione di giovani di 197 paesi si sono riuniti a Marienfeld, vicino a
Colonia, per la veglia presieduta da Benedetto XVI (pp.14-17)
Scrivono i lettori ............................................................................................................ 4
La giovent e la ricerca dellassoluto .......................................................................... 5
I due figli della Parabola, e gli altri due ...................................................................... 6
La vita dei missionari nellAmazzonia ..................................................................... 12
La voce del Papa ........................................................................................................... 14
Considerate e osservate se esiste un dolore simile al mio dolore ........................ 18
Lo schiavo degli schiavi .............................................................................................. 20
Padre, questo il Cielo? ........................................................................................... 24
Araldi nel mondo ......................................................................................................... 26
Un furto sacrilego allorigine di uno stupendo miracolo ........................................ 34
Una grande vittoria, ispirata dallAngelo Custode ................................................. 37
Abbondanti frutti di evangelizzazione ...................................................................... 40
accaduto nella Chiesa e nel mondo ......................................................................... 42
I santi di ogni giorno ................................................................................................... 48
Dove la terra finisce... .................................................................................................. 50
SCRIVONO I LETTORI
4 Salvami Regina Settembre 2005
LUCE CHE ILLUMINA IL
NOSTRO CAMMINO
Nella certezza che il vostro cam-
mino illuminato da Nostra Signo-
ra di Fatima vi ringrazio per la luce
che fate entrare nel mio cuore.
Ogni volta che arriva la vostra ri-
vista Araldi del Vangelo, le splen-
dide immagini della Madonna mi
riempiono di gioia ed emozione. La
parola di Dio che arriva nelle nostre
case una grazia del Signore che mi
aiuta, mi guida e spesso mi da le ri-
sposte che cerco.
Ho sperimentato personalmen-
te che rivolgendoci a Maria, via si-
cura che conduce a Ges e facen-
doci guidare dalla parola di Dio, il
nostro cuore sar libero di amare e
di gioire. Questo avviene grazie al-
la diffusione della splendida rivista
Araldi del Vangelo che porta nelle
nostre case la speranza, la verit e la
pace. Vi auguro un fruttuoso cam-
mino, le mie preghiere non man-
cheranno mai affinch i raggi della
vostra luce arrivino anche nei punti
pi bui e trionfi la bellezza di Maria
e lamore di Ges.
DAntuono Rita
Rocchetta (FG)
CORAGGIO, DETERMINAZIONE
E DECISIONE
Grazie per le riviste! Ho trovato
molto bello il mondo degli Araldi
del Vangelo! Siete persone straor-
dinarie! Vi ammiro moltissimo per
la scelta di vita che avete fatto si-
curamente c bisogno di tanto co-
raggio, determinazione e decisio-
ne! Ho letto le riviste e le ho trovate
molto belle ed illuminanti. Soltanto,
secondo me, mancano di uno spazio
dedicato a chi vuole chiedere consi-
gli, fare domande su questioni ine-
renti la Fede, esprimere opinioni e
cose simili.
Rosanna G. Cavallo
Sala Consilina (SA)
CONFRONTO PERSONALE
CON IL MAESTRO
Un elogio particolare desidere-
rei rivolgerlo al Presidente Generale
degli Araldi del Vangelo: Don .Joo
Scognamiglio Cl Dias , che con tan-
to amore e ricco di spiritualit, men-
silmente, commenta un brano del
Vangelo con chiarezza e precisione.
I suoi commenti e le sue riflessio-
ni mi fanno comprendere che indi-
spensabile lincontro e il confronto
personale con il Maestro e mi in-
vitano a riflettere per impegnarmi a
seguirlo. Mi sento chiamata in prima
persona a nutrire la mia vita di fede,
di carit e di preghiera per diventare
luce del mondo e sale della terra.
Giovanna Mondello
Messina (ME)
EDIFICATO DAI PROGRESSI
Ho seguito, attraverso la Rivista,
il cammino degli Araldi del Vange-
lo, edificato dai progressi della Con-
gregazione.
Desiderando ogni bene per S.
Rev.ma, porgo cordiali saluti, servo
in Cristo
Mons. Clemente Isnard, OSB
Vescovo Emerito di Nuova Fri-
burgo, Rio de Janeiro (Brasile)
VERIT DELLA FEDE
Ringrazio per linvio della Rivi-
sta. Mi complimento per la pubbli-
cazione, fatta con molta accuratez-
za, che ha come scopo quello di co-
municare le Verit della Fede, com-
prese quelle dette dal Santo Padre.
Con laugurio di successo nella
missione, offro le mie preghiere
Don Givan Rgio Nues
Parrocchia dei Ss. Cosma e Damiano
Juazeiro, Bahia (Brasile)
PROFONDA COMUNIONE CON
LA SANTA SEDE E I VESCOVI
Oggi ho letto, con attenzione e
grande interesse, il numero di luglio
della Rivista di questa Associazione di
diritto pontificio. Complimenti, sia per
gli articoli dal contenuto sempre inte-
ressante che per la bella veste grafica.
Oltre che ringraziare Dio, ancora
una volta, per lOrdinazione dei pri-
mi 15 sacerdoti dellAssociazione,
sento il dovere di ringraziare anche
voi per il bel lavoro che continuate
a realizzare in profonda comunione
con la Santa Sede e i Vescovi in Bra-
sile e nel mondo. Vi auguro che il
futuro dellAssociazione corrispon-
da ai progetti e ai sogni che avete al
servizio del Vangelo e per la costru-
zione del Regno di Dio.
Cordialmente, in Cristo Ges,
constima,
Mons. Amaury Castanho
Vescovo Emerito di Jun-
dia, San Paolo (Brasile)
GIOIELLO LETTERARIO E TEOLOGICO
Desidero complimentarmi con Don
Joo Cl per quello che , per quello
che fa e per la grazia della sua vita.
Rendo grazie e lode a Dio per il
profondo commento fatto al Vangelo
su Zizzania, senape, frumento e Re-
gno. Questo articolo della Rivista
un gioiello letterario e teologico.
Don Lus Carlos Fagunde Arajo
Salvador, Bahia (Brasile)
STRUMENTO COMPLETO DI
EVANGELIZZAZIONE
Ho ricevuto il primo esemplare
della Rivista. Mi molto piaciuta.
Posso dire che si tratta di uno stru-
mento completo di Evangelizzazio-
ne per me e la mia famiglia. ve-
ramente completo e, come catechi-
sta, posso dire che uno strumento
di ricerca esemplare.
Nivea Maria F. Da Silva
Birigui, San Paolo (Brasile)
E
ditoriale
LA GIOVENT
E LA
RICERCA
DEL-
LASSOLUTO
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Settembre 2005 Salvami Regina 5
i di un milione di giovani rappresentanti 197 paesi, 10mila sacer-
doti, 800 vescovi, 60 cardinali, e 20mila volontari si sono riuniti a
Colonia, in Germania, dal 16 al 21 agosto, per la Giornata Mondia-
le della Giovent (GMG). Linformazione stata assicurata dalla
presenza di 7mila giornalisti provenienti da tutto il mondo.
Sono numeri impressionanti, tuttavia, non ci che pi causa stupore, piut-
tosto la capacit dimostrata dal Papa di comunicare con giovani di culture ed
origini cos differenti, per trasmettere il messaggio del Vangelo, infondendo a
tutti il desiderio di essere buoni e fedeli.
La moltitudine di giovani riunita a Colonia ha portato il ricordo di scene si-
mili a Piazza San Pietro, durante i funerali di Giovanni Paolo II e lelezione di
Benedetto XVI, quando i cuori di tutti erano uniti alla ricerca di un punto di
appoggio nel mezzo delle incertezze che il mondo moderno offre. Lattuale pa-
pa, in una delle sue omeli in Germania, ha ricordato che tale appoggio pu es-
sere trovato solo in Ges. E chi pu rappresentare meglio ai giovani il volto di
Cristo Salvatore?
Lessere umano, dipendente non soltanto dalla ragione ma anche dallim-
maginazione e dalla memoria per meglio percepire e comprendere la verit,
ha bisogno di simboli, ancor pi quando si tratta dei giovani doggi, nati in pie-
na civilt dellimmagine. Niente di pi naturale che essi siano rimasti incan-
tati di fronte a quelluomo vestito di bianco, nel quale hanno potuto sentire un
padre e un maestro di fiducia, qualcuno ha saputo loro indicare il cammino si-
curo da seguire, senza nascondere la verit e senza il timore di affrontare co-
raggiosamente il mondo.
Al contrario di quanto certi spiriti pessimisti possano pensare, ancora una
volta questanno 2005 ha dimostrato come i giovani dei nostri giorni abbiano
sete dellassoluto, cerchino risposte chiare senza tergiversazioni o mezzi ter-
mini, desiderino un Cattolicesimo preso sul serio, e si lascino evangelizzare,
purch incontrino la voce dellautenticit.
Questa, daltra parte, lesperienza gi da molti anni degli Araldi del Van-
gelo, in qualunque parte del mondo ove essi operano. Spesso la gente ci chie-
de come facciamo ad attirare tanti giovani; la risposta stata data da Benedet-
to XVI a Colonia.
Prima di mettersi in viaggio, il Papa ha dichiarato di avere la speranza che
lincontro di Colonia riuscisse a far scoppiare unonda di rinnovata fede tra
i giovani. In una intervista per la Radio Vaticana, il 16 agosto, ha spiegato il
messaggio pi importante che desiderava trasmettere in Germania:
Voglio spiegare ai giovani che bello essere cristiano. Lidea generalmente
diffusa che i cristiani devono osservare una grande quantit di comandamen-
ti, proibizioni e principi che il Cristianesimo qualcosa di faticoso ed oppressivo,
che si pi liberi senza questo fardello. Io, allinverso, desidero chiarire che esse-
re appoggiati da un grande Amore e da una Rivelazione non un peso, ma, anzi,
come avere le ali; e che bello essere cristiani.
a LA PARABOLA DEI DUE FIGLI A
28
Che ve ne pare? Un uomo aveva due gli; rivol-
tosi al primo disse: Figlio, v oggi a lavorare nel-
la vigna.
29
Ed egli rispose: S, signore; ma non an-
d.
30
Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed
egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi,
ci and.
31
Chi dei due ha compiuto la volont del
padre?. Dicono: Lultimo. E Ges disse loro: In
verit vi dico: I pubblicani e le prostitute vi passa-
no avanti nel regno di Dio.
32
venuto a voi Gio-
vanni nella via della giustizia e non gli avete cre-
duto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno
creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste
cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli
(Mt 21, 28-32).
La Parabola dei Due Figli sorge allinterno di un quadro di provocazione contro Ges, subito dopo la Domenica
delle Palme (Cristo discute con i farisei, Cattedrale di Tours, Francia)
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Don Joo Scognamiglio Cl Dias
Presidente Generale
Dio crea gli esseri
viventi con istinti
propri a seconda
delle necessit e
le convenienze
di ognuno
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COMMENTO AL VANGELO XXVI DOMENICA DEL TEMPO COMUNE
I due figli della Parabola
e gli altri due
Comportandosi in modo di gran lunga peggiore di quello dei due
figli della parabola, i sacerdoti e gli anziani del popolo non solo si
sono rifiutati di lavorare nella vigna del Signore, ma di fatto, non ci
sono nemmeno andati. Questa sarebbe lattitudine di un terzo figlio,
manifestazione estrema del cattivo comportamento nei confronti
del Padre! Ma c anche un quarto figlio: quello che ha udito con
entusiasmo linvito del Padre e d la propria vita per Lui!
I INTRODUZIONE:
INNOCENZA E INERRANZA
Come sembra bella la vita onesta, in
tutte le sue manifestazioni, quando si
capaci di analizzarla con occhi limpidi,
disinteressati e innocenti! Nella vec-
chiaia essa si presenta permeata di fra-
gilit, ma robusta e arricchita di espe-
rienza. Si mostra forte, decisa e audace
in giovent, a mano a mano che per,
entrando per le porte della maturit,
si va arricchendo in riflessione, chiari-
ficazioni e saggezza. Niente attira tan-
to lattenzione del nostro sguardo, nel
corso dellesistenza umana, quanto lo
sviluppo degli istinti primordiali in un
bambino, dai suoi primi vagiti fino al
raggiungimento dellet della ragio-
ne. Si comprende come lanimo infan-
tile, nel mettere in pratica a poco a po-
co gli atti dellintelligenza o della vo-
lont entri in possesso di un ricco teso-
ro di esperienze che si basano sui pri-
mi principi innati.
Lanima umana alla
ricerca della verit
Ci incanta il vedere con quale sicurez-
za gli animali e persino gli stessi inset-
ti vadano in cerca degli alimenti di cui
hanno bisogno. Non difficile discerne-
re la mano di Dio dietro a tutte queste
attivit, pur sapendo che Lui, evidente-
mente, non le sta orchestrando in forma
diretta in ogni momento. Dio crea gli es-
seri viventi con istinti propri che sono
conformi alle necessit e alle convenien-
ze di ognuno. Anche luomo, essere ra-
zionale, nasce con stimoli iniziali e spon-
tanei che gli daranno sicurezza nella ri-
cerca degli obbiettivi per i quali stato
destinato. A questo proposito, la Tomi-
stica ci spiega, con estrema chiarezza,
che lanima, creata e infusa nellessere
al momento del concepimento, gi ar-
ricchita dal senso dellessere.
Approssimiamoci alla culla di un
bambino e mostriamogli delle belle pal-
le di differenti colori. Le sue reazio-
ni dimostrano la meraviglia di questi
istinti umani, i quali agiscono molto pri-
ma delluso della ragione. Egli sceglie-
r una palla del colore che pi gli piace,
dopo un po di tempo passer a giocare
con unaltra e cos di seguito. Si tratta
della ricerca istintiva del bene, del bel-
lo e del vero che finir per condurre al-
la scelta di una delle palle rispetto le al-
tre. Questi sono riflessi che precedono
la costituzione della capacit di giudi-
Linerranza degli
istinti umani si
mantiene soltanto
se si conserva
linnocenza
8 Salvami Regina Settembre 2005
care in forma razionale, in conformit a
dei principi chiaramente stabiliti.
Il peccato fa perdere la capacit
di giudicare correttamente
Eccellente a questo proposito laf-
fermazione di un grande domenica-
no del secolo scorso, Frate Santiago
Ramrez O.P., secondo cui lanima uma-
na essenzialmente aristocratica, in
quanto sempre alla ricerca del meglio.
Se gli uomini hanno questi istinti,
come si spiega allora lesistenza del-
lerrore, della cattiveria e della brut-
tezza? Speriamo in un prossimo arti-
colo di approfondire questa questione
tanto essenziale. Per oggi basti dire che
linerranza di questi istinti si mantiene
solamente se si conserva linnocenza,
in altre parole il peccato la causa del-
la perdita della capacit di giudicare
bene. Lo stesso San Tommaso dAqui-
no ci insegna che il senso della veri-
t, del bello e della bont un istinto
aristocratico, perch soltanto gli inno-
centi lo possiedono in modo tanto soli-
do. Ora conclude il Dottore Angeli-
co pochi sono gli innocenti nel mon-
do, pertanto pochi sono coloro che ne
godono in modo integrale.
intorno a questa meravigliosa
problematica che si svolge il Vangelo
di oggi.
II - PROVOCAZIONE
DEI SINEDRITI CONTRO GES
Una civilt attratta da
enigmi e parabole
Per comprenderlo meglio, occor-
re risalire ai costumi del tempo del Di-
vino Maestro. Troveremo una civilt pi
agreste, pastorale e organica della no-
stra, senza i progressi della tecnologia
attuale. Infatti la pratica della riflessio-
ne non era stata sostituita dalla macchi-
na. A quei tempi in cui si viveva senza ra-
dio, TV, telefono, computer ed altri ap-
parecchi del genere, uno dei poli dat-
trazione pi forti del relazionarsi umano
era la conversazione e in questa lutiliz-
zo di enigmi e parabole. Era normale in
quel tempo avvalersi di assiomi etici per
risolvere queste o quelle questioni con-
crete della vita di tutti i giorni.. Impadro-
nirsi di metafore per fi-
ni didattici non era, per-
tanto, una innovazio-
ne escogitata dal Mes-
sia. Egli non ha fatto al-
tro che servirsi dei mo-
di espressivi abituali di
quel tempo.
Le Sacre Scritture
sono imbevute di ca-
si nei quali le dispute si
realizzavano prenden-
do come base enigmi
(
1
). Al fine di stimolare
lintelligenza, come pu-
re il senso morale, ra-
zionale ed estetico.
Invidia e arroganza dei sinedriti
La parabola dei due figli, che sorge
allinterno di un quadro di provocazio-
ne contro Ges, stata pronunciata do-
po la Domenica delle Palme. Ben pre-
sente nella mente degli scribi, degli an-
ziani del popolo, dei capi dei sacerdoti
e di altri ancora, era tutta la fama che il
Divino Maestro aveva raccolto nel cor-
so della sua vita pubblica, incluso il re-
centissimo episodio dellentrata trion-
fale a Gerusalemme. Quando hanno vi-
re a fondo lintero significato della pa-
rabola di cui ci stiamo qui occupando.
Alla ricerca di una occasione
per screditarLo
Come osserva Frate Manuel de Tuya
O.P. (
3
), grande esegeta di Salamanca, i
sinedriti agiscono con cattiva intenzione,
visto che segretamente avevano gi con-
dannato Ges a morte. Andavano sol-
tanto alla ricerca di unoccasione propi-
zia per eseguire questa sentenza. Voleva-
no comprometterlo e screditarlo davan-
ti al popolo, cosa che avrebbe facilitato
il loro intento. Era idea accetta nellam-
biente rabbinico che bisognasse chiede-
re segni al Messia, perch questi fosse ri-
conosciuto come tale. Era vero che nes-
suno poteva insegnare nel Tempio sen-
za prima aver ricevuto limposizione del-
le mani di un altro rabbino. Quindi, nel
chiedere a Ges chi Gli avesse dato lau-
torit per predicare, la loro intenzione
era quella di chieder conto: degli eventi
della Domenica delle Palme, delle accla-
mazioni messianiche con cui era stato ri-
cevuto nello stesso Tempio e persino dei
miracoli realizzati l. La domanda era,
pertanto, sui suoi poteri messianici.
Ges risponde : Da dove veniva
il battesimo di Giovanni?
Ges ha risposto loro: Vi far an-
chio una domanda e se voi mi risponde-
te, vi dir anche con quale autorit fac-
cio questo. Il battesimo di Giovanni da
dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?
Dietro agli istinti e alle attivit degli animali non
difficile discernere la mano di Dio
sto Ges Cristo entrare nel Tempio, con
grande pompa, furono agitati dallinvi-
dia; e cos, non potendo soffrire in cuor
loro lardore dellinvidia che li tormenta-
va, alzarono la voce (
2
) e con grande ar-
roganza hanno deciso di interrompe-
re la predicazione, chiedendogli: Con
quale autorit fai questo? Chi ti ha dato
questo diritto?(Mt 21,23).
Subito dopo si stabilisce un dialogo
tra Ges e le autorit religiose. Ricor-
darcelo sar utile per poter comprende-
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Optare per il primo
dei figli il giudizio
comune e corrente
di qualsiasi persona
di buon senso
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(Mt 21, 24-25). Gli evangelisti riporta-
no ci che i sinedriti pensavano tra s:
Se diciamo: dal Cielo, ci risponder:
perch dunque non gli avete creduto?
Se diciamo dagli uomini, abbiamo ti-
more della folla (Mt 21, 25-26).
Frate Manuel de Tuya osserva che
Ges, nellinterrogarli sul battesimo di
Giovanni, si manteneva su un terreno
messianico, visto che il Battista annun-
ciava soltanto il Messia, essi lo avevano
capito perfettamente, e per questo ri-
sposero: Non lo sappiamo. Essi teme-
vano le moltitudini che consideravano
San Giovanni Battista un vero profeta.
O meglio, temevano che tutto il popo-
lo li lapidasse, come dice San Luca (20,
6). Il delitto religioso implicava la lapi-
dazione e il popolo era solito reagire
impulsivamente e ciecamente in questi
casi. Pertanto, il timore dei membri del
Sinedrio era ben giustificato!
Imbarazzo dei sinedriti
La loro risposta rappresentava, in
se stessa, un giudizio riguardo alla loro
incapacit di pronunciare un verdet-
to su argomenti di questo genere. In-
somma, se dopo tutto quello che San
Giovanni Battista aveva fatto, non era-
no in grado di farsi una opinione su di
lui, ancor pi si dimostravano incapaci
pur trattandosi di Ges, che aveva for-
nito loro innumerevoli segnali che at-
testavano che Egli era il Messia. Lim-
barazzante risposta dei sinedriti ha da-
to lopportunit al Divino Maestro di
dire: Neanchio vi dico con quale auto-
rit faccio queste cose (Mt 21, 27).
III I DUE FIGLI
DELLA PARABOLA
28
Che ve ne pare? Un uomo ave-
va due gli; rivoltosi al primo dis-
se: Figlio, v oggi a lavorare nella
vigna.
29
Ed egli rispose: S, signo-
re; ma non and.
30
Rivoltosi al se-
condo, gli disse lo stesso. Ed egli
rispose: Non ne ho voglia; ma poi,
pentitosi, ci and.
nella sequenza di quel dissidio tra
Ges e i capi dei sacerdoti e gli anziani
del popolo che si inserisce il brano del
Vangelo della 26 domenica del Tempo
Comune. Nonostante la forma piacevole
e quasi familiare con cui Ges introduce
la parabola Ma che ve ne pare?, for-
mula usata abbastanza spesso dal Salva-
tore (
4
), non dobbiamo dimenticarci del-
la collera invidiosa dei suoi interlocuto-
ri, manifestata nella discussione descrit-
ta anteriormente e smorzata, nelle sue
conseguenze, dalla diplomazia divina. A
causa dellimbarazzante silenzio che era
dizio. Questo sar giustamente lintui-
to del Divino Maestro: che i suoi ascol-
tatori discernano e indichino, in modo
immediato e quasi spontaneo, quale dei
due figli ha agito con rettitudine.
I commentatori antichi sono unani-
mi nel concedere il primo posto al figlio
che finisce per andare a lavorare nella
vigna, nonostante allinizio si fosse ri-
fiutato di farlo. Oltretutto, sono anche
concordi nellinterpretare che il figlio
disubbidiente, ossia, quello che non ha
mantenuto la sua parola, rappresenta i
giudei, pi specificatamente i farisei, i
capi dei sacerdoti, ecc.; lobbediente i
gentili, pubblicani e peccatori.
Il padre della parabola rappresenta
Dio. Chi sono i due figli?
Una delle valutazioni pi interessan-
ti fornita da Don Juan de Maldonado
S.J., secondo cui gli scrittori antichi (co-
me Origene, Atanasio, Crisostomo, Ge-
ronimo, Beda ed Eutimio) pensavano
che uno dei figli rappresentasse i gentili,
ai quali Dio aveva ordinato di lavorare
nella sua vigna, imponendo loro la legge
naturale. Sebbene essi non lo avessero
voluto allinizio, perch non osservava-
no la legge naturale, si pentirono e non
solo passarono ad obbedirla, ma accet-
tarono i precetti del Vangelo. Al contra-
rio, il popolo giudeo aveva risposto che
sarebbe andato a lavorare nella vigna,
Nel corso dellesistenza umana, niente attira tanto lattenzione del nostro
sguardo quanto lo sviluppo degli istinti primordiali in un bambino, dai suoi
primi vagiti fino al raggiungimento dellet della ragione
stato loro imposto, hanno aguzzato la
loro attenzione ed intelligenza per non
sbagliare nella loro opinione a proposito
della parabola che sarebbe seguita.
Nello svolgersi degli avvenimenti co-
muni e banali della vita, non difficile
applicare con sicurezza il senso delles-
sere e scegliere il migliore, il vero o il pi
bello. Levidenza dei fatti in questi casi
ci conduce allinerranza del nostro giu-
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I farisei hanno
udito il richiamo del
Precursore, eppure
hanno rifiutato di
seguire i suoi
consigli
secondo i precetti di Mos Faremo
tutto quanto il Signore ci ha comandato
(Ex 19, 8) ma poi non andato.
Aggiunge Don Maldonado pro-
babile che questi due figli rappresentas-
sero due tipi di giudei. Uno, quello del-
la plebe, con i suoi pubblicani, meretrici
e peccatori. Allinizio avevano risposto
no a Dio, per lo meno con i fatti, non
osservando la legge divina. Ma poi, col-
piti dalla predicazione di Giovanni Bat-
tista, si erano pentiti ed avevano accet-
tato il Vangelo. Il secondo tipo include
i sacerdoti, gli scribi e i farisei, che ave-
vano risposto affermativamente a Dio,
ma non avevano n obbedito alla legge
n avevano creduto in Giovanni, di cui i
profeti avevano parlato (
5
).
IV - IL TERZO FIGLIO: I FARISEI
Parabola apparentemente ingenua
31
Chi dei due ha compiuto la vo-
lont del padre?. Dicono: Lulti-
mo. E Ges disse loro: In verit
vi dico: I pubblicani e le prostitute
vi passano avanti nel regno di Dio.
Nella domanda che prima Ges
aveva fatto loro, i farisei si erano rifiu-
tati di rispondere (v.27), dopo optaro-
no per il primo dei figli. Questo , co-
munque, il giudizio comune e corren-
te di qualsiasi persona con un briciolo
di buon senso, posta dinanzi alla stes-
sa questione. Ma coloro che Ges ha
interpellato non potevano immagina-
re di essere essi stessi gli accusati. Do-
po aver sicuramente passato ore e ore
nei loro conciliaboli, macchinando i
bile una maggiore umiliazione, visto
che i conoscitori della Legge avreb-
bero dovuto stare in prima fila nel-
lentrata nel Regno di Dio. Il pubbli-
cano Zaccheo (Lc 19, 1-10), come an-
che la peccatrice (Lc 7, 37), in un pri-
mo momento non avevano accetta-
to di entrare per le vie di accesso al
Regno, ma finirono per farlo. Que-
sta recriminazione i farisei laveva-
no gi udita in una forma ancora pi
esplicita nellepisodio della guarigio-
ne del servo del centurione (Mt 8, 11-
12), pertanto, Ges non afferma in
questo versetto che i farisei e i capi
dei sacerdoti si sarebbero anches-
si salvati. Questo diventa ancora pi
chiaro nel brano seguente.
Si sono rifiutati di ascoltare
il richiamo del Precursore
32
venuto a voi Giovanni nel-
la via della giustizia e non gli avete
creduto; i pubblicani e le prostitu-
te invece gli hanno creduto. Voi, al
contrario, pur avendo visto queste
cose, non vi siete nemmeno pentiti
per credergli.
Con questa conclusione cos categori-
ca, il Salvatore mette in chiaro che, sot-
to un certo punto di vista, i suoi interlo-
cutori farisei si trovano in una situazio-
ne molto peggiore di quella dei due figli
della parabola. Hanno udito il richiamo
del Precursore, si sono rifiutati di segui-
re i suoi consigli, e, alla venuta del Mes-
sia, sono diventati ancora pi ostinati
nella loro mancanza di fede.: Io vi di-
co, tra i nati di donna non c nessuno pi
grande di Giovanni, e il pi piccolo nel re-
gno di Dio pi grande di lui. Tutto il po-
polo che lo ha ascoltato, e anche i pub-
blicani, hanno riconosciuto la giustizia di
Dio ricevendo il battesimo di Giovanni.
Ma i farisei e i dottori della legge non fa-
cendosi battezzare da lui hanno reso va-
no per loro il disegno di Dio. (Lc 7, 28-
30). Cos, non solo si sono rifiutati di la-
vorare nella vigna, ma sono anche rima-
sti fermi nel loro proposito e non han-
no di fatto lavorato. Questa sarebbe lat-
titudine di un terzo figlio, in una mani-
festazione estrema di cattivo comporta-
mento nei confronti del Padre!
pi sofisticati tranelli per sorprendere
il Messia in un qualche errore, si sono
ritrovati improvvisamente in una situa-
zione ben peggiore di quella desidera-
ta per la loro vittima.
Il metodo impiegato dallUomo-
Dio era classico tra il popolo giudeo
cio consisteva nel proporre una pa-
rabola apparentemente ingenua,
di facile interpretazione, per
non suscitare il sospetto del-
linterlocutore, il quale,
nellaffrontare il caso, fi-
niva per proferire la sua
autocondanna (
6
).
I pubblicani e
le prostitute vi
passeranno davanti
Alla fine del versetto si
trova lapplicazione nelle paro-
le dello stesso Divino Maestro.
Niente di pi spregevole agli oc-
chi di un fariseo che un pubblica-
no o una meretrice fossero protago-
nisti; invece saranno proprio costo-
ro ad andare alla guida indicando il
cammino verso la salvezza. Impossi-
I sinedriti agivano con cattiva
intenzione, quando gi avevano
condannato Ges a morte
Ci sarebbe un quarto
figlio: quello che
ha ascoltato con
entusiasmo linvito
del Padre e ha
offerto la sua vita
per darGli gioia
Settembre 2005 Salvami Regina 11
Avvertimento radicale
talmente radicale lavvertimen-
to contenuto in questo v.32 che alcuni
esegeti lo giudicano uninserzione for-
zata, realizzata da Matteo. Non con-
cordiamo con questa ipotesi. In realt,
se la metafora esposta da Ges avesse
contemplato anche la figura di questo
terzo figlio, avrebbe rimosso la sfidu-
cia dei suoi avversari e sarebbero dive-
nuti inutili i Suoi sforzi. E se cos non
fosse, come potremmo allora spiegare
le altre due parabole successive a quel-
la dei due figli (
7
)?
V IL QUARTO FIGLIO
Manca solo parlare di un quarto figlio
che, sebbene non sia menzionato espli-
citamente dal Divino Maestro, si pu
immaginare con facilit per contrasto
quanto a profilo morale. Costui avrebbe
ascoltato con entusiasmo linvito del Pa-
dre a lavorare nella vigna e avrebbe da-
to tutta la sua vita per darGli gioia, colti-
vandola. a seguire questo esempio che
ci invita la parabola di oggi.
Innanzitutto, il Padre ha pieno dirit-
to di comandare al proprio figlio. Es-
sendo Dio mio Padre, mi ordiner solo
quello che giusto, ragionevole e fatti-
bile. Ora, il suo precetto in tutto e per
tutto armonico col mio senso dellesse-
re, il che vuol dire amarLo, servirLo,
compiere quello che Lui comanda, fug-
gire dal peccato, desiderare la perfezio-
ne, temperare le mie passioni, ecc. Per
tutto questo, Egli colloca a mia dispo-
sizione i Sacramenti, la grazia, gli An-
geli e persino sua Madre. Per qualsia-
si necessit, mi baster ricorrere a Lui:
In verit, in verit vi dico: Se chiederete
qualche cosa al Padre nel mio nome, egli
ve la dar (Gv 16, 23).
Esame di coscienza
A questo proposito sorge, allora, una
domanda: di fronte a questinvito, qual
stata la mia risposta e la mia condot-
ta? Quale dei quattro figli mi rappre-
senta meglio?
Ecco un eccellente esame di coscien-
za per questa 26 domenica del Tempo
Comune.
A quale di questi figli corrisponda
lumanit nel suo insieme, nellattuale
quadro stori-
co. Non costi-
tuisr un oltrag-
gio al Padre, no-
stro Dio, rifiuta-
re collettivamen-
te linvito a percorre-
re le vie dellinnocenza
e della santit? Non sa-
rebbe questo una vera in-
solenza?
Invito al pentimento e
alla gratitudine
In possesso come siamo del sen-
so del bene e del male, della verit e
dellerrore, del bello e del brutto, con
siamo i limiti imposti da Dio nella sua
Legge. La nostra coscienza ci accusa
di questo.
Ringraziamo Dio per averci aper-
to gli occhi nella Liturgia di oggi, of-
frendoci loccasione per comprende-
re meglio la nostra presente vita spi-
rituale e per aver messo a nostra di-
sposizione considerevoli elementi che
ci permettono di analizzare a fondo il
destino cui va incontro la presente era
storica.
1
) Cfr., per esempio, Gdc 14, 12-19, 1
Re 10, 1-3 e 2 Cr 9, 1-2; Pr 1, 5-6; Sp
8,8; Ecli 47, 17-18; Ez 17, 1-24; Dn 2,
1-47.
2
) San Giovanni Crisostomo apud Cate-
na Aurea.
3
) Biblia Comentada, vol II, BAC, Ma-
drid, 1964, pp.465-466.
4
) Cfr., per esempio, Mt 17, 24 e 18, 12.
5 )
Comentarios a los cuatro Evangelios,
vol I, BAC, Madrid, 1950, pp.750-751.
6
) Cfr., per esempio, 2 Sm 12, 1-7.
7
) I vignaioli omicidi (Mt 21, 33-46), e
La festa di nozze (Mt 22, 1-14).
tutti gli aiuti e le protezioni sovranna-
turali messi a nostra disposizione, se
voltassimo le spalle alla Maest Su-
prema, non sarebbe logico che inter-
venisse Dio, a riscuotere il corrispet-
tivo di tanta sua bont e dei numero-
si suoi benefici? Quando abbiamo la
disgrazia di peccare, sappiamo an-
che come collettivit che oltrepas-
Limbarazzata
risposta dei
sinedriti ha dato
lopportunit al
Divino Maestro
di dire: Neanche
io vi dir con che
autorit faccio
queste cose (Mt
21, 27)
L
La vita dei missionari
nellAmazzonia
12 Salvami Regina Settembre 2005
INTERVISTA CON MONS. JOS AFONSO RIBEIRO
Charle Marques
a citt di Borba, fondata
verso il 1730 dal missio-
nario gesuita Padre Joo
Sampaio, si situa in pie-
na regione amazzonica, a
150 chilometri da Manaus. Senza strada
di accesso, ad essa si arriva solo con lae-
reo o in barca.
Dal 1963, essa la sede di una Prela-
tura territoriale dove un ridotto nume-
ro di missionari affronta ogni tipo di dif-
ficolt per portare agli abitanti sparsi
nella media di uno per chilometro qua-
drato il messaggio salvifico del Vange-
lo di Ges. A capo di questi volenterosi
messaggeri della buona Novella si trova
Mons. Padre Jos Afonso Ribeiro, del
Terzo Ordine Regolare di San France-
sco (TOR), nato a Pocon (MT).
Ordinato vescovo il 5 maggio 1979,
Mons. Jos Afonso ha prestato rilevanti
servizi alla Santa Chiesa in diverse fun-
zioni, fino a che stato designato per
la Prelatura di Borba, nel 1988. N la
stanchezza n le malattie impediscono
a questo vescovo di 75 anni di continua-
re, come lApostolo Paolo, combatten-
do la buona battaglia della Fede.
Navigando sulle acque degli impo-
nenti fiumi Amazzone e Madeira, l so-
no andati a fargli visita gli Araldi del
Vangelo per chiedergli di raccontare ai
lettori della nostra Rivista qualcosa del-
la vita di un missionario in Amazzonia.
Araldi del Vangelo: Prima
di tutto, che cosa pensa V.E.
del popolo amazzone?
Mons. Jos Afonso Ribeiro: Molto
simpatico, molto buono e molto affa-
scinante. Mi sento completamente be-
ne qui, dove vivo da 17 anni. un po-
polo di grande semplicit, molto acco-
gliente, per il quale diventa facile for-
mare una comunit. Quando giungia-
mo ad una casa, gli abitanti la metto-
no a nostra disposizione, come se fos-
se la nostra propria casa. anche ve-
ro il contrario. Quando essi giungono
qui, subito entrano tranquillamente fi-
no in cucina, e se vi trovano del caff,
lo bevono, se non ce n di pronto, se
lo fanno loro stessi. E via di seguito co-
s, proprio una vita di comunit.
AV: Un vescovo affronta
sempre difficolt. Quali sono le
principali in questa Prelatura?
Mons. Jos Afonso: In primo luogo,
la grande distanza tra le parrocchie. La
Prelatura abbraccia unarea di 172mi-
la chilometri quadrati, nei quali so-
no sparpagliati i suoi 180mila abitanti.
A sinistra, navigando per il Rio Madeira; a destra, Mons. Jos Afonso,
con membri della comunit
Settembre 2005 Salvami Regina 13
Non esistono strade, i viaggi sono fat-
ti in barche lente e scomode. I mezzi di
comunicazione sono anchessi molto
limitati. Tutto questo aggravato dal
fatto che disponiamo soltanto di undi-
ci sacerdoti e una missionaria laica.
AV: Quindi, le sue priorit sono...
Mons. Jos Afonso: Formazione di
sacerdoti, di religiose, di operatori pa-
storali. Laumento di vocazioni aumen-
ta la nostra preoccupazione per il se-
minario. Qui mancano mezzi finanzia-
ri per tutto. Ma stiamo lottando per
formare padri nostri, padri formati qui
nellAmazzonia. Questa una grande
nostra preoccupazione, a cui stiamo
cercando di far fronte. Oltre alla ma-
nutenzione del seminario, siamo im-
pegnati nella construzione della catte-
drale e di una casa di ritiri.
AV: Unarea territoriale immensa
che sta a carico di pochi sacerdoti
con pochi mezzi, significa che
resta molto lavoro per ognuno.
Com la vita quotidiana di un
prete in queste condizioni?
Mons. Jos Afonso: Egli ha bisogno
di prepararsi in continuazione, analiz-
zando le caratteristiche e i problemi di
ogni comunit che va a visitare, perch
non pu aspettare tutto dalla sorte.
Quantunque frequentemente, quan-
do arriva, si trovi di fronte a circostan-
ze differenti e di conseguenza debba
adattare il suo programma... Ma, co-
munque, avendo gi previste queste
cose, egli entra in barca, con un condu-
cente e un cuoco, e parte. un viaggio
difficile, perch, come ho detto, la bar-
ca scomoda e molto lenta. Egli man-
gia e dorme in barca, poich in que-
ste comunit lontane non c casa in
condizioni di dargli ospitalit e a volte
neppure in grado di offrirgli un pasto.
Arrivando in una comunit, egli si
presenta nella cappella, va a fare visi-
ta alle famiglie e subito inizia la prepa-
razione per i sacramenti, d una parola
di coraggio al gruppo della liturgia, ce-
lebra la Messa, fa riunioni con i coordi-
natori delle diverse pastorali, organizza
la Prima Comunione, battesimi, cresi-
me ... insomma, lavoro non gliene man-
ca. I fedeli in genere persone semplici
e povere accolgono il prete con gioia,
ascoltano con attenzione le prediche,
partecipano alle celebrazioni e, alla fi-
ne, manifestano molta gratitudine per
aver fatto visita alla loro comunit.
Come si vede, una vita sfibrante.
Quando il prete rientra, si nota che
diventato magro, stanco, sfinito, ma
contento, realizzato, senza alcun recla-
mo da fare.
AV: E i missionari stranieri
si adattano bene a questo
regime di vita?
Mons. Jos Afonso: Comincer a ri-
spondere con leffetto che la presen-
za di un sacerdote straniero causa.
un grande entusiasmo per tutta la no-
stra regione, perch essi arrivano pieni
di entusiasmo, pieni di fede, disposti a
far fronte allimpegno che questa vita
comporta. Essi si dedicano totalmente,
incluso nella promozione umana, cor-
rono rischi, affrontano pericoli. Allo-
ra, il popolo riconosce tutto questo be-
neficio da parte loro.
Ma la loro vita diventa pi compli-
cata per le difficolt dovute alla incul-
tura. Immagini come difficile lam-
bientazione, per esempio, di un italia-
no appena arrivato in questa regione...
quello che reclamano di pi la man-
canza della compagnia di persone con
cui poter conversare riguardo i diver-
si argomenti, di un livello pari alla for-
mazione che essi hanno. Gi per quel
che riguarda lamicizia, la fraternit,
essi incontrano qui pi di quanto pos-
sono trovare nei loro paesi di origine.
Per questo essi normalmente non tor-
nano, finiscono per adattarsi qui.
Ed il popolo ha per loro grande
considerazione, addirittura grande
predilezione. Se si chiede ai fedeli di
una qualsiasi parrocchia di qui se pre-
feriscono un parroco brasiliano o uno
straniero...pu essere sicuro che sce-
glieranno quello straniero.
AV: V.E. vorrebbe inviare un
messaggio a tutto il Brasile
riguardo il futuro della
evangelizzazione nellAmazzonia?
Mons. Jos Afonso: Vorrei unicamen-
te raccomandare a tutti che ascoltino,
prestino attenzione e assumano insieme
ai vescovi del Brasile la preoccupazione
che essi stanno mostrando verso la Chie-
sa dellAmazzonia. LAmazzonia uno
stato ancora in via di sviluppo. Io vorrei
che fossimo fedeli ai nostri predecessori
che hanno portato la Religione Cattoli-
ca in Amazzonia, e che continuassimo a
mantenere questa bandiera per portarla
fino alla fine della Storia.
Mons. Jos Afonso: Mi piacerebbe che noi fossimo fedeli ai nostri
predecessori che hanno portato la Religione Cattolica in Amazzonia
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In questi giorni io vi incoraggio a compromettervi senza riserve nel servizio di Cristo, costi quel che costi,
ha proclamato Benedetto XVI davanti a un milione di giovani riuniti a Marienfeld
14 Salvami Regina Settembre 2005
LA VOCE DEL PAPA
20 Giornata Mondiale della Giovent
Tre dense e importanti allocuzioni hanno segnato lincontro del Papa con i giovani
durante la 20 Giornata Mondiale della Giovent.
PER MEZZO DELLA CHIESA,
ARRIVERETE A DIO CHE VI ASPETTA
(Discorso nella festa di accoglienza, 18/8/2005)
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Carissimi giovani,
sono lieto di incontrarvi qui a Colo-
nia sulle rive del Reno! Siete giunti da
varie parti della Germania, dellEuro-
pa, del mondo, facendovi pellegrini al
seguito dei Magi dellOriente
Voi siete i rappresentanti delle in-
numerevoli folle di nostri fratelli e so-
relle in umanit, che aspettano senza
saperlo il sorgere della stella nei loro
cieli per essere condotti a Cristo, Lu-
ce delle Genti, e per trovare in Lui la
risposta appagante per la sete dei loro
cuori.. A tutti vorrei dire con insisten-
za: spalancate il vostro cuore a Dio, la-
sciatevi sorprendere da Cristo! Conce-
detegli il diritto di parlarvi durante
questi giorni! Aprite le porte della vo-
stra libert al suo amore misericordio-
so! Esponete le vostre gioie e le vostre
pene a Cristo, lasciando che Egli illu-
mini con la sua luce la vostra mente e
tocchi con la sua grazia il vostro cuore.
In questi giorni benedetti di condivi-
sione e di gioia, fate lesperienza libe-
ratrice della Chiesa come luogo della
misericordia e della tenerezza di Dio
verso gli uomini. Nella Chiesa e me-
diante la Chiesa raggiungerete Cristo
che vi aspetta.
In chi posso confidare?
Nel suo Vangelo, Matteo riporta
la domanda che ardeva nel cuore dei
Magi: Dov il Re dei Giudei che na-
to? (Mt 2, 2). La ricerca di Lui era il
motivo per cui avevano affrontato il
lungo viaggio fino a Gerusalemme.
Per questo avevano sopportato fati-
Settembre 2005 Salvami Regina 15
che e privazioni senza cedere allo sco-
raggiamento e alla tentazione di ritor-
nare sui loro passi. Ora che erano vi-
cini alla meta, non avevano da por-
re altra domanda che questa. Anche
noi siamo venuti a Colonia perch
sentivamo urgere nel cuore, sebbene
in forma diversa, la stessa domanda
che spingeva gli uomini dallOriente a
mettersi in cammino.
vero che noi oggi non cerchia-
mo pi un re; ma siamo preoccupa-
ti per la condizione del mondo e do-
mandiamo: Dove trovo i criteri per la
mia vita, dove i criteri per collaborare
in modo responsabile alledificazione
del presente e del futuro del nostro
mondo? Di chi posso fidarmi - a chi
affidarmi? Dov Colui che pu of-
frirmi la risposta appagante per le at-
tese del cuore?
Un bivio: quale strada prendere?
Porre simili domande significa in-
nanzi tutto riconoscere che il cammino
non concluso fino a quando non si
incontrato Colui che ha il potere di in-
staurare quel Regno universale di giu-
stizia e di pace a cui gli uomini aspira-
no, ma che non sanno costruire da soli.
Porre tali domande significa poi cerca-
re Qualcuno che non si inganna e non
pu ingannare ed perci in grado di
offrire una certezza cos salda da con-
sentire di vivere per essa e, nel caso,
anche di morire.
Quando allorizzonte dellesisten-
za tale risposta si profila bisogna, ca-
ri amici, saper fare le scelte necessarie.
come quando ci si trova ad un bivio:
quale strada prendere? Quella suggeri-
ta dalle passioni o quella indicata dalla
stella che brilla nella coscienza?
Anche noi dobbiamo
fare la nostra scelta
I Magi, udita la risposta: A
Betlemme di Giudea, perch cos
scritto per mezzo del profeta (Mt 2,
5), scelsero di continuare la strada e
di andare fino in fondo, illuminati da
questa parola. Da Gerusalemme an-
darono a Betlemme, ossia dalla paro-
la che indicava loro dovera il Re dei
Giudei che stavano cercando fino al-
lincontro con quel Re che era al con-
tempo lAgnello di Dio che toglie i
peccati del mondo.
Quella parola detta anche per
noi. Anche noi dobbiamo fare la no-
stra scelta. In realt, a ben pensare,
proprio questa lesperienza che faccia-
mo nella partecipazione ad ogni Euca-
ristia. In ogni Messa, infatti, lincontro
con la Parola di Dio ci introduce alla
partecipazione al mistero della croce
e risurrezione di Cristo e cos ci intro-
duce alla Mensa eucaristica, allunione
con Cristo.
Su ogni altare presente Colui che
i Magi videro steso sulla paglia: Cri-
sto, il Pane vivo disceso dal cielo per
dare la vita al mondo, il vero Agnello
che d la propria vita per la salvezza
dellumanit. Illuminati dalla Parola,
sempre a Betlemme - la Casa del pa-
ne - che potremo fare lincontro scon-
volgente con linconcepibile grandez-
za di un Dio che si abbassato fino al
punto di mostrarsi nella mangiatoia, di
darsi come cibo sullaltare.
La felicit che cercate
nellEucarestia
Cari giovani, la felicit che cercate,
la felicit che avete diritto di gustare
ha un nome, un volto: quello di Ges
di Nazareth, nascosto nellEucaristia.
Solo lui d pienezza di vita alluma-
nit! Con Maria, dite il vostro s a
quel Dio che intende donarsi a voi.
Vi ripeto oggi quanto ho detto allini-
zio del mio pontificato: Chi fa entra-
re Cristo [nella propria vita] non per-
de nulla, nulla - assolutamente nul-
la di ci che rende la vita libera, bella
e grande. No, solo in questa amicizia
si spalancano le porte della vita. So-
lo in questa amicizia si dischiudono
realmente le grandi potenzialit del-
la condizione umana. Solo in questa
amicizia noi sperimentiamo ci che
bello e ci che libera.
Siatene pienamente convinti: Cristo
nulla toglie di quanto avete in voi di
bello e di grande, ma porta tutto a per-
fezione per la gloria di Dio, la felicit
degli uomini, la salvezza del mondo.
I SANTI CI INDICANO LA STRADA DELLA FELICIT
(Discorso nella veglia con i giovani, 20/8/2005)
Cari giovani!
Nel nostro pellegrinaggio con i mi-
steriosi Magi dellOriente siamo giun-
ti a quel momento che san Matteo nel
suo Vangelo ci descrive cos: Entrati
nella casa (sulla quale la stella si era
fermata), videro il bambino con Ma-
ria sua madre, e prostratisi lo adoraro-
no (Mt 2, 11). Appartenevano a quel
genere di persone che hanno fame
e sete della giustizia (Mt 5, 6). Que-
sta fame e questa sete avevano segui-
to nel loro pellegrinaggio - si erano fat-
ti pellegrini in cerca della giustizia che
aspettavano da Dio, per potersi mette-
re al servizio di essa.
La vita del santo rivela la
ricchezza del Vangelo
I Magi provenienti dallOriente so-
no soltanto i primi di una lunga pro-
cessione di uomini e donne che nella
loro vita hanno costantemente cerca-
to con lo sguardo la stella di Dio, che
hanno cercato quel Dio che a noi, es-
seri umani, vicino e ci indica la stra-
da. la grande schiera dei santi - no-
ti o sconosciuti - mediante i quali il Si-
gnore, lungo la storia, ha aperto da-
vanti a noi il Vangelo e ne ha sfogliato
le pagine; questo, Egli sta facendo tut-
tora. Nelle loro vite, come in un gran-
de libro illustrato, si svela la ricchezza
del Vangelo. Essi sono la scia lumino-
sa di Dio che Egli stesso lungo la storia
ha tracciato e traccia ancora.
16 Salvami Regina Settembre 2005
Voglio spiegare ai giovani che bello essere
cristiani. Ha affermato Benedetto XVI giorni prima
dellincontro in una intervista alla Radio Vaticana
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I beati e i santi sono stati persone
che non hanno cercato ostinatamente
la propria felicit, ma semplicemente
hanno voluto donarsi, perch sono sta-
te raggiunte dalla luce di Cristo. Essi
ci indicano cos la strada per diventa-
re felici, ci mostrano come si riesce ad
essere persone veramente umane. Nel-
le vicende della storia sono stati essi i
veri riformatori che tante volte lhanno
risollevata dalle valli oscure nelle qua-
li sempre nuovamente in pericolo di
sprofondare.
Non sono le ideologie che
salvano il mondo
I santi, abbiamo detto, sono i veri ri-
formatori. Ora vorrei esprimerlo in mo-
do ancora pi radicale: Solo dai santi,
solo da Dio viene la vera rivoluzione, il
cambiamento decisivo del mondo.
Nel secolo appena passato abbiamo
vissuto le rivoluzioni, il cui programma
comune era di non attendere pi lin-
tervento di Dio, ma di prendere total-
mente nelle proprie mani il destino del
mondo. E abbiamo visto che, con ci,
sempre un punto di vista umano e par-
ziale veniva preso come misura asso-
luta dorientamento. Lassolutizzazio-
ne di ci che non assoluto ma relati-
vo si chiama totalitarismo. Non libera
luomo, ma gli toglie la sua dignit e lo
schiavizza. Non sono le ideologie che
salvano il mondo,
ma soltanto il vol-
gersi al Dio vivente,
che il nostro crea-
tore, il garante del-
la nostra libert, il
garante di ci che
veramente buono
e vero. La rivolu-
zione vera consiste
unicamente nel vol-
gersi senza riserve a
Dio che la misura
di ci che giusto
e allo stesso tem-
po lamore eter-
no. E che cosa mai
potrebbe salvarci se
non lamore?
Anche oggi
Cristo ci invita
ad andare ad
adorarlo
Entrati nella ca-
sa, videro il bambino e Maria sua ma-
dre, e prostratisi lo adorarono (Mt 2,
11). Cari amici, questa non una sto-
ria lontana, avvenuta tanto tempo fa.
Questa presenza. Qui nellOstia sa-
cra Egli davanti a noi e in mezzo a
noi. Come allora, si vela misteriosa-
mente in un santo silenzio e, come al-
lora, proprio cos svela il vero volto di
Dio. Egli per noi si fatto chicco di
grano che cade in terra e muore e por-
ta frutto fino alla fine del mondo (cfr
Gv 12, 24). Egli presente come allo-
ra in Betlemme. Ci invita a quel pelle-
grinaggio interiore che si chiama ado-
razione. Mettiamoci ora in cammino
per questo pellegrinaggio e chiediamo
a Lui di guidarci.
LEUCARESTIA DEVE ESSERE IL CENTRO DELLA NOSTRA VITA
(Omelia nella Messa di Chiusura della GMG, 21/8/2005)
Cari giovani!
Con la Celebrazione eucaristica ci
troviamo in quell ora di Ges di cui
parla il Vangelo di Giovanni. Median-
te lEucaristia questa sua ora diven-
ta la nostra ora, presenza sua in mez-
zo a noi. Questo il mio Corpo da-
to in sacrificio per voi. Questo calice
la Nuova Alleanza nel mio Sangue.
E cos distribuisce il pane e il calice, e
insieme d loro il compito di ridire e
rifare sempre di nuovo in sua memo-
ria quello che sta dicendo e facendo in
quel momento.
LEucaristia deve diventare il centro
della nostra vita.
Non fate a meno di partecipare
alla Messa domenicale!
Non positivismo o brama di po-
tere, se la Chiesa ci dice che lEucari-
stia parte della domenica. Al matti-
no di Pasqua, prima le donne e poi i di-
scepoli ebbero la grazia di vedere il Si-
gnore. Dallora in poi essi seppero che
ormai il primo giorno della settimana,
la domenica, sarebbe stato il giorno di
Lui, di Cristo. Il giorno dellinizio del-
la creazione diventava il giorno del rin-
novamento della creazione. Creazione
e redenzione vanno insieme. Per que-
sto cos importante la domenica.
bello che oggi, in molte culture, la do-
menica sia un giorno libero o, insieme
col sabato, costituisca addirittura il co-
siddetto fine-settimana libero. Que-
sto tempo libero, tuttavia, rimane vuo-
to se in esso non c Dio.
Cari amici! Qualche volta, in un
primo momento, pu risultare piutto-
sto scomodo dover programmare nel-
la domenica anche la Messa. Ma se vi
Settembre 2005 Salvami Regina 17
DISCORSO DI BENEDETTO XVI NELLA CATTEDRALE DI COLONIA
Lasciatevi infiammare dal fuoco dello Spirito
Senza i Re Magi, che tanto hanno inciso sul-
la storia, la cultura e la fede di Colonia, la citt
non sarebbe quella che . Qui la Chiesa celebra,
in un certo senso, tutto lanno la festa dellEpifa-
nia! Perci, prima di rivolgermi a voi, cari abitan-
ti di Colonia, di salutarvi, ho voluto raccogliermi
qualche istante in preghiera davanti al reliquia-
rio dei tre Re Magi, rendendo grazie a Dio per la
loro testimonianza di fede, di speranza e di amo-
re. Peregrinando per lEuropa, tali reliquie han-
no lasciato tracce evidenti, che ancor oggi sussi-
stono nella toponomastica e nella devozione po-
polare.
Per i Re Magi Colonia ha fatto fabbricare il re-
liquiario pi prezioso dellintero mondo cristiano
e ha elevato su di esso un reliquiario ancora pi
grande: il Duomo di Colonia.
Ora siete qui voi, giovani del mondo intero, rap-
presentanti di quei popoli lontani che riconobbe-
ro Cristo attraverso i Magi e che furono riuniti nel
nuovo Popolo di Dio, la Chiesa, che raccoglie uo-
mini e donne di ogni cultura. A voi, cari giovani,
oggi il compito di vivere il respiro universale della
Chiesa. Lasciatevi infiammare dal fuoco dello Spi-
rito, affinch una nuova Pentecoste possa realizzar-
si tra noi e rinnovare la Chiesa.
Mediante voi, i vostri coetanei di ogni parte del-
la terra giungano a riconoscere in Cristo la vera ri-
sposta alle loro attese e si aprano ad accogliere Lui,
il Verbo incarnato, che morto e risorto, affinch
Dio sia in mezzo a noi e ci doni la verit, lamore e
la gioia a cui noi tutti aneliamo.
Benedetto XVI, raccolto in preghiera davanti alle reliquie dei
Re Magi, nella Cattedrale di Colonia
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ponete impegno, constaterete poi che
proprio questo che d il giusto cen-
tro al tempo libero. Non lasciatevi dis-
suadere dal partecipare allEucaristia
domenicale ed aiutate anche gli altri a
scoprirla. Certo, perch da essa si spri-
gioni la gioia di cui abbiamo bisogno,
dobbiamo imparare a comprender-
la sempre di pi nelle sue profondit,
dobbiamo imparare ad amarla.
Impegniamoci in questo senso - ne va-
le la pena! Scopriamo lintima ricchez-
za della liturgia della Chiesa e la sua ve-
ra grandezza: non siamo noi a far festa
per noi, ma invece lo stesso Dio vivente
a preparare per noi una festa. Con lamo-
re per lEucaristia riscoprirete anche il sa-
cramento della Riconciliazione, nel quale
la bont misericordiosa di Dio consente
sempre un nuovo inizio alla nostra vita.
Aiutate gli uomini a
scoprire Ges Cristo!
Chi ha scoperto Cristo deve porta-
re altri verso di Lui. Una grande gioia
non si pu tenere per s. Aiutate gli
uomini a scoprire la vera stella che ci
indica la strada: Ges Cristo
Io so che voi come giovani aspirate
alle cose grandi, che volete impegnarvi
per un mondo migliore.
Dimostratelo agli uomini, dimo-
stratelo al mondo, che aspetta pro-
prio questa testimonianza dai discepo-
li di Ges Cristo e che, soprattutto me-
diante il vostro amore, potr scoprire
la stella che noi seguiamo. Andiamo
avanti con Cristo e viviamo la nostra
vita da veri adoratori di Dio!
Luca Prez Wheefock

Considerate e
osservate se esiste
un dolore simile al
mio dolore
18 Salvami Regina Settembre 2005
MADONNA ADDOLORATA
Rievocando con devozione
le sofferenze che per la
nostra salvezza ha patito la
Vergine Maria, riceviamo da
Dio grandi grazie e benefici.
E adempiamo a un precetto
dello Spirito Santo: Non
dimenticare le doglie di tua
madre. (Sir 7, 27)
impossibile non sentire
una profonda emozio-
ne nel contemplare una
qualsiasi espressiva im-
magine della Mater Do-
lorosa e meditare su queste parole del
Profeta Geremia, che la devozione cat-
tolica applica alla Madre di Dio: Voi tut-
ti che passate per la via, considerate e os-
servate se c un dolore simile al mio do-
lore (Lm 1,12).
A questa meditazione ci invita la Li-
turgia del giorno 15 di questo mese,
dedicato alla Madonna dei Dolori.
Quattro grandi privilegi
Non dimenticare le doglie di tua ma-
dre (Sir 7, 27). piacevole immaginare
che questo precetto dello Spirito Santo
abbia ispirato ai cristiani dei primi seco-
li una venerazione speciale per le soffe-
renze della Madre di Dio e nostra.
A tale riguardo, Santa Isabella di
Ungheria (+ 1231) riferisce di esse-
re stata beneficiata da una apparizio-
ne nella quale San Giovanni Evangeli-
sta le ha rivelato che, proprio nel giorno
dellascesa della Vergine al Cielo, egli
ha avuto una visione di come si svolto
lincontro di Lei col suo Divino Figlio.
In questo primo incontro nar-
ra San Giovanni il Redentore e sua
Madre hanno conversato sulle soffe-
renze che entrambi hanno sopportato
nel Calvario. Alla fine, la Vergine Ma-
ria ha chiesto a Ges grazie e privilegi
speciali per tutti coloro che, sulla terra,
si ricordassero e compatissero i gemi-
ti, le lacrime e i dolori che Lei ha sof-
ferto, con Lui, per la nostra Redenzio-
ne. Cos il suo Divino Figlio ha accol-
to prontamente questa richiesta, con-
cedendole quattro grandi favori:
Primo: colui che invocher la Vergi-
ne Maria per i suoi dolori e pianti avr
lopportunit di fare vera penitenza
dei suoi peccati prima di morire.
Secondo: avr la protezione ed il
sostegno della Madonna dei Dolori
in tutte le avversit e travagli, special-
mente in punto di morte.
Terzo: chi, in memoria dei dolo-
ri e dei pianti della Madonna, include
nelle sue intenzioni anche quelli della
Passione, ricever in Cielo un premio
speciale.
La Madonna dei Dolori (Monastero di
San Geronimo, Granada, Spagna)
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Quarto: e otterr da questa Sovrana
Signora tutto quanto egli chieda per la
sua salvezza e il suo bene spirituale.
Come progredita
questa devozione
Gi nel IV secolo alcuni insigni dot-
tori della Chiesa SantEfrem, San-
tAmbrogio e SantAgostino hanno
tessuto commoventi considerazioni sui
dolori di Maria. Alla fine dellXI seco-
lo, un altro dottore della Chiesa, San-
tAnselmo, diffondeva la devozione al-
la Madonna dei Dolori. Molti monaci
benedettini e cistercensi gli facevano
coro in questa propagazione. Nel se-
colo seguente, il grande San Bernardo
di Chiaravalle, anche lui dottore del-
la Chiesa, ha diffuso maggiormente
la pratica di questa devozione. A tutti
questi si sono aggiunti gli ardenti frati
serviti, gi nel secolo XIII.
In questo contesto sono nati splen-
didi monumenti artistici e letterari in
lode alla Madre Addolorata. Uno di
essi linno Stabat Mater, composto da
Jacopone da Todi intorno al 1300
stato adottato nella Liturgia e risveglia
in chi lo ascolta i migliori sentimenti di
tenerezza e compassione per la Ver-
gine sofferente: Stava la mia madre
dolorosa, piangendo vicino alla croce,
dalla quale pendeva Suo Figlio.
Nel campo delle immagini sacre, si
distaccano quelle della Piet: la ma-
dre dolorosa e piangente che contem-
pla il corpo santissimo del Figlio che
giace inerte nelle sue braccia verginali.
E quelle della Solitudine: il Figlio
gi stato sepolto, la Madre non ha nem-
meno pi il cadavere da contemplare,
nelle sue mani resta solo un sudario!
Nel 1423 per riparare agli oltraggi
degli eretici ussiti che, con furore sa-
crilego, avevano deturpato le statue
di Ges e della Vergine Santissima,
il Concilio Provinciale di Colonia ha
istituito la commemorazione liturgica
dei Dolori di Maria. Tre secoli dopo,
nel 1727, il Papa Benedetto XIII lha
iscritta nel Calendario Romano, esten-
dendo la celebrazione alla Chiesa del
mondo intero.
Attualmente, la Liturgia prevede il
culto della Madonna Addolorata nel
giorno 15 settembre, data stabilita dal
Papa San Pio X nel 1913.
I sette dolori di Maria
I sette dolori, le sette tristezze o le set-
te spade...La narrazione dei Santi Vange-
li ha fornito alla devozione popolare gli
elementi per formare la raccolta dei sette
grandi patimenti della Vergine Maria.
Una spada trapasser la tua anima
(Lc 2, 35), ha profetizzato Simeone a
Maria, nel Tempio. Questo stato il
suo primo grande dolore. Seguono poi
i restanti, nellordine cronologico del
Vangelo: la fuga in Egitto, lo smarri-
mento del Bambino Ges nel Tempio,
la salita al Calvario, la Crocifissione di
Ges, la discesa dalla Croce, e la depo-
sizione nel sepolcro.
Per un certo tempo, la memoria del-
la Madonna dei Dolori si commemo-
rava sotto il nome di celebrazione dei
Sette Dolori di Maria, introdotta nella
Liturgia nel 1668, su iniziativa dellOr-
dine dei Frati dei Servi di Maria (Ser-
viti). Questordine gode del privile-
gio di un Prefazio proprio per la com-
memorazione liturgica del 15 settem-
bre, nel quale si fa questa commovente
preghiera a Dio Padre, un vero capola-
voro di devozione e teologia:
Voi, per restaurare il genere uma-
no, con sapiente disegno, avete associa-
to benignamente la Vergine al vostro Fi-
glio Unigenito; e Lei che, per lazione fe-
condatrice dello Spirito, era divenuta la
Madre di Lui, per un nuovo dono della
vostra bont diventata sua ausiliatrice
nella Redenzione; e i dolori che lei non
ha sofferto nel dare alla luce suo Figlio,
ha sofferto, gravissimi, per farci rinasce-
re in Voi.
Madonna della Piet attribuita allo scultore brasiliano Aleijadinho
(Serra della Piet, Minas Gerais)
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Pedro Morazzani Arriz
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Lo schiavo degli schiavi
20 Salvami Regina Settembre 2005
SAN PIETRO CLAVER
Schiavo degli africani per sempre, stato il programma di
vita di questo giovane missionario gesuita che ha battezzato
pi di 300 mila schiavi neri nel corso di 35 anni di operato
apostolico.
n giorno della secon-
da met dellanno del
Signore 1610, le gran-
di ed ingiallite vele del
galeone San Pietro
erano raccolte e le sue ancore toc-
cavano il fondo di una bella baia.
Lintero equipaggio era affaccia-
to al parapetto e contemplava con
curiosit ed ammirazione la cit-
t di Cartagena, nella provincia di
Nuova Granada (lattuale Colom-
bia), la quale con le sue massicce
mura di pietra luccicante, sotto il
cocente sole tropicale, si presenta-
va in tutto il suo splendore davan-
ti i loro occhi. Lazzurro intenso
del cielo si rifletteva nelle acque
tranquille e calde del porto, dove
si dondolava pigramente una infi-
nit di imbarcazioni di ogni tipo e
dimensione.
Tra la pittoresca moltitudine
di marinai e passeggeri che si af-
frettavano a sbarcare dal galeo-
ne appena giunto, si distaccava-
no per la loro singolarit le ne-
re vesti talari di quattro religio-
si: tre sacerdoti ed un novizio
appartenenti allordine fonda-
to, non molto tempo prima, da
Ignazio di Lodola a cui diede il
nome di Compagnia di Ges.
Dei tre presbiteri, la Storia non ne
ha perpetuato i nomi, sono stati reli-
giosi sconosciuti, come centinaia di mi-
gliaia che hanno immolato le loro vite
seguendo i passi del Divino Maestro,
figure anonime per gli uomini, ma fi-
gli prediletti di Dio. Il novizio, invece,
nonostante si presentasse austero e si-
lenzioso quasi da passare inosservato,
ha marcato con la sua vita la storia del-
lAmerica del Sud e briller per
sempre nel firmamento della
Chiesa: San Pietro Claver.
Laurora di una vocazione
Nato a Verdu, una piccola cit-
t spagnola della Catalogna, nel
1580, Pietro Claver ha sentito il
richiamo della vita religiosa fin
dalla tenera infanzia. A 22 anni di
et, ha bussato alla porta del no-
viziato della Compagnia di Ges.
Due anni pi tardi, al fine di
completare gli studi di Filosofia,
stato inviato dai suoi superio-
ri al Collegio di Montesion, nel-
lisola di Maiorca. Qui avve-
nuto un provvidenziale incontro
che avrebbe segnato in modo in-
delebile la vita di Pietro e avreb-
be consolidato definitivamente
la sua vocazione.
In questo collegio abitava un
venerabile anziano, semplice pa-
dre coadiutore e portiere della ca-
sa, che secoli dopo fu canonizza-
to, divenendo una delle glorie del-
lOrdine: SantAlonso Rodrguez.
Unico ritratto del santo dipinto ancora in vita
(Museo San Pietro Claver, Cartagena)
Lo schiavo degli schiavi
Settembre 2005 Salvami Regina 21
Dallistante in cui i limpidi occhi
del santo portiere hanno penetrato il
cuore del novizio, lanziano ha intui-
to la vocazione del giovane e tra le due
anime subito nato un profondo e so-
vrannaturale rapporto.
Che cosa devo fare per amare ve-
ramente Ges? chiedeva lo studen-
te. E SantAlonso non si accontenta-
to di dare un semplice consiglio, ma ha
svelato gli illimitati orizzonti della ge-
nerosit e del sacrificio: Quanti vi-
vono oziosamente in Europa, quan-
do potrebbero essere apostoli in Ame-
rica! Non potr lamore di Dio solca-
re questi mari che la cupidigia umana
stata capace di incrociare? Non val-
gono anche quelle anime la vita di un
Dio? Perch non raccogli tu il Sangue
di Ges Cristo?
Le ardenti parole del vecchio por-
tiere hanno acceso vampate di zelo che
hanno finito per consumare il cuore di
Pietro Claver.
In quel periodo, padre Alonso sta-
to privilegiato da Dio con una mistica
visione: si sentito come rapito fino al
Cielo dove ha contemplato innumere-
voli troni occupati dai beati e, nel mez-
zo di essi, un trono vuoto. Ha sentito
una voce che gli diceva: questo il
posto riservato al tuo discepolo Pietro,
come premio delle sue numerose vir-
t e delle innumerevoli anime che con-
vertir nelle Indie, con le sue fatiche e
sofferenze.
Missionario e sacerdote
Il 23 gennaio 1610, il superiore pro-
vinciale, rispondendo richieste di Cla-
ver, lo ha inviato da prima come mis-
sionario alla tanto anelata America del
Sud e alla fine dello stesso anno, dopo
una lunga traversata, approdato al-
la citt di Cartagena, una delle pi im-
portanti dellImpero Spagnolo doltre-
mare.
Terminata la sua formazione teolo-
gica nella casa di formazione dei gesui-
ti nella provincia di Nuova Granada,
ha ricevuto finalmente il Sacramento
dellOrdine il 19 marzo del 1616 ed ha
celebrato la prima Messa davanti alla
immagine della Vergine dei Miracoli a
cui avrebbe professato per sempre una
ardente e filiale devozione.
Il campo di battaglia
La citt di Cartagena costituiva a
quellepoca uno degli snodi principali
di commercio tra lEuropa e il nuovo
continente, e insieme a Veracruz, nel
Messico, erano gli unici due porti au-
torizzati per lintroduzione di schiavi
africani nellAmerica Spagnola. Si cal-
cola che circa diecimila schiavi arriva-
vano annualmente in questa citt, por-
tati da mercanti, generalmente por-
toghesi e inglesi, che si dedicavano a
questo vile e crudele commercio.
Questi poveri esseri, strappati dal-
le coste dellAfrica, dove vivevano nel
paganesimo e nella barbarie, venivano
condotti nel fondo delle stive delle na-
vi per poi essere venduti come sempli-
ci oggetti. Essi erano destinati al lavo-
ro nelle miniere e nelle fattorie dove,
dopo una vita senza speranza, moriva-
no miserevolmente senza laiuto della
religione.
Convertire queste migliaia di infeli-
ci schiavi e aprir loro le porte del Cie-
lo, stata la missione alla quale Pietro
Claver ha consacrato tutta la sua esi-
stenza.
Cos, arrivato il grandioso ed atteso
momento di pronunziare i voti solenni,
con i quali si impegnava ad essere ob-
bediente, casto e povero fino alla mor-
te, ha firmato il documento con la for-
Facciata della Chiesa di San
Pietro Claver, a Cartagena;
sotto laltare maggiore, si
venerano oggi i resti del Santo
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22 Salvami Regina Settembre 2005
mula che da quel momento in poi sa-
rebbe stata la sintesi della sua vita: Pe-
trus Claver, aethiopum semper servus.
Pietro Claver, schiavo degli africani
per sempre.
Aveva 42 anni.
Lo schiavo degli schiavi
Quando una nave carica di schiavi
arrivava al porto, Padre Claver accor-
reva immediatamente con una piccola
imbarcazione, portando con s provvi-
ste di biscotti, frutta, dolci e acquavite.
Quegli poveri uomini abbruttiti da
una vita selvaggia ed esausti dal viaggio
realizzato in condizioni disumane, lo
guardavano con timore e diffidenza, ma
egli li salutava con gioia e grazie ai suoi
aiutanti ed interpreti neri - ne aveva pi
di dieci diceva loro: Non temete! So-
no qui per aiutarvi, per alleviare i vo-
stri dolori e malattie. Queste erano so-
lo alcune delle frasi con cui egli portava
consolazione e conforto, ma
pi che le parole, parlavano le
sue azioni: battezzava i bambini mo-
ribondi, accoglieva tra le sue brac-
cia gli infermi, distribuiva a tutti be-
vande e alimenti e si faceva servo
di quegli sventurati.
Ardua catechesi
Tenendo nella mano destra un
bastone terminante con una croce
ed un bel crocifisso di bronzo appe-
so al collo, Pietro Claver usciva tutti
i giorni a catechizzare gli schiavi.
N i caldi estenuanti, n le piog-
ge torrenziali, tanto pi le critiche
ed incomprensioni da parte dei
suoi fratelli di vocazione, niente
hanno raffreddato la sua carit.
Molto spesso batteva alla porta
delle dimore signorili per chiedere
dolci, regali, vestiti, denaro e ani-
me risolute che lo aiutassero nel
suo duro apostolato. Spesso nobili
capitani, cavalieri e ricche e devo-
te signore lo seguivano fino alle misere
abitazioni degli schiavi.
Entrando in questi luoghi, le prime
attenzioni erano sempre rivolte ai ma-
lati, lavava loro il viso, curava le loro
ferite e piaghe e distribuiva il cibo ai
pi bisognosi. Sedate le pene del cor-
po, li riuniva attorno ad un altare im-
provvisato, gli uomini da una parte e
le donne dallaltra, ed iniziava la ca-
techesi che lui sapeva mettere mera-
vigliosamente alla portata della corta
intelligenza degli schiavi. Appendeva
il loro sguardo di tutti una tela dipin-
ta con leffigie di Nostro Signore cro-
cifisso con un grande fiotto di sangue
che scorreva dal suo lato ferito; ai pie-
di della Croce, un sacerdote battezza-
va col Sangue Divino vari neri che ap-
parivano belli e splendenti; mentre pi
in basso, un demonio tentava di divo-
rare alcuni neri che ancora non erano
stati battezzati.
Claver ripeteva ripetutamente di di-
menticare tutte le superstizioni e i riti
che avevano praticato nelle trib e nei
luoghi dorigine e insegnava loro a fare
il segno della croce e spiegava un po al-
la volta i principali misteri della nostra
Fede: Unit e Trinit di Dio, Incarna-
zione del Verbo, Passione di Ges, in-
tercessione di Maria, Cielo e inferno.
Pietro Claver comprendeva bene
che quelle rozze menti non avevano la
capacit di assimilare idee astratte sen-
za laiuto di molte immagini e figure,
per questo mostrava loro stampe nelle
quali erano dipinte scene di vita di No-
stro Signore, della Madonna, rappre-
sentazioni del Paradiso e dellinferno.
Ha battezzato pi di
300mila schiavi
Dopo averli evangelizzati per lun-
go tempo, li battezzava. Prima di ogni
cosa, per, esigeva che gli schiavi fos-
sero puliti, poi impartiva il Sacramen-
to utilizzando giara e una bacinella di
fine porcellana cinese. Introduceva il
suo crocifisso di bronzo nellacqua, per
benedirla e diceva che con quel gesto il
prezioso liquido era santo e dopo es-
sere state lavate in questa acqua le
loro anime sarebbero diventate pi
splendenti del sole.
Si calcola che nel corso della sua
vita San Pietro Claver abbia battezza-
to pi di 300mila schiavi.
Tutte le domeniche percorreva le
vie e le strade della regione per coin-
volgere questa povera gente a parte-
cipare alla santa Messa e al sacramen-
to della Penitenza: addirittura cerano
giorni in cui trascorreva la notte intera
confessando i poveri schiavi.
Riflessi di un immenso amore
La sua ardente ed inestinguibile se-
te di anime era soltanto lo straripa-
mento visibile delle fiamme interio-
ri che consumavano lanima di questo
discepolo di Cristo. Significativi indi-
zi sollevano un poco il velo che ha co-
perto per tutta la sua vita lelevatissi-
mo grado di unione con Dio che egli
aveva raggiunto.
Tutto il tempo in cui era libero dal
confessare, catechizzare e istruire i
San Pietro Claver
(Grotta di Manresa, Spagna)
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neri, lo dedicava alla preghiera, rac-
conta una testimone. Dormiva soltan-
to tre ore al giorno, il resto della not-
te la passava in ginocchio nella sua cel-
la o davanti al Santissimo Sacramento,
in profonda preghiera, molte volte ac-
compagnata da estasi mistiche.
Grande adoratore di Ges-Ostia, si
preparava tutti i giorni per unora, pri-
ma di celebrare il Sacrificio dellAlta-
re e rimaneva in rendimento di grazia
unaltra mezzora dopo la Messa, non
permettendo a nessuno di interrom-
perlo in questi momenti.
Illimitata era anche la sua devozione
alla Madonna. Pregava il Rosario com-
pleto tutti i giorni, inginocchiato o cam-
minando per le vie della citt e non la-
sciava trascorrere nessuna Sua festa
senza organizzare solenni celebrazioni,
con musica strumentale e corale.
Lungo calvario
Questuomo che aveva trascorso la vi-
ta a fare il bene, che tanti dolori aveva al-
leviato e tante angustie consolato, ha do-
vuto soffrire, come il suo Divino Model-
lo, indicibili tormenti fisici e morali pri-
ma di essere accolto nella gloria celeste.
Dopo 35 anni di intensissimo lavo-
ro apostolico, a 70 anni di et, si am-
malato gravemente. Poco a poco si so-
no paralizzate le estremit delle sue
membra ed un forte tremore agitava
continuamente il suo corpo estenuato.
diventato una specie di statua del-
la penitenza con la dignit di persona,
riferisce una testimone.
Gli ultimi quattro anni della sua esi-
stenza terrena, egli li ha trascorsi immo-
bilizzato nella infermeria del convento.
Per quanto incredibile possa sembrare,
questuomo che era stato lanima della
citt, il padre dei poveri e il consolatore
di tante sventure, stato completamen-
te dimenticato da tutti e sommerso nel-
loblio e nellabbandono.
Passava i giorni, i mesi e gli anni in
silenziosa meditazione, contemplando
dalla finestra dellinfermeria limmen-
sit del mare e ascoltando la melodia
delle onde che si infrangevano contro
le mura della citt. In completa solitu-
dine, con il dolore e con Dio, aspettava
il momento del supremo incontro.
Un giovane schiavo era stato incari-
cato dal superiore dellistituto di pren-
dersi cura del malato. Succedeva che
costui, il quale avrebbe dovuto essere
linfermiere non era altro che un bru-
tale carnefice. Mangiava la parte mi-
gliore degli alimenti destinati al para-
litico e un giorno lo lasciava senza be-
re, un altro senza pane, molti senza ci-
bo, secondo quanto racconta una te-
stimone dellepoca. Addirittura lo
martirizzava quando lo vestiva, ma-
neggiandolo con brutalit, torcendo-
gli le braccia, picchiandolo e trattan-
dolo con crudelt e disprezzo. Tutta-
via, mai le sue labbra hanno proferi-
to la minima lagnanza. Di pi ancora
meritano le mie colpe, esclamava al-
le volte.
Gloria gi su questa terra:
morto il santo!
Un giorno di agosto del 1654, Cla-
ver ha detto ad un suo confratello:
Tutto ci sta per finire. Dovr presto
morire in un giorno dedicato alla Ver-
gine. La mattina del 6 settembre, a
costo di un immenso sforzo, si fatto
condurre fino alla chiesa del convento
ed ha voluto comunicarsi per lultima
volta, poi trascinandosi, si avvicinato
alla statua della Madonna dei Miraco-
li, davanti alla quale aveva celebrato la
sua prima Messa. Passando per la sa-
crestia, ha detto ad un fratello: ar-
rivata la mia ora, sto per morire. Pos-
so fare qualcosa per sua reverenza nel-
laldil?
Il giorno dopo, ha perso la parola
ed ha ricevuto lEstrema Unzione.
successo, allora, qualcosa di
straordinario e sovrannaturale. La cit-
t di Cartagena sembrava risvegliar-
si da un lungo letargo e da ogni par-
te correva la voce: morto il santo!
Una moltitudine incalcolabile si di-
retta al collegio dei gesuiti, dove ago-
nizzava Pietro Claver. Tutti volevano
baciare le sue mani e i suoi piedi, far-
gli toccare rosari e medaglie. Distinte
signore e povere nere, nobili, capitani,
bambini e schiavi sfilavano quel gior-
no davanti al santo, che giaceva privo
di sensi nel suo letto di dolore. Solo al-
le nove della sera i padri sono riusciti a
chiudere le porte e frenare cos quella
pietosa marea di persone.
E cos, tra luna e le due di quell8
settembre, festa della nativit di Ma-
ria, con grande soavit e pace, lo schia-
vo degli schiavi si addormentato nel
Signore.
Dalla stretta finestra dellinfermeria, San Pietro Claver
contemplava limmensit del mare, aspettando il momento del
supremo incontro con Dio
Flvio Fugyama
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Padre, gi
il Cielo?
24 Salvami Regina Settembre 2005
IL BATTESIMO DI CLODOVEO
rnata di preziose stoffe
bianche, profumata da
nubi di incenso aroma-
tico che salivano tra gli
innumerevoli ceri che
illuminavano quella scura mattina di in-
verno, la Cattedrale di Reims non era
mai stata tanto splendida come nel gior-
no di Natale del 498!
Per le strade addobbate con bandie-
re colorate avanzava Clodoveo, re dei
franchi, preceduto da battaglioni di cor-
pulenti biondi guerrieri che vestivano tu-
niche rosse coperte da mantelli verdi or-
nati da ricche pelli, calzavano stivali al-
ti, avevano uno sguardo deciso e teneva-
no unascia da guerra in mano. La molti-
tudine festante acclamava il giovane mo-
narca che si dirigeva verso la cattedrale.
Grande aspettativa, che
cosa stava per accadere?
Nonostante i franchi fossero anco-
ra pagani, latmosfera era impregnata di
benedizioni e limponente sfilata genera-
va unenorme aspettativa: tutti sapevano
che Clodoveo sarebbe stato battezzato,
tuttavia... quello che stava per succedere
sarebbe stato semplicemente il Batte-
simo del capo di un popolo barbaro?
Alcuni franchi forse avranno credu-
to che quellatto non fosse nientaltro
che linizio di nuove conquiste. I cattoli-
ci pi chiaroveggenti invece si rallegra-
rono, poich il Battesimo del re frut-
to di lunghe e penose azioni apostoli-
che di San Remigio, Vescovo di Reims,
e SantAvito, Vescovo di Vienne- avreb-
be aperto il cammino per la conversio-
ne di tutto il suo popolo. probabile,
tuttavia, che neppure questi due gran-
di prelati si siano resi conto che in quel
Natale stava per verificarsi qualcosa di
molto pi grandioso: stava per nasce-
re la Figlia Primogenita della Chiesa, la
prima nazione della Cristianit!
Regno non contaminato
dalleresia ariana
Pochi anni prima, Clodoveo aveva
vinto le truppe del decadente Impero
Romano e si era stabilito con i suoi fran-
chi, uomini agguerriti e intraprendenti,
nelle fertili regioni del Nord della Gal-
lia (Francia). In poco tempo il successo
delle sue armi fece capire ai popoli vici-
ni- visigoti, burgundi e altri- che essi non
sarebbero stati vicini dal facile tratto...
Nel frattempo, i vescovi guardavano con
grande interesse a quel popolo non con-
taminato dalleresia ariana, al contrario
di tanti altri invasori germanici.
Il Dio di Clotilde le ha
dato la vittoria
Niente di grandioso si fa allim-
provviso. Questo famoso assioma vie-
ne confermato dalla maniera in cui Clo-
doveo stato a poco a poco preparato
dalla Provvidenza per portare a termi-
ne la sua importante missione. Ancora
molto giovane, egli chiese a un eremi-
ta - San Vaast, futuro vescovo di Arras-
che gli insegnasse i rudimenti della dot-
trina cristiana cosa che costui ha fatto
con tutto limpegno e lo zelo possibile.
Clodoveo seguiva con seriet le sue
lezioni di Catechismo. Una volta, men-
tre Vaast gli stava raccontando la Pas-
sione di Ges Cristo, egli lo ha inter-
rutto e battendo la sua lancia sul pavi-
Battesimo di Clodoveo
(Basilica di Paray-le-Monial, Francia)
Per molti, si trattava solo del Battesimo del
capo di un agguerrito popolo barbaro. In quel
giorno, intanto, nasceva la prima nazione
cattolica, punto di partenza di una
nuova civilt.
Padre, gi
il Cielo?
Settembre 2005 Salvami Regina 25
mento ha esclamato pieno di dolore e
santa indignazione: Ah! Se fossi stato
l con i miei franchi!
Oltre ad infondere nellanima del
giovane sovrano il desiderio della ve-
ra Fede, Dio gli pose sul suo cammi-
no, per mezzo di San Remigio e San-
tAvito, la principessa cristiana Clotil-
de, nota a tutti per la sua bellezza, in-
telligenza e piet. Ella stata promo-
trice della conversione del marito, va-
lendosi per questo fine non solo di pa-
role, ma soprattutto del suo esempio
personale e delle sue fervide preghie-
re. Ges, Re dei cuori, non ha tarda-
to a far fruttificare i instancabili sfor-
zi e le preghiere della sua serva fedele.
In una decisiva battaglia contro gli ale-
manni vicino a Tolbiac, Clodoveo, ve-
dendo che i franchi stavano per essere
sconfitti, invoc con ardore i suoi dei
pagani, poich essi non accorsero in
suo aiuto, il re ha ritenuto opportuno
ricorrere al Dio di Clotilde, facendo
il voto di convertirsi se Egli gli avesse
reso possibile la vittoria.
Subito i franchi si rianimarono e
reagirono con tale impeto e coraggio
che il nemico si diede alla fuga.
Clodoveo allora comunic ai suoi
guerrieri che il Dio dei Cristiani aveva
dato loro la vittoria, pertanto lui avreb-
be mantenuto la promessa fatta sul
campo di battaglia, quindi si sarebbe
convertito al cristianesimo; i suoi suddi-
ti concordi alla sua decisione, unanime-
mente hanno seguito il suo esempio.
Adora ci che hai bruciato e
brucia ci che hai adorato!
Preparati a dover abbracciare la ve-
ra Fede, quegli uomini rudi ma dal-
lanima retta andavano a ricevere il
santo Battesimo nel Natale del 458.
Entrando in corteo nella Cattedrale di
Reims- come abbiamo visto allinizio-
Clodoveo e i suoi guerrieri toccati dal-
la grazia divina chiesero a San Remi-
gio Padre, gi il Cielo?
Spogliato delle sue insegne, il pri-
mo a ricevere il Battesimo fu proprio
Clodoveo: Inclina lentamente la te-
sta, o sicambro, adora ci che hai bru-
ciato e brucia ci che hai adorato!- gli
disse con bont il Santo. Su quella fron-
te scorsero le acque rigeneratrici, men-
tre il Ministro di Dio pronunciava la for-
mula sacramentale: Io ti battezzo nel no-
me del Padre del Figlio e dello Spirito San-
to. Fatto questo, stava l in piedi, non
pi una semplice creatura, ma un figlio
di Dio, un essere umano nel quale Cri-
sto, per le mani della Santa Chiesa, ave-
va appena infuso la vita soprannaturale
della grazia. Dopo di lui, furono ugual-
mente battezzati tremila suoi guerrieri.
Una colomba bianca ha portato
dal Cielo lampolla dolio
In questa occasione, il Dio di Clotil-
de, che certamente stava sorridendo in
Cielo, manifest la sua gioia per mez-
zo di un bellissimo miracolo. Nel mo-
mento dellunzione dei neo-battezzati,
il Vescovo ed il re aspettavano presso il
battistero larrivo dellolio santo per, il
chierico incaricato di portarlo non riu-
sciva ad attraversare la moltitudine dei
barbari stipati alla porta della chiesa,
ci ha impedito la prosecuzione della
cerimonia liturgica. San Remigo, alzan-
do le mani e gli occhi al cielo, si mise a
pregare, chiedendo laiuto divino.
Si udi un battito di ali e tutti vide-
ro scendere una colomba pi bianca
della neve, che portava nel becco una
piccola ampolla, contenente lolio ne-
cessario. Volando fino al venerando
vescovo, gli consegn il suo prezioso
carico, scomparendo subito dopo. San
Remigio pot cos concludere la ceri-
monia. Latto finale fu la processione
dei tremila neofiti, accompagnati dai
chierici le cui vesti dorate davano al
corteo ancora pi fulgore, per cele-
brare la Festa del Santo Natale. Una
scena grandiosa che risvegli entu-
siastiche acclamazioni da parte della
moltitudine di fedeli.
Era appena nata la Francia catto-
lica, la Figlia Primogenita della Santa
Chiesa, nazione che per molti secoli
stata alla testa del grande impulso in-
novatore che ha portato lEuropa cri-
stiana agli splendori sacrali del Me-
dioevo. Di fatto, molto pi che una na-
zione cattolica, quel giorno nasceva
una nuova civilt, sorta tra le macerie
della decadenza romana e la ferocia
dei popoli barbari che, in quel momen-
to, si aprivano allazione meravigliosa
della grazia divina.
Vetrata della
Chiesa di
Saint-Ouen,
Rouen,
Francia:
a sinistra,
Clodoveo
mentre prega
il Dio di
Clotilde; a
destra, la santa
sposa del re
franco
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La maggiore sda: la santit!
a giovent recuperabile? S? No?
Dipende
proprio del giovane di valo-
re amare le sfide perch gli dan-
no lopportunit di mettere in
pratica la vitalit e la potenzialit che sente
dentro di s. Compete agli educatori saper ca-
nalizzare bene questa nobile disposizione del-
lo spirito.
Senza morale e senza religione, non c
proprio soluzione n per la giovent n per
niente al mondo. Tuttavia, se ci impegniamo
a dare ai giovani una formazione religiosa
autentica, vedremo sbocciare in molti di lo-
ro frutti insospettabili di eroismo in favore di
nobili ideali.
Questo ci che si sono sforzate di fare le
organizzatrici del IV Congresso Internazionale
degli Araldi del Vangelo Sezione Femminile,
realizzato nel Centro di Convenzioni Santa Mo-
Animate con-
versazioni du-
rante i pasti e
le sessioni di
studio aiutava-
no nella com-
prensione de-
gli insegna-
menti presen-
tati nelle con-
ferenze
Persino durante le refezioni, Don Joo Cl era interpellato dalle giovani congressiste: Don Joo,
come faccio ad amare di pi la Madonna?
IV CONGRESSO INTERNAZIONALE DEGLI ARALDI DEL VANGELO SEZIONE FEMMINILE
La maggiore sda: la santit!
Tutti i giorni, Don Joo Scognamiglio Cl Dias ha celebrato la Messa
applicando, durante lomelia, le letture della Liturgia ai problemi
che ogni giovane affronta oggi
Le rappresentazioni teatrali hanno
richiamato in modo speciale
lattenzione del pubblico, come
quello che trattava della Vera
felicit. Allertando sulle illusioni
che il mondo moderno offre,
mostrava ci che significa essere
autenticamente felici
nica, a Guarulhos (San Paolo), nei giorni 15-18
luglio. Circa 300 ragazze di otto paesi Porto-
gallo, Canada, Guatemala, Repubblica Dome-
nicana, Costa Rica, Colombia, Cile e Brasile
hanno gareggiato con entusiasmo e devozione
in questi quattro giorni nei quali ogni atto del
programma ripeteva loro: Per la giovent, la
grande sfida la santit!
Questo Congresso ha acceso in me il desi-
derio di ricevere il Battesimo, voglio diventare
una figlia di Dio, ha affermato Christie de An-
drade, di Nuova Friburgo (RJ). E Alma Neves,
di San Paolo (Brasile), ha commentato: Quello
che mi piaciuto di pi sono state le Messe e la
musica. Io non immaginavo che una Messa po-
tesse essere tanto bella!
Presentata in maniera bella e viva, la dottri-
na cattolica attira la giovent indicando il pi
elevato ideale a cui aspirare in questa vita: la
santit!
Persino durante le refezioni, Don Joo Cl era interpellato dalle giovani congressiste: Don Joo,
come faccio ad amare di pi la Madonna?
IV CONGRESSO INTERNAZIONALE DEGLI ARALDI DEL VANGELO SEZIONE FEMMINILE
28 Salvami Regina Settembre 2005
Colombia Studio e attivit apostoliche si amornizzano nel quotidiano dellAccademia degli Araldi a Bogot.
Nella foto a sinistra, durante le lezioni. Nella foto a destra, animazione musicale della processione in onore della
Madonna del Carmelo, nella Capitale colombiana.
Nicaragua Nella Basilica della Madonna dellImmacolata
Concezione di Velho, a Chinandega, dove si venera la statua
della Patrona Nazionale, 18 nuovi Cooperatori degli Araldi
hanno fatto la loro consacrazione a Maria.
Costa Rica I detenuti del Centro Penitenziario di
San Sebastiano, nella Capitale, hanno potuto rendere
omaggio alla statua pellegrina dellImmacolato Cuore di
Maria, portata dagli Araldi.
Spagna Su richiesta di Don Augusto Ribot, gli Araldi del
Vangelo hanno realizzato a Tenerife, (isole Canarie), un simpo-
sio per i ragazzi particolarmente devoti al Rosario. Nella foto,
il gruppo ai piedi della Patrona, la Madonna della Candelora.
Repubblica Domenicana Missione Mariana organiz-
zata da Don Abelardo Giraldo, nel paese di Las Yayas,
nella diocesi di San Giovanni di Maguana.
Crescono i rami di un
albero luminoso...
In una solenne Messa celebrata da Don Joo Scognamiglio Cl Dias il 16 agosto nella
Basilica della Madonna del Carmelo, a San Paolo, una cinquantina di ragazze, provenienti
da otto paesi diversi, sono entrate a far parte ufficialmente degli Araldi del Vangelo, ed han-
no ricevuto labito di questa Associazione di diritto pontificio.
Durante lomelia, il celebrante ha commentato il Vangelo di San Matteo (19, 23-30), rile-
vando che la Liturgia del giorno invita tutti i fedeli a donarsi interamente a Dio: Colui che
lascer casa, fratelli, sorelle, padre, madre, figli, campi, a causa del mio nome, ricever cento vol-
te di pi ed avr come eredit la vita eterna. Le decine di ragazze ha affermato Don Joo
Cl che durante la cerimonia si consacravano a Maria Santissima, rinunciando al mondo
per dedicarsi allapostolato della Nuova Evangelizzazione, rappresentano la crescita di que-
sto piccolo grande albero degli Araldi destinato a far sbocciare i suoi rami. Infatti il loro
obbiettivo , per intercessione della Madon-
na, non gettere ombra, ma luce ai quat-
tro angoli della terra.
Allinizio della cerimonia, la disposizione di
totale dedizione a Dio ben riflessa nel corteo
di entrata delle giovane Araldi di Portogallo,
Canada, Cile, Costa Rica, El Salvador, Guatemala,
Nicaragua e di diversi stati del Brasile
Il Presidente Generale degli Araldi del Vangelo
con le giovane che hanno ricevuto labito
Vista generale della Basilica
della Madonna del Carmelo
durante la cerimonia
RICEVIMENTO DELLABITO DELLA SEZIONE FEMMINILE
Una vietnamita bacia la
catena che cinger i suoi
fianchi, come simbolo di
schiavit alla Madonna
30 Salvami Regina Settembre 2005
Campos (Rio de Janeiro - Brasile) Pi di 5mila fedeli hanno
partecipato alla 353 Festa del Santissimo Salvatore, Patrono della
citt, con una grandiosa processione e Messa celebrata da Mons.
Roberto Gomes Guimares.
Recife (Pernambuco - Brasile) Un gruppo di giovani
Araldi spagnoli ha percorso varie citt del Nordest per
conoscere meglio questo paese. Con la loro vivacit e la
loro bella uniforme, sono stati ben accolti dal simpatico
popolo del nordest.
Formazione giovanile Approfittando delle vacanze scolastiche, gli Araldi hanno promosso due eventi per gli studenti. Nella
citt paulista di Atibaia (a sinistra), 190 ragazzi hanno partecipato ad un animato accampamento dove, tra giochi, teatri e altri
sani intrattenimenti, hanno ricevuto unistruzione religiosa. Nella casa dei Monaci Benedettini, a Quinta da Boa Vista, Rio de
Janeiro, un simposio di studi di dottrina cattolica ha riunito 130 Araldi carioca e dello Stato di Minas Gerais (a destra).
San Paolo (Brasile) 600 persone, candidate ad Araldi e i loro
familiari, hanno partecipato ad uno animato pomeriggio festivo, nella
Casa San Paolo Apostolo, nella capitale paulista.
Joinville (Santa Catarina - Brasile) Messa
commemorativa della Giornata dei Genitori, celebrata
dal cancelliere della Curia diocesana, Mons. Jos
Chafic, nella casa degli Araldi.
In alto, Mons.
Gioachino mentre
celebra nella
Casa Madre degli
Araldi. Di lato,
la conferenza
nellAuditorio
della Luce
Settembre 2005 Salvami Regina 31
Un numeroso pubblico ha affollato il Santua-
rio della Madonna di Fatima, a Salvador (Bahia
- Brasile), per assistere alla Messa celebrata dal-
lAraldo Don Caio Newton de Assis Fonseca.
Rappresentando il Cardinale Geraldo Majella
Agnelo, Mons. Gaspar Sadoc ha fatto una calo-
rosa omelia nella quale ha affermato che tutto il
mondo rimasto felice, rendendo grazie a Dio, per
lo spettacolo dei sacerdoti degli Araldi del Vange-
lo che sono usciti per sacralizzare di pi il mondo e
santificare di pi gli uomini. Il mondo scoraggiato,
adattato, e venduto! Allora ecco che Dio ispira vo-
cazioni di questa portata: persone che guardano ver-
so lalto e avanzano sempre. Io ammiro questa gente
che cos, perch il mondo necessita di gente cos! A
nome della mia Bahia, a nome della mia Arcidioce-
si, a nome del Signor Cardinale, che in questo mo-
mento ho la gioia di rappresentare, vengo a portare a
questo movimento la benedizione del Pastore!
Mons.
Sadoc
durante
la sua av-
vincente
omelia
Vengo a portare la benedizione del Pastore
Messa e conferenza di Mons. Gioacchino Carreira
Il vescovo ausiliare di San Paolo re-
sponsabile per la Regione Nord dellAr-
cidiocesi, Mons. Gioacchino Giustino
Carreira, ha fatto visita alla Casa Madre
degli Araldi del Vangelo, dove ha cele-
brato lEucarestia nel giorno 13 luglio.
Nel giorno 25 dello stesso mese, Sua
Eccellenza ha offerto a circa mille Aral-
di, ragazzi e ragazze, una illustrativa
conferenza nellauditorio di questa As-
sociazione. Con molta erudizione e di-
dattica, il Prelato ha fatto un suggestivo
parallelo delle tre qualit di ogni battez-
zato (sacerdote, profeta e re) con le tre
virt teologali (Fede, Speranza e Cari-
t) e i tre voti dei religiosi (Obbedienza,
castit e povert).
Mons. Gioacchino ha avvinto gli
ascoltatori, con la sua esposizione ben
concatenata e attraente, molto utile per
il progresso spirituale di ogni fedele.
Una grande primavera
della Chiesa
I
CONFERENZA DEL PROF. GUZMN CARRIQUIRY
n occasione della sua visita in
Brasile, alla fine di luglio, ha
improvvisato una conferen-
za per circa mille Araldi del
Vangelo nellAuditorio di que-
sta Associazione. Oratore dotato di mol-
ta vivacit e chiarezza, ha cattivato facil-
mente lattenzione dei presenti, per la
grande maggioranza giovani, offrendo
loro un vasto panorama della situazione
attuale della Chiesa.
In piena crisi, lo Spirito Santo
ha suscitato nuovi doni
Il Concilio Vaticano II, ha spiegato,
annunciava una grande primavera nel-
la Chiesa. Sebbene nella prima fase del
Post-Concilio eravamo passati per un
periodo di prova, di crisi crisi di fede,
di autorit, decristianizzazione, seco-
larizzazione nello stesso momento in
cui questa crisi coinvolgeva a fondo lin-
terno stesso delle comunit cristiane, lo
Spirito Santo ha suscitato nuovi doni.
Questi dimostrano la loro auten-
ticit carismatica e la loro fecondi-
t per il modo impressionante con
il quale si diffondono nella Chiesa,
e per la comprensione del Pasto-
re Universale capace di riconoscer-
li come autentici segnali della prima-
vera preannunciati dal Concilio.
Cinque segnali di primavera
riconosciuti dal Papa
Il Prof. Carriquiry ha indicato cin-
que di questi segnali di primavera che
il Santo Padre discerne nella Chiesa,
i quali sono come dei criteri della au-
tenticit dei carismi dati per larricchi-
mento della comunit ecclesiale.
Il primo evidenziato dal percorso
che va dall laprire le porte a Cristo
(prime parole del pontificato di Gio-
vanni Paolo II) al ricominciare a par-
tire da Cristo (messaggio della Lette-
ra Apostolica Novo Millennio Ineun-
te). Per, ricominciare grazie ai cari-
smi, che danno a ogni vita spirituale
una evidenza esistenziale, che fa s che
la Carne e il Sangue di Cristo si radi-
chino molto di pi nella persona.
Il secondo la scoperta del Sensum
Ecclesiae, di un vero senso della Chie-
sa, che si verifica dopo le attitudini di
esame critico e analitico, di abbando-
no della Chiesa nel periodo immedia-
tamente successivo al post-Concilio.
Un altro segnale fondamentale di
primavera, percepito dal Papa nei Mo-
vimenti ecclesiali, consiste in una re-
sponsabilit molto maggiore per la ve-
rit che ci trasmessa dalla depositata
fede della Chiesa.
Quarto segnale: i Movimenti sono
provvidenziali quando dimostrano di
partecipare intensamente alla vita apo-
stolica della Chiesa, come agenti del-
la nuova evangelizzazione, missionari.
Non si tratta di inventare niente, di fare
programmi o strategie speciali, ha spie-
gato, poich la evangelizzazione non
che il traboccare riconoscente, felice e
responsabile del dono ricevuto.
Da ultimo, il risorgere della carit
nelle anime. La carit deve essere fon-
data su una esperienza di Dio, che ci
ha amati per primo. Essa deve essere
una sovrabbondanza, uno atto di tra-
sporto grazie al quale il cristiano ab-
braccia le necessit umane, non solo
quelle materiali, ma anche quelle mo-
rali e spirituali.
Il Prof. Carriquiry durante la sua conferenza nellAuditorio della Luce, nella
Casa degli Araldi, a Mairipor, Grande San Paolo
Una esperienza affascinante nella Santa Sede. Con queste parole il Prof. Guzmn
Carriquiry Lecour ha riassunto le decadi che ha trascorso in Vaticano, dove esercita una
funzione di grande responsabilit: Sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Laici.
Settembre 2005 Salvami Regina 33
Londrina (Parana - Bra-
sile) Due comunit so-
no state beneficiate con
un aiuto per finire la cos-
truzione della chiesa :
Madonna della Pace, nel
Giardino Imagawa, da
Don Fernando Mazula (a
sinistra); e San Giuda Ta-
ddeo, nel quartiere Jami-
le Dequech, da Don An-
tonio Acyr Squarcini (a
destra)
Aiuto materiale alle parrocchie
Borba (Amazonas - Brasile)
Fondata 38 anni fa, la Prelatura
di Borba fino ad oggi non
riuscita a formare nemmeno un
sacerdote, per completa mancanza
di mezzi materiali. Rispondendo
alla richiesta di Monsignor Jos
Afonso Ribeiro (a sinistra), il
Fondo Misericordia ha inviato un
dono destinato alla formazione
di seminaristi e missionari che
attuano nel vasto territorio di questa
Prelatura situata nella rogione
amazzonica.
San Paolo e Reci-
fe Il Fondo Mise-
ricordia ha avuto
lopportunit di con-
tribuire anche alla
manutenzione di
due istituzioni be-
nefiche: lasilo nido
Tabor, della Capita-
le paolista, e lasilo
nido Piccoli Amici,
di Recife (Pernam-
buco Brasile).
Asilo nido benefico Piccoli Amici
Asilo nido Tabor
Seminario di Borba
Con lo scopo di assistere i progetti delle parrocchie pi carenti, il
Fondo di Aiuto Misericordia, degli Araldi del Vangelo gi riesce a
distribuire i suoi primi frutti.
E
34 Salvami Regina Settembre 2005
MIRACOLO EUCARISTICO DI SIENA
Un furto sacrilego allorigine di
uno stupendo miracolo
Sono ostie di farina cruda e acqua, senza alcun tipo
di conservante. Eppure, sono intatte e perfette
da 275 anni!
ra il 14 agosto del 1730, vi-
gilia della festa dellAssun-
zione della Madonna, tra
le ore 17 e 18. Lardente
sole estivo arroventava an-
cora i campi appena falciati. In citt, case,
strade e chiese erano deserte, tutti i fede-
li si trovavano nella Cattedrale, a cantare
lodi alla Vergine, al suono dellorgano.
Non tutti per erano l...Approfit-
tando delle circostanze favorevoli, al-
cuni ladri assaltarono la Basilica di San
Francesco, la chiesa pi lontana dal
centro della citt scassinando la porta
del tabernacolo e portando via il pisside
dargento pieno di Ostie consacrate.
Il giorno dopo, arrivando allalta-
re per celebrare la Messa, il sacerdote
not che il tabernacolo era aperto ed
era sparita la pisside con tutte le Ostie.
Si trattava, con certezza, di un furto!
La notizia si sparse come un fulmi-
ne. Ci che era tristemente accadu-
to sembrava un affronto alla festa del-
lAssunzione e metteva in forse la cor-
sa del Palio, che si doveva realizzare
proprio quel giorno.
Scoperte per una casualit
provvidenziale
Tre giorni dopo, nella chiesa di San-
ta Maria, della vicina citt di Provenza-
no, il chierico Paolo Schiavi pertecipa-
va alla Santa Messa inginocchiato da-
vanti ad una cassetta delle elemosine.
Nellinchinare il capo al momento del-
la Consacrazione, vide o intui qualco-
sa di bianco attraverso la fessura attra-
verso cui passano le monete. Non ebbe
alcun dubbio nel mettere in relazione
il fatto con il furto delle Ostie a Siena.
Avvisato della scoperta, Don Giro-
lamo Bozzegoli copr la cassetta con
un tessuto rosso ed accese due cande-
le, una per ogni lato. In poco tempo
la chiesa si riempi di fedeli. Oltre al-
lArcivescovo e ad altre autorit, erano
presenti le persone che avevano prepa-
rato le ostie ed il sacrestano della Ba-
silica di San Francesco, dove era avve-
nuto il sacrilego furto.
Si design immediatamente una
commissione per aprire la cassetta e fa-
re la verifica del suo contenuto. Dentro
si trovavano le Ostie rubate in mezzo a
monete, polvere e moltissime ragnatele,
secondo quanto riferisce il cronista.
Per due ore le Ostie sono state con-
frontate con altre, prima di essere ri-
portate nella Basilica di San France-
sco, e non c stato alcun dubbio sul
fatto che tutte fossero state confezio-
nate con il medesimo stampo.
Infine esse furono contate ed il nu-
mero corrispondeva a quello che ave-
va dichiarato il sacrestano della Basi-
lica: 351.
Di fronte a questi dati, la Commis-
sione ha concluso che evidentemente
quelle erano le Ostie rubate a Siena.
Mai in precedenza si era
vista una festa cos grande
Mentre si preparava una grande pro-
cessione trionfale per ricondurle alla
Basilica di San Francesco, esse venne-
ro collocate nellaltare maggiore della
Guillermo Asurmendi
di Roma
Dal 1730, le Ostie si mantengono
fresche e intatte
Settembre 2005 Salvami Regina 35
Un furto sacrilego allorigine di
uno stupendo miracolo
chiesa di Provenzano, dove i fedeli face-
vano a gara atti di fervore e riparazione.
La mattina del 18 agosto si celebr
una Messa solenne. Durante il Glo-
ria allElevazione le truppe spararono
salve di mortaio con grande strepito di
trombe e tamburi.
Nel pomeriggio, alla stessa ora in
cui si era verificato il furto, entr in
chiesa lArcivescovo, vestito con i pa-
ramenti della festa del Corpus Domi-
ni, seguito dal clero e da numerosi fe-
deli. Il Prelato si inginocchi di fron-
te allaltare e scoppi in pianto davanti
alle Ostie ritrovate.
In seguito si form una processio-
ne: i Francescani Minori Conventua-
li, i Cappuccini, gli Osservanti, le altre
congregazioni del clero regolare, il cle-
ro secolare, i sacerdoti della cattedra-
le, i parroci della citt e alla fine il pal-
lio. Gli alabardieri non riuscivano a
contenere il fervore dei fedeli. La pro-
cessione sfilava tra una foresta di sten-
dardi e bandiere.
Sotto il pallio, lArcivescovo porta-
va le sacre Ostie, seguito dai pi emi-
nenti rappresentanti del clero, cava-
lieri, nobili, membri del Senato, arti-
sti ed artigiani. Le campane suonaro-
no a festa in tutte le chiese, la citt si
riempi di un suono melodioso e festi-
vo, al quale si aggiunsero spari di mor-
tai, archibugi e moschetti, oltre al clan-
gore delle trombe.
Nella Piazza di San Francesco, la
processione si divise in due ali per la-
sciar passare il pallio. In seguito tutta
la Basilica si riemp di candele accese, in
una maniera tale che sembrava di essere
tra le fiamme, e la moltitudine era simile
a un rovo ardente.
Le Ostie consacrate rimasero espo-
ste per molti giorni. Da tutti i dintorni
accorrevano i fedeli ad adorarle. Mai
in precedenza si era vista una festa
tanto grande in Siena, se non al ritor-
no miracoloso della testa di Santa Ca-
terina, nel 1384.
Un fenomeno che contraddice
le leggi della conservazione
della materia organica
Nei primi mesi non si parl, eviden-
temente, di miracolo. Fino ad allora,
Grimaldi, professore di Chimica Bro-
matologica dellUniversit di Siena.
Questindagine ha constatato che le
Ostie sante si trovavano in perfetto sta-
to di consistenza, di lucentezza, bian-
che, profumate e intatte. Tutti i membri
della commissione hanno manifesta-
to il loro accordo con la dichiarazione
del Prof. Grimaldi, secondo cui le sacre
Ostie di Siena sono un classico esempio
della perfetta conservazione di ostie di pa-
ne azzimo, consacrate in Siena nellanno
1730, e costituiscono un fenomeno sin-
golare, di evidente attualit, che contrad-
dice le leggi naturali della conservazione
della materia organica. un fatto unico,
consacrato negli annali della Scienza.
Le sacre Ostie si trovano a tuttoggi
nella Basilica di San Francesco, a Sie-
na, sotto la custodia di Fra Paolo Pri-
mavera, al quale dobbiamo tutti gli
elementi per la storia narrata in que-
ste pagine. Attualmente sono soltan-
to 223, le altre sono state somministra-
te in Comunione, su richiesta dei de-
voti, mentre altre sono andate perdu-
te a causa della frammentazione e del-
le prove condotte nei diversi riconosci-
menti scientifici.
laccaduto era riassunto nel modo se-
guente: un furto aveva causato gran-
de costernazione, dopo tre giorni, le
Ostie erano state trovate nella chiesa
di una citt vicina, come per pura ca-
sualit, questa scoperta ha dato occa-
sione a grandi manifestazioni di amore
per la Santa Eucaristia. Questo non ha
niente di miracoloso.
Ma, sono passati gli anni e le deca-
di, e quelle Ostie fatte di acqua e farina
non si disfacevano, e neppure davano il
minimo segnale di deterioramento.
Miracolo! acclamavano, esultan-
ti, gli uomini di fede. Rimaneva, tut-
tavia, il dubbio degli scettici, al qua-
le era necessario dare una risposta ir-
refutabile.
Cos, nellaprile del 1780, si realiz-
zato il primo riconoscimento dei peri-
ti. A questo se ne sono succeduti altri
undici, lultimo nel giugno del 1952. Il
pi importante di tutti stato il gran-
de studio fisico-microscopico effettua-
to nel giugno del 1914.
La commissione era presieduta, sul
fronte ecclesiastico, dallallora Arcive-
scovo di Siena, S.E. Prospero Scaccia,
e sul fronte scientifico dal Dott. Siro
Basilica di San Francesco a Siena, luogo dove le Ostie sono state
rubate e in cui si trovano attualmente
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Un miracolo che si sta
verificando in questo momento!
36 Salvami Regina Settembre 2005
INTERVISTA CON FRA PAOLO PRIMAVERA, CUSTODE DELLE OSTIE MIRACOLOSE DI SIENA
Araldi del Vangelo: Fra
Paolo, in che cosa consiste
precisamente questo miracolo?
Fra Paolo Primavera: Consiste nel
fatto che queste Ostie non si decom-
pongano, e questo da 275 anni! Le
leggi della corruzione della materia
sono state sospese per ci che le ri-
guarda. La muffa e gli altri agenti
che attaccano questo tipo di sostan-
ze organiche non le hanno mai in-
taccate. Nessuna di loro stata de-
teriorata dallazione della muffa n
di altri agenti. Esse sono composte
da farina e acqua, e non sono state
mai trattate con nessun tipo di con-
servante.
AV: Si tratta allora di un
miracolo permanente.
Fra Paolo: S, questo un dato
molto importante. un miracolo che
si ripete costantemente. Sta accaden-
do in questo preciso momento in cui
le parlo. Non un
miracolo che gi si
verificato, esso sta
accadendo adesso!
Io stesso, ogni vol-
ta che apro la porta,
mi chiedo: Le ostie
saranno ancora in-
tere, intatte?
AV: Sono intere e
intatte ma sono
ben conservate?
Fra Paolo: Pu
osservare lei stes-
so, attraverso il ve-
tro. Vede come so-
no perfette! Non hanno nemmeno
un foro. Sono in uno stato migliore di
quelle che riceviamo nella Comunio-
ne oggi. E, hanno, ripeto, 275 anni.
AV: Ma si vede che esse hanno
un colore giallognolo
Fra Paolo:Chiaro! Esse sono Ostie
di farina e acqua e, come ho gi riba-
dito, non sono mai state trattate con
conservanti. Il colore pallido gial-
lognolo, come si vede si deve al fat-
to che la farina di quellepoca era
una farina cruda, naturale. La farina
di oggi bianca in seguito allutilizzo
di colorante.
AV: Esse sono in contatto con
lambiente oppure sono conservate
ermeticamente chiuse?
Fra Paolo: Lostensorio non er-
meticamente chiuso. laccato, col
sigillo dellArcivescovo, per essere
sempre sicuri che non si sia proce-
duto a nessun cambio e dimostrare
che esse sono le autentiche Ostie del
1730, e non altre.
AV: Erano 351 Ostie. Perch
adesso sono appena 223?
Fra Paolo: Dopo che esse sono
state trovate nella chiesa di Proven-
zano e ricondotte solennemente nel-
la Basilica di San Francesco, i frati
ne hanno distribuite varie in Comu-
nione ai parrocchiani, ma subito do-
po hanno smesso perch non cessa-
va di affluire gente per riparare da-
vanti ad esse il sacrilegio commesso.
C stata allora una intuizione gene-
rale di conservarle per ladorazione
perpetua dei fedeli.
AV: Che cosa successo a queste
Ostie nel tempo in cui la Chiesa
stata perseguitata in questo Paese?
Fra Paolo: Nel 1809 esse sono sta-
te trasferite in un tabernacolo pi
piccolo. L sono rimaste, senza che
nessuno osasse distruggerle o consu-
marle, fino al 1907, quando i frati so-
no ritornati alla Basilica. stato un
sacerdote olandese, Frate Felice, che
ha ricostruito tutta la storia. Con un
difficile lavoro di ricerca, ha trovato
dove era scritto tutto quanto era suc-
cesso nel 1730. Oltre alle autorit re-
ligiose, anche le autorit civili hanno
prestato dichiarazioni. Giustamen-
te un documento civile del 15 ago-
sto del 1730 riferisce con ricchezza
di dettagli tutto laccaduto. Su que-
sta base e su altri documenti poste-
riori stato possibile ricostruire tut-
ta la storia.
Fra Paolo spiega il miracolo
Elizabeth MacDonald
G
Settembre 2005 Salvami Regina 37
Una grande vittoria,
ispirata dallAngelo Custode
Fin dalla pi tenera infanzia Cecy Cony ha sperimentato la presenza
sensibile del suo angelo custode, che lei chiamava Nuovo Amico.
Questo compagno fedele lha guidata ed istruita. Probabilmente lha
incoraggiata a fare difficili e coraggiosi sacrifici, come quello
narrato qui di seguito.
iovani e vecchi, ricchi e pove-
ri lintera citt di Jaguaro
era indaffarata, per prepara-
re la festa del Divino Spirito
Santo. Il suo stendardo dove-
va essere portato in processione di porta
in porta, dando agli abitanti lopportuni-
t di baciare la bella immagine della co-
lomba che Lo rappresentava e permet-
tere loro di offrire un contributo per au-
mentare il lustro della festivit.
Come bello vivere in una cit-
t protetta dallo Spirito Santo! E che
onore, quando il suo stendardo si fer-
mer davanti alla mia casa, potergli
dare un bacio ed offrire alcune monete
per la festa! cos pensava la picco-
la Cecy Cony, riflettendo su tutti que-
sti preparativi.
Insulto a Dio
Tuttavia, le sue innocenti e gioio-
se considerazioni furono sconvolte da
una scioccante notizia che ha crea-
to scompiglio a tutti gli abitanti di Ja-
guaro. Nella caserma dellEsercito,
situata nel centro della citt, il coman-
dante colonnello aveva ordinato ad un
sergente di avvisare che la processio-
ne doveva proseguire oltre, perch lui
non avrebbe permesso che l vi entras-
se lo stendardo dello Spirito Santo.
Questo fatto ha caus una forte im-
pressione in Cecy: - Come pu esse-
re tanto cattivo questo colonnello? I
poveri soldati dovranno privarsi del-
lopportunit di ricevere la benedizio-
ne dello Spirito Santo e di dare il loro
modesto contributo per la festa. Ma, la
cosa ancora pi grave linsulto fatto a
Dio!Afflitta in tali pensieri, e non riu-
scendo a dormire la notte, rimasse sve-
glia ad escogitare un mezzo per ripara-
re a una cos grave offesa.
Ispirata dal Nuovo Amico
Tutti abbiamo un Angelo Custode
che sta sempre accanto a noi, per aiu-
tarci, guidarci e proteggerci, ma Cecy
era favorita da una grazia speciale: lei
aveva una relazione sensibile col suo
Angelo, udiva, per cos dire, la sua vo-
ce e sentiva con frequenza la sua ma-
no protettrice! Quando lo vide per la
prima volta, a cinque anni di et, non
sapeva quello che fosse un Angelo,
per questo gli diede il nome di Nuo-
vo Amico.
Assorta dunque nella sua tristez-
za e non riuscendo ad addormentar-
si quella notte, ella sent la mano del
suo Nuovo Amico che si posava con
dolcezza sulla sua testa, come per una
promessa di aiuto, colmandola di pace.
Solo allora si pot addormentarsi sere-
namente.
Il giorno dopo, allora di colazione,
sent nuovamente la mano del suo An-
Fin da molto giovane, Cecy Cony
aveva una relazione sensibile col
suo Angelo Custode
38 Salvami Regina Settembre 2005
gelo Custode e la sua voce che le sus-
surrava lidea di chiedere ad ogni sol-
dato della caserma un contributo per
la festa e di lasciare che ognuno ba-
ciasse la medaglia che lei portava al
collo, per compensare il fatto che essi
non avrebbero potuto baciare lo sten-
dardo dello Spirito Santo.
La sua mente stata allora turbata
da una forte esitazione: Non sembre-
r quanto meno strano che io fermi i
soldati lungo la strada per chiedere lo-
ro del denaro!...
Come risposta, lAngelo le ispi-
r unaltra riflessione: Anche se que-
sto mi riempie d imbarazzo, devo asso-
lutamente farlo, per far gioire lo Spiri-
to Santo. Devo iniziare oggi stesso, sono
sicura che non ci metter molto tempo a
raccogliere il denaro e a consegnarlo al
prete in tempo per il giorno della festa.
Spinta cos dallispirazione del Nuo-
vo Amico, Cecy decise di entrare subi-
to in azione. Lei aveva ricevuto da suo
padre venti reali ( moneta dellepo-
ca) per comperare un paio di scarpet-
te bianche. Ottenne allora il permesso
dalla sua mamma di andare a guardare
le vetrine delle botteghe, in modo da
poter scegliere quelle che pi le sareb-
bero piaciute. Questo le avrebbe certa-
mente dato lopportunit di incontrare
alcuni soldati per strada.
Signor soldato, per favore!
Giunta al centro della citt, la bam-
bina si colloc in un angolo di passag-
gio, e guarda caso! un soldato ve-
niva camminando nella sua direzione,
ma... Il suo cuore cominci a battere
pi rapidamente ed ella si sent com-
pletamente intimidita. Quanto meglio
sarebbe stato se quel soldato fosse po-
tuto scomparire da l!
Ma il suo Nuovo Amico, appoggian-
do gentilmente la mano sulla sua spal-
la, le diede fermezza e la riemp di co-
raggio. Il soldato stava ora a tre pas-
si da lei...
Signor soldato, per favore!
Ecco, bella bambina, ai tuoi ordi-
ni! Che cosa desideri?
Incoraggiata da questa cortesia, Ce-
cy inizi il piccolo discorso che aveva
accuratamente preparato.
Sono molto triste perch il colon-
nello non ha permesso che lo stendar-
do dello Spirito Santo entrasse nella
caserma, cos i poveri soldati non po-
trano n salutarLo n fare unofferta.
Per questo sto chiedendo ad ognuno
un piccolo contributo, che consegner
al Parroco prima del giorno della festa.
Contribuisco con molto piacere,
bambina. Ecco qui la mia offerta ha
risposto il militare, mettendo nel pal-
mo della mano di Cecy una moneta
dargento.
Piena di contentezza, per questo
successo iniziale, la piccola continu
il suo lavoro cos, alla fine di quel fati-
coso giorno, riusc a raccogliere trenta
reali e alcuni centesimi. Le sembrava
una quantit enorme! Nessun solda-
to si era accontentato di darle soltanto
una monetina di rame (un soldo), no-
nostante fosse questo quella che chie-
deva; alcuni le avevano dato addirittu-
ra due monete dargento.
Nuovo conflitto
Ritornata a casa, ripose con cura il
gruzzolo di monete in un cassetto, pro-
gettando di scambiarle con una banco-
nota di 30 reali da inviare al prete pri-
ma della festa. A quel punto sorto un
altro problema: non esisteva una ban-
conota da trenta reali, e doveva sce-
gliere tra una di 20 e una di 50. Come
sarebbe stato meraviglioso se avesse
potuto inviare una banconota da 50!
Le venne in mente a quel punto una
generosa idea, invece di comperare il
paio di scarpe bianche, avrebbe po-
tuto, con i 20 reali che aveva ricevuto
da suo padre, completare quello che
mancava per arrivare a una bancono-
ta da 50.
In risposta a questa riflessione, glie-
ne venne unaltra che le sembr pi ra-
gionevole: Non star bene alla festa
Chiesa matrice di Jaguaro allinizio del secolo passato
il Capitano
Joo Ludgero
de Aguiai Cony
e Antonia
Soares Cony,
genitori di Cecy
Settembre 2005 Salvami Regina 39
tutta vestita di bianco e con le scarpe
nere... e poi lo Spirito Santo sar feli-
ce con lofferta fatta tutta quanta dai
soldati.
Cos, ha ritenuto pi conveniente il
comperare le scarpe bianche, mentre
stava gi arrotolando con cura le mo-
nete in una bella carta da regalo, ha
sentito di nuovo la mano dellAnge-
lo sulla spalla, che le suggeriva un atto
di generosit: lei avrebbe dovuto offri-
re il denaro destinato allacquisto del-
le belle scarpe bianche perch Dio le
chiedeva questo sacrificio!
Senza ulteriori esitazioni, Cecy an-
d da suo padre, gli disse che non desi-
derava pi comperare le scarpe nuove
e gli chiese se poteva tenersi il denaro.
Egli ha acconsentito.
Grande vittoria, immensa
ricompensa
Cecy a quel punto scambi le mone-
te con una banconota di 50 reali nuo-
va di zecca, la colloc dentro una bu-
sta, la chiuse con la colla e scrisse: Of-
ferta da parte di un gruppo di soldati
per la festa del Divino Spirito Santo.
Dopo di che and alla chiesa lasciando
la busta su un tavolino della sacrestia,
visto che n il prete n il sacrestano
si trovavano l. Infine pose le restanti
monetine in una cassetta dellelemosi-
na prima di uscire dalla chiesa.
Quella battaglia era finita, e con
una grande vittoria!
La vigilia della festa ebbe la discreta
gioia di leggere nella lista delle dona-
zioni: un gruppo di soldati 50 reali.
Nella citt nessuno ha mai saputo del-
la partecipazione di Cecy in quellof-
ferta. Lei, peraltro, si sentiva immen-
samente ricompensata dal sapere che
Nostro Signore era contento di lei, co-
me anche dal sentire sempre la dolce
presenza del suo Nuovo Amico.
(Adattato dal capitolo 17 de Devo
narrare la mia vita, autobiografia,
a cura di Padre Joo Batista Reus SJ
(altra persona di reputata virt vissuta in
Brasile) e pubblicata per la prima volta nel
1949. Questopera stata poi tradotta in
inglese ed in tedesco con rispettivamente
il titolo di Under Angel Wings e
Ich sah meinen Engel).
Trentanni di convivenza
con lAngelo Custode
Figlia di un capitano delleserci-
to, Cecy Cony nata nel 1900 nella
citt di Jaguaro (Rio Grande do
Sul - Brasile).
A 5 anni, ha visto comparire per
la prima volta al suo fianco il suo
Angelo Custode, venuto a salvarla
da una situazione alquanto compli-
cata. Da allora, questo divino pro-
tettore, guida e consigliere rima-
sto vicino a lei in modo ben perce-
pibile per trentanni: in ogni mo-
mento ella sentiva ben viva la sua
benefica presenza. Dal 1935 in poi,
egli non le stato pi vicino in
quella forma sensibile, per non ha
smesso di proteggerla.
A 13 anni Cecy ha ricevuto il ri-
chiamo di Ges alla vita religiosa.
Ma, per diverse circostanze, sola-
mente a 26 anni entrata come po-
stulante nella Congregazione delle
Francescane, a San Leopoldo (Rio
Grande do Sul- Brasile). Due anni
dopo ha ricevuto il velo di novizia,
assumendo il nome di Suor Maria
Antonia. Unofferta che lei faceva
in preghiera quotidianamente ri-
vela lo stato della sua anima: Mio
Ges, io mi offro di essere privata di
tutte le consolazioni spirituali e di
soffrire tutte le croci che Voi voglia-
te inviarmi. Disponete di me secon-
do la vostra volont. Voglio e spero
di essere interamente vostra. Ges
mio, io desidero soltanto Voi e nien-
taltro.
Dio non ha esitato a manifestar-
le che questa sua offerta era stata
accettata: sono cadute su di lei, sia
nel corpo che nellanima, sofferenze
indicibilmente dolorose, che lei ha
sopportato con grande generosit
Il 24 febbraio del 1933 ha fatto i
voti perpetui di povert, obbedien-
za e castit. Nellarco della sua vita,
Suor Maria Antonia stata un mo-
dello perfetto di buona religiosa.
Cecy Cony, a tredici anni
Colombo Nunes Pires
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40 Salvami Regina Settembre 2005
SCUOLA ARALDI DEL VANGELO
Abbondanti
frutti di evangelizzazione
I genitori non rimarrano delusi dal lavoro che qui si sta svolgendo: un lavoro
di educazione cattolica che tanti padri di famiglia stanno cercando, poich
desiderano dare ai loro figli una solida, illuminata e lucida formazione
cattolica. I fatti confermano in pieno queste parole dette dal
Cardinale Claudio Hummes nel gennaio scorso, allinaugurazione
della Scuola Araldi del Vangelo.
n una residenza di Granja Via-
na, una bambina di otto anni,
di famiglia non-cattolica, ha
cercato il padre con laria di
chi volesse avere con lui una
conversazione seria.
Pap, sono molto incerta sulla re-
ligione che seguir
Figlia mia, segui quello che Dio
ti ispira nel cuore- ha risposto lui con
bont.
Se cos, voglio essere cattoli-
ca, poich mi piacciono molto le pre-
ghiere che gli Araldi recitano nella
Scuola.
Ugualmente commovente la confi-
denza che una bambina di 12 anni, resi-
dente nello stesso quartiere, ha fatto a sua
madre riguardo ai suoi progetti di vita:
Voglio essere pediatra, sposarmi,
avere tre bambini ed essere santa!
* * *
Era notte. Nella casa completa-
mente illuminata, arrivato il momen-
to culminante della festa di complean-
no della figlia ultimogenita. Tra musi-
ca, risate e applausi la padrona di casa
ha tagliato la splendida torta e alcuni
bambini stavano per cominciare ad as-
saporarla quando sono stati interrotti
da due bambini: No, non si fa cos. Bi-
sogna pregare prima di mangiare!
Detto questo, hanno fatto il segno
della croce e hanno recitato una Ave
Maria, seguiti da tutti i bambini pre-
senti.
Sorpresa, la madre della festeggia-
ta ha domandato loro dove avevano
imparato questa cos bella attitudine.
Nella cappella del Collegio (sopra), gli alunni trovano un ambiente
accogliente per pregare e meditare sugli insegnamenti appresi
nelle lezioni di Religione e di Filosofia (foto a sinistra)
Settembre 2005 Salvami Regina 41
Nella Scuola degli Araldi, dove stu-
diamo, ha risposto uno di loro.
La settimana successiva, la madre
andata alla Scuola degli Araldi, ha rac-
contato questo fatto e ha aggiunto: Ecco
perch sono venuta a conoscervi perch
voglio iscrivere qui anche i miei figli.
La festa dei genitori
Nella festa in omaggio ai genitori, il
13 agosto, i giochi sono stati disputa-
ti animatamente non solo dai figli, ma
anche da pap e mamme, in un am-
biente di armonia che ha incantato tut-
ti. Ogni figlio ha regalato al rispettivo
genitore una bella Medaglia Miracolo-
sa e un esemplare del famoso racconto
Le orme nella sabbia.
Una madre ha commentato com-
mossa: Mi piace molto il modo in cui
gli Araldi ci trattano. In altre scuola mi
sentivo un numero, i professori non mi
conoscevano. Qui gli Araldi mi chia-
mano per nome, e li vedo spesso par-
lare con le mie figlie. Noto che hanno
fatto molti progressi, sono molto pi
decise e responsabili.
Recentemente, questa signora ha
fatto una caduta seria in casa, che lha
lasciata mezza immobilizzata. Il pri-
mo aiuto della primogenita stato far-
le subito il segno della croce con lac-
qua benedetta, mentre aspettava larri-
vo del soccorso del medico.
Unaltra giovane madre si aperta
dicendo:
-Per favore, abbiate pazienza con i
miei figli, perch io stessa non ho avu-
to questa buona educazione e sto im-
parando molte cose qui.
Ci sono altre innumerevoli mani-
festazioni di soddisfazione delle fami-
glie, per i progressi che notano nei figli.
Una madre ha raccontato che suo figlio
di 13 anni ora prende liniziativa di an-
dare a lezione di catechismo nella par-
rocchia, cosa che prima non faceva. E
unaltra, elogiando il metodo pedagogi-
co della Scuola, ha dato come esempio
il seguente fatto: la fono-audiologa di
suo figlio ha avvertito che, invece di due
sessioni settimanali, dora in poi ne ba-
ster una, visti i progressi che ha fatto,
frutto dellinsegnamento ricevuto nella
Scuola degli Araldi.
Cos, il primo semestre di lezioni
conferma pienamente la previsione del
Cardinale-Arcivescovo di San Paolo:
I genitori non rimarranno delusi dal la-
voro che qui si sta svolgendo. Se in solo
sei mesi stato possibile avere un cos
buon risultato, cosa non si pu sperare
in un corso intero di formazione?
Nella giorno dei genitori, famiglia intera ha partecipato a giochi animati nel Collegio. Canti e recite dei
figli hanno commosso i genitori, che hanno ricevuto in regalo una Medaglia Miracolosa
Alla Festa del
Collegio non
sono mancati
giochi, fuochi,
piatti tipici e
uno spettacolo
di fuochi
dartificio
42 Salvami Regina Settembre 2005
Beatificazione del vescovo che
ha affrontato Hitler
La Diocesi di Mnster (Germania)
annuncia che sar beatificato il 9 otto-
bre, nella Basilica di San Pietro, a Ro-
ma, il Cardinale Clemente Augusto
Von Galen (1878-1946).
La beatificazione divenuta possi-
bile grazie al riconoscimento ufficiale
di un miracolo attribuito alla sua inter-
cessione, nel dicembre del 2004.
Conosciuto come il Leone di Mn-
ster, il Cardinale Von Galen si di-
stinto per aver denunciato le atroci-
t del regime nazista, specialmente la
pratica delleutanasia contro gli infer-
mi, lespulsione di religiosi e la perse-
cuzione degli ebrei.
Giovani in missione per le strade
Circa 80 giovani provenienti da tut-
ta Italia hanno partecipato allespe-
rienza di formazione missionaria orga-
nizzata dal Movimento Giovanile Mis-
sionario, delle Pontificie Opere Mis-
sionarie.
Dopo una settimana di preghiere e
riflessione sul tema La Missione e i
suoi doni, sono passati dalla teoria al-
la pratica: divisi in coppie, hanno per-
corso le strade pi frequentate di Por-
to Recanati, citt turistica dellItalia
orientale, invitando i passanti a parte-
cipare a un evento religioso che si sa-
rebbe realizzato quella notte.
Per quelli che si sono presentati,
stata organizzata nella Chiesa lespo-
sizione del Santissimo Sacramento e
ladorazione, con momenti di preghie-
ra comune, alternati a tempi di silen-
zio e raccoglimento. Coloro che desi-
deravano, hanno avuto lopportunit
di confessarsi.
Lo scopo delliniziativa stato di
lanciare un invito alle persone che for-
se non entravano in una chiesa da mol-
to tempo e che non si avvicinavano ai
Sacramenti. Oltre a questo, vogliamo
provare che levangelizzazione per stra-
da, nel nostro quotidiano, possibile
ha dichiarato Ivano Lanzafame, Segre-
tario del Movimento Giovanile Mis-
sionario delle POM.(FIDES)
Archeologi scoprono la
piscina di Silo
Una squadra di archeologi ha sco-
perto nella vecchia Gerusalemme le
rovine della piscina di Silo, dove Ges
ha mandato un cieco di nascita a lavare
gli occhi per essere guarito, come nar-
ra il Vangelodi San Giovanni (9, 1-7).
I periti hanno affermato che la pi-
scina di Silo deve essere stata costrui-
ta intorno al primo secolo avanti Cri-
sto. Gli scavi- diretti da Eli Shukron,
dell Israel Antiquities Authority- rivela-
no che si trova a 180 metri dallaltra pi-
scina costruita per ordine della Impe-
ratrice Eudoxia tra gli anni 400 e 460
dellera Cristiana.
Questa scoperta mette un punto fer-
mo sulle affermazioni di alcuni studiosi
secondo i quali la piscina di Silo non
esisteva e, quindi, il Vangelo di San
Giovanni era un documento puramen-
te teologico, senza base nella realt.
Adotta un bambino a
rischio di aborto
Davanti al dato terrificante che mi-
lioni di bambini sono abortiti tutti gli
anni, lorganizzazione peruviana Cen-
tro di Promozione Familiare e Regola-
zione Naturale della Natalit ha deciso
di rilanciare in tutto il Per il program-
ma Adozione Spirituale di un bambino
in pericolo di essere abortito.
I partecipanti del programma adot-
tano un bambino che non ancora na-
to, gli danno un nome e si impegna-
no a pregare per lui quotidianamente
questa orazione: Ges, Maria e Giu-
seppe, io Vi amo molto. Vi prego di sal-
vare la vita di (nome del bambino), che
sta per nascere; io lho adottato ed egli
a rischio di essere abortito.
Il programma ha inoltre come obiet-
tivo di educare gli studenti, i gruppi di
preghiera e i parrocchiani in genera-
le sullo sviluppo dellessere umano
nel seno materno, incentivandoli, cos
a valorizzare, rispettare e difendere la
vita dal momento del concepimento.
Inoltre, organizza collette di aiuti
per le donne povere in stato di gravi-
danza o con figli appena nati. E pro-
muove la celebrazione di una Messa
tutti i mesi, in suffragio delle anime dei
bambini infelici che sono morti senza
ricevere il Battesimo (ACI).
In internet, il testo di una Bibbia
di quasi 1700 anni
Una squadra di periti dallInghilter-
ra, dallEgitto e dalla Russia sta digita-
lizzando, per pubblicarli in internet, i
codici conosciuti come Sinaiticus, una
delle 50 copie della Bibbia commissio-
nata dallimperatore Costantino subi-
to dopo la sua conversione al Cristane-
simo, allinizio del IV secolo. Questo
lavoro particolarmente significativo
per lantichit e limportanza del ma-
noscritto, cos prezioso che solo quat-
tro periti ne hanno avuto accesso du-
rante gli ultimi ventanni.
In dichiarazioni alla BBC, Scot Mc-
Kendrick, capo del Dipartimento di
Manoscritti Medievali e Antichi della
Biblioteca Britannica, ha reso noto che
i codici saranno disponibili in internet
nel raggio aprossimato di quattro an-
ni, tempo necessario per fotografare i
manoscritti utilizzando immagini iper-
spettrali e trascrivere tutto il testo.
I codici Sinaiticus contengono tut-
ta la Bibbia, e costituiscono la copia pi
antica che esiste del Nuovo Testamento.
Dei suoi 400 fogli, 347 sono conservati
nella Biblioteca Britannica, e gli altri 53
sono divisi tra la biblioteca dellUniver-
sit di Leipzig (Germania), la Bibliote-
ca Nazionale della Russia e il Monaste-
ro di Santa Caterina nel Sinai, Egitto.
Il nome Sinaiticus si deve al luogo
in cui sono stati scritti, il Monastero di
Santa Caterina, che si trova vicino al
Monte Sinai, sul quale Mos ha ricevu-
to da Dio le Tavole della Legge. (ACI/
BBC)
I
Settembre 2005 Salvami Regina 43
SOTTOSEGRETARIO DEL PONTIFICIO CONSIGLIO PER I LAICI VISITA IL BRASILE
Una scommessa per lAmerica Latina
n visita in Brasile, alla fine del
mese di luglio, il Prof. Guzmn
Carriquiry, Sottosegretario del
Pontificio Consiglio per i Laici, ha
preso contatto con diversi movimen-
ti ed associazioni laiche, particolar-
mente a San Paolo, Rio de Janeiro e
Cear.
Su invito della Comunit Catto-
lica Shalom e dellIstituto Gaudium
et Spes, ha tenuto nellauditorio del
PUC di San Paolo una conferenza
riguardo il suo recente libro Una
scommessa per lAmerica Latina
Memoria e destino storico di un
continente.
Il cambiamento della
situazione internazionale
Dimostrando una profonda cono-
scenza del continente, il Prof. Car-
riquiry ha messo in evidenza alcuni
punti principali dellopera, come per
esempio il superamento della divisio-
ne del mondo bipolare di Yalta, in se-
guito alla conclusione della Guerra
Fredda. Ha messo laccento inoltre sul
fatto che la sociologia della moderniz-
zazione, la teoria della dipendenza, la
teologia della liberazione e le strategie
rivoluzionarie non sono pi nellordi-
ne del giorno ed appaiono inadegua-
te in tutta la loro evidenza. Ed ha ag-
giunto che sono crollati anche i para-
digmi del neoliberalismo ortodosso
del consenso di Washington, diffusi
dallinizio della decade del 90.
Il ruolo dellAmerica Latina
Di fronte a tale panorama,
lobiettivo del suo libro quello di
proporre alcune chiavi di lettura e
di prospettiva sullAmerica Lati-
na, considerandola nella sua realt
globale odierna. Lopera ha come
obiettivo anche distinguere le ten-
denze emergenti nello sviluppo, a
partire dalla giravolta storica degli
anni 1989-92, i cambiamenti decisivi
dovuti alle ripercussioni dellatten-
tato terroristico dell11 di settem-
bre, e delineare gli interessi idea-
li e storici dellAmerica Latina, il
17mila ore di adorazione
a Buenos Aires
Ladorazione perpetua al Santis-
simo Sacramento, iniziata nel 2003
da un gruppo di fedeli nella Basilica
di San Jos de Flores, a Buenos Ai-
res (Argentina), ha gi oltrepassato
le 17mila ore. Ad essa partecipano at-
tualmente circa 400 adoratori che si
beneficiano della grazia di stare pres-
so Nostro Signore Sacramentato, sul-
lesempio dello stesso Ges che si ri-
tirava in solitudine a pregare il Padre
nel silenzio.
Bambini con disturbi
psicopatologici
Due ogni dieci bambini e adolescen-
ti spagnoli soffrono di disturbi psicopa-
tologici come la depressione, lansiet,
la psicosi, un comportamento violen-
to, un comportamento di consumo di
suo possibile protagonismo nel qua-
dro della globalizzazione, del nuovo
ordine mondiale, dellorbe cattolico
e delle grandi battaglie nelle prime
decadi del secolo XXI.
Adesso, pi che mai, questo qua-
dro si intreccia con la situazione de-
gli Stati Uniti, in quanto impero
globale ed egemonico, lo sguardo
vaga sulla realt e sul destino di tut-
to il continente, senza, daltro can-
to, trascurare lUnione Europea e
gli altri mondi che sono implica-
ti in tutto. Questa stata la sua con-
clusione.
Il Prof. Guzmn Carriquiry in conferenza allauditorio della PUC
di San Paolo sul futuro dellAmerica Latina
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44 Salvami Regina Settembre 2005
Il canto deve aiutare a pregare
Celebrare unarte ed il can-
to deve aiutare a pregare Questo
stato il tema centrale del simposio
riguardo al canto liturgico realizza-
to nei giorni 17-23 luglio nel San-
tuario di Puy-en-Velay (Francia).
Pierre Cardon, direttore del simpo-
sio, ha brillantemente messo in eviden-
za la vera funzione dellanimatore del-
la Liturgia: Lanimatore non deve stare
l davanti a tutti per mettersi in evidenza,
n per effettuare una buona performan-
ce vocale, ma per aiutare alla preghiera.
E Don Luiz Groslambert, consigliere
spirituale, ha accentuato la necessit
della retta intenzione e di una concre-
ta attitudine corporale durante il can-
to: Egli ha due nemici: cantare per farsi
notare e non prendere in considerazione
il valore del testo. In entrambi i casi, il ri-
sultato il fallimento.
* * *
Annie Breteau, che canta in una
parrocchia vicino a Parigi, conferma
con la sua testimonianza persona-
le la validit di queste affermazioni.
Alluscire da una Messa cantata con
accuratezza, ha udito una bambina
dire a sua madre: Era cos bello che
non voglio essere mai pi cattiva!
Prendendo spunto da questo pic-
colo episodio Annie Breteau ha fat-
to una riflessione: vero che la po-
vert di alcuni dei nostri canti mi fa
soffrire. Immaginiamo una persona
che vive lontana dalla Chiesa ed entra
in una delle nostre celebrazioni: non
si sentir affascinata, emozionata?
* * *
Per partecipare al simposio, un
centinaio di persone sacerdoti, re-
sponsabili diocesani di musica sacra,
cantori, direttori di corali e animato-
ri di Liturgie hanno sacrificato una
parte importante delle loro ferie, tut-
ti impegnati nel medesimo obiettivo:
perfezionare la celebrazione liturgica
nelle proprie parrocchie. (La Croix)
tossici. Questo quanto ha affermato
lo psichiatra Jos Mariano Velilla ca-
po della Sezione di Psichiatria Infanti-
le e Giovanile della Clinica Ospedalie-
ra Universitaria di Saragozza duran-
te una esposizione fatta nellUniversi-
t Estiva di Teruel (Spagna).
Questo alto indice, ha spiegato il
Prof. Velilla, si deve a fattori ambientali,
principalmente a una cattiva educazione
nei primi anni dello sviluppo del bambi-
no, ed anche alla influenza di model-
li negativi la cui forza aumenta sempre
di pi nei nostri ambienti sociali.
Un altro illustre specialista in psi-
chiatria, Prof. Pedro Manuel Ruiz L-
zaro, ha fatto una appassionata dife-
sa delluso di antidepressivi nellinfan-
zia, dato che essi prevengono il suici-
dio perch trattano le depressioni gra-
vi e sono sicuri ed efficaci in bambini ed
adolescenti, ha sostenuto. (Giornale
di Teruel, Spagna).
Seminario dei Legionari di Cristo
In una solenne cerimonia presiedu-
ta dal Nunzio Apostolico, Mons. Lo-
renzo Baldisseri, stato inaugurato l8
agosto il Seminario Mater Ecclesiae,
dei Legionari di Cristo, che ha avuto
luogo a Itapecerica da Serra, Diocesi
di Campo Limpo, San Paolo. Oltre al
Vescovo Diocesano, Mons. Emilio Pi-
gnoli, erano presenti altri venti vesco-
vi, il Superiore Generale dei Legiona-
ri di Cristo, Don lvaro Corcuera, nu-
merosi sacerdoti e autorit civili.
Mons. Emilio Pignoli ha spiegato
che lidea della costruzione del semi-
nario, con una capienza per pi di 300
seminaristi, sorta in un incontro che
ha avuto col Papa Giovanni Paolo II, il
quale ha manifestato preoccupazione
per il futuro delle vocazioni in Brasile.
Monaci belgi fabbricano la
migliore birra del mondo
I 30 monaci dellAbbazia di San Si-
sto, a Westvleteren (Belgio), conduco-
no la vita normale dei cistercensi: re-
clusione, preghiere e lavoro manua-
le. Oltre a questo, fabbricano birra
per mantenere il monastero, col rica-
vo della vendita.
Una ricerca fatta a luglio tra mi-
gliaia di appassionati della birra di 65
paesi (nel sito www.ratebeer.com), ha
classificato la birra Westvleteren come
la migliore del mondo.
Questo fatto ha dato loro molta po-
polarit e ha fatto aumentare molto la
domanda. Labbazia, fra laltro, pos-
siede una piccola capacit produttiva,
e non desidera aumentarla, secondo
quanto comunic labate: Non siamo
birrai, siamo monaci, Produciamo bir-
ra solo per poter avere i mezzi sufficienti
per essere monaci.
Scoperte nuove vestigia del diluvio
Secondo una notizia del giornale
Washington Post, gli archeologi stanno
festeggiando la recente scoperta dei
resti di una specie di magazzino che
misura dodici metri per quattro, che si
trova a 100 metri sotto la superficie del
Mar Nero. Questa scoperta, spiegano i
periti, parla in modo impressionante di
una improvvisa inondazione di dimen-
sioni apocalittiche.
Il magazzino, che crollato quan-
do stato raggiunto dalle acque, sta-
to costruito secondo le tecniche tradi-
zionali della regione. Vicino a questo
vi sono assi e travi che sono sfuggite al-
lazione distruttiva dei vermi marini.
Questo oltrepassa tutto ci che po-
tevamo immaginare, ha dichiarato Ro
bert D. Ballard, il capo della spedizio-
ne. Lanno passato, egli aveva scoper-
to i confini di una antica costa marit-
tima, situata attualmente a 167 metri
sotto la superficie del Mar Nero. Que-
sta linea di costa stata la prima prova
evidente che si era verificato un dilu-
vio nella regione molto tempo fa.
Settembre 2005 Salvami Regina 45
La famiglia: una scommessa pastorale
La pastorale familiare e i problemi
della famiglia nel mondo doggi sono
stati discussi in due importanti eventi
realizzati a Santiago del Cile nei giorni
19-22 di luglio: la Giornata Teologi-
co-Pastorale 2005, e il Seminario Fa-
miglia e Cultura oggi.
Durante questi due incontri Mons.
Juan Antonio Reig Pl, Vescovo di Se-
gorbe-Castelln (Spagna), ha esposto
con chiarezza e profondit i principali
obbiettivi di una pastorale familiare e le
scommesse pastorali affrontate dalla fa-
miglia nellambiente culturale moderno.
In alcune dichiarazioni alla Rivi-
sta Iglesia de Santiago, Mons. Reig Pl
ha affermato che la grande scommes-
sa per le famiglie cattoliche la seco-
larizzazione intesa come la presun-
ta morte di Dio che di conseguen-
za provoca la morte delluomo. Pre-
scindendo da Dio, la ragione si oscu-
ra e il concetto di libert si altera. Ci
da origine a unantropologia che pre-
tende di ridurre lidentit della perso-
na e la differenza tra uomo e donna,
ad una ideologia che pone sullo stes-
so piano lomosessualit e leteroses-
sualit, facendo dipendere tutto non
dalla natura umana, ma da una libert
anarchica svincolata dalla realt.
Eucarestia: adora, conosci e insegna!
In chiusura
dellanno dellEu-
carestia, la Cam-
pagna Salvami
Regina dellAs-
sociazione Ma-
donna di Fatima
ha preparato un
opuscolo dal titolo
Ges con noi nel-
lEucarestia, che
sebbene destinato
soprattutto agli adolescenti anche
di grande utilit a tutti i cristiani.
Molte verit sullEucarestia le ap-
prendiamo a catechismo, quando ci
prepariamo per la prima comunione
ma, in seguito, gli anni si incaricano
di mandarle nel dimenticatoio.
CD con quindici
piccole storie eucaristiche
In questo libriccino, ogni capito-
lo comprende un rapido studio su
un aspetto dellEucarestia che viene
illustrato con esempi, testimonian-
ze e fatti storici. In linguaggio faci-
le e molto accessibile, sono messi in
evidenza alcuni punti principali del-
la dottrina Eucaristica.
Purtroppo, come da tutti ri-
saputo, i giovani hanno oggigior-
no molta difficolt con la lettura.
ma, hanno grande interesse e fa-
cilit a fissare, quando ascoltano
storie.
Per questo, insieme allopuscolo
viene offerto un CD dove sono re-
gistrate alcune delle storie contenu-
te nel libro.
I genitori, nonni, educatori e ca-
techisti troveranno in questopera
materiale utile non solo per istrui-
re gli adolescenti ma anche per ap-
profondire le loro stesse conoscenze
e crescere nellamore per Ges Cri-
sto, presente nel Santissimo Sacra-
mento.
Partecipanti attenti alla
relazione di Mons. Reig Pl
sulla famiglia
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46 Salvami Regina Settembre 2005
Il sangue di San Pantalone
Un miracolo che si rinnova tutti gli anni
Centinaia di fedeli riuniti nel-
la chiesa del Monastero dellIncar-
nazione, la sera del 26 luglio, han-
no potuto seguire da vicino il gran-
de miracolo: la liquefazione del san-
gue di San Pantalone. Lampolla er-
meticamente chiusa, che lo contie-
ne, poteva essere vista molto da vici-
no, grazie ad una camera della tele-
visione che inviava limmagine a due
grandi schermi. La liquefazione non
istantanea, di modo che non si pu
precisare il momento in cui essa si
realizza. Questanno, a mezzogiorno
il sangue ancora era completamente
coaugulato. Pochi minuti prima del-
le ore 17, gi erano visibili alcuni se-
gni di fluidit, e cos ha continuato,
fino a liquefarsi completamente.
Si tratta di una porzione di san-
gue raccolto dai cristiani 1700 anni
fa, dopo che San Pantalone era stato
martirizzato nel 305. il miracolo del-
la liquefazione del suo sangue si rin-
nova alla stessa data tutti gli anni.
La Chiesa ancora non si pronun-
ciata su questo prodigioso miracolo.
Da parte loro, diversi medici, emato-
logi e scienziati hanno tentato di da-
re al fatto spiegazioni naturali, met-
tendolo in relazione con la tempera-
tura o con le fasi della luna. Tuttavia,
la Scienza giudica non soddisfacenti
tutti questi tentativi di spiegazione.
Compendio del Catechismo della
Chiesa Cattolica: un best seller
Alla fine di luglio, il Compendio
del Catechismo della Chiesa Cattolica
gi aveva oltrepassato la barriera dei
400mila esemplari venduti, calcolando
appena quelli della edizione italiana.
Il Compendio ha tre caratteristiche
principali: una sintesi fedele e sicura
di insegnamento del Catechismo della
Chiesa Cattolica, promulgato nellot-
tobre del 1992; concepito sotto for-
ma di domande e risposte che coin-
volgono il lettore, invitandolo a prose-
guire nella riscoperta degli aspetti sem-
pre nuovi della verit sopra la Fede;
utilizza immagini artistiche per aiutare
nella trasmissione del messaggio evan-
gelico, una volta che limmagine sacra
pu esprimere molto pi della stessa pa-
rola (Compendio, Introduzione fatta
dallallora Cardinale Ratzinger).
Monastero
dellIncarnazione,
Madrid
Ges Risorto, Parroquia San Sulpicio,
Fougeres, Francia
IV Convegno Ecclesiale
nazionale di Verona
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n evento che si collo-
ca a met del primo de-
cennio del terzo millen-
nio e si propone di da-
re nuovo impulso allo
slancio missionario scaturito dal Grande
Giubileo del 2000 e di compiere una pri-
ma verifica del cammino pastorale svol-
to in questo decennio e di essere occa-
sione di ripresa e di rilancio verso gli im-
pegni che ancora ci attendono.
Il Convegno Ecclesiale che si terr
a Verona dal 16 al 20 ottobre 2006 sa-
r un evento veramente significativo,
analogamente a quanto avvenuto per i
tre Convegni precedenti: Roma 1976,
Loreto 1985, Palermo 1995; un even-
to che si inserisce nel cammino della
Chiesa nel nostro Paese, scandito og-
gi dagli orientamenti pastorali Comu-
nicare il Vangelo in un mondo che cam-
bia.
Testimoni di Ges Risorto, spe-
ranza del mondo, intende come si
legge nella presentazione della trac-
cia rispondere ad alcuni interrogati-
vi di fondo e di grande interesse, preci-
sati allinizio di ogni capitolo: Che co-
sa il Vangelo comunica alla vita cristia-
na? Come Ges Cristo pu rigenerare
questo vissuto, soprattutto nella sua di-
mensione quotidiana? Come pu esse-
re plasmata una nuova prospettiva an-
tropologica nellepoca della comples-
sit? Quali forme e modalit possono
caratterizzare la presenza dei cristiani
in questo momento storico del nostro
Paese?
Il documento, a partire da Cri-
sto Crocifisso e Risorto centro del-
la testimonianza cristiana e nome del-
la speranza (cap. 1), propone la sco-
perta dellidentit del cristiano come
testimonianza coraggiosa (cap. 2), la
concretizzazione dellannuncio del-
la speranza attraverso le opere me-
ravigliose (cap. 3), lespli-
citazione dei luoghi fonda-
mentali dellesistenza in cui
si incarna la speranza (cap.
4). In questultimo capitolo
vengono delineati i cinque
ambiti che saranno appro-
fonditi durante i giorni del
Convegno e che abbraccia-
no lesperienza quotidiana,
vero contesto nel quale co-
struire una civilt a misura
duomo e accendere la spe-
ranza che non delude. Essi
sono cos formulati: la vita
affettiva, il lavoro e la festa,
la fragilit creaturale, la tra-
dizione, la cittadinanza.
Il cammino di prepara-
zione, che sar scandito da
momenti diocesani, regiona-
li e nazionali, intende punta-
re lattenzione alle tre pro-
spettive che fanno da sfondo
al Convegno stesso: la mis-
sionariet, il bisogno cio di
risvegliare un anelito nuovo
per lannuncio del Vangelo;
la cultura, intesa come ca-
pacit della Chiesa di offrire agli uo-
mini e alle donne di oggi un orizzonte
di senso pieno; la spiritualit, caratte-
rizzata dallimpegno nel mondo e dal-
la simpatia per il mondo, come via di
santificazione.
La scelta del tema Testimoni di
Ges Risorto, speranza del mondo
stata il punto di arrivo di unintensa e
partecipata riflessione di tutto lEpi-
scopato italiano, giunta a conclusione
nella 51
a
Assemblea Generale (Roma,
19-23 maggio 2003).
Questa formulazione del tema dice
la volont di ribadire con forza la scel-
ta gi fatta nei precedenti Convegni
Ecclesiali: quella di dedicare tali even-
ti alla considerazione del ruolo dei cri-
stiani nel contesto della realt storica
in cui vivono e operano.
Su questa confermata scelta meto-
dologica il titolo del Convegno intende
far convergere quattro fondamentali
elementi: la persona di Ges, il Risorto
che vive in mezzo a noi; il mondo, nella
concretezza della svolta sociale e cul-
turale della quale noi stessi siamo de-
stinatari e protagonisti; le attese di que-
sto mondo, che il Vangelo apre alla ve-
ra speranza che viene da Dio; limpe-
gno dei fedeli cristiani, in particolare
dei laici, per essere testimoni credibili
del Risorto attraverso una vita rinno-
vata e capace di cambiare la storia.
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1. Santa Verena, vergine (sec. IV).
Nata in Egitto, si stabilita nella regio-
ne di Zurzach (odierna Svizzera), do-
ve ha trascorso il resto della vita pren-
dendosi cura dei poveri e dei lebbrosi.
Il suo sepolcro si trasfo rmato in fa-
moso centro di pellegrinaggio su cui
stato costruito posteriormente un mo-
nastero.
2. Beati Giovanni Maria du Lau
dAllemans, Francesco Giuseppe de la
Rochefoucauld e Pietro Luigi de la Ro-
chefoucauld, vescovi, e 93 altri chierici
e religiosi, martiri (+ 1792). Per essersi
rifiutati di prestare lempio giuramen-
to che la Rivoluzione Francese impo-
neva al Clero, sono stati trucidati nel
Convento dei Carmelitani, a Parigi.
3. San Gregorio Magno,
papa e dottore della Chie-
sa (+604). Memoria ob-
bligatoria. Figlio di San-
ta Silvia, di nobile fa-
miglia romana, ha ri-
nunciato alle cariche e
agli onori per condurre
una vita monastica sot-
to la regola benedettina.
Eletto Papa, si rivelato
un abile politico ed un eccellente am-
ministratore, senza smettere di essere
un contemplativo. Ha dato impulso al
canto sacro, che porta il suo nome.
4. XXIII Domenica del Tempo Co-
mune.
Santa Ida di Sassonia, vedova
(+825). Sposata con il Conte Ecbert di
Herzfeld, si dedicata alla assistenza
dei poveri e alla costruzione di chiese
e monasteri.
5. Beato Guglielmo Browne, martire
(+1605). Nel regno di Giacomo I dIn-
ghilterra, stato condannato a morte
per aver convertito altri inglesi alla Fe-
de cattolica.
6. Beato Michele Czartoryski, mar-
tire (+1944). Sacerdote dellOrdine
Domenicano, ucciso a Varsavia (Polo-
nia) durante linvasione comunista.
7. Beato Giovanni Battista Mazzuc-
coni, martire (+1855). Sacerdote del-
lIstituto Milanese per le missioni al-
lestero. Ucciso per odio alla Fede, do-
po due anni di evangelizzazione nel-
lisola di Woodlark (Oceania).
8. Festa della Nativit della Santis-
sima Vergine Maria. Secondo la Tradi-
zione, Maria nata a Gerusalemme.
Figlia di San Gioacchino e SantAnna,
della stirpe di Davide. Il Papa Sergio I
ha istituito questa festa nel sec.VII.
San Tommaso di Villanova, vescovo
(+1555). Sacerdote dellOrdine Ago-
stiniano, stato nominato contro la sua
volont Arcivescovo di Valencia (Spa-
gna). Grande teologo e devoto della
Vergine Maria, considerato uno dei
maggiori predicatori della sua epoca.
9. San Pietro Claver, sacerdote
(+1654). Memoria facoltativa (vedi
pp.20-23).
10. SantAmbrogio Eduardo Bar-
low, sacerdote e martire (+1641).
DellOrdine Benedettino, ha sostenu-
to nella fede e nella religiosit per 24
anni i cattolici della regione di Lanca-
ster, Inghilterra, affrontando pericoli e
persecuzioni.
11. XXIV Domenica del Tempo Co-
mune.
San Giovanni Gabriele Perboyre,
martire (+1840). Sacerdote francese
della Congregazione delle Missioni,
ha predicato il Vangelo in Cina. sta-
to incarcerato e torturato per quasi un
anno e, alla fine, strangolato.
12. Santissimo Nome della Bea-
ta Vergine Maria. Memoria facoltati-
va. Ci sono vari significati relazionati a
questo benedetto nome. Il pi corren-
te Stella del Mare. Questa comme-
morazione ha avuto inizio in Spagna,
nel 1513.
13. San Giovanni Crisostomo, ve-
scovo e dottore della Chiesa (+407).
Memoria obbligatoria. Soprannomi-
nato crisostomo(bocca doro) per le
sue grandi doti di oratore. Eletto pa-
triarca di Costantinopoli, ha predica-
to insistentemente contro i costumi li-
cenziosi della corte imperiale. Ardente
devoto del Santissimo Sacramento.
San Geronimo
(Museo di Digione,
Francia)
Beata Colomba Gabriel
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14. Esaltazione della Santa Cro-
ce. Festa. Da strumento vergognoso di
supplizio, la croce passata ad essere il
simbolo della vita e della Redenzione,
e compendio della religione cristiana.
15. Madonna Addolorata. Memo-
ria obbligatoria. La Madonna presso la
Croce associata alla Passione di suo
Figlio, e la sua maternit assume nel
Calvario un carattere universale.
16. San Cornelio, papa (+253) e
San Cipriano, vescovo (+258). Marti-
ri. Memoria obbligatoria. San Cornelio
ha lottato per lunit della Chiesa.
San Cipriano, vescovo di Cartagi-
ne, grande oratore e maestro di
morale, si dedicato ad organiz-
zare la Chiesa in Africa.
17. San Roberto Belar-
mino, vescovo e dottore
della Chiesa (+1621). Me-
moria facoltativa. Sacer-
dote gesuita, consigliere
di vari papi, stato eleva-
to al cardinalato contro la
sua volont. Si distinto co-
me teologo, scrittore e diplo-
matico.
18. XXV Domenica del Tempo
Comune.
Beati Davide Okelo e Gildo
Irwa, martiri (+1918). Sono stati ucci-
si trafitti dalle lance in Uganda (Afri-
ca), dove predicavano il Vangelo al po-
polo di quella terra.
19. San Gennaro, vescovo e marti-
re (+305). Memoria facoltativa. Mar-
tirizzato a Pozzuoli. Il suo sangue, con-
servato nella Cattedrale di Napoli, si
liquefa miracolosamente, quattro vol-
te lanno.
20. Santi Andrea Kim Taegon, sacer-
dote, Paolo Chong Hasang e compagni,
martiri (+1846). Memoria obbligatoria.
Sono i 103 primi martiri coreani.
21. San Matteo, apostolo ed evan-
gelista. Festa. Era esattore delle impo-
ste a Cafarnao, quando stato chiama-
to da Ges: SeguiMi. Ha scritto in
aramaico il primo Vangelo.
22. SantIgnazio di Santhi (Vercel-
li), sacerdote (+1770). Frate cappucci-
no, instancabile nellaccudire i pecca-
tori al confessionale e nel soccorrere i
poveri e i malati.
23. San Pio di Pietrelcina, sacerdote
(+1968). Memoria obbligatoria in Brasi-
le, facoltativa in Portogallo. Appartenen-
te allordine dei Frati Minori Cappucci-
ni, straordinario taumaturgo ed apostolo
del sacramento della Confessione.
24. Madonna della Mercede.
Beata Colomba Gabriel, abades-
sa (+1926). Polacca di nascita, ha fon-
dato la Congregazione delle Suore Be-
nedettine della Carit e lopera socia-
le Casa della Famiglia, per accoglie-
re ragazze operaie povere o che si tro-
vassero lontane dalle loro famiglie.
25. XXVI Domenica del Tempo Co-
mune.
San Firmino di Amiens, vescovo e
martire (+303?). Nato a Pamplona
(Spagna). Dopo aver evangelizzato di-
verse citt della Francia dellepoca,
stato eletto Vescovo di Amiens, dove
morto decapitato nel carcere.
26. Santi Cosma e Damiano, martiri
(+303). Memoria facoltativa. Medici
siriani martirizzati a Ciro (Siria). Eser-
citavano la medicina gratuitamente.
27. San Vincenzo di Paola, sacer-
dote (+1660). Memoria obbligato-
ria. Apostolo dei poveri. Ha fondato
la Congregazione dei Padri della Mis-
sione (Lazaristi) e, con Santa Luisa di
Marillac, la Congregazione delle Fi-
glie della Carit.
28. San Venceslao, martire
(+929). Memoria facoltativa. Du-
ca di Boemia. stato assassina-
to mentre si dirigeva in chiesa,
da sicari al servizio di suo fra-
tello Boleslao.
San Lorenzo Ruiz e 15
compagni, martiri (+1637).
Memoria facoltativa. Dome-
nicani che dopo aver predi-
cato il Vangelo a Formosa, nel-
le Filippine e in Giappone sono
stati martirizzati a Nagasaki per il
loro amore a Ges Cristo.
29. Festa degli Arcangeli San Mi-
chele, San Gabriele e San Raffaele.
30. San Geronimo, sacerdote e dot-
tore della Chiesa (+420). Memoria
obbligatoria. Dopo una giovinezza sre-
golata, ha ricevuto il Battesimo nel
366, ha abbandonato la cultura pagana
e ha condotto una vita ascetica in un
deserto vicino ad Antiochia. Ordinato
sacerdote a 38 anni, ha partecipato al
Concilio Romano del 382 ed diven-
tato segretario del Papa San Damaso,
che lo ha incaricato di rivedere le tra-
duzioni latine della Bibbia, lavoro che
culminato nella traduzione che uni-
versalmente conosciuta come la Vul-
gata. Ha combattuto vigorosamente
gli errori della sua epoca. Si distin-
to anche, insieme al suo contempora-
neo SantAmbrogio, nella lotta in dife-
sa della verginit.
San Vincenzo di Paolo
(Cattedrale di Santiago, Cile)
Tito Alarcn
G
Dove la terra finisce
Jos Antonio Dominguez
Nel contemplare loceano dallalto di capo Espichel, in Portogallo, quasi ci
sembra di essere sulla prua di una delle caravelle di altri tempi.
li antichi credevano che
loceano terminasse in un
immenso abisso. Lidea
a noi fa sorridere. Ma la
realt che per millenni
la vastit del mare ha costituito un mi-
stero indecifrabile. Di fronte ai panora-
mi grandiosi, limmaginazione delluomo
navigava verso abissi inesistenti dove af-
frontava mostri marini capaci di inghiot-
tire in una sola volta navi e marinai.
Per noi, abituati ad attraversare
loceano seduti confortevolmente sul
sedile reclinabile di un aereo, non
facile immaginare le difficolt affron-
tate dai primi domatori delle rot-
te dellAtlantico, i navigatori porto-
ghesi, i quali ignoravano ancora lesi-
stenza del Nuovo Mondo, dallaltro la-
to del mare.
Immagini il lettore quale rischio
comporterebbe una traversata maritti-
ma in una piccola nave che, paragona-
ta a una qualsiasi nave moderna, sem-
bra quasi una zattera
Come sar nata nei portoghesi
lidea delle Scoperte? Di lanciarsi nel
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mare alla ricerca dellignoto? Sar sta-
ta lintraprendenza di qualche avven-
turiero che, dopo aver tanto contem-
plato la vastit delloceano, dallalto di
un promontorio, decise di mettere una
nave sulle onde e di lanciarsi in unav-
ventura?
Effettivamente, chi visita lo scosce-
so Capo Espichel, in Portogallo, e da l
contempla loceano, non riesce a non
andare col pensiero allepoca delle na-
vigazioni. Dallalto di quelle rocce, la
persona quasi si immagina sulla prua
di una delle caravelle di altri tempi,
le quali spezzavano le onde e veniva-
no colpite dalle violente spruzzate del-
la schiuma salata.
Capo Espichel la prua dellEuro-
pa, il punto pi occidentale del Vec-
chio Continente, come scrive il Poeta,
Luiz Vaz de Cames:
Ed ecco, quasi al colmo della testa
Di tutta Europa, il Regno Lusitano,
Qui finisce la terra e il mar sattesta
Qui scende il Sole in mezzo allOcea-
no(
1
).
Tutta questa epopea nata dallo spi-
rito di fede dellInfante Don Enrico, fi-
glio del re Don Giovanni I di Portogal-
lo. Nonostante la Storia gli abbia dato
il soprannome di Navigatore, pass
la maggiorparte della sua vita a terra,
nella Scuola di Sagres, dando impulso
alla navigazione. Lintima certezza di
realizzare una grande opera, lo port a
mettere le caravelle in mare per andare
alla scoperta di mondi sconosciuti.
Possiamo immaginare le difficolt
che egli dovette affrontare, soprattut-
to per riuscire ad organizzare il primo
viaggio: E se la terra fosse stata roton-
da, e dallaltra parte dellAfrica avesse
trovato lIndia? Quanto scetticismo,
quanta opposizione, quanta paura egli
dovette superare!
La sua situazione deve essere stata
simile a quella di No, quando costru
lArca in terra secca.
Alla corte del re del Portogallo, non
saranno sicuramente mancati i criti-
ci scettici e i critici economi... Gli uni
avranno profetizzato linutilit di una
tale impresa, gli altri si saranno lamen-
tati delle spese superflue.
E poi, come convincere un equi-
paggio, che gi conosceva i pericoli del
mare, a far rotta in acque sconosciute?
Egli avr dovuto vincere tutto questo
con la sua determinazione irriducibile,
fortificata dalla fede. Poich era sicu-
ro che da questa avventura temera-
ria per gli occhi prudenti, sarebbero
risultati grandi benefici per la Chiesa e
per il Regno.
Come molte volte succede ai gran-
di uomini che marcano la Storia con la
loro presenza e azione, egli non vide la
realizzazione dei suoi sogni. Solo anni
dopo il Portogallo scopri la rotta ma-
rittima per lIndia. Ma la Provvidenza
ha dato molto di pi di quello che egli
poteva immaginare quando mise tra i
flutti la prima caravella: ha dato il Bra-
sile con le sue spiagge di sabbia bianca,
accarezzate dalle acque di un mare che
non vuole conquistare spazio alla ter-
ra, con la quale invece sembra vivere
in perfetta armonia.
1
) Lusiadi, III, 20 Trad it R. Averini,
BUR 2001
Aurora
di grazia
e di amore
Ges il sole della giustizia, della grazia, del-
la gloria. Prima di presentarsi per spargere su-
gli uomini torrenti di luce, damore e di vita, si
fatto precedere da una dolce aurora: Maria.
La notte stata lunga. I Patriarchi, i pro-
feti in lei brillavano come stelle, al fine di
orientare nelle tenebre i passi del vian-
dante. Ma, in occasione della nascita di
Maria, le tenebre si dissolvono, il cielo
si ricopre di colori di festa, tutta la na-
tura si riempie di giubilo: Ges ancora
non appare, ma i suoi primi raggi ri-
splendono in Maria come in unaurora
di grazia e di amore.
(Don Rohrbacher, Vita dei Santi,
vol XVI, pp. 99-100).
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