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- Periodico dellAssociazione Madonna di Fatima - Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione

Numero 96
Aprile 2011

Il pittore del
soprannaturale

Salvami Regina

Preghiere di ieri, di oggi e di sempre

Consacrazione
alla Sacra Famiglia
Franois Boulay

Ges Bambino ritrovato nel Tempio (dettaglio)


Vetrate dellOratorio di San Giuseppe Montral (Canada)

Ges, nostro amorevolissimo Redentore che, essendo venuto a illuminare il mondo con la dottrina e lesempio, hai voluto trascorrere la maggior parte della tua vita
mortale umile e sottomesso a Maria e Giuseppe nella povera casa di
Nazaret, per santificare questa Famiglia che doveva essere il modello
futuro delle famiglie cristiane, degnati di accogliere benignamente
la nostra, che ora viene dedicata e
consacrata a te.
Proteggila, conservala e fa che
in essa regnino, con il tuo timore,
la pace e la concordia della carit
cristiana, in modo che possa conformarsi al modello divino della
tua Sacra Famiglia e meritare, tutta, senza eccezione di nessuno, la
felicit eterna.
O Maria, Madre amorevolissima di Ges e anche Madre nostra,
fa con la tua pietosa intercessione,
che Ges accolga benignamente
questa umile offerta e ci conceda le
sue grazie e benedizioni.
San Giuseppe, amorevolissimo
custode di Ges e di Maria, donaci
il soccorso delle tue preghiere in tutte le nostre necessit spirituali e temporali, in modo che possiamo, con la
Beata Vergine Maria e con te, lodare
e benedire eternamente Ges Cristo,
nostro divino Redentore. Amen.
(HERBERHOLD, OFM,
Eduardo. Adoremus Manual
de oraes e exerccios piedosos.
21.ed. Salvador: Mensageiro
da F, 1945, pag. 235-236)

SommariO
Salvami
Regina
Periodico dellAssociazione
Madonna di Fatima - Maria, Stella
della Nuova Evangelizzazione
Anno XIII, numero 96, Aprile 2011

Direttore responsabile:
Zuccato Alberto
Consiglio di redazione:
Guy Gabriel de Ridder, Suor Juliane
Vasconcelos A. Campos, EP,
Luis Alberto Blanco Corts, Madre
Mariana Morazzani Arriz, EP,
Severiano Antonio de Oliveira
Amministrazione:
Via San Marco, 2A
30034 Mira (VE)
CCP 13805353
Aut. Trib. Padova 1646 del 4/5/99
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www.araldi.org
www.salvamiregina.it
Con la collaborazione
dellAssociazione
Privata Internazionale di Fedeli
di Diritto Pontificio

Scrivono i lettori

possibile che il Paradiso


sia trasmissibile alla Terra? (Editoriale) . . . . . .

4
5

........................

Commento al Vangelo
La peggior cecit

10

Il pittore del soprannaturale

......................

......................

La parola dei Pastori


Annunciare il Vangelo
ai giorni nostri

La voce del Papa


Coscienza morale
e diritto alla vita

......................

Soltanto Dio pu soddisfare


la volont umana

18

......................

34

38

accaduto nella
Chiesa e nel mondo
......................

40

Storia per bambini...


La pietra nel cammino
......................

46

I Santi di ogni giorno

Araldi nel mondo

Araldi del Vangelo


Viale Vaticano, 84 Sc. A, int. 5
00165 Roma
Tel. sede operativa
a Mira (VE): 041 560 08 91
Montaggio:
Equipe di arti grafiche
degli Araldi del Vangelo
Stampa e rilegatura:
Pozzoni - Istituto Veneto
de Arti Grafiche S.p.A.
Via L. Einaudi, 12
36040 Brendola (VI)
Gli articoli di questa rivista potranno essere
riprodotti, basta che si indichi la fonte e si invii
copia alla Redazione. Il contenuto degli articoli
firmati di responsabilit dei rispettivi autori.

......................

26

Santa Gemma Galgani


Un solo cuore e
una sola anima
......................

30

......................

48

Lo spagnolo e il dolore

......................

50

S crivono

Insegnamenti preziosi
arduo individuare una sezione
di questa Rivista che pi ci conquista, tutto in essa offre insegnamenti preziosi. Tuttavia, dal Commento
al Vangelo di Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, lo spazio in cui cogliamo pi frutti. Prima di iniziarne la
lettura, chiedo, in preghiera, che Nostro Signore mi dia sapienza e discernimento affinch essa sia feconda.
Tuttavia, con le Storie per bambini...
o adulti pieni di fede?, torno a esser
bambina e mi faccio coinvolgere nei
fatti descritti, apprendendo la grande lezione con cui termina ogni storia. Posso dire che la mia vita sarebbe
meno edificata senza questa Rivista.
Maria I. L. M.
Nova Friburgo Brasile

La Madonna consola
il nostro spirito

Da qualche tempo leggo questa


Rivista e vorrei manifestare la mia
soddisfazione. Il mio cuore si sente alimentato dallumanit che emana il suo contenuto. la Madonna
che consola il nostro spirito e, come
anche nella Rivista, gli Araldi dimostrano tutta la loro devozione a Lei.
Paz C. M.
Alicante Spagna

Messaggi di speranza e
fedelt alla Chiesa
La rivista Araldi del Vangelo ci fa
conoscere meglio la Parola di Dio e
ci mostra la ricchezza spirituale della Santa Chiesa. Le sue informazioni sono varie, la veste grafica portentosa e i messaggi che trasmette sono di speranza e fedelt alla Chiesa.
Il nostro mondo attuale talmente
povero di valori, che abbiamo bisogno
di pi Araldi del Vangelo e pi Suore
4Salvami Regina Aprile 2011

i lettori

per fortificare la nostra Chiesa, facendola crescere in virt e santit.


Maria I. P. da F.
So Paulo Brasile

Strumenti per sperimentare


la grandezza di Dio
La rivista Araldi del Vangelo costituisce un grande strumento per comunicare, far sentire e sperimentare
che Dio regna, che la sua grandezza
formidabile nel costante cammino
di questa vita verso leternit.
Essa di lettura agile e amena, favorisce la partecipazione di tutta la famiglia. Le storie dei Santi sono un
chiaro esempio di ci. NellEditoriale
si sente lunione con Papa Benedetto
XVI. Rallegra molto vedere la crescita
continua delle sue attivit di apostolato
nel mondo e nel Per. La veste grafica
e la presentazione sono inoltre di ottima qualit e avvincono i lettori.
Nella nostra famiglia aspettiamo
con ansia ogni nuovo numero e dai
suoi molti articoli, nostra lettura spirituale, ricaviamo un insegnamento concreto per il nostro vivere quotidiano.
Buenaventura e Teotista M.
Piura Per

Approfondire
conoscenza e fede
Infinitamente interessanti sono le
osservazioni che, in ogni numero di
questa Rivista, presenta Mons. Joo
Scognamiglio Cl Dias, nel suo articolo mensile. Acuto, chiaro, preciso e ben documentato, la sua lettura
permette di approfondire la nostra
conoscenza e acuire la nostra fede.
necessario riconoscere i meriti di una persona come Mons. Cl
Dias e renderli noti, senza ignorare
n togliere nulla agli altri articolisti
di questa bella Rivista, i quali scrivono molto bene.
Ogni nuovo numero che ci giunge come fosse sostanza capace di
alimentare il nostro spirito assetato

di cose sublimi. questa una delle


principali ragioni che mi porta a essere un abbonato di questa Rivista
da ormai quasi dieci anni.
Rosa A. de la F.
San Pedro Cile

Mezzo per evangelizzare


Sono sacerdote dellArcidiocesi
di Tucumn e desidero complimentarmi con voi per questa cos bella
impresa di evangelizzare attraverso
la rivista Araldi del Vangelo. Approfitto per fare una richiesta: mi piacerebbe tanto poterla ricevere...
D. Hector R. V.
Tucumn Argentina

Complimenti per la
nuova missione

Ho ricevuto la Rivista in cui annunciate la nuova missione che vi stata


affidata dal Santo Padre a Sucumbios.
Complimenti agli Araldi del Vangelo!
Ricevo sempre le vostre lettere e mi
rallegro molto per questa notizia.
bello vedere la devozione che voi
riservate alla Madre di Dio e il modo
in cui animate le Messe con solennit. Auguro ogni bene, sia a don Rafael
Ibarguren sia agli altri missionari.
Juana C.
Loja Ecuador

Fare tutto alla perfezione


La rivista Araldi del Vangelo riflette nelle sue pagine la vocazione e il
carisma dellAssociazione cui appartiene: fare tutto alla perfezione. Qui
ritratta la pi perfetta rappresentazione del bello e della verit che
Nostro Signore Ges Cristo ha lasciato nella Santa Chiesa che ha fondato. Desidero congratularmi con
voi per una tale proficua opera, pregando la Santissima Vergine Maria
che raddoppi le sue pi sublimi grazie sulla redazione della Rivista.
Juraci J. C.
Salvador Brasile

Editoriale

possibile che il

Paradiso sia trasmissibile


alla Terra?

a di Fatima

- Maria,

Stella della

Nuova Evange

lizzazione

Poste Italiane

s.p.a. - Spedizi

one in Abbona

mento Postale

- D. L. 353/200

3 (conv.

in L. 27/02/2

004 n 46)

art. 1, comma

2, DR PD

- Contien

e I.R. - Periodic

o dellAss

ociazione

Madonn

96
Numero 1
Aprile 201

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Salvami R

egina

Dettaglio dellAnnunciazione. Beato Angelico Museo Diocesano di


Cortona
(Foto: Gustavo Kralj)

l Signore Ges ha sorpreso gli uomini con una dottrina innovatrice, che implicava la completa alterazione dei paradigmi delle relazioni umane fino a quel
tempo considerate normali.
Insomma, linsegnamento del Divino Maestro consisteva nel precetto di amare
il prossimo come se stesso, per amore di Dio; di amare persino i nemici e di fare il
bene a chi ci odia; di cercare in primo luogo il Regno di Dio e la sua giustizia, certi che il resto verr di conseguenza.
Ora, questo cozzava veementemente con legoismo, la crudelt, la lascivia e altri vizi prevalenti nel mondo classico.
Con lindispensabile aiuto di un torrente di nuove grazie versate sul mondo, fu
rinnovata la vita in tutti i territori nei quali si accolse la Buona Novella: si favor la
virt, domin la moralit, regnarono la lealt, la giustizia e la carit, i pi deboli
furono difesi, il tratto nei rapporti tra gli uomini divenne pi dolce e fraterno. La
Storia conobbe allora la dolce primavera della Fede.
Tutto cominci a tendere alla perfezione, non solo in campo religioso e morale.
NellEuropa medievale, nata sotto lispirazione e lo stimolo della Chiesa, questo movimento si verific in modo notevole in tutti i territori del vivere e dellagire umano, come nella teologia, nella filosofia, nellorganizzazione sociale, nelle arti, nellinsegnamento e nella cultura, nella tecnologia e nella scienza. Furono fatti passi da gigante
a paragone con tutto ci che cera stato prima, come molti studi stanno dimostrando.
Lo spirito intrepido dei medievali li port alla creazione dello stile gotico, nel
quale tutto ledificio sembra protendersi arditamente verso lalto, come a cercare di raggiungere il cielo. Le pareti di granito degli edifici romanici cedettero lo
spazio alle splendide vetrate, riempiendo di luci multicolori gli ambienti interni
di chiese e castelli. La caratteristica centrale era sempre la stessa, ossia, la ricerca della perfezione, nellansia di rendere la Terra sempre pi simile al Paradiso.
Supremo esempio di questa brama del pulchra quello di Fra Giovanni di
Fiesole noto come Beato Angelico. Nonostante sia vissuto ormai nel Rinascimento, il suo stile puramente medievale. Fede e avanzata tecnica, trascendenza
e realismo, verum, bonum e pulchrum si danno la mano per rappresentare il genere umano come esso dovrebbe essere: tutto spiritualizzato.
Il Beato Angelico esprime magistralmente la mentalit cattolica del Medioevo, aperta al soprannaturale e compiaciuta nel contemplare il bello nelle creature.
Egli ci presenta personaggi, ambienti e paesaggi di una bellezza diafana, elevata,
celestiale. Il suo sguardo di artista era rivolto a quello stesso riflesso del Creatore, che troviamo rappresentato negli abiti, vetrate, decorazioni, costruzioni, cerimonie e relazioni umane di quellEra di Fede, meraviglie superiori che solo in una
societ impregnata dalla legge del Vangelo, lingegno umano pu produrre.
Aprile 2011 Salvami

Regina5

La voce del Papa

Coscienza morale e
diritto alla vita
La qualit morale dellagire umano non un valore estrinseco
od opzionale, e neppure una prerogativa dei cristiani o dei
fedeli, ma associata a tutti gli esseri umani.

i accolgo con gioia in occasione dellAssemblea annuale della Pontificia Accademia per la Vita. [...]
Nei lavori di questi giorni avete affrontato temi di rilevante attualit,
che interrogano profondamente la
societ contemporanea e la sfidano a
trovare risposte sempre pi adeguate
al bene della persona umana.

La coscienza morale non un


risultato di condizionamenti
esteriori o un fenomeno
puramente emotivo
La tematica della sindrome post
abortiva vale a dire il grave disagio psichico sperimentato frequentemente dalle donne che hanno fatto ricorso allaborto volontario rivela la voce insopprimibile della coscienza morale, e la ferita gravissima
che essa subisce ogniqualvolta lazione umana tradisce linnata vocazione al bene dellessere umano, che
essa testimonia. In questa riflessione
sarebbe utile anche porre lattenzione sulla coscienza, talvolta offuscata, dei padri dei bambini, che spesso
lasciano sole le donne incinte.
La coscienza morale insegna il
Catechismo della Chiesa Cattolica
quel giudizio della ragione, mediante il quale la persona umana ri6Salvami Regina Aprile 2011

conosce la qualit morale di un atto


concreto che sta per porre, sta compiendo o ha compiuto (n. 1778). ,
infatti, compito della coscienza morale discernere il bene dal male nelle diverse situazioni dellesistenza,
affinch, sulla base di questo giudizio, lessere umano possa liberamente orientarsi al bene.
A quanti vorrebbero negare lesistenza della coscienza morale nelluomo, riducendo la sua voce al risultato di condizionamenti esterni o ad un fenomeno puramente emotivo, importante ribadire che la qualit morale dellagire umano non un valore estrinseco oppure opzionale e non neppure una prerogativa dei cristiani o dei
credenti, ma accomuna ogni essere
umano. Nella coscienza morale Dio
parla a ciascuno e invita a difendere
la vita umana in ogni momento. In
questo legame personale con il Creatore sta la dignit profonda della
coscienza morale e la ragione della
sua inviolabilit.

Luomo intero rimane


ferito quando agisce contro
la propria coscienza
Nella coscienza luomo tutto intero intelligenza, emotivit, volont realizza la propria vocazione

al bene, cosicch la scelta del bene


o del male, nelle situazioni concrete dellesistenza, finisce per segnare
profondamente la persona umana in
ogni espressione del suo essere.
Tutto luomo, infatti, rimane ferito quando il suo agire si svolge contrariamente al dettame della propria
coscienza. Tuttavia, anche quando
luomo rifiuta la verit e il bene che
il Creatore gli propone, Dio non lo
abbandona, ma, proprio attraverso
la voce della coscienza, continua a
cercarlo e a parlargli, affinch riconosca lerrore e si apra alla Misericordia divina, capace di sanare qualsiasi ferita.

Si esige dai medici una


particolare fortezza
I medici, in particolare, non possono venire meno al grave compito di difendere dallinganno la coscienza di molte donne che pensano
di trovare nellaborto la soluzione a
difficolt familiari, economiche, sociali o a problemi di salute del loro
bambino. Specialmente in questultima situazione, la donna spesso
convinta, a volte dagli stessi medici, che laborto rappresenta non solo una scelta moralmente lecita, ma
persino un doveroso atto terapeutico per evitare sofferenze al bambi-

L'Osservatore Romano

no e alla sua famiglia, un ingiusto


peso alla societ.
Su uno sfondo culturale caratterizzato dalleclissi del senso della vita, in cui si molto attenuata la comune percezione della gravit morale dellaborto e di altre forme di
attentati contro la vita umana, si richiede ai medici una speciale fortezza per continuare ad affermare che
laborto non risolve nulla, ma uccide
il bambino, distrugge la donna e acceca la coscienza del padre del bambino, rovinando, spesso, la vita famigliare.

La societ intera deve difendere


il diritto del bambino alla vita
Tale compito, tuttavia, non riguarda solo la professione medica
e gli operatori sanitari. necessario
che la societ tutta si ponga a difesa del diritto alla vita del concepito e
del vero bene della donna, che mai,
in nessuna circostanza, potr trovare realizzazione nella scelta dellaborto.
Parimenti sar necessario come
indicato dai vostri lavori non far
mancare gli aiuti necessari alle donne che, avendo purtroppo gi fatto
ricorso allaborto, ne stanno ora sperimentando tutto il dramma morale
ed esistenziale.
Molteplici sono le iniziative, a livello diocesano o da parte di singoli
enti di volontariato, che offrono sostegno psicologico e spirituale, per
un recupero umano pieno. La solidariet della comunit cristiana non
pu rinunciare a questo tipo di corresponsabilit.

Il Padre di tutta la Misericordia


perdona nel Sacramento
della Riconciliazione
Vorrei richiamare a tale proposito linvito rivolto dal Venerabile Giovanni Paolo II alle donne che
hanno fatto ricorso allaborto:
La Chiesa sa quanti condizionamenti possono aver influito sulla vo-

I membri della Pontificia Accademia per la Vita plaudono Benedetto XVI


al suo arrivo nella Sala Clementina

stra decisione, e non dubita che in


molti casi si sia trattato di una decisione sofferta, forse drammatica.
Probabilmente la ferita nel vostro
animo non s ancora rimarginata.
In realt, quanto avvenuto, stato e rimane profondamente ingiusto. Non lasciatevi prendere, per,
dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza. Sappiate comprendere, piuttosto, ci che si verificato e interpretatelo nella sua verit. Se ancora non lavete fatto, apritevi con umilt e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia
vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione. Allo stesso Padre
e alla sua misericordia potete affidare con speranza il vostro bambino.
Aiutate dal consiglio e dalla vicinanza di persone amiche e competenti,
potrete essere con la vostra sofferta testimonianza tra i pi eloquenti
difensori del diritto di tutti alla vita
(Enc. Evangelium vitae, 99).

Scienza e investigazione mediche


tendono al bene comune
La coscienza morale dei ricercatori e di tutta la societ civile in-

timamente implicata anche nel secondo tema oggetto dei vostri lavori: lutilizzo delle banche del cordone ombelicale, a scopo clinico e di
ricerca.
La ricerca medico-scientifica un
valore, e dunque un impegno, non
solo per i ricercatori, ma per lintera
comunit civile. Ne scaturisce il dovere di promozione di ricerche eticamente valide da parte delle istituzioni e il valore della solidariet dei
singoli nella partecipazione a ricerche volte a promuovere il bene comune.
Questo valore e la necessit di
questa solidariet si evidenziano
molto bene nel caso dellimpiego
delle cellule staminali provenienti dal cordone ombelicale. Si tratta di applicazioni cliniche importanti e di ricerche promettenti sul
piano scientifico, ma che nella loro realizzazione molto dipendono
dalla generosit nella donazione
del sangue cordonale al momento
del parto e dalladeguamento delle
strutture, per rendere attuativa la
volont di donazione da parte delle partorienti. Invito, pertanto, tutti voi a farvi promotori di una veAprile 2011 Salvami

Regina7

ra e consapevole solidariet umana e cristiana.


A tale proposito, molti ricercatori medici guardano giustamente con perplessit al crescente fiorire di banche private per la conservazione del sangue cordonale a esclu-

sivo uso autologo. Tale opzione come dimostrano i lavori della vostra
Assemblea oltre ad essere priva di
una reale superiorit scientifica rispetto alla donazione cordonale, indebolisce il genuino spirito solidaristico che deve costantemente ani-

mare la ricerca di quel bene comune


cui, in ultima analisi, la scienza e la
ricerca mediche tendono.
(Passi del discorso ai partecipanti
dellAssemblea Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita, 26/2/2011)

Lurgente sfida di
educare e formare
In una cultura che con troppa frequenza fa del relativismo il proprio
credo, e nella quale manca molte volte la luce della verit, lopera
educativa diventata sempre pi ardua.

e tematiche affrontate in
questi giorni hanno come
denominatore comune leducazione e la formazione, le quali costituiscono oggi una
delle sfide pi urgenti che la Chiesa e le sue istituzioni sono chiamate
ad affrontare.
Lopera educativa sembra diventata sempre pi ardua perch, in una
cultura che troppo spesso fa del relativismo il proprio credo, viene a
mancare la luce della verit, anzi si
considera pericoloso parlare di verit, instillando cos il dubbio sui valori di base dellesistenza personale e
comunitaria. Per questo importante il servizio che svolgono nel mondo le numerose istituzioni formative che si ispirano alla visione cristiana delluomo e della realt: educare un atto damore, esercizio della carit intellettuale, che richiede
responsabilit, dedizione, coerenza
di vita.
Il lavoro della vostra Congregazione e le scelte che farete in questi
8Salvami Regina Aprile 2011

giorni di riflessione e di studio contribuiranno certamente a rispondere


allattuale emergenza educativa.

La voce del Signore si sente


soltanto se c silenzio
La vostra Congregazione, creata
nel 1915 da Benedetto XV, da quasi
cento anni, svolge la sua opera preziosa a servizio delle varie Istituzioni
cattoliche di formazione. Tra di esse, senza dubbio, il seminario una
delle pi importanti per la vita della Chiesa ed esige pertanto un progetto formativo che tenga conto del
contesto sopra accennato.
Varie volte ho sottolineato come il seminario sia una tappa preziosa della vita, in cui il candidato
al sacerdozio fa lesperienza di essere un discepolo di Ges. Per questo tempo destinato alla formazione,
richiesto un certo distacco, un certo deserto, perch il Signore parla al cuore con una voce che si sente se c il silenzio (cfr. I Re 19,12);
ma richiesta anche la disponibilit

a vivere insieme, ad amare la vita di


famiglia e la dimensione comunitaria che anticipano quella fraternit
sacramentale che deve caratterizzare ogni presbiterio diocesano (cfr.
Presbyterorum ordinis, 8) e che ho
voluto richiamare anche nella mia
recente Lettera ai seminaristi: sacerdoti non si diventa da soli. Occorre
la comunit dei discepoli, linsieme
di coloro che vogliono servire la comune Chiesa.

Orientare nelluso corretto e


positivo dei mezzi informatici
In questi giorni studiate anche
la bozza del documento su Internet
e la formazione nei seminari. Internet, per la sua capacit di superare
le distanze e di mettere in contatto
reciproco le persone, presenta grandi possibilit anche per la Chiesa e
la sua missione. Con il necessario discernimento per un suo uso intelligente e prudente, uno strumento
che pu servire non solo per gli studi, ma anche per lazione pastorale

Teologia, Sacra Scrittura e preghiera


Avete avviato, inoltre, una revisione di quanto prescrive la Costituzione Apostolica Sapientia christiana sugli studi ecclesiastici, riguardo
al diritto canonico, agli Istituti Superiori di Scienze Religiose e, recentemente, alla filosofia.
Un settore su cui riflettere particolarmente quello della teologia.
E importante rendere sempre pi
solido il legame tra la teologia e lo
studio della Sacra Scrittura, in modo che questa ne sia realmente lanima e il cuore (cfr. Verbum Domini, 31). Tuttavia il teologo non deve dimenticare di essere anche colui che parla a Dio. E indispensabile, quindi, tenere strettamente unite la teologia con la preghiera personale e comunitaria, specialmente
liturgica. La teologia scientia fidei
e la preghiera nutre la fede. Nellunione con Dio, il mistero , in qualche modo, assaporato, si fa vicino,
e questa prossimit luce per lintelligenza.

Universit cattoliche: identit ben


delineata e apertura alla totalit
Vorrei sottolineare anche la connessione della teologia con le altre
discipline, considerando che essa
insegnata nelle Universit cattoli-

L'Osservatore Romano

dei futuri presbiteri nei vari campi


ecclesiali, quali levangelizzazione,
lazione missionaria, la catechesi, i
progetti educativi, la gestione delle
istituzioni.
Anche in questo campo di
estrema importanza poter contare
su formatori adeguatamente preparati perch siano guide fedeli e sempre aggiornate, al fine di accompagnare i candidati al sacerdozio alluso corretto e positivo dei mezzi informatici. [...]
Benedetto XVI nella Sala del Concistoro con i partecipanti alla Plenaria
della Congregazione per lEducazione Cattolica

che e, in molti casi, in quelle civili.


Il beato John Henry Newman parlava di circolo del sapere, circle
of knowledge, per indicare che esiste uninterdipendenza tra le varie branche del sapere; ma Dio e
Lui solo ha rapporto con la totalit del reale; di conseguenza eliminare Dio significa spezzare il circolo del sapere.
In questa prospettiva le Universit cattoliche, con la loro identit ben
precisa e la loro apertura alla totalit dellessere umano, possono
svolgere unopera preziosa per promuovere lunit del sapere, orientando studenti e insegnanti alla Luce del mondo, la luce vera che illumina ogni uomo (Gv 1,9).
Sono considerazioni che valgono
anche per le Scuole cattoliche. Occorre, anzitutto, il coraggio di annunciare il valore largo delleducazione, per formare persone solide,
capaci di collaborare con gli altri e
di dare senso alla propria vita. Oggi si parla di educazione interculturale, oggetto di studio anche nella vostra Plenaria. In questo ambito richiesta una fedelt coraggiosa e innovativa, che sappia coniugare chiara coscienza della propria identit e

apertura allalterit, per le esigenze


del vivere insieme nelle societ multiculturali.

La formazione degli educatori


deve includere laspetto
religioso e spirituale
Anche a questo fine, emerge il
ruolo educativo dellinsegnamento della Religione cattolica come disciplina scolastica in dialogo interdisciplinare con le altre. Infatti, esso contribuisce largamente non solo
allo sviluppo integrale dello studente, ma anche alla conoscenza dellaltro, alla comprensione e al rispetto
reciproco.
Per raggiungere tali obiettivi dovr essere prestata particolare cura alla formazione dei dirigenti e
dei formatori, non solo da un punto di vista professionale, ma anche
religioso e spirituale, perch, con la
coerenza della propria vita e con il
coinvolgimento personale, la presenza delleducatore cristiano diventi espressione di amore e testimonianza della verit.
(Brani del discorso ai partecipanti nella Plenaria della Congregazione
per lEducazione Cattolica, 7/2/2011)

Tutti i diritti sui documenti pontifici sono riservati alla Libreria Editrice Vaticana.
La versione integrale di questi documenti pu essere trovata in www.vatican.va

Aprile 2011 Salvami

Regina9

Photo SCALA, Firenze

Ges apre gli occhi del cieco


dalla nascita, di Duccio
di Buonisegna National
Gallery, Londra

aVangeloA
Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2 e
i suoi discepoli lo interrogarono: Rabb, chi ha
peccato, lui o i suoi genitori, perch egli nascesse cieco?. 3 Rispose Ges: N lui ha peccato n
i suoi genitori, ma cos perch si manifestassero in lui le opere di Dio. 4 Dobbiamo compiere le
opere di colui che mi ha mandato finch giorno;
poi viene la notte, quando nessuno pu pi operare. 5 Finch sono nel mondo, sono la luce del
mondo. 6 Detto questo sput per terra, fece del
fango con la saliva, spalm il fango sugli occhi del
cieco 7 e gli disse: V a lavarti nella piscina di Siloe (che significa Inviato). Quegli and, si lav e
torn che ci vedeva.
8
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poich era un mendicante, dicevano: Non
egli quello che stava seduto a chiedere lelemosina?. 9 Alcuni dicevano: lui; altri dicevano:
No, ma gli assomiglia. Ed egli diceva: Sono io!
10
Allora gli chiesero: Come dunque ti furono
aperti gli occhi?. 11 Egli rispose: Quelluomo che
1

10Salvami Regina Aprile 2011

si chiama Ges ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: V a Siloe e lavati! Io
sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato
la vista. 12 Gli dissero: Dov questo tale?. Rispose: Non lo so.
13
Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14 era infatti sabato il giorno in cui Ges aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15 Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo!. 16 Allora alcuni dei farisei
dicevano: Questuomo non viene da Dio, perch
non osserva il sabato. Altri dicevano: Come pu
un peccatore compiere tali prodigi?. E cera dissenso tra di loro. 17 Allora dissero di nuovo al cieco: Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?. Egli rispose: un profeta. 18 Ma i
Giudei non vollero credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la vista, finch non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19 E li interrogarono: questo il vostro figlio,
che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci ve-

Commento al Vangelo IV Domenica di Quaresima

La peggior cecit
Operando il miracolo della guarigione di un cieco dalla nascita, il Signore
Ges mostra che esiste una cecit peggiore di quella degli occhi corporali:
quella dellanima, che impedisce lo sviluppo della luce soprannaturale
infusa nelle nostre anime dal Battesimo.

Mons. Joo Scognamiglio Cl Dias, EP

de?. 20 I genitori risposero: Sappiamo che questo il nostro figlio e che nato cieco, 21 come poi
ora ci veda, non lo sappiamo, n sappiamo chi gli
ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha let, parler lui di se stesso. 22 Questo dissero i suoi genitori, perch avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano gi stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23 Per questo i suoi genitori dissero: Ha let, chiedetelo a lui. 24 Allora chiamarono di nuovo
luomo che era stato cieco e gli dissero: D gloria
a Dio! Noi sappiamo che questuomo un peccatore. 25 Quegli rispose: Se sia un peccatore, non
lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo.
26
Allora gli dissero di nuovo: Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?. 27 Rispose loro:
Ve lho gi detto e non mi avete ascoltato; perch
volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?. 28 Allora lo insultarono e
gli dissero: Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mos! 29 Noi sappiamo infatti che a Mos ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia. 30 Rispose loro quelluomo: Proprio que-

sto strano, che voi non sapete di dove sia, eppure


mi ha aperto gli occhi! 31 Ora, noi sappiamo che
Dio non ascolta i peccatori, ma se uno timorato
di Dio e fa la sua volont, egli lo ascolta. 32 Da che
mondo mondo, non s mai sentito dire che uno
abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33 Se costui
non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla. 34
Gli replicarono: Sei nato tutto nei peccati e vuoi
insegnare a noi?. E lo cacciarono fuori.
35
Ges seppe che lavevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: Tu credi nel Figlio delluomo?. 36 Egli rispose: E chi , Signore, perch io
creda in lui?. 37 Gli disse Ges: Tu lhai visto:
colui che parla con te proprio lui. 38 Ed egli
disse: Io credo, Signore!. E gli si prostr innanzi. 39 Ges allora disse: Io sono venuto in questo
mondo per giudicare, perch coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi. 40
Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: Siamo forse ciechi anche
noi?. 41 Ges rispose loro: Se foste ciechi, non
avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane.(Gv 9, 1-41).
Aprile 2011 Salvami

Regina11

I La Domenica Ltare
ci porta una giubilante speranza
La vista il principale dei sensi corporei, poich ci d la possibilit di conoscere meglio il Creatore, attraverso la contemplazione del vero, del
buono e del bello esistente nelle creature.
Questo magnifico dono simbolo di un altro
pi prezioso, relativo alla vita della grazia. Non vediamo Dio fisicamente, ma Egli presente dappertutto. Sebbene possiamo, con la logica, dimostrare la sua esistenza, non ci possibile vederLo
con gli occhi carnali, ma possiamo aderire a Lui
con lausilio della luce della grazia che illumina
lintelligenza, inclina la volont al bene e ordina la
nostra sensibilit. Senza il dono di Dio che la virt della fede, non riusciamo a vedere n ad accettare niente nel campo del soprannaturale. Tuttavia, come afferma Royo Marin, rivelandoci la sua
vita intima e i grandi misteri della grazia e della
gloria, Dio ci fa vedere le cose, per cos dire, dal
suo punto di vista divino, tali come Egli le vede.1
In senso figurato, potremmo dire che nasciamo con gli occhi bendati ed il Battesimo ci
strappa tale benda. Anche cos, in Terra vediamo Dio in ombra, ossia, non possiamo vederLo come Lui . Spiega il concetto con chiarezza
Mons. Cuttaz: Egli si trova davanti a noi in tut-

Gustavo Kralj

Nella
Terra non
vediamo Dio
fisicamente;
ma la
grazia ce ne
proporzioner
nel Cielo

In senso figurato, potremmo dire che nasciamo


con gli occhi bendati ed il Battesimo ci strappa
tale benda
Fonte Battesimale Chiesa di Santa Maria,
Kitchener (Canada)

12Salvami Regina Aprile 2011

ta la sua infinita bellezza, poich dappertutto, specialmente nellanima del giusto. Un poco,
noi Lo conosciamo per la sua azione, ma non
Lo vediamo: ci manca una luce, uno strumento
di visione soprannaturale. La grazia ce lo offrir in Cielo, nellumen glori (luce della gloria),
della quale sar il principio.2
In questa vita terrena, abbiamo nellanima soltanto una semente della visione beatifica. Tuttavia, passando alleternit, essa si svilupper come un albero, scompariranno completamente i veli che coprono la fede e la speranza e
vedremo Dio faccia a faccia.
La liturgia della 4 Domenica di Quaresima,
domenica di giubilo, ci porta la gioiosa speranza
del pieno possesso di questa visione.

II Un uomo che viveva


nelle tenebre fisiche e spirituali
Nello scrivere il suo Vangelo, nel momento in cui la Chiesa si trova in piena controversia con gli gnostici, San Giovanni si impegna fin
dallinizio a provare che Ges allo stesso tempo Uomo, sebbene senza personalit umana e
Dio, unendo ipostaticamente la natura divina e
quella umana nella Seconda Persona della Santissima Trinit.
Analizzando la finalit del Vangelo di San Giovanni, commenta il padre Tuya: Si voluto notare in esso una certa tendenza polemica contro il
fatto di voler separare luomo da Dio.3 E aggiunge pi avanti: In un aspetto, limmagine di Cristo
appare delineata con tratti sublimi: Dio. [...], ma
mostra che Lui anche Uomo. [...] Nellimmagine
del Dio-Uomo, Giovanni non si limita a speculare:
racconta la storia e rivela gli atti divini e umani.4
Il brano del Vangelo di questa domenica presenta Nostro Signore poco dopo che uscito
dal Tempio, dove aveva appena avuto una delle pi infuocate polemiche con i farisei, che aveva concluso con una solenne dichiarazione della sua divinit, affermando con una formula di
giuramento: In verit, in verit vi dico: prima
che Abramo fosse, Io Sono (Gv 8, 58). I farisei, allora, raccolsero pietre per scagliarle contro di lui (Gv 8, 59). Avevano lintenzione di
ucciderLo, ma non ci riuscirono, poich Lui si
nascose e usc dal Tempio, perch ancora non
era giunta la sua ora (Gv 8, 20).
Subito dopo questa drammatica scena, Ges
fece davanti a tutto il popolo lo stupefacente mi-

racolo che servir a confermare lautenticit delle


sue parole riguardo la sua origine soprannaturale.

Cristo dispose tutto per la sua gloria

Passando vide un uomo cieco dalla nascita 2 e i suoi discepoli lo interrogarono: Rabb, chi ha peccato, lui o i
suoi genitori, perch egli nascesse cieco?. 3 Rispose Ges: N lui ha peccato n i suoi genitori, ma cos perch
si manifestassero in lui le opere di Dio.
4
Dobbiamo compiere le opere di colui
che mi ha mandato finch giorno; poi
viene la notte, quando nessuno pu pi
operare. 5 Finch sono nel mondo, sono
la luce del mondo.
1

La credenza che i mali fisici erano sempre


conseguenza di un peccato era molto radicata
non solo nei giudei, ma anche nei popoli pagani
contemporanei di Cristo. In diverse occasioni,
scrive Fillion, Ges stesso sembrava aver considerato come castigo del peccato alcune delle
infermit da Lui guarite.5 San Giovanni Crisostomo osserva che una volta, dopo aver guarito un paralitico, Egli lo ammon: Non peccare
pi, perch non ti abbia ad accadere qualcosa di
peggio (Gv 5, 14), dando ad intendere cos che
il peccato era stato la causa di quella malattia.6
Nel caso presente, per, il Maestro dichiara
tassativamente che questa cecit fu permessa fin
dalleternit, per dare la possibilit di manifestare il
suo potere divino sulla natura. Come vedremo pi
avanti, questo miracolo stato anche la misericordiosa opportunit per il cieco di ricevere la grazia
della conversione; insieme alla luce naturale, gli
stata data la fede in Colui che la Luce del mondo.

volont, come pi tardi far con un altro cieco


quello di Gerico cui Ges ha detto: Vedi (Lc
18, 42). Qui, ha voluto guarire il cieco dalla nascita applicandogli creta sugli occhi e mandandolo a
lavarsi nella piscina di Siloe. Bene osserva, a questo proposito, San Giovanni Crisostomo: Ha
sputato per terra perch essi non attribuissero un
potere miracoloso allacqua di questa piscina e
perch capissero che era uscita dalla sua bocca la
misteriosa energia che aveva rigenerato e aperto
gli occhi del cieco. per questo che lEvangelista dice: Fece fango con la saliva. In seguito, per
evitare che si pensasse ad un potere segreto della
terra, gli ha ordinato di andare a lavarsi.7
Il Divino Maestro dapprima ha voluto che tutti i presenti vedessero il cieco col fango sugli occhi e questo, certamente, caus viva impressione.
In seguito, quando luomo ritornato guarito, sarebbe stato evidente davanti a tutti Chi era lautore della guarigione. Per un popolo duro di cuore come quello, era necessario che non ci fossero dubbi a tale proposito. Ecco perch Ges ha
utilizzato la propria saliva, mescolandola con la
terra, due materie incapaci di per s di operare
la guarigione, mettendo in risalto che proveniva
da Lui il potere soprannaturale. Si pu osservare che i particolari dellepisodio sono stati divina-

Il Divino
Maestro
ha voluto
che tutti
i presenti
vedessero
il cieco
col fango
sugli occhi
per essere
evidente
Chi era
lautore della
guarigione

La didattica di un grandioso miracolo

Detto questo sput per terra, fece del


fango con la saliva, spalm il fango sugli
occhi del cieco 7 e gli disse: V a lavarti
nella piscina di Sloe (che significa Inviato). Quegli and, si lav e torn che
ci vedeva.

Genera sorpresa il fatto che Ges sputi per


terra, impasti del fango, lo passi sugli occhi del
malato e poi gli dia lordine di andare a lavarsi.
Ora, Egli avrebbe potuto operare questo miracolo mediante un semplice sguardo o un atto di

Gustavo Kralj

Il cieco non ha dubitato della parola di Ges.


Non ha pensato a quante volte si era gi lavato
nella Piscina di Siloe, senza guarire
Rovine della Piscina di Siloe Gerusalemme

Aprile 2011 Salvami

Regina13

mente disposti a produrre nei presenti il grande


effetto narrato dallEvangelista.
Da parte sua, il cieco ha creduto nella parola di
Ges. Non ha pensato, per esempio, a quante volte si era gi lavato nella piscina di Siloe, senza guarire, n se quel fango avesse potuto pregiudicare
ancor pi la sua salute. Commenta San Giovanni
Crisostomo: Si noti come il cieco avesse la disposizione a obbedire in tutto. [...] il suo unico obiettivo era di obbedire a Colui che gli ordinava. Nulla
ha potuto dissuaderlo, nulla ha costituito ostacolo.8 Egli ha fatto esattamente quanto Nostro Signore aveva ordinato, ed stato ricompensato.

Cattiva volont davanti allevidente miracolo

Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poich era un mendicante, dicevano: Non egli quello che stava
seduto a chiedere lelemosina?. 9 Alcuni
dicevano: lui; altri dicevano: No, ma
gli assomiglia. Ed egli diceva: Sono io!
10
Allora gli chiesero: Come dunque ti
furono aperti gli occhi?. 11 Egli rispose:
Quelluomo che si chiama Ges ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e
mi ha detto: V a Siloe e lavati! Io sono
andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista. 12 Gli dissero: Dov questo tale?. Rispose: Non lo so.
8

Anche
di fronte
allevidenza,
i farisei si
rifiutano
di credere
in Ges e
cercano un
testimone
ostile al
Divino
Maestro

Un fatto cos straordinario come questo fu motivo di grande sensazione, commenti e discussioni tra i vicini e coloro che erano abituati a
vedere il cieco nellatto di chiedere lelemosina. Il sintetico racconto evangelico non specifica se ci furono manifestazioni di entusiasmo, di
incredulit o di odio. Tuttavia, pare certo che la
prima reazione di alcuni fu, per lo meno, quella
di ignorare levidenza della guarigione miracolosa. Indizio di ci il tono riservato delle risposte del felice beneficiario del miracolo.

Cattiva fede e durezza di cuore dei farisei

Intanto condussero dai farisei quello


che era stato cieco: 14 era infatti sabato
il giorno in cui Ges aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15 Anche
i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli dis13

14Salvami Regina Aprile 2011

se loro: Mi ha posto del fango sopra gli


occhi, mi sono lavato e ci vedo!. 16 Allora alcuni dei farisei dicevano: Questuomo non viene da Dio, perch non osserva il sabato. Altri dicevano: Come pu
un peccatore compiere tali prodigi?. E
cera dissenso tra di loro. 17 Allora dissero di nuovo al cieco: Tu che dici di
lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?. Egli rispose: un profeta. 18 Ma
i Giudei non vollero credere di lui che
era stato cieco e aveva acquistato la vista,
finch non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista.
Al pari dellincomprensione stabilitasi tra i farisei a proposito dellaccaduto, questi versetti rendono evidenti due aspetti dello stato del loro spirito. La cattiva fede: poco importandosene del favore
dispensato da Nostro Signore allo sfortunato cieco,
proferiscono contro di Lui la logora censura di violazione del sabato. E la durezza di cuore: anche di
fronte allevidenza, si rifiutano di credere in Ges e
interrogano il mendicante, non per appurare la verit, ma nella speranza di trovare un testimone ostile al Divino Maestro. Lo interrogano riguardo alla visione ottenuta, non per sapere, ma per forgiare
una calunnia e imporre la falsit,9 commenta San
Tommaso. Lex-cieco, al contrario, espleta in loro
presenza un atto di fede in Ges: un profeta.

Come si schivano i genitori del cieco

Chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19 E li interrogarono: questo il vostro figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?. 20 I genitori risposero: Sappiamo
che questo il nostro figlio e che nato
cieco 21 come poi ora ci veda, non lo sappiamo, n sappiamo chi gli ha aperto gli
occhi; chiedetelo a lui, ha let, parler
lui di se stesso. 22 Questo dissero i suoi
genitori, perch avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano gi stabilito
che, se uno lo avesse riconosciuto come
il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga.
23
Per questo i suoi genitori dissero: Ha
let, chiedetelo a lui.

Gustavo kralj

Chi , Signore, perch io creda in lui?


Gli disse Ges: Tu lhai visto: colui che parla
con te proprio lui
Sacro Cuore di Ges Cattedrale di Asuncin,
Paraguay

I genitori del cieco non ebbero difficolt a


capire la malizia e lodio che imperava in questa indagine dei farisei, e avevano motivi in sovrappi per temerli, poich lespulsione dalla sinagoga avrebbe potuto avere gravi conseguenze nel campo civile, come lesilio e la confisca
dei beni. Per questo preferirono evitare qualsiasi possibilit di pronunciarsi riguardo a Ges:
Non sappiamo. Domanda a nostro figlio, lui
maggiorenne.

Contrasto tra lodio dei farisei e


la saggezza del mendicante

Allora chiamarono di nuovo luomo


che era stato cieco e gli dissero: D gloria a Dio! Noi sappiamo che questuomo un peccatore. 25 Quegli rispose:
Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo. 26
Allora gli dissero di nuovo: Che cosa ti
ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?.
27
Rispose loro: Ve lho gi detto e non
mi avete ascoltato; perch volete udirlo
24

di nuovo? Volete forse diventare anche


voi suoi discepoli?. 28 Allora lo insultarono e gli dissero: Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mos! 29 Noi
sappiamo infatti che a Mos ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove
sia. 30 Rispose loro quelluomo: Proprio questo strano, che voi non sapete
di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi! 31 Ora, noi sappiamo che Dio non
ascolta i peccatori, ma se uno timorato di Dio e fa la sua volont, egli lo
ascolta. 32 Da che mondo mondo, non
s mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33 Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla. 34 Gli replicarono: Sei
nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a
noi?. E lo cacciarono fuori.
Grande era lostinazione dei capi della sinagoga. Si nota in questi versetti, ancora una volta, la loro malevola insistenza nel tentativo di
ottenere dal miracolato una dichiarazione contro il Signore. I farisei cercavano nella sua risposta solamente un motivo per sminuire i fatti e negare che Cristo lo aveva guarito, osserva padre Tuya.10 Tuttavia, assistito dallo Spirito
Santo, il mendicante rispose loro con puntualit, proprio come lo stesso Ges avrebbe fatto in
circostanze simili. Che contrasto tra lodio, lastuzia e la violenza dei farisei, represse allinizio, ma subito dopo dichiarate, e, dallaltro lato, la calma, labilit e la sottile ironia del mendicante che, sebbene apparentemente vinto, otterr la vittoria!,11 commenta bene a proposito
Fillion. prevalsa la saggezza delluomo semplice fedele alla grazia sulla pretenziosa scienza
dei farisei, divenendo lampante che il miracolo
aveva beneficiato pi profondamente la visione
dellanima che la visione del corpo.
Quanto ai farisei, questi reagirono in base alla sua ostinazione: dopo aver insultato gravemente luomo che unautorit giusta avrebbe
dovuto trattare con ogni benevolenza, decretarono contro di lui la sentenza di scomunica.
Una ragione in pi per Ges per attrarlo a
S con la sua divina bont. Commenta, a questo riguardo, SantAgostino: Dopo molte cose,
fu escluso dalla sinagoga dei giudei quello che
Aprile 2011 Salvami

prevalsa
la saggezza
delluomo
semplice
fedele alla
grazia sulla
pretenziosa
scienza dei
farisei

Regina15

era cieco e ora vedeva. Si infuriarono contro


di lui e lo espulsero. Era questo che temevano
i suoi genitori, come stato dichiarato dallEvangelista. [...] Temevano, infatti, di essere scacciati dalla sinagoga; egli non ha temuto ed stato scacciato; i genitori vi sono rimasti. Ma egli
accolto da Cristo e pu dire: Perch mio padre
e mia madre mi hanno abbandonato. Cosa ha
aggiunto? Il Signore, per, mi ha preso sotto la
sua protezione. Vieni, o Cristo, e ricevilo; essi
lo hanno scomunicato, accoglilo tu. Tu, lInviato, accogli lescluso.12

Il fulcro di questepisodio

Ges seppe che lavevano cacciato


fuori, e incontratolo gli disse: Tu credi nel Figlio delluomo?. 36 Egli rispose: E chi , Signore, perch io creda in
lui?. 37 Gli disse Ges: Tu lhai visto:
colui che parla con te proprio lui: 38
Ed egli disse: Io credo, Signore!. E gli
si prostr innanzi.
35

Chi non
riconosce la
divinit di
Ges un
cieco di cuore

Lobiettivo di San Giovanni, nel narrare questo episodio, era, senza dubbio, rendere evidente il seguente punto: con la guarigione dalla cecit, quelluomo ha ricevuto anche la fede nella
divinit di Cristo.
La domanda del Maestro formulata con suprema sagacit. In diverse occasioni Egli Si definisce nei Vangeli come il Figlio dellUomo.
Questespressione Lo proteggeva dalla malizia
dei farisei che cercavano un pretesto per condannarLo, poich poteva esser interpretata tanto come luomo che Io sono, quanto come
una denominazione del Messia.13 In fondo, Egli
dava testimonianza della sua divinit per mezzo
di un titolo del quale i farisei non avrebbero potuto trarre profitto per i loro insidiosi attacchi.
Quando ha risposto al mendicante con le parole: Tu Lo stai vedendo, faceva menzione al

duplice beneficio che gli aveva concesso: la visione naturale e il dono di credere nella sua divinit. Per questo il miracolato ha proclamato la
sua fede prosternandosi davanti a Lui, in atteggiamento di adorazione, e probabilmente ha cominciato a seguire i discepoli.
ragionevole considerare che questo miracolo abbia concorso molto a confermare nella
fede gli stessi Apostoli e, inoltre, abbia dato loro la possibilit di ponderare quanto pi valga la
conversione spirituale della guarigione dalla cecit materiale.
La lettura del prossimo versetto ci far intendere meglio questo aspetto della questione.

La vera visione

Ges allora disse: Io sono venuto in


questo mondo per giudicare, perch coloro che non vedono vedano e quelli che
vedono diventino ciechi.
39

Il Divino Maestro impiega qui il verbo vedere in due sensi: quello fisico e quello spirituale. SantAgostino cos commenta questo passo: Malgrado tutti, nascendo, abbiamo contratto il peccato originale, non per questo nasciamo
ciechi; tuttavia, osservando bene, nasciamo ciechi anche noi. Infatti, chi non nato cieco? Cieco di cuore. Tuttavia il Signore, che aveva fatto
entrambe le cose, gli occhi e il cuore, ha guarito
tanto gli uni quanto laltro.14

Alcuni dei farisei che erano con lui


udirono queste parole e gli dissero: Siamo forse ciechi anche noi?. 41 Ges rispose loro: Se foste ciechi, non avreste
alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane.
40

Alla richiestra di alcuni farisei, il Signore Ges risponde con un impressionante rimprovero. Infatti, se nonostante tutte le opere da Lui

ROYO MARN, OP, Antonio.


Teologa Moral para Seglares.
5.ed. Madrid: BAC, 1979, v.I,
pag.232.

CUTTAZ, Franois Joseph.


Nuestra vida de gracia (El Justo). Madrid: Studium, 1962,
pag.28-29.

Idem, pag.946.

FILLION, Louis-Claude. Vida de Nuestro Seor Jesucri-

16Salvami Regina Aprile 2011

TUYA, OP, Manuel de. Biblia comentada. Evangelios.


Madrid: BAC, 1964, v.II,
pag.941.

sto. Madrid: Rialp, 2000, v.II,


pag.358-359.
6

Cf. SAN GIOVANNI CRISOSTOMO. Homilas sobre el


Evangelio de San Juan (3060). Madrid: Ciudad Nueva,
2001, v.II, pag.273.

Idem, pag.282-283.

III Lasciamo le tenebre


di questo mondo

Luis Alberto Blanco

realizzate, uno Lo considera soltanto


in modo naturale e umano, senza riconoscere la sua divinit, costui , di fatto, un cieco danima, un cieco di cuore. Al contrario, chi soffre di cecit corporale ma, per azione della grazia, crede nella divinit del Messia, costui stato guarito dalla cecit spirituale, guarigione incomparabilmente pi importante di quella della cecit fisica. Infatti, come afferma lApostolo, quello che visibile passeggero, ma quello che invisibile eterno (IICor 4, 17).
Questa la bellezza della liturgia di
oggi, che mette in risalto la meraviglia
della visione soprannaturale.

La grazia del Battesimo incomparabilmente superiore alla luce solare

Il fulcro di questo Vangelo ci sintetizzato da San Paolo nella sua Lettera


agli Efesini, anchessa proposta alla nostra considerazione in questa domenica della gioia: Se
un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore (Ef 5, 8).
Essendo nati con il peccato originale, infatti,
resteremo nelle tenebre per comprendere il soprannaturale fino a che non riceveremo la luce
della grazia con il Battesimo. Questa incomparabilmente superiore alla stessa luce solare.
Quello che il Sole per il mondo sensibile, lo
Dio per il mondo spirituale: la luce della giustizia e della verit eterna, della pi elevata bellezza e dellamore infinito, della pi pura santit e della pi perfetta felicit,15 afferma padre
Scheeben.
Nel nostro apostolato, sforziamoci, dunque,
di aiutare gli altri a recuperare la vista spirituale, perch cos potranno contemplare i riflessi della luce divina nella creazione e ordinare la
loro vita in funzione di questa Luce che Ge-

Idem, pag.283-284.

SAN TOMMASO DAQUINO. Comentario al Evangelio


segn San Juan. Buenos Aires: gape, 2008, t.V, pag.22.

10

TUYA, op. cit., pag.1163.

11

FILLION, op. cit., pag.362.

12

13

Tramonto veduto dalla Casa Madre


degli Araldi del Vangelo San Paolo del Brasile

s Cristo e la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana.


Presentandoci questo magnifico Vangelo sulla luce nella 4 Domenica di Quaresima,
la Chiesa ci offre un particolare coraggio per
avanzare con animo risoluto nella vita spirituale. A volte vacilliamo, ci lasciamo trascinare
dalle nostre cattive inclinazioni e sentiamo che
mettiamo a repentaglio la nostra perseveranza
sulla via della santificazione. In questi momenti, ricordiamoci della guarigione del cieco dalla
nascita e consideriamo che, se Dio ha permesso che cadessimo in una debolezza, Egli attento a intervenire in qualsiasi momento per restaurare in noi la vita divina. Con le preghiere e la mediazione materna di Maria, ci troveremo purificati a contemplare la luce del Cero
Pasquale, simbolo anchesso di questa Luce che
ci stata data con la Resurrezione di Cristo e
che arriva a noi attraverso i Sacramenti.

SANTAGOSTINO. Enarrationes in Ps. 130, 4. In: Obras


de San Agustn. 2.ed. Madrid:
BAC, 1965, v.X, pag.630-631.
Cf. LON-DUFOUR, SJ,
Xavier (Org.). Vocabulrio de
Teologia Bblica. Petrpolis:
Vozes, 1972, pag.365-366.

14

SANTAGOSTINO. Enarrationes in Ps. 136, 2. In: op.


cit., pag.642.

15

SCHEEBEN, Matthias-Joseph. As maravilhas da graa


divina. Petrpolis: Vozes,
1952, pag.147.

Aprile 2011 Salvami

Nel nostro
apostolato,
sforziamoci,
di aiutare
gli altri a
recuperare
la vista
spirituale

Regina17

Il pittore del
soprannaturale
Suor Carmela Werner Ferreira, EP

Particolare della Resurrezione di Cristo


(1440-1441) - Convento di San Marco, Firenze

Se non fosse stato


domenicano, il Beato
Angelico non sarebbe
stato lartista che stato.
Questa osservazione
di uno dei suoi biografi
trova piena giustificazione
nellopera del nostro
Beato, il quale si abbever
alle fonti della Summa
Teologica per plasmare
la sua concezione
delluomo, dellesistenza
e delleternit, prima di
dar loro vita per mezzo del
pennello

18Salvami Regina Aprile 2011

cende la sera nella bella Firenze. Per le sue strette vie


sincrociano mercanti avidi di lucro e artisti assetati
di celebrit. Si diffonde nellaria un
mormorio irrequieto, che va da discussioni sul prezzo del frumento fino ad accalorate polemiche sul merito di un nuovo stile di facciata. Da
lontano si ode qualcuno declamare
passi di Dante e il suono di un liuto indica la presenza di un trovatore.
la vita rinascimentale del Quattrocento che palpita nelle arterie della citt, dove i geni della scultura, architettura, pittura e letteratura disputano lo spazio nelle vie, mentre
bramano un posto di spicco nel firmamento dei grandi dellarte.
A pochi isolati di distanza da
questambiente umanistico, una realt molto diversa circonda un altro talento. Nel silenzio claustrale del convento di San Marco, in cima a unimpalcatura, sussurrando preghiere, un
frate traccia con mano ferma disegni
sulla parete e dipinge con tinte di colore estasiante, preparate da lui stesso secondo ricette insegnate dagli antichi. Le sue mani abili raffigurano
angeli, Madonne, santi e personaggi
biblici, componendo scene che edificano e suscitano ammirazione.
I suoi confratelli non ignorano il
valore del suo estro, n la sua predi-

lezione per gli angeli, che sa dipingere alla perfezione; per questo, lo
chiamano affettuosamente con lappellativo con il quale sarebbe passato alla Storia: Beato Angelico.

Vocazione religiosa e artistica


Guido di Pietro Trosini questo
era il suo nome prima di diventare
religioso nacque nel villaggio agricolo di Vicchio di Mugello, in prossimit del capoluogo della Toscana.
La cronologia del venerato pittore
piuttosto incerta, a causa della scarsezza di fonti documentali, ragione
per cui gli studiosi situano la sua nascita tra gli anni 1387 e 1400.
Trascorse linfanzia nel villaggio
natio e, a un certo punto della sua
giovent, si trasfer con la famiglia a
Firenze. Prima di compiere ventanni, siscrisse nellofficina artistica
della Compagnia di San Nicola, dove apprese in poco tempo i segreti
della miniatura e della pittura su tavola con il celebre Lorenzo Monaco.
Oltre alla vena artistica, non tard a rivelarsi la vocazione religiosa,
che egli avvert chiaramente durante
una predica del Beato Giovanni Dominici, nella Chiesa di Santa Maria
Novella. Questo domenicano di riconosciuta originalit e santit fu lo
strumento della grazia per invitare
il giovane Guido tra le fila dei frati

Foto: Gustavo Kralj

La Deposizione dalla Croce (1432-1434) - Museo del Convento di San Marco, Firenze

predicatori, indicandogli con la sua


forza persuasiva e lesempio personale, la via di vita evangelica delineata da San Domenico di Guzman.
Poco dopo tale predica, eccolo alle
porte del Convento di San Domenico a Fiesole, a chiedere di essere ammesso. Port con s suo fratello Benedetto, ed entrambi furono accolti
con giubilo dalla comunit. Per conservare un elevato ricordo della figura di Giovanni Dominici, volle essere chiamato anche lui Giovanni nella
vita consacrata, e speriment in questo convento le gioie primaverili che
di solito inondano lanima dei novizi.

Il carisma dellordine
proiettato sulle tele
Seguirono gli anni di studi filosofici e teologici, che avrebbero fatto
di lui un profondo conoscitore della
dottrina cristiana, un tomista ardente e un sacerdote di solida devozio-

ne. Durante questo periodo, il priore del convento, il futuro Arcivescovo SantAntonino di Firenze, ebbe unintuizione, certamente ispirata dallalto: comprese, infatti, che il
talento artistico di Fra Giovanni costituiva un ausilio efficace alla predicazione della Parola di Dio. Cap
che non era necessario allontanarlo
dalla tavolozza e dai pennelli per la
realizzazione della sua vocazione; al
contrario, lo incoraggi a proiettare sulle tele la ricchezza del carisma
del suo Ordine: egli seppe farlo meglio di chiunque altro.
Infatti, lesistenza del Beato Angelico e tutta la sua opera artistica si basano sulla spiritualit domenicana. Convinto che lo stesso soffio dello Spirito Santo che animava i confratelli sul pulpito avrebbe
dovuto dare impulso al suo pennello, abbracci lidea di predicare con
le immagini, come gli altri facevano

con la parola. Se il pittore domenicano consuma ore nel laboratorio,


per pura necessit spirituale, perch
vuole essere conforme alla sua vocazione religiosa, commenta un biografo dellattualit1 Senza partire
da questo presupposto, non lo comprenderemo mai completamente, n
apprezzeremo tutto lo splendore del
suo lascito.
Nellarmoniosa alternanza tra gli
obblighi della vita comunitaria e lapostolato attraverso larte, lopera
svolta dal frate pittore fu molto ampia e feconda. La tradizione la divide in tre grandi fasi, relative agli anni trascorsi nelle citt dove visse:
Fiesole, Firenze e Roma.

Primi anni a Fiesole


Il periodo fiesolano (1420-1438)
il pi esteso. Il significativo elenco
di opere realizzate in questi diciotto
anni va dalle commissioni per chiese
Aprile 2011 Salvami

Regina19

celebri, e per lo stesso convento domenicano, fino a richieste di famiglie


facoltose, desiderose di decorare con
splendore le cappelle dei loro palazzi. Tra le opere pi importanti di
questepoca si annoverano La discesa dalla Croce, fatta in collaborazione con il maestro Lorenzo Monaco,
che oggi si trova nel Museo di San
Marco, a Firenze; LAnnunciazione,
conservata nel Museo del Prado di
Madrid; LIncoronazione della Vergine, attualmente al Louvre di Parigi.
Il Beato Angelico fu per tre volte
priore del convento domenicano di
Fiesole, fondato dal Beato Giovanni Dominici con lobiettivo esplicito di promuovere la riforma dellOrdine incoraggiata da Santa Caterina
da Siena. Il suo operato, pertanto,
sia come superiore religioso, sia come pittore, tende a valorizzare lessenza della spiritualit domenicana,
losservanza della Regola, e contiene una nota di austerit che non sar mai assente dalle sue composizioni. Anche nelle tele di grande magnificenza, dove abbondano loro e
gli ambienti di palazzo, i personaggi si mantengono sobri, modesti ed
estranei alle attrattive materiali.
Fiesole, tuttavia, rappresenta solamente la prima tappa della traiettoria di Fra Giovanni, e certamente quella di cui avrebbe conservato
i pi teneri ricordi. Altri e maggiori
erano i piani che il Signore gli aveva
riservato, da esser realizzati non pi
nel ritiro di una piccola cittadina toscana, ma nel cuore turbolento della
Citt del Giglio Rosso.

Gli affreschi del convento


di San Marco
Parlare di Firenze nellepoca in
cui qui visse lAngelico porta, presto
o tardi, a parlare della famiglia Medici. Questa si incroci anche nella
vita del nostro beato e della comunit domenicana quando uno dei
suoi proceri, il potente conte Cosimo, chiese con insistenza al Papa
Eugenio IV di affidare ai frati, tanto virtuosi, un certo convento abbandonato, nellintento di rivitalizzare uno spazio che gli sembrava degno di essere utilizzato. Il pontefice
concord e, nellanno 1438, giunsero dalla vicina Fiesole vari religiosi
di questordine per dare impulso ai
lavori di ricostruzione e introdurre a
Firenze una riforma spirituale della
quale la citt molto necessitava. Fra
Angelico si trovava fra loro.
Dellantico convento ricostruito
sotto il patrocinio di Cosimo de Medici poco rest oltre al nome di San
Marco. Man mano che le nuove pareti erano concluse, diventavano campo dazione per il frate pittore. Stupito per le doti del giovane artista, il potentato fu disposto a finanziare le non
piccole spese materiali degli affreschi;
poich dare elemosine non gli costava
nessun sacrificio finanziario, Fra Giovanni pot realizzare senza difficolt
un magnifico lavoro.
Il periodo fiorentino del Beato
Angelico (1439-1445) fu tutto dedicato alla pittura del Convento di
San Marco, il quale costituisce la sua
opera magna e il maggior tesoro che
ci ha lasciato. Per la dedicazione del-

la chiesa conventuale, accorse anche


il Sommo Pontefice, il quale rest
ammirato percorrendo le celle dei
frati: tutte erano decorate con magnifiche pitture murali raffiguranti scene del Vangelo. Stupefatto di
fronte ad un simile talento, Eugenio
IV convoc Fra Giovanni per abbellire il Vaticano. Il santo pittore non
poteva non accettare, anche perch,
come sottolinea un autore, la Chiesa
non lo aveva convocato per un mero
lavoro artistico, ma il suo contributo era sollecitato per contrastare la
forza dellUmanesimo pagano.2

A Roma, convocato dal Papa


Inizia cos il periodo romano
(1445-1455), frammezzato da una
permanenza di tre anni (1450-1452)
nella sua cara Fiesole e da alcuni
brevi soggiorni a Orvieto.
Si devono al suo incomparabile
genio varie opere nel Palazzo Apostolico, come gli affreschi della Cappella Nicolina cos chiamata in
onore del successore di Eugenio IV
che ritraggono la vita di Santo Stefano e di San Lorenzo e costituiscono una delle maggiori preziosit dei
Musei Vaticani. Purtroppo, le pitture eseguite nella Cappella del Santissimo Sacramento e nel gabinetto
di lavoro del Sommo Pontefice furono distrutte nel secolo XVI.
Durante la sua permanenza a Roma, Papa Eugenio IV, gli offr lArcivescovado di Firenze. Per umilt,
egli rifiut e sugger per questalta
dignit il suo confratello SantAntonino. Questo suggerimento, accolto

Scene della vita di San Domenico - Piedestallo del Trittico di Cortona (1436-1437)

20Salvami Regina Aprile 2011

senza esitazione dal Pontefice, non


poteva esser stato pi felice.
Fra Angelico si preparava a ornare la Basilica di Santa Maria sopra
Minerva, adiacente al convento nel
quale risiedeva a Roma, quando il
Signore lo chiam a S, il 18 febbraio 1455. La sua morte fu serena, tale come la vita; i contemporanei non
solo elogiarono le sue tele e gli affreschi, ma seppero apprezzare in
lui anche la virt, al punto da iscrivere sulla lapide del pittore: Merit
la gloria pi per la sua carit che per
la sua arte. Lo stesso potremmo affermare noi, poich, anche se non lo
abbiamo conosciuto in vita, possiamo ammirare le sue opere, a testimonianza che, pi che un artista, il
Beato Angelico fu un santo.

Lo spirito trionfa sulla materia


Soffermiamoci per alcuni istanti sulle incantevoli pitture di questo
maestro del pennello e penetriamo
nellatmosfera soprannaturale che
lui, come nessun altro, seppe creare.
I personaggi trascendono in tal modo le debolezze della nostra natura decaduta, da farci quasi dire che
sono esenti da macchia originale. I
suoi affreschi e polittici, afferma il
professor Plinio Corra de Oliveira,
ritraggono uomini per i quali questa vita lanticamera di quella celeste. Egli riproduce nelle sue pitture
persone imbevute di una luce, chiarore e levit inesistenti nella quotidianit reale.3
Nelle loro figure virtuose abita
una pace coinvolgente e contagiosa,

Particolare della Incoronazione della Madonna (1432) - Galleria degli Uffizi, Firenze

Aprile 2011 Salvami

Regina21

capace di placare chi li contempla e


infondere un poco delle loro intraducibili gioie celesti.
Rifulgono in loro, inoltre, in sommo grado le virt della temperanza e
della castit, molto ben espresse nella leggerezza dei gesti, nella modestia dei modi e nei volti. Sono figure,
aggiunge lautore stesso, dotate di un
fulgore che sprigiona dal loro intimo
e che illumina tutto il loro essere.. Sono figure nelle quali lo spirito trionfa sulla materia, lelemento pi nobile prevale sugli istinti inferiori. Poich
lo spirito chiaro, mentre la materia
opaca, lintenzione dellartista esattamente quella di rappresentare questa irradiazione dello spirito.4
I celebri angeli possiedono espressioni limpide e si presentano pronti a
percorrere le vastit siderali per compiere una volont divina. Sono spiriti pacifici, non sottomessi alla legge della gravit, che trasmettono un
messaggio semplice ma carico di gioia e benedizione. Essi ci parlano del
Cielo, dove potremo udire le melodie
dei loro strumenti doro e godremo
lanelata visione beatifica, alla quale
essi gi partecipano. Ci suggeriscono
che solo qualcuno con uguale temperanza e lo stesso senso darmonia,
potrebbe ritrarli cos bene.
Il Beato Angelico non conobbe
linvidia o, pi probabilmente, ebbe
una grandezza danimo per rigettare questo vizio al punto da vivere e
dipingere come se esso non esistesse. Persino linsospettabile Hegel,
sorpreso di incontrare tanto candore, doveva confessare: Fra Angelico ha creato unopera che non stata mai superata nella profonda sincerit della sua concezione.5
Contemplare la sua pittura , insomma, ricevere una grande e sublime lezione di spirito cattolico, nella quale scopriamo una rappresentazione del genere umano forse distante da quello che , ma molto
prossima a quello che dovrebbe essere.
22Salvami Regina Aprile 2011

Anima medievale
in pieno Rinascimento
A somiglianza di un bocciolo di
rosa, il quale, tagliato dal roseto,
apre ancora graziosamente i suoi petali lontano dalle radici, si pu affermare che il Beato di Fiesole possedette unanima medievale quando
era gi terminato il Medioevo. I critici darte si mostrano unanimi su questo particolare: La pittura del Beato Angelico fu definita espressione
di unispirazione religiosa tipicamente medievale, una pittura di una serenit che non conosce turbamenti e
che nasce in un ambiente paradisiaco continuamente inondato di luce.6
Infatti, non si nota nelle sue pitture diafane quellesaltazione dellelemento umano, caratteristica del Rinascimento, e molto meno lintemperanza con la quale questi hanno cercato di esprimere ad ogni costo, in
opere poco discrete, fruizioni terrene molto intense che producono allo
stesso tempo delizie e angosce.
Fra Angelico non partecipava a
questo spirito, perch la sua unione
con Dio gli faceva comprendere che
luomo grande solo quando umile, e ogni gioia umana deve essere
un riflesso del gaudio soprannaturale proveniente dallo stato di grazia e
da una vita virtuosa.
La sua condotta personale si armonizz con la concezione artistica;
in entrambe egli si mostra perfettamente puro e casto, umile e luminoso.7 Questo laspetto per il quale egli pi si distanzia dai suoi contemporanei. Ad eccezione del Beato
Angelico, afferma uno storico, non
esiste forse un artista di questepoca che, accanto a scene evangeliche,
nelle sue opere non ne affianchi molte altre di senso opposto.8

Tecnica prodigiosa e audace


In contropartita e qui il paradosso rende pi evidente il suo genio ,egli allavanguardia di tutto il
progresso pittorico raggiunto a quel

tempo: Non rimase insensibile alle


grandi innovazioni artistiche e a tutto quello che stava accadendo allesterno delle mura del monastero.9
Tracciava in prospettiva con pi qualit rispetto a tutti gli altri seguaci di
Giotto, ed anche vestiva splendidamente i suoi angeli secondo i modelli dei famosi tessuti prodotti a Siena.
Chi studia la sua pittura trova vestigia di una crescente assimilazione
delle innovazioni stilistiche dellepoca: Questo avanzamento progressivo delle nuove forme, che si scoprono poco a poco nella sua pittura, dimostra che fu ricettivo della lezione
culturale della sua societ e dei suoi
colleghi.10 Attento alle scoperte e
agli incrementi operati dai coetanei,
ed essendo egli stesso uno scopritore
di prima linea, Fra Angelico comprese come trarre profitto dalle nuove
possibilit e invenzioni, per una maggior efficacia dellapostolato.
Molte delle sue pitture sono capolavori del Primo Rinascimento e influenzarono in larga misura le successive generazioni di pittori, circoscrivendo quanto di meglio si era riusciti
fino allora a attingere. Il Giudizio Finale, attualmente nel Museo del Convento di San Marco, ostenta una tecnica prodigiosa ed la pi ardita opera in prospettiva dellepoca. Anche la
sua privilegiata capacit di esprimere
i sentimenti religiosi considerata come punto di riferimento.
Si deve menzionare anche la bellezza delle tinte, composte in circostanze ben diverse dalle attuali, che
sono ricche di risorse tecnologiche.
Prodotte dallingegno dellAngelico,
presentano una travolgente variet
cromatica, impiegata con audacia e
buon gusto. La sua predilezione per
lazzurro manifesta, esplorato nelle sue diverse tonalit, soprattutto lazzurro della Germania, lindaco e lazzurro oltremare. La materia
prima di questa tinta era il lapislazzuli, elemento molto raro e prezioso in quella regione, e nobilitato an-

Chi studia la pittura del Beato Angelico trova tracce di una crescente
assimilazione delle innovazioni stilistiche dellepoca
A sinistra: Vescovo Santo (probabilmente SantAlessandro) - Metropolitan Museum of Art di New York.
A destra: Discesa al Limbo, dettaglio dellArmadio degli Argenti - Convento di San Marco, Firenze

cor pi dalluso impari che lartista


ha saputo dargli.
Veramente, questuomo spirituale, dimentico delle cose terrene, ha
saputo renderle meglio che molti artisti del suo secolo, attenti a ogni novit, ma dimentichi delle cose di Dio.

Il San Tommaso della pittura


Se non fosse stato domenicano,
Fra Angelico non sarebbe stato lartista che stato.11 Questa osservazione di uno dei suoi biografi trova
piena giustificazione nellopera del
nostro Beato, il quale si abbever alle
fonti della Summa Teologica per plasmare la sua concezione delluomo,
1

ITURGIZ, OP, Domingo. El Anglico: pintor de Santo Domingo


de Guzmn. Salamanca:
San Esteban, 2000, p.91.

Idem, pag.92.

CORRA DE OLIVEIRA, Plinio. O pintor do


sobrenatural. In: Dr. Plinio. So Paulo. Ano
VI. N.60 (Maro 2003);
pag.32.

Idem, pag.33.

dellesistenza e delleternit, prima


di dar loro vita per mezzo del pennello: Fra Giovanni collocher tutta la
sua opera pittorica su questa giustificazione dottrinale della scolastica di
San Tommaso dAquino.12
realmente palpabile la consonanza tra le pitture del Beato Angelico e il pensiero del Dottor Angelico, al punto che si pu dire che
il primo traspose al campo artistico
la dottrina del secondo. Questa reversibilit, sintesi meravigliosa dello
spirito cristiano, ha reso a Fra Giovanni da Fiesole il titolo di San Tommaso della pittura, poich il pittore
raggiunse, nel suo campo specifico

HEGEL, George W. F.,


apud DAZ FERNNDEZ, Jos Mara. Beato Anglico o Juan
de Fisole. In: ECHEVERRA, L., LLORCA,
B., BETES, J. (Org.).
Ao Cristiano. Madrid:
BAC, 2003, v.II, pag.377.
NESTI, Riccardo. Florena: histria, arte, folclore. Firenze: Becocci, 1996,
pag.42.

di attuazione, una genialit simile a


quella del teologo.
Oggi, trascorsi quasi sei secoli
dalla dipartita di Fra Angelico, il miglior modo di conoscerlo continua
a essere il contemplare le sue tele e
i suoi affreschi, e percepire in queste opere artistiche il rigoglio della
sua fede, linnocenza della sua anima e la purezza di un cuore che ha
amato Dio sopra ogni cosa. Certamente, la sua opera fissata ai vertici dellimmortalit e della gloria, e
rimarr per sempre come un inno
di rendimento di grazie, dove luniverso sembra attraversato dai raggi
dorati dellamore del Creatore.13

DANIEL-ROPS, Henri.
A Igreja da Renascena
e da Reforma. So Paulo: Quadrante, 1996, t.1,
v.4, pag.190.

Idem, pag.191.

NESTI, op. cit., pag.42.

10

ITURGIZ, op. cit.,


pag.89.

11

GUIMARES FILHO, Lus. Fra Anglico.


Rio de Janeiro: A noite,
1937, pag.198.

12

ITURGIZ, op. cit., p.52.

13

LUCAS-DUBRETON,
Jean. A vida quotidiana em Florena no tempo dos Mdicis. Lisboa:
Livros do Brasil, s.d.,
pag.215.

14

ITURGIZ, op. cit.,


pag.99.

15

WIRTZ, Rolf C. Arte e


arquitectura: Florena.
Colnia: Knemann,
2001, pag.329-330.

Aprile 2011 Salvami

Regina23

Gli affreschi del Convento di San Marco

Il Vangelo
illustrato

l convento di San Marco e il


Beato Angelico sono nomi indissociabili. Nel corso di sei
anni (1439-1445), il pittore concentr il suo impegno per rendere questo edificio una sorta di Vangelo illustrato e colorato, dove 54 grandi composizioni murali adornano
47 celle e altri ambienti, nei quali
si possono contare pi di 300 figure
umane. Si tratta di un lavoro monumentale, promosso dalla volont dei
Medici, dellarchitetto Michelozzi e
del priore di San Marco, di ultimare con una decorazione adeguata,
tutto lo sforzo speso nella nuova costruzione.
La prima e modesta intenzione di Fra Angelico era di edificare i frati e aiutarli nella meditazione, ma questo lavoro era destinato
ad assumere un rilievo ben pi ampio: Il ciclo pittorico di San Marco
si mostra come una manifestazione
artistico - culturale di tale qualit
intellettuale, di tale ispirazione spirituale, che deve senza dubbio esser
situato tra le pi elevate conquiste
di tutto il secolo XV.14
La sua pianificazione semplice.
Studi approfonditi mostrano che la
scelta dei passi biblici ritratti non
obbedisce a un criterio prestabilito,
ma sboccia spontaneamente
dallispirazione dellartista. Questo
conferisce allinsieme una nota
di speciale naturalit e sorpresa,
facendo di ogni cella o angolo di
24Salvami Regina Aprile 2011

corridoio una gradevole successione


pittorica fuori da qualsiasi schema.
Si possono scoprire mani di
collaboratori, che eseguono un
lavoro ovviamente inferiore rispetto
al maestro.
La nota preponderante degli
affreschi di San Marco la
semplicit, frutto del desiderio
dellartista di presentare il
valore intrinseco del passo
ritratto, senza trattenere
losservatore con elementi capaci
di distrarlo da questo linguaggio
spirituale. Gli affreschi che
Fra Angelico dipinse nelle celle
del dormitorio di San Marco
si caratterizzano, soprattutto,
per la forza espressiva del suo
sobrio linguaggio pittorico,
per la struttura chiara della
composizione e per lassenza di
qualsiasi particolare mondano
[]. In accordo col carattere di
unopera che vuole suscitare la
devozione, il linguaggio espressivo
semplice e discreto, adeguato al
luogo e al fine che si propone.15
Nel Convento di San Marco
tutto degno di nota, e incorreremo
in parzialit se scegliessimo un
aspetto da evidenziare a detrimento
di altri. Ci tocca ripetere con
lAutore Sacro, riguardo a questa
piccola porzione di paradiso ideata
dallAngelico, che l ogni singola
cosa buona, ma linsieme molto
buono (cfr. Gn 1, 1-31).

Alcuni degli affreschi del Convento di San Marco: 1. Adorazione dei Magi (particolare), 2. Presentazione al tempio,
3. Bacio di Giuda, 4. Crocifissione, 5. Preparazione per la sepoltura, 6. Noli me tangere

Aprile 2011 Salvami

Regina25

Mozambico Missionari degli Araldi del Vangelo hanno portato un po di consolazione e gioia, in visita
allOspedale Generale della Machava, a Maputo. La statua di Ges Bambino ha percorso le camere degli infermi e
sono state distribuite a tutti le medaglie della Madonna delle Grazie (foto in alto).

Spagna Gli anziani internati nellOspizio di Nazaret, a

Italia Don Antonio Saturno, SDV, ha consegnato


unaltra Icona di Maria Regina dei Cuori, nella Parrocchia
San Gabriele Arcangelo, a Roma.

Messico Il parroco della Chiesa San Giuseppe, a


Guadalajara, ha benedetto altre tredici Icone che hanno
ulteriormente potenziato il pellegrinaggio nella regione.

Repubblica Dominicana Nei giorni 12 e 13 febbraio

Murcia, sotto la custodia delle Suore Missionarie della


Sacra Famiglia, hanno ricevuto la visita degli Araldi.

26Salvami Regina Aprile 2011

sono state realizzate Missioni Mariane nella citt di


Salcedo. Nella foto, visita alla prigione locale.

Messe per il 10 anniversario

ei diversi paesi e regioni dove operano gli Araldi


del Vangelo, si sono svolte Celebrazioni Eucaristiche in commemorazione del 10 anniversario dellapprovazione pontificia.
Nella Chiesa di San Benedetto in Piscinula (Roma),
ha presieduto lEucaristia il Cardinale Antonio Caizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il

Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (foto 2). Il


Cardinale Juan Luis Cipriani ha presieduto una Messa solenne nella Parrocchia dellIncarnazione, affidata dallArcidiocesi di Lima agli Araldi del Vangelo (foto 3). A Porto, la celebrazione stata realizzata nella
Chiesa della Trinit (foto 1) e a Bogot, nella Cattedrale (foto 4).

Aprile 2011 Salvami

Regina27

Inizio della Quaresima a Sucumbos

e cerimonie del Mercoled delle Ceneri nel Vicariato di Sucumbos, in Ecuador, realizzate nelle diverse
comunit, hanno contato sulla partecipazione di miglia-

Guatemala Pi di 300 persone hanno partecipato alla


Messa del Primo Sabato nella Casa di formazione degli
Araldi, a San Jos Pinula.

28Salvami Regina Aprile 2011

ia di fedeli. Le celebrazioni sono state caratterizzate dalla devozione e dallo spirito di penitenza dei partecipanti,
dotati dalla Provvidenza di un forte senso religioso.

Nicaragua Alunni del Collegio Regina Mundi, delle


Suore di Cristo Re, a Juigalpa, hanno accolto la Statua
Pellegrina della Madonna.

Brasile Grazie alla sua bellezza, la Chiesa Madonna del Rosario, del Seminario degli Araldi del Vangelo, stata
scelta da una coppia di sposi cinesi per celebrare il loro matrimonio. La cerimonia stata
presieduta dallArcivescovo emerito di Taipei, Mons. Joseph Ti-Kang. Decine di fedeli sono giunti dal loro
lontano paese per levento.

Brasile Come ormai consuetudine, Araldi del Vangelo di Campos, accompagnati da un gruppo di cooperatori,
hanno portato consolazione spirituale e una parola amica ai malati dellOspedale Ferreira Machado.

Brasile Nel collegio locale degli Araldi del Vangelo,


a Curitiba, lanno scolastico iniziato con una
Celebrazione Eucaristia alla quale hanno partecipato
docenti, genitori e alunni.

Brasile I cooperatori del Sodalizio Madonna della


Fiducia hanno visitato gli anziani della Casa di Riposo
San Sebastiano, a Mogi das Cruzes.
Aprile 2011 Salvami

Regina29

Santa Gemma Galgani

Un solo cuore
e una sola anima
Se tutti sapessero come Ges bello, com amabile, non
cercherebbero altro che il suo amore. Il nostro cuore fatto per
amare una cosa sola: il nostro grande Dio.
Suor Maria Teresa Ribeiro Matos, EP

ra i pi splendidi spettacoli
della natura ci sono le grandi cascate. In esse, le acque
impetuose precipitano con
una forza travolgente, chiudendo in
una misteriosa nube, circondata da iridati scintillii, tutto ci che le circonda.
Nel contemplarle, lo spirito si
estasia ed portato a rapportare questo spettacolo con una realt sovrannaturale: lincommensurabile, fecondo e trasformante amore di Dio.
Infatti, provenendo da unaltezza infinita, lacqua viva e multiforme della bont divina scende sugli
uomini con infinta abbondanza. Essa riempie di carit chi la riceve con
buona disposizione, portando come
frutto il desiderio ardente di restituire nel miglior modo possibile tale
amore gratuito del Creatore.
Tutti siamo stati chiamati a fare
della nostra esistenza una gara diseguale per ritornare a Dio i suoi innumerevoli benefici. Alcune anime
elette, tuttavia, gi su questa Terra
sperimentano un mistico scambio
damore che le trasforma e le fa vivere in qualche modo come nelleternit, per una speciale unione spirituale con il Redentore.
30Salvami Regina Aprile 2011

il caso di Santa Gemma Galgani, la cui identificazione con Cristo


stata cos stretta da poter affermare: Non sto pi in me, sto con il mio
Dio, tutta per Lui; e Lui sta tutto in
me e per me. Ges sta con me ed
tutto mio.1

Convivio con il sovrannaturale


Nata a Bogonuovo di Camigliano, Lucca, il 12 marzo del 1878,
Gemma perse molto presto sua madre, a causa di una tubercolosi di
lenta e implacabile evoluzione. Era
una donna pia e Gemma ebbe modo
di nutrirsi intensamente di una formazione veramente cristiana.
Una delle sue ultime misure fu
quella di fare in modo che la piccola ricevesse la pienezza della grazia
battesimale attraverso la Cresima,
prima addirittura della Prima Comunione, comera allora abituale in
Italia. Nonostante le difficolt imposte dalla malattia, la stessa signora
Galgani, aiutata da una catechista, si
impose di preparare la figlia a ricevere il Sacramento.
Dopo la cerimonia, la bambina
rimase nella Basilica di San Michele in Foro per assistere a una Mes-

sa di Rendimento di Grazie e mentre era in preghiera per la sua cara


madre, ebbe il suo primo dialogo sovrannaturale:
Gemma, vuoi darmi tua madre?
sent in fondo alla sua anima.
S, ma solo se posso starle vicino rispose lei.
No, dammi volentieri tua madre. Tu ora devi rimanere con tuo
padre. Io la porter in Cielo. Ma la
dai con piacere?
Dovetti rispondere di s2, confessa la santa nella sua autobiografia.

Le grazie della Prima Comunione


Nel settembre del 1885, la signora Galgani consegn devotamente la
sua anima a Dio, lasciando la figlia
ospite nella casa della zia materna,
Elena Landi. Qualche tempo dopo,
Gemma ritorn vicino al padre ed
entr come esterna nel collegio delle Sorelle di Santa Zita, fondato dalla Beata Elena Guerra.
A nove anni, rivelando una piet
non comune, la bambina manifestava un enorme desiderio di ricevere
la Sacra Eucaristia. Invano supplic
per molto tempo il confessore, Monsignor Giovanni Volpi, il padre e le

stgemmagalgani.com

Tre momenti della vita di Santa Gemma: a 7 anni det presso la sorella minore,
a 21 anni e poco prima dalla sua morte nel 1903

maestre: Datemi Ges e vedrete


che sar pi saggia, non commetter
pi peccati, non sar pi la stessa!
Il sacerdote fin per acconsentire e, nonostante la sua giovane et
per le abitudini dellepoca, nella festa del Sacro Cuore del 1887, Ges Ostia entrava per la prima volta
in quellanima focosa e innocente:
Ci che successe in quel momento
tra me e Lui, non saprei esprimerlo.
Ges Si fece sentire nella mia anima
in una maniera molto forte. Capii, allora, che le delizie del Cielo non sono
come quelle della Terra. Mi sentivo
presa dal desiderio di rendere continua quellunione tra me e Ges.3
Unirsi a Nostro Signore, assomigliare a Lui, fu, a partire da quel momento, lunico obiettivo della vita di
Gemma.

Sposa di Cristo Crocifisso


Durante il periodo trascorso con
le Suore di Santa Zita, la bambina si
dedic con tutto il suo impegno alle
attivit scolastiche. Per il suo comportamento esemplare, era l anima della scuola. Molto amata dalle compagne, queste la rispettavano, poich, anche se poco espansiva,
aveva il dono della parola concisa e
dellagire risoluto.

Nel contempo, il Divino Maestro


la riempiva di grazie interiori, facendola progredire sempre pi sulla via
della perfezione. La vita della giovane Gemma trascorreva avvolta in
frequenti fenomeni mistici, questo
traspariva in qualche modo nel suo
sguardo.
Un giorno, avendo gi diciassette
anni, la nostra santa ricevette in dono un bellorologio e una catenina
doro con una croce. Per far piacere al parente che glieli aveva regalati
usc per strada portandoli con s. Di
notte, mentre si preparava per andare a dormire, le apparse lAngelo
Custode che le disse: Ricordati che
gli unici gioielli che devono adornare la sposa di un Re crocifisso sono
le spine e la croce.4
La giovane, che aveva sempre
sentito una speciale devozione per
le sofferenze di Ges, prese questo ammonimento con tutta seriet
e, da allora, rinunci a tutto ci che
poteva servire da pretesto alla vanit, cominci a indossare un semplice
vestito nero.

Inizio della via dolorosa


Dalla morte della madre, racconta la santa nella sua biografia, non
smise mai di offrire qualche piccolo

sacrificio a Ges. Era arrivata, tuttavia, lora di cominciare a sorbire


a grandi sorsate il calice della sofferenza.
Nel 1896, una terribile necrosi al
piede, accompagnata da acutissimi
dolori, la obblig a sottoporsi a un
intervento chirurgico. Rifiutando
qualsiasi anestesia, Gemma si mantenne immobile durante tutta loperazione, mentre i presenti seguivano
con orrore quello che sembrava pi
una tortura che un atto terapeutico. Solo alcuni gemiti involontari la
tradirono nel momento pi difficile delloperazione, che essa sopport senza togliere gli occhi dal Crocifisso, chiedendo ancora a Ges perdono per la debolezza manifestata.
Lanno seguente, suo padre mor dopo aver perso tutta la sua fortuna, lasciando la famiglia in totale
miseria.

Incontro con San Gabriele


della Vergine Dolorosa
Nel 1898, Gemma fu colpita da
una grave malattia alla spina dorsale, che la costrinse allimmobilit.
In tanto dolore, il suo Angelo Custode non smetteva di consolarla e
il Divino Maestro si serviva dei suoi
dolori per farla progredire nella virAprile 2011 Salvami

Regina31

Non smettere di soffrire


per lui nemmeno un momento
Il gioved Santo dellanno seguente, Gemma, ancora debole,
praticava nella sua stanza la devozione dellOra Santa in compagnia
del Signore nellOrto, scritta dalla
fondatrice delle Suore di Santa Zita,
sentendo, mentre la faceva, un profondo dolore per le sue colpe. Terminata la preghiera, apparve davanti a lei limmagine di Ges Crocifisso, che le disse: Figlia, queste piaghe si sono aperte in me per i tuoi
peccati. Ma rallegrati, perch le hai
32Salvami Regina Aprile 2011

La grazia delle Sacre Stigmate

Victor Toniolo

t dellumilt. Acquis anche una


particolare devozione per San Gabriele della Vergine Dolorosa, religioso passionista morto trentasei
anni prima, di cui aveva letto avidamente la biografia durante la sua
malattia.
Una notte, dopo aver fatto voto di verginit e aver manifestato il
proposito di vestire labito religioso
nel caso guarisse, le apparve in sogno il santo passionista che le disse: Fa di buon ora il voto di essere religiosa, ma non aggiungere pi
nulla. Quando Gemma gli chiese il
perch, tolse il simbolo che portava
attaccato alla tonaca, lo diede allinferma perch lo baciasse e lo mise
sopra di lei dicendo: Sorella mia!
Durante tutto questo tempo, i
suoi parenti e conoscenti non smettevano di fare novene e tridui implorando la sua guarigione; lei, tuttavia, rimaneva indifferente, docile
ai disegni divini. Dopo un anno, ad
aggravare la situazione, i medici le
diagnosticarono un tumore alla testa, dandola per spacciata. Allora,
una delle sue vecchie maestre riusc a convincerla a fare una novena a
Santa Margherita Maria Alacoque.
Nellultimo giorno di questa novena,
poche ore dopo aver ricevuto la Sacra Comunione, la giovane si alz in
piedi, totalmente sana. Era il primo
venerd del mese di marzo.

S, io sono felice, Ges, perch


sento il mio cuore palpitare con il
tuo e perch Ti possiedo
Reliquiario contenente il cuore di Santa
Gemma Parrocchia di Santa Gemma
Galgani, Madrid

gi chiuse con il tuo dolore. Non offendermi pi. Amami come Io ti ho


sempre amato.5
Qualche giorno dopo, mentre recitava le preghiere del pomeriggio, Cristo Crocifisso si rese di nuovo visibile
ai suoi occhi e le disse: Guarda, figlia
mia e impara come si ama. Vedi questa Croce, queste spine e questi chiodi, queste carni livide, queste contusioni e piaghe? Tutto opera damore e damore infinito. Ecco fino a che
punto Io ti ho amata. Vuoi amarMi
davvero? Impara allora a soffrire: la
sofferenza insegna ad amare.
In unaltra occasione, mentre chiedeva a Dio la grazia di amare molto,
ud una voce sovrannaturale che le
diceva: Vuoi sempre amare Ges?
Non smettere di soffrire per Lui nemmeno un momento. La Croce il trono dei veri amanti; la Croce il patrimonio degli eletti in questa vita.
Quelle visioni, nello stesso tempo
in cui intensificavano il dolore per i
suoi peccati, le portavano una grande consolazione e aumentavano in
lei il desiderio di amare Ges e soffrire per lui.

Alla vigilia della festa del Sacro


Cuore di quello stesso anno, Gemma perse i sensi e, nel risvegliarsi, si
trov in presenza della Santissima
Vergine, che le disse: Mio Figlio,
Ges, ti ama molto e vuole concederti una grande grazia; ti mostrerai
degna?. La santa non sapeva cosa
rispondere. La Madonna continu,
dicendo: Sar per te una madre.
Saprai tu mostrarti una vera figlia?.
E, in seguito, stese il suo mantello e
la copr con esso.
In quellistante le apparve nuovamente Ges. Con la semplicit propria delle anime innocenti, cos narra
Gemma quello che successe: Le sue
piaghe erano aperte, ma non ne usciva sangue; da loro uscivano fiamme
ardenti. In un batter docchio quelle
fiamme toccarono le mie mani, i miei
piedi e il mio cuore. Rimase sotto il
manto della Regina dei Cieli ancora
un po di tempo. Maria la baci sulla
fronte e scomparve, lasciando la giovane in ginocchio con forti dolori alle mani, ai piedi e nel cuore, da cui
scorreva sangue: Santa Gemma Galgani aveva ricevuto la grazia delle Sacre Stigmate.
Il fenomeno si ripeteva ogni settimana. Il gioved, le piaghe si aprivano
di notte, per rimanere fino alle tre del
pomeriggio del venerd. Il sabato, o al
pi tardi la domenica, rimenavono solo delle macchie bianche.
Oltre alle stigmate, di cui pochi
conoscevano lesistenza, erano frequenti nella vita di Santa Gemma altre manifestazioni sovrannaturali, come sudori di sangue ed innumerevoli estasi, che capitavano in qualsiasi momento. Questo rese la relazione con le zie, con le quali viveva dalla
morte del padre, sempre pi difficile.
La tolse da questimbarazzo la
pia signora Cecilia Giannini, la quale, meravigliata dai prodigi della
grazia in quellanima, la adott come figlia. Nella sua nuova famiglia,
tutti le votarono una grande vene-

Incontro con i Padri Passionisti


Fu nel giugno di quello stesso anno 1899, cos fondamentale nellesistenza della Santa, che Gemma
avrebbe avuto il suo primo incontro
con i padri passionisti, preannunciato da San Gabriele della Vergine
Dolorosa.
Negli ultimi giorni di quel mese, erano cominciate nella Chiesa
di San Martino le Sante Missioni,
predicate da sacerdoti di quellordine. Nellultimo giorno ci fu una comunione generale, a cui partecip anche Santa Gemma. Durante lazione di grazie, Ges le chiese:
Gemma, ti piace labito con cui
vestito questo Sacerdote? Ti piacerebbe poterlo indossare?
S, aggiunse il Signore, vedendola incapace di dare una risposta affermativa, tu sarai una figlia
della mia Passione, e una figlia prediletta. Uno di questi miei figli sar
tuo padre. Va e spiegagli tutto quello che ti sta succedendo.
Dopo alcune vicissitudini, cos frequenti nelle anime pi elette,
Gemma fin per scrivere, con lautorizzazione di Monsignor Volpi, al
padre Germano Di San Stanislao,
religioso passionista, residente a
Roma, di cui il Signore le aveva indicato il nome e la fisionomia.
Dotato di grande talento e virt,
egli and a Lucca a conoscerla, divent un vero padre per la santa. Per
tre anni, la condusse con destrezza
per le vie della perfezione. Grazie
a questa direzione spirituale, di tipo
soprattutto epistolare, rimasero documentati i singolari favori ricevuti dallangelica giovane. Sono missive emozionanti, nelle quali traspare
tutta la bellezza della sua anima.

Consummatum est
Lultimo Calvario della vergine
di Lucca cominci nella Pasqua del
1902. Il suo corpo, prostrato da una
terribile malattia, che le impediva
di ingerire qualsiasi tipo di alimento, rispecchiava le pene interiori di
cui soffriva la sua anima privata di
tutte le consolazioni e gioie sensibili. Non sai che sono tutta tua? Ges
solo!, sospirava Gemma, in un apparente abbandono.
Essa aveva partecipato a tutti i
tormenti dellUomo-Dio: le sue angustie interiori, il suo sudore di sangue, la flagellazione e le sue numerose piaghe, i maltrattamenti, per
opera dei demoni, le profonde ferite della corona di spine, la slogatura delle ossa e le piaghe inflitte dai
chiodi. Le mancavano solo, per imitare completamente il Redentore
nella sua Passione, lagonia e la morte dolorosa.
Fu quello che successe, alla fine,
il Sabato Santo del 1903. Ad appena 25 anni di et, la serafica vergine
si liber definitivamente dei legami
che la tenevano avvinta alla Terra e
ricevette la sua ricompensa troppo
grande (Gn 15, 1), lo stesso Dio per
tutta leternit.
***
Lanima di Gemma entr nella
gloria arricchita dallunico e reale

tesoro, quello che mai finir: la carit. Se tutti sapessero come Ges
bello, come amabile, non cercherebbero altro che il suo amore.
Infatti, come sarebbe diverso il
mondo, se ascoltasse il consiglio della vergine di Lucca e potesse affermare come lei: Il mio cuore palpita continuamente allunisono con il
Cuore di Ges. Viva Ges! Il Cuore
di Ges e il mio sono una stessa cosa.[...] S, io sono felice, Ges, perch sento il mio cuore palpitare con
il tuo, e perch Ti possiedo.
1

GERMANO DI SAN STANISLAO,


CP. La sraphique vierge de Lucques, Gemma Galgani. Traduzione dallitaliano di Don Flix de Ges Crucifi, CP. Paris: M. Mignard,
1912. Salvo indicazione in nota, i
passi citati tra virgolette in questo articolo saranno tutti tratti da
questopera, omettendosi il riferimento della pagina.

SANTA GEMMA GALGANI. Sus


escritos: Autobiografa. Traduzione dallitaliano di Don Bernardo
Monseg. Madrid: El Pasionario,
1977, pag.12.

Idem, p.16.

Idem, p.22.

Idem, p.37.
Guillermo Asurmendi

razione. Annotavano con precisione le parole proferite nei frequenti rapimenti e si meravigliavano per
le stimmate sacre e le ferite causate ora dalla frusta della flagellazione, ora dalle spine della corona.

Lanima di Gemma entr nella gloria arricchita dallunico


e reale tesoro: la carit
Tomba di Santa Gemma Monastero delle suore Passioniste di Lucca

Aprile 2011 Salvami

Regina33

Soltanto Dio pu soddisfare


la volont umana
tremendo il paradosso della nostra volont, descritto da San
Paolo ai romani: Non faccio il bene che vorrei, ma il male che non
voglio... Come intendere questa misteriosa forza dentro di noi, che
sembra volere e non volere il bene, allo stesso tempo?
Suor Kyla Mary Anne MacDonald, EP

n Dio, la bont e il volere


sono identici al suo Essere.
Cos, Egli pu volere soltanto il bene. Ora le creature,
tutte quante hanno una caratteristica comune, che riflette questa perfezione divina: un amore o uninclinazione al bene, in ogni essere, secondo la sua natura.1
Tuttavia le piante e gli animali,
per il fatto di essere irrazionali, non
hanno che beni finiti come oggetto
del loro agire; non raggiungono mai
il Bene supremo Dio , poich non
sono capaci di conoscerLo. Questa
possibilit stata concessa solamente allangelo e alluomo, perch hanno natura razionale.
Lessere umano comprende il linguaggio dei simboli e, cos, luniverso gli parla di Dio. Inoltre, vedendo il bene finito degli esseri, concepisce lesistenza di un bene infinito
e lo desidera con tutta la sua volont. Per questo, San Tommaso dichiara che nessuna cosa pu acquietare
la volont delluomo, se non il bene
universale. Ma questo non si trova in
nessun bene creato, solo in Dio, perch ogni creatura ha bont partecipata. Per questo, solo Dio pu soddisfare pienamente la volont umana.2
34Salvami Regina Aprile 2011

Dio richiede una


libera cooperazione delle
nature intelligenti
necessario tener presente che,
in questa vita, la nostra natura e,
pertanto, la nostra volont non
nella sua perfezione ultima, ma in
uno stato di prova. Dio che nella
creazione agisce per la sua maggior
gloria , ha creato le cose naturali in
stato incompleto, e queste tendono
a raggiungere la pienezza attraverso
diversi processi, secondo la loro natura. Vediamo, per esempio, sbocciare da una insignificante semente
una grande sequoia.
Ma tali enti non tendono alla loro
finalit liberamente e da loro stessi.
Dio soltanto alle nature intelligenti richiede una libera cooperazione
per raggiungere il loro fine: leterna
beatitudine.
Quanto alla natura angelica, il
definitivo perfezionamento (o il suo
rifiuto e perdizione) avvenuto con
un solo atto della volont, immediato e definitivo. Non quello che
capita con luomo. Come spiega il
Dottor Angelico, luomo per sua
natura non stato fatto per giungere, immediatamente, alla sua ultima
perfezione, come avviene allangelo.

Per questo, deve percorrere un cammino pi lungo di quello dellangelo


per meritare la beatitudine.3
Un altro punto chiave da tener
presente che la creatura umana ,
nella sua composizione, la pi complessa tra tutte le creature, a causa
delle diverse nature in essa contenute. Essa si trova al confine tra le creature spirituali e quelle corporali,
osserva San Tommaso, e per questo,
in essa si riuniscono le potenze tanto
di une come di altre creature.4

Il male non mai amato se


non in ragione del bene
In uno stato di giustizia originale,
nel Paradiso, luomo non subiva nessuna interferenza dalla sua natura
composta. Prima del primo peccato,
egli godeva del dono dellintegrit,
grazie al quale viveva in pieno equilibrio interiore tra la sua ragione, volont e sensibilit e in perfetta armonia con la volont di Dio. Cedendo alla tentazione del demonio e sollevando la sua propria volont contro
lespressa volont di Dio, ha peccato.
Lordine anteriore fu spezzato e, per
castigo, il dono dellintegrit, quellequilibrio perfetto, gli fu tolto. Come
risultato, tutta la sua discendenza

Gustavo Kralj

pur essendo lavata dal peccato originale mediante il Battesimo permane con leffetto evidente di questo
peccato nella sua natura.5
San Francesco di Sales afferma
che la nostra volont diventata facilmente soggetta ai capricci degli
appetiti inferiori: Il peccato ha indebolito di pi la volont umana di
quanto abbia oscurato lintendimento; la ribellione dellappetito sensuale, che chiamiamo concupiscenza, turba certamente lintendimento,
ma contro la volont, che egli eccita principalmente alla rivolta.6
Tuttavia, sostiene Sertillanges, la
volont non pu smettere di volere
il bene nel suo senso universale, poich esso il suo oggetto proprio in
quanto natura. A questo la volont
non pu sottrarsi, e come ogni azione non , in fondo, altro che una
manifestazione della natura, in ogni
azione che sia frutto della volont si
pu vedere il segno del bene e la sua
influenza.7 Pertanto, anche quando
luomo pecca, d al peccato unapparenza di bene, poich il male non
mai amato se non in ragione di un
bene, cio, in quanto un bene relativo appreso come un bene assoluto.8 Aggiunge San Tommaso: in questo modo
che luomo ama liniquit, in
quanto con essa che ottiene
un certo bene, come il piacere, il denaro o cosa simile.9

Affinch la volont
umana sia buona
Per il fatto di esser chiarito da unintelligenza ordinata alluniversale, il desiderio della volont , in un certo modo, naturalmente infinito, a causa dellinfinitezza
del suo oggetto. Di fronte a
qualsiasi bene limitato, come
ci delucida Garrigou-Lagrange, lintelligenza, verificando immediatamente il limite,
concepisce un bene superio-

re e, naturalmente, questo desiderato dalla volont.10


Ora, se la volont non dirige lenorme impeto del suo volere un
amore spirituale a Dio , finisce per
trasferire tutta la misura di questo ai
beni sensibili. Ma siccome ha un desiderio di infinito, viene attratta da
un abisso implacabile: la concupiscenza che non naturale, quella
delluomo depravato, non ha limiti,
perch, con la sua intelligenza, egli
concepisce sempre nuove ricchezze
e nuovi piaceri; da qui provengono,
a volte, le querele infinite tra gli individui e le guerre interminabili tra
i popoli. Lavaro insaziabile, come
luomo del piacere o colui che aspira
sempre a dominare.11
Per esser buona, dice San Tommaso, la volont umana deve raggiungere la sua misura, conformandosi alla volont divina. Questo perch quello che primo in qualsiasi genere la misura e la ragione di
tutto quanto di questo genere.12
Il fulcro dellideale morale consiste
in questa conformit e costituisce la
maggior prova della nostra volont.
La conformit pi reale, pi intima, pi profonda, osserva Tanque-

rey, quella che esiste tra due volont.13 E Dio vuol stabilire con noi
esattamente questa stretta affinit.
Nella sua bont, Egli ci fornisce anche, nel Vangelo, un esempio vivo,
sublime e insuperabile di come raggiungere questa felice condizione.

Non si faccia come voglio


io, ma come vuoi tu

La ricca variazione tra i racconti


dei Santi Evangelisti , soprattutto,
evidente relativamente ai testi sulla
Passione del Signore Ges. Il Vangelo di San Matteo, per esempio, nel
descrivere lagonia di Cristo nellOrto di Getsemani, lunico a menzionare tre suppliche distinte sebbene
essenzialmente identiche , fatte da
Nostro Signore.
E avanzatosi un poco, si prostr
con la faccia a terra e pregava dicendo: Padre mio, se possibile, passi
da me questo calice! Per non come
voglio io, ma come vuoi tu (Mt 26,
39). Dopo aver interrotto la sua preghiera per ammonire e richiamare
alla preghiera i discepoli addormentati, di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: Padre mio, se questo
calice non pu passare da me senza
che io lo beva, sia fatta la tua
volont! (Mt 26, 42). Subito
dopo, trovando che i suoi tre
compagni nuovamente dormivano, si allontan di nuovo e preg per la terza volta,
ripetendo le stesse parole
(Mt 26, 44).
Degli altri evangelisti, solamente San Luca allude a
questo episodio, ma fa riferimento ad ununica supplica,
anche se aggiunge il commovente dettaglio del sudore di
sangue, talmente profuso che
scorreva per terra (cfr. Lc 22,
44). Data la forzosa brevit
osservata dagli evangelisti,
qualunque ripetizione sarebLe piante e gli animali, non essendo dotati di
be parsa invitare il lettore a
ragione, non raggiungono mai il Sommo Bene,
unattenzione tutta speciale.
perch non sono in grado di conoscerLo
Aprile 2011 Salvami

Regina35

San Giovanni Crisostomo arriva ad


affermare che sempre una dimostrazione specialissima della verit,
una triplice ripetizione nel linguaggio dei Vangeli.14 Che mirabile lezione il Divino Spirito Santo ha voluto
darci ispirando San Matteo a sottolineare questa triplice rinuncia di Ges alla propria volont come pure
laccettazione incondizionata della
volont del Padre?
Con le parole, Non si faccia come voglio io, ma come vuoi tu, o
ancora, nelle parole trasmesse da
San Luca: Non sia fatta la mia, ma
la tua volont (Lc 22, 42), il Salvatore manifesta unatteggiamento costante durante la sua vita. Cos, leggiamo: Mio cibo fare la volont
di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. (Gv 4, 34); Non
cerco la mia volont, ma la volont di colui che mi ha mandato (Gv
5, 30); Perch sono disceso dal cielo non per fare la mia volont, ma la
volont di colui che mi ha mandato
(Gv 6, 38). Lofferta sul Monte degli
Ulivi, allora, non che il culmine di
questa sottomissione continua.

Assicura ancora Sam


Tommaso che necessario affermare che, avendo il Figlio di Dio assunto una natura umana
perfetta, e appartenendo la volont alla perfezione di questa, Egli ha
assunto anche una volont umana. Tuttavia,
assumendo la nostra natura, Egli non ha subito alcuna diminuzione
quanto alla sua natura
divina, alla quale compete aver volont. Per
questo, necessario dire che in Cristo ci sono
due volont, una divina
e unaltra umana.15

Srgio Miyazaki

In Cristo ci sono
due volont

In questo modo, pronunciando


le parole la mia volont, Ges poteva, con tutta la propriet, parlare
della sua volont divina. Ci nonostante, Nostro Signore parlava della sua volont umana, come risulta chiaro dal contesto, poich Egli
non consider un tesoro geloso la
sua uguaglianza con Dio; ma spogli
se stesso, assumendo la condizione
di servo e divenendo simile agli uomini (Fl 2, 6-7).
Cos, servendosi della sua natura umana, essendo del nostro stesso genere, Ges si reso un Modello per noi, affinch siamo pi prontamente mossi a seguirLo. Se Lui
in quanto Dio uguale al Padre, e in
quanto uomo completamente senza colpa , liberamente e amorosamente, ha sottomesso la sua volont umana alla volont del Padre, diventa impossibile dubitare della necessit che lumanit faccia lo stesso.
Ma come adeguare le nostre povere volont a quella di Colui che
dichiara: Quanto il cielo sovrasta
la terra, tanto le mie vie sovrastano
le vostre vie (Is 55, 9)? Soprattutto dopo la contaminazione del pec-

cato originale, poich abbiamo solo la possibilit di agire stabilmente secondo la Legge di Dio con lausilio della grazia. Allo stesso modo,
solo con linfluenza di una virt speciale siamo resi capaci di conformare le nostre volont a quella del Padre, sullesempio di Ges, mossi da
un amore soprannaturale.

Carit e santo abbandono


al beneplacito divino

Nel Battesimo, insieme alla grazia santificante, le virt infuse sono proporzionate alle potenze umane per perfezionare la natura. Tra
queste virt, la carit corrisponde alla volont, e la porta allatto soprannaturale di amore a Dio. Secondo
San Giovanni della Croce, questo il
pi alto grado di unione trasformante: quando le due volont, quella
dellanima e quella di Dio, si uniscono e si conformano in modo tale che
non c nulla in una che contrari laltra. Cos, quando lanima toglie via
da s, totalmente, quello che ripugna
e non si identifica alla volont divina,
sar trasformata in Dio per amore.16
In questo modo, pur nella sottomissione necessaria alla
cosiddetta volont significata di Dio, che include i precetti espressi stabiliti da Lui, la carit
che ci spinge a rinunciare al proibito e ad obbedire ai decreti divini, in
un modo ideale. Tuttavia, nella conformit alla volont di beneplacito
di Dio brillano una generosit e un amore ancora pi grandi, poich
la pratica della legge
qualcosa di misurabile e
sempre chiara, ma il santo abbandono al beneplacito divino esige una
flessibilit e fiducia smisurate, perch per mezNel Battesimo, le virt infuse sono date alle potenze
umane per perfezionare la natura
zo di questo si aderisce,

36Salvami Regina Aprile 2011

Venga a noi il tuo Regno


Le parole di Nostro Signore nellOrto degli Ulivi riflettono il pi perfetto modello
di questa disposizione dellanima, come insegna SantAgostino, riferendosi al Corpo Mistico di Cristo: Questa espressione del capo la salvezza del
corpo intero; questa espressione istruisce tutti i fedeli, anima
i confessori e incorona i martiri, perch, chi potrebbe vincere gli odi del mondo, limpeto
delle tentazioni e i terrori della persecuzione, se Ges Cristo non avesse detto a suo Padre, in tutti e per tutti: Sia fatta la tua volont? Apprendano questa voce tutti i figli della
Chiesa, affinch, quando venga
la durezza dellavversit, vinto
il timore e lo spavento, sopportino con rassegnazione qualunque tipo di sofferenza.18

Cfr. SAN TOMMASO


DAQUINO. Summa Teologica, I-II, q.1, a.2.

Gustavo Kralj, per concessione del Ministero dei Beni Culturali della Repubblica Italiana

per amore, a quello che non si


conosce o si intende ancora pienamente; si aderisce, infine, a
tutto il piano di Dio a nostro riguardo, semplicemente perch
Egli vuole, malgrado lavversione spontanea che la nostra natura sensitiva possa opporre.17

La sottomissione della volont umana alla


volont divina stata una costante
nella vita di Ges
Preghiera nellOrto, Beato Angelico Museo di
San Marco, Firenze

dison: Alcan, 1925, vol.


II, pag.207.
8

SAN TOMMASO DAQUINO. Summa Teologica, I-II, q.27, a.1, ad.1.


Idem, ibidem.

Idem, I-II, q.2, a.8.

Idem, I, q.62, a.5, ad.1.

Idem, I, q.77, a.2.

10

Cf. Idem, II-II, q.164, a.1.

SAN FRANCESCO DI
SALES. Trattato dellAmore di Dio. L.1 c.17.

GARRIGOU-LAGRANGE, OP, Rginald. O homem e a eternidade. Lisboa: Aster,


1959, pag.22.

11

Idem, pag.17.

12

SAN TOMMASO DAQUINO. Summa Teologica, I-II, q.19, a.9.

SERTILLANGES, Antonin-Gilbert. S. Thomas dAquin. 4.ed. Ma-

13

14

15

Esiste, allora, una soluzione


al problema della volont umana, cos ostacolata dal disordine della natura decaduta con
la quale nasciamo e dal mondo
immerso nel peccato in cui abitiamo, facendo sorgere la speranza della vita eterna. Infatti,
secondo le parole consolatrici
di San Giovanni Evangelista, il
mondo passa con le sue concupiscenze, ma chi compie la volont di Dio permane eternamente (I Gv 2, 17).
Per stimolarci ancora di pi,
il Divino Maestro ha affermato
di avere con chi segue questa
via un legame di unione tanto
forte come quello famigliare:
chiunque fa la volont del Padre mio che nei cieli, questi
per me fratello, sorella e madre (Mt 12, 50). Cos, stato
Lui stesso che ci ha insegnato
a preparare, gi su questa Terra, le condizioni perch si stabilisca il Regno di Dio, il quale non che una conformit di
tutte le volont alla volont divina, facendo diventare questo
mondo simile al Cielo: Venga
il tuo regno; sia fatta la tua volont, come in cielo cos in terra (Mt 6, 10).

TANQUEREY, Adolfe. Compndio de Teologia asctica e mstica.


6.ed. Porto: Apostolado da Imprensa, 1961,
pag.238.
Cfr. SAN GIOVANNI
CRISOSTOMO, apud
SAN TOMMASO DAQUINO. Catena Aurea,
vol.II: San Matteo, cap.
XXVI, v.39-44.
SAN TOMMASO DAQUINO. Summa Teologica,, III, q.18, a.1.

16

SO JOO DA CRUZ.
Subida do Monte Carmelo, L.II,c.5. In: Obras
Completas. 5.ed. Petrpolis: Vozes, 1998.

17

Cf. GARRIGOU-LAGRANGE, Rginald. La


Providencia y la confianza en Dios. 2.ed. Buenos Aires: Descle de
Brouwer, 1942, pag.201203.

18

SANTAGOSTINO,
apud SAN TOMMASO
DAQUINO. Catena
Aurea, vol.II: San Matteo, cap.XXVI, v.39-44.

Aprile 2011 Salvami

Regina37

La parola dei Pastori

Annunciare il Vangelo
ai giorni nostri
Al mondo doggi, cos secolarizzato e apparentemente
tanto lontano da Dio, che vive come se Egli non esistesse,
sussiste, comunque, una profonda fame che soltanto Dio
pu saziare: fame di verit, di libert, di amore.
Cardinale Antonio Caizares Llovera

Prefetto della Congregazione per il Culto Divino


e la Disciplina dei Sacramenti

l rendimento di grazie per


Ges Cristo nellEucaristia uniamo, in un modo
molto speciale questa sera, cari fratelli, la nostra gratitudine
per il ministero di Pietro, riflesso nella
festa che oggi celebriamo.
Uniamo inoltre a questa azione di
grazie il nostro grato ricordo per i dieci anni trascorsi dal riconoscimento
pontificio dellAssociazione Internazionale di Fedeli Araldi del Vangelo.
Nel suo provvidenziale disegno, Dio
ha voluto che questo riconoscimento
fosse unito alla festa della Cattedra di
San Pietro, per manifestare sia il vostro incrollabile vincolo e la vostra comunione con la Santa Sede, sia la vostra piena e totale collaborazione con
il Papa nellopera apostolica, evangelizzatrice, della Chiesa.

Affetto filiale e riconoscente a chi


continua il servizio di Pietro
Per tutta la Chiesa, questa dovrebbe
essere una data grandiosa e molto gioiosa. [...] Oggi un giorno nel quale dovremmo ravvivare la coscienza di quello che significa il servizio di Pietro, quindi rafforzare la venerazione, la fedelt
38Salvami Regina Aprile 2011

e lobbedienza, laffetto filiale e riconoscente a chi continua attualmente questo stesso servizio: il Papa. [...]
Ges ha fondato la sua Chiesa
sul Collegio degli Apostoli, nel quale Pietro ha ricevuto, per volont di
Cristo, il primo posto: tra gli Apostoli occupa il primo posto, il primo beneficiato dalle apparizioni di
Cristo Risorto, il primo a confessare
la messianicit e divinit di Ges
fatto che gli concede, a sua volta, la
primazia nella formazione della sua
Chiesa e, nel giorno di Pentecoste,
anche il primo a prendere la parola e iniziare la missione cristiana.
Questa primazia ha, nella mente
di Ges, il carattere di un servizio singolare tutto nella Chiesa servizio
che esige tutto lamore e una disponibilit piena e totale. Pietro avr sempre lassistenza necessaria del Signore e dello Spirito per confermare, dare fermezza e mantenere i suoi fratelli nella Fede e nella comunione. Il
suo servizio essere secondo la bella
espressione, servo dei servi di Dio
il primo tra i servitori dellunit che costituisce la Chiesa; la roccia ferma della Fede nella quale riposa e poggia la

Chiesa; il pastore di tutto il gregge del


Signore, che dirige e guida la comunit
universale dei discepoli di Ges estesa
da oriente a occidente e rappresenta,
consolida e fortifica la comunione del
Collegio Episcopale. []

Abbiamo bisogno del Papa, e


il Papa ha necessit di noi
Questo ministero di Pietro , senza dubbio, un ministero di misericordia nato da un atto di misericordia di
Cristo. questa misericordia di Cristo che ha dotato la sua Chiesa del
servizio di Pietro, affinch tutti rimangano nellunit e il mondo creda
che Ges Cristo lunico Nome che
ci stato dato, nel quale possiamo
esser salvi linviato del Padre in
quanto pace e riconciliazione, redenzione e amore illimitato, cammino,
verit, vita, luce e speranza per tutti.
Questa stessa assistenza indefettibile non esime per da sofferenze,
contraddizioni e debolezze il servizio
apostolico. Per questo dobbiamo aiutare con le nostre preghiere, la nostra adesione fedele ai suoi insegnamenti, la nostra venerazione e affetto colui che ha ricevuto dal Signore

questo drammatico servizio alla fede


e alla comunione della Chiesa.
Rendiamo grazie al Signore, in
questo giorno, per il dono del Papa
e per il suo imprescindibile servizio
o ministero. Cresca in noi ladesione personale e incrollabile al Papa,
a questo Papa, Benedetto XVI, che
Dio ci ha dato. Sia ancora maggiore il nostro amore per lui e la nostra
fedelt a tutti i suoi insegnamenti.
Questo amore e questa fedelt sono la garanzia per rimanere uniti
a Cristo e cos esser Chiesa inviata
agli uomini per annunciar loro che
Dio esiste ed il centro, lorigine e
la meta di tutto; che Dio Amore e
ci stato dato e rivelato nellaspetto
umano del suo Figlio Unico, Ges,
che ci ama e Si innamorato di tutti
noi presi singolarmente e che con
tutti e per tutti.
Abbiamo bisogno del Papa, e il
Papa ha necessit di noi, della nostra preghiera e dellappoggio filiale e gioioso.

Benedetto XVI ci convoca a una


nuova e vigorosa evangelizzazione

una nuova e vigorosa evangelizzazione che apre un orizzonte di aria fresca nella Chiesa dei nostri giorni. [...]
L siete voi, Araldi del Vangelo,
quello il vostro posto. Nel mondo di
oggi, cos secolarizzato e apparentemente tanto lontano da Dio, che vive come se Egli non esistesse, c, comunque, una profonda fame che soltanto Dio pu saziare: fame di verit,
di libert, di amore gratuito. Per questo necessario, urgente e impellente,
annunciare il Vangelo al giorno doggi.
su questo che, con tanta chiaroveggenza, hanno insistito gli ultimi Papi: Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto
XVI. Questo ci che ha preteso il
Concilio Vaticano II, vera primavera
e nuova Pentecoste della Chiesa.
quanto ci chiede Dio in questo momento, e in modo molto speciale a
voi. Non temete! Non abbiate paura! Non risparmiate nulla! Abbiate
fiducia e lo sguardo riposto in Cristo, senza mai indietreggiare. Che la
Vergine Maria vi aiuti e protegga.
(Passi dellomelia proferita nella Chiesa di San Benedetto in Piscinula in occasione del 10 anniversario dellapprovazione pontificia degli
Araldi del Vangelo, 22/2/2011)

Thomas Walsh

Che Dio ci conservi Papa Benedetto XVI. Egli un dono suo a tutta la sua Chiesa santa ai giorni nostri: un grande uomo di Dio, un

amico forte di Dio, un testimone


singolare di Dio vivo! [...]
Di fronte alle difficolt che oggi la
Chiesa deve affrontare, scossa tanto sul
piano dottrinale quanto su quello disciplinare e sulla forma di vita, egli appella frequentemente alla sostanza viva del Vangelo, lessenziale della fede e della vita conforme al Vangelo,
la conversione e purificazione personale, perch sa che soltanto con la fedelt agli insegnamenti di Cristo e della Chiesa, trasmessi dalla Tradizione viva, possiamo avere questa forza di conquista, questa luce dellintelligenza e
dellanima che proviene dal possesso
maturo e cosciente della Verit divina.
Egli ben conscio che giunto il
momento della verit ed necessario
che ognuno abbia coscienza delle proprie responsabilit di fronte a decisioni che devono consegnare e salvaguardare, mantenere e trasmettere la fede,
tesoro comune che Cristo il quale
Pietra, Roccia ha affidato a Pietro,
Vicario della Roccia, come lo chiamava San Bonaventura.
Non possiamo dimenticare, soprattutto davanti a voi, cari Araldi
del Vangelo che, come il suo venerando antecessore, Benedetto XVI
convoca tutta la Chiesa a promuovere, stimolare, portare a compimento

Due aspetti della Celebrazione Eucaristica: A sinistra: in primo piano, un Consigliere del Municipio di Roma, Carlo
Imperi; il Sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Laici, Prof. Guzmn Carriquiry accompagnato dalla sposa,
Prof.ssa Ldice; ed il cerimoniere della Basilica di Santa Maria Maggiore, Mons. Adriano Paccanelli.
A destra, il momento della consacrazione
Aprile 2011 Salvami

Regina39

A partire dal prossimo anno, i


bambini dellArcidiocesi di Liverpool, in Inghilterra, riceveranno il Sacramento della Cresima prima della
Prima Comunione, invertendo cos
lordine tradizionale in cui sono amministrati questi Sacramenti. LArcidiocesi ha dichiarato che questo ritorno allordine originale comincer allinizio del 2012. I bambini saranno confermati a otto anni non
pi quando sono adolescenti e riceveranno la Sacra Eucaristia poco
tempo dopo.
Secondo la spiegazione, registrata
in un video, dellArcivescovo Patrick
Kelly, questo cambiamento render la Prima Comunione, o partecipazione alla Sacra Cena, il punto culminante del cammino nella Chiesa Cattolica. Ha affermato che i Papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno raccomandato lamministrazione dei Sacramenti in questa
sequenza. Essa vigente anche nei
Riti Orientali: i bambini sono battezzati, confermati e ricevono la Sacra
Comunione nella stessa cerimonia.

25 anniversario
della Confraternita
San Carlo Borromeo
A motivo del suo 25 anniversario di fondazione, il Santo Padre ha
ricevuto in udienza il 12 febbraio i
sacerdoti e seminaristi della Confraternita San Carlo Borromeo col loro fondatore e Superiore Generale,
40Salvami Regina Aprile 2011

arquidiocesedebrasilia.org.br

LArcidiocesi di Liverpool
amministrer la Cresima prima
della Prima Comunione

Mons. Joo Braz de Aviz si


accommiata da Brasilia
Il 13 febbraio, Mons. Joo Braz
de Aviz ha preso commiato dallArcidiocesi, che ha diretto per sette
anni, con una solenne Messa nella Cattedrale della Madonna Aparecida, nella Capitale Federale. Pi
di tremila fedeli delle 128 parrocchie dellArcidiocesi hanno partecipato allEucaristia, concelebrata dal
Nunzio Apostolico, Mons. Lorenzo
Baldisseri e dal Segretario Generale della CNBB, Mons. Dimas Lara
Barbosa.
Il giorno seguente, egli si imbarcato per Roma, per assumere lincarico di Prefetto della Congregazione
per gli Istituti di Vita Consacrata e

le Societ di Vita Apostolica, per il


quale stato nominato il 4 gennaio
scorso da Papa Benedetto XVI.
adoracionperpetua.info

Mons. Massimo Camisasca e il Presidente del Movimento Comunione


e Liberazione, Don Julin Carron.
Nella sua breve allocuzione, il
Pontefice ha sottolineato: Il sacerdozio cristiano non fine a se stesso.
Esso stato voluto da Ges in funzione della nascita e della vita della
Chiesa. Ogni sacerdote, perci, pu
dire ai fedeli, parafrasando SantAgostino: Vobiscum christianus, pro vobis sacerdos (Con voi sono cristiano,
per voi sono sacerdote). Ha sottolineato in seguito che come tutta la
Chiesa, infatti, anche il sacerdozio ha
bisogno rinnovarsi continuamente,
ritrovando nella vita di Ges le forme pi essenziali del proprio essere.
La Confraternita San Carlo Borromeo, nata dal Movimento Comunione e Liberazione, opera in 16 Paesi, con 104 sacerdoti e 40 seminaristi.

Adorazione Perpetua a Burgos


Con una solenne cerimonia liturgica realizzata il 13 febbraio il Vescovo di Burgos, in Spagna, Mons.
Francisco Gil Helln, ha inaugurato la prima cappella della diocesi dedicata allAdorazione Perpetua al
Santissimo Sacramento.
Liniziativa stata promossa
da laici della Parrocchia San Jos
Obrero, a cui appartiene la cappella, che hanno potuto contare sullaiuto del parroco, Don Carlos Alonso
Nez e dei sacerdoti sacramentini.
Pi di 400 fedeli si sono gi prenotati per avvicendarsi giorno e notte in
preghiera davanti a Nostro Signore
Ges Cristo Sacramentato.
Nella sua omelia, Mons. Gil Helln
ha manifestato la sua convinzione che
lAdorazione Perpetua produrr frutti di rafforzamento della vita cristiana, conversioni, santificazione della
vita familiare e conseguente aumento
di vocazioni sacerdotali.

Ordinati tre nuovi Vescovi


Ausiliari di Rio de Janeiro
LArcivescovo Mons. Orani Tempesta ha conferito il 5 febbraio lordinazione episcopale ai tre nuovi Vescovi Ausiliari di questa Arcidiocesi: Mons. Nelson Francelino
Ferreira, Mons. Paulo Csar Costa e Mons. Pedro Cunha Cruz. Nella cattedrale metropolitana affollata
di fedeli, hanno partecipato alla cerimonia 35 Vescovi provenienti da

l secondo volume del libro di Papa Benedetto XVI


sulla vita di Cristo, Ges di Nazaret Dallentrata a
Gerusalemme, alla Resurrezione, stato presentato alla
stampa il 10 marzo dal Cardinale Marc Ouellet, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, insieme allo scrittore e germanista Claudio Magris.
Divisa in nove capitoli, lopera contiene una estesa
riflessione biblica e teologica di Benedetto XVI sui testi
dei Vangeli e pu esser definita come una opera magna del suo pensiero teologico. La sua prima edizione,
per un totale di 1 milione e 200 mila esemplari, stata messa in vendita nella stessa giornata del 10 marzo
in sette Paesi: Italia, Germania, Francia, Spagna, Polonia, Portogallo e Stati Uniti, con ledizione nord-americana disponibile anche in India. Sono gi in preparazione le edizioni in Brasile e in Croazia, come pure una riedizione in Italia.

diverse parti del paese, oltre ad un


gran numero di sacerdoti.
Nella sua omelia, Mons. Orani ha
ricordato la missione del Vescovo, di
insegnare, essere perseverante e servire da esempio di condotta per i fedeli. Ha cos ammonito: Lepiscopato un servizio e non un onore; per
questo il Vescovo deve distinguersi
per il servizio pastorale prestato con
entusiasmo e ricerca della santit che
provochi e susciti disponibilit affinch il popolo di Dio faccia lo stesso.

Ha ancora ripercussioni
in Gran Bretagna la visita
di Papa Benedetto XVI
Sei mesi dopo la visita di Papa Benedetto XVI al Regno Unito, le persone nelle parrocchie ne parlano ancora, in particolare ricordano leffusione di grazie che hanno presenziato ha dichiarato allagenzia Zenit, il

LOsservatore Romano

Secondo volume del


libro di BenedettoXVI,
Ges di Nazaret

Nel giorno precedente alla presentazione nella Sala


Stampa, vengono offerti i primi esemplari al Santo Padre
dai rappresentanti delle case editrici

Ges di Nazaret, grazie allautorit scientifica di Benedetto XVI, aiuta i cristiani di oggi a riscoprire il Ges dei Vangeli, quello reale, non solamente quello storico, ha affermato il Cardinale Ouellet nella cerimonia
di presentazione.
Il primo volume dellopera un successo editoriale
fu pubblicato in aprile 2007, in commemorazione dell80 compleanno del Papa. Lallora Cardinale Ratzinger aveva cominciato a scriverlo nel 2003, quando era
Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Nel terzo volume, in fase di preparazione, il Santo
Padre esamina i cosiddetti Vangeli dellinfanzia, sui
primi anni della vita di Ges.

9 febbraio, Mons. Kieran Conry, Vescovo di Arundel e Brighton, e direttore del Dipartimento di Evangelizzazione e Catechesi della Conferenza
Episcopale dInghilterra e Galles.
Dopo aver sottolineato che questa visita ha dato ai cattolici unopportunit senza precedenti per presentare in Gran Bretagna la fisionomia del Cattolicesimo contemporaneo, Mons. Kieran ha aggiunto: Essa ha avuto leffetto di risvegliare la
spiritualit nella vita di molte persone, indipendentemente dalle loro
credenze o modi di pensare.

Presentato al Papa lAnnuario


Pontificio 2011
Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Santa Sede, insieme all Arcivescovo Fernando Filoni, Sostituto per le Questioni Generali di questa Segreteria, hanno pre-

sentato al Santo Padre, il 19 febbraio,


lAnnuario Pontificio 2011. La preparazione del volume stata affidata allincaricato dellUfficio Centrale
di Statistica della Chiesa, Monsignor
Vittorio Formenti, al professor Enrico Nenna e ad altri collaboratori.
La nuova edizione registra un aumento di 15 milioni (1,3%) del numero di cattolici nel mondo: passato da 1,166 miliardi alla fine del
2008 a 1,181 miliardi alla fine del
2009. Di questo totale, il 49,4% risiede nelle Americhe, il 24% in Europa, il 16% in Africa e Oceania, e il
10,6% in Asia.
Nello stesso periodo, il numero
di Vescovi aumentato da 5.002 a
5.065. E cresciuto anche quello dei
sacerdoti: da 409.166 mila a 410.593,
dei quali il 46,5% sono europei, il
29,9% americani, il 13,5% asiatici,
l8,9% africani e l1,2% dellOceaAprile 2011 Salvami

Regina41

nia. Il numero di diaconi permanenti salito da 37.203 al 38.155. Anche


quello dei seminaristi ha registrato
una crescita: da 117.024 a 117.978.
Invece il numero delle religiose diminuito leggermente: da 739.068 a
729.371.
Nel 2010 il Papa ha eretto dieci
nuove diocesi, un esarcato apostolico e un vicariato apostolico.

600 mila rosari saranno


distribuiti nella Giornata
Mondiale della Giovent
Per iniziativa dellassociazione internazionale Family Rosary (Apostolato del Rosario in Famiglia), saranno distribuiti 600 mila rosari nella 26 Giornata Mondiale della Giovent, che si realizzer dal 16 al 21
agosto a Madrid, dove si attendono

circa due milioni di giovani provenienti dal mondo intero.


Il nostro amato Papa Giovanni Paolo II ci ha insegnato che il
Rosario la Scuola di Maria, attraverso cui contempliamo il volto di Cristo con Maria. Sappiamo
che migliaia e migliaia di giovani
cercheranno Cristo a Madrid. Vogliamo contribuire col nostro gra-

Congresso sulla
Sacra Scrittura nella Chiesa

sagradabibliacee.com

a Bibbia ha modellato lanima dellEuropa, ha conseguenza, riduce la dimensione divina della Sacra
affermato il Cardinale Marc Ouellet, Prefetto del- Scrittura.
Sulla stessa linea, si manifestato lArcivescovo
la Congregazione per i Vescovi, nella sessione di apertura del Congresso La Sacra Scrittura nella Chiesa, rea- Ladaria Ferrer, Segretario della Congregazione per
lizzato a Madrid, nei giorni 7 - 9 febbraio, con circa no- la Dottrina della Fede, evidenziando che non si pu
vecento partecipanti, tra i quali il Nunzio Apostolico interpretare le Scritture Sacre senza la Tradizione viin Spagna, Mons. Renzo Fratini, il Cardinale Martnez va della Chiesa e senza il Magistero Pontificio. La
Sistach, Arcivescovo di Barcellona, il Cardinale Ami- Chiesa lunico ambito adeguato per linterpretaziogo Vallejo, Arcivescovo emerito di Siviglia, pi di tren- ne della Scrittura come parola attuale di Dio, ha affermato a conclusione della sua conferenza.
ta Vescovi e un gran numero di sacerdoti.
Il Congresso stato inaugurato dallArcivescovo
Ma ha messo in guardia il Cardinale Marc Ouellet , negli ultimi decenni, una profonda crisi scuo- di Madrid e Presidente della Conferenza Episcopale
te i fondamenti della cultura europea. Una nuova ra- Spagnola, Cardinale Antonio Rouco Varela, ed tocgion di Stato impone la sua legge e cerca di mettere in cato a Mons. Juan Antonio Martinez Camino, SJ, Vesecondo piano le radici cristiane dellEuropa. Que- scovo Ausiliare di Madrid e Segretario Generale delsta crisi penetrata anche allinterno della Chiesa, la Conferenza Episcopale Spagnola il compito di preper mezzo di una certa esegesi razionalista che cerca siedere la cerimonia di chiusura. La conferenza con la
di eliminare dalle Sacre Scritture i prodigi e i miraco- quale si sono conclusi i lavori stata pronunciata dal
li, con la conseguenza di spargere non poche volte la Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente
del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, e si incenconfusione tra i fedeli, ha aggiunto il Cardinale.
trata sul tema Parola di Dio e
A questo proposito, doimpegno nel mondo.
po aver ricordato diversi punOltre a presentare la Bibbia
ti dellEsortazione ApostoliSacra Versione ufficiale delca Verbum Domini, il Prefetto
la Conferenza Episcopale Spadella Congregazione per i Vegnola, recentemente pubblicascovi ha affermato che in esta, il Congresso ha avuto come
sa Papa Benedetto XVI inobiettivo quello di evidenziare
siste sulle nefaste conseguenlimportanza delle Sacre Scritze di unesegesi secolarizzature nella vita della Chiesa e
ta, tributaria di una mentalit
armonizzare con lazione papositivista, che esclude linterSessione di apertura
storale la lettura della Bibbia.
vento divino nella Storia e, di

42Salvami Regina Aprile 2011

Aumenta il numero
di missionari coreani

nello di sabbia! Il Rosario uno


strumento semplice, ma profondo
e confermato per il cammino fino
a Dio ha dichiarato il responsabile di questo progetto, Don Jim
Phalan, CSC.
Rosary Family stata fondata negli Stati Uniti nel 1942 dal Servo
di Dio Don Patrick Peyton. La sua
Campagna del Rosario in Famiglia
internazionalmente nota grazie al
motto La famiglia che prega unita, rimane unita.

pusc.it

I cattolici coreani emigrati allestero costituiscono una forza di


evangelizzazione, specialmente per
lAsia, secondo dati statistici forniti allagenzia Fides dalla Conferenza
Episcopale della Corea.
Secondo questi dati, il numero di
sacerdoti coreani inviati in missione ad gentes in paesi in via di sviluppo
aumentato significativamente: solo nel 2010, 33 sacerdoti hanno ricevuto il mandato missionario. Molti di loro operano nella prima evangelizzazione in paesi dellAfrica e dellAsia. Tra
le religiose, spicca la congregazione
Suore dei Beati Martiri Coreani, che
ha inviato 38 suore in sei paesi. Relativamente ai laici, si osserva laumento delle comunit cattoliche coreane in
diverse nazioni asiatiche, come lIndonesia, il Vietnam, le Filippine e la Cina.
Una delle organizzazioni pi attive nella promozione dellattivit missionaria lApostolato dei Laici Cattolici della Corea, che opera sotto legida della Conferenza Episcopale.

Rettori di seminario, direttori spirituali e formatori provenienti dai pi diversi contesti culturali ed
ecclesiali si sono riuniti a Roma, dal
7 all11 febbraio per una settimana
di studi sul tema La formazione spirituale personale nei seminari.
Organizzato dal Centro di Formazione Sacerdotale della Pontificia
Universit Santa Croce, levento ha
contato sulla presenza del Prefetto
della Congregazione per lEducazione Cattolica, Cardinale Zenon Grocholewski come pure su relatori come Mons. Salvatore Di Cristina, Arcivescovo di Monreale Mons. Jos
Mara Yanguas, Vescovo di Cuenca,
in Spagna e il Professor Luis Romera, Rettore di questUniversit.
Lidentit e le motivazioni del giovane che entra nel seminario, laiuto del seminario nello sviluppo della vita spirituale del seminarista, direzione spirituale e fragilit umana
e la formazione per la piena maturit spirituale sono stati i temi trattati
in questa settimana di studi.

stj.jus.br

Simposio sulla formazione


nei seminari

Pubblicazione del Nunzio


Apostolico in Brasile
Mons. Lorenzo Baldisseri, Nunzio Apostolico in Brasile, ha lanciato il 16 febbraio il suo libro: Diplomazia Pontificia Accordo Brasile-Santa Sede Interventi. La cerimonia si
realizzata nello Spazio Culturale del
Tribunale Superiore di Giustizia e ha
avuto come anfitrione il Ministro Ari
Pargendler, Presidente di questa alta
Corte Giudiziaria.
Nel salutare lAutore, il Ministro
ha ricordato le occasioni in cui Mons.

Lorenzo stato presente in Tribunale


come religioso e diplomatico. E oggi,
qui come giurista, ha aggiunto.
Lopera appena pubblicata contiene nozioni concettuali sulla diplomazia pontificia e resoconti sulla negoziazione dellaccordo tra la Repubblica Federativa del Brasile e la Santa
Sede relativamente allo statuto giuridico della Chiesa Cattolica promulgato nel febbraio 2010. Inoltre, piena di riflessioni culturali del Nunzio
su diversi temi di interesse giuridico.
Il ministro del Tribunale Superiore del Lavoro, Ives Gandra da Silva
Martins Figlio rappresentando suo
padre, autore della prefazione del
libro ha osservato che questopera aiuter a comprendere meglio la
diplomazia vaticana, sulla quale poco si conosce, e ha elogiato loperato del nunzio per la consumazione
dellaccordo Brasile Santa Sede.
Oltre a numerosi ministri e giudici, hanno preso parte allevento
lArcivescovo Emerito di Brasilia,
Cardinale Jos Freire Falco, il Presidente della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB),
Mons. Geraldo Lyrio Rocha, il Segretario Generale della CNBB,
Mons. Dimas Lara Barbosa, lArcivescovo di Belo Horizonte, Mons.
Walmor Oliveira de Azevedo, e lArcivescovo dellOrdinariato Militare
del Brasile, Mons. Osvino Both.

Diocesi di Tai Nan commemora


50 anni di fondazione
La Diocesi cinese di Tai Nan, creata il 21 marzo 1961, ha promosso
nei mesi di febbraio e marzo diverse
attivit commemorative del suo 50
anniversario, valorizzando particolarmente lorganizzazione di seminari di spiritualit ed evangelizzazione.
Nella sua lettera pastorale pubblicata con questo obiettivo, il Vescovo
diocesano, Mons. Bosco Lin Chi Nan,
ha incentivato questi seminari, con lobiettivo che tutti i fedeli si trasformino in strumenti di evangelizzazione.
Aprile 2011 Salvami

Regina43

Atto di vandalismo contro una


scuola cattolica in India
La scuola cattolica della Divina Provvidenza di Tilakwadi, nello stato indiano di Karnataka, stata attaccata da vandali che hanno distrutto vetri e hanno danneggiato la
struttura. Laggressione, avvenuta il
22 febbraio, ha generato panico tra
le Suore Canossiane, che lamministrano, come pure tra studenti e genitori, ma non ha causato feriti ha
informato lagenzia Fides.
Il Vescovo diocesano, Mons. Peter Machado, ha espresso la sua profonda preoccupazione per lepisodio, poich si tratta del secondo attacco a una scuola cattolica nella regione in un mese.

Inaugurata in Burundi la
Scuola Benedetto XVI
Nel suo recente viaggio in Burundi, il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio Cor

Unum, ha inaugurato il 5 marzo la


Scuola Benedetto XVI nella citt di
Muyaga.
Lobiettivo di questa visita
esprimere il mio ossequio e tutta la
mia partecipazione per tutto quello
che si fatto qui per la ricostruzione del paese. Io sono venuto anche a
portare il saluto, la benedizione e la
preghiera del Santo Padre ha dichiarato il Porporato sbarcando nella capitale di questa nazione dellAfrica centrale.
Il Presidente di Cor Unum
stato ricevuto dal Presidente dellAssemblea Nazionale, Pie
Ntavyohanyuma, il quale ha manifestato il suo apprezzamento per il
lavoro della Chiesa nel campo della
salute, delleducazione e della riconciliazione nazionale.
rhapsody-in-school.de

Secondo uninformazione dellagenzia Fides, la Diocesi di Tai Nan ha


circa 10.000 fedeli divisi in 30 parrocchie nelle quali esercitano le loro attivit 58 sacerdoti, 68 religiose e 10 catechisti. Mantiene diverse scuole, un
orfanotrofio e un ospizio per anziani.
Dispone di una casa editrice, un settimanale e 11 pubblicazioni mensili.

Progetto educativo porta musica


classica nelle scuole tedesche
Trasformare unaula di scuola in sala da concerto, dove da un

lato c il palco e dallaltro alcune file di sedie per far accomodare un gruppo di bambini, ecco una
lezione di musica poco convenzionale.
In questo modo, alcune scuole
tedesche che hanno aderito al progetto Rhapsody in School (Rapsodia
nella Scuola), concepito da oltre cinque anni dal pianista Lars Vogt, cercano di spiegare agli alunni il lavoro con la musica classica e incentivarli alla pratica della stessa secondo una notizia pubblicata l11
marzo da Deutsche Welle.
A volte, non si d un concerto nel
senso convenzionale del termine,
quanto una dimostrazione viva degli
strumenti musicali, seguita da piccoli giochi di indovinello per testare
le conoscenze degli alunni sullargomento.
Ritengo che, nel caso delle
arti e della musica, la formazione dipenda moltissimo dalla personalit del professore. Quando
si racconta qualcosa con entusiasmo, dicendo che si ama con passione quellattivit e che essa la
cosa principale nella propria vita, allora chi ascolta naturalmente
acquisisce curiosit sullargomento, chiedendosi che cosa sta dietro
a ci ha dichiarato lautore del
progetto.

300 mila Via Crucis


distribuite in Quaresima

ella Quaresima del 2011 lAssociazione Madonna di Fatima


Maria, Stella della Nuova Evangelizzazione ha pubblicato, specialmente per i suoi membri, una Via
Crucis, intitolata Via Crucis, cammino di dolore e di luce. Circa 300

Via Crucis
28-12-2010 14:44:00
IT_ViaSacra.indd 1

44Salvami Regina Aprile 2011

mila famiglie che partecipano a questa Campagna hanno ricevuto il libretto per posta, insieme ad
un invito a servirsene in particolare i
venerd, meditando e cercando di seguire le stazioni di Ges Cristo dal
Palazzo di Pilato fino al Calvario.

La Chiesa avr tre nuovi Santi

el Concistoro Ordinario Pubblico riunito sotto la presidenza di Papa Benedetto XVI il 21


febbraio, stata fissata per il 23 ottobre, Giornata
Mondiale delle Missioni, la canonizzazione di tre
fondatori:

santiebeati.it

Mons. Guido Maria Conforti

Vari artisti di fama hanno gi dato il loro contributo per il successo


di questa iniziativa.

Centro Missionario e Mariano


nellArcidiocesi di Czestochowa
Per desiderio di Mons. Stanisaw
Nowak, Arcivescovo di Czestochowa, sar costruito a Myszkow
Mrzyglod, vicino al Santuario della
Madonna del Santo Rosario, il Centro Missionario e Mariano.
Secondo il responsabile per la
realizzazione del progetto, Don Jacek Gancarek, parroco del Santua-

santiebeati.it

Bonifacia Rodrguez de Castro (18371905). Suora


spagnola, che insieme al suo direttore spirituale, Don
Francisco Buti, SJ, fond la Congregazione delle Serve di San Giuseppe, per lassistenza e la formazione delle giovani abbandonate. La sua fedelt al carisma la port a fondare una nuova casa a Zamora,
in Spagna, dove pass gli ultimi 22 anni della sua vita. Nel 2003, fu beatificata da Papa Giovanni Paolo II.

santiebeati.it

Mons. Guido Maria Conforti (18651931). Nato a


Ravadese, entr nel Seminario Diocesano di Parma
dove, dopo aver letto la biografia di San Francesco
Saverio, patrono delle Missioni, sent sbocciare nel
suo cuore il desiderio di essere missionario. Fond la
Pia Societ di San Francesco Saverio per le Missioni
Straniere (Missionari Saveriani), che ha come motto
fare del mondo una sola famiglia. Nominato Vescovo
di Parma nel 1907, si dedic con enorme zelo alle attivit pastorali, fino alla fine della sua vita. Nel 1996,
Papa Giovanni Paolo II lo proclam beato.

Don Luigi Guanella (18421915). Sacerdote italiano, noto come il Santo della Carit per essere
stato a fianco dei bisognosi ed invalidi. Fondatore
della Congregazione dei Servi della Carit e dellIstituto delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, con lobiettivo di prestare assistenza ai pi poveri e marginalizzati. Fu beatificato da Papa Paolo VI
nellottobre del 1964.

Don Luigi Guanella

rio e direttore delle Pontificie Opere


Missionarie dellArcidiocesi di Czestochowa, il Santuario della Madre
del Santo Rosario un luogo appropriato per il Centro Missionario e
Mariano. Il Santo Rosario la preghiera speciale per le missioni della
Chiesa.

Bibbia in kich, la lingua maia


pi parlata in Guatemala
Il Vescovo di Jalapa, in Guatemala, Mons. Julio Cabrera, ha presentato la recente pubblicazione della
Bibbia tradotta in kich, la pi po-

Bonifacia Rodrguez de Castro

polare delle 22 lingue maia parlate


in questo paese, secondo una notizia
del 4 marzo dellagenzia Fides. Il lavoro di traduzione stato realizzato nel corso di 23 anni, da un gruppo
coordinato dal sacerdote francese
Bernardo Guos e da Isabel Sucuqu,
guatemalteca originaria di Chich.
Secondo uninformazione di
Mons. Cabrera, la digitalizzazione
dellopera cominciata lanno scorso a Bilbao, in Spagna. stata stampata in Cina, da dove arrivata per
esser distribuita alla popolazione del
Guatemala.
Aprile 2011 Salvami

Regina45

Storia per bambini... o adulti pieni di fede?

La pietra nel cammino


Non appena si fece giorno, si cominciarono ad eseguire le
istruzioni del re: i soldati circondarono la strada mentre vari
operai effettuavano un servizio misterioso.
Suor Michelle Viccola, EP

al momento in cui il re rito di fraternit cristiana che face- eventuali difficolt, per quanto picera salito al trono, tutto va ricordare il comandamento nuo- cole esse fossero, ed il minimo proandava bene in quel re- vo di Ges: Come io vi ho amato, blema suscitava numerose proteste.
Il re era preoccupato. La pace e
gno lontano, un tempo cos amatevi anche voi gli uni gli alla tranquillit, che tanta fatica eratri (Gv 13, 34).
lacerato da continue guerre.
Tuttavia, il tempo pass e il tem- no costate, diedero spazio alla meIl sovrano era allo stesso tempo
forte e buono. Padroneggiava co- peramento degli abitanti del regno diocrit di spirito della popolazione.
me nessun altro larte della guerra cominci a cambiare... Abituandosi Allo stesso tempo, le liti tra i suoi
e possedeva truppe ben addestrate, a vivere nella prosperit, persero lo sudditi aumentavano. Il loro spirito,
ma preferiva ottenere la pace attra- spirito di sacrificio e di slancio. Non che mirava solo alle comodit della
verso trattati amichevoli. Pertanto, volevano pi sapere di affrontare vita, li rendeva irritabili ed egoisti.
Decise di esporre al Vemirando alla gloria di Dio
scovo le proprie preoccupae al bene del suo popolo,
zioni ed entrambi parlaroaveva gi firmato accorno a lungo. Il prelato soffriva
di di cooperazione con la
anche per la decadenza momaggior parte degli stati
rale del popolo, soprattutto
confinanti.
vedendo i Sacramenti semI villaggi del regno erano
pre meno frequentati.
in pieno sviluppo e gli affaChe cosa fare allora? Cori con i paesi limitrofi erano
me aiutare il popolo a comabbastanza prosperi. Il cliprendere la decadenza in cui
ma mite favoriva le coltivastava cadendo? Come allonzioni pi varie e persino la
tanarlo dallegoismo e rennatura collaborava a rendederlo consapevole della nere quella regione simile ad
cessit del sacrificio e delun paradiso.
la lotta in questa vita? Dopo
Gli abitanti erano lalunghe riflessioni e scambi di
boriosi, solidali e devoidee, prelato e sovrano architi. Le chiese erano semtettarono un progetto...
pre piene e i Sacramenti
Quella stessa notte, il re
erano molto frequentati.
Il re decise di esporre al Vescovo le proprie
chiam al suo cospetto una
preoccupazioni ed entrambi parlarono a lungo
Regnava tra tutti uno spi46Salvami Regina Aprile 2011

Edith Petitclerc

squadra scelta di soldati ed un gruppo fidato di servitori, per esporre loro il piano, esigendo il pi stretto segreto.
Non appena si fece giorno, si cominciarono ad eseguire le istruzioni del re. I soldati si diressero alla
strada principale di accesso al regno
e ne bloccarono sia laccesso che la
vista. Nessuno poteva avvicinarsi al
luogo in cui alcuni operai eseguivano un compito misterioso. Gli abitanti della regione, curiosi, cercavano di indovinare da lontano in che
cosa consistesse, tuttavia, non riuscivano a vedere nulla.
Finalmente, la strada fu liberata... Be, non esattamente: nel mezzo vi era ora unenorme pietra!
Passarono per di l mercanti e uomini ricchi del regno, anche se con
qualche difficolt, rasentavano la
pietra, ostentando indifferenza. Alcuni, pi esaltati, si infuriavano contro il re, lamentandosi per lo stato in
cui era tenuta la strada, ma non facevano nulla per rimuovere lostacolo.
In poco tempo la notizia corse per tutto il regno. Non vi era chi
non protestasse contro quella pietra ingombrante che tanto ostacolava il passo dei mezzi lungo una delle
arterie pi importanti del paese; ma
nessuno prendeva la bench minima
iniziativa per risolvere il problema.
Un bel giorno, giunse vicino alla
pietra il signor Fabiano. Era un piccolo agricoltore, dagli occhi vivaci e
dal corpo esile, che ogni settimana
percorreva quella stessa strada per
portare al mercato i frutti e le verdure del suo orto.
Vedendo tale ostacolo ostruire la
strada, scese dal suo carro disponendosi, con i figli, a toglierla di mezzo.
Spinsero la pietra con forza, ma senza risultato... Cercarono tronchi da
usare come leve, ma invano. Stanchi per la fatica, ma non scoraggiati,
si fermarono per prendere un podi
fiato.

Dopo la recitazione dellAve Maria, il Sig. Fabiano e i suoi figli uniti in un


unico sforzo riuscirono alla fine a rimuovere la grande roccia

Il signor Fabiano era irritato. Come era possibile che una semplice
roccia gli resistesse in questo modo?
Non avevano tolto migliaia di pietre
nel suo orto, e persino pi grandi,
per renderlo pi fertile? Non avevano costruito una diga dal fiume vicino per irrigare meglio le coltivazioni? E poi non solo lostacolo impediva il loro passaggio, ma quello di
tutti coloro che percorrevano quella strada...
Recuperate un po le forze, il signor Fabiano e i suoi figli si rimisero allopera. Insieme recitarono una
Ave Maria, come facevano prima
di iniziare il lavoro nei campi e uniti
in un unico sforzo riuscirono alla fine a rimuovere la grande roccia.
Felici e soddisfatti, erano gi
pronti a risalire sul carro quando intravidero, tra la polvere sollevata,
qualcosa di singolare. Era una borsa
di fine cuoio piena di monete doro,
accompagnata da un rotolo, in cui
era scritto: Questo il premio per
il valorosi che hanno rimosso dalla
strada questa scomoda pietra. La vita piena di ostacoli e noi dobbiamo
lottare sempre per vincerli. Era firmato dal re stesso!

Il fatto divenne presto molto noto


e il popolo apprese la lezione: erano diventati morbidi e compiacenti. Il minimo sforzo causava loro tristezza. Di fronte ad una qualche difficolt preferivano reclamare anzich tentare di risolverla.
La domenica successiva, le code dei confessionali si riempirono e le Messe in tutte le chiese erano frequentatissime. Il Vescovo, nella Messa grande in Cattedrale, colse loccasione per dire nella predica:
Gli ostacoli nella nostra vita sono eccellenti opportunit per comprendere che lesistenza delluomo
su questa terra una lotta. Cerchiamo di essere solidali gli uni con gli
altri e aiutiamoci nelle difficolt ma,
soprattutto, ricordiamoci sempre di
chiedere laiuto di Maria Santissima,
prima di affrontare qualsiasi problema, per quanto piccolo sia.
Con laiuto della grazia divina,
lintento del re e del Vescovo era
giunto a buon fine: quella pietra era
stata uno strumento perch il popolo ritornasse in s e fosse nuovamente bravo, disposto a fare qualsiasi sforzo per il bene del regno e la
maggior gloria di Dio.
Aprile 2011 Salvami

Regina47

_
_______
I Santi di ogni giorno
1. Beato Lodovico Pavoni, sacerdote (1848). Fond a Brescia la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata per la formazione professionale e religiosa dei bambini poveri.
2. San Francesco da Paola, eremita (1507).
Santa Teodora, vergine e martire (307). Giovane di 18 anni, catturata, torturata e gettata in mare, per
aver dato dimostrazioni di appoggio
e venerazione ai cristiani portati in
tribunale a Cesarea, in Palestina.

Francisco Lecaros

3. IV Domenica di Quaresima.
San Luigi Scrosoppi, sacerdote
(1884). Sacerdote della Congregazione dellOratorio fond a Udine,
la Congregazione delle Suore della
Divina Provvidenza, per leducazione cristiana dei giovani poveri.

4. SantIsidoro, Vescovo e Dottore della Chiesa (636).


Beato
Giuseppe
Benedetto
Dusmet, Vescovo (1894). Monaco
benedettino, nominato Vescovo di
Catania. Si impegn nella formazione e accompagnamento del clero, e
nellistruzione del popolo.
5. San Vincenzo Ferrer, sacerdote (1419).
Santa Caterina Thomas, vergine (1574). Entrata nelle Canoniche Regolari di SantAgostino a Palma de Maiorca, in Spagna, si distinse per la sua abnegazione e indifferenza riguardo se stessa.
6. San Pietro di Verona, sacerdote e martire (1252). Nato da genitori manichei abbracci la Fede Cattolica. Entrato nellOrdine Domenicano, combatt vigorosamente
le eresie fino a che fu ucciso dai
nemici della Chiesa.
7. San Giovanni Battista de
La Salle, sacerdote (1719).
Beati Edoardo Oldcorne, sacerdote, e Rodolfo Ashley, martiri (1606). Religiosi gesuiti, furono catturati, torturati e
squartati vivi, durante il regno
di Giacomo I dInghilterra.
8. San Dionigi di Corinto,
Vescovo (180). Grande conoscitore della Parola di Dio istru
con la predicazione i fedeli della sua diocesi, Corinto, e per
mezzo di lettere anche i Vescovi
di altre diocesi.

Santa Caterina da Siena in


atteggiamento caritatevole verso
Nostro Signore, sotto le spoglie di un
mendicante Affresco del Santuario di
Santa Caterina, Siena

48Salvami Regina Aprile 2011

9. Santa Casilda di Toledo,


vergine (1075). Giovane figlia
del governatore musulmano,
aiutava misericordiosamente i
cristiani prigionieri. Convertita
al Cristianesimo visse per molti

anni come eremita a Burgos, in Spagna.


10. V Domenica di Quaresima.
San Beda, il giovane, monaco
( circa nell883). Dopo aver servito limperatore Carlo Magno per 45
anni, pass il resto della vita in un
monastero a Venezia.
11. San Stanislao, Vescovo e
martire (1079).
Santa Gemma Galgani, vergine
(1905). Mistica italiana, insigne per
la contemplazione della Passione di
Cristo e per le sofferenze sopportate
con eroica pazienza. Mor un Sabato
Santo, a 25 anni.
12. San Alferio, abate (1050). Di
nobile famiglia italiana, si fece monaco, divenne discepolo di SantOdilone di Cluny. Fond poi in Campania un monastero che svolse un
importante ruolo nella riforma monastica.
13. San Martino I, Papa (656).
Beata Ida di Lovanio, vergine (
circa nel 1290). Dopo aver sofferto
molto a causa di suo padre, che non
accettava la sua vocazione, riusc a
convincerlo ed entr, come religiosa, nel monastero cistercense di Roosendaal, nellodierno Belgio.
14. Beato Pietro Gonzlez, sacerdote (1246). Domenicano, infaticabile apostolo dei marinai e pescatori
della Galizia, in Spagna.
15. SantOrtario, abate (sec.
XI). Condusse una vita di austerit e
preghiera nel monastero di Landelles, in Francia, dove assisteva gli infermi e aiutava i poveri.
16. San Magno di Orkney, martire (1116). Principe delle Isole Or-

______________________ Aprile
17. Domenica delle Palme.
Beata Maria Anna di Ges Navarro de Guevara, religiosa (1624).
Ammessa nellOrdine Mercedario
a Madrid, in Spagna, si dedic alle
opere di carit verso i malati e bisognosi.
18. Beato Giuseppe Moreau, sacerdote e martire (1794). Ghigliottinato durante la Rivoluzione Francese, per odio alla Fede.
19. San Leone IX, Papa (1054).
Come Vescovo di Toul, Francia, difese arduamente i diritti della Chiesa. Eletto Papa, convoc vari sinodi
per riformare il clero ed estirpare la
simonia.
20. SantAgnese di Montepulciano, vergine (1317). Entr a nove
anni nel monastero di Montepulciano. A soli quindici, fu eletta superiora del monastero di Proceno.
21. SantAnselmo, Vescovo e
Dottore della Chiesa (1109).
San Corrado di Parzham Birndorfer, religioso (1891). Giovane di
ricca famiglia della Baviera, in Germania, si fece cappuccino ed esercit per pi di 40 anni lumile funzione di portiere del convento.
22. Venerd Santo.
San Maryahb, martire (341).
Arcidiacono persiano martirizzato
durante la persecuzione del re Sapor II. Il suo nome significa: Il Signore dispone.
23. Sabato Santo.
San Giorgio, martire ( sec. IV).

SantAdalberto di Praga, Vescovo e martire (997).


San Gerardo di Orchimont,
Vescovo (994). Nei 31 anni in
cui fu Vescovo di Toul, in Francia, si prese cura dei poveri, soccorse gli abitanti durante la peste, sostenne i monasteri.
24. Domenica di Pasqua della
Resurrezione del Signore.
San Fedele da Sigmaringa,
sacerdote e martire (1622).
Santa Maria di Cleofa e Santa Salom. Insieme a Santa Maria Maddalena, andarono molto presto nel giorno di Pasqua al
Sepolcro del Signore, per ungere il suo Corpo, e ricevettero il
primo annuncio della Resurrezione.
25. San Marco, Evangelista.
San Pietro di San Giuseppe de
Betancur, religioso (1667). Membro del TerzOrdine Francescano, fond ad Antigua, in Guatemala, lOrdine dei Betlemiti, per lassistenza di orfani, mendicanti, malati, giovani abbandonati, pellegrini e
uomini invalidi.
26. San Raffaele Arniz Barn,
religioso (1938). Monaco del monastero cistercense di SantIsidoro
di Dueas, in Spagna. Sopport con
eroica pazienza la grave infermit
che lo port alla morte a 27 anni.
27. Beata Maria Antonia Bandrs y Elsegui, vergine (1919).
Monaca spagnola della Congregazione delle Figlie di Ges. Edific
tutti con la fede e serenit di spirito
con cui affront linesorabile malattia di cui mor a 21 anni.
28. San Pietro Chanel, sacerdote
e martire (1841).

santiebeati.it

cadi, in Scozia, si convert al Cristianesimo e fu assassinato a tradimento mentre compiva trattative di pace
con un principe rivale.

San Luigi Scrosoppi

San Luigi Maria Grignion de


Montfort, sacerdote (1716).
Beato Giuseppe Cebula, sacerdote e martire (1941). Sacerdote polacco, della Congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Rinchiuso nel campo di concentramento di Mauthausen, in Austria,
mor in seguito agli atroci supplizi
sofferti.
29. Santa Caterina da Siena, vergine e Dottore della Chiesa (1380).
SantAcardo, Vescovo e abate
(1172). Mentre era abate di San
Vittore a Parigi, fu eletto Vescovo di
Avranches. Scrisse varie opere per
incoraggiare le anime sulla via della perfezione.
30. San Pio V, Papa (1572).
San Lorenzo di Novara, sacerdote e martire ( sec. IV). Assassinato durante il regno di Giuliano lApostata, insieme a un gran numero
di bambini che aveva appena battezzato.
Aprile 2011 Salvami

Regina49

Lo spagnolo e il dolore
Il cammino che conduce alla vera felicit passa per
le avversit e le tribolazioni: dopo la Croce di questa
vita, sopportata con amore e rassegnazione, ci attende
laurora della Resurrezione.
Silvana Gabriela Chacaliaza Panez

in dallinizio della peregrinazione dellumanit


su questa Terra, la Divina Provvidenza ha dotato ogni popolo di qualit diverse. Cos, il belga ama la vita tranquilla e abitudinaria, il tedesco noto per il suo
dinamismo e capacit organizzativa,
mentre lo spagnolo si distingue per
un certo tipo di idealismo nel quale
la mistica e lo spirito agonistico si mescolano in modo singolare.
Dotati di una viva sensibilit per
il sovrannaturale, i membri pi caratteristici di questo popolo propendono al disprezzo dei beni terreni e
sono capaci di fare i pi ardui sacrifici per amore dellideale. Non sorprende, quindi, che, durante la Passione, le corde dellanima del cattolico spagnolo vibrino con unintensit particolare di fronte ai dolori di
Cristo e di sua Madre Santissima.
Cos, curioso costatare come
a Siviglia, per esempio, la maggior
parte delle immagini di Maria, indipendentemente dalla loro invocazione, riflettano le sofferenze della
Madre di Cristo ai piedi della Croce
o costatare lelevato numero di citt e villaggi di questo paese che hanno come patrona la Vergine delle Angustie o ancora la grande quantit di
spagnoli che hanno ricevuto nel Battesimo il nome Dolores (Dolore) o
Soledad (Solitudine).

50Salvami Regina Aprile 2011

Un evento, per, verificatosi verso la met del secolo XVIII, nella


mediterranea citt di Malaga, mostra, in modo ancor pi intenso,
questa realt. Correva lanno 1756,
quando fu devastata da una mortale epidemia: le strade erano deserte,
mentre negli ospedali e nei conventi
si ricoveravano gli infermi. Mancavano luoghi adeguati dove accoglierli e braccia per assisterli. Le campane delle chiese suonavano incessantemente a morto.
La terribile peste raggiunse anche la prigione. Mossi da una sincera devozione, i reclusi supplicarono le autorit di accordare loro il
permesso di portare in processione
per le strade la statua di Nostro Padre Ges El Rico, venerata nel vicino convento dei francescani.
Fu loro negata la richiesta ma,
presi da una piet ardente, non si
diedero per vinti: di notte, scapparono dalla prigione, simpossessarono
della statua e la condussero a spalla
per tutta la citt. Fatto questo, tornarono in carcere, senza nessun gesto di rivolta e senza che ne mancasse nemmeno uno.
Il fatto giunse alle orecchie del
re Carlo III che, sorpreso dalla fede di questi uomini, concesse alla Confraternita di Nostro Padre
Ges El Rico il privilegio di liberare un prigioniero ogni Settima-

na Santa, al passare della processione davanti alle porte della prigione. Tale prerogativa fu ratificata nel corso degli anni dai suoi successori, anche dallattuale re Juan
Carlos I, e rimane vigente ai nostri
giorni.
***
Dicono che quanto pi si ama, pi
si conosce lamato. Il popolo spagnolo, con la sua devozione ai dolori della Passione del Divino Salvatore, cos
come a quelli di sua Madre Santissima, ha raggiunto una nozione esatta
del ruolo della sofferenza in questa
valle di lacrime. Ha capito, inoltre,
che il Signore Ges, attraverso la sua
gloriosa Resurrezione, ci ha aperto le
porte del Cielo, facendoci partecipare, in un certo senso gi in Terra, alle
ineffabili gioie celestiali.
Avendo presente questa realt consolatrice, chiediamo alla Madonna dei Dolori, Madre del Redentore, che ci conceda la grazia di
farci capire quanto il cammino per
la vera felicit passi per le avversit e le tribolazioni. Che Essa ci insegni a vedere come le grandi grazie siano solitamente ottenute per
mezzo di grandi sofferenze e come,
dopo la Croce di questa vita, accettata con amore e rassegnazione, ci
aspettino laurora della Resurrezione e il gaudio della comunione eterna con Dio.

Foto: Srgio Hollmann

Nostro Padre Ges El Rico


(Mlaga)

Madonna de La Soledad, allinterno della Cattedrale di Siviglia

Baretta processionale del Santo Traslado (Mlaga)

Virgen de las Angustias


(Cuenca)

Santo Cristo di Vieros


(Mlaga)

Processione della Madonna del Rosario (Siviglia)

Aprile 2011 Salvami

Regina51

Santsimo Cristo de la
Victoria - Baslica y Real
Santuario de Santa Mara
de la Victoria, Mlaga
(Spagna)

(SantAlfonso Maria de Liguori,


Via Crucis)

Sergio Hollmann

morto mio Ges,


bacio intenerito
cotesta croce, ove
per me siete morto. Io per
li miei peccati ho meritato di fare una mala morte; ma la morte vostra la
speranza mia. Per i meriti della vostra morte datemi la grazia di morire abbracciato a vostri piedi e
ardendo per voi damore.

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