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UNIVERSIT DEGLI STUDI DI PISA


DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT

Corso di Laurea Triennale in
ECONOMIA AZIENDALE
GENERAL MANAGEMENT

Tesi di Laurea

ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA DELLE
SOCIETA DI CALCIO ITALIANE


Candidato: Relatore:
Filippo Mori Chiar.mo Prof. Marco Allegrini




ANNO ACCADEMICO 2012/2013

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Nel calcio non ci sono superuomini, ci sono solo uomini che vincono pi spesso di altri
(Jos Mourinho)




















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Indice:
Introduzione P.4
Capitolo 1) Confronto tra Estero e Italia P.5
Capitolo 2) Analisi economico-finanziaria riguardo le 4 grandi: Inter, Milan,
Juventus, Napoli P.8
Paragrafo 2.1) Analisi economico-patrimoniale-sportiva P.8
Paragrafo 2.2) Analisi del Valore/Costi della produzione P.11
Paragrafo 2.3) Analisi dei ricavi delle 4 societ P.14
Capitolo 3) Analisi economico-finanziaria riguardo Roma, Lazio e Fiorentina P.17
Paragrafo 3.1) Analisi economico-patrimoniale-sportiva P.17
Paragrafo 3.2) Analisi del Valore/Costi della produzione P.20
Paragrafo 3.3) Analisi dei ricavi delle 3 societ P.22
Capitolo 4) Analisi economico-finanziaria riguardo Udinese, Parma, Genoa P.24
Paragrafo 4.1) Analisi economico-patrimoniale-sportiva P.24
Paragrafo 4.2) Analisi del Valore/Costi della produzione P.27
Paragrafo 4.3) Analisi dei ricavi delle 4 grandi P.29
Capitolo 5) Considerazioni Finali P.31






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Introduzione:
Largomento oggetto di questa tesi riguarda lo sport pi seguito del mondo, quello che unisce persone pi
facoltose che ambiscono ad investire in questa industria con persone meno abbienti che al massimo
possono fare sacrifici per vedere giocare la propria squadra in casa o seguirla in trasferta: questo sport il
calcio.
Lanalisi che far sar di tipo economico-finanziario e sar relativa alla stagione 2011/2012, i bilanci
risalgono infatti allanno 2012; focalizzer lattenzione prima da un punto di vista macroeconomico, quindi
andr a vedere come si presenta la situazione delle squadre facenti parte delle cinque pi importanti leghe
estere europee e poi andr nella parte microeconomica riferendomi al campionato italiano ed alle 10
squadre pi importanti che ne fanno parte.
Ho diviso le squadre in 3 fasce diverse, nella prima fascia troviamo le cosiddette 3 grandi: Inter, Milan,
Juventus, con laggiunta del Napoli, non si poteva infatti lasciare fuori la squadra partenopea, che negli
ultimi anni ha lottato sempre per il vertice della classifica al pari delle altre 3 suddette calcando anche i
campi delle coppe europee.
In seconda fascia troviamo invece le squadre solitamente dette mine vaganti, ovvero quelle squadre che,
durante larco di una stagione, possono sorprendere facendo prestazioni al di sopra o al di sotto delle
aspettative , il caso appunto di Roma, Lazio e Fiorentina.
Nella terza ed ultima fascia troviamo invece le squadre che solitamente hanno come obiettivo stagionale la
lotta per la salvezza, per non retrocedere nella Serie B, nella serie cadetta, queste squadre sono: Udinese,
Parma e Genoa, come vedremo dalla nostra analisi troveremo squadre come lUdinese che alla fine della
stagione si qualificano ai preliminari di Champions League con un bilancio nettamente inferiore a squadre
come ad esempio lF.C. Internazionale che si qualifica ai preliminari di Europa League, oppure squadre
come la Roma che, pur avendo un bilancio con numeri al pari delle 4 grandi si deve accontentare di una
posizione di met classifica; come si soliti dire il bello di questo sport.
La Tesi comprende lanalisi per ogni gruppo di squadre del valore della rosa e del rapporto tra mezzi
propri/indebitamento finanziario, per poi passare alla parte economica e quindi a vedere la composizione
dei costi e dei ricavi e quanto incidono sul bilancio delle squadre sopra dette.
Saranno fatti dei riferimenti al Fair Play Finanziario nella parte economica ma anche in quella patrimoniale,
le regole infatti imposte dallUEFA obbligano le squadre ad avere un patrimonio netto positivo, un
indebitamento bancario ridotto al minimo ed una percentuale di incidenza dei costi del personale sui ricavi
delle societ non superiore al 70%.
Saranno analizzati nello specifico lincidenza dei costi del personale sul totale dei costi della produzione e,
come detto prima, sul totale dei ricavi ed inoltre trover spazio unaltra voce importante riguardante
lincidenza del costo del cartellino dei giocatori ovvero lammortamento delle immobilizzazioni immateriali
sul totale dei ricavi.
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Importante poi sar analizzare la composizione dei ricavi delle societ di calcio focalizzandosi sui ricavi
derivanti dalle partite casalinghe e dagli abbonamenti, sullimportanza dei Diritti TV e sullincidenza delle
operazioni di marketing e sponsorizzazioni delle societ calcistiche; vedremo inoltre, come diventa
importante per le squadre che vogliono rimanere al vertice, qualificarsi alle coppe europee per ricevere
proventi UEFA.

1) Confronto tra Estero e Italia:
Figura 1.1: Classificazione Ricavi Top 5 leghe europee:
Posizione Campionato Paese Ricavi ( mld)
1 Premier League

UK 2,9
2 Bundesliga

Germania 1,9
3 La Liga

Spagna 1,8
4 Serie A

Italia 1,6
5 Ligue 1

Francia 1,1
Totale Top 5 9,3
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I ricavi del calcio in Europa battono raggiungono i 19,4 miliardi di euro (+11% rispetto alla passata stagione).
La Serie A arriva a quota 1,6 miliardi di euro (+1%) e va a questultima il triste primato del pi alto rapporto
costo tesserati/ricavi (75%), i ricavi della Serie A sono ancora molto sbilanciati sui broadcasting (59%)
mentre le entrate del matchday raggiungono solo il 12%.
La Premier League inglese con 2,9 miliardi di euro si conferma leader in termini di ricavi; la Bundesliga
tedesca si conferma ancora una volta il campionato pi redditizio dEuropa con 190 milioni di utili operativi.
Dario Righetti, Partner Deloitte e responsabile Consumer Business sostiene che le 5 principali leghe
europee rappresentano circa il 48% dei ricavi totali generati nella stagione 2011/2012 raggiungendo i 9,3
miliardi; tale performance dimostra la continua capacit di crescita dei migliori club calcistici nonostante i
negativi effetti della crisi economica internazionale.
Le Top 5 a confronto:
La Premier League inglese continua ad essere la prima lega nel mondo, generando ricavi pari a 2,9 miliardi
di euro con una crescita del 16% nella stagione 2011/2012.
La Bundesliga tedesca, con un incremento di ricavi pari a 126 miliardi di euro, segna la crescita pi alta in
Europa raggiungendo 1,9 miliardi di fatturato (7%); tale crescita stata ottenuta grazie alla performance
dei due maggiori club della Germania: Bayern Monaco e Borussia Dortmund, che sono rispettivamente il
quarto e lundicesimo club pi grande dEuropa in termini economici.
La Liga spagnola ha raggiunto 1,76 miliardi di euro di fatturato segnando una crescita del 3% rispetto al
campionato scorso, confermandosi ancora una volta la lega pi polarizzata dEuropa: mentre i ricavi di Real
Madrid e Barcellona crescono in media del 7%.
La Serie A italiana col suo 1% dei ricavi rispetto alla stagione passata segna la crescita pi bassa delle top 5
dEuropa; il fatturato giunge a 1,57 miliardi di euro, confermandosi la quarta lega europea.
La Ligue 1 francese registra la performance pi alta in termini percentuali rispetto a tutte le altre leghe, con
una crescita del fatturato del 9% raggiunge 1,4 miliardi di euro; il Paris Saint Germain ha trainato la crescita
del campionato francese coi suoi 222 milioni di euro di fatturato.
Gli stipendi complessivi delle big five tra le leghe europee sono aumentati di 430 milioni si euro (+8%)
superando i 6 miliardi di euro nella stagione 2011/2012 con differenti tassi di crescita tra le principali leghe
europee.
La Bundesliga tedesca si conferma il campionato con il pi basso rapporto stipendi/ricavi (51%), mentre
allItalia spetta il primato negativo (75%); il rapporto stipendi/ricavi medio delle societ calcistiche europee
pari al 70%, singolare il caso della Spagna dove tale indicatore raggiunge lottimo valore del 47% per Real
Madrid e Barcellona, mentre per le altre societ della Liga si raggiungono valori di circa il 77%.
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Il controllo dei costi continua ad essere la sfida pi grande per le societ di calcio europee; i miglioramenti
ottenuti in Inghilterra, Francia e Germania sono un indicatore del desiderio dei club di raggiungere un
equilibrio economico pi sostenibile tra il livello dei costi di gestione e fatturato, in quella che la prima
stagione utile per il raggiungimento del punto di pareggio richiesto dal Fair Play Finanziario della UEFA;
qualcosa di positivo inizia ad intravedersi anche in Italia, in particolare Milan e Inter che hanno effettuato
una drastica riduzione degli ingaggi e un maggior focus sui giovani.
La Bundesliga tedesca si conferma ancora una volta il campionato pi redditizio dEuropa con 190 milioni di
euro di profitti operativi, un incremento dell11% rispetto alla stagione precedente, crescono anche i
profitti della Premier League che raggiungono i 155 milioni di euro e della Ligue 1 dove migliorano di 30
milioni di euro; in controtendenza la Serie A, che incrementa la propria perdita di ulteriori 11 milioni di
euro.
I ricavi commerciali sono cresciuti del 15% superando per la prima volta i 3 miliardi di euro e rappresentano
il 33% dei ricavi complessivi delle big five; nonostante tale crescita, la maggior fonte di ricavo delle big
five europee si conferma derivare dai diritti televisivi che, rappresentando circa il 47% dei ricavi
complessivi, hanno superato i 4,3 miliardi di euro.
Registra invece la pi bassa crescita la voce ricavi derivanti dalla vendita dei biglietti dingresso allo stadio:
nella stagione 2011/2012 hanno raggiunto 1,9 miliardi (+5%) e rappresentano solo il 20% dei ricavi dei 5
principali campionati; in Italia permane la forte concentrazione dei ricavi derivanti dalla cessione dei diritti
ai media, quasi il 60% del totale dei ricavi.
La presenza media per partita aumentata per la Bundesliga e per la Liga; nella Ligue 1 scesa per la
quarta stagione consecutiva, mentre la Serie A subisce la pi alta caduta con un -7% di presenze medie allo
stadio; la forte dipendenza dai diritti TV soprattutto riconducibile al fatto che le societ estere
dispongono di strutture e stadi di propriet che consentono alle stesse di porre in essere maggiori strategie
volte allincremento del fatturato; tale assunzione confermata altres dalleffetto positivo generatosi nel
2011/2012 sui ricavi della Juventus con lapertura del nuovo stadio.
Il Manchester United ha scalato due posizioni, passando al secondo posto della Football Money League di
Deloitte, classifica redatta sulla base della cifra daffari dei 20 maggiori club di calcio al mondo; il Real
Madrid rimane il club che, al mondo, genera la maggiore cifra daffari, oltre al Manchester United al
secondo posto e F.C. Barcellona al terzo, inoltre nella top five ritroviamo altri due club inglesi: Chelsea e
Arsenal, per trovare le italiane dobbiamo andare alla sesta posizione dove si piazza il Milan, lInternazionale
alla nona e subito dietro alla decima troviamo lA.S. Roma, infine la Juventus si piazza alla dodicesima
posizione.
Se Real Madrid e Barcellona rappresentano uneccezione in Spagna (sono le prime due della classifica, ma
anche le uniche spagnole presenti), ci che distingue il nostro modello da quello (vincente) inglese o (in
ascesa) tedesco il fatto che le nostre societ sono schiave dei diritti TV, che rappresentano la maggior
parte dei ricavi, nel caso estremo dellInter si arriva addirittura al 60%.



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2) Analisi economico-finanziaria delle 4 grandi: Inter, Milan, Juventus
e Napoli:

2.1) ANALISI ECONOMICO-PATRIMONIALE-SPORTIVA:
Figura 2.1: Classificazione dati economico-patrimoniali Inter, Milan, Juventus, Napoli.
F.C. INTERNAZIONALE

A.C. MILAN

F.C. JUVENTUS

S.S.C. NAPOLI

Diritti Pluriennali
Prestazioni
Calciatori/Attivo=
148.587.795/487.194.76
1= 30,5%
Diritti Pluriennali
Prestazioni
Calciatori/Attivo=
108.983.125/488.555.62
4= 22,3%
Diritti Pluriennali
Prestazioni
Calciatori/Attivo=
118.094.687/427.780.34
7= 27,6%
Diritti Pluriennali
Prestazioni
Calciatori/Attivo=
48.248.298/
138.168.981= 35%
Patrimonio Netto=
(21.327.163)
Patrimonio Netto=
32.888.220
Patrimonio Netto=
64.608.583
Patrimonio Netto=
44.025.810
Patr.
Netto/Indebitamento
finanziario= Non
calcolabile perch il patr.
netto negativo.
Patr.
Netto/Indebitamento
Finanziario=
32.888.220/236.855.667
= 13,8%
Patr.
Netto/Indebitamento
Finanziario=
64.608.583/127.000.00=
50,8%
Patr.
Netto/Indebitament
o Finanziario=non
calcolabile perch
debiti finanziari
assenti
Totale Valore della
Produzione= 235.686.916
Totale Valore della
Produzione= 295.128.131
Totale Valore della
Produzione= 213.786.231
Totale Valore della
Produzione=
155.929.550
Totale Costi del
Personale= 158.914.780
Totale Costi del
Personale= 175.906.475
Totale Costi del
Personale= 137.131.802
Totale Costi del
Personale=
57.890.558
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Costi personale/Punti:
158.914.780/58=
2.739.910
Costi personale/Punti:
175.906.475/80=
2.198.831
Costi personale/Punti=
137.131.802/84=
1.632.521
Costi
personale/Punti=
57.890.558/61=
949.025

Iniziamo la nostra analisi facendo delle considerazioni generali sui bilanci di Inter, Milan, Juventus e Napoli,
andremo poi, nei paragrafi successivi, ad analizzare le varie componenti dei ricavi e dei costi derivanti
dallultima gestione.
Iniziamo il nostro confronto dal valore della rosa delle suddette squadre partendo dalla squadra nerazzurra
che conta un valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori pari a 148.587.795, questo ha
unincidenza pari al 30% sullattivo, la Juventus si avvicina a questa cifra dato che ha unincidenza dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori sullattivo pari al 27,6% tale dato (in aumento rispetto al bilancio
precedente) probabilmente dovuto agli investimenti della societ per cercare di colmare il gap con le
squadre di vertice dopo due stagioni deludenti, ci infatti ampiamente dimostrato dalla vittoria finale del
campionato.
Con 48.248.298 milioni il Napoli la squadra ad avere una maggiore incidenza dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori sullattivo, pari al 35%, in linea con le tre grandi; tutto ci dovuto agli
investimenti importanti fatti dalla societ nel corso delle ultime campagne acquisti per cercare di portare la
squadra ai vertici del calcio italiano tentando di ritagliarsi anche un ruolo da protagonista in Europa, basti
pensare agli ottavi di finale di Champions League raggiunti nel 2011 ed alle prestazioni importanti fatte
anche in Europa League.
Diversa invece la situazione per il Milan che ha infatti ha unincidenza dei diritti pluriennali delle
prestazioni calciatori sullattivo pari al 22,3%, tutto ci dovuto alle cessioni importanti fatte nellultimo
anno come quelle di Ibrahimovic e Thiago Silva ed al mancato rinnovo di molti giocatori in scadenza di
contratto, di contro , la societ ha operato un calciomercato molto oculato cogliendo le opportunit offerte
dal mercato ed acquistando giocatori a parametro zero o ad un basso prezzo.
Arriviamo al Patrimonio Netto ed alle note dolenti per lF.C. Internazionale S.p.a. che registra un patrimonio
netto negativo per 21,3 milioni, la societ non rispetta le regole stabilite dal Fair Play Finanziario che
vogliono un patrimonio netto positivo ed lunica societ delle quattro suddette non in linea col FPF da
questo punto di vista, infatti il Milan registra un patrimonio netto positivo per 32,8 milioni, la Juventus per
64,6 milioni di euro ed infine il Napoli per 44 milioni; per le societ rossonera e bianconera tali risultati sono
stati raggiunti in seguito ad aumenti di capitale, discorso diverso invece per la societ nerazzurra il cui
titolare (Massimo Moratti allepoca) dovr certamente effettuare un aumento di capitale a copertura delle
perdite registrate al fine di riportare il patrimonio netto ad un livello superiore allo zero e quindi
accettabile.

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Il prossimo dato che affronteremo riguarda il rapporto tra mezzi propri (patrimonio netto) e mezzi di terzi
(indebitamento finanziario), per quanto riguarda le quattro societ abbiamo registrato quattro diverse
situazioni: purtoppo per Inter e Napoli non stato possibile analizzare tale dato per motivi diversi; i
nerazzurri infatti registrano un patrimonio netto negativo come detto in precedenza e quindi si appoggiano
esclusivamente su indebitamenti di natura finanziaria o commerciale, mentre i partenopei, a differenza
della societ milanese, non hanno debiti verso banche o istituti creditizi e quindi nella gestione accurata di
De Laurentiis prevalgono i mezzi propri.
Il Milan invece ha un ammontare del patrimonio netto che rappresenta il 13% del totale dei debiti
finanziari, la societ rossonera quindi dipendente in maniera quasi totale dalle banche o da istituti di
credito dato che il finanziamento della gestione tramite mezzi propri esiguo, la societ sta tentando di
ridurre lindebitamento finanziario anche in ottica Fair Play Finanziario, forse sono dovuto anche a ci le
campagne acquisti poco dispendiose della societ.
Infine analizziamo la Juventus dove i mezzi propri sono il 50% circa rispetto allindebitamento finanziario, la
situazione gi pi rosea dal momento che i mezzi propri rappresentano una fetta importante del
finanziamento della gestione ed i debiti finanziari ammontano a 127.000.000 euro, una cifra pi bassa
rispetto ai rossoneri, con unaccurata gestione quindi, i bianconeri, potranno continuare a finanziarsi
autonomamente cercando di ridurre in maniera graduale il debito verso le banche rendendosi cos
conformi alle normative UEFA.
Passiamo al valore della produzione, in realt in questo paragrafo introdurremo solo largomento lasciando
poi la vera e propria analisi di questa sezione del conto economico nel paragrafo successivo: la squadra che
vanta un maggior valore della produzione il Milan con 295 milioni di euro, nonostante i risultati sul campo
non siano allaltezza delle aspettative, il Milan rimane il club di Serie A pi ricco; nella speciale classifica
stilata da Deloitte, il club rossonero sceso dal settimo allottavo posto, ma ha visto il ricavato della
stagione 2011/2012 comunque aumentare rispetto alla stagione scorsa del 9% pari a 22,1 milioni.
A seguire abbiamo lInter con 235 milioni, i ricavi dei nerazzurri sono in calo rispetto al passato,
contribuiscono a tale dato negativo i proventi inferiori dai diritti televisivi, gli incassi da stadio e gli sponsor,
ma tutto ci lo vedremo dettagliatamente nei prossimi paragrafi, dopo i nerazzurri troviamo la Juventus
con 213 milioni, una spinta decisiva a questo risultato stata data dallapertura dello Juventus Stadium,
infatti i ricavi da botteghino sono triplicati passando da 11,6 a 31,8 milioni nonostante quattro gare in
meno, infine abbiamo il Napoli con 155 milioni, il presidente dei partenopei De Laurentiis riuscito a
portare la sua creatura tra le prime quindici del mondo, con un balzo di cinque posti rispetto allanno
precedente; un risultato straordinario arrivato grazie ad una crescita complessiva dei ricavi del 29%, tutto
ci grazie al cammino in Champions ed ai maggiori introiti televisivi . Dallanalisi svolta fino ad ora per
noto che societ come Napoli o Juventus hanno un bilancio maggiormente in salute e in regola col FPF
rispetto a Inter o Milan nonostante il maggior valore della produzione presentato dalle due milanesi.
Tutto ci sopra detto va sottratto agli ingenti costi del personale che sostengono le due societ rossonera e
nerazzurra che ammontano rispettivamente a 176 milioni ed a 159 milioni, esse infatti spendono di pi
rispetto alla Juventus (137 milioni); il Napoli per a sorprenderci perch, visti i risultati sportivi ottenuti
dalla squadra negli ultimi anni, registriamo un ammontare dei costi del personale pari a 58 milioni circa, in
netta diminuzione rispetto a quello delle altre tre grandi.
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Concludiamo questo paragrafo con un altro indice riguardante le 4 squadre analizzate finora, un indice che
si riferisce al costo sostenuto dalle squadre per ogni punto conquistato in campionato, partiamo dalla
squadra vincitrice del titolo, ovvero la Juventus, che ha speso per ogni punto conquistato dei suoi 84 punti
1,6 milioni, meno rispetto alla seconda classificata, il Milan, che ha speso per ogni punto circa 2,2 milioni di
euro, conquistando in totale 80 punti, deludente, infatti, stato il finale di campionato per la squadra
rossonera che, pur avendo sulla carta una rosa superiore a quelle delle dirette concorrenti, si lasciata
sfuggire la vittoria alla penultima giornata di campionato; lInter invece ha speso, per ognuno dei suoi 58
punti, una cifra di molto superiore a quella delle sue rivali, pari a 2,8 milioni circa per punto, a conferma
questo, della deludente stagione della squadra meneghina che si piazza al sesto posto, ma che aveva
costruito una squadra ed effettuato degli investimenti per una posizione migliore.
Il Napoli invece finisce la stagione quinto in classifica sfiorando laccesso ai preliminari di UEFA Champions
League ma spendendo soltanto 949 mila euro circa per ogni suo punto (totale 61 punti), quindi una cifra
di molto inferiore rispetto alle sue concorrenti, questo a dimostrazione dei grandi progressi fatti dalla
squadra allenata allepoca da Walter Mazzarri che, probabilmente, ha pagato dazio lonerosa
partecipazione, in termini di forze fisiche, alla UEFA Champions League, questo per dimostra che i risultati
ottenuti dalla squadra sono stati superiori alle aspettative di fronte alle spese sostenute.
2.2) ANALISI DEL VALORE/COSTI DELLA PRODUZIONE:
Figura 2.2: Analisi Valore/Costi della produzione Inter, Milan, Juventus, Napoli.
F.C. INTERNAZIONALE
Totale Valore della
Produzione:
235.686.916
A.C. MILAN
Totale Valore della
Produzione:
295.128.131
F.C. JUVENTUS
Totale Valore della
Produzione:
213.786.231
S.S.C. NAPOLI
Totale Valore della
Produzione:
155.929.550
Ricavi da Gare:
9.529.652
Ricavi da Gare:
19.213.213
Ricavi da Gare:
31.824.261
Ricavi da Gare:
16.961.064
Abbonamenti:
12.316.819
Abbonamenti:
13.283.226
Abbonamenti:
19.494.134
Abbonamenti:
6.342.793
Costo personale/costi
produzione:
158.914.780/
320.234.451= 49,6%
Costo personale/costi
produzione:
175.906.475/
319.497.296= 55%
Costo personale/costi
produzione=
137.131.802/
206.318.500= 66,4%
Costo personale/costi
produzione=
57.890.558/
129.683.970= 44,6%
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Costi Personale/Valore
Produzione:
158.914.780/235.686.91
6= 67,4%
Costi personale/Valore
Produzione:
175.906.475/295.128.13
1= 59,6%
Costi personale/Valore
Produzione:
137.131.802/213.786.23
1= 64,1%
Costi personale/Valore
Produzione:
57.890.558/155.929.55
0= 37,1%
Amm.ti Imm.
Immateriali/Valore
Produzione
52.571.000/235.686.916
= 22,3%
Amm.ti Imm.
Immateriali/ Valore
Produzione:
44.592.000/295.128.131
= 15,1%
Amm.ti Imm.
Immateriali/Valore
Produzione:
52.304.836/213.786.231
= 24,5%
Amm.ti Imm.
Immateriali/Valore
Produzione
27.659.371/155.929.55
0= 17,7%

Analisi Valore/Costi della Produzione: analizziamo le voci caratteristiche del valore della produzione esclusi
quelli dei ricavi da marketing che analizzer nel prossimo paragrafo e per quanto riguarda i costi della
produzione lincidenza della voce significativa che il costo del personale tesserato e degli ammortamenti.
Partiamo dallincidenza dei ricavi da gara: la societ che registra i pi alti incassi la Juventus che conta,
compresi gli abbonamenti, un ammontare di ricavi derivanti dalle presenze dei tifosi allo Juventus Stadium
per 51 milioni (di cui 19 milioni in abbonamenti); tutto ci dovuto ai vantaggi che ha comportato
linaugurazione del nuovo stadio di propriet essendo stata la prima societ italiana a credere in questo
progetto. Il trasferimento dal vecchio Olimpico al nuovo e invidiato Stadium, uniti ai risultati ritrovati,
hanno portato un aumento degli spettatori del 63%, passando da 21.966 a 35.755.
Al secondo posto troviamo il Milan con un ammontare di ricavi da gara pari a 19 milioni da sommare agli
abbonamenti (13 milioni) per un totale di 32 milioni di euro circa, i ricavi da botteghino sono aumentati
dell1% grazie al fatto che i rossoneri hanno disputato in casa due partite in pi; a seguire nella classifica dei
maggiori ricavi da stadio si piazza il Napoli con un ammontare complessivo di circa 23 milioni, da
sottolineare il grande apporto di ricavi derivante dalla partecipazione alla UEFA Champions League pari a
circa 8 milioni di euro.
Ultima posizione invece per lInter, di poco inferiore al Napoli con i suoi 21 milioni di euro di incassi
complessivi tra ricavi da gara ed abbonamenti, tale dato negativo dipende soprattutto dalle prestazioni
della squadra in campionato al di sotto delle aspettative e dalla prematura eliminazione dalla Champions
League agli ottavi di finale.
Passiamo ad analizzare lincidenza dei costi del personale sul valore della produzione, precisando che, ai fini
del FPF, tale incidenza non deve risultare superiore al 70%: partiamo dal Milan, con una percentuale pari al
59,6%, essa registra un ammontare di costi del personale tesserato pari a 175 milioni di euro, la squadra
rossonera risulta quella con la maggiore incidenza nonostante la sostanziale diminuzione degli stipendi
operata nellultima campagna trasferimenti caratterizzata dal mancato rinnovo di numerosi contratti in
scadenza di giocatori importanti, tale indicatore segnala la volont della societ di adeguarsi al FPF.
LInter invece ha un ammontare di costi del personale pari al 67,4% del valore della produzione, i costi del
personale ammontano a 165 milioni e sono in diminuzione rispetto allanno passato (190 milioni circa),
questo perch sono state operate da parte della societ delle operazioni di calciomercato che prevedevano
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la cessione di giocatori, seppur importanti, con ingaggi pesanti sul bilancio societario e lacquisto di
altrettanti calciatori con ingaggi pi bassi fissando un tetto massimo a 6 milioni di euro lanno; in futuro si
prevede unulteriore riduzione dei costi del personale dovuta alla mancanza dei proventi derivanti dalla
mancata partecipazione alla UEFA Champions League, per far fronte, quindi, ai 30/40 milioni che verranno
a mancare; siamo quasi entro il limite massimo imposto dal FPF.
Passiamo alla squadra bianconera, la Juventus, infatti, si trova pienamente in regola col FPF, la societ
registra un ammontare dei costi del personale tesserato pari a 137 milioni circa che incidono per il 64,1%
sul valore della produzione; in questo senso non sono stati conteggiati i costi verso altro personale che
sono pari a 12,959 milioni di euro che andrebbero ad incidere di un ulteriore 6% sui ricavi, non sono stati
conteggiati per perch la nostra analisi si focalizza prevalentemente sui costi relativi agli stipendi di
calciatori e allenatori, infatti complessivamente questi sono aumentati rispetto allanno passato, questo
perch la Juventus ha dovuto investire in calciatori di valore come Vidal e Vucinic per ottenere una rosa
competitiva per il campionato e prendendo un allenatore di esperienza come Antonio Conte che ha portato
a Torino tutto il suo staff.
Terminiamo col Napoli che registra unincidenza dei costi del personale sul valore della produzione pari al
37,1%, esemplare infatti il comportamento della societ partenopea ai fini del FPF, questo perch i costi
del personale nonostante siano aumentati rispetto allanno passato (57 milioni contro i 51 dellanno prima),
sono comunque di molto inferiori rispetto al limite del 70% previsto dalla normativa UEFA, questo dimostra
che il Napoli ha saputo valorizzare molto i giocatori gi presenti in rosa senza bisogno di sostituirli con
altrettanti giocatori dal valore pi oneroso ed ha operato unoculata politica sugli stipendi assumendo fin
dallentrata in vigore del FPF un tetto ingaggi non superiore ai 4,5 milioni percepiti dal giocatore pi
rappresentativo che era Cavani.
Concludiamo questo paragrafo analizzando lincidenza degli ammortamenti delle immobilizzazioni
immateriali sul valore della produzione, le squadre su cui incide maggiormente lammortamento del costo
del cartellino del giocatore sono Inter e Juventus, rispettivamente con delle percentuali pari al 22,3% e
24,5%, i nerazzurri spendono infatti 52,5 milioni di euro in ammortamenti, i bianconeri invece 52,3 milioni
di euro, cifra nettamente inferiore invece spesa dal Milan, pari a 44,2 milioni di euro con unincidenza del
15,1%, tale cifra dipesa molto da un ridimensionamento della campagna acquisti, i rossoneri sono la
societ con la percentuale di incidenza minore.
Infine troviamo il Napoli, i partenopei spendono meno di tutti i termini di ammortamenti dei diritti
pluriennali alle prestazioni calciatori, ovvero 27,6 milioni di euro che incidono sul fatturato della societ per
il 17,7%; anche in questo caso il Napoli dimostra di essere la societ pi attenta ai costi del cartellino dei
giocatori acquistati.






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2.3) ANALISI DEI RICAVI DELLE 4 SOCIETA:
Figura 2.3: Classificazione Ricavi Inter, Milan, Juventus, Napoli.
F.C. INTERNAZIONALE

A.C. MILAN

F.C. JUVENTUS

S.S.C. NAPOLI

Proventi da
Sponsorizzazioni:
27.736.943
Proventi da
Sponsorizzazioni:
34.571.850
Proventi da
Sponsorizzazioni:
53.452.409
Proventi da
Sponsorizzazioni:
26.699.223
Proventi TV: 80.880.514 Proventi TV: 84.298.775 Proventi TV: 90.581.926 Proventi TV:
54.206.822
Proventi UEFA:
31.569.000
Proventi UEFA:
55.519.453
Proventi UEFA:
0
Proventi UEFA:
29.128.000
Diritti TV/Tot. Ricavi:
112.449.514/
235.686.916= 48%
Diritti Tv/Tot. Ricavi:
139.818.228/
295.128.131= 47%
Diritti Tv/Tot. Ricavi:
90.581.926/
213.786.231= 42%
Diritti TV/Tot. Ricavi:
83.334.822/
155.929.550= 53%
Ricavi Marketing/
Val.Produzione:
29.405.275/
235.686.916= 12,5%
Ricavi Marketing/ Val.
Produzione:
44.315.056/
295.128.131= 15%
Ricavi Marketing/ Val.
Produzione:
48.100.000/
213.786.231= 22,4%
Ricavi Marketing/ Val.
Produzione:
22.767.461/
155.929.550= 14,6%

In questo paragrafo analizzeremo i dati relativi al marketing, sponsorizzazioni e ai proventi tv e quanto
incidono sui ricavi delle societ.
F.C. Internazionale guadagna, in termini di proventi da sponsorizzazioni, circa 27 milioni di euro, in calo
rispetto agli anni precedenti (28,6 milioni lanno prima), tali sponsorizzazioni sono finanziate in parte da
Pirelli che contribuisce per circa 13 milioni e dallo sponsor tecnico Nike che contribuisce con 11 milioni e
15

mezzo a tale voce vanno aggiunti 1,7 milioni che rappresentano i contributi pubblicitari, in totale i ricavi da
marketing incidono per la societ nerazzura pari al 12,5% sul totale dei ricavi.
La voce pi importante sono per i diritti televisivi che ammontano ad 80 milioni circa e ai quali vanno
aggiunti i proventi per la partecipazione a competizioni UEFA che ammontano a 31 milioni di euro, questo
significa che i diritti tv hanno unincidenza sui ricavi pari al 48%, quasi la met degli introiti, nel bilancio
successivo tali ricavi saranno in diminuzione a causa della mancata partecipazione alla UEFA Champions
League e saranno sostituiti dai proventi derivanti dallEuropa League, di norma molto inferiori; tali voci
sono strettamente legate allandamento sportivo della squadra, lInter, che nellultimo anno ha avuto
risultati deludenti, si trova costretta ad un ridimensionamento del budget.
Passiamo ora allaltra societ milanese: i proventi da sponsorizzazione del Milan ammontano a 34,5 milioni,
seconda solo alla Juventus in questa voce; contribuiscono a sponsorizzare la societ rossonera la compagnia
aerea Fly Emirates nonch sponsor ufficiale per 13,7 milioni con un premio fissato a 2,7 milioni in base al
raggiungimento di determinati obiettivi specifici, lo sponsor tecnico Adidas contribuisce per 16,7 milioni; gli
sponsor istituzionali, i fornitori ufficiali ed i partners commerciali contribuiscono per 3,7 milioni di euro.
I ricavi derivanti dal settore marketing ammontano invece a 45 milioni e riguardano anche la voce royalties
e proventi promo-pubblicitari, tale voce costituita dai proventi derivanti dalla vendita di pacchetti
promo-pubblicitari multi-prodotto ai vari partners, il Milan la squadra italiana senza uno stadio di
propriet che registra il maggior volume di ricavi commerciali, i ricavi del settore marketing incidono con
una percentuale pari al 15% sul totale dei ricavi.
I proventi da cessione diritti TV nazionali ammontano a 84,3 milioni, i proventi da partecipazione a
competizioni UEFA sono pari a 55 milioni, sono in netta crescite rispetto allanno precedente (+17%), ci
dovuto agli introiti derivanti dalla UEFA grazie al cammino fino ai quarti della Champions League; di pi
rispetto allInter ed in aumento rispetto ai 35 milioni dellanno precedente, questo incremento dovuto al
miglior piazzamento rispetto alledizione 2011/2012 ma anche al maggiore market pool riconosciuto dalla
UEFA per effetto della partecipazione di sole due squadre italiane alla Champions League 2012/2013; tali
proventi incidono sul totale dei ricavi per il 47%.
Passiamo ora alla squadra che ha fatto il suo ritorno in Champions League nel corso dellultima stagione,
ovvero il Napoli, il club partenopeo era infatti orfano dalla partecipazione alla coppa continentale per club
pi importante ormai da circa 30 anni: questo traguardo raggiunto di recente ha portato alla societ
maggiori introiti ed infatti possiamo notare come ai 54 milioni circa derivanti dai proventi TV per le gare di
campionato della squadra vengono aggiunti i 29 milioni derivanti dai proventi UEFA per la partecipazione
alla Champions League, che sommati ai 54 milioni sopra detti fanno un totale di 83.334.822 milioni di euro
(escluse le gare amichevoli) che incidono sui ricavi della societ per il 53% ovvero pi della met, questa
percentuale aumentata di molto nellultimo bilancio per via dei proventi UEFA che sono aumentati
rispetto allanno scorso quando il Napoli gareggiava in Europa League.
I proventi da sponsorizzazioni invece ammontano a 26.699.223 milioni, gli sponsor ufficiali contribuiscono
con 7,5 milioni e lo sponsor tecnico con 6 milioni circa il resto deriva da contributi erogati da altre
sponsorizzazioni , i proventi commerciali e royalties ammontano a 5.243.499 e i proventi da merchandising
sono pari a 1.192.862, sommando insieme tutti questi dati otteniamo un totale di 31.129.862 milioni che
sono il totale dei ricavi da marketing della societ e che hanno unincidenza pari al 21% sul totale dei ricavi
a dimostrazione che la societ azzurra cos come quella nerazzurra deve fare dei passi avanti nel marketing
vista limportanza di questa voce sul fronte dei ricavi anche in ottica futura.
16

Ultimiamo la nostra analisi con la Juventus, lunica squadra che non vanta il prestigio di partecipare ad una
competizione internazionale e questo fatto avr ripercussione sul volume dei ricavi, infatti i proventi UEFA
sono pari a zero e quindi si registrano solo i proventi TV da gare di campionato pari a 90,6 milioni di euro
che sono il 42% dei ricavi totali, nonostante lassenza degli introiti UEFA, anche i ricavi dai diritti TV hanno
subito un leggero rialzo, pari al 2%; i ricavi da sponsorizzazioni sono pari a 53,5 milioni ed incidono sul
valore della produzione per il 25%, un dato che gi in aumento rispetto agli anni passati grazie
allinaugurazione del nuovo stadio, ma che destinato ad aumentare visti i risultati sportivi raggiunti dalla
squadra in ambito nazionale; a livello commerciale e di marketing si registra un segno pi del 36%, sempre
grazie al nuovo impianto di gioco, dotato di ristoranti, bar e svago, come i moderni stadi europei.






















17

3) Analisi economico-finanziaria riguardo Roma, Lazio e Fiorentina:

3.1) ANALISI ECONOMICO-PATRIMONIALE-SPORTIVA:
Figura 3.1: Classificazione dati economico-patrimoniale Roma, Lazio, Fiorentina.
A.S. ROMA

S.S. LAZIO

A.C.F. FIORENTINA

Diritti pluriennali Prestazioni
Calciatori/Attivo=
82.934.402/303.771.288= 27,3%
Diritti pluriennali Prestazioni
Calciatori/Attivo=
47.077.904/185.154.912= 25,4%
Diritti pluriennali Prestazioni
Calciatori/Attivo=
63.409.175/182.081.303= 35%
Patrimonio Netto=
(52.463.000)
Patrimonio Netto= 14.665.185 Patrimonio Netto= 75.667.705
Patrimonio Netto/Indebitameno
Finanziario= non calcolabile
perch patr. netto negativo
Patrimonio Netto/Indebitamento
Finanziario= 14.665.185/27.684=
529,73
Patrimonio Netto/Indebitamento
Finanziario=
75.667.705/6.860.000= 11,03
Totale Valore della Produzione=
115.973.000
Totale Valore della Produzione=
95.509.291
Totale Valore della Produzione=
109.060.686
Totale Costi del Personale=
102.818.000
Totale Costi del Personale=
54.471.308
Totale Costi del Personale=
52.396.746
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Costi personale/Punti:
101.319.111/56= 1.809.270
Costi personale/Punti:
54.099.755/62= 872.577
Costi personale/Punti:
52.396.746/46= 1.139.060

In questo paragrafo inizieremo ad analizzare il bilancio delle squadre di media fascia, abbiamo selezionato 3
squadre: Roma, Lazio e Fiorentina; lanalisi che svolgeremo sar analoga a quella svolta finora, sar
interessante capire che ci sono, ovviamente, delle differenze con le squadre della fascia pi alta, ma anche
delle analogie.
Cominciamo con lanalisi del valore della rosa partendo dai giallorossi, i diritti pluriennali alle prestazioni dei
calciatori ammontano a 82.934.000 e rappresentano il 27,3% dellattivo, questo dato influenzato dalla
notevole e dispendiosa campagna acquisti fatta dalla societ romana acquistando giocatore per un totale di
45,5 milioni di euro circa e incassando soltanto circa 13 milioni di euro dalle cessioni, il pezzo pregiato
De Rossi, valutato 34.000.000 euro.
La Roma la societ col valore della rosa pi alto, segue infatti la Fiorentina con 63.409.175 milioni che
rappresentano il 35% dellattivo patrimoniale, anche la societ viola ha incrementato molto il valore della
rosa facendo acquisti per un totale di 34 milioni, tra gli acquisti pi costosi spiccano infatti quelli di Savic
(7,7 milioni dal Manchester City), Borja Valero (7 milioni dal Villareal) e Tomovic (5 milioni dal Genoa), il
giocatore col valore pi alto invece Jovetic, valutato 14 milioni.
Ultima tra le 3, non per risultati sportivi ma per numeri nei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori,
troviamo la Lazio con 47.077.904 milioni ha il valore della rosa pi basso tra le 3 ed incide per il 25%
sullattivo, tale dato diminuito rispetto al passato (51,5 milioni): questo dato imputabile allacquisto dei
diritti alle prestazioni sportive dei giocatori per 20,4 milioni (Marchetti, Ciss, Konko, Lulic), mitigato dalle
cessioni dei diritti alle prestazioni sportive dei giocatori per un valore contabile netto di 4,7 milioni
(Lichsteiner e Ciss).
Proseguendo la nostra analisi arriviamo al patrimonio netto, anche qui Fiorentina e Lazio si distinguono per
avere entrambe un patrimonio netto positivo, rispettivamente 75.667.000 milioni e 14.665.185 milioni di
euro, le societ sono pienamente conformi a quanto stabilito dal FPF, in particolare la Fiorentina,
dimostrando gli ingenti guadagni delle ultime stagioni; note dolenti invece per la Roma, essa registra infatti
un patrimonio netto negativo per 52,5 milioni di euro, anche qui la societ in controtendenza rispetto a
quanto stabilito dalle norme UEFA e quindi si suppone che il CDA dovr prendere provvedimenti fin dal
prossimo anno.
Analizziamo adesso le modalit di finanziamento delle tre squadre: partendo dalla Roma notiamo come la
societ registri un patrimonio netto negativo, come detto in precedenza non in regola con la normativa
UEFA sul Fair Play Finanziario, questo comporta un eccessivo indebitamento bancario (Unicredit detiene
delle quote importanti della societ) e quindi una gestione finanziata esclusivamente tramite mezzi di terzi;
dallaltra sponda del tevere invece la situazione ben diversa, infatti la Lazio ha un ammontare di debiti
finanziari esiguo (27.684) e la gestione si finanzia per gran parte grazie ai mezzi propri della societ, con le
stesse modalit opera anche la Fiorentina, lindebitamento finanziario pi alto rispetto ai biancocelesti
(6.860.000), ma la societ ha entrate importanti per quanto riguarda i mezzi propri, come visto in
19

precedenza il patrimonio netto, quindi la gestione anche in questo caso possiamo dire che sia accurata dal
punto di vista mezzi propri/mezzi di terzi.
Eccoci al valore della produzione, come fatto precedentemente, introduciamo soltanto largomento in
questo paragrafo per approfondirlo poi nei paragrafi successivi: la societ con il valore della produzione pi
alto la Roma con 115.973.000 euro, i giallorossi chiudono al diciannovesimo posto la classifica nella
Deloitte, i ricavi hanno subito un flop derivante dalla mancata partecipazione alla Champions League, segue
la Fiorentina con 109.060.686 ed infine la Lazio con 95.509.291; i giallorossi hanno maggiori ricavi delle
altre due societ ma a differenza di loro non sono ancora conformi al FPF.
A tali ricavi si contrappongono i costi del personale, il dato interessante che la Roma che spende
102.818.000, quindi quasi quanto lintero ammontare del valore della produzione ed il doppio di Lazio e
Fiorentina che pagano rispettivamente 54 milioni e 52 milioni circa per il personale, a giudicare dai numeri
possiamo dire che i giallorossi si avvicinano a Inter, Milan, Juventus e Napoli ma, a livello di risultati sportivi,
sono indietro rispetto alle 4 societ sopra dette.
Restiamo sui costi del personale e analizziamo un dato interessante, ovvero quanto le 3 societ hanno
pagato per ciascun punto realizzato in campionato nella stagione 2011/2012, la squadra che ha speso meno
in questo senso stata la Lazio, infatti da incorniciare la stagione dei biancocelesti che li ha visti
concludere il campionato al quarto posto, davanti il Napoli di un punto e dietro soli 2 punti dallUdinese
terminata terza, la societ ha pagato 872.577 euro per ognuno dei 62 punti conquistati qualificandosi
dunque allEuropa League per la stagione successiva; stagione deludente invece per la Fiorentina che
termina la stagione al tredicesimo posto con 46 punti e pagando 1.139.060 milioni di euro per ogni punto
ottenuto in campionato, per la Fiorentina questa stagione servir per ripartire con un nuovo progetto i cui
frutti si sono visti fin da subito allinizio del campionato 2012/2013.
Quindi rapportando la nostra analisi in termini di valutazioni sportive la Lazio la migliore delle tre squadre
in termini di costi del personale/punti in classifica, il club di Lotito ha speso per ogni punto in classifica
meno della met di quanto speso dalla Roma e poco meno della Fiorentina.
Discorso a parte riservato alla Roma, la societ quella che spende di pi anche in questa situazione:
1.809.270 milioni di euro per ogni punto totalizzando un totale di 56 punti e terminando la stagione al
settimo posto sfiorando solamente laccesso ai preliminari di Europa League, anche questa, per la squadra
giallorossa, stata una stagione al di sotto delle aspettative sia per la campagna acquisti effettuata, sia per
il valore della rosa e sia per le ingenti spese che sostiene la societ quasi al pari di una delle 4 grandi ma
che poi, eccezion fatta per lInter terminata solamente al sesto posto, tali esborsi sul campo sembrano non
essere ripagati dalle prestazioni sportive.






20

3.2) ANALISI DEL VALORE/COSTI DELLA PRODUZIONE:

Figura 3.2: Analisi valore/costi della produzione Roma, Lazio, Fiorentina.
A.S. ROMA
Valore della Produzione:
115.973.000
S.S. LAZIO
Valore della Produzione:
95.509.291
A.C.F. FIORENTINA
Valore della Produzione:
109.060.686
Ricavi da Gare:
14.802.538
Ricavi da Gare:
6.430.058
Ricavi da Gare:
6.947.878
Abbonamenti:
12.375.976
Abbonamenti:
3.210.738
Abbonamenti:
2.690.164
Costi personale/costi produzione:
101.319.111/132.965.376= 76%
Costi personale/costi
produzione:
54.099.755/71.961.900= 75%
Costi personale/costi
produzione:
52.396.746/107.29.693= 49%
Costi personale/Valore
Produzione:
101.319.111/115.973.000= 87,3%
Costi personale/Valore
Produzione:
54.099.755/95.509.291= 56,6%
Costi personale/Valore
Produzione:
52.396.746/107.29.693= 48%
Amm.ti Imm. Immateriali/Valore
Produzione:
28.770.000/115.973.000=
24,8%
Amm.ti Imm.
Immateriali/Valore Produzione:
20.556.677/95.509.291= 21,5%
Amm.ti Imm. Immateriali/Valore
Produzione:
28.331.136/109.060.686= 26%

In questo paragrafo continueremo la nostra analisi sulle 3 societ soffermandoci sul conto economico e sui
ricavi/costi di esercizio; partendo dai ricavi da stadio notiamo che, in tutte e 3 le societ, sono molto poveri,
Lazio e Fiorentina allincirca 6,5 milioni di euro ed entrambe arrivano a 9 milioni di euro circa compresi gli
abbonamenti, da quello che si legge nella relazione sulla gestione delle 2 societ, il dato relativo ai
biancocelesti in aumento, mentre quello relativo alla societ viola in diminuzione e questo dovuto
principalmente ai risultati sportivi dellultimo anno.
21

La Roma invece la societ con pi incassi (14 milioni) da stadio e pi abbonamenti (12 milioni), si pensi
che i ricavi rispetto agli anni passati sono diminuiti di molto (31 milioni nel 2011), ci dovuto alla mancata
partecipazione alle coppe europee, questo a conferma che landamento economico di una squadra di calcio
legato a quello sportivo.
Analizziamo ora i costi del personale e vediamo quanto incidono sui costi della produzione e sui ricavi delle
tre societ: partiamo dalla Fiorentina che la societ con i costi del personale pi bassi pari a 52,4 milioni di
euro, essi rappresentano il 49% dei costi della produzione (107 milioni), praticamente la met delle spese
societarie finanziano il personale tesserato, differente invece il dato riguardante i biancocelesti, essi
infatti spendono poco di pi rispetto alla societ viola per il personale che ammonta a 54,1 milioni, per
incidono per il 75% sui costi della produzione che sono di molto minori (72 milioni circa), la Roma invece
sostiene delle spese del personale molto pi ingenti rispetto alle altre 2 societ, i costi del personale infatti
ammontano a 101,3 milioni di euro, praticamente il doppio rispetto a Lazio e Fiorentina ed incidono per il
76% sui costi della produzione che ammontano a 132 milioni, anche qui il dato maggiore rispetto alle altre
due societ.
In ottica Fair Play Finanziario importante lincidenza dei costi del personale, sommati anche agli
ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali, sui ricavi, essi infatti, non devono superare il 70% dei
ricavi, secondo le norme UEFA tale gestione detta eccellente, in realt vedremo come unincidenza dei
soli costi del personale al di sotto del 70% sia sufficiente per ritenersi conformi ad una corretta gestione ; in
questo senso Fiorentina e Lazio si sono pienamente adeguate a tali regole, infatti i biancocelesti hanno
unincidenza dei costi del personale sui ricavi pari al 56,6% che sommato ai 20,5 milioni spesi in
ammortamenti raggiunge una percentuale pari al 78%, superiore si al 70%, limite per le gestioni eccellenti,
ma comunque tale dato non preoccupante.
La fiorentina invece ha unincidenza dei soli costi del personale sui ricavi pari al 48%, anche qui la societ
rientra pienamente nei limiti del FPF, considerato che gli ammortamenti peri diritti pluriennali alle
prestazioni calciatori ammontano a 28 milioni circa, il costo complessivo di gestione del personale risulta
incidere per il 74% sul totale dei ricavi, anche qui, come per la Lazio, siamo di poco sopra il 70% per
constatare una gestione eccellente, ma comunque tale rimane incoraggiante per ladeguamento della
societ alle norme imposte da Platini.
La situazione non invece fiorente per la Roma i cui costi del personale incidono per l87,3% sui ricavi,
siamo ben oltre il 70% e considerando gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali che
ammontano a 28,7 milioni di euro si raggiunge unincidenza dei costi del personale pi gli ammortamenti
negativa , ovviamente, come gi detto in precedenza, anche in questo caso la Roma ampiamente fuori dai
parametri del FPF, la societ dovr necessariamente rivedere la propria gestione ma soprattutto
lammontare delle spese per il personale, di troppo superiore rispetto ai ricavi effettivamente conseguiti
dalla societ.
Per quanto riguarda lammortamento dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori lincidenza
maggiore sui ricavi spetta alla Fiorentina per una percentuale pari al 26%, la societ dei Della Valle spende
infatti 28,3 milioni di ammortamento dei cartellini; cifra simile spesa anche dalla Roma (28,3 milioni di
euro) salvo avere unincidenza di poco minore rispetto ai viola pari al 24,8%.
Discorso a parte possiamo riservarlo alla Lazio, i biancocelesti spendono 20,5 milioni di euro per
ammortizzare il cartellino dei giocatori presenti in rosa ed hanno unincidenza sui ricavi della produzione
pari al 21,5%.
22

3.3) ANALISI DEI RICAVI DELLE 3 SOCIETA:

Figura 3.3: Classificazione Ricavi Roma, Lazio, Fiorentina.
A.S. ROMA

S.S. LAZIO

A.C.F. FIORENTINA

Proventi da Marketing: 11.650.000 Proventi da Marketing:
13.308.217
Proventi da Marketing:
11.908.015
Proventi TV:
64.407.000
Proventi TV:
52.370.293
Proventi TV:
40.940.987
Proventi UEFA:
0
Proventi UEFA:
2.610.758
Proventi UEFA:
0
Diritti TV/Tot. Ricavi:
64.407.000/115.973= 55,5%
Diritti TV/Tot. Ricavi:
54.961.051/82.962.497= 66%
Diritti TV/Tot. Ricavi:
40.940.987/109.060.686= 37,5%
Ricavi Marketing/Val. Produzione:
21.894.000/115.973.000= 19%
Ricavi Marketing/Val. Produzione:
14.531.435/95.509.291= 15%
Ricavi Marketing/Val. Produzione:
12.845.921/109.060.686= 12%


In questa sezione analizzeremo il marketing e i diritti tv delle tre squadre e di quanto essi incidono sui
ricavi.
23

I giallorossi guadagnano in termini di Marketing e sponsorizzazioni 11.650.000 euro, la squadra con i
minori proventi da sponsorizzazioni che incidono sul totale dei ricavi per il 19%, va ricordato per, che la
societ ha firmato di recente un accordo con lo sponsor tecnico Nike che porter diversi milioni nelle
casse societarie, questo sta a significare che comunque la societ si attivata per incrementare i propri
ricavi da merchandising.
La Fiorentina invece incassa 11.908.015 in termini di ricavi da marketing, leggermente di pi rispetto ai
giallorossi, tale dato dipende dalle sponsorizzazioni ufficiali e dallo sponsor tecnico che contribuiscono i n
totale con 6 milioni di euro pi altre sponsorizzazioni per un totale di 2,3 milioni; a tali numeri vanno
aggiunti i proventi pubblicitari, pari a 3,6 milioni di euro e, si riferiscono ai ricavi ottenuti per le attivit
svolte dalla societ viola e i proventi commerciali e royalties pari a 937.000 euro che si riferiscono
allattivit di merchandising e licensing; i ricavi da marketing incidono per il 12% sul valore della
produzione, la squadra che si serve meno di questo settore per incrementare i propri guadagni.
La Lazio la societ che tra le tre analizzate in questo capitolo guadagna di pi dal marketing e dalle
sponsorizzazioni: tali ricavi ammontano a 13.308.217 milioni di euro ed un grande contributo dipeso dallo
sponsor tecnico Puma che ha riconosciuto alla squadra dei premi per laccesso ed il superamento del girone
di Europa League, i ricavi da sponsorizzazioni ammontano a 4,2 milioni e rappresentano principalmente i
ricavi derivanti dal contratto con la Puma Italia s.r.l. I proventi pubblicitari ammontano a 8,5 milioni e sono
dovuti principalmente ai proventi derivanti dal contratto stipulato con la Infront Italy s.r.l. per 7,3 milioni;
lincidenza di tali ricavi rappresenta il 15% del totale del valore della produzione.
Gran parte dei ricavi delle societ di calcio italiane dipendono dai diritti TV ed infatti i ricavi della Roma,
come la maggior parte delle squadre italiane, confermano ci e risultano pari a 64.407.000 milioni
incidendo per il 55,5% sul totale dei ricavi, i numeri confermano la nostra tesi, bisogna considerare infatti
lassenza di proventi tv da parte della UEFA e nonostante ci i ricavi da diritti tv per i giallorossi
rappresentano oltre la met dei guadagni della societ, la perdita in ricavi dai diritti televisivi stata nella
misura del 29%.
I ricavi da diritti tv per la Lazio ammontano a 54.961.051: essi si suddividono per 52.370.293 in proventi tv
derivanti dalla nostra Lega Calcio e ad essi vanno incrementati i 2.610.758 milioni di euro derivanti dalla
partecipazione allEuropa League; il totale dei guadagni da proventi tv rappresenta il 66% del totale dei
ricavi della societ, in questo caso ben oltre la met dei ricavi vengono dalla cessione dei diritti televisivi,
questo dimostra come, per i biancocelesti, siano fondamentali tali ricavi per avere un bilancio in salute.
Tra le tre societ la Fiorentina quella meno dipendente dai diritti tv, tali proventi infatti ammontano a
40.940.987 milioni di euro, sono inferiori rispetto alle societ romane, ma anche inferiore la loro
incidenza sul valore della produzione che del 37,5%; tale dato confortante perch simboleggia il fatto
che con una buona politica di Marketing e delle oculate operazioni di mercato si possono ottenere dei
risultati maggiori in termini di ricavi societari, tale gestione potrebbe essere da esempio per le altre societ
anche se comunque sul valore della produzione continuano a pesare gli esigui incassi dalle gare casalinghe
di campionato.



24

4) Analisi economico-finanziaria riguardo Udinese, Parma e Genoa:

4.1) ANALISI ECONOMICO-PATRIMONIALE-SPORTIVA:
Figura 4.1: Classificazione dati economico-patrimoniali Udinese, Parma, Genoa.
UDINESE CALCIO

F.C. PARMA

GENOA CFC

Diritti pluriennali prestazioni
calciatori/Attivo:
46.325.957/172.517.863= 27%
Diritti pluriennali prestazioni
calciatori/Attivo:
80.238.449/172.585.520= 46,5%
Diritti pluriennali prestazioni
calciatori/Attivo:
99.380.534/308.407.535= 32%
Patrimonio Netto:
49.429.156
Patrimonio Netto:
26.479.083
Patrimonio Netto:
1.153.787
Patrimonio Netto/Indebitamento
Finanziario=
49.429.156/23.200.000= 2,13
Patrimonio Netto/Indebitamento
Finanziario=
26.479.083/39.202.374= 67,5%
Patrimonio Netto/Indebitamento
Finanziario=
1.153.787/91.500.000= 1,26%
Totale Valore della Produzione:
63.435.707
Totale Valore della Produzione:
101.486.232
Totale Valore della Produzione:
127.624.811
Totale Costi del Personale:
34.078.491
Totale Costi del Personale:
43.005.300
Totale Costi del Personale:
50.993.456
25

Costi Personale/Punti:
34.078.491/64= 532.476
Costi Personale/Punti:
43.005.300/56= 767.952
Costi Personale/Punti:
50.933.456/42= 1.214.130

Siamo giunti alle ultime 3 squadre, quelle che solitamente lottano per non retrocedere e sono lUdinese, il
Parma ed il Genoa.
Cominciamo la nostra analisi come fatto precedentemente partendo dal valore della rosa delle 3 squadre: il
valore netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori per ludinese al 30 giugno 2012 ammonta a
46,3 milioni di euro ed incide sullattivo per il 27%, la societ friulana ha fatto investimenti per 26,1 milioni
e cessioni per 10,2 milioni; il Parma invece la societ con la maggiore incidenza dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori sullattivo pari al 46,5%, la societ emiliana registra infatti un valore della rosa pari
a 80,2 milioni: lacquisto pi oneroso stato quello di Dorlan Pabon per 4 milioni arrivato dallAtletico
Nacional, mentre invece sono importanti le cessioni effettuate dal Parma: Sebastian Giovinco stato infatti
venduto alla Juventus per 22 milioni di euro e Fabio Borini stato ceduto alla Roma per un valore pari a 4,6
milioni; importanti sono state per il Parma le compartecipazioni che per non analizzeremo in questa tesi.
Arriviamo adesso al Genoa, la societ col pi alto valore della rosa: 99.380.534, che pu arrivare a 112
milioni considerando le compropriet che, come gi detto sopra, non sono oggetto della nostra analisi.
Lincidenza sullattivo di tale dato del 32%, tale cifra molto rilevante per un club come il Genoa, non a
caso, durante lAssemblea degli Azionisti, lAmministratore Delegato ha affermato che sar avviata una
forte campagna di dismissione di giocatori che sono a matricola del Genoa ma impegnati in altre societ,
come effettivamente avvenuto; tra i calciatori di maggior valore troviamo: Mattia Destro e Juraj Kucka
dallInter per un valore rispettivamente di 15 milioni e 13 milioni, Alexander Merkel dal Milan per 10,2
milioni, Ciro Immobile dalla Juventus per 8,2 milioni, Alberto Gilardino dalla Fiorentina per 8 milioni, Kevin
Constant valutato dal Milan 7,8 milioni ed infine Luca Antonelli valutato dal Parma 7,3 milioni.
Analizziamo ora il Patrimonio Netto delle 3 societ: tutte e tre hanno un patrimonio netto positivo, la
societ col patrimonio netto maggiore ludinese con 49.429.156 e quindi conforme a quanto stabilito dal
regolamento del Fair Play Finanziario, a seguire troviamo il Parma con 26,5 milioni e anchesso conforme a
quanto richiesto dalla normativa UEFA, infine troviamo il Genoa con un ammontare pari a 1.153.787.
Importante il modo in cui tali societ riescono a finanziarsi, il rapporto mezzi propri/mezzi di terzi gioca un
ruolo fondamentale nelle gestioni societarie, delle tre societ la gestione pi accurata apportata
dallUdinese, i mezzi propri (patrimonio netto) risultano essere il doppio rispetto ai mezzi di terzi
(indebitamento finanziario) e quindi importante vedere come la societ riesca ad avere ottimi risultati
sportivi accompagnati da una gestione prevalentemente autonoma.
Diversa invece la gestione del Parma, la societ emiliana ha un indebitamento finanziario superiore al
patrimonio netto, i mezzi propri sono inferiori anche se comunque costituiscono una parte importante della
gestione, ma la societ resta comunque, anche se non in maniera eccessiva, dipendente dalle banche o
istituti di credito; il Genoa invece non un esempio di gestione accurata, i mezzi propri finanziano una
parte molto esigua della gestione e sono l1,2% rispetto ai mezzi di terzi, il club rossoblu si appoggia
26

prevalentemente allindebitamento finanziario che risulta quindi essere lunica fonte di finanziamento per
la societ.
Per quanto riguarda lammontare dei ricavi delle tre societ, come fatto precedentemente, in questo
paragrafo ci limiteremo a citare il valore della produzione analizzandolo in maniera approfondita nei
paragrafi successivi: il Genoa la societ che registra i maggiori ricavi pari a 127.624.811, la maggioranza di
questi ricavi rappresentata anche dal player trading, ovvero dalle plusvalenze realizzate dalla cessione
temporanea dei calciatori e dalle compropriet che non sono per oggetto della nostra analisi, al secondo
posto si piazza il Parma con un ammontare del valore della produzione pari a 101,5 milioni ed infine
troviamo lUdinese con 63.435.707 ed anche qui grande incidenza ce lha il player trading.
In termini di costi del personale, che analizzeremo in maniera pi approfondita nel prossimo paragrafo, la
societ che ha pi spese il Genoa (53,9 milioni), a seguire troviamo il Parma con 43 milioni ed infine la
societ che spende meno in termini di stipendi lUdinese con 34,1 milioni.
Soffermandoci sempre sui costi del personale andiamo ora a vedere quanto hanno inciso dal punto di vista
esclusivamente sportivo e quindi andiamo a vedere quanto le tre societ hanno speso per ogni punto
conquistato in campionato: lUdinese la societ che ha speso meno, 532.476 euro per ogni punto, la cifra
cos bassa dovuta alla stagione dei bianconeri che si rivelata molto al di sopra delle aspettative,
terminando infatti al terzo posto, la squadra friulana ha ottenuto laccesso ai preliminari della UEFA
Champions League da cui poi saranno eliminati ad opera dei portoghesi del Braga, tale risultato era
impensabile per la societ che, come nelle passate stagioni, aveva fissato lobiettivo stagionale alla
permanenza in serie A.
Dopo lUdinese troviamo il Parma che ha speso 767.952 euro per ognuno dei 56 punti realizzati in
campionato, anche questa una cifra piuttosto bassa e dovuta alla stagione soddisfacente del club di
Ghirardi che riesce a raggiungere lottavo posto terminando nella parte sinistra della classifica ed evitando
quindi anzitempo lestenuante lotta per la salvezza.
Discorso a parte va fatto per il Genoa, il Grifone ha infatti speso 1.214.130 euro per ogni punto conquistato,
una cifra molto superiore alle altre due squadre, tale dato dipeso dalla difficile stagione dei rossoblu, la
squadra ha infatti realizzato 42 punti in campionato ed evitato la retrocessione solo alla penultima giornata
piazzandosi quindi al diciassettesimo posto in classifica.








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4.2) ANALISI DEL VALORE/COSTI DELLA PRODUZIONE:
Figura 4.2: Analisi valore/costi della produzione Udinese, Parma, Genoa
UDINESE CALCIO
Valore della Produzione:
63.435.707
F.C. PARMA
Valore della Produzione:
101.486.232
GENOA CFC
Valore della Produzione:
127.624.811
Ricavi da Gare:
1.958.254
Ricavi da Gare:
924.825
Ricavi da Gare:
1.136.172
Abbonamenti:
2.045.080
Abbonamenti:
2.651.517
Abbonamenti:
3.697.586
Costi Personale/Costi
Produzione:
34.078.491/91.173.233= 37%
Costi Personale/Costi
Produzione:
43.005.300/87.801.637= 49%
Costi Personale/Costi
Produzione:
50.933.456/136.628.745= 37%
Costi Personale/Valore
Produzione:
34.078.491/63.435.707= 53,7%
Costi Personale/Valore
Produzione:
43.005.300/101.486.232= 42,3%
Costi Personale/Valore
Produzione:
50.933.456/127.624.811= 40%
Amm.ti Imm.
Immateriali/Valore Produzione:
18.013.038/63.435.707= 28,4%
Amm.ti Imm. Immateriali/Valore
Produzione:
19.415.000/101.486.232= 19,1%
Amm.ti Imm. Immateriali/Valore
Produzione:
37.193.152/127.624.811= 29,1%

In questo paragrafo verranno analizzate in maniera dettagliata le voci pi importanti dei ricavi e dei costi
della produzione delle tre squadre e come incidono sul conto economico.
Partiamo dagli incassi relativi alle partite casalinghe e dagli abbonamenti, notiamo che la squadra pi
seguita dal proprio pubblico tra le tre il Genoa: i ricavi relativi alle gare giocate in casa ammontano a
1.136.172 milioni di euro che sono inferiori di poco a quelli dellUdinese ammontanti a quasi 2 milioni di
euro, per la differenza si trova negli abbonamenti dove il Genoa registra un ricavo di circa 3,7 milioni di
euro, superiore sia allUdinese (2 milioni circa) e al Parma che registra un ammontare degli abbonamenti
pari a 2,6 milioni circa, quindi superando di poco lUdinese, ma i ricavi da gare in casa ammontano a
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924.825 euro, cifra inferiore alle altre 2 societ e che fa notare come, tra le tre squadre, sia quella con il
minor seguito allo stadio.
Passiamo ad analizzare i costi del personale e vediamo quanto incidono sui costi della produzione, partiamo
dallUdinese, possiamo notare come i costi del personale ammontino a 34,1 milioni ed incidono per il 37%
sui costi della produzione che sono 91,1 milioni circa, quindi molto meno della met delle spese della
societ finiscono a finanziare gli stipendi dei dipendenti, stesso discorso vale per il Genoa, lammontare dei
costi per il personale di 53,9 milioni per il totale dei costi della produzione 136,6 milioni e lincidenza
pari al 37% come per lUdinese; differente invece la situazione del Parma, la societ ha un ammontare dei
costi del personale pari a 43 milioni di euro, i costi della produzione sono 83,8 milioni e quindi lincidenza
totale del 49%, quasi la met delle spese della societ emiliana sono quindi relative al pagamento degli
stipendi.
In ultima analisi per questo paragrafo analizzeremo lincidenza dei costi del personale sul valore della
produzione: partiamo dalla societ avente una maggiore incidenza ovvero lUdinese, i costi del personale
incidono sul valore della produzione per il 54% sommati agli ammortamenti per le immobilizzazioni
immateriali raggiungono l82%, gran parte dei ricavi della societ quindi vanno a finanziare le spese per il
personale tesserato, detto questa la societ della famiglia Pozzo risulta essere virtuosa nella gestione dei
costi del personale rientra pienamente nei parametri del Fair Play Finanziario spiegati nei capitoli e nei
paragrafi antecedenti.
Passiamo al Parma e notiamo che lincidenza dei costi del personale sui ricavi minore rispetto allUdinese
pari al 42% e raggiunge il 61% se si sommano anche i costi relativi agli ammortamenti, anche in questo caso
la societ rientra nei parametri imposti dal presidente UEFA Michel Platini ed ha avuto una gestione
economica annuale relativa ai costi del personale positiva; passando al Genoa notiamo come lincidenza dei
costi del personale sul valore della produzione si avvicini a quella del Parma e quindi pari al 40%, ma
complessivamente, sommando anche gli ammortamenti, arriviamo ad una percentuale pari al 69%, tale
dato poteva essere pi roseo se il grifone non avesse disputato una stagione deludente ed avendo anche un
eccessivo valore della rosa ci sono stati degli effetti negativi in termini di costi del personale ed
ammortamenti rapportati ai ricavi che hanno inciso negativamente essendo in parte collegati alle
prestazioni sportive delle squadre.









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4.3) ANALISI DEI RICAVI DELLE 3 SOCIETA:
Figura 4.3: Classificazione Ricavi Udinese, Parma, Genoa.
UDINESE CALCIO

F.C. PARMA

GENOA CFC

Proventi da Sponsorizzazioni:
4.992.636
Proventi da Sponsorizzazioni:
2.732.732
Proventi da Sponsorizzazioni:
3.714.704
Proventi TV:
35.813.972
Proventi TV:
29.767.302
Proventi TV:
32.935.286
Proventi UEFA:
5.293.198
Proventi UEFA:
0
Proventi UEFA:
0
Diritti TV/Tot. Ricavi:
41.107.170/63.435.707= 65%
Diritti TV/Tot. Ricavi:
29.767.302/101.486.232= 29%
Diritti TV/Tot. Ricavi:
32.935.286/127.624.811= 26%
Ricavi Marketing/Val.
Produzione:
6.937.555/63.435.707= 11%
Ricavi Marketing/Val.
Produzione:
6.596.522/101.486.232= 6,5%
Ricavi Marketing/Val.
Produzione:
14.261.356/127.624.811= 11%

Analizziamo ora i ricavi derivanti dalle sponsorizzazioni, dal marketing e dai diritti tv e vediamo quanto
incidono sul valore della produzione: la societ con i maggiori proventi da sponsorizzazioni lUdinese, la
societ infatti incassa 4.992.636 euro dagli sponsor, nel dettaglio si riferiscono per 1 milione dallo Sponsor
Ufficiale e per 1 milione dallo Sponsor Tecnico e per la restante parte si riferiscono ai contratti stipulati con
Sponsor Istituzionali, Fornitori ufficiali e tecnici, Partner Commerciali e ai proventi relativi alla cartellonistica
pubblicitaria allinterno dello stadio per le partite casalinghe della prima squadra.
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Al secondo posto si piazza il Genoa con 3.714.704 euro, anche qui i maggiori proventi derivano in
particolare dallo Sponsor Ufficiale, dallo Sponsor Tecnico e dallaffissione di cartelloni pubblicitari
allinterno dello stadio; molto spesso i proventi da sponsorizzazioni dipendono dai risultati della squadra,
forse questo il motivo per cui la societ ha incassato meno rispetto ad una concorrente come lUdinese.
Al terzo posto troviamo invece il Parma con 2.732.732, la squadra che guadagna meno in termini di
sponsorizzazioni, anche qui una grossa parte la fanno i cosiddetti Main Sponsor che per non
rappresentano uningente fonte di guadagno per la societ.
Passiamo ora alla voce pi importante, ovvero i diritti tv, essi rappresentano, come vedremo, gran parte dei
ricavi di queste societ: partendo dai bianconeri notiamo che i proventi televisivi ammontano a 35.813.972
e ad essi vanno aggiunti i proventi UEFA derivanti dalla partecipazione allEuropa League e ammontanti a
5.293.198, in totale i proventi derivanti dalle televisioni rappresentano il 65% dei ricavi della societ; a
seguire anche qui troviamo il Genoa che riceve per la cessione dei diritti televisivi una cifra pari a
32.935.286, anchessi esercitano una notevole influenza sul valore della produzione con unincidenza del
26%, una percentuale molto inferiore rispetto allUdinese, questo a dimostrazione che la squadra ligure
riesce ad avere una buona gestione dei ricavi senza dipendere in maniera quasi esclusiva dai diritti tv.
Lo stesso discorso pu essere fatto per il Parma: la societ incassa 29.767.302 in termini di proventi tv, ma
tali ricavi rappresentano il 29% del valore della produzione, questo dimostra come anche gli emiliani
riescono ad avere fonti di guadagno alternative alla cessione dei diritti televisivi.
Arriviamo adesso allultimo dato interessante che consiste nellosservare lincidenza delle capacit di fare
marketing delle 3 societ, i ricavi da marketing dipendono, oltre che dalle sponsorizzazioni, anche dai
proventi pubblicitari e dai proventi commerciali e royalties: Genoa e Udinese hanno unincidenza dei ricavi
da marketing sul valore della produzione pari all11%, per il Genoa tali ricavi ammontano a 14.261.356,
oltre alle sponsorizzazioni dobbiamo infatti sommare i proventi pubblicitari che ammontano a 1,6 milioni
ed i proventi commerciali e royalties che ammontano a 10.546.652, tale cifra importante dipesa dalla
cessione alla RAI dei diritti di sfruttamento delle immagini dellarchivio storico per 8,7 milioni; per lUdinese
invece lammontare di tali ricavi nettamente inferiore e pari a 6.937.555 di cui 1,6 milioni dipendono dai
proventi pubblicitari.
Un discorso a parte merita il Parma, la societ in termini di marketing guadagna una cifra simile allUdinese
pari a 6.596.522, tale cifra rappresenta per solo il 6,5% dei ricavi, tale incidenza esigua dovuta alla
importante plusvalenza ottenuta dalla cessione di Giovinco che va oltre i 50 milioni di euro, come abbiamo
gi fatto notare le plusvalenze non sono oggetto della nostra analisi ma in questo caso era necessario citare
tale dato.






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5) Considerazioni Finali:
Dallanalisi economico-finanziaria delle societ di calcio italiane oggetto della tesi e suddivise in 3 gruppi,
vale a dire: il gruppo delle quattro grandi: Inter, Milan, Juventus e Napoli, le squadre di medio-alta
classifica: Roma, Lazio e Fiorentina ed infine le squadre che lottano per evitare la retrocessione: Udinese,
Parma e Genoa, quindi delle dieci societ calcistiche italiane emerso come, dopo lintroduzione del Fair
Play Finanziario, tali societ abbiano ridotto i costi del personale ed anche lindebitamento finanziario
mettendosi in linea con la normativa UEFA, tali operazioni sono state svolte prevalentemente dalle grandi
squadre riducendo cos il gap con le squadre meno blasonate; in particolare emerso che societ come
Juventus e Milan stanno andando verso la conformit con le regole del Fair Play Finanziario, lInternazionale
invece si trova in una situazione tale da dover necessariamente ricorrere ad una ricapitalizzazione e ridurre
anche lindebitamento, onde evitare multe o penalizzazioni dalla UEFA, infine tra le squadre di vertice
troviamo il Napoli che ha operato una gestione eccellente dal punto di vista del contenimento dei costi.
Figura 5.1: Classificazione Ricavi Serie A 2011/2012

63.435.707
95.509.291
101.486.232
109.060.686
115.973.000
127.624.811
155.929.550
213.786.231
235.686.916
295.128.131
10) Udinese Calcio
9) S.S. Lazio
8) F.C. Parma
7) ACF Fiorentina
6) A.S. Roma
5) CFC Genoa
4) S.S.C. Napoli
3) F.C. Juventus
2) F.C. Internazionale
1) A.C. Milan
32

Dalla classificazione dei ricavi delle 10 squadre nominate sopra emerso come il Milan sia il club pi ricco
dItalia e la societ che consegue meno ricavi lUdinese, la classificazione ci mostra come le squadre di
vertice abbiano comunque la leadership nei ricavi, nonostante ci la classifica non rispecchia i risultati sul
campo, basti pensare che la Juventus, pur essendo sul gradino pi basso del podio, riuscita a vincere il
campionato, lInter, che si trova in seconda posizione, arrivata solo sesta, dietro squadre come Lazio e
Udinese che si trovano rispettivamente al penultimo e allultimo posto, come gi detto per i friulani
Figura 5.2: Classificazione Costi Personale/Punti in classifica 2011/2012.

Dalla classificazione riguardante il costo del personale in rapporto ai punti conseguiti in campionato emerge
come la classifica precedente riguardante i ricavi sia stravolta, in quanto lUdinese si trova adesso al primo
posto essendo la squadra che spende meno in termini di stipendi ed ottiene risultati migliori sul campo,
anche se non lotta per vincere il campionato, al terzo posto troviamo la Lazio che, pur spendendo meno in
stipendi riesce ad ottenere buoni risultati sul campo.
Fanno riflettere invece le posizioni di Inter e Milan, prime nella classifica dei ricavi, rispettivamente ultime e
penultime in questa classifica, i rossoneri giustificano tale dato negativo avendo lottato per le prime
posizioni in campionato a differenza dei nerazzurri che sopportano minori costi ma, in relazione ai punti
conseguiti in campionati, non sono stati raggiunti obiettivi soddisfacenti; la Roma, terzultima, investe molto
2.739.910
2.198.831
1.809.270
1.632.521
1.214.130
1.139.060
949.025
872.577
767.952
532.476
10) F.C. Internazionale 158.914.780/58
9) A.C. Milan 175.906.475/80
8) A.S. Roma 101.319.111/56
7) F.C. Juventus 137.131.802/84
6) CFC Genoa 50.933.456/42
5) ACF Fiorentina 52.396.746/46
4) S.S.C. Napoli 57.890.558/61
3) S.S. Lazio 54.099.758/62
2) F.C. Parma 43.005.300/56
1) Udinese Calcio 34.078.491/64
33

negli stipendi ma raccoglie poco sul campo visto che lultimo successo risale ormai al 2008 (coppa Italia);
infine la Juventus, si trova al settimo posto, ma tale posizione pi che giustificata dalle recenti vittorie
ottenute in ambito nazionale.
Aggiungendo ai costi del personale gli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali, ovvero
lammortamento del costo del cartellino del giocatore, possiamo notare come la nostra classificazione non
cambia e rimane quindi invariata, a tal proposito merita una menzione il Napoli, la societ risulta al quarto
posto in tutte e quattro le classifiche, a mio avviso quindi la societ con la migliore gestione in quanto
riesce ad ottenere un ammontare di ricavi soddisfacente e ad avere un attenzione accurata ai costi dei
calciatori sia in termini di stipendi sia in termini di cartellini , non una novit infatti il tetto ingaggi imposto
dalla societ partenopea ai suoi giocatori, nonostante ci la squadra lotta ormai costantemente per le
prime posizioni al pari delle altre squadre di vertice.
Figura 5.3: Classificazione Costi Personale+Ammortamenti immobilizzazioni immateriali/Punti Classifica
2011/2012


3.646.306
2.756.231
2.323.020
2.255.198
2.098.252
1.754.954
1.402.458
1.204.281
1.114.648
813.930
10) F.C. Internazionale: 158.914.780 + 52.571.000/58
9) A.C. Milan: 175.906.475 + 44.592.000/80
8) A.S. Roma: 101.319.111 + 28.770.000/56
7) F.C. Juventus: 137.131.802 + 52.304.836/84
6) CFC Genoa: 50.933.456 + 37.193.152/42
5) A.C.F. Fiorentina: 52.396.746 + 28.331.136/46
4) S.S.C. Napoli: 57.890.558 + 27.659.371/61
3) S.S. Lazio: 54.099.755 + 20.565.677/62
2) F.C. Parma: 43.005.300 + 19.415.000/56
1) Udinese Calcio: 34.078.491 + 18.013.038/64
34

Alla luce di quanto detto finora concludiamo la nostra tesi sostenendo che le squadre italiane arrancano e
sono meno competitive sul mercato, colpa delle entrate inferiori rispetto ai top club europei; prima i vari
Moratti e Berlusconi investivano di tasca propria, adesso con la crisi i club devono autofinanziarsi, ma la
situazione italiana negativa, in passato ci si affidati esclusivamente ai ricavi dalle cessioni dei diritti
televisivi, ma questo non pu pi bastare, un approfondimento meritano i diritti tv ed i ricavi da gara:
soffermandoci su questultima fonte di guadagno necessario fare riferimento ad un dato che vale per tutti
i club italiani che testimonia come i ricavi dagli stadi siano bassissimi: in media le entrate dagli stadi
corrispondono appena al 13% dei guadagni totali mentre per fare un esempio i club inglesi viaggiano su una
media del 30%, una differenza abissale, la colpa ricade sugli stadi italiani poco ospitali, stadi per la maggior
parte non di propriet, non un caso che la Juventus questanno abbia triplicato le entrate provenienti
dalla vendita dei biglietti, il confort e la visibilit di un impianto moderno rendono lo spettacolo della partita
decisamente migliore; ma lo stadio di propriet fornisce altri benefit, infatti la Juventus, come abbiamo
visto in precedenza, ha incrementato il proprio merchandising grazie ai negozi presenti nel nuovo stadio,
questo a conferma che lo stadio di propriet aiuterebbe non solo aumentando il numero dei biglietti
venduti ma incrementerebbe anche il merchandising.
Per quanto riguarda invece i diritti TV, che rappresentano la maggiore fonte di ricavi delle societ di calcio
italiane, Federico Buffa, commentatore per SKY Italia, ci fornisce una spiegazione sulle modalit di
assegnazione dei diritti televisivi italiani ed esteri: i diritti della Liga spagnola ad esempio si focalizzano su
Real Madrid e Barcellona che come abbiamo visto nel primo capitolo sono le squadre che rappresentano la
Liga, il prezzo per il pacchetto dei diritti televisivi infatti lo stesso sia con le 20 squadre, sia se si vogliono
trasmettere soltanto le partite di quelle due squadre; anche in Italia i diritti televisivi vengono assegnati in
base al valore delle squadre, basti pensare che i tifosi italiani sono convogliati per il 70% verso tre squadre e
quindi la lega assegnava tali proventi per il 70% a Inter, Milan e Juventus fino a che i presidenti delle 3
squadre pi tifate non si sono scontrati con la coalizione delle altre 17 societ guidate dal presidente Lotito
che si sono opposte a tale regime, la situazione italiana questa.
A livello internazionale il fascino della Serie A rimane comunque abbastanza alto, basti pensare che il derby
di Milano una delle partite pi viste al mondo, molto pi di Boca Juniors - River Plate, ma sotto il clasico
spagnolo (Real Madrid-Barcellona), che la seconda partita pi vista al mondo e sotto una partita di vertice
della Premier League che la prima partita pi vista al mondo; la spiegazione di tutto ci e quindi la
differenza tra la Premier League, la Liga Spagnola e la Serie A italiana va ricercata nel modo di approcciare
al mercato dei diritti televisivi: il mercato orientale IL mercato televisivo in questo momento per
potenza economica, la Premier inglese detiene l80% di questo mercato, basti pensare che il Manchester
United, la squadra pi rappresentativa della lega inglese, ha venduto la totalit dei suoi diritti a quel
mercato, compresi i diritti della televisione del club (Manchester United Channel) e facendo tourne in
oriente ogni volta che gli impegni ufficiali glielo permettono; il marketing della Premier League stato
quindi il pi grande di sempre della storia delle squadre di calcio, limportanza di ci testimoniata dal
fatto che in Premier le partite pi importanti spesso si giocano alle 12.00, ovvero al Prime Time orientale, in
Italia una partita come Inter Milan alle 12.00 non la possiamo giocare per la diversa concezione italiana
del marketing dei diritti televisivi, come gi detto in precedenza gli incassi da gara sono molto poveri e le
uniche entrate importanti sono rappresentate dai proventi televisivi che, a differenza della Premier League
o della Liga Spagnola o anche della Bundesliga, non sono stati reinvestiti in moderne infrastrutture, il calcio
italiano attempato quindi da questo punto di vista e tutto ci si riversa anche in ambito sportivo, basti
pensare, ad esempio, che il Real Madrid (vincitrice del campionato spagnolo) fattura oltre il doppio della
Juventus (vincitrice del campionato italiano) e quindi maggiormente disposta ad accaparrarsi i migliori
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giocatori sul mercato, la classifica stilata da Deloitte (capitolo 1) testimonia tutto ci, di contro i top club
italiani possono colmare tale gap solamente con un ottimo bagaglio tecnico anche se il problema rimane il
tetto ingaggi ormai applicato da tutte le squadre.
Il famoso giornalista di SKY conclude spiegando come in Inghilterra siano arrivati investitori stranieri, le
societ si sono aperte addirittura verso i loro antichi rivali: gli americani, che detengono la propriet di
molte squadre della Premier League; il futuro in Italia sembra quindi essere segnato e sar
presumibilmente quello di investitori stranieri, basti pensare ai recenti cambi di propriet avvenuti nella
Roma e nellInter, il problema capire se ci sono veramente investitori stranieri attratti dal nostro
campionato.
Alla fine della nostra analisi opportuno quindi rimarcare che i nostri manager dovrebbero imparare dai
tedeschi come vendere il prodotto-squadra e dagli inglesi come sfruttare al meglio le potenzialit dello
stadio, purtroppo (per noi) il problema sempre lo stesso: impianti inadeguati e vecchi, la violenza che non
si riesce completamente a debellare dagli stadi e per ultimo una scarsa attitudine al merchandising; risulta
poi lampante quanto sia importante fare pi strada possibile in Europa: meglio se in Champions League, ma
anche lEuropa League regala introiti come proventi TV, una cosa che i nostri dirigenti sembrano aver
capito solo da poco tempo, dopo anni a snobbare la coppa meno prestigiosa che costata allItalia la
perdita di una posizione nel ranking UEFA.
Forse da ricercare anche in questultimo dato (ranking UEFA), oltre ai problemi elencati in precedenza
che ormai affliggono il nostro campionato la ragione per cui investitori stranieri non sembrano essere
attirati dallinvestire nelle squadre italiane, ragion per cui auspichiamo nel breve termine un cambio di
mentalit nella gestione della nostra lega e nella gestione delle singole societ al fine di aprire i propri
orizzonti ai mercati esteri sia in termini di ricavi ma anche di investimenti, sperando che, in un futuro pi
breve possibile, il nostro campionato possa tornare ad essere uno dei pi apprezzati dEuropa.












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Indice Illustrazioni:
Figura 1.1: Classificazione Ricavi Top 5 leghe europee P.5
Figura 2.1: Classificazione dati economico-patrimoniali Inter, Milan, Juventus, Napoli
P.8
Figura 2.2: Analisi Valore/Costi della produzione Inter, Milan, Juventus, Napoli P.11
Figura 2.3: Classificazione Ricavi Inter, Milan, Juventus, Napoli P.14
Figura 3.1: Classificazione dati economico-patrimoniali Roma, Lazio, Fiorentina P.17
Figura 3.2: Analisi Valore/Costi della produzione Roma, Lazio, Fiorentina P.20
Figura 3.3: Classificazione Ricavi Roma, Lazio, Fiorentina P.22
Figura 4.1: Classificazione dati economico-patrimoniali Udinese, Parma, Genoa P.24
Figura 4.2: Analisi Valore/Costi della produzione Udinese, Parma, Genoa P.27
Figura 4.3: Classificazione Ricavi Udinese, Parma, Genoa P.29
Figura 5.1: Classificazione Ricavi Serie A 2011/2012 P.31
Figura 5.2: Classificazione Costi del personale/Punti in classifica 2011/2012 P.32
Figura 5.3: Classificazione Costi del Personale+Ammortamenti Immobilizzazioni
Immateriali/Punti in classifica 2011/2012 P.33









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Bibliografia:
Bilancio F.C. Internazionale Milano S.p.a.
Bilancio A.C. Milan S.p.a.
Bilancio F.C. Juventus S.p.a.
Bilancio S.S.C. Napoli S.p.a.
Bilancio A.S. Roma S.p.a.
Bilancio S.S. Lazio S.p.a.
Bilancio A.C.F. Fiorentina S.p.a.
Bilancio Udinese Calcio S.p.a.
Bilancio F.C. Parma S.p.a.
Bilancio CFC Genoa S.p.a.
UEFA Club Licensing and Financial Fair Play Regulations, Edition 2012

















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Sitografia:
Il blog di Luca Marotta-Tifoso Bilanciato
www.deloitte.com
www.gazzetta.it
www.uefa.com
YouTube: Notizie daSPORTo-2x06-Federico Buffa sul calcio italiano.
http://www.youtube.com/watch?v=WZK7Kbt6SeY

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