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John Ludos
elalunamidisserispondi@gmail.com
2008
P ref azione
Ciò che da sempre ha caratterizzato la vita umana è la scelta del singolo
attraverso il molteplice. In questa teoria, libera di essere consultata in ogni
momento di dubbio, ci si propone di analizzare la questione. Partiamo da
lontano. Come scegliere e giustificare le scelte medesime delle opzioni sulle
possibilità che ci sono proposte? Si enunciano i seguenti
Assioma 2 Trovare uno scopo potrebbe non essere una cosa cosı̀ facile.
Quando ci si chiede quali siano gli scopi possibili fra i quali scegliere si viene
ad uno scontro con la realtà. E’ infatti nella realtà che si effettuano le scelte,
ed ogni situazione da essa proposta pone dei limiti e dei vincoli alle nostre
decisioni. Ma dove iniziano e dove finiscono questi limiti? A seguito di
questa domanda, viene spontaneo il seguente
il quale però esula dagli scopi questa questa teoria 1 . Per trovare una
soluzione da cui partire, si propone al lettore di considerare il seguente
Lo spazio delle scelte perseguibili con il libero arbitrio, sarà indicato con Γ,
all’interno della realtà indicata con <.
T eoria
1
per una trattazione più esauriente dell’argomento si rimanda a Elogio della fuga di
Henry Laborit
1
A seguito della formulazione dell’assioma 3, si può postulare l’esistenza
di un numero finito di vie percorribili. Ci si trova allora di fronte ad un certo
tipo di realtà. Quella realtà che mi dice che sono un sottoinsieme generato
dagli eventi esterni. Quella realtà che mi sussurra dolcemente all’orecchio
“La libertà è un illusione”, e che vı̀ola l’assioma 3 . Ecco che sono succube
dell’ambiente che mi ha fabbricato. Si ha la seguente catena di sottoinsiemi:
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Definizione 1 si definisce fattore α, l’insieme dei momenti e delle situa-
zioni della realtà affrontati nel corso della vita, in grado di suscitare un vivo
interesse indipendente dal giudizio altrui, cui consegue immediatamente la
facoltà di compiere determinati atti di cui si ha conoscenza, consapevolezza
e controllo.
La precedente definizione ci conduce verso ciò che ci piace davvero, ciò che
per una volta almeno ci ha fatti sentire qualcuno di fronte a noi stessi e
nessun altro. Essere senza che nessuno ci veda. E allora ecco che siamo noi
a creare le strade, e la realtà non ci interessa più come entità a sé stante,
ma solo come un mare sulla superficie del quale poter nuotare liberamente,
per andare verso la propria isola felice. Esiste un alternativa in cui siamo
noi a poter finalmente creare i notstri sottoinsiemi:
α = f attore − α (10)
myf r = my − f riends (11)
mycu. = my − cultures (12)
s.o.t. = some − other − things (13)
s. = societys (14)
g.s. = global − society (15)
(16)
3
fracco di soldi ecc ecc). Animale sociale fino ad essere un aberrante buffone.
Non avere mai dubbi, ostenta sicurezza raggiunta a costo di menzogne che
ci siamo raccontati da soli.
• Stare nella propria cellula, bruciare i ponti e continuare a fare ciò che
ci da soddsfazione davanti a noi stessi e basta, e poi di fronte al mondo
fingere di essere normali ed omologati per non deludere, per non stare
male?
• Stare nella propria cellula, bruciare i ponti e continuare a fare ciò che
ci da soddsfazione davanti a noi stessi e basta, e poi di fronte al mondo
non fingere di essere quello che non si è, a costo di essere pazzi, soli...?
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affermativa, ma sono io che scrivo e quindi le regole le faccio io). Ma se
rispondo con un no, ci si trova davanti al seguente:
Paradosso 1 Come fai ad affermare senza avere dubbi che è meglio avere
dei dubbi?
Sarai d’accordo con me se dico che ciò che si deve assolutamente evitare
nella vita è la noia. E allora definisco il seguente:
T
Assioma 4 ogni individuo vuole che β < = ∅.
Resi più forti da questo assioma, ci viene in mente che la vita senza dubbi,
la vita di chi segue la propria forma di esistenza già prefabbricata, o anche
solo di chi fa finta, è vita in cui β prevale. Ecco perché non ho dubbi sul
fatto di preferire il dubbio. Qualsiasi sia la strada finale che si ha deciso di
intraprendere, qualsiasi sia stato il luogo o il momento, e indipendentemente
dal risultato della scelta, l’esistenza del dubbio è ciò che rende la possibilità
di effettuare una scelta ed è ciò che ci fa sentire effettivamente liberi e vivi.
Che si voglia seguire il fattore α o che si voglia tendere al fattore β, il senso
delle cose sarà restituito dalla memoria di avere avuto un dubbio.
Conclusione
Lo so che concludere una teoria abbracciando un paradosso non è ne ele-
gante ne corretto, ma la necessità di fuggire dalla noia imposta dall’assioma
4, mi consente di rispondere illogicamente, con la piacevole conseguenza di
evitare pedanterie intrise di fattore β.
Appendice
Sebbene sia al di fuori dell’argomento principale di questo trattatucolo, ci
sembra opportuno fare delle considerazioni sulle occasioni prive di interesse
che si propongono nello spazio degli eventi modificabili Γ. Si procede a dare
la seguente
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Definizione 3 Per occasioni prive di interesse si intende quell’insieme di
eventi Ψ, che per un certo periodo di tempo potrebbero appartnere a Γ, ma
da un determinato istante del corso degli eventi, smettono necesariamente di
appartenergli. Finiscono quindi nell’insieme di ciò che fa parte della realtà
esterna ma che è al di fuori di quanto ci può fornire un consistente fattore
α:
Ψ⊂Γ (17)
(Ψ + t) 6⊂ Γ =⇒ (Ψ + t) ⊂ < \ Γ (18)
Sui motivi del passaggio di Ψ all’insieme < \ Γ dato dalla formula 18 si può
brevemente ridurre all’aggiunta di svariate nuove possibilità ed occasioni allo
spazio <.
Il seguente importante teorema, utilizzato come criterio per rendere i propri
eventi il più possibile privi del fattore β conclude l’appendice sulle occasioni
prive di interesse:
Esercizi
<⊂Γ