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OSPITALITÀ EROICA

Ottobre 1943: nell’abbazia


di Tre Fontane vi sono ebrei,
nazisti, disertori e frati
...sotto un solo tetto!

hi visita l’abbazia trappista di dissi sopra, al primo comparire delle

C Tre Fontane e le sue tre chiese,


secolare memoria del martirio
dell’apostolo Paolo, è costretto a
commerciali con l’abbazia, perché
fabbricava i sacchi con cui i frati
truppe d’assalto tedesche abbiamo
subìto delle perquisizioni ingiuste,
soprusi, sopraffazioni, ma per mezzo
passare sotto il medievale arco di Carlo portavano al mercato i loro prodotti del bravo Milch, piano piano, con
Magno. E non può non accorgersi di agricoli. La Saccheria Sonnino è ancora l’andar del tempo egli ci fece restituire
un altorilievo collocato al suo centro, oggi in esercizio nella capitale. ogni cosa. Così stando le cose la vita
raffigurante la vergine Maria con Tutti i rifugiati testimoniarono di essere all’abbazia delle Tre Fontane si svolgeva
il Bambino, che regge tra le mani stati accolti fraternamente dai frati, quasi in piena normalità, benché in
un cartiglio marmoreo con iscritto i quali offrirono loro rifugio e vitto casa si vivesse quasi a diretto contatto
un nome eloquente: Emmanuel. senza mai chiedere un contraccambio. con i Tedeschi, i quali si servivano
Sotto, sulla sinistra, è affissa una lapide del nostro forno e della nostra cucina.
che ricorda la provvidenziale ospitalità Un racconto incredibile Inoltre avevamo circa una quindicina
ricevuta da alcuni ebrei durante Per conoscere più da vicino alcuni di elementi militari “rifugiati”, in attesa
l’occupazione nazista di Roma dettagli relativi all’avvenimento, ho di potersi affiancare al Maresciallo
nell’ottobre 1943, dopo la razzia nel sfogliato il secondo volume (inedito) Badoglio. Curioso il fatto che tali
Ghetto. Per questo gesto di coraggio, di dom Alfonso Barbiero, testimone soggetti vestiti da frati erano veramente
l’abate dell’epoca – dom Maria oculare dei fatti. Ne riporto alcuni creduti tali dai Tedeschi, che avevano
Leone Ehrard – è stato insignito stralci. «La sera stessa di quel occasione di osservarli dalla mattina
di un’onorificenza che ne esalta memorabile giorno, 10 settembre alla sera, guai se avessero saputo la loro
pubblicamente la memoria: la medaglia 1943, dom Leone aveva un lungo vera identità, perché ne sarebbe andata
di “Giusto fra le nazioni”, conferitagli colloquio col capitano tedesco Milch di mezzo, oltre che i rifugiati stessi,
dall’ambasciata israeliana. La medaglia il quale, ferito presso la piramide di l’intera Comunità! [...] I Colli Albani,
dei Giusti è il più alto riconoscimento Cestio, chiedeva alloggio nella nostra in seguito allo sbarco degli Alleati
attribuito a cittadini non ebrei dallo foresteria. Era costui una brava e in quel di Nettuno, erano diventati
Stato di Israele e viene consegnato a cosciente persona. Si rese conto esatto zona d’operazione, e, moltiplicate
coloro che, rischiando la vita e non della situazione dei religiosi. Si mostrò le spaventose incursioni, giorno e notte
avendo ricevuto nulla in cambio, cortese e remissivo, diede ampie gli Alleati non facevano altro che
hanno salvato uno o più ebrei dalla assicurazioni di protezione contro scorrazzare cercando di colpire
persecuzione. Le famiglie ebraiche eventuali angherie e soprusi, permise le truppe germaniche. Si abbassavano
Sonnino (Giuseppe) e Di Porto che le campane venissero suonate rapidamente, mitragliavano
(Angelo, Settimo e Alberto), secondo il costume anche di notte, all’impazzata e sparivano, gettando così
attivamente ricercate, riuscirono che tenessimo accesa la luce elettrica, il terrore ed il panico su tutta la zona.
a salvarsi dalla deportazione grazie che cantassimo il nostro ufficio, e non Tra i “rifugiati” non bisogna
al rifugio loro offerto da dom Leone. volle che la vita religiosa dei monaci dimenticare che c’erano parecchi ebrei,
Giuseppe Sonnino aveva rapporti fosse comunque disturbata [...] Come [...] capitati qui dopo le prime retate

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FOTO P. PEGORARO

che i Tedeschi avevano fatto degli ebrei di una situazione nella quale i diritti
in città, che s’erano infilati alla della persona umana sono stati
spicciolata mischiandosi ai nostri totalmente negati, ciò che ricordiamo
operai avventizi. Dapprima nessuno oggi è anche la capacità per l’uomo di
li conosceva, ed i poveretti ce la non accettare l’inaccettabile; infatti
mettevano tutta per non farsi scoprire. ricordiamo il coraggio di una
Anche per loro si succedettero giorni persona che ha saputo accettare
di trepidazione. Non pratici, anzi ignari grandi rischi per salvare la vita
affatto di come si tenessero in mano del prossimo. In queste circostanze
gli strumenti di lavoro, s’ingegnarono possiamo dire che dom Leone
a imitare i vicini per non tradirsi e per Ehrard è stato un uomo
ingannare il tempo. Non era la giornata provvidenziale. Veniva dall’Alsazia,
che dovevano guadagnarsi, ma la vita situata alla frontiera tra Francia
da salvare. [...] Venne infine pure e Germania, un Paese di cultura
la loro liberazione, e tanta fu la loro e di lingua tedesca, ma la cui gente
riconoscenza per l’ospitalità fraterna ha il cuore francese. Più di altri
trovata nella solitudine della Trappa, popoli gli Alsaziani sanno che cosa
che a perenne memoria dell’incresciosa significa essere sottomessi ad un
parentesi offrirono una bella scultura autorità non desiderata, e questo
in marmo della Madonna, che tuttora è ancora più vero per le persone
si può vedere nel bel mezzo della della generazione di dom Leone,
facciata del portico di entrata del nati francesi e poi divenuti
monastero, con la relativa dedica fissata tedeschi malvolentieri [...] che ha
a sinistra sopra la cornice del pilastro sperimentato cosa significa l’esilio,
dell’arco» (riportato in A. BARBIERO, ha visto membri delle stesse
Storia dell’abbazia delle Tre Fontane famiglie, appartenenti alla stessa
dal 1140 al 1950, cap. XXXVI). città, combattersi sotto diverse Molto vicino
divise [...] Questa esperienza ai tedeschi per cultura
“Giusto fra le nazioni” gli ha permesso di sviluppare una e temperamento, dom Leone
L’8 ottobre 2002, in occasione della grande compassione, una grande ha saputo creare le condizioni che
consegna ufficiale della medaglia capacità per aiutare chiunque permisero di accogliere profughi
dei Giusti alla nostra si trovi in pericolo. ebrei e altre categorie
Comunità, espressi nel di persone ricercate dalla
modo seguente polizia, pur convivendo
i sentimenti che con truppe tedesche
accomunavano tutti sotto lo stesso tetto».
i partecipanti alla
Jacques Brière
cerimonia: «Ciò che
Abate di Tre
ricordiamo oggi
Fontane
è l’orrore

L’arco di Carlo Magno all’ingresso


dell’abbazia di Tre Fontane.
Il bassorilievo della Madonna con Bambino
(foto in alto) fu donata da alcune famiglie
ebree lì rifugiatesi dalla persecuzione
nazista, come ricorda la targa in basso
(foto in pagina a fianco).

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