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D E L L U N I T A
PASTORALE
DI
N 689
28 DICEMBRE 2014
LA FAMIGLIA DI NAZARET
Tempio di Gerusalemme. Simeone e Anna, due anziani si recano nel luogo della
preghiera e incontrano il Messia; sono il simbolo di tutta lattesa di Israele, di quei
poveri di Dio che invocano il giorno in cui egli avrebbe fatto grazia e inviato il suo
Messia. Giuseppe e Maria si recano nella casa di Dio per adempiere la Legge.
Non si tratta di gesti vuoti, ma colmi di significato, dentro di essi c lesistenza,
essi traboccano dalla vita quotidiana e la trasformano. E proprio nel tessuto vivo di
questi giorni di fede e di speranza che lo Spirito realizza questo incontro. E un
appuntamento di gioia e di luce.
Le parole di Simeone sono splendide. Agli occhi della carne si presenta solo un
bambino solo un bambino, accompagnato da genitori di condizioni modeste. Ma
agli occhi della fede proprio quel piccolo la salvezza del mondo, la luce donata
ad ogni uomo, la gloria del suo popolo.
Le parole di Simeone sono colme di felicit. Ma non manca un particolare oscuro,
una profezia, un presagio di dolore e di tragedia. Quella spada che trapassa e
trafigge l'anima delinea il rifiuto che verr riservato a Cristo, la separazione tra
chi lo accetta e chi lo rifiuta e il passaggio difficile attraverso la sofferenza che sua
madre dovr affrontare insieme al Figlio crocifisso.
Quello che avviene nel tempio non riguarda, forse, solo i personaggi che abbiamo
nominato... la storia di ogni famiglia cristiana, dei suoi appuntamenti col
Signore, dei momenti felici e dei passaggi dolorosi.
Abbandonato il tempio ci troviamo Nazaret. Ed l, nella vita di ogni giorno,
tessuta di fatica e di speranza, che si prepara la salvezza che Dio offre ad ogni
uomo.
E nella fatica e nella speranza di ogni giorno che le nostre famiglie portano avanti
la loro opera, nella vocazione e nella missione che Dio ci ha donato.
G E S U
Figlio di una ragazza madre, era nato in un oscuro villaggio. Crebbe in un altro
villaggio, dove lavor come falegname fino a trent'anni. Poi, per tre anni, gir la sua
terra predicando.
Non scrisse mai un libro.
Non ottenne mai una carica pubblica.
Non ebbe mai n una famiglia n una casa.
Non frequent l'universit.
Non fece nessuna di quelle cose che di solito si associano al successo.
Non aveva altre credenziali che se stesso.
Aveva solo trentatr anni quando l'opinione pubblica gli si rivolt contro. I suoi
amici fuggirono. Fu venduto ai suoi nemici e sub un processo che era una farsa. Fu
inchiodato a una croce, in mezzo a due ladri.
Mentre stava morendo, i suoi carnefici si giocavano a dadi le sue vesti, che erano
l'unica propriet che avesse in terra. Quando mor venne deposto in un sepolcro
messo a disposizione da un amico mosso a piet.
Due giorni dopo, quel sepolcro era vuoto.
Sono trascorsi venti secoli e oggi egli la figura centrale nella storia dell'umanit.
Neppure gli eserciti che hanno marciato, le flotte che sono salpate, i parlamenti che
si sono riuniti, i re che hanno regnato, i pensatori e gli scienziati messi tutti assieme,
hanno cambiato la vita dell'uomo sulla terra quanto quest'unica vita solitaria.
Al tempo della propaganda antireligiosa, in Russia, un commissario del popolo
aveva presentato brillantemente le ragioni del successo definitivo della scienza. Si
celebrava il primo viaggio spaziale. Era il momento di gloria del primo cosmonauta,
Gagarin. Ritornato sulla terra, aveva affermato che aveva avuto un bel cercare in
cielo: Dio proprio non l'aveva visto. Il commissario tir la conclusione proclamando
la sconfitta definitiva della religione. Il salone era gremito di gente. La riunione era
ormai alla fine.
"Ci sono delle domande?".
Dal fondo della sala un vecchietto che aveva seguito il discorso con molta
attenzione disse sommessamente: "Christs nesti", "Cristo risorto". Il suo vicino
ripet, un po'pi forte: "Christs nesti". Un altro si alz e lo grid; poi un altro e un
altro ancora. Infine tutti si alzarono gridando: "Christs nesti", "Cristo risorto".
Il commissario si ritir confuso e sconfitto.
Al di l di tutte le dottrine e di tutte le discussioni, c' un fatto. Per la sua
descrizione baster sempre un francobollo: "Christs nesti". Tutto il cristianesimo
vi condensato. Un fatto: non si pu niente contro di esso.
I filosofi possono disinteressarsi del fatto. Ma non esistono altre parole capaci di dar
slancio all'umanit: "Ges risorto".
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