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Il nome "Jomon", con cui si indica l'et pi antica della storia del Giappone, signi

fica "motivo a corda" e deriva dal motivo pi frequente nei ritrovamenti del perio
do, vasi e figurine fittili; il motivo veniva apparentemente realizzato stringen
do l'argilla con corde di fibra vegetale o stuoie. Nel corso del periodo storico
si aggiunsero altri motivi geometrici o altorilievi, ma il motivo a corda rimas
e una costante.
Le figurine fittili, o dogu, sono particolarmente misteriose. Rappresentano uman
i o animali, e sono generalmente alte intorno ai 25 cm; raramente sono fatte per
stare in piedi, e la maggior parte erano apparentemente legate a una corda o po
rtate vicine al corpo. Alcuni dogu hanno caratteristiche femminili molto evidenz
iate, e sono state associate a rituali per fertilit e parto; altri sono privi di
parti del corpo, e sono stati associati a rituali per la guarigione, o per maled
izioni. In un caso il dogu aveva ai piedi una base ed stato ritrovato circondato
da muri, suggerendo l'utilizzo in rituali
La cultura Yayoi (che prende il nome da un sito vicino Tokyo dove avvennero i pr
imi ritrovamenti) ebbe origine nell'isola di Kyushu e si diffuse poi su quella d
i Honshu. La produzione artistica pi funzionale, con decorazioni molto ridotte, m
a rivela l'uso di tecnologie ben pi avanzate del precedente periodo, come l'uso d
el tornio a ruota; si ritiene in genere che questa cultura non fosse autoctona,
ma importata da movimenti migratori dalla Cina. In particolare sarebbe stata imp
ortata dal continente la metallurgia, con la comparsa dei primi artefatti in bro
nzo e utensili in ferro; in particolare sono state ritrovate delle campane di br
onzo (dotaku), con probabili scopi rituali, delle quali non esistono paralleli n
el continente.
La cultura Yayoi era divisa in famiglie o clan, e di questi prevalse il clan Yam
ato che unific il Paese; la prima parte del periodo Yamato detto periodo dei Tumu
li (Kofun), perch segnata dalla costruzione di tombe a tumulo imponenti e riccame
nte arredate. La tomba dell'imperatore Nintoku, alta 35 metri e lunga 478 metri,
la pi grande. Insieme al defunto venivano sepolti oggetti in bronzo, armi e orna
menti personali, e vasi fittili; all'esterno dei tumuli sono invece poste serie
di tubi cavi di argilla, o haniwa, forse modellati sulla forma dei vasi votivi,
sulle quali nel tempo si aggiunsero come decorazioni piccole figure, che rappres
entavano case, uccelli, cavalli, sacerdotesse, e poi dalla seconda met del period
o anche aristocratici, guerrieri, indovini e gente comune
L'arte del periodo Asuka, storicamente collocabile tra il 538 d.C. e il 710 d.C.
, la cui denominazione deriva dalla capitale Asuka kyo, fortemente influenzata d
all'introduzione del buddhismo in Giappone; i contatti con Cina ed i tre regni d
i Corea si intensificarono, e il Paese, in base alla posizione geografica rispet
to ai vicini paesi del continente, cambi il suo nome da Yamato in Nippon (In giap
ponese: "dove sorge il sole"). L'adozione della nuova fede non fu una cosa indol
ore; l'aspro scontro tra coloro che sostenevano il buddhismo, guidati dal clan S
oga, e coloro che sostenevano lo shintoismo, guidati dal clan Mononobe, si concl
use solo nel 587 con la vittoria di Soga no Umako su Mononobe no Moriya e la con
quista del potere da parte del clan Soga. Inizi un processo di sincretismo tra il
buddhismo e lo shintoismo, le cui tradizioni vennero salvaguardate, mentre in q
uel periodo il buddhismo si diffuse tra le classi aristocratiche e nella corte i
mperiale, influenzando pesantemente l'espressione artistica.
Il periodo Asuka coincise con un risveglio artistico e culturale, e grazie anche
all'adozione del Buddhismo come religione di corte, vennero incoraggiate l'arch
itettura, la scultura, la pittura e l'artigianato.
A questo periodo risalgono molti templi (nel giro di vent'anni ne vennero costru
iti almeno quarantasei), monasteri Mahayana, statue di buddha e bodhisattva, for
temente influenzate dall'arte cinese e coreana; il tempio Horyu-ji oggi la pi ant
ica costruzione in legno dell'Estremo Oriente pervenutaci intatta, sebbene sembr

a che sia stato ricostruito almeno una volta, forse dopo un incendio nel 670, co
me attestato nel Nihonshoki; rappresenta anche il primo esempio di uno stile Asu
ka, parzialmente indipendente dall'influenza coreana e cinese.
Della capitale Asuka kyo, che si trova nell'odierna prefettura di Nara, rimangon
o solo le rovine marmoree di alcuni templi, con l'eccezione del bronzo di Ankoin
(risalente al periodo Suiko) che, secondo le cronache, era la pi grande scultura
dell'epoca. Opera dell'artista Tori, che venne ricompensato con un posto a cort
e, la statua stata danneggiata pi volte da incendi e calamit naturali, nonch da un
maldestro restauro nel periodo Tokugawa: lo stile originario dell'opera oggi ded
ucibile solo dalle braccia, dalla fronte e dalle orecchie, mentre tutto il resto
frutto di successive modifiche. Altre opere del periodo Asuka vennero trasporta
te nella residenza del principe Umayado dal tempio Horinji, con lo spostamento d
ella capitale a Nara: nella sala d'oro, o Kondo, sono conservate ancora oggi alt
re statue di Tori, artista di origine coreana naturalizzato giapponese, tra cui
la trinit Shaka del 625, e la famosa statua in legno e lacca di Kannon, dono di u
n re di Corea. Confrontando le importazioni con la produzione locale del periodo
, si pu notare la tensione degli artisti giapponesi a migliorare le proporzioni p
roposte dai modelli cinesi e coreani, caratteristici per le grandi mani e i prof
ili rigidi: il risultato un movimento scultoreo nuovo, attento alla morbidezza d
ei tratti e allo studio delle proporzioni corporee; inoltre il corpo della statu
a deve risultare simmetrico e piatto, l'unica visione quella frontale, e il volt
o sempre sereno e sprizzante di gioia spirituale. Un esempio di questo nuovo sti
le la statua di Kwannon a Chiuguji, considerata un capolavoro di dolcezza ed arm
onia delle proporzioni.
Altri scultori del tempo, oltre al bronzista Tori, furono Yamaguchi, Kusushi, To
riko e Oguchi. Oltre ai Buddha e ai Bodhisattva, vennero diffusi il tipo scultor
eo dei Devaraja, i quattro re guardiani.
Anche per la pittura il periodo Asuka fu fiorente, anche se le poche opere arriv
ate sino ai giorni nostri non sono sufficienti per valutare correnti e stili. I
pittori giapponesi furono introdotti all'arte dai colleghi coreani e ben presto
si staccarono dalle influenze pittoriche cinesi, cos fortemente legate alla tradi
zione filosofica dei princpi artistici, mentre i giapponesi si mostrarono maggior
mente interessati ad una pittura unicamente decorativa, ed evidenziarono un gran
de amore per i colori
Gli unici resti di pittura, invece, sono le decorazioni in lacca miscelate con c
olori a olio di uno dei santuari dell'imperatrice Suiko, esempi dello stile Hng,
ed anche le decorazioni del bronzo sono simili a quelle dei modelli Hng rinvenuti
nei dolmen. Tra gli altri esempi dell'arte del periodo, un ricamo conservato a
Chiuguji, realizzato in memoria del principe Umayado, probabilmente su disegno d
i un artista coreano.
Lo stile delle poche opere pittoriche sopravvissute tendente all'astratto, la te
cnica appare piuttosto elaborata e la rappresentazione bidimensionale.
Si svilupparono, in questo periodo, anche le arti minori, dalla ceramica alla la
vorazione del metallo, dai tessitori agli intagliatori in legno e in bamb
Il periodo Nara vide un organico impegno della classe di governo per far diventa
re il buddhismo religione di Stato e per superare le tradizioni precedenti; l'es
empio pi evidente fu lo stabilimento di una capitale (prima del periodo Nara la c
orte si trasferiva ogni volta che moriva un imperatore, secondo la credenza che
la morte contaminasse il luogo) nella citt di Nara, modellata sulla base della Ch
ang'an cinese. L'influenza cinese divenne in questo periodo ancora pi forte; i mo
naci buddhisti viaggiavano in Cina e tornavano con testi pi ortodossi, e le forme
d'arte aderirono pi diligentemente ai dettami della dottrina buddhista, pur fior
endo in iconografie pi varie e complesse. L'Imperatore Shomu fu particolarmente s

olerte nel promuovere la fede, e ordin la costruzione di vari templi e monasteri:


tra questi, quello di Todai-ji che sarebbe nelle sue intenzioni dovuto diventar
e il tempio principale del Paese. Il Todai-ji fu seriamente danneggiato per alme
no due volte, e delle decorazioni originali restano principalmente delle riprodu
zioni.
A questo periodo risale inoltre la pi antica pittura giapponese su rotolo a noi p
ervenuta, il Kako Genzai E-Ingakyo ("sutra illustrato del karma passato e presen
te"), una biografia romanzata di Gautama Buddha.
Durante la prima fase del periodo Heian l'arte giapponese, ancora di ispirazione
buddhista, fu profondamente influenzata dagli insegnamenti della scuola Shingon
fondata dal monaco Kukai nell'806 dopo un suo viaggio in Cina; direttamente con
nessa agli insegnamenti Vajrayana della scuola, fior la produzione di mandala. L'
architettura dei templi cominci a prevedere la presenza di pagode, e le statue di
buddha del periodo hanno espressioni austere e composte, corpi massicci, e ampi
drappeggi in stile honpa-shiki.
Nella seconda fase, o "periodo Fujiwara" (dal nome del clan Fujiwara che domin la
politica del periodo) prevalse invece la scuola amidista, e la corte imperiale
cominci a sviluppare una forte sensibilit estetica e un profondo interesse per le
arti. Nella pittura si assistette alla diffusione degli yamato-e, rappresentazio
ni della natura dai colori freschi e vivaci. Nell'ultima parte del periodo stori
co nacquero gli emakimono, rotoli di narrativa illustrata; tra questi alcuni dei
pi famosi esempi di letteratura cortese del periodo, come il Genji monogatari, i
l primo esempio di romanzo giapponese
Il periodo Kamakura, che prende il nome dallo shogunato di Kamakura, vide il tra
sferimento del potere dalle classi aristocratiche a quelle militari (samurai), e
dalla capitale imperiale Kyoto a quella shogunale Kamakura; i committenti di op
ere d'arte perci divennero i guerrieri, i monaci interessati a diffondere il budd
hismo al di fuori dell'aristocrazia, e la nobilt, con parti del clero, che deside
rava celebrare i perduti fasti della vita di corte.
La scultura si mosse, con la scuola Kei e in particolare Unkei, verso uno stile
pi realistico; un esempio ne sono le due statue di Nio guardiani delle porte Sud
del tempio Todai-ji a Nara, scolpite da Unkei nel 1203. Unkei realizz anche delle
sculture policrome in legno nel tempio Kofuku-ji, sempre a Nara, nel 1208, in c
ui ritraeva i leggendari monaci Muchaku e Seshin, fortemente individualizzati e
credibili.
La pittura si mosse su due piani, quello della popolarizzazione e quello della c
elebrazione. Del primo filone si pu citare il Kegon Engi Emaki, la storia illustr
ata dei fondatori della scuola Kegon commissionata dal monaco Myoe del tempio Ko
zan-ji, nel quale le illustrazioni sono accompagnate da brevi descrizioni e dial
oghi accanto ai personaggi, non dissimilmente dai fumetti moderni; i caratteri u
sati sono inoltre prevalentemente kana, comprensibili anche alle donne e a molta
gente comune. Del secondo filone fanno parte molte riedizioni emaki del Diario
di Murasaki Shikibu, in cui i dipinti esagerano e abbelliscono gli scenari della
corte, la sua ricchezza e la sua bellezza, in un evidente richiamo nostalgico.
Il periodo Muromachi prende il nome dal quartiere Muromachi di Kyoto, in cui lo
shogunato Ashikaga ebbe residenza; il ritorno del potere politico nella capitale
imperiale di fatto pose fine ai movimenti popolaristici del periodo precedente
e segn il ritorno a una produzione artistica pi aristocratica ed elitaria. Il budd
hismo Zen, rimasto in sordina nei periodi precedenti, riprese vigore grazie a nu
ovi contatti con la Cina e la scuola Chn da cui deriva, e divenne la corrente dom
inante nell'aristocrazia e nelle produzioni artistiche.
I templi Zen organizzarono diverse missioni in Cina, e la moda cinese influenz pe

santemente l'arte giapponese; nella pittura, in particolar modo, si assistette a


l passaggio dai colori vivaci degli yamato-e alla pittura a inchiostro dei sumie, e al contempo si diffuse un maggior senso della prospettiva e della profondit;
esemplari in questo senso sono i lavori di Shubun e Sesshu.
Il periodo Azuchi-Momoyama prende il nome dalle residenze dei condottieri che un
ificarono il paese attraverso una serie di guerre tra daimyo, Oda Nobunaga (dal
suo castello di Azuchi prese il nome il periodo Azuchi) e Toyotomi Hideyoshi (da
l suo castello di Momoyama prese il nome il periodo Momoyama).
Sin dalla fine del periodo precedente (epoca Sengoku), le continue guerre avevan
o portato alla ribalta i potentati militari, e l'arte si era riavvicinata al gus
to dei samurai, ad esempio tornando a prediligere decorazioni colorate.
La scuola di maggior successo del periodo fu la Kano-ha, fondata nel periodo pre
cedente da Kano Masanobu, pittore in capo degli ultimi shogun Ashikaga; Kano Eit
oku, in particolare, dipinse le pareti del castello di Azuchi per Nobunaga, la r
esidenza di Kyoto di Hideyoshi e il suo castello di Osaka. Eitoku am soprattutto
dipingere le pareti scorrevoli delle stanze, e introdusse lo "stile monumentale"
(taiga) caratterizzato da pennellate spesse e rapide e dall'enfasi posta sullo
scenario; gran parte del suo lavoro and perso a causa delle frequenti guerre del
periodo.
Un altro importante artista del tempo, che gareggi con Eitoku per le commissioni
dai due condottieri, fu Hasegawa Tohaku, che fond la scuola Hasegawa e che dopo l
a morte di Eitoku divenne il pittore ufficiale di Hideyoshi; la sua pittura era
una rielaborazione molto personale della pittura a inchiostro, e prediligeva amp
ie pareti e soffitti. Fu l'arte pi espressiva per il Giappone.

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