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Via Raffaello, 4
23861 Cesana Brianza
(LC)
Data: 08/01/2010
INDICE
1. Valutazione ergonomica............................................................................................. 3
2. Analisi agli elementi finiti.......................................................................................... 6
3. Riferimenti bibliografici............................................................................................. 9
Prova su commissione
tra
Politecnico di Milano
e
Sanmiro srl
1. VALUTAZIONE ERGONOMICA
Il problema della corretta progettazione di utensili manuali è quanto mai attuale e gioca un ruolo
fondamentale ai fini del raggiungimento di soddisfacenti prestazioni in termini di sicurezza ed efficacia
d’utilizzo nelle più svariate applicazioni.
Si stima che, negli Stati Uniti, circa un decimo degli incidenti sul lavoro in ambito industriale sia legato
all’utilizzo di utensili manuali [1] , [2] . Tra questi, gli arti superiori sono la parte del corpo più colpita (il
59% dei casi per quel che riguarda utensili elettrici, idraulici o pneumatici e il 51% tra i restanti
infortuni) e tra questi oltre la metà va a coinvolgere le dita delle mani.
Le sovratensioni concentrate negli arti superiori indotte da utensili manuali e le loro conseguenze sugli
utilizzatori sono un aspetto particolarmente studiato.
Figura 1 Ergonomia per gli arti superiori: esempi di brevetti [3] ,[4]
A titolo di esempio in Figura 1 troviamo due brevetti ([3] , [4] ) tratti dal mondo della pesca, dove gli
autori vanno a proporre il re-design di comuni utensili manuali ai fini di ridurre l’affaticamento
dell’utilizzatore.
La Sanmiro s.r.l. si inserisce in queste problematiche con il rilascio di un nuovo manico per padelle: il G-
Zero (Figura 2).
Per quanto concerne l’angolazione del gomito, il lavoro prolungato con il braccio semi-disteso può
portare a dolore, perdita di forza e sensibilità [5] . Nei lavori di forza, un’apertura di 90° tra braccio e
avambraccio è indicata in letteratura come ottimale e la riprogettazione non solo dell’utensile, ma
dell’intero ambiente di lavoro, è suggerita ai fini di raggiungere questa condizione.
Figura 5 Posizione del polso con un’impugnatura classica (sinistra) e con il nuovo
Sanmiro G-Zero (destra)
Tale stima è stata effettuata utilizzando il modello geometrico dell’arto superiore mostrato in Figura 6,
costruito basandosi sulle rilevazioni antropometriche di Chandler et al [7] .
Molti brevetti, registrati in passato, sono stati concepiti col fine di ridurre l’inclinazione del polso
nell’ambito degli strumenti da cucina (troviamo due esempi in Figura 7).
In aggiunta l’avvicinamento dell’afferraggio al baricentro del carico riduce il braccio alle coppie in gioco.
In aggiunta la geometria a curvatura variabile del nuovo Sanmiro G-Zero permette all’individuo di
adattare l’impugnatura a piacere.
Tale impugnatura, inoltre, sembra essere in grado di distribuire più uniformemente i carichi agenti lungo
tutta l’area di contatto rispetto ad un manico classico, andando a ridurre un tipico problema degli utensili
manuali [5] : la nascita di sovrapressioni localizzate, in particolar modo sul dito indice.
Per concludere, un diametro equivalente nella zona d’afferraggio prossimo ai 30mm ricade correttamente
nel range ottimale per impugnature che prediligono la destrezza dell’operatore alla forza della presa [5] .
La valutazione del comportamento meccanico del manico è stata effettuata per mezzo di un confronto tra
il nuovo G-Zero ed una versione precedente. L'analisi si basa su una simulazione FEM della prova di
carico statico descritta nella norma EN12983-1: 2000/A1.
Secondo la normativa EN12983-1: 2000/A1, la resistenza meccanica del manico deve essere verificata a
valle di un ciclo termico applicato al manico stesso. Dal momento che il ciclo termico modifica le
caratteristiche di resistenza del materiale, non è possibile assumere per la simulazione numerica i dati di
resistenza meccanica nominali del materiale. Si è dunque optato, in accordo con Sanmiro s.r.l., di
procedere ad un’analisi comparativa, simulando cioè con un modello ad elementi finiti la prova statica
della normativa EN12983-1: 2000/A1 su un manico tradizionale prodotto da Sanmiro e sul manico G-
Zero. Dal momento che il manico tradizionale ha già superato in passato le prove di resistenza meccanica
dopo trattamento termico, si suppone che, se gli sforzi massimi presenti nel manico G-Zero risultassero
inferiori di quelli a carico del manico tradizionale, anche il manico G-Zero sia in grado di superare gli
stessi test.
Perché l'analisi è un confronto tra le due forme, la scelta del materiale utilizzato durante la simulazione
non è rilevante.
Il software utilizzato per il test è Abacus 6.5.
Prima di tutto un modello CAD dei due manici è stato importato nell’ambiente di calcolo.
Successivamente sono state imposte le condizioni di carico e di vincolo. In merito al test di carico statico,
la norma impone di vincolare una estremità del manico con un incastro e quindi di applicare una forza
verticale di 100N in corrispondenza di un punto a 10 millimetri dalla estremità libera. La Figura 9
sintetizza la disposizione di vincoli e forze utilizzata per la simulazione per entrambi i due tipi di manici.
Tabella 2
I risultati mostrano come il nuovo manico G-Zero presenti valori dello sforzo inferiori sia nelle zone
sottoposte a trazione, sia in quelle sottoposte a compressione. Ci si attende quindi che il manico G-Zero
sia in grado di superare la prova statica imposta dalla normativa EN12983-1: 2000/A1.
3. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] Aghazadeh, Mital, “Injuries due to hand tool”, Applied ergonomics, 1987.
[2] Mital, Sanghavi, “Comparison of maximum volitional torque exertion capabilities of individual
of males and females using common hand tool”, Human Factors, 1986.
[3] Patent US 5313735, 05/24/1994.
[4] Patent US 4822087, 04/18/1989.
[5] Freivalds, “Biomechanics of the upper limb”, CRC Press, 2004.
[6] Strasser, “Assessment of the Ergonomic Quality of Hand-Held Tools and Computer Input
Devices”, IOS Press, 2007.
[7] Chandler et al,“Investigation of Inertial Properties of the Human Body”, AMRL TR 74–137
Wright-Patterson Air Force Base, Ohio,1975
[8] Patent US 00D382768S, 08/26/1997.
[9] Patent US 5802960, 9/8/1998.