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COMMISSIONE EUROPEA

COMUNICATO STAMPA
Bruxelles, 5 marzo 2014 -

L'UE propone una strategia di commercio responsabile


dei minerali provenienti da zone di conflitto
L'Alto rappresentante (AR) dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
Catherine Ashton e il Commissario dell'UE per il Commercio Karel De Gucht hanno
presentato in data odierna un approccio integrato per bloccare l'impiego dei profitti
derivanti dal commercio di minerali per finanziare conflitti armati. Grazie a questo
pacchetto di misure sar pi difficile per i gruppi armati operanti in zone di conflitto e ad
alto rischio finanziare le loro attivit mediante l'estrazione ed il commercio di minerali. Tale
approccio si ripropone di permettere alle imprese di approvvigionarsi pi facilmente di
stagno, tantalio, tungsteno e oro in modo responsabile, favorendo i canali commerciali
legittimi.
"Il nostro impegno mira ad impedire al commercio internazionale di minerali di
intensificare o perpetuare i conflitti", hanno dichiarato Catherine Ashton, Alto
rappresentante/Vicepresidente, e Karel De Gucht, Commissario dell'UE per il Commercio.
"L'iniziativa odierna sui "minerali dei conflitti" contribuir ad assicurare che il commercio
operi a favore della pace, delle comunit e della prosperit nelle zone colpite da conflitti
armati in tutto il mondo. Si tratta di un primo e tempestivo contributo dell'UE a sostegno
di un consenso raggiunto dal mondo imprenditoriale, dalla societ civile e dai governi dei
paesi dell'OCSE per permettere alle comunit di beneficiare delle loro risorse naturali."
La Commissione propone un progetto di regolamento che istituisce un sistema UE di
autocertificazione per gli importatori di stagno, tantalio, tungsteno e oro che scelgono di
importare tali risorse nell'Unione in modo responsabile. L'autocertificazione richiede agli
importatori dell'Unione di tali metalli e dei loro minerali di osservare il dovere di diligenza
(vale a dire evitare di provocare danni nelle zone in questione) garantendo che la gestione
ed il monitoraggio della catena di approvvigionamento e delle vendite rispettino le cinque
tappe previste dalla guida dell'OCSE sul dovere di diligenza. L'obiettivo quello di operare
al livello pi efficace della catena di approvvigionamento UE di tali minerali, agevolando il
flusso di informazioni a disposizione degli utenti finali sul dovere di diligenza. Il
regolamento offre agli importatori dell'Unione che commerciano legittimamente con
operatori di paesi colpiti da conflitti armati l'occasione di rafforzare il loro impegno per
garantire la trasparenza delle catene di approvvigionamento.
L'Unione europea intende pubblicare un elenco annuale di "fonditori e raffinatori
responsabili" a livello di UE e globale; tale iniziativa mira ad accrescere la responsabilit di
fonditori e raffinatori nei confronti del pubblico, ad aumentare la trasparenza delle catene
di approvvigionamento e a favorire un rifornimento responsabile di minerali. L'UE uno
dei maggiori mercati di stagno, tantalio, tungsteno e oro, con oltre 400 importatori di tali
minerali e metalli.

IP/14/218

La proposta di regolamento accompagnata da una "comunicazione", un documento che


delinea una strategia globale di politica estera volta a spezzare il collegamento tra i
conflitti armati e il commercio di minerali estratti nelle zone interessate dai conflitti. Tale
impostazione rafforza l'impegno dell'UE a sostegno della guida dell'OCSE sul dovere di
diligenza nonch la presenza e il sostegno offerti dalla politica estera dell'UE in tale
materia. Tramite la comunicazione la Commissione e l'Alto rappresentante/Vicepresidente
confermano che i "minerali dei conflitti" rientrano nell'agenda di politica estera dell'Unione
europea; quest'ultima intende prendere provvedimenti concreti, a livello nazionale e
internazionale, che spaziano dal sostegno al dialogo sulle politiche all'impegno diplomatico
nei paesi in cui si realizza la fusione di tali risorse. La comunicazione sostiene l'impegno
della Commissione e dell'Alto rappresentante a promuovere una diplomazia dell'Unione
forte e coerente in tema di materie prime, affrontando in modo coordinato e strategico il
vincolo tra sviluppo e sicurezza.
L'iniziativa odierna propone anche una serie di incentivi diretti a sostenere il regolamento
e a favorire l'osservanza del dovere di diligenza lungo tutta la catena di
approvvigionamento da parte delle imprese dell'Unione, come ad esempio:
incentivi a livello di appalti pubblici per le imprese che vendono prodotti, come
telefoni cellulari, stampanti e computer, contenenti stagno, tantalio, tungsteno e
oro;
un sostegno finanziario per aiutare le PMI a osservare l'obbligo di diligenza e l'OCSE
a realizzare interventi di sviluppo delle capacit e di sensibilizzazione;
un riconoscimento visibile agli sforzi delle imprese dell'UE che si riforniscono in modo
responsabile da zone o paesi colpiti da conflitti armati;
dialoghi sulle politiche ed impegno diplomatico con i governi dei paesi in cui tali
risorse vengono estratte, trasformate o consumate, al fine di favorire una maggiore
osservanza dell'obbligo di diligenza;
una diplomazia in tema di materie prime, anche nel contesto di iniziative multilaterali
inerenti all'obbligo di diligenza;
la cooperazione allo sviluppo con i paesi interessati;
il sostegno che gli Stati membri dell'UE possono garantire tramite gli strumenti e le
politiche nazionali.

Contesto
La proposta di regolamento si basa su una consultazione pubblica, una valutazione
d'impatto ed ampie consultazioni con l'OCSE, le imprese, la societ civile, nonch con
istituzioni nei paesi produttori.
Tale proposta risponde alla richiesta del Parlamento europeo, che nel 2010 ha invitato
l'Unione europea a legiferare sulla falsariga degli Stati Uniti, ove per le imprese che fanno
uso di "minerali dei conflitti" obbligatorio dichiararne l'origine e osservare l'obbligo di
diligenza.
La consultazione pubblica e la valutazione d'impatto hanno messo in evidenza la difficile
situazione di mercato nella regione dei Grandi Laghi, che ha indotto la Commissione a
sviluppare un modello alternativo, complementare e mirato. La Commissione ha inoltre
annunciato nella pubblicazione specializzata I mercati dei prodotti di base e le materie
prime e nella sua comunicazione dal titolo Commercio, crescita e sviluppo l'intenzione di
studiare il modo di rendere pi trasparente la catena di approvvigionamento.

Per ulteriori informazioni:


Domande frequenti sull'approvvigionamento responsabile di minerali provenienti da zone
di conflitto
Link al progetto di regolamento
Link alla comunicazione congiunta della Commissione europea e dell'Alto rappresentante
Link al documento di lavoro dei servizi della Commissione
Link allo studio esterno
OECD Due Diligence Guidance for Responsible Supply Chains of Minerals from ConflictAffected and High-Risk Areas
Outcome of the public consultation

Contatti:
John Clancy (+32 2 295 37 73)
Helene Banner (+32 2 295 24 07)
Maja Kocijancic (+32 2 298 65 70)
Eamonn Prendergast (+32 2 299 88 51)
Per il pubblico: Europe Direct per telefono 00 800 6 7 8 9 10 11 o per email

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