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Geometria analitica
Vettori
Coseni
direttori:
avendo
un
vettore
= (! , ! , ! )
in
una
base
(, , )
i
suoi
coseni
direttori
sono
dati
da:
=
!!
!
, =
!!
!
, =
!!
!
Vettori
linearmene
indipendenti:
avendo
n
vettori
essi
si
dicono
linearmente
indipendenti
se
costruita
la
matrice
delle
loro
coordinate
il
determinante
risulta
diverso
da
0.
Inoltre
se
sono
linearmente
indipendenti
il
rango
risulter
uguale
al
numero
dei
vettori.
Vettori
linearmene
dipendenti:
avendo
n
vettori
essi
si
dicono
linearmente
dipendenti
se
uno
di
essi
si
pu
esprimere
come
somma
degli
altri
moltiplicati
per
un
opportuno
scalare.
Contrariamente
a
prima
costruita
la
matrice
delle
loro
coordinare
il
determinante
deve
essere
uguale
a
zero,
e
il
rango
minore
del
numero
di
vettori.
Prodotto
scalare:
avendo
due
vettori
= (! , ! , ! )
e
= (! , ! , ! )
il
prodotto
scalare
= ! ! + ! ! + ! !
Norma
di
un
vettore:
avendo
un
vettore
= (! , ! , ! )
la
norma
di
= = ! ! + ! ! + ! !
Coseni
direttori:
avendo
due
vettori
e
,
per
individuare
langolo
in
funzione
del
coseno
si
vettoriale
sar
uguale
a:
= ! ! !
! ! !
Determinare
un
vettore
perpendicolare
a
e
di
norma
n:
per
determinare
un
vettore
ci
occorrono
tre
equazioni,
in
questo
caso
il
vettore
generico
= (, , )
dovr
avere
= 0,
= 0,
e
= .
Messe
a
sistema
queste
equazioni
si
avr
il
vettore
o
i
vettori
desiderati.
Oltre
alla
norma
unaltra
equazione
pu
essere
data
dalla
complanarit:
avendo
,
e
complanari,
essi
sono
dipendenti,
quindi
=
+
quindi
le
incognite
sono
solo
due,
ossia
i
parametri
a
e
b.
Area
del
triangolo
formato
da
due
vettori
:
la
norma
del
prodotto
vettoriale
equivale
allarea
del
parallelogramma
formato
dai
vettori
e .
Per
avere
larea
del
triangolo
bisogna
moltiplicare
larea
del
parallelogramma
per
:
1
=
= ! ! !
2
! ! !
Area
del
tetraedro
formato
da
tre
vettori
, :
il
prodotto
misto
tra
i
vettori
in
valore
assoluto
ci
da
larea
del
parallelepipedo.
Per
ottenere
larea
del
tetraedro
bisogna
moltiplicare
il
tutto
per
1/6:
! ! !
= ! = ! ! ! ! .
Notiamo
che
in
questo
caso
lordine
con
cui
si
! ! !
dispongono
i
vettori
non
conta
poich
il
determinante
in
valore
assoluto,
quindi
scambiando
due
linee
parallele
il
segno
del
determinante
non
cambia.
Rette,
piani,
parallelismo
Distanza
tra
due
punti:
avendo
due
punti
! ! , ! , ! , ! (! , ! , ! )
! ! = (! ! )! + (! ! )! + (! ! )!
! ! !
Equazione
cartesiana
del
piano:
! ! ! = 0
da
cui
si
ha
! ! !
: + + + = 0
con
(a,b,c)
parametri
di
giacitura
= ! + ! ! + (! ! )
! !! !!
Con
(a,b,c)
parametri
di
giacitura,
! ! , ! , ! .
Distanza
punto
retta:
per
determinare
la
distanza
di
!
da
r
consideriamo
!
un
punto
della
retta
r
e
u
un
vettore
ad
essa
parallelo.
La
distanza
sar
data
dalla
relazione:
(! ! )
(! , ) =
Equazione
del
piano
passante
per
e
parallelo
a
e
:
! ! !
= 0
usata
anche
per
scrivere
il
piano
formato
da
tre
punti
! , ! , !
non
allineati,
considerando
= ! !
e
= ! ! .
Due
piani
e
sono
paralleli
se:
!!
!!
=
!!
con
(, , )
e
(, , )
parametri
di
giacitura
dei
rispettivi
piani.
Equazione
del
piano
assiale
rispetta
ad
A
e
B:
siano
= ! , ! , !
e
B= ! , ! , !
il
piano
assiale
il
luogo
dei
punti
equidistanti
da
A
e
da
B
e
ha
equazione
pari
a:
( ! )! + ( ! )! + ( ! )! = ( ! )! + ( ! )! + ( ! )!
Piano
passante
per
un
punto
e
contenente
una
retta:
si
considera
il
fascio
proprio
che
ha
per
asse
la
retta
r.
E
si
impone
lappartenenza
del
punto
in
questione.
Retta
r
passante
per
un
punto
P,
complanare
a
s
e
parallela
al
piano
:
la
retta
r
si
pu
ottenere
come
intersezione
di
due
piani
e .
Con
piano
passante
per
il
P
e
contenente
s,
e
piano
passante
per
P
e
parallelo
ad
.
Se
e
sono
non
paralleli
essi
individuano
una
retta
che
pu
essere
espressa
come
+ + + = 0
: !
+ ! + ! + = 0
Esprimendo
x,
y
o
z
sotto
forma
di
un
parametro
reale
si
giunge
alle
equazioni
parmetriche
della
retta.
= ! + ! ! = ! +
Equazioni
parametriche
della
retta:
= ! + ! ! = ! +
= ! + ! + ! = ! +
Che
rappresenta
la
retta
passante
per
i
punti
! ! , ! , ! e ! (! , ! , ! ),
oppure
la
retta
passante
per
! ! , ! , !
e
parallela
al
vettore
= (, , )
+ + + = 0
Parametri
direttori
di
una
retta:
avendo
: !
i
suoi
parametri
+ ! + ! + = 0
direttori
saranno
dati
dal
prodotto
vettoriale
(, , ) (! , ! , ! ).
Rette
sghembe:
due
rette
sono
sghembe
se
non
sono
parallele
e
non
si
incontrano
mai,
analogamente
non
sono
parallele
e
non
sono
complanari.
Avendo
due
rette
per
verificare
che
sono
sghembe
calcoliamo
leventuale
intersezione,
il
sistema
non
dovr
avere
soluzioni.
Inoltre
le
rette
non
devono
essere
parallele,
quindi
i
parametri
direttori
non
devono
essere
proporzionali.
Fascio
proprio
di
piani
di
asse
:
+ + + + ! + ! + ! + ! = 0
Fascio
improprio
di
piani:
+ + + = 0
Fascio
proprio
di
rette
del
piano
passanti
per
A:
si
considera
la
retta
generica
r
passante
per
A
e
incidente
con
il
piano
in
un
qualsiasi
punto,
anche
perpendicolarmente
ad
.
Si
genera
lequazione
del
fascio
proprio
di
piani
che
ha
per
asse
la
retta
r.
Lintersezione
tra
il
fascio
di
pani
e
il
piano
genera
il
fascio
di
rette
appartenenti
ad
.
Fascio
improprio
di
rette
del
piano
e
parallele
al
piano
:
si
considera
il
fascio
improprio
di
piani
paralleli
a
.
Lintersezione
del
fascio
con
il
piano
genera
il
fascio
improprio
di
rette
parallele
a
.
Rappresentazione
retta
passante
per
e
parallelo
a
= (, , ):
- sotto
forma
di
rapporti
uguali
:
-
!!!!
!
!!!!
!
!!!!
!
in
forma
equivalente
mediante
le
equazioni
parametriche:
= ! + ,
= ! + ,
= ! +
anche
la
retta
individuata
da
due
punti
pu
essere
espressa
con
la
formula
precedente
considerando
come
vettore
direzionale
= ! !
Un
piano
parallelo
ad
se
:
+ + = 0
Due
rette
sono
parallele
se:
!
!! = !! = !!
Due
rette
r
ed
s
sono
complanari
se
:
! !
! !
! !
= 0
Distanza
tra
due
retta:
avendo
due
rette
r
e
s
con
parametri
direttori
rispettivamente
e ,
se
si
vuole
calcolare
la
distanza
tra
le
due
rette
si
considera
il
segmento
perpendicolare
ad
entrambe.
Quindi
troviamo
il
vettore
perpendicolare
a
e
tramite
il
prodotto
vettoriale,
sia
=
.
Consideriamo
il
piano
parallelo
ad
e
passante
per
r
e
il
piano
parallelo
ad
e
passante
per
s.
Lintersezione
tra
questi
due
piani
generer
t
retta
perpendicolare
sia
a
r
che
a
s.
Lintersezione
tra
le
tre
rette
generer
P
e
P
punti
di
r
e
s
per
chi
t
perpendicolare
ad
entrambe.
La
distanza
tra
le
due
rette
equivale
alla
distanza
tra
i
due
punti.
Sfere
e
circonferenze
Equazione
canonica
della
sfera:
( )! + ! + ( )! = !
Da
cui
si
ha
che:
! + ! + ! 2 2 2 + = 0
Centro
e
raggio
della
sfera:
Dalle
equazioni
scritte
in
precedenza
si
ha
che:
!
!
!
= ( ! , ! , !)
e
! + ! + !
Per
conoscere
la
sfera
o
la
circonferenza
basta
conoscere
il
suo
centro
e
il
suo
raggio.
Sfera
tangente
alla
retta
r
e
di
centro
dato
C:
si
considera
il
piano
passante
per
C
e
perpendicolare
alla
retta
r.
Lintersezione
tra
la
retta
e
il
piano
generer
un
punto
P,
la
distanza
tra
P
e
C
dar
il
raggio
R.
Sfera
di
centro
C
tagliata
da
un
piano
che
genera
una
circonferenza
di
raggio
R
noto:
conoscendo
il
piano
e
il
centro
della
sfera
possiamo
calcolare
la
distanza
centro
piano.
Avendo
la
distanza
centro
piano
e
il
raggio
della
circonferenza
applicando
Pitagora
possiamo
calcolare
R.
Sfera
di
raggio
minimo
tangente
a
due
rette
sghembe
r
e
s:
si
trova
la
retta
di
minima
distanza
tra
r
e
s,
denominata
t.
Lintersezione
tra
t
e
le
due
rette
generer
due
punti
A
e
B.
La
distanza
tra
A
e
B
sar
il
diametro,
e
il
punto
medio
il
centro
C.
Sfera
passante
per
due
punti
A
e
B
e
avente
il
centro
su
una
retta
r:
avendo
lequazione
di
r
si
prenda
un
generico
punto
C
di
della
retta.
Tale
punto
sar
individuato
rispetto
a
due
parametri,
per
determinare
questi
parametri
si
imponga
che
la
distanzta
d(C,A)=d(C,B).
Sfera
passante
per
tre
punti:
per
individuare
la
sfera
passante
per
tre
punti
non
allineati
! ! , ! , ! , ! (! , ! , ! )
e
! (! , ! , ! )
consideriamo
il
piano
assiale
di
! e !
e
il
piano
assiale
di
! e ! ,
lintersezione
di
questi
due
piani
ci
dar
il
centro
C
della
sfera.
Il
raggio
sar
dato
dalla
relazione
! , =
Piano
tangente
ad
una
sfera
nel
punto
A:
avendo
lequazione
di
una
sfera
e
un
punto
A
appartenente
alla
sfera
possiamo
trovare
il
piano
tangente
nel
punto
A
effettuando
la
derivata
parziale
dellequazione
della
sfera.
Sostituendo
i
valori
del
Superfici
e
Curve
Chiamiamo
superficie
il
luogo
dei
punti
che
rispettano
una
determinata
equazione
, , .
Equazioni
Parametriche
Superficie:
dipendono
da
due
parametri
e
sono
del
tipo:
= , = , = ,
Volendo
trovare
lequazione
della
linea
coordinata
basta
imporre
a
uno
dei
due
parametri
un
valore,
spesso
dato
Scrivere
equazione
del
cono
di
vertice
V
le
cui
generatrici
formano
un
angolo
con
un
vettore
:
consideriamo
un
generico
punto
P
appartenente
al
cono,
dalla
relazione
cos() = cos
si
ha
lequazione
del
cono.
Determinare
il
cilindro
aventi
generatrici
parallele
a
e
circoscritto
alla
sfera
S:
considerando
un
generico
punto
(, , )
del
cilindro
troviamo
la
retta
r
tangente
alla
sfera
in
P
e
con
direzione
= (, , ):
= +
r: = +
= +
tale
retta
intersecata
con
lequazione
della
sfera
dovr
avere
ununica
soluzione,
quindi
sostituiamo
e
imponiamo
il
discriminante
uguale
a
0.
Fatto
ci
sostituiamo
(, , )
con
(, , ).
Trovare
cono
di
vertice
V
e
circoscritto
alla
sfera
data:
Avendo
V(1,-1,1)
consideriamo
la
!!!
=
!
= 1 +
!!!
generica
retta
per
V
di
equazione:
r: = 1 +
r: ! =
= 1 +
!!!
=
!
nel
nostro
caso.
Avendo
lequazione
della
sfera
sostituiamo
x,y,z
e
raccogliamo
rispetto
a
t.
Siccome
la
retta
deve
essere
tangente
imponiamo
il
discriminante
nullo.
Fatto
ci
sostituiamo
a
l,m,n
il
valore
ricavato
in
precedenza.
Coniche
Classificazione
Data
la
conica
in
coordinate
omogenee:
!! !! + !! !! + !! !! + 2!" ! ! + 2!" ! ! + 2!" ! ! = 0
!! !" !"
si
scriva
la
matrice
della
conica: = !" !! !" .
!" !" !!
Si
ha
che,
se
= 3
la
conica
generale
= 2
la
conica
semplicemente
degenere
e
si
spezza
in
due
rette
distinte
= 1
la
conica
doppiamente
degenere
e
si
spezza
in
due
rette
coincidenti
successivamente
si
vede
lordine
di
una
conica,
ossia
le
intersezioni
con
la
retta
! ,
quindi
si
analizza
il
complemento
algebrico
!! :
!! > 0 ! =
!! < 0 ! =
!! = 0 ! =
!
!
Equazione
della
polare:
se
(! , ! , ! )
un
punto
proprio,
posto
! = !!
e
! = !!
la
polare
!
di
P
in
coordinate
omogenee
! : !! ! + !" ! + !" + !" ! + !! ! + !" + !" ! + !" ! + !! = 0
Centro
Conica:
!! + !" + !" = 0
!" + !! + !" = 0
Asintoti:
avendo
liperbole
: !" ! ! = 0
si
determina
le
intersezioni
con
la
retta
allinfinito,
e
si
otterr
unequazione
omogenea
del
tipo:
!! !! + !! !! + 2!" ! ! = 0
scrivendola
in
tale
modo
!! ! + !" + !! ! = 0
si
risolva
tale
equazione
e
si
otterranno
i
parametri
direttori
degli
asintoti,
le
cui
equazioni
verranno
ricavate
come
rette
per
il
centro.
Assi:
Fuochi:
Quadriche
Classificazione
Data
lequazione
della
quadrica
in
coordinate
omogenee:
I
punti
sono
detti:
Iperbolici:
se
il
piano
tangente
in
P
interseca
la
quadrica
in
due
rette
reali
e
distinte.
Ellittico:
se
il
piano
tangente
in
P
interseca
la
quadrica
in
due
rette
complesse
coniugate
Paraboloico:
se
il
piano
tangente
in
P
interseca
la
quadrica
in
due
rette
coincidenti
Algebra Lineare
Spazi
Vettoriali
Uno
spazio
vettoriale
V
su
un
campo
K
un
insieme
dove
sono
definite
due
operazioni
di
somma
e
prodotto
per
gli
elementi
di
K.
Un
sottoinsieme
di
V
denominato
S
si
dice
sottospazio
vettoriale
se
ha
una
struttura
di
spazio
vettoriale
per
le
operazioni
definite
in
V.
Avendo
S
sottoinsieme
dello
spazio
vettoriale
V
esso
sar
sottospazio
vettoriale
se
e
solo
se:
1. , +
2. ,
inoltre
ogni
sottospazio
vettoriale
dovr
contenere
il
vettore
nullo.
Somma
diretta
tra
due
insieme
S
e
T:
Avendo
un
sottoinsieme
di
V
denotato
con
W,
e
due
altri
sottoinsiemi
di
V
siano
S
e
T,
W
detto
somma
diretta
di
S
e
T
e
indicato
=
se
risulta = + determinato
univocamente.
Se
= =
i
due
sottospazi
si
dicono
supplementari.
Base:
una
base
un
insieme
di
vettori
linearmente
indipendenti
e
generatori
di
uno
spazio
vettoriale.
Teorema
di
Grassmann:
dim + dim + = dim + dim
Se
S
e
T
sono
somma
diretta
si
ha
che
=0
e
quindi
dim =0,
la
relazione
perci
si
trasforma
dim = dim + dim .
Intersezioni
tra
due
sottospazi
vettoriali
( ):
per
definire
linsieme
intersezione
tra
S
e
T
bisogna
trovare
un
vettore
che
soddisfi
le
condizioni
di
appartenenza
ad
S
e
a
T.
Calcolare
somma
tra
spazi
vettoriali
(S+T)
avendo
( ):
facilmente
applicando
la
relazione
di
Grassman
possiamo
ricavare
la
dimensione
di
(S+T).
Trovare
spazio
supplementare
di
V
avendo
S:
avendo
V
uno
spazio
vettoriale
ed
S
un
sottospazio
di
V,
volendo
trovare
T
tale
che
=
si
ha
che
dim
S
+
dim
T=
dim
V.
Quindi
avendo
una
base
di
S
completiamo
la
base
con
un
vettore
di
V,
tale
che
la
base
di
S
completata
con
la
base
di
T
dia
una
base
di
V.
Determinare
se
combinazione
lineare
di
n
vettori:
avendo
il
vettore
se
combinazione
di
! !
si
avr
che:
= ! ! + + ! !
se
tale
condizione
verificata
combinazione
lineare.
Altro
modo
per
verificare
ci
costruire
la
matrice
con
tutti
i
vettori
in
questione
se
il
rango
risulta
essere
minore
del
numero
di
vettori
essi
sono
linearmente
indipendenti.
Verificare
che
U
e
V
siano
somma
diretta:
per
verificare
che
U
e
V,
due
sottospazi
vettoriali,
siano
somma
diretta
bisogna
considerare
un
vettore
di
U
e
imporre
la
condizione
di
appartenenza
a
V.
Se
il
vettore
che
fa
parte
dellintersezione
il
vettore
nullo
i
due
sottospazi
sono
somma
diretta.
Verificare
che
appartiene
a
= :
avendo
una
base
di
S
e
una
base
di
T
si
avr
che
dim
S
+
dim
T=
dim
E
quindi
se
combinazione
lineare
della
base
di
E
allora
appartiene
ad
E.
Avendo
,
insieme
dei
polinomi
di
grado
inferiore
al
secondo,
sia
U
e
V
un
sottospazio
trovare
una
base
di
U
e
V:
supponiamo
per
esempio
che
U= ! | 1 =
4 = 0
ossia
linsieme
dei
polinomi
di
grado
inferiore
o
uguale
a
2
tale
che
il
polinomio
+ 2
1 0 2
=
+ +
1 1 1
Trovare
, ,
avendo
! :
prendendo
lesempio
precedente
si
ha
che
10
! , ! , !
!
1 0 2
=
! .
1 1 1
!
Trovare
il
nucleo
di
avendo
! :
prendendo
lesempio
precedente
si
ha
che
1 0 2
0
=
1 1 1
0
Trovare
! , , :
prendendo
lesempio
precedente
si
ha
che
!
1 0 2
=
1 1 1
!
Autovalori
e
Autovettori
Sia
f
un
endomorfismo
dello
spazio
vettoriale
V
definito
sul
campo
K.
Un
vettore
0
si
dice
autovettore
di
f
relativo
allautovalore
se
si
ha
:
=
Autospazio
relativo
a
V():
linsieme
degli
autovettori
aventi
come
autovalore.
V() = ker ( ).
Tale
insieme
oltre
agli
autovettori
di
contiene
anche
il
vettore
nullo.
Autovalori:
per
trovare
gli
autovalori
bisogna
risolvere
lequazione
caratteristica
ossia
det( ) = 0.
Molteplicit
geometrica
e
algebrica:
detta
con
!
la
molteplicit
algebrica
della
soluzione
! ,
e
con
dim (! )
la
molteplicit
geometrica
si
ha
che:
1 dim (! )
! .
Se
la
molteplicit
algebrica
uguale
alla
molteplicit
geometrica
f
semplice
ed
A,
matrice
associata,
diagonalizzabile.
Strutture
Metriche
Uno
spazio
euclideo
V
uno
spazio
vettoriale
reale
su
cui
definita
unoperazione
di
prodotto
scalare,
che
associa
ad
ogni
coppia
di
elementi
e
appartenenti
a
V
un
numero
reale.
Due
vettori
e
sono
ortogonali
se
il
loro
prodotto
scalare
genera
il
vettore
nullo.
Il
vettore
nullo
lunico
vettore
perpendicolare
a
tutti
i
vettori.
Se
V
uno
spazio
vettoriale
e
U
un
suo
sottospazio,
il
suo
ortogonale
!
il
sottospazio
costituito
da
tutti
i
vettori
appartenenti
a
V
ortogonali
a
tutti
gli
elementi
di
U.
Se
V
ha
dimensione
finita
risulta
che
= ! .
Definizione
di
prodotto
scalare:
avendo
una
forma
bilineare
per
verificare
se
essa
un
prodotto
scalare,
verificare
che
essa
sia
sempre
positiva,
e
che
nulla
se
, 0 = 0.
Trovare
sottospazio
ortonormale
ad
U:
avendo
= {! }!!!!!
per
trovare
!
prendiamo
il
generico
vettore
,
esso
appartiene
a
!
se
e
solo
se
! = 0 .
Quindi
data
questa
condizione
mettiamo
a
sistema
tutte
le
equazioni
di
prodotto
scalare,
che
danno
le
condizioni
di
appartenenza
a
! .
Ortonormalizzazione
Gramm
Schmidt:
avendo
una
base
ad
esempio
! , ! , !
per
verificare
che
non
una
base
ortonormale
basta
verificare
che
la
norma
dei
vettori
non
unitaria.
Fatto
ci
la
base
si
pu
ortonormalizzare,
ossia
genereare
tre
nuovi
vettori
ortonormali,
siano
! , ! , ! .
11
! =
! =
! =
!
!
!
!
!
!
! = ! ! , ! !
! = ! ! , ! ! (! , ! )!
.
12