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Fisco e Diritto

Cassazione 18 novembre 2009, sentenza


n. 24302

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OLTRE L’ANNO LA NOTIFICA DELL’APPELLO AL DIFENSORE COSTITUITO
(CASSAZIONE N. 24302 DEL 18 NOVEMBRE 2009)

La notifica dell’atto di appello al procuratore costituito, così come previsto dall’art. 330, c. 1 CPC, è
legittima anche se effettuata oltre l’anno dalla pubblicazione della sentenza impugnata, purché la
stessa avvenga entro il c.d termine “lungo” previsto dall’art. 327. E il processo tributario non fa
eccezione. Nello specifico, la Cassazione ha stabilito che la disposizione di cui al predetto art. 330
CPC si notifica personalmente alla parte a norma degli artt. 137 e seguenti del CPC, “…deve essere
interpretata nel senso che essa si riferisce al termine di decadenza indicato nell’art. 327 c.p.c., il
quale, dopo l’entrata in vigore della l. 7 ottobre 1969 n. 742, rispetto alle cause in cui opera la
sospensione feriale dei termini, ha la maggior durata corrispondente al periodo di detta
sospensione feriale, il quale va dall’1 agosto al 15 settembre di ciascun anno…”. Ne consegue che
l’appello può essere notificato al procuratore costituito della parte entro un anno e quarantasei
giorni dal deposito della sentenza di primo grado che non è stata notificata.

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Cassazione 18 novembre 2009, sentenza n. 24302

Fatto

..... impugnava il silenzio rifiuto relativo ad istanza di rimborso di somme, inerenti a ferie non
godute, versate in quanto assoggettate a tassazione IRPEF.

La Commissione tributaria provinciale di ..... accoglieva il ricorso.

L'appello proposto dalla Direzione Regionale delle Entrate di ..... veniva dichiarato inammissibile
dalla Commissione tributaria regionale della Liguria, con la sentenza meglio indicata in epigrafe, in
quanto la relativa notifica, essendo eseguita oltre l’anno, era stata effettuata non alla parte
personalmente, bensì al procuratore costituito.

Avverso tale decisione proponevano ricorso per cassazione il Ministero dell'Economia e delle
Finanze e l'Agenzia delle Entrate, deducendo, con unico motivo, violazione dell'art. 330 c.p.c. e
dell’art. 17. c. 2, del d.lgs. n. 546 del 1992, (evidentemente) in relazione all'art. 360, n. 4, c.p.c.

Non si costituiva l’intimato.

Avviata la procedura prevista dall'art. 375 c.p.p., nel testo anteriore alla novella introdotta con il
D.Lgs. 2 febbraio 2006, n. 40, per aver il Procuratore Generale presso questa Corte rilevato la
manifesta fondatezza del ricorso, con ordinanza del 20 giugno 2007 la causa, sussistendo contrasto
giurisprudenziale, veniva rimessa alla pubblica udienza, in attesa della pronuncia delle Sezioni
Unite di questa Corte, già investite della questione relativa all’applicabilità o meno, al processo
tributario, della disposizione contenuta nell'art. 330 c.p.c.
Diritto

Il ricorso è fondato.

La Commissione tributaria regionale, invero, aveva affermato che, poiché la notifica dell’atto di
appello, intervenuta dopo un anno dal deposito della sentenza, era stata eseguita presso lo studio dei
difensori del ricorrente, e non personalmente a costui, tanto era avvenuto "in maniera irrituale, con
conseguenze insanabili sulla validità dell'appello".

Le Sezioni unite di questa Corte {nella medesima decisione che ha sostenuto la validità della
notifica anche in caso di consegna di un’unica copia dell’atto al procuratore costituito di una
pluralità di parti: Cass. Sez. Un., 15 dicembre 2008, n. 29290), hanno di recente affermato il
principio, condiviso dal Collegio, secondo cui l'art. 330 c.p.c., nella parte in cui dispone
l’eseguibilità della notifica dell'impugnazione presso il procuratore costituito, è applicabile al
processo tributario in quanto la specifica previsione normativa in tema di notificazioni contenuta
nell'art. 17 del d.lgs. n. 546 del 1992, secondo la quale la notifica deve eseguirsi (salvo quella a
mani proprie) nel domicilio eletto o, in mancanza, nella residenza o nella sede dichiarata dalla parte
all'atto della costituzione in giudizio, costituisce eccezione all'art. 170 c.p.c. (relativo alle sole
notificazioni endoprocessuali) e non all'art. 330 c.p.c., invece applicabile in virtù del richiamo
contenuto negli art. 1, comma 2 e 49 del d.lgs. n. 546 del 1992 alle norme processuali codicistiche,
non costituendo ostacolo, all’introduzione della notifica dell'impugnazione presso il procuratore
costituito, la non obbligatorietà, nel processo tributario, della rappresentanza processuale da parte
del procuratore "ad litem", in quanto tale rappresentanza, non essendo vietata, è facoltativa.

Stabilito il principio dell’applicabilità al processo tributario dell'art. 330 c.p.c., l'affermazione della
necessità della notifica alla parte personalmente, una volta trascorso l’anno solare, contenuta
nell'impugnata decisione, è nettamente contrastante con il consolidato orientamento di questa Corte,
secondo cui detta disposizione, nella parte in cui afferma che, dopo un anno dalla pubblicazione
della sentenza, l'impugnazione, se è ancora ammessa, si deve notificare alla parte personalmente,
deve essere interpretata nel senso che essa si riferisce al termine di decadenza indicato nell'art. 327
c.p.c, il quale, dopo l’entrata in vigore della L. 7 ottobre 1969 n, 742, rispetto alle cause in cui opera
la sospensione feriale dei termini, ha la maggior durata corrispondente al periodo di detta
sospensione feriale, il quale va dall'1 agosto al 15 settembre di ciascun anno (Cass. , 4 luglio 2007,
n. 15123; Cass., 12 novembre 2004, n. 21514; Cass. 15 settembre 2004, n. 18572; Cass. 11
novembre 2003 n. 16945; Cass. Sez. un. 20 dicembre 1993 n. 12593).

Tanto premesso, va rilevato che dall’esame del fascicolo processuale, consentito dalla natura del
vizio denunciato, si apprezza che l'appello venne proposto dall’Ufficio entro il termine di un anno e
quarantadue giorni dal deposito della sentenza di primo grado, che non risulta notificata. La notifica
al procuratore costituito, sulla base dei principi sopra evidenziati, non ha determinato alcuna
decadenza.

Il ricorso, pertanto, deve essere accolto; la sentenza impugnata, va cassata, con rinvio ad altra
sezione della C.T.R. per le conseguenti valutazioni di merito, ed anche per la liquidazione delle
spese.
P.Q.M.

Accoglie il ricorso. Cassa la sentenza impugnata e rinvia, anche per le spese, ad altra sezione della
Commissione Tributaria Regionale della Liguria.

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