Epidemiologici Roberto Sozzi Arpa Lazio Simone Bucci - DEP
Esigenza di partenza Individuazione della distribuzione sul territorio della concentrazione al suolo di un dato inquinante derivante dallemissione di questa sostanza da uno o pi punti di emissione di un dato impianto La determinazione del campo di concentrazione desiderato non pu essere normalmente effettuata impiegando misure perch: possibile effettuare un numero finito e limitato di misure puntuali la configurazione attuale dellimpianto diversa da quella di cui si cerca di stimare limpatto sanitario ed epidemiologico limpianto non ancora operativo. Simulazione con modelli di dispersione
Alcuni oncetti !eorici A" Impronta istantanea di una sorgente Si consideri unemissione k (puntuale areale lineare! appar" tenente ad un dato impianto localizzata nel punto #($%! & #(#! del territorio posta alla quota z che al tempo t emette una quantit' ( ) (t! di un dato inquinante i Linquinante viene: emesso dalla sorgente trasportato dalle masse daria con la velocit' e nella direzione del vento medio caratteristico della quota di emissione tenendo conto dell*innalzamento iniziale si disperde a seconda del grado di turbolenza dellaria
La concentrazione del plume in prossimit' del suolo determina la concentrazione dellinquinante i avente una rilevanza sanitaria ed epidemiologica.
+llistante t si determiner' al suolo un campo di concentrazione dellinquinante i (, i ! dovuto alla sorgente emissiva k. Se evidenziamo la porzione di territorio in cui , i - , min allora tutto ci pu essere evidenziato nel modo seguente. Sorgente k V e n t o
m e d i o Ci > Cmin
Impronta istantanea di una sorgente & la distribuzione spaziale della concentrazione di inquinante i prodotta al tempo t dallemissione da parte della sorgente k di una quantit' di inquinate ( ) i (t! Se indichiamo con . ) i (t! limpronta della sorgente essa definita sinteticamente come: . ) i (t! & , i (## ) ( ) i t! # & posizione generica nel territorio di cui si interessati ($%/! # ) & posizione della sorgente ($ s % s z s ! ( ) i & tasso di emissione al tempo t t & istante temporale a cui si interessati
Limpronta istantanea di una sorgente varia col tempo t perch: il tasso e la modalit' di emissione della sorgente ) pu variare con tempo le condizioni meteorologiche medie variano nel tempo (velocit' e direzione del vento ecc.! la capacit' disperdente dellatmosfera (turbolenza! varia nel tempo Limpronta istantanea ad uno stesso istante t varia con la sorgente perch: ogni sorgente ha una posizione diversa ogni sorgente pu avere la quota di emissione diversa ogni sorgente pu avere tasso di emissione diverso ogni sorgente pu avere modalit' di emissioni diversa
B" Impronta istantanea di un impianto Si consideri un generico impianto avente M sorgenti emissive distinte ognuna delle quali al tempo t produca unimpronta . ) i (t! relativamente allinquinante i. Le singole emissioni si disperderanno separatamente nellaria ed il campo complessivo di concentrazione dellinquinante i che si ottiene al suolo sar' il risultato della sovrapposizione dei campi dovuti alle singole. ,i vero se si trascurano le eventuali reazioni chimiche in aria. #ertanto limpronta istantanea . i (t! di un impianto relativamente allinquinante i sar' definita come:
Sorgente A Sorgente B 0ento medio per la sorgente + 0ento medio per la sorgente 1
Se si sta considerando un generico impianto: avente 2 sorgenti di vario genere poste in diverse posizioni con un dato inquinante emesso da tutte queste sorgenti e vogliamo stimare limpatto dellimpianto durante un periodo temporale 3 allora siamo interessati a stimare: limpronta istantanea delle singole sorgenti . ) i (t! ad ogni istante t 3 limpronta istantanea . i dellintero impianto Lunica possibilit' che abbiamo per stimare le impronte di interesse quella di impiegare un modello di simulazione della dispersione degli inquinanti in aria.
4n modello di dispersione degli inquinanti in aria un insieme di equazioni matematiche che descrivono lemissione di un certo inquinante dalle varie sorgenti considerate il suo trasporto dovuto al moto medio delle masse daria e la sua dispersione prodotta dalla turbolenza caratteristica dei bassi strati della 3roposfera. 5icostruisce il valore della concentrazione media al suolo: in una sequenza di periodi elementari temporali (in genere ore! t i (t 6 7t 8 ..t 9 ! in cui si suddiviso il periodo temporale di interesse 3 (es. uno o pi: anni!; in un insieme di nodi di una griglia regolare che si sovrappone al territorio su cui si vuole condurre lindagine. 5isoluzione spaziale del modello & dimensione cella di calcolo.
.l modello determina ad ogni t limpronta istantanea della singola sorgente emittente e limpronta complessiva dellimpianto. 5isultano quindi disponibili N impronte istantanee di impianto per tutti i periodi temporali elementari considerati che compongono il periodo di osservazione 3 cio la distribuzione in ogni punto della griglia che discretizza il territorio di interesse della concentrazione media dellinquinante i nel periodo t. Linsieme delle 9 impronte elementari . i (t! relative a ciascun periodo elementare di osservazione t costituisce la storia di impatto che il territorio considerato ha subito a causa della presenza dellimpianto in questione. Impronta dinamica complessi$a dell%impianto
+vere a disposizione limpronta complessiva dinamica di un impianto vuol dire avere a disposizione una massa enorme di informazioni sia spaziali che temporali. <a essa possibile estrarre se necessario una nutrita serie di indicatori sintetici quali per esempio: = .mpronta temporale media di impianto cio la distri" buzione spaziale della concentrazione media nel periodo di osservazione 3 = .mpronta dosimetrica dellimpianto cio la distribuzione spaziale della dose (concentrazione cumulata! = .mpronta massima = .mpronta dei superi rispetto ad un valore soglia = >cc. .mpronta di un impianto Specifica di un dato inquinante
2odello & strumento matematico?informatico che consente la stima dellimpronta di un impianto @biettivi del Lavoro: .ndividuazione di un numero limitato di modelli di simulazione della dispersione degli inquinanti in aria che possano essere di supporto alle indagini epidemiologiche e sanitarie verifica della loro realisticit' sulla base delle campagne sperimentali normalmente impiegate per validare i modelli e definizione delle loro performances messa a punto e validazione dei processori meteorologici dedicati alla predisposizione delle informazioni meteorologiche e micrometeorologiche (turbolenza atmosferica! indispensabili al loro funzionamento interfaccia user-friendly che consenta un impiego relativamente semplice anche ad operatori solo parzialmente esperti in materia
,riteri #reliminari per la scelta dei modelli di dispersione degli inquinanti in aria da considerare nel #rogetto: a! devono essere in grado di trattare le situazioni che si incontrano pi: frequentemente nelle indagini epidemiologiche e sanitarie cio " >missioni industriali multiple convogliate o meno " >missioni da arterie stradali " >missioni generiche comunque riconducibili alle tipologie puntuali areali lineari e volumetriche b! devono essere in grado di descrivere realisticamente almeno a livello orario la dispersione degli inquinanti in un dominio spaziale di medie dimensioni (es. A/$A/ )m! c! la risoluzione spaziale deve essere almeno dellordine delle centinaia di metri
#er il momento per semplicit' si trascurano gli effetti seguenti: la reattivit' chimica delle varie sostanze in aria la loro deposizione secca ed umida gli effetti di microscala (presenza di ostacoli che perturbano il flusso delle masse daria gli incanalamenti prodotti dalla geometria urbana gli effetti di scia ecc.!
Selezione preliminare dei modelli &' Modello di screening AERM(D Sicuramente un modello che non pu mancare nella selezione un modello: concettualmente e fisicamente molto semplice. 9el panorama dei modelli disponibili sicuramente un modello di questo genere dovr' essere stazionario molto noto prodotto e distribuito da unautorit' ambientale riconosciuta a livello internazionale e completamente gratuito imposto da questa autorit' ambientale per determinare in maniera realistica limpatto sulla qualit' dellaria di situazioni impiantistiche anche piuttosto complesse capace di operare in maniera ragionevolmente realistica anche in situazioni di orografia non completamente trascurabile.
+nche se nellimmaginario collettivo un modello di questo tipo dovrebbe essere il classico modello gaussiano stazionario (per es. il glorioso .S, di 4S">#+! le conoscenze micrometeorologiche attuali ed il confronto tra simulazioni modellistiche e le campagne sperimentali di validazione hanno evidenziato come questa classe di modelli sia ben poco realistica. +d essa si sostituita la classe dei modelli stazionari ibridi di cui il modello >#+ +>52@< un componente molto noto ed imposto dallagenzia ambientale statunitense per le simulazioni di primo livello. )uesta * la ragione per cui uno dei modelli selezionati * proprio il modello stazionario ibrido +S-EPA AERM(D'
,' Modello stazionario M(AR dedicato alle sorgenti stradali .l tipo di sorgenti emissive sostanzialmente trascurato da +>52@< quello delle sorgenti lineari con cui normalmente si modellano le arterie stradali. .n letteratura ben pochi sono i modelli dedicati a questo scopo e sono solo di due categorie estreme:
= modelli di elevatissima complessit' = modelli di elevatissima approssimazione (es. modelli ,+L.9>!. #er questo sulla base delle conoscenze disponibili in letteratura si deciso di mettere a punto un modello di media complessit' totalmente dedicato a questa tipologia di sorgenti emissive di notevole interesse ai fini sanitari ed epidemiologici. Modello M(AR Sviluppato congiuntamente da +rpa Lazio e dal <># Lazio
-' Modello di medio-alta complessit. ALAM( Brequentemente gli impianti da indagare sono collocati in contesti ambientali altamente complessi e limpiego del modello +>52@< in questi casi rischia di fornire informazioni molto lontane dalla realt'. >sempi di ci sono: .mpianti collocati in territori montagnosi e vallivi. .n questo caso gli inquinanti emessi sono sottoposti a campi meteorologici e micrometeorologici altamente variabili nello spazio e nel tempo; .mpianti collocati entro o nei pressi di centri urbani di notevoli dimensioni caratterizzati da unintensa isola di calore che produce alterazioni meteorologiche e micrometeorologiche non trascurabili; .mpianti collocati sulla costa. . regimi di brezza (di mare e di terra! ed il 3.1L (3hermal .nternal 1oundar% La%er! sono elementi fondamentali per la dispersione degli inquinanti in aria elementi che non possono essere introdotti in un modello stazionario.
.n sostanza queste problematiche fanno venir meno i presupposti di stazionariet' e di omogeneit' spaziale dei campi meteorologici e micrometeorologici che stanno alla base di un modello come +>52@<. La classe di modelli che possono essere candidati naturali ad un impiego in queste situazioni la classe dei 2odelli Lagrangiani a #articelle che sono: 9on stazionari ,ompletamente tridimensionali + questo proposito stato messo a punto da +rpa Lazio e dal <># sulla base di un attento studio della letteratura il Modello Lagrangiano a Particelle ALAM( che pur interiorizzando tutti gli elementi della 3eoria dei 2odelli Lagrangiani a #articelle privilegia la semplicit' duso e la velocit' di simulazione.
In/ormazioni di Input 0ecessarie ad un modello di simulazione1 = .nformazioni sul dominio di calcolo: tutte quelle informazioni che consentono di descrivere lambito spaziale in cui si colloca una simulazione di dispersione degli inquinanti in aria; = .nformazioni sulle emissioni: tutte quelle informazioni che consentono di localizzare le varie sorgenti che emettono un inquinante di interesse e di definire le relative modalit' di emissione; = .nformazioni sulla meteorologia e la capacit' disperdente dellatmosfera: informazioni che permettono al modello di trasportare e disperdere gli inquinanti emessi a seconda delle caratteristiche meteorologiche medie e della capacit' disperdente dellatmosfera.
A" In/ormazioni sul dominio di calcolo <ominio di calcolo & porzione rettangolare del territorio in cui si realizza la simulazione della dispersone degli inquinanti in aria. .n generale una porzione rettangolare di territorio i cui lati sono orientati rispettivamente: rispetto allasse $ delle coordinate geografiche (C">! rispetto allasse % delle coordinate geografiche (S"9! Dli elementi che lo definiscono sono: le coordinate geografiche dellangolo SC ($ / % / ! lestensione del dominio in direzione C"> (L $ ! lestensione del dominio in direzione S"9 (L % ! numero di nodi 9 $ equispaziati con cui si suddivide L $ numero di nodi 9 % equispaziati con cui si suddivide L %
y Nord x
@rografia #er descrivere lorografia presente allinterno del dominio di calcolo in modo da fornirla al modello come informazione essenziale sono possibili molti modi diversi. .l pi: semplice fornire ad ogni nodo delle griglia con cui si suddiviso il dominio di calcolo la rispettiva quota orografica.
In/ormazioni sulle emissioni 6! 9umero dei punti di emissione 8! ,aratteristiche fisiche di ciascuna sorgente cio: sorgente punto: posizione quota diametro sorgente linea: coordinate geografiche dei dueestremi sorgente area: assimilata ad un rettangolo quindi coordinate angolo SC orientazione rispetto agli assi $ % e dimensione dei due lati sorgente volume: coordinata angolo SC orientamento rispetto assi $% ed i tre lati del parallelepipedo E! 2odalit' di emissione: velocit' di emissione dei fumi e relativa temperatura F! 3asso di emissione q(g?s! dellinquinante considerato
In/ormazioni meteorologic2e e micrometeorologic2e Sono diverse per i tre modelli considerati. Modello AERM(D e M(AR <ato che entrambi sono modelli stazionari che ipotizzano una omogeneit' orizzontale delle caratteristiche meteorologiche e micrometeorologiche essi richiedono solo il profilo verticale delle principali variabili meteorologiche medie (velocit' e direzione media del vento! ed il valore dei parametri che quantificano la turbolenza (Briction 0elocit% Sensible Geat Blu$ 2i$ing Geight! La stazionariet' che li caratterizza richiede che le informazioni meteorologiche e micrometeorologiche siano fornite a livello orario.
Modello ALAM( >ssendo un modello totalmente non stazionario e tridimen" sionale richiede come informazioni meteorologiche: i campi tridimensionali delle variabili meteorologiche medie i campi tridimensionali delle variabili che caratterizzano la turbolenza dellatmosfera . campi debbono essere ricostruiti con appositi modelli meteorologici prognostici oppure con modelli diagnostici. Problemi da a//rontare .ndividuazione dei dati di base su cui effettuare le ricostruzioni delle informazioni meteorologiche. Si dovr' scegliere una fonte di informazione accessibile per i vari utenti dei modelli 5ealizzazione di opportuni processori meteo veri e propri modelli meteorologici di tipo diagnostico Sono gi' disponibili primi esemplari di processori
Inter/accia utente #er poter rendere possibile lutilizzo dei modelli selezionati anche ad utenti non modellisti opportuno realizzare un ambiente informatico user"friendl% che aiuti loperatore nel predisporre la simulazione modellistica richiesta. #erch tale ambiente sia effettivamente efficace neces" sario che lo si progetti in maniera tale che linterfaccia utente segua passo passo lutente: nellimpostare e realizzare una nuova simulazione nel modificare una simulazione gi' realizzata in precedenza. +llo stato attuale dei lavori si sta ponendo mano alla progettazione di massima prima e di dettaglio poi di questa interfaccia.