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uomini siamo soltanto dei parassiti che occupano gli strati pi superficiali
della sua pelle, parassiti dei quali la Terra non ha il minimo sospetto. Alla
luce di questa ipotesi, l'ineffabile professore si propone addirittura di
"pungere" il pianeta, dopo essere giunto sino alle sue zone pi profonde,
con l'unico scopo di dimostrare ancora una volta al mondo la sua estrema
genialit e di "far saper alla Terra che c' almeno una persona, George
Edward Challenger, che vuole attirare la sua attenzione... anzi la
pretende".
Quando la terra url, come i romanzi che lo precedono, viene costruito da
Doyle secondo uno schema ben preciso e collaudato, mirante a mettere in
prima luce le terribili qualit di Challenger, che non possono non destare
l'ilarit del lettore: cos le sue lettere, gonfie di boria e di superbia, le
miriadi di pendenze penali per diffamazione ed aggressione che non lo
turbano minimamente, il suo atteggiamento "beato" da Giove Olimpico
nel momento in cui giunge al punto culminante dell'esperimento, preparato
con una messinscena faraonica e condito dalla solita serie di insulti nei
confronti del pubblico.
Un personaggio senza dubbio comico, una caricatura di Holmes
certamente, ma anche uno strumento di satira, tanto pi feroce quanto pi
ironica, contro tutto un certo mondo accademico chiuso nei suoi
pregiudizi, nella sua arroganza, forse anche nella sua ignoranza, per il
quale la "genialit", comunque si manifesti, va guardata con occhio
sospettoso, messa in berlina, scoraggiata ed avvilita.
Parte Prima
Avevo il vago ricordo di aver udito il mio amico Edward Malone, della
Gazette, parlare del Professor Challenger, insieme al quale aveva
intrapreso avventure memorabili. Io sono per cos occupato dalla mia
professione e la mia ditta cos sovraccarica di ordini, che so ben poco di
quanto accade nel mondo, all'infuori dei miei interessi specifici. Mi
sembrava di ricordare che Challenger mi fosse stato descritto come un
genio selvaggio, dal carattere violento e intollerante. Rimasi molto
sorpreso nel ricevere la sua lettera d'affari redatta in questi termini:
"Enmore Gardens, 14 bis
Kensington.
Signore,
mi trovo nella necessit di richiedere le prestazioni di un esperto in pozzi
artesiani. Non Le nascondo che personalmente non ho un alto concetto
degli esperti, avendo di solito riscontrato che se uno possiede, come me,
un'intelligenza valida, pu avere una visione pi profonda e pi vasta di
chi ha una preparazione specialistica (la quale spesso purtroppo solo un
mestiere) e la cui visione quindi limitata. Nonostante ci, sono disposto
a concederLe una prova. Scorrendo la lista degli esperti in perforazioni
artesiane, mi ha incuriosito la stranezza, per non dire l'assurdit del suo
nome di battesimo, e in seguito ho scoperto, nel prendere informazioni,
che un mio giovane amico, Mr. Edward Malone, la conosceva bene.
Scrivo quindi per dirLe che sarei lieto di poterLa incontrare e che se Lei
rispondesse alle mie esigenze -- che non sono modeste! -- sarei disposto a
mettere nelle Sue mani una faccenda della massima importanza. Non
posso al momento dirLe di pi perch si tratta di una cosa molto
riservata, tale da dover essere discussa solo di persona. La prego quindi
di annullare subito qualsiasi impegno Lei avesse e di venirmi a trovare
all'indirizzo di cui sopra, alle 10,30 di mattina, venerd prossimo. Fuori
della porta noter un raschietto per le suole e uno zerbino, e ricordi che
la signora Challenger molto gelosa della sua casa.
Suo
George Edward Challenger."
perch ero sicuro che me la sarei cavata se quel balordo fanatico mi avesse
aggredito, ma avvertivo un miscuglio di sentimenti in cui c'erano la paura
di uno scandalo pubblico e il timore di perdere un contratto vantaggioso.
Le cose tuttavia divengono sempre pi facili quando l'immaginazione cede
il posto all'azione.
Chiusi con uno scatto l'orologio e mi feci vicino alla porta. Questa fu
aperta
da un anziano maggiordomo dal viso impenetrabile: un'espressione, o
piuttosto
un'assenza di espressione che te lo faceva immaginare tanto abituato alle
sorprese che nulla al mondo avrebbe potuto scomporlo.
"Ha appuntamento, signore?"
"Certo."
Scorse una lista che aveva in mano. "Il suo nome ?... Ah, s, Mr.
Peerles-s Jones... 10,30. Tutto a posto. Dobbiamo essere molto prudenti,
Mr.
Jones, perch siamo perseguitati dai giornalisti. Il Professore, come lei
forse
sapr, non ha simpatia per la stampa. Da questa parte, signore. Il
Professore
Challenger la ricever subito."
Dopo un minuto mi trovai in sua presenza. Io credo che il mio amico, Ted
Malone, abbia descritto l'uomo nella sua storia "Mondo perduto" meglio di
quanto
io non possa sperare di fare, quindi non mi ci provo nemmeno. L'unica
cosa che
scorgevo era un immenso busto d'uomo dietro un tavolo di mogano, con
una barba
nera grande e puntuta, e due grossi occhi grigi seminascosti da pesanti
palpebre
piene di insolenza. Il testone buttato all'indietro, la barba spinosa tesa in
avanti, l'aspetto generale suscitava un'unica impressione: di arrogante
protervia. "Ebbene, che diavolo vuole?" sembrava portasse scritto
addosso. Tesi
il mio biglietto da visita attraverso il tavolo.
"Ah, s," disse, prendendolo con la punta delle dita e tenendolo come se
avesse disgusto fin del suo odore. "Certo, lei il cos detto esperto. Mr.
Jones. Mr. Peerless (3), Jones. Lei pu ringraziare il suo padrino, Mr.
Jones,
perch stato questo ridicolo nome che per prima cosa ha fatto fermare la
mia
attenzione su di lei."
"Sono qua, Professor Challenger, per un colloquio d'affari e non per
dissertare sul mio nome di battesimo," replicai, con tutta la dignit che mi
fu
possibile.
"Oh santocielo, lei mi sembra un tipo molto suscettibile, Mr. Jones. I suoi
nervi sono in uno stato di grande irritabilit. Dobbiamo prenderla con le
pinze,
Mr. Jones. Si sieda, la prego, e si calmi. Ho letto il suo stampato
pubblicitario a proposito della Penisola del Sinai. L'ha scritto lei?"
"Certo, signore, porta il mio nome."
"Esatto! Esatto! Ma questo non sempre vuol dire, vero? Comunque sono
pronto
a prendere per vera la sua asserzione. Il libretto non del tutto privo di
valore. Sotto alla banalit della forma, si coglie qua e l il lampo di
un'idea.
Ci sono spunti di pensiero, ogni tanto. Lei sposato?"
"No, signore "
"Quindi c' la probabilit che lei riesca a tenere il segreto."
"Se prometto, certo terr fede alla promessa."
"Ah, cos! Il mio giovane amico Malone," e sembrava che parlasse d'un
ragazzino di dieci anni, "ha una buona opinione di lei. Dice che posso aver
fiducia. Ma si tratta di avere molta fiducia, perch mi trovo impegnato in
uno
dei pi grandi esperimenti della storia del mondo. Chiedo la sua
collaborazione."
"Ne sar onorato."
" veramente un onore. Confesso che non avrei condiviso le mie fatiche
con
nessuno se non fosse che la natura ciclopica dell'impresa richiede la pi
alta
specializzazione tecnica. Ora, Mr. Jones, avendo ottenuto la sua promessa
di
"Noi supporremo che sulla dura corteccia esterna ci siano alcuni insetti
infinitamente piccoli che vi strisciano sopra. Sarebbe mai consapevole,
l'echino, della loro presenza?"
"Direi di no."
"Lei pu ben immaginare dunque che la Terra non ha la minima idea di
come
essa viene utilizzata dalla razza umana. Essa non si accorge minimamente
dello
sviluppo e dell'evoluzione dei minuscoli esseri che si tirata addosso
durante
i suoi viaggi intorno al Sole, come le ostriche che si abbarbicano alle navi
antiche. Questo lo stato attuale delle cose, stato che mi propongo di
cambiare."
Lo guardai, al colmo dello stupore. "Lei propone di cambiarlo?"
"Io mi propongo di far sapere alla Terra che c' almeno una persona,
George
Edward Challenger, che vuole attirare la sua attenzione... anzi, che la
pretende. Si tratta certo della prima sollecitazione in tal senso ch'essa
abbia
mai ricevuto."
"E come vorrebbe metterla in atto, signore?"
"Ah, qui veniamo al punto. Lei ha messo la mano sul cuore del problema.
Voglio di nuovo attirare la sua attenzione su questa interessante piccola
creatura che tengo in mano. Sotto la sua corazza protettiva, tutta muscoli
e
nervi. Non evidente che se un parassita volesse richiamare l'attenzione,
farebbe un foro nella sua corazza per stimolarne l'apparato sensorio?"
"Certo."
"Allora, ci rifacciamo al pidocchio domestico o alla zanzara che esplora il
corpo umano. Possiamo anche non accorgerci della loro presenza, ma
all'improvviso, quando l'insetto affonda la sua proboscide nella pelle, che
la
nostra corazza, veniamo sgradevolmente avvertiti che non siamo del tutto
soli.
La luce irrompe nel buio."
"Santocielo! Lei propone di affondare una trivella attraverso la crosta
terrestre?"
L'altro chiuse gli occhi con ineffabile soddisfazione. "Lei ha davanti a s
colui che per primo forer quella dura cotenna. Potrei anche parlare al
passato
prossimo e dire che l'ha gi forata."
"L'avete gi forata?"
"Con l'efficientissimo aiuto della Morden & Co.; credo di poter dire di
averlo gi fatto. Vari anni di costante lavoro svolto di giorno e di notte, ed
effettuato con ogni tipo noto di trivella, sonda, escavatore ed esplosivo, ci
ha
infine condotto alla met."
"Non vorr dire che gi arrivato al di l della crosta!"
"Se le sue parole denotano meraviglia, possono passare. Ma se esprimono
incredulit..."
"No, signore, niente affatto."
"Lei accetter la mia affermazione senza fare domande. Abbiamo
perforato la
crosta. Era spessa esattamente tredicimila e duecento metri, circa tredici
chilometri. Le interesser sapere che nel corso della perforazione abbiamo
portato alla luce una fortuna sotto forma di giacimenti di carbone che
probabilmente nel futuro abbatteranno i costi della nostra impresa. La
difficolt pi grossa che abbiamo incontrata sono state le falde di acqua
nei
calcari profondi e nelle sabbie di Hastings, ma abbiamo superato il
problema.
Ora stato raggiunto l'ultimo strato, il quale di competenza esclusiva
ormai
di Mr. Peerless Jones. Lei, signore, rappresenter la zanzara. La sua
trivella
artesiana prender il posto della proboscide che punge. Il cervello ha fatto
il
suo lavoro: esce il pensatore, entra l'impareggiabile, con il suo perforatore
metallico. Mi sono spiegato?"
"Ma lei sta parlando di pi di tredicimila metri!" esclamai. "Si rende
conto, signore, che i mille e cinquecento metri sono ritenuti quasi il limite
massimo dei pozzi artesiani? So di uno nell'alta Slesia che profondo
quasi
duemila metri, ma considerato un fenomeno."
"Lei non mi ha capito, Mr. Peerless. O la mia spiegazione non stata
chiara, o il suo cervello non funziona bene, e non sto qui a perdere tempo
nella
questione. So benissimo quali sono i limiti delle perforazioni artesiane, e
non
probabile che avrei speso milioni di sterline in questo colossale foro se
avessi mirato a un buco di una spanna. Tutto quello che le chiedo di
approntare una trivella quanto pi affilata possibile, di una lunghezza non
superiore ai trenta metri, azionata da un motore elettrico. Un qualsiasi
trapano
a percussione posto in sede con un peso far al caso nostro."
"Perch un motore elettrico?"
"Sono qui a dare ordini, Mr. Jones, non spiegazioni. Prima della fine
potrebbe accadere -- dico potrebbe -- che la sua stessa vita dipendesse da
questo trapano azionato elettricamente a distanza. Penso che lo si possa
realizzare, vero?"
"Certo che si pu fare."
"E allora si prepari. La situazione non richiede ancora la sua presenza di
persona, ma intanto pu allestire il tutto. Non ho altro da aggiungere."
"Ma essenziale," protestai, "che lei mi dica almeno che tipo di terreno
la trivella deve perforare. Sabbia, calcare, arenaria esigono trattamenti
diversi."
"Diciamo che la gelatina," disse Challenger. "Proprio cos, al momento
supponiamo che lei debba penetrare con la trivella nella gelatina. Ed ora,
Mr.
Jones, ho alcune questioni importanti a cui dedicarmi, per cui le dico
arrivederci. Lei pu stilare un contratto formale citando i suoi onorari per
il
mio Capolavoro."
Mi inchinai e mi volsi per andarmene, ma prima di raggiungere la porta la
curiosit mi sopraffece: egli stava gi scrivendo furiosamente con una
penna
d'oca che scricchiolava sulla carta, e alla mia interruzione alz gli occhi
adirati.
"Ebbene, signore? Speravo se ne fosse andato."
"Desideravo solo chiederle qual lo scopo di un esperimento cos
straordinario."
"Fuori, signore, fuori!" url quello, al colmo dell'ira. "Faccia elevare la
sentenzi. "Ma non se la prenda col suo dipendente. Lui credeva che fosse
solo
uno scherzo. Ho scambiato i vestiti col suo aiutante e sono entrato."
"Ed ora te la fili," disse Malone. "Senza discutere, Roy. Se ci fosse qui
Challenger ti avrebbe gi messo i cani alle calcagna. capitato anche a me
di
trovarmi nei guai, quindi non mi voglio accanire, ma io qui devo fare il
cane da
guardia, e posso azzannare oltre che abbaiare. Vattene! Marsc!"
Cos il nostro intraprendente visitatore fu accompagnato fuori dal recinto
da due bisunti operai. E cos il pubblico capir infine l'origine di quel
meraviglioso articolo su quattro colonne intitolato "Pazzo sogno di uno
scienziato", col sottotitolo "Scorciatoia verso l'Australia", che apparve su
The
Adviser alcuni giorni dopo, col risultato di condurre Challenger al limite
di un
attacco apoplettico e il redattore del giornale al pi pericoloso e
sgradevole
colloquio della sua vita.
L'articolo era un resoconto esagerato e colorito dell'avventura di Roy
Perkins "il nostro abile corrispondente di guerra" e conteneva alcuni
passaggi
roventi, come "questo toro irsuto di Enmore Gardens", "un recinto protetto
da
filo spinato, picchiatori e segugi", infine "Fui allontanato dal bordo del
tunnel anglo-australiano da due malviventi, il pi violento dei quali era un
tale senza mestiere preciso che io avevo a suo tempo conosciuto di vista
come un
sicofante della professione giornalistica, mentre l'altro, una figura sinistra
con uno strano costume orientaleggiante, voleva dare da intendere di
essere un
ingegnere artesiano, anche se il suo aspetto richiamava piuttosto un
abitante di
Whitechapel." (4)
Dopo averci cos ben strapazzati, il furfante passava da una minuziosa
descrizione di binari all'imboccatura della voragine, a quella di un
percorso a
zig-zag lungo il quale si sarebbero fatte scorrere delle funicolari attraverso
il ventre della Terra. L'unico vero guaio pratico che venne fuori da questo
articolo fu che aumentarono considerevolmente i fannulloni stazionanti sui
South
Downs in attesa che succedesse qualcosa. Venne il giorno in cui qualcosa
avvenne, e in cui avrebbero preferito essere altrove.
Il mio capocantiere col suo assistente vittima della beffa di Roy, aveva
sparso tutti i miei attrezzi, la mia valigetta, il mio cavalletto, le trivelle a
V, le pertiche, i pesi, ma Malone insist perch lasciassimo stare tutto e
scendessimo insieme fino al punto pi profondo. Entrammo quindi nella
cabina,
che era fatta con grate di acciaio, e in compagnia dell'ingegnere capo
scendemmo
fin nelle viscere della Terra. C'erano una serie di ascensori automatici,
ciascuno con la propria stazione di comando scavata nel fianco del pozzo.
Scendevamo a grande velocit e la sensazione era pi di un viaggio in una
ferrovia verticale che non di una discesa frenata come si ha negli ascensori
inglesi.
Essendo la cabina a griglie e intensamente illuminata, si aveva una precisa
visione degli strati che andavamo attraversando: potevo farmi un'idea
esatta di
ciascuno di essi. C'era il calcare inferiore giallastro, gli strati di Hastings
color caff, i giacimenti Ashburnham, le scure argille carbonifere e poi,
scintillanti nella luce elettrica, strisce dopo strisce di lucente carbone
nero-ebano, alternati a tracce di argilla. Qua e l erano stati inseriti
manufatti di mattoni, ma nel complesso il pozzo aveva una sua propria
stabilit,
e c'era da stupirsi davanti all'immensa fatica e perizia meccanica di cui era
il
risultato. Sotto ai giacimenti di carbone osservavo strati misti
dall'apparenza
quasi di cemento, fin quando giungemmo nel granito primitivo, in cui i
cristalli
di quarzo splendevano e ammiccavano come se le nere pareti fossero
cosparse di
polvere di diamante.
Scendevamo e scendevamo, pi in basso di dove fosse mai arrivato un
essere
mortale. Le rocce arcaiche variavano in modo incredibile di colore, e mai
calare il telo.
"Sembrava quasi che sapesse che noi eravamo qua," disse.
"Perch mai si sar sollevata cos verso di noi? Pu darsi che sia stata la
luce a provocare quella reazione."
"E io che cosa dovrei fare adesso?" chiesi.
Mr. Barforth indic i due travi messi attraverso il pozzo immediatamente
sotto al luogo di arrivo dell'ascensore. Tra di loro c'era una distanza di una
trentina di centimetri.
"Quella era l'idea del vecchio," disse. "Io credo che l'avrei pensata
meglio, ma come mettersi a discutere con un bufalo impazzito. La cosa
migliore
e pi sicura fare come dice lui. La sua idea era che voi usiate la trivella
da
trenta, fissandola in qualche modo a questi supporti."
"Non credo ci sia alcuna difficolt a far ci," risposi. "Non mi rimane che
mettermi fin da adesso al lavoro."
Fu, come si pu ben immaginare, la pi strana esperienza della mia pur
avventurosa vita, durante la quale ho scavato pozzi in ogni continente
della
Terra. Dato che il professor Challenger insisteva moltissimo perch
l'operazione
venisse comandata a distanza, e che io stesso avevo incominciato a vedere
una
logica in tale tesi, dovevo progettare un qualche sistema di controllo
elettrico, cosa del resto non difficile perch il pozzo era dotato di impianto
elettrico da cima a fondo. Con infinita cura il mio tecnico Peters ed io
calammo
le varie sezioni di tubi e le fissammo nei punti rocciosi. Poi innalzammo la
base di arrivo dell'ultimo ascensore per crearci uno spazio pi comodo.
Avendo deciso di utilizzare il sistema a percussione, che avrebbe
permesso
di non dipendere solo dalla gravit, appendemmo il nostro peso di
cinquanta
chili ad una carrucola sotto l'ascensore e facemmo correre i nostri tubi
sotto
di esso con un morsetto a forma di V. Infine assicurammo alla parete del
pozzo
massa di spettatori. Il luogo aveva tutto l'aspetto di Epsom Downs (5) nel
giorno del Derby.
All'interno del recinto alcune aree erano state delimitate e alcuni
spettatori privilegiati venivano condotti nelle zone loro assegnate. C'era
uno
di tali luoghi per i Pari, uno per i membri della House of Commons e uno
per i
rappresentanti di societ culturali e uomini famosi nel mondo scientifico,
compresi Le Pellier della Sorbona e il Dr. Driesinger dell'Accademia di
Berlino.
Per tre membri della Famiglia Reale era stato preparato a parte un luogo
riservato e delimitato, con sacchetti di sabbia e una tettoia di zinco
ondulato.
Alle undici e un quarto una processione di autopulman port gli invitati
che venivano dalla stazione e io andai gi fino al recinto per assistere
all'accoglienza dei medesimi. Il professor Challenger era in piedi presso
all'ingresso, smagliante nella sua redingote, panciotto bianco e lucido
cappello
a cilindro, sul viso un'espressione di potenza e quasi umiliante
benevolenza,
insieme con la pi incredibile boria. "Tipica vittima del complesso di
Jehovah,
chiaramente", disse di lui uno dei suoi denigratori.
Egli si prest a ricevere e talvolta a indirizzare i suoi ospiti ai loro
posti, quindi, dopo aver riunito l'lite della compagnia intorno a s, prese
posto sul cocuzzolo di un'altura adatta e si guard intorno con l'aria di un
oratore che si aspetta un applauso di benvenuto. Siccome non accadde
niente del
genere, egli affront subito l'argomento, con una voce che risuonava fino
alle
pi distanti estremit della staccionata.
"Signori," rugg, "e non ho bisogno di rivolgermi alle signore. Io non le
ho invitate ad essere qui con noi questa mattina, ve lo assicuro, non per
mancanza di stima, perch potrei dire -- con humour da elefante e con
modestia
burlesca -- che le relazioni tra me e l'altra met dell'umanit sono state
reciprocamente ottime... ed intime. La ragione che questo esperimento
comporta
assolutamente offensiva".) Pu darsi che sia stata la mia frase "il gregge
comune" a scomporre il signore. Lasciatemi dire allora che i miei
ascoltatori
costituiscono un gregge insolito. Non stiamo a cavillare sulle frasi. Prima
di
essere interrotto da questa inopportuna osservazione, stavo per dire che
tutta
la materia pienamente e lucidamente discussa nel mio prossimo libro
sulla
Terra, libro che io definisco, senza falsa modestia, una delle opere che
segnano
un'epoca nella storia del mondo. (Interruzione generale e urli: "Venga ai
fatti!" "Per che cosa siamo qui?" "Che scherzo questo?") Stavo per
spiegare
tutto e se sar interrotto di nuovo sar costretto a mettere in atto misure
per