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LOSSERVATORE ROMANO
POLITICO RELIGIOSO

GIORNALE QUOTIDIANO

Non praevalebunt

Unicuique suum
Anno CLIV n. 86 (46.628)

Citt del Vaticano

luned-marted 14-15 aprile 2014

Nella domenica delle Palme il vescovo di Roma pone la domanda che deve guidare la riflessione dei cristiani durante la settimana santa

Chi sono io?


E allAngelus annuncia che nel prossimo mese di agosto incontrer nella Repubblica di Corea i giovani asiatici
Chi sono io?. la domanda che dovr
guidare la riflessione dei cristiani in questa
settimana santa. Papa Francesco lha proposta ieri, 13 aprile, domenica delle Palme, durante la celebrazione della messa presieduta
sul sagrato della basilica vaticana, pronunciando a braccio lomelia. E ha passato in
rassegna le possibili risposte allinterrogativo, riproponendo e attualizzando i comportamenti di alcuni dei protagonisti del racconto evangelico della passione. Questa
settimana ha ricordato il Santo Padre

Ai seminaristi del Leoniano di Anagni

Non c posto
per la mediocrit
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incomincia con la processione festosa con i


rami di ulivo: tutto il popolo accoglie Ges.
I bambini, i ragazzi cantano, lodano Ges.
E gi si intravvedono la passione di Ges, il
mistero della sua morte e risurrezione.
Proprio in questa ottica ci far bene
ha consigliato Papa Francesco farci soltanto una domanda: chi sono io? Chi sono
io, davanti al mio Signore? Chi sono io, davanti a Ges che entra in festa in Gerusalemme? Sono capace di esprimere la mia
gioia, di lodarlo? O prendo distanza? Chi
sono io, davanti a Ges che soffre?. Siamo
come quelli che volevano ucciderlo, ha domandato ancora, o come Giuda che lha tradito per trenta denari? O siamo addormentati come gli apostoli che non capivano
niente? O ancora ci comportiamo come
quei dirigenti che di fretta fanno il tribunale
e cercano falsi testimoni, e quando facciamo queste cose crediamo di farlo per il nostro prossimo? Oppure somigliamo a Pilato
e quando vediamo che la situazione diffi-

cile, ci laviamo le mani e pur di non assumerci le nostre responsabilit lasciamo condannare le persone?
Il vescovo di Roma ha proseguito chiedendo ancora se ci identifichiamo con quelli
che si divertivano a sbeffeggiare il Signore o
ci riconosciamo nel comportamento del cireneo, che tornava dal lavoro, affaticato, ma
ha avuto la buona volont di aiutare il Signore a portare la croce, o in quello delle
donne coraggiose, come la mamma di Ges, che erano l e soffrivano in silenzio. Infine ha espresso lauspicio che questa domanda ci accompagni durante tutta la settimana.
A conclusione della messa, prima dellAngelus, il Papa ha annunciato la sua visita
nella Repubblica di Corea nel prossimo mese di agosto, in occasione dellincontro continentale dei giovani asiatici.
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Riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dellO nu

Prova di forza tra Kiev e gli insorti nellest


KIEV, 14. NellUcraina dellest
scorre il sangue. Mentre gli insorti simpossessano di nuovi
palazzi amministrativi nelle citt vicine al confine con la Russia, il Governo di Kiev risponde ai ribelli con una operazione antiterrorismo che ha gi
fatto le prime vittime, ma che
rischia di degenerare in un bagno di sangue dopo che ieri sera il presidente ad interim
ucraino, Oleksandr Turcinov,
ha annunciato in televisione
lintervento delle forze armate e
questa mattina scaduto lultimatum ai separatisti filo-russi.

Scambio daccuse in Siria


tra Governo e ribelli

Torna lincubo
dei gas letali

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PAGINA 3

La situazione sta sfuggendo


di mano nellUcraina sudorientale. Sar lOccidente a determinare lopportunit di evitare
la guerra civile nel Paese. Con
queste parole lambasciatore
russo alle Nazioni Unite, Vitaly
Churkin, ha sottolineato il rischio che la crisi degeneri. Lo
ha fatto intervenendo nel corso
della riunione del Consiglio di
sicurezza dellOnu convocata
durgenza al Palazzo di Vetro e
che si svolta a porte chiuse.
Ma da parte degli Stati Uniti
non si mancato di criticare
Mosca: lambasciatore americano allOnu, Samantha Power,
ha accusato la Russia di alimentare linstabilit nel Paese e
disinformare una popolazione
sottoposta a incitamenti e violenze. Consiglio ai colleghi
russi ha dichiarato al termine
dellincontro il rappresentante
ucraino allOnu, Yuriy Sergeyev
di chiamare i loro ministri,
dire loro di chiamare i loro
agenti, finitela di fare ci che

state facendo, non alimentate il


separatismo e troveremo il modo di venirne a capo.
Loperazione contro i filorussi lanciata ieri mattina a
Sloviansk non ha portato a risultati significativi per il Governo di Kiev, e il ministro dellInterno ucraino, Arsen Avakov,
ha riferito di morti e feriti da
entrambe le parti, senza ulteriori dettagli.
Loperazione per ora sembra
congelata e gli insorti armati
di bastoni e spranghe di metallo, ma anche di kalashnikov
continuano a tenere in pugno
le loro roccaforti, difese da barricate di pneumatici e filo spinato e oggi uomini in mimetica
armati hanno occupato anche il
municipio. Militanti filo-russi
hanno assaltato oggi anche il
commissariato di Horlivka. Le
nuove autorit ucraine non
sembrano per voler permettere
che si ripeta una nuova Crimea.

Il ministero degli Esteri di


Mosca ha definito vergognoso il ricorso allesercito da parte di Kiev per sopprimere linsurrezione e ha ammonito che
luso della forza rischia di far
saltare la riunione del 17 aprile
a Ginevra tra Stati Uniti, Unione europea, Ucraina e Russia.
C crescente preoccupazione
per ci che la Russia sta facendo, ha invece detto Catherine
Ashton arrivando nella sede del
Consiglio Esteri a Lussemburgo, e lanciando un appello alla calma rivolto a tutti.

Unedizione del Nuovo Testamento


molto amata da padre Bergoglio

Il Vangelo
secondo Delhez
SILVIA GUIDI

A PAGINA

Si temono duecento morti per un attentato

Il cordoglio del Papa per le vittime

Strage
nella capitale della Nigeria

Valparaso in fiamme

ABUJA, 14. Un attentato nel Nyaya Motor Park, la principale


stazione di autobus della capitale nigeriana Abuja, ha provocato questa mattina una strage di dimensioni che si temono spaventose. Alcuni ordigni sono esplosi alle 7 del mattino, mentre
la stazione era affollatissima. I morti accertati finora sono 71,
ma si parla di cento, forse duecento vittime. La strage giunge
poche ore dopo lennesima domenica di sangue nel nord-est,
dove sessanta civili sono stati uccisi da Boko Haram nel Borno.
PAGINA 3

SANTIAGO DEL CILE, 14. Un gigantesco incendio ha devastato parte di


Valparaso, citt cilena del Pacifico, il
cui centro coloniale stato dichiarato
nel 2003 patrimonio dellumanit
dallUnesco. Fiamme altissime si sono
sprigionate nella notte tra sabato e
domenica dalla zona del porto. Il bilancio, ancora provvisorio, parla di sedici morti, cinquecento feriti, oltre
cinquecento case distrutte e oltre diecimila sfollati.
Vicinanza spirituale a tutti gli abitanti della citt stata espressa da Papa Francesco in un telegramma, a firma del segretario di Stato, cardinale
Pietro Parolin, indirizzato al vescovo
Gonzalo Duarte Garca de Cortzar.
Il Pontefice esprime il proprio dolore
per le vittime e per i feriti e sostegno
agli sforzi delle squadre di soccorso,
invitando le autorit e la popolazione
a non arrendersi di fronte alle avversit.
La presidente cilena, Michelle
Bachelet, ha dichiarato lo stato di calamit e ha mobilitato le forze armate
per prestare soccorso alla popolazione
della seconda citt del Paese, distante
120 chilometri dalla capitale e sede
del Parlamento. Bachelet ha poi raggiunto ieri sera nella citt il ministro

dellInterno, Rodriguo Peailillo, e ha


presieduto una riunione demergenza
per fare il punto sulle operazioni.
una tragedia tremenda ha detto.
Questa mattina le fiamme sono state
domate, anche se alcuni focolai sono

ancora attivi. Secondo il sindaco di


Valparaso, Jorge Castro, il terribile
incendio scoppiato nella localit boschiva di La Plvora e da l si rapidamente propagato verso le zone abitate, devastando quasi trecento ettari.

NOSTRE
INFORMAZIONI
Il Santo Padre ha ricevuto questa
mattina in udienza le Loro Eminenze Reverendissime i Signori Cardinali:
Leonardo Sandri, Prefetto della
Congregazione per le Chiese Orientali;
Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santit per la Diocesi di
Roma.
Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della
Diocesi di Brentwood (Inghilterra),
presentata da Sua Eccellenza Reverendissima
Monsignor
Thomas
McMahon, in conformit al canone
401 1 del Codice di Diritto Canonico.

Provvista di Chiesa

Il gigantesco incendio nella citt cilena (Afp)

Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Brentwood (Inghilterra) il


Reverendo Padre Alan Williams,
S.M., del clero della Societ di Maria, finora Direttore del Santuario
nazionale di Nostra Signora di Walsingham.

LOSSERVATORE ROMANO

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luned-marted 14-15 aprile 2014

Il flusso delle rimesse in patria dei lavoratori residenti allestero supera quello degli aiuti internazionali

Aumentano gli investimenti in Asia e Africa

Quando limmigrato
il motore della ripresa

Non conosce crisi


la spesa
militare mondiale

WASHINGTON, 14. La crisi non ferma


la crescita delle rimesse degli immigrati, che si confermano un elemento cruciale delleconomia globale.
Secondo i dati diffusi ieri dalla Banca mondiale, nel 2014 i soldi inviati
in patria dai lavoratori residenti
allestero saliranno a 581 miliardi di
dollari. Nel 2016, inoltre, questo totale dovrebbe toccare i 681 miliardi
di dollari con una crescita del 25 per
cento sul 2013.
La parte pi consistente di un tale
flusso di denaro dice la Banca
mondiale diretta soprattutto verso i Paesi in via di sviluppo, che
questanno vedranno un aumento
delle rimesse del 7,8 per cento, toccando quota 436 miliardi. Una somma che sottolinea listituto di Washington supera di gran lunga il
totale degli aiuti allo sviluppo stanziati da Paesi e istituzioni internazionali, e che inoltre rappresenta un
flusso di capitale ben pi stabile rispetto agli investimenti esteri.
In molti Paesi le rimesse di chi vive allestero rappresentano una percentuale consistente rispetto alla
quota di ricavi dellexport di beni e
servizi: in Nepal, ad esempio, il dato
quasi il doppio, mentre nelle Filippine copre il 38 per cento.
I Paesi che beneficiano maggiormente delle rimesse degli immigrati
sono lIndia (settanta miliardi nel
2013) e la Cina (sessanta miliardi),

Un lavoratore in pausa a New York (Ansa)

seguite dalle Filippine (25 miliardi).


In rapporto al pil (prodotto interno
lordo) lapporto delle rimesse pi
forte in Tadjikistan (52 per cento), in
Kyrgyzstan (31), Nepal e Moldavia
(25 per cento).
La Banca Mondiale pone anche
laccento sulle riserve di capitale che

gli immigrati mantengono nei Paesi


in cui si trovano.
Si tratta di fondi pari a circa 500
miliardi di risparmi che rappresentano una risorsa alla quale i Paesi in
via di sviluppo potrebbero attingere, come testimonia lidea della Nigeria di emettere obbligazioni mira-

Secondo lOnu ci sono solo diciassette anni per cambiare rotta

Corsa contro il tempo


nella lotta alleffetto serra

Una centrale termica a Sofia (Afp)

BERLINO,
14.
Nuovo
allarme
dellOnu sul clima: ci sono solo diciassette anni di tempo per cambiare rotta e cercare di fermare le conseguenze del riscaldamento globale.
Nonostante gli sforzi e gli impegni
dei Governi, le emissioni di gas serra continuano ad aumentare e ogni
anno toccano nuovi massimi.
quanto emerge dal nuovo rapporto
presentato ieri a Berlino dal Gruppo intergovernativo di esperti sul
cambiamento climatico (Ipcc). Secondo gli scienziati tra il 2000 e il
2010 le emissioni sono aumentate
pi rapidamente rispetto ai tre decenni precedenti: ogni anno sono
stati immessi nellatmosfera un miliardo di tonnellate di gas serra in
pi rispetto allanno precedente.
Per contenere laumento della
temperatura globale entro i due
gradi, il massimo considerato sostenibile, le emissioni dovrebbero essere ridotte da qui al 2050 di almeno
il quaranta per cento. Il rapporto
sollecita inoltre un trasferimento
massiccio dalluso intensivo dei
combustibili fossili alle energie rinnovabili entro i prossimi sedici anni
per poter ancora invertire il riscaldamento globale in atto.
Se non ci sar un cambio di rotta, entro il 2100 le temperature medie globali aumenteranno fra 3,7 e
4,8 gradi. Con tutte le conseguenze
prevedibili.

Ottmar Edenhofer, uno dei tre


co-presidenti del gruppo di lavoro
dellIpcc sul surriscaldamento globale, ha lanciato un messaggio
chiarissimo: Per evitare interferenze pericolose con il clima, dobbiamo cambiare le nostre abitudini.

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Gli esperti delle Nazioni Unite


hanno analizzato oltre milleduecento scenari possibili, elaborati da
trentuno team internazionali.
Dal punto di vista economico, il
contenimento degli effetti del gas
serra costerebbe soltanto lo 0,06
per cento del pil mondiale ogni anno. Non significa che il mondo
deve sacrificare la crescita per salvare lambiente ha detto ancora
Edenhofer un ritardo della crescita economica, ma non un sacrificio. Tra laltro, ha aggiunto Edenhofer, questo scenario non esclude
dal costo stimato il risparmio che
deriverebbe dalla limitazione dei fenomeni atmosferici estremi e
dallinquinamento dellaria che respiriamo.
Le trentatr pagine diffuse ieri
serviranno come guida per un nuovo round di negoziati sul clima nel
2015, manca infatti una parte che
era presente nelle versioni trapelate
nei mesi passati. Molti analisti, tuttavia, sottolineano come in queste
pagine siano assenti chiare considerazioni sui Paesi responsabili delle
emissioni nocive.

Napolitano
sul valore dellUnione europea
ROMA, 14. LUnione europea non
solo austerit: ci ha garantito
sessantanni di pace e libert, permettendo una crescita economica
senza precedenti. questo il messaggio lanciato ieri dal presidente
della Repubblica italiana, Giorgio
Napolitano, nel corso di unintervista televisiva. Non negando il rischio che gli euroscettici crescano
nelle prossime elezioni per il Parlamento di Strasburgo, il 25 maggio, il capo dello Stato ha sottolineato che lUnione servita in
primo luogo a garantire la pace
nel cuore dellEuropa. Il timore
che se si avessero forti rappresentanze euroscettiche nel Parlamento, diventerebbe pi faticoso
il cammino; io non credo a unEuropa che torna indietro. Anche

direttore responsabile

TIPO GRAFIA VATICANA


EDITRICE LOSSERVATORE ROMANO

Carlo Di Cicco

don Sergio Pellini S.D.B.

vicedirettore

caporedattore

Gaetano Vallini
segretario di redazione

La ricetta dellFmi per promuovere la crescita

Politiche inclusive
contro la disoccupazione
WASHINGTON, 14. Lelevata disoccupazione, soprattutto fra i giovani, e
laumento delle disuguaglianze devono essere affrontate rimuovendo
gli ostacoli strutturali a una crescita
inclusiva.
questo il messaggio lanciato ieri dallInternational and Monetary
and Financial Committee (Imfc),
braccio esecutivo dellFmi (Fondo
monetario internazionale), nel comunicato rilasciato al termine di
una riunione dei Paesi membri. Secondo il comitato, sono necessarie
inclusione sociale e politiche che
amplino le opportunit e la piena
partecipazione di tutti, incluse le
donne e gli emarginati.
La ripresa economica nei Paesi ad
alto reddito prosegue il comunicato mostra segnali di rafforzamento e la crescita continua in mol-

se Bruxelles e le sue istituzioni


hanno reagito alla crisi tardi e in
modo discutibile, evidente che
quello che si costruito nei rapporti tra le societ, tra le economie, tra le culture e anche tra i sistemi giuridici non pu essere distrutto nemmeno da parte di chi
lo voglia accanitamente. Per questi motivi ha aggiunto il presidente lespressione ce lo chiede lEuropa spesso usata dai politici non una cattiva parola; fu
adoperata anche da uomini di Governo italiani europeisti i quali ritenevano che per sbloccare certe
situazioni in Italia, per determinare cambiamenti che erano necessari ma che tardavano a venire, occorresse una sollecitazione, una richiesta, una frusta dellEuropa.

GIOVANNI MARIA VIAN

Piero Di Domenicantonio

te ai propri cittadini allestero. A incidere negativamente sulle rimesse


invece il fenomeno dei rimpatri forzati.
Come riporta la Banca mondiale,
tra novembre 2013 e marzo 2014, ad
esempio, la sola Arabia Saudita
avrebbe costretto al rimpatrio pi di
370.000 lavoratori stranieri. E proprio queste politiche ha aggiunto
lorganizzazione internazionale
hanno comportato un brusco calo
delle rimesse rispettivamente verso
Egitto e Messico.
Le conseguenze a livello regionale
di
questi
fenomeni
emergono
dallanalisi dei dati 2013: la regione
mediorientale-nordafricana lunica
a segnare una contrazione del due
per cento, mentre la crescita in America latina-Caraibi si attesta solo
all1,9 per cento.

direttore generale

Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va


Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va

Segreteria di redazione
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STO CCOLMA, 14. Cala la spesa militare nei Paesi occidentali, mentre
aumenta considerevolmente in Asia
e in Africa. Nel complesso, tuttavia, si pu parlare di un calo limitato: nel 2013 sono stati spesi in armi 1.075 miliardi, circa l1,9 per
cento in meno rispetto al 2012. La
stima stata effettuata dal Sipri
(Stockholm International Peace
Research Institute), nellultimo aggiornamento, pubblicato oggi, del
rapporto annuale sullo stato del
mercato militare nel mondo. Sono
ventitr i Paesi che hanno pi che
raddoppiato la spesa militare
dallinizio del 2004.
Si registrano sostanziali aumenti
in Cina, Russia e Arabia Saudita.
Riad sembra aver raggiunto una
posizione di leadership mondiale
scavalcando Regno Unito, Giappone e Francia e diventando cos il
quarto pi grande mercato del
mondo. In un anno la spesa militare saudita salita del 14 per cento,
per raggiungere la quota di 67 miliardi dollari, e questo a causa
dice il Sipri nella nota stampa che
illustra laggiornamento non solo
delle crescenti tensioni con lIran,
ma anche del desiderio di rafforzare i sistemi di sicurezza.
In totale la spesa bellica in Medio Oriente aumentata del quattro per cento nel 2013, raggiungendo una cifra stimata di 150 miliardi
dollari. Il Sipri segnala inoltre il
caso del Bahrain, dove gli investimenti militari sono saliti del ventisei per cento in un anno.
Tuttavia, il pi grande aumento
regionale

stato
effettuato
dallIraq (pi 27 per cento) impegnato nella ricostruzione delle sue
forze armate.
I dati di spesa per l'Iran, Qatar, Siria e gli Emirati Arabi Uniti
non sono disponibili per il 2013, il

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te economie emergenti; ma restano


rischi; per questo motivo, favorire
una crescita forte, inclusiva e sostenibile nelleconomia interconnessa
di oggi richieder aggiustamenti, un
appropriato coordinamento e unappropriata comunicazione.
I Paesi membri del comitato internazionale incoraggiano con forza
la Banca mondiale e lFmi a lavorare insieme per attuare politiche
pi solide contro la crisi e per rafforzare la gestione prudenziale del
sistema finanziario.
A lanciare lallarme sulla gravit
della situazione occupazionale anche la Bce (Banca centrale europea). La disoccupazione inaccettabilmente alta nellarea euro, ma ci
sono timidi segnali di calo ha detto ieri il presidente dellistituto di
Francoforte, Mario Draghi.

Ufficio di collocamento a Madrid (LaPresse/Ap)

Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198
Europa: 410; $ 605
Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665
America Nord, Oceania: 500; $ 740
Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30):
telefono 06 698 99480, 06 698 99483
fax 06 69885164, 06 698 82818,
info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675

che significa che il totale regionale


stimato molto incerto; ci riflette
l'opacit generale delle spese militari nella regione. In effetti, anche
dove sono disponibili i dati, non
possibile ricostruire con certezza la
situazione sottolinea Sam PerloFreeman, direttore del programma
del Sipri sulle spese militari e la
produzione di armi.
LAsia si caratterizza sempre di
pi come la regione trainante nel
commercio mondiale delle armi.
Nel 2013 la spesa militare in questa
parte del mondo aumentata del
3,6 per cento, raggiungendo i 407
miliardi dollari.
A fare la differenza soprattutto
la Cina, dove la spesa nellultimo
anno aumentata del 7,4 per cento
per un totale di 188 miliardi di dollari. Inoltre, le dispute territoriali
con Pechino hanno incentivato notevoli investimenti militari nelle Filippine, nel Vietnam e nel Giappone. Il pi grande aumento nella
regione nel 2013 per quello fatto
segnare dallAfghanistan, pari al 77
per cento; il Paese sta costruendo
le proprie forze di sicurezza in preparazione al ritiro della maggior
parte delle truppe straniere alla fine del 2014 sottolinea Perlo-Freeman.
La ricerca del Sipri fa luce, infine, anche sul commercio militare in
Africa, da sempre terra di conquista per i trafficanti di armi e per il
mercato nero.
Nel 2013 la spesa militare nel
continente aumentata dell8,3 per
cento, raggiungendo una cifra stimata di 44,9 miliardi dollari. Lincremento riguarda oltre due terzi
dei Paesi africani, gli unici per i
quali sono disponibili dati attendibili. Il primo investitore lAlgeria
con oltre dieci miliardi di dollari:
un aumento dell8,8 per cento dal
2012, e del 176 per cento dal 2004.
LAngola ha aumentato la sua spesa del 36 per cento nel 2013, superando cos il Sudafrica e diventando il secondo maggiore investitore
africano in armi. Ad alimentare tali
spese si legge ancora nellaggiornamento dei dati del Sipri sono
soprattutto
i
ricavi
ottenuti
dallesportazione di greggio.

Shopping
cinese
nel Regno Unito
PECHINO, 14. Continua lo shopping miliardario cinese nel Regno
Unito. Il gruppo privato Sanpower
ha acquisito per 480 milioni di
sterline (circa 580 milioni di euro)
l89 per cento della catena di supermercati House of Fraser, una
vera e propria istituzione nazionale, che vanta 165 anni di storia. Si
tratta della pi importante acquisizione compiuta da unazienda cinese allestero nel settore ha affermato in un comunicato Yuan Yafei,
presidente e fondatore di Sanpower.
House of Fraser possiede sessanta centri commerciali nel Regno
Unito, e uno anche ad Abu Dhabi.
I nuovi proprietari contano ora di
aprire punti vendita in Cina, con
grandi possibilit di espansione su
un mercato con centinaia di milioni di consumatori. La catena ha
unillustre storia alle spalle. Venne
fondata da Hugh Fraser e James
Arthur a Glasgow, nel lontano
1849. Da piccolo negozio si prima trasformata in un colosso nazionale e poi ha cominciato a guardare anche allestero. Il suo centro
commerciale pi prestigioso quello di Oxford Street a Londra, mentre il pi grande si trova a Birmingham. Fra i magazzini di lusso in
terra britannica che sono di propriet straniera svetta fra tutti Harrods, che appartiene alla Qatar Investment Authority.

Concessionaria di pubblicit
Il Sole 24 Ore S.p.A.
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Intesa San Paolo

Alfonso DellErario, direttore generale


Romano Ruosi, vicedirettore generale

Ospedale Pediatrico Bambino Ges

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Via Monte Rosa 91, 20149 Milano
telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214

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Banca Carige
Credito Valtellinese

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luned-marted 14-15 aprile 2014

pagina 3

Si temono duecento morti

Scambio daccuse tra Governo e ribelli sullimpiego di armi chimiche in Siria

Strage nella capitale


della Nigeria

Torna lincubo dei gas letali

ABUJA, 14. Un attentato nel Nyaya


Motor Park, la principale stazione
di autobus della capitale nigeriana
Abuja, ha provocato questa mattina una strage di dimensioni che si
temono spaventose. Due ordigni
sono esplosi in rapida successione
alle 7 del mattino, proprio mentre
la stazione degli autobus era affollatissima di viaggiatori, studenti e
lavoratori pendolari. I morti accertati dalla polizia sono 71, ma le prime notizie parlano di cento, forse
duecento, anche se un portavoce
dellufficio
per
la
gestione
dellemergenze, Manzo Ezekiel, ha
detto che al momento non si pu
confermare il numero delle vittime,
dato che vi sono moltissimi feriti
ricoverati. Finora non ci sono state
rivendicazioni dellattentato e l polizia segue tutte le piste.
La strage giunge poche ore dopo lennesima domenica di sangue
nel nord-est del Paese, dove da
quattro anni si susseguono le violenze del gruppo di matrice fondamentalista islamica Boko Haram.
Non meno di sessanta persone sono state massacrate in diversi attacchi nello Stato del Borno, che di
Boko Haram la principale roccaforte. Gli assalitori hanno attaccato Amchaka e alcuni villaggi vicini,
lanciando ordigni allinterno delle
abitazioni per incendiarle, ha riferito Baba Shehu Gulumba, un
esponente dellamministrazione locale di Maiduguri, capitale del
Borno. Subito dopo hanno incominciato a sparare in tutte le direzioni sugli abitanti che cercavano
di fuggire, uccidendone almeno
sessanta e ferendone molti altri,
ha detto ancora Baba Shehu Gulumba, precisando che gli assalitori
sono arrivato a bordo di automobili fuoristrada e motociclette, ma
anche con due veicoli blindati.
Nelle ultime settimane diversi
abitanti della zona sono fuggiti per
paura di nuove violenze. Ancora
sabato, circa quattrocento studenti
non si sono recati alluniversit per
sostenere gli esami, dopo che si
erano diffuse notizie di nuove incursioni di Boko Haram. Nei due
giorni precedenti, infatti, 19 persone, compresi sei insegnanti, erano
state uccise in vari attacchi
nellarea. Secondo Ahmed Zannah,
esponente del Senato statale del

Borno, da mercoled a domenica


sono stati 139 i civili morti negli attacchi dei miliziani islamisti.
Negli ultimi mesi c stata una
massiccia intensificazione delle violenze nel nord-est della Nigeria,
dove non sembrano esserci ancora
risultati apprezzabili delloperazione militare contro Boko Haram decisa quasi un anno fa dal presidente federale Goodluck Jonathan, che
ha dichiarato lo stato demergenza
nel Borno e in altri due Stati, lo
Jobe e lAdamawa.
D allinizio di questanno ci sono
stati millecinquecento morti, per
met tra forze militari e di polizia e
tra miliziani, ma per laltra met civili. A questo tragico conteggio
vanno poi aggiunte le vittime
dellannoso conflitto che nel nord
nigeriano contrappone le milizie
dei pastori nomadi fulani a quelle
dei coltivatori, in particolare di etnia hausa, per il controllo dei pascoli e delle risorse idriche. Anche
questo scontro tra etnie, ancora di
recente degenerato in stragi sanguinose, affianca alla natura sociale ed
economica una componente pseudoreligiosa, tra i fulani, che sono
musulmani, e gli hausa e le altre
etnie in maggioranza cristiane.
La crisi sta avendo ripercussioni
anche oltre frontiera, in particolare
in Camerun, dove diversi episodi
di violenza sono attribuiti a sconfinamenti di miliziani di Boko Haram. Il gruppo fondamentalista
islamico potrebbe essere coinvolto
anche nel rapimento nella notte tra
il 4 e il 5 aprile, nella diocesi settentrionale camerunense di Maroua-Mokolo, di due sacerdoti italiani, don Giampaolo Marta e don
Gianantonio Allegri, entrambi della
diocesi di Vicenza, e della suora
canadese Gilberte Bussier. Ad alimentare i sospetti su Boko Haram
contribuisce un analogo episodio
avvenuto in novembre, quando
sempre in quellarea del Camerun
fu sequestrato un sacerdote francese, Georges Vandenbeusch, rilasciato dopo un mese. Il quel caso, peraltro, il gruppo aveva rivendicato
il rapimento, mentre sul sequestro
dei tre religiosi riguardo al quale
gli inquirenti hanno chiesto il silenzio stampa non si hanno notizie ulteriori.

Un bambino a Damasco (Reuters)

Si dimette dopo un agguato il premier Abdullah Al Thani

Libia
ancora nel caos
TRIPOLI, 14. Libia ancora nel caos:
il premier ad interim Abdullah Al
Thani si dimesso. In una lettera
inviata al Congresso nazionale generale (Parlamento), Al Thani ha
spiegato che la sua decisione stata
presa in seguito a un agguato.
Io e la mia famiglia si legge
nella lettera siamo stati vittime di
un attacco brutale che ha terrorizzato il vicinato e ha messo a serio

rischio le nostre vite. Non accetter ha proseguito che una sola


goccia di sangue venga versata per
causa mia e non permetter che la
mia presenza come premier divenga
una ragione di conflitto nel Paese.
Al Thani si comunque impegnato
a tenere lamministrazione ordinaria
dellEsecutivo fino a quando non
verr scelto un nuovo capo del Governo.

Attentati dinamitardi
in Iraq

Verso il ballottaggio tra Abdullah e Ghani

Sfida a due
per il dopo Karzai
KABUL, 14. sfida tra Abdullah
Abdullah e Ashraf Ghani Ahmadzai per il dopo Karzai. Le dense
nubi che oscuravano il futuro presidenziale dellAfghanistan hanno
cominciato a diradarsi ieri con lannuncio da parte della Commissione
elettorale indipendente (Iec) dei
primi risultati parziali del voto del
5 aprile, da cui si desume che sono
loro due i candidati che dovrebbero misurarsi al ballottaggio.
Nel corso di una conferenza
stampa a Kabul, il presidente della
Iec, Ahmad Yousuf Nuristani, ha
reso noto lesito dello scrutinio delle prime 500.000 schede (il 10 per
cento del voto di ventisei province)
da cui emerge che lex ministro degli Esteri Abdullah ha ottenuto finora 212.312 voti (il 41,9 per cento),
mentre lex ministro delle Finanze
Ghani ha ricevuto 190.651 consensi
(il 37,6 per cento). Risulta al momento deludente la posizione
dellex ministro degli Esteri Rassoul, da tutti indicato come il preferito di Karzai, il quale con appena 49.821 voti ha raggiunto un 9,8
per cento che lo metterebbe fuori
da ogni ambizione presidenziale,
ma non dal ruolo di possibile ago
della bilancia nellambito di un futuro ballottaggio.
Commentando questi risultati
parziali, Abdullah si dichiarato
molto soddisfatto; dal canto suo,
Ghani, pur accennando al rischio
di brogli, ha tenuto a sottolineare
che la Commissione elettorale indipendente sta svolgendo il suo lavoro onestamente. Durante la
conferenza stampa, Nuristani ha ricordato che stato finora scrutinato solo il 10 per cento delle schede,
di conseguenza nei prossimi giorni
ci potrebbero essere anche cam-

Attacchi in un sobborgo di Damasco e nella provincia di Hama

biamenti sostanziali. Comunque,


se rispetter gli impegni, la Iec dovr annunciare i risultati preliminari riguardanti tutte le 34 province il
24 aprile. Ma neppure allora il candidato in testa potr proclamarsi
vincitore perch entrer in azione
la Commissione indipendente per i
reclami elettorali (Iecc) che dovr
esaminare centinaia di denunce di
brogli e irregolarit.

BAGHDAD, 14. Ancora violenze in Iraq. Ieri in diversi attacchi, secondo


un bilancio riferito da fonti mediche e di polizia, quindici persone sono
morte e circa cinquanta sono rimaste ferite. Vicino a Ramadi, cento chilometri da Baghdad, sono divampati scontri tra soldati e membri legati
allo Stato islamico dellIraq e del Levante: otto miliziani sono morti e
otto militari iracheni sono rimasti feriti. A Baghdad quattro agenti di
polizia s0no rimasti feriti da una bomba scoppiata in una strada nel distretto di Doura, mentre nella provincia orientale di Diyala, la deflagrazione di unautobomba ha provocato la morte di due bambini e di un
ragazzo, e il ferimento di altre diciannove persone. Sangue anche a Kirkuk, dove una vettura carica di esplosivo, fatta saltare in aria a distanza,
ha causato la morte di quattro civili: pi di venti i feriti. Di fronte a
queste continue, sanguinose violenze, segnala la France Presse, sta crescendo il malcontento della popolazione, la quale ritiene che le forze di
sicurezza locali non siano in grado di garantire nel territorio un sufficiente livello di sicurezza.

Le dimissioni giungono a meno


di una settimana dallincarico datogli dal Parlamento a formare un
nuovo Esecutivo e guidare un ulteriore periodo di transizione. Al
Thani aveva preso il posto di Ali
Zeidan, sfiduciato l11 marzo scorso
perch accusato di non aver saputo
gestire i principali problemi del
Paese: linstabilit e la crisi petrolifera.
A pochi giorni dallaccordo tra
Governo e ribelli per la riapertura
di alcuni pozzi petroliferi, la Libia
sembra quindi sprofondare di nuovo nel caos politico. Le elezioni
dellAssemblea costituente del 20
febbraio scorso accompagnate da
intimidazioni e violenze dovrebbero portare entro la fine dellanno
alla versione definitiva della Carta
costituzionale e a un referendum
popolare. Ma al momento nel Paese resta solo il vuoto politico con la
minaccia sempre pi insistente del
terrorismo.
Intanto, si apre oggi a Tripoli il
processo a Seif Al Islam e Saadi
Gheddafi, figli di Muammar, oltre
allex capo dei servizi segreti libici
Abdullah Al Senussi, allex premier
Al Baghdadi Al Mahmudi e ad altri
trenta collaboratori del deposto regime, accusati di essere responsabili
della repressione della rivolta del
2011 che port alla deposizione e
alluccisione del colonnello.

Pi di quaranta miliziani uccisi nella regione tribale del Sud Waziristan

I talebani insanguinano il Pakistan

Un giovane piange la morte del padre in un attentato (LaPresse/Ap)

ISLAMABAD, 14. Non appena stata


annunciata, ieri, la ripresa dei negoziati tra le delegazioni di Islamabad e dei talebani, nuove violenze
hanno segnato il territorio pakistano. Pi di quaranta miliziani sono
stati uccisi nel distretto tribale del
Sud Waziristan, nel nord-ovest del
Paese, in combattimenti tra due fazioni rivali allinterno del gruppo
islamico armato Tehrik-e-Taleban
Pakistan (Ttp). I combattimenti sono terminati solo dopo che i vertici
del Ttp hanno intimato alle fazioni
rivali di astenersi da azioni armate.
Non la prima volta che si verificano scontri allinterno delle diverse cellule talebane, e ci rappresenta una buona notizia per le autorit di Islamabad, da tempo impegnate a ripristinare ordine e sicurezza su pi fronti. I combattimenti sono cominciati quando il co-

mandante Shehriar Mehsud ha


avanzato pretese su alcune aree
strategiche dominate da un altro
leader locale, Khan Saeed, appartenente allo stesso clan tribale di cui
faceva parte anche il capo del Ttp,
Hakimullah Mehsud, ucciso da un
drone statunitense nel novembre
dello scorso anno. Sebbene i vertici
del Ttp siano riusciti a fermare i
combattimenti, al momento non
stata ancora trovata una soluzione
al contenzioso circa il controllo
della regione: di conseguenza si temono nuove violenze e altri spargimenti di sangue. A fronte di questa
situazione, la ripresa dei colloqui
tra Islamabad e talebani si preannuncia complessa, considerando
che il Governo pakistano punta anche su un minimo di coesione tra i
miliziani per sostenere il processo
di pace.

DAMASCO, 14. Torna in Siria lincubo delle armi chimiche e con esso lo
scambio di accuse, gi registrato la
scorsa estate, tra il Governo del presidente Bashar Al Assad e i ribelli.
In ventiquattrore sono stati denunciati due episodi di uso di gas letali
sui quali non possibile avere
conferme indipendenti avvenuti rispettivamente in un sobborgo di Damasco e in un villaggio nella provincia di Hama.
Il Governo siriano il cui arsenale chimico stato messo da mesi sotto il controllo della comunit internazionale che provveder a distruggerlo ha accusato i ribelli islamisti
del Fronte al Nusra di aver usato
gas cloro nel villaggio di Kfar Zeita,
appunto nella provincia di Hama,
causando due morti e un centinaio
di intossicati con gravi problemi di
respirazione. Secondo gli organi di
stampa ufficiali, i ribelli potrebbero
essere in possesso anche del pi pericoloso gas sarin.
Fonti dell'opposizione attribuiscono invece alle forze governative sia
questo attacco sia uno avvenuto in
precedenza ad Harasta, un sobborgo
di Damasco, dove ci sarebbero stati
sette morti per un bombardamento
con gas nocivi.
La Coalizione nazionale siriana,
che raccoglie diversi gruppi di opposizione e che sostenuta da diversi
Stati, ha chiesto unindagine delle
Nazioni Unite.
Come gi la scorsa estate, le notizie sullimpiego di armi chimiche arrivano in un momento di particolare
intensificazione del conflitto tra le
forze governative, che hanno riportato successi nelle loro offensive, e le
diverse formazioni di ribelli, peraltro
spesso in lotta tra loro.
Secondo attivisti dell'opposizione
ieri ci sono stati almeno 275 morti,
36 dei quali civili, a seguito di alcuni
raid
dellaviazione
governativa.
Lagenzia di stampa ufficiale Sana
riferisce da parte sua di vittime in
attacchi a colpi di mortaio sferrati
dai ribelli sui sobborghi di Damasco.
Nel frattempo, il presidente Al
Assad ha parlato ieri di un momento
di svolta nella crisi, sostenendo che
la situazione starebbe migliorando
sia militarmente, in termini di acquisizioni nella guerra contro il terrorismo, sia socialmente in termini
di riconciliazione nazionale e di consapevolezza della verit al di l degli
attacchi al Paese.

Scontri
sulla spianata
delle moschee
TEL AVIV, 14. Tensione a Gerusalemme. Forze militari israeliane hanno
compiuto ieri un raid nella zona della moschea di Al Aqsa, usando granate detonanti e proiettili di gomma,
mentre gruppi di musulmani si radunavano per contrastare eventuali incursioni di gruppi ebraici di estrema
destra sulla spianata delle Moschee.
Una donna palestinese stata arrestata e due poliziotti e sei fedeli musulmani sono rimasti leggermente feriti negli scontri. Dopo gli incidenti,
larea stata chiusa.
Intanto, i negoziatori israeliani e
quelli palestinesi si sono incontrati
nella tarda serata di ieri per un nuovo round di colloqui nel quale non
era presente il mediatore statunitense
Martin Indyk. Lo riferisce lagenzia
palestinese Maan, secondo la quale
la riunione si conclusa senza indicazioni su eventuali progressi nelle
trattative. Secondo fonti dellO rganizzazione per la liberazione della
Palestina, la delegazione palestinese
ha respinto la richiesta del capo negoziatore israeliano, Tzipi Livni, di
ritirare la domanda di adesione a
quindici organizzazioni e trattati internazionali. I palestinesi hanno
chiesto alla controparte di congelare
del tutto le nuove costruzioni negli
insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme est prima di poter procedere con la discussione degli altri temi. Pochi giorni fa il presidente palestinese Abu Mazen ha firmato le
Convenzioni di Ginevra; a breve
attesa anche la firma della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 4

luned-marted 14-15 aprile 2014

A distanza di tanti anni


abbiamo ancora difficolt a renderci conto
della gravit di questa vicenda
E del suo rilievo simbolico

di ROBERTO PERTICI
erso le 13.30 del 15 aprile
1944, una Fiat 1100 nera
giunse al cancello di villa
Montalto al Salviatino,
nei dintorni di Firenze:
alla guida lautista, sul sedile posteriore un vecchio signore. Lattendevano alcuni giovani: Siete voi il filosofo Giovanni Gentile?, chiesero
al vecchio. Ebbe appena il tempo di
rispondere affermativamente, che gli
spararono: colpito al cuore, arriv
cadavere allospedale di Careggi. Il
gruppo di fuoco era composto da
cinque comunisti di un Gruppo di
azione patriottica (Gap): lo guidava
Bruno Fanciullacci, che si sarebbe
suicidato nel luglio successivo nelle
carceri naziste, ma a lungo si serbato il silenzio sugli altri (che erano
sempre vivi) e non ancora sicuro
chi abbia effettivamente sparato.
Nessuno di loro, quasi certamente,
aveva letto un rigo del filosofo, ma
certo lo avevano fatto i loro mandanti, sul conto e sulle intenzioni
dei quali si poi sviluppata una letteratura storica e giornalistica di vario valore, che si rinnover certamente in questo settantesimo anniversario: restano molti aspetti ancora
oscuri, complicit e contiguit non
ancora chiarite, situazioni che si prestano a letture molteplici. Certo la
fine tragica di Gentile non dispiaceva a molti: ai nazisti come ai fascisti
intransigenti, allintelligence britannica come ai suoi numerosi allievi e
beneficiati, che ora militavano nei
partiti antifascisti. Sembra certo, tuttavia, che lordine sia partito dallinterno del Partito comunista, ma an-

Settantanni fa, il 15 aprile 1944, il filosofo italiano veniva assassinato alle porte di Firenze

che a questo proposito poi si svariato a lungo su circostanze e responsabilit, senza pervenire a una
conclusione univoca.
A distanza di tanti anni, abbiamo
difficolt a renderci conto della gravit di questa vicenda e del suo rilievo simbolico. Gentile era un intellettuale di statura europea, il maggiore
organizzatore italiano di cultura,
lautore dellunica riforma scolastica
che abbia veramente funzionato in
Italia: eppure aveva aderito al fasci-

La sua politica culturale


aveva coinvolto intellettuali
che poi avrebbero avuto posti
nellantifascismo
e nellItalia post-bellica
smo, dandone una propria lettura
storico-filosofica. Comparabile
ha scritto Giuseppe Fornari la
durissima epurazione in Francia di
intellettuali di primo piano, condannati anche alla fucilazione per la loro partecipazione alla Repubblica di
Vichy, sebbene non si debba sottovalutare la differenza tra processi
regolarmente celebrati, bench con
motivazioni palesemente politiche, e

un attentato compiuto su un uomo


indifeso. forse il caso di ricordare
che in nessun processo conforme a
una logica giuridica Gentile sarebbe
stato condannato e tanto meno alla
pena capitale?.
Allora perch? Innanzitutto per il
suo passato. Gentile non era stato
gi lo si detto un fascista qualunque e la sua statura intellettuale
contraddiceva (e contraddice) quella
totale incompatibilit fra fascismo e
cultura che poi verr variamente modulata in tante analisi
successive. Nei primi
anni Venti, aveva inneggiato al santo manganello, vedendo nei giovani squadristi la reinchiave
carnazione dei bestioni
vichiani, portatori di
unenergia trasmodante,
ma positiva. Ma poi era
sul terreno culturale che
si era mosso: la sua riforma della scuola sintetizzava quanto di meglio la cultura italiana (anche quella che sarebbe stata antifascista, da Salvemini a Croce) aveva
elaborato negli ultimi ventanni;
lEnciclopedia Italiana era stata una
realizzazione prodigiosa, portata a
termine in poco pi di un decennio;
la Scuola Normale Superiore di Pisa
da lui, ex normalista, era stata riformata e rilanciata a livelli europei.

Un tentativo di nuova filosofia della musica

La creativit unillusione
ancora non hanno conosciuto la
civilt occidentale, i sociologi
spiegano le conseguenze culturali di ogni azione che si compie sul pentagramma. Nel frattempo i filosofi si disinteressano
allargomento.
Ma non stato sempre cos,
e ce lo ricorda lo stesso Capitoni nei capitoli iniziali, quando
delinea una storia ragionata del
pensiero che riorganizza, molto
utilmente, i contributi delle pi
grandi menti che si sono dedicate, anche sporadicamente, alla
musica: da Platone ad Agostino, da Aristotele a Plotino, da
Kant a Hegel, fino a Schopenhauer, Spinoza, Adorno, Nietzsche, ma anche a Derrida e a
Eco. E i giudizi sul loro operato sono spesso taglienti, perch,
secondo lautore, non possibile pensare seriamente la musica
senza il contributo di
Le immagini
una conoscenza approfondita e tecnica
ci privano dellimmaginazione
della materia in
Ci dicono cosa pensare
quanto le spiegazioni dei modi con cui
Le note invece lasciano la libert
la musica si manifedi decidere da soli
sta, sono nella musica stessa. Vanno cercate tra le note, nei
hanno deciso di bandire la mu- ritmi, nei timbri degli strumenti
sica dalle aule scolastiche, alme- e solo in un secondo momento
no in Italia passata lidea che nei contesti storici, geografici o
larte dei suoni serva pi che al- culturali ove la musica avvietro a intrattenere. Tesi da evita- ne.
Fatta lanalisi del passato, core alla presenza del critico musicale e musicologo Quirino mincia un percorso articolato
Principe, che, e non unimma- che ha il coraggio di sostenere
gine metaforica, non esita a ri- delle posizioni precise, che non
baltare scrivanie quando qual- si limita a descrivere, ma azzarcuno la sostiene. E, al netto dei da giudizi: in breve produce
pensiero, magari discutibile. O
danni materiali, ha ragione.
Ma che la musica non sia in- meglio: magari fosse discusso.
Lassioma di partenza quetrattenimento una posizione
difficile da dimostrare, anche sto: Siamo stati tutti ciechi nel
per la mancanza di produzione ventre materno, ma mai sordi:
di pensiero filosofico su questo noi ascoltiamo da prima di naargomento. La mancanza di ri- scere. E infatti tutte le pratiflessione sullarte dei suoni, in- che meditative che vorrebbero
fatti, ha finito per lasciare tutto darci trascendenza chiedono per
il campo a una serie di scienze prima cosa di chiudere gli ocaccessorie che lavorano egregia- chi. Le immagini non sono ovmente sul particolare ma, per viamente nemiche della conoloro stessa natura, perdono di scenza. Ma le immagini distragvista il tratto generale. I filologi gono. Le immagini ci privano
ricostruiscono le numerose ver- dellimmaginazione. Le immagisioni di ogni partitura, gli an- ni ci dicono cosa pensare. La
tropologi misurano gli intervalli forza della musica proprio che
melodici usati da popoli che non ci costringe in immagini e
di MARCELLO FILOTEI

Scrivere di musica come ballare di architettura, diceva


Frank Zappa. Bella frase, e per sbagliata, chioserebbe
Corrado Guzzanti nei panni del
profeta di Quelo. E la premessa
di La verit che si sente di Federico Capitoni (Trieste, Asterios,
2013, pagine 183, euro 19) proprio il rifiuto della posizione
di chi vorrebbe inquadrare la
musica nella dimensione dellindicibile, come se appartenesse
al gruppo di cose a cui si riferisce la proposizione terminale
del Tractatus di Wittgenstein,
che appunto recita su ci di
cui non si pu parlare si deve
tacere.
In effetti da quando alcuni
venerati pensatori del passato

parole. Ci lascia la libert e


lonere di deciderle noi, senza
imporci una chiave di lettura.
Ci chiede uno sforzo, quello di
arrivare alla sua verit. Dandoci
indizi, facendoci giocare.
Ma non bisogna farsi abbagliare dagli stereotipi perch la
creativit unillusione. Luniverso dispone gi di tutta la
musica che sentiremo. E conserva quella che abbiamo gi
ascoltato. Perch sempre l,
sempre la stessa. Lesercizio della musica un serio processo di
conoscenza del s. La musica ci
parla di noi, di
quello che siamo
stati e di quello
che saremo. Proviamo a dire di
pi: ci dice quello
che saremmo potuti essere.
E su queste premesse filosofiche

Capitoni chiede ai
compositori
di
servirsi meno delle
immagini (anche
quelle dettate dalle
parole). Cos non
solo si tradisce lautonomia della musica, ma si finisce per essere permeati di visioni legate
alla musica. Con il rischio di
non poter tornare pi indietro,
con il rischio di non riuscire pi
a comprendere i suoni se slegati
dal visivo. Un percorso complesso, quello di questo libro,
con una proposta finale. Sulla
scorta del Pictorial Turn di William Mitchell, che raccoglie
unarticolata e sistematica selezione di testi sulla teoria della
cultura visuale, lautore lancia
lidea di un Acustic turn, per
una cultura sonora che ci consenta di passare dallimmagine
allimmaginazione.

Perch Gentile era


un condannato a morte
Certo del fascismo forniva una lettura idealizzata e, se si vuole, con scarsi riscontri nella realt: il movimento
mussoliniano rappresentava per lui
la ripresa dello spirito del Risorgimento dopo la durissima prova della
Grande guerra, insomma la negazione della vecchia Italia, corrotta e
accomodante, conformista e incurante delle regole. Una volta vinta la
partita sul piano politico, esso doveva puntare non al mero esercizio
della forza, ma alla ricomposizione
nazionale. Gentile scommetteva sul
suo carattere epocale e sul suo progressivo identificarsi con lintera nazione italiana: il suo era un fascismo
inclusivo, che puntava a raccogliere
tutti gli italiani disponibili a prendere atto della nuova realt. Era perci
necessario non perdere mai il contatto con i giovani, anche con i pi refrattari: si doveva scommettere su
dun loro ricupero in un futuro pi
o meno lontano. Questa linea fu da
lui portata avanti con quel misto di
bonariet e severit, duttilit e intransigenza, e con una umanit di
fondo, che pochi anche post mortem gli negarono.
Ora quella che per lui era una partita egemonica, veniva progressivamente avvertita da molti intellettuali
passati allantifascismo come un gioco sottilmente corruttore, a cui tuttavia molti di costoro si erano, volenti
o nolenti, prestati. Si trattava di un
passato prossimo col quale non era
facile fare i conti, specialmente ora
che se ne vedevano le conseguenze
tragiche: lalleanza con la Germania,
la sconfitta militare, la guerra civile.
Tanto pi che il vecchio filosofo aveva scelto di riproporre questa sua
strategia nella Repubblica sociale, alla quale, solo fra i grandi intellettuali
del fascismo, aveva aderito. In quel
fosco contesto, il suo fascismo inclusivo acquistava una nota nuova, quello della concordia nazionale: si trattava di evitare che lo scontro sul suolo
della patria fra eserciti stranieri diventasse anche guerra civile, fra ita-

liani, o almeno che tale guerra non


giungesse alle sue estreme conseguenze. Gentile intuiva le implicazioni di
lungo periodo che ne sarebbero derivate: intravedeva quella che si poi
chiamata la morte della patria, o almeno di quella patria che i padri fondatori dello Stato nazionale avevano
voluta. In uno dei testi pi tragici
che un italiano (delluna e dellaltra
parte) abbia scritto in quegli anni,
annotava: Per quale Italia ora vivere, pensare, poetare, insegnare, scrive-

Lingresso di villa Montalto al Salviatino

re? Giacch se non impossibile, molto difficile sar sempre aprir lanima
alla espansione sia pure dellastratto
pensiero, senza appoggiarsi alla Patria, ossia a quel patrimonio spirituale
di cui ognuno vive, senza partecipare
a quelleterno dialogo dei vivi coi
morti in cui lItaliano pu sentirsi
Italiano. E quando la patria sparisce,
manca laria e il respiro. Manca la
voglia di guardarsi intorno, di cercare
lo sguardo degli altri, che non hanno
pi nulla da dirti e nulla si aspettano

morto Emanuele Pacifici

Una vita per la memoria


morto stamattina, 14 aprile,
Emanuele Pacifici. Nato nel 1931,
figlio di Riccardo Pacifici, rabbino di Genova e di Wanda Abenaim, e padre di Riccardo, presidente della Comunit ebraica di
Roma, Emanuele aveva perduto
entrambi i genitori ad Auschwitz
e si era salvato perch nascosto a
dodici anni nel convento di Santa
Marta a Settignano, presso Firenze. Nella sua autobiografia, Non
ti voltare, del 1993, racconta il suo
emozionante incontro, alla Liberazione, con i soldati della Brigata Ebraica. Ha vissuto a Roma,
dove nel 1982 stato ferito nel
grave attentato al Tempio maggiore. Pacifici ha dedicato la vita
a raccogliere fonti e documenti
sullebraismo italiano riuniti in un
importante archivio privato che
ha messo, con generosit, a di-

da te (Ripresa, Nuova antologia,


gennaio 1944).
Ma ora per i pi non era pi possibile comera stato per tanti anni
prestare un consenso generico al
fascismo o, al limite, rassegnarsi a
una non-opposizione: il quadro politico e ideologico della Repubblica
sociale e dellincipiente guerra civile
non lasciava spazi alla perpetuazione
del disegno gentiliano. Lo gridavano
i repubblichini intransigenti, glielo
dichiararono francamente dallaltra

sposizione di tutti gli studiosi.


Era un uomo di grande umanit
e lo ricordiamo con commozione.
Il ricordo della figura di Pacifici
ha dichiarato il presidente
dellUnione delle comunit ebraiche italiane. Renzo Gattegna
mi riporta indietro nel tempo, ai
primi Anni Sessanta, quando le
nostre famiglie e la famiglia Orvieto formarono un gruppo organizzato, una coalizione di forze,
che per alcuni decenni svolse un
lavoro fondamentale nell'ambito
giovanile della Comunit di Roma. Per tanti che lo hanno conosciuto e frequentato, ha sottolineato Gattegna, Pacifici stato
un grande esempio di vita, di generosit e di impegno ebraico che
ci ha segnato profondamente e
che vogliamo ricordare con nostalgia e affetto. (anna foa)

Pagine Ebraiche
allarga i confini
Pagine Ebraiche, notiziario dellebraismo italiano edito dalla Unione
delle comunit ebraiche italiane e diretto da Guido Vitale, allarga i
suoi confini: a partire dal 14 aprile, infatti, esce Pagine Ebraiche
International Edition. A Taste of the Italian Jewish World il sottotitolo del notiziario settimanale che insieme a un portale web (moked.it/international) intende offrire ai lettori di tutto il mondo un
panorama della vita ebraica italiana.

parte anche uomini che gli erano


amici da sempre, come il vecchio ex
compagno di Normale, Fortunato
Pintor, o giovani, che non si erano
mai piegati al fascismo, come Vittore
Branca, di cui pure Gentile aveva favorito a lungo gli studi e la carriera.
E il filosofo rest solo, mentre la
guerra si avvicinava.
Fu in questa situazione che i mandanti di Fanciullacci decisero lesecuzione. Torna la domanda: perch?
Per quello che Gentile rappresentava:
una concezione e una prassi fascista
che non era quella animalesca, puramente repressiva o istrionico-buffonesca che la loro propaganda soleva
raffigurare; perch la sua politica
culturale aveva coinvolto intellettuali
che poi avrebbero avuto posti-chiave
nellantifascismo e nellItalia postbellica e questo contraddiceva a una
visione della societ italiana sotto il
regime divisa nettamente e consapevolmente in buoni e cattivi; perch la
riconciliazione nazionale che predicava negli ultimi mesi era temuta da
comunisti (e da azionisti), che sempre puntarono invece a radicalizzare
la lotta, perch solo cos affermavano si potevano svellere definitivamente le radici del fascismo e bonificare la societ nazionale. Per tutte
queste ragioni, Gentile doveva finire
col suo mondo.
Il giorno dopo la sua uccisione, il
16 aprile 1944, per iniziativa di un
gruppo di antifascisti romani, si tenne nel pronao della basilica di Santa
Maria Maggiore, una commemorazione delle vittime delle Fosse Ardeatine (leccidio era avvenuto il 24
marzo). A essa partecip anche
Giorgio Candeloro, che curava lorganizzazione del Partito dAzione
nel mondo della scuola e che piangeva luccisione alle Ardeatine del
suo pi caro amico, Pilo Albertelli.
Alluniversit di Roma, Gentile era
stato il maestro di entrambi e testimone (comera solito fare con gli allievi pi cari) alle nozze di Candeloro nel 1934; poi lo aveva seguito negli studi e nelle pubblicazioni, finch il discepolo, liberalsocialista dal
1940, non si era gradualmente allontanato da lui. Prima della fine della
commemorazione Candeloro si avvicin a un compagno di partito, Giulio Butticci, che lo avrebbe ricordato
nelle sue memorie. Gli sussurr: A
Firenze hanno fatto la pelle a Giovanni Gentile!.
La logica della guerra civile seguiva implacabile il suo corso.

LOSSERVATORE ROMANO

luned-marted 14-15 aprile 2014

pagina 5

La sua incisione raffigurante


la risurrezione di Cristo
stata scelta da Papa Francesco
come immagine per gli auguri pasquali

Prologo papale
Oltre alle intense e drammatiche xilografie di Vctor Delhez, il libro Los
Cuatro Evangelios de Nuestro Seor Jesucristo (Buenos Aires, Guillermo Kraft,
1956) contiene anche un messaggio autografo di Eugenio Pacelli, in cui Pio XII
benedice i futuri lettori del testo. Nella
sua bont e tenerezza di Padre di tutti
scriveva nel giugno del 1956 leditore
porteo Guillermo Kraft sottolineando
leccezionalit e limportanza del prologo si degnato di guardarci nonostante la distanza, e ha scritto con mano
ferma una lettera per noi, tutta per noi.
Non abbiamo parole, non abbiamo stile
adeguato, non abbiamo ispirazione sufficiente, non abbiamo abbastanza poesia
per apprezzare adeguatamente la magnificenza di questo dono, la regalit del
gesto, la dignit imperiale di questa
elargizione. Lettere di bellezza squisita,
dai tratti decisi e belli, di stile elevatissimo e sublime, di solide verit del Maestro infallibile e sicuro, del certissimo e
limpido faro dei detti evangelici. Leggiamo dunque unaltra volta il magnifico
autografo. Autografo che abbiamo voluto stampare e presentare in sublime
semplicit, cos come nacque dalla mente, dal cuore e dalla mano del suo augusto autore.

Unedizione del Nuovo Testamento molto amata da padre Bergoglio

Il Vangelo
secondo Delhez
di SILVIA GUIDI
Un Ges senza aureola, con il volto
segnato dal dolore o attraversato da
una vasta gamma di sentimenti diversi ma sempre concentrato e vibrante, che si muove sullo sfondo di
paesaggi ispirati a luoghi realmente
esistenti in Bolivia e in Argentina.

Un libro mai dimenticato negli


anni, molto amato da Papa Francesco; non a caso limmagine della Risurrezione stata scelta da Bergoglio
per gli auguri della Pasqua 2014.
Le scene che mostrano i passi del
Vangelo scriveva nel 1944 il sacerdote e filosofo argentino Juan Ramn Sepich Lange introducendo il

Lartista nel suo studio

Il frontespizio delledizione dei Vangeli


illustrata da Delhez

Il Vangelo pi amato dal giovane


sacerdote Jorge Mario Bergoglio
illustrato sarebbe meglio dire
ombreggiato, vista la prevalenza di
un chiaroscuro fortemente inciso
nellassenza di luce dal genio visionario di Vctor Delhez, maestro
nella difficile arte della xilografia.

libro Los Cuatro Evangelios de


Nuestro Seor Jesucristo edito
da Guillermo Kraft nella Buenos Aires degli anni Cinquanta hanno una loro interna
vitalit. La parola di Cristo
non lettera morta, ma parola
di vita, germoglio della Parola,
che il Verbo.
Per questo continua Sepich Lange lillustratore ha
deciso di ispirarsi a luoghi e
persone realmente esistenti, disegnando per personaggi e
oggetti dalla forte valenza
simbolica; una resa fotografica
della realt non gli interessa.
La sua preferenza per uno stile romantico neomedievale
basata su una precisa visione
del mondo, solidamente fondata sullunit della creazione
con Dio; anche per questo le
tavole, pur nella grande variet compositiva, hanno una
grande coerenza interna.
La proiezione del Vangelo
sugli echi e sulle idee di oggi
scriveva nel settembre del
1944 Sepich Lange un segnale
della permanente vitalit dellarte
cristiana. La persona di Ges ha
sempre un aspetto diverso. In questo
non c nessuna violazione di canone; al contrario, la fisionomia del Signore deve rappresentare quello che
dicono le sue parole, le sue opere e i

suoi gesti. Laureola che generalmente contrassegna la persona di


Ges non stata disegnata da
Delhez per evitare uniconografia
troppo scontata e per esprimere la
santit in un modo nuovo, senza ricorrere a segni convenzionali. Lassenza di aureola quindi ci tiene a
precisare il sacerdote filosofo argentino non un segno di irriverenza,
ma di fecondit artistica.
Un talento che forse riconosciuto pi allestero che in Argentina:
Peccato che su Wikipedia la voce
dedicata a Vctor Delhez sia solo in
inglese scrive Alberto Passolini su
mdzol.com nel maggio del 2012, auspicando maggiore attenzione nei
confronti di un artista cos dotato e
versatile.
Vctor Delhez, infatti, era belga di
nascita ma argentino di adozione;
nato in una famiglia molto numerosa di Anversa, aveva studiato agronomia e chimica alluniversit di Lovanio dove aveva scoperto anche
il suo talento per il disegno satirico
e la pittura ma un grave incidente
stradale, che caus la morte di suo
padre, impresse una direzione imprevista alla sua vita. Nel 1925 infatti
decise di trasferirsi in America Latina; lavor a Buenos Aires come architetto e disegnatore tecnico e soggiorn a lungo in Bolivia, dove, insieme allamico Edgar Ernalsteen
inizi a lavorare a quaranta tavole
sul Vangelo e alle illustrazioni di A
Dreamers Tale di Lord Dunsany.
Negli anni Trenta perfezion la
sua tecnica di xilografo e nel 1940 si
trasfer con la famiglia a Chacras de
Coria, nella provincia di Mendoza,
luogo dove ha realizzato le sue opere pi celebri, insegnando Belle arti
alluniversit di Cuyo.
Gi negli anni Venti le opere di
Delhez dedicate ai temi pi svariati, dalla poesia di Charles Baudelaire
ai romanzi di Fdor Dostoevskij,
senza dimenticare temi classici della
pittura come lautoritratto e la danza
macabra sono state esposte in
innumerevoli mostre, e tuttora sono
conservate nei musei di Bruxelles e
Anversa (Plantin-Moretus), al Metropolitan Museum of Art e allo Smithsonian. La sua serie di illustrazioni
dedicate allApocalisse considerata
uno dei capolavori dellarte grafica
del XX secolo. Tra le curiosit che
potr vedere chi visita casa Delhez
spiega Alberto Passolini parlando
della tenuta di Chacras de Coria
c anche una foto dellillustratore
con Walt Disney, scattata durante un
suo viaggio in Argentina, che fa capire il prestigio di cui godeva come
artista a livello internazionale, e uno
strano marchingegno fatto di piattaforme ribaltabili e funi in biblioteca
che gli permetteva di raggiungere,
nonostante la bassa statura, i suoi
amati libri dovunque fossero.

Leggetelo senza stancarvi mai


Lintroduzione autografa di Pio
Pubblichiamo la traduzione del testo
autografo in spagnolo di Pio XII inserito come introduzione alledizione
del 1956 di Los Cuatro Evangelios de Nuestro Seor Jesucristo.
a benemerita casa editrice
Kraft di Buenos Aires, preparando una nuova edizione del santo Vangelo di nostro Signore Ges Cristo, ci chiede
qualche breve parola di introduzione. E quali potrebbero essere
le nostre parole, se non lapprovazione di uniniziativa tanto lodevole e lesortazione a tutti i nostri
amatissimi figli che parlano e
pensano in castigliano a correre
in fretta a questa santa fonte del
Santo Vangelo ed estinguano la
loro sete nelle sue limpide acque?
Il Santo Vangelo, per dirla con
parole semplici, il libro in assoluto pi degno di fede e pi divi-

no, in cui vengono narrati la vita,


la dottrina e i miracoli di Ges
Cristo nostro Signore. E se la vita
del nostro amabilissimo Redentore deve essere sempre il modello
di ogni virt e di ogni perfezione,
lideale pi sublime per ogni persona e per ogni momento della
vita, se la dottrina del nostro
Maestro e Salvatore il pi perfetto codice di santit e di verit,
lunico cammino capace di portare gli uomini e i popoli alla vera
felicit, se i suoi miracoli ci dicono, con eloquenza inconfutabile,
la sua divinit e provano la realt
della sua missione salvatrice, fondamento di ogni nostra speranza
e origine di tutti i nostri beni,
con quale fervore, con quale devozione, con quale frequenza dovrebbero i cristiani prendere in
mano un simile libro, un libro
che senza tema di smentita si pu

XII

dire tenga il primo posto fra tutte


le Scritture divine (vedi Origene,
Commentarii in Ioannem tomo 1,
n. 4 e 6)?
Ancora; se quanto nel nostro
esilio possiamo sognare e desiderare si pu ridurre a questa sola
cifra, a questa sola cosa, conoscere e amare Ges Cristo (cfr. Giovanni, 17, 3) dove andremo a cercarlo se non in queste pagine,
ispirate dallo Spirito Santo, in cui
la sua voce appare e risuona tuttora, amabile e piena di attrattive,
pagine in cui continuamente appare davanti ai nostri occhi la sua
dolce figura, insegnando e facendo il bene; dove ci aspetta sempre, interamente Lui, vivo e pieno
di amore, per afferrare i nostri
cuori? Prendete dunque in mano
continuamente questo libro, figli
amatissimi, leggetelo senza stancarvi mai, leggetelo fino ad essere
completamente identificati con
Lui, grazie alla lettura e alla meditazione, e fino ad essere completamente rivestiti di Nostro Signore Ges Cristo (cfr. Romani,
13, 14).
Luomo di oggi vuole porre alla base della sua filosofia i dolori
che senza posa lo opprimono, la
societ moderna si dibatte fra le
angoscianti convulsioni delle sue
classi, i popoli, impugnando rovinosamente le armi, si guardano
reciprocamente negli occhi con
sospetto. Tutto questo perch
hanno dimenticato che la pace,
lunica pace vera e possibile, li
aspetta nelle pagine sempre attuali di questo santo Vangelo. Che,
attraverso la sua lettura, il Ges
del Vangelo conceda generosamente le sue pi grandi grazie a
quanti guarderanno con devozione le pagine di questo libro, e che
di queste grazie sia pegno la Benedizione che noi paternamente
gli inviamo.

Raccolte in un cd le musiche dellultimo concistoro

Sei dvd presentati il 15 aprile

Dialogo fra le note

In giro per il Vaticano

Il cd musicale In Patrum cardinalium collegium della Cappella


Musicale Pontificia Sistina (Citt del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2014, euro 10), raccoglie la musica eseguita durante il concistoro tenuto da Papa Francesco lo scorso 22 febbraio.
La pubblicazione ha due elementi significativi che le conferiscono prestigio: in primo luogo la Sistina canta insieme al coro
della cattedrale di Westminster di Londra e ci rappresenta
a livello editoriale un assoluto inedito; in secondo luogo il
cd la prima documentazione storica della musica in un concistoro.
Una pubblicazione che vuole con semplicit offrire ci che
davvero successo durante le celebrazioni con i rumori di fondo e con lassemblea che canta. Allo stesso tempo un cd denso di cultura dove limprescindibile riforma liturgica del Vaticano II compresa e declinata in senso inclusivo con unaccezione dinternazionalit, con unintelligente frequentazione del-

le fonti (gregoriano e polifonia classica) congiunta a una doverosa integrazione della contemporaneit. Il tutto allinterno di
un celebrare che oggi non pu non essere visibilmente ministeriale e cio, musicalmente parlando, con la sana interazione
tra schola cantorum, assemblea e strumenti musicali.
Oggi pi che mai la Cappella Musicale Pontificia Sistina
trova la sua profonda identit solo allinterno di un servizio ecclesiale in cui ricerca scientifica e assiduo e quotidiano studio
assicurano la doverosa professionalit: tutto ci deve essere solo e soltanto per levangelizzazione. Per la Sistina la cultura
davvero veicolo di evangelizzazione: attraverso la musica possiamo aiutare il dialogo ecumenico, possiamo dare unimmagine della Santa Sede che non impone ma coinvolge, offre la
possibilit di camminare insieme, si arricchisce delle eccellenze
che ci sono nel mondo e insieme arricchisce attraverso la sua
storia e la sua professionalit. (massimo palombella)

Alla scoperta del Vaticano: questo il titolo della serie di dvd che, attraverso la guida di Alberto Angela, conduce gli spettatori in un inedito
viaggio alla scoperta della storia, delle bellezze e della vita quotidiana
dello Stato pi piccolo del mondo. Nel corso di sei puntate i dvd saranno distribuiti in allegato a la Repubblica uno per settimana a partire dal 16 aprile la macchina da presa entra in luoghi spesso non accessibili, rivelando il mondo culturale, artistico, religioso e sociale che
anima il Vaticano. Dalle grotte vaticane e la necropoli alla Biblioteca
apostolica e agli archivi segreti; dalla sicurezza delle persone e dei luoghi (Guardie svizzere e Gendarmeria) alla cura dei tesori (il restauro) e
alla vita quotidiana nei musei e nei giardini vaticani; senza tralasciare le
ville Pontificie, Castel Gandolfo e, chiaramente, San Pietro. Lopera viene presentata il 15 aprile nella sala convegni dei Musei Vaticani in un incontro moderato dal direttore del Centro televisivo vaticano, Dario
Edoardo Vigan. Interverranno, oltre ad Alberto Angela, Antonio Paolucci, Gregorio Botta, Luigi De Siervo, Nicola Salvi ed Elisabetta Sola.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 6

luned-marted 14-15 aprile 2014

I missionari cattolici in Camerun dopo il rapimento dei due confratelli fidei donum

Non possiamo andarcene ora


YAOUND, 14. La gente rimasta
molto colpita da questo rapimento,
ci sta dimostrando simpatia e solidariet, nessuno vuole che noi partiamo: lo scrivono i missionari fidei
donum comaschi presenti nella diocesi di Maroua-Mokolo, in Camerun, la stessa dove nella notte tra il
4 e il 5 aprile sono stati rapiti due
preti della diocesi di Vicenza, don
Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri, e una religiosa canadese,
suor Gilberte Bussire.

Le autorit camerunesi scrivono in una lettera inviata a Il Settimanale, periodico della diocesi di
Como ci hanno assicurato che rafforzeranno la sicurezza intorno a
tutte le missioni, non solo quelle dove ci sono i bianchi, perch ritengono il lavoro della Chiesa molto importante per la costruzione di valori
di pace e fraternit. In effetti finora
in Camerun le diverse religioni hanno convissuto pacificamente e nessuno vuole la guerra.

I missionari di Como due sacerdoti, due consacrate e una giovane


laica operano nel nord del Paese
dal 1989 e si occupano di alcune
parrocchie proprio al confine con la
Nigeria. Il timore continuano i
missionari che i Boko Haram si
stiano infiltrando nel territorio e il
rapimento dei bianchi sia un modo,
oltre che per fare soldi, di seminare
paura e quindi farci partire, di far allontanare la Chiesa, per avere poi
pi campo libero. I missionari raccontano, inoltre, che come Chiesa
di Maroua-Mokolo ci eravamo gi
interrogati in occasione del rapimento di padre Georges Vandenbeusch
alcuni mesi fa: restare o andare via?
Ferma restando la libert di ciascuno
di partire, ci siamo detti che
uneventuale partenza dei missionari
bianchi andrebbe valutata se vedessimo che la nostra presenza rischia di
diventare un pericolo per la nostra
gente. Al momento non ci sembra
che sia cos, anzi la presenza di europei costringe a non spegnere i riflettori su questa regione, che rischierebbe di cadere nelloblio con i
suoi conflitti, come purtroppo molte
altre zone dellAfrica.
Quella che raccontano i fidei donum una situazione di preoccupazione, ma non di paura: Ci teniamo a precisare che non c stato di
guerra, non siamo in imminente pericolo di vita, stiamo continuando il
nostro lavoro come sempre, le visite
nelle comunit, le scuole speciali, la
preparazione dei catecumeni che riceveranno il battesimo a Pasqua.
Cerchiamo di essere prudenti, scor-

tati dalle forze di sicurezza nelle zone ritenute pericolose, per il momento sufficientemente sereni per restare. La Chiesa aggiungono
non una ong come ci ricorda
sempre Papa Francesco, siamo venuti come fratelli e sorelle in questa
Chiesa in momenti pi tranquilli,
possiamo andarcene ora che le acque
sono un po agitate?.
C forte trepidazione, intanto,
nella diocesi di Vicenza, la circoscrizione ecclesiastica originaria dei
due sacerdoti rapiti. Il Sir riferisce
che il vescovo Beniamino Pizziol e il
direttore dellUfficio diocesano per
le missioni, don Arrigo Grendele,
sono in costante contatto con lunit
di crisi della Farnesina che raccomanda in questa fase il pi stretto
riserbo, mentre comunit parrocchiali, congregazioni, movimenti e
associazioni sono impegnati nella
preghiera per la liberazione dei
rapiti. Stiamo concretamente vivendo la Settimana santa dice monsignor Pizziol speriamo e preghiamo che, dopo il travaglio dellorto
degli ulivi, arrivi una Pasqua di liberazione.
Intanto don Leopoldo Rossi e
don Maurizio Bolzon (gli altri due
sacerdoti fidei donum della diocesi
berica in Camerun) hanno inviato
via email la cartolina che stata distribuita nella diocesi di MarouaMokolo. Il settimanale diocesano
lha tradotta, riprodotta e distribuita
in allegato al giornale. Un altro piccolo ma significativo modo per sentirsi uniti ai preti rapiti e a quelle
comunit.

Per il vescovo di Wau

Interventi per evitare la diffusione del virus Ebola

In Sud Sudan
la strada giusta
il perdono

Caritas in soccorso della Guinea

JUBA, 14. In Sud Sudan il perdono reciproco la chiave per andare avanti: in unintervista rilasciata allemittente locale Radio
Tamazuj ripresa da Radio Vaticana il vescovo di Wau, Rudolf Deng Majak, esprime i suoi
auspici per il futuro del Paese. Indipendente dal 2011, il Sud Sudan
ha visto scoppiare, nel dicembre
del 2013, un conflitto etnico tra le
forze governative del presidente
della Repubblica e capo del Governo, Salva Kiir Mayardit, di etnia dinka, e quelle fedeli allex vicepresidente Riek Machar, di etnia nuer. Al riguardo monsignor
Deng Majak ha manifestato apprezzamento per la proposta,
avanzata dal Governo, di istituire
una piattaforma nazionale per la
pace e la riconciliazione: Bisogna
preparare le persone ha detto il
presule a impegnarsi in un dialogo profondo sia sui torti sia sui
beni incontrati nella loro vita.
Il modello a cui si vuole ispirare la piattaforma, ha spiegato il
vescovo di Wau, quello del Sud
Africa, che proprio in questi giorni si appresta a festeggiare i
ventanni di democrazia. Aspettiamo il sostegno dei nostri fratelli
sudafricani ha esortato affinch ci indichino come educarci a
questo processo di costruzione
della pace. E ha incoraggiato i
fratelli e le sorelle sud sudanesi a
un dialogo onesto e sincero, sottolineando che la strada di perdonare e di chiedere perdono la
strada per andare avanti.
Gli scontri tra i militari del Governo sud sudanese e i ribelli fedeli a Machar riferisce Fides
hanno costretto alla fuga diverse
centinaia di migliaia di persone
tra sfollati interni e rifugiati, in direzione dei Paesi vicini, in primo
luogo lEtiopia. Si calcola che siano fra i 72.000 e i 100.000 i rifugiati sud sudanesi che si sono riversati nelle regione occidentale
etiopica di Gambella; le stime sono di alcune associazioni umanitarie che operano nellarea. La situazione, soprattutto quella igienicosanitaria nei campi, precaria e si
aggrava di giorno in giorno per il
continuo arrivo di nuovi profughi.

ROMA, 14. Il virus Ebola in Guinea


ha finora contagiato, secondo dati
aggiornati dellOrganizzazione mondiale della sanit, 158 persone, uccidendone 101. Il focolaio della febbre
emorragica sarebbe concentrato nel
sud-est del Paese, nelle prefetture di
Gukdou, Macenta e Kissidougou,
regione forestale il cui capoluogo
NZrkor. Caritas Italiana, da anni
impegnata a fianco della diocesi di
NZrkor e nellaccompagnamento
alla Caritas nazionale, segue costantemente levoluzione della situazione. Affianca inoltre la Caritas locale
nelle azioni di comunicazione con la
rete internazionale e nellelaborazione di un programma nazionale di risposta, e contribuisce alle azioni di
sensibilizzazione e prevenzione lanciate dallOrganizzazione cattolica
per la promozione umana (Ocph) e
da Caritas Guinea in coordinamento
con gli altri organismi attivi sul terreno.
Sarebbe la prima volta che tale virus si diffonde in Guinea e nellAfrica occidentale. Il controllo dellepidemia complicato perch i casi riguardano una porzione di territorio
piuttosto ampia, in citt relativamente grandi e con una popolazione che
si sposta da una citt allaltra.

Ocph e Caritas Guinea sono in


prima linea nelle azioni sul terreno.
In collaborazione con lUnicef, gi
in corso un progetto di distribuzione
di sapone (144.000 pezzi) e cloro
(28.800 bottiglie) a 14.400 famiglie
(100.800 persone) nelle prefetture
maggiormente colpite dal virus. Sono sessanta gli animatori comunitari
sul terreno per associare alle distribuzioni unazione di vasta sensibiliz-

Speranze in Senegal

Dialogo indispensabile per la fine


di una guerra dimenticata
DAKAR, 14. Nella regione del Casamance non siamo mai stati cos
vicini alla soluzione del conflitto.
La situazione generale migliore,
sono diminuite le estorsioni e soprattutto, dopo linsediamento nel
2012 del presidente Macky Sall, si
avverte una particolare attenzione
alle problematiche della regione.
quanto ha dichiarato al Sir don
Fulgence Coly, responsabile della
Caritas di Ziguinchor, il quale non
nasconde le speranze che sia veramente vicino il momento di svolta
per questa guerra dimenticata.
Meno tensioni ha spiegato
non significano certo la fine del

conflitto, tra lesercito regolare e i


guerriglieri separatisti del Movimento delle forze democratiche del
Casamance. La ribellione resta per divisa in pi fazioni e il vescovo
di Ziguinchor, Paul Abel Mamba,
ha invitato a coordinare tutte le
iniziative di mediazione, che vedono la partecipazione anche del
cardinale arcivescovo di Dakar,
Thodore-Adrien Sarr. Nellassistenza agli sfollati impegnata la
Caritas che, attraverso Coly, ribadisce la necessit di liberare la regione dalle mine e di recuperare le
terre abbandonate. Ma per farlo
indispensabile il dialogo.

zazione sulle misure igieniche e disinfezione e sulla prevenzione del virus. Infatti, in collaborazione con il
ministero della Sanit guineano, sono stati elaborati dei messaggi da
diffondere porta a porta, mentre
pannelli informativi sono affissi nei
luoghi maggiormente frequentati
delle citt e dei villaggi pi grandi e
messaggi radiofonici sono trasmessi
in tutto il Paese in francese e in sette
lingue locali. Ocph e Caritas Guinea, cos come le autorit guineane e
le organizzazioni internazionali, richiamano lattenzione su questa
emergenza e fanno appello alla solidariet internazionale per poter fermare lepidemia.

Milleduecento copie nel carcere romano di Regina Coeli

Il Vangelo
del Papa ai detenuti
I detenuti nel carcere romano di
Regina Coeli riceveranno come dono pasquale di Papa Francesco milleduecento copie del Vangelo tascabile. Le consegner mercoled
prossimo, 16 aprile, larcivescovo
elemosiniere Konrad Krajewski nel
corso di una visita alla struttura detentiva di via della Lungara.
Si tratta dello stesso volumetto,
contenente anche gli Atti degli
apostoli, che stato regalato ai fedeli presenti allAngelus di domenica 6 aprile e alla messa celebrata
dal Pontefice lo stesso pomeriggio
nella parrocchia di San Gregorio
Magno alla Magliana.
Costruito tra il 1881 e il 1884,
nellarea precedentemente occupata
da due monasteri, da sempre Regina Coeli spiega il presule polacco il carcere di prima accoglienza della citt. Infatti tutti
gli arrestati nel territorio di competenza della Corte di appello di Roma vengono portati in questo penitenziario, caratterizzandolo come
carcere di transito.
La media della presenza di detenuti sempre intorno alle mille
persone. I nuovi ingressi nellarco
dellanno si aggirano sui cinquemila. I detenuti vi rimangono fino al
processo di primo grado. Ogni
quindici, venti giorni il ministero
provvede a disporre lo sfollamento
smistando i reclusi negli altri istituti della regione.
Larcivescovo Krajewski sottolinea un particolare aspetto, quello
cio della presenza di numerosi
stranieri che, ha fatto notare larcivescovo, comporta tutta una serie
di risvolti a livello anche pastorale,
oltrech sul piano pratico e organizzativo allinterno dellistituto.
Una presenza, quella degli stranieri, che a partire dagli anni Novanta
del secolo scorso, andata a costituire la maggioranza del carcere romano. Oggi arrivata a toccare il
sessantacinque e il settanta per cento. Un dato riconducibile al numero di immigrati presenti a Roma.
La cura pastorale a partire dal
dopoguerra affidata alla provincia romana dei Frati minori conventuali. Attualmente cappellani
sono i francescani conventuali Vittorio Trani ed Ernesto Piacentini,

con cui collaborano quattordici sacerdoti volontari e catechisti neocatecumenali. Tutta lazione pastorale si articola tenendo presente la
peculiarit dellistituto sottolineano i cappellani e per questo
si cerca di seminare nella certezza
che quel poco che si dona un
aiuto sul piano umano e spirituale
a fratelli in difficolt.
La domenica vengono celebrate
tre messe: presso la Rotonda, il
Centro clinico e lottava sezione.
Inoltre, per i cristiani di altre
espressioni linguistiche sono impegnati alcuni operatori. I cattolici di
lingua spagnola possono godere
dellassistenza settimanale di un
sacerdote spagnolo, al quale, una
volta al mese, si aggiungono diversi da catechisti. C un sacerdote
che assiste i detenuti polacchi e un
certo numero di catechisti che si
occupano dei detenuti dellarea
africana e rumena. In occasione
della Pasqua del 2014, si sta procedendo alla benedizione delle stanze di detenzione e durante la settimana santa nella rotonda centrale
si svolger la Via crucis, curata
ogni giorno da detenuti di settori
diversi.
Gioved santo, 17 aprile, lelemosiniere celebrer la messa in cena
Domini presso lIsola dellAmore
fraterno, in via Ardeatina alla quale
parteciperanno le circa cinquanta
persone ospitate. Listituto gestito da unassociazione cattolica che
dal 1996 si occupa di prevenzione,
solidariet e assistenza a detenuti,
ex detenuti e persone a rischio di
emarginazione sociale e o familiare.

Anniversario
2013

10 aprile

2014

A un anno dal ritorno alla casa del


Padre del

Cardinale

LORENZO ANTONETTI
Pierluigi Natalia ne ricorda nella preghiera la paterna e nobile figura.

LOSSERVATORE ROMANO

luned-marted 14-15 aprile 2014

pagina 7

Nella domenica delle Palme il vescovo di Roma pone la domanda che deve guidare la riflessione dei cristiani durante la settimana santa

Chi sono io?


Chi sono io?. la domanda
che dovr guidare la riflessione dei cristiani
in questa Settimana Santa.
Papa Francesco lha proposta ieri, 13 aprile,
Domenica delle Palme, durante la celebrazione
della messa, presieduta sul sagrato
della basilica, pronunciando a braccio
la seguente omelia.
Questa settimana incomincia con la processione festosa con i rami di ulivo: tutto il popolo accoglie Ges. I bambini, i ragazzi
cantano, lodano Ges.
Ma questa settimana va avanti nel mistero
della morte di Ges e della sua risurrezione.
Abbiamo ascoltato la Passione del Signore.
Ci far bene farci soltanto una domanda: chi
sono io? Chi sono io, davanti al mio Signore? Chi sono io, davanti a Ges che entra in
festa in Gerusalemme? Sono capace di esprimere la mia gioia, di lodarlo? O prendo di-

stanza? Chi sono io, davanti a Ges che soffre?


Abbiamo sentito tanti nomi, tanti nomi. Il
gruppo dei dirigenti, alcuni sacerdoti, alcuni
farisei, alcuni maestri della legge, che avevano deciso di ucciderlo. Aspettavano lopportunit di prenderlo. Sono io come uno di loro?
Abbiamo sentito anche un altro nome:
Giuda. 30 monete. Sono io come Giuda?
Abbiamo sentito altri nomi: i discepoli che
non capivano niente, che si addormentavano
mentre il Signore soffriva. La mia vita addormentata? O sono come i discepoli, che
non capivano che cosa fosse tradire Ges?
Come quellaltro discepolo che voleva risolvere tutto con la spada: sono io come loro?
Sono io come Giuda, che fa finta di amare e
bacia il Maestro per consegnarlo, per tradirlo? Sono io, traditore? Sono io come quei
dirigenti che di fretta fanno il tribunale e
cercano falsi testimoni: sono io come loro? E

quando faccio queste cose, se le faccio, credo che con questo salvo il popolo?
Sono io come Pilato? Quando vedo che la
situazione difficile, mi lavo le mani e non
so assumere la mia responsabilit e lascio
condannare o condanno io le persone?
Sono io come quella folla che non sapeva
bene se era in una riunione religiosa, in un
giudizio o in un circo, e sceglie Barabba?
Per loro lo stesso: era pi divertente, per
umiliare Ges.
Sono io come i soldati che colpiscono il
Signore, Gli sputano addosso, lo insultano,
si divertono con lumiliazione del Signore?
Sono io come il Cireneo che tornava dal
lavoro, affaticato, ma ha avuto la buona volont di aiutare il Signore a portare la croce?
Sono io come quelli che passavano davanti alla Croce e si facevano beffe di Ges:
Era tanto coraggioso! Scenda dalla croce, e

Ti aspettiamo in Polonia
Were waiting for you in Poland (Ti
aspettiamo in Polonia) hanno
scritto sulle loro magliette i giovani
di Cracovia che in piazza San
Pietro hanno ricevuto la croce della
gmg dai loro coetanei di Rio de
Janeiro. Lappuntamento fra due
anni nella citt polacca, dove Papa
Francesco presieder il prossimo
raduno internazionale della
giovent, il secondo al quale
partecipa dopo quello svoltosi nel
2013 nella capitale carioca. Ma
intanto per il Pontefice una piccola
anteprima continentale della
giornata mondiale ci sar tra
appena quattro mesi a Daejeon, la
citt coreana che dal 13 al 17 agosto
ospiter il sesto incontro dei giovani
dellAsia e dove il vescovo
di Roma ha annunciato
lintenzione di recarsi nel giorno
dellAssunzione di Maria.
Il passaggio di consegne tra le
delegazioni giovanili brasiliana e
polacca accompagnate
rispettivamente dai cardinali Orani
Joo Tempesta, arcivescovo di So
Sebastio do Rio de Janeiro, e
Stanisaw Dziwisz, arcivescovo di
Cracovia stato il momento
conclusivo della messa della
domenica delle Palme,
ventinovesima giornata mondiale
della giovent, dedicata al tema
Beati i poveri in spirito,
perch di essi il regno dei cieli
(Matteo 5, 3).
Dalle mani dei giovani carioca
che sulle magliette avevano
impresse in portoghese le parole del
Papa Ide sem medo para servir
(Andate senza paura per servire)
pronunciate il 28 luglio durante la
messa conclusiva della gmg sulla
spiaggia di Copacabana sono
passate in quelle dei giovani di
Cracovia la croce e licona della
Salus populi Romani che
accompagnano le celebrazioni dei
grandi raduni internazionali. Con le
due delegazioni il Papa si
soffermato a lungo al termine della
celebrazione, prima di percorrere la
piazza e parte di via della
Conciliazione sulla jeep scoperta
per salutare i centomila fedeli
presenti, in maggior parte giovani
giunti da diversi Paesi.
A bordo della jeep il Pontefice,
vestito con il piviale rosso, era
giunto poco prima delle 9.30 e dal
Braccio di Costantino aveva
raggiunto lobelisco al centro della
piazza, dove ha avuto inizio il rito
con la commemorazione
dellingresso di Ges a
Gerusalemme. A precedere il Papa
in processione i cardinali e i vescovi

concelebranti, un gruppo di
sacerdoti e prelati, numerosi giovani
provenienti da varie parti del
mondo (in particolare della diocesi
di Roma, del Pontificio Consiglio
per i laici e del centro San
Lorenzo), i ministranti e i diaconi.
Ai piedi dellobelisco il Pontefice ha
benedetto i rami di ulivo, dono
della direzione delle Ville pontificie
di Castel Gandolfo, e i rami di
palme, offerti dal Cammino
neocatecumenale. Quindi in
processione ha raggiunto a piedi
laltare sul sagrato della basilica
addobbato con piante e rami di
ulivo donati dalla regione Puglia
dove si svolta la celebrazione
eucaristica. Durante il rito liturgico
Papa Francesco ha utilizzato il
pastorale di legno di ulivo
realizzato da alcuni ragazzi della
cooperativa sociale sanremese Il
Cammino, in particolare dai
detenuti del carcere cittadino
impegnati nel laboratorio di
falegnameria che fa parte di un
progetto di inserimento nel mondo
del lavoro. Da Sanremo e da
Bordighera sono venuti anche i
palmurelli, foglie di palma
intrecciate artisticamente, destinate
al Pontefice e, in tremila esemplari,
ai porporati, ai presuli e ai fedeli
presenti.
Il passo del vangelo di Matteo che
narra la passione di Cristo stato
letto a pi voci da tre diaconi del
Vicariato di Roma, con inserti
cantati dalla Cappella Sistina diretta
dal maestro Palombella. Ad eseguire
i canti anche il coro e lorchestra
diretti dal maestro Frisina, con il
coro guida Mater Ecclesiae.
Alle intenzioni universali,
significativa la preghiera
pronunciata in cinese da Angela
Chen, che ha invocato il Signore
perch convinca tutti i popoli a
percorrere le vie della giustizia e
della pace.
Con il Papa hanno concelebrato
trenta cardinali, fra i quali Sodano,
decano del Collegio cardinalizio,
Parolin, segretario di Stato, Vallini,
vicario generale di Roma, e Ryko,
presidente del Pontificio Consiglio
per i laici (questi ultimi due sono
saliti allaltare al momento della
consacrazione insieme
allarcivescovo vicegerente Iannone
e al vescovo segretario del dicastero
per i laici Clemens); cinquanta
arcivescovi e vescovi, fra i quali il
sostituto Becciu e il segretario per i
Rapporti con gli Stati Mamberti;
alcuni prelati della Curia romana.
Erano presenti, tra gli altri, i
cardinali Brandmller, Burke e

Farina, e monsignor Camilleri,


sotto-segretario per i Rapporti con
gli Stati. Ad accompagnare il
Pontefice larcivescovo Gnswein,
prefetto della Casa Pontificia. Alla
celebrazione hanno partecipato
anche i 250 delegati di conferenze
episcopali, comunit, associazioni e
movimenti di tutto il mondo
intervenuti al convegno promosso
dal 10 aprile a Sassone di Ciampino
dal Pontificio Consiglio per i laici.

noi crederemo in Lui!. Farsi beffe di Ges


Sono io come quelle donne coraggiose, e
come la Mamma di Ges, che erano l, soffrivano in silenzio?
Sono io come Giuseppe, il discepolo nascosto, che porta il corpo di Ges con amore, per dargli sepoltura?
Sono io come le due Marie che rimangono davanti al Sepolcro piangendo, pregando?
Sono io come quei capi che il giorno seguente sono andati da Pilato per dire:
Guarda che questo diceva che sarebbe risuscitato. Che non venga un altro inganno!, e
bloccano la vita, bloccano il sepolcro per difendere la dottrina, perch la vita non venga
fuori?
D ov il mio cuore? A quale di queste
persone io assomiglio? Che questa domanda
ci accompagni durante tutta la settimana.

Papa Francesco allAngelus annuncia la sua presenza a Daejeon il 15 agosto prossimo

In Corea
per incontrare i giovani dellAsia
Il prossimo mese di agosto Papa
Francesco si recher nella Repubblica
di Corea per incontrare, tra laltro, i
giovani dellAsia che a Daejeon
celebreranno il loro grande raduno
continentale. Lo ha annunciato lo
stesso Pontefice domenica mattina, 13

Il cardinale Tempesta ha preso possesso


del titolo di Santa Maria
Madre della Provvidenza a Monte Verde

aprile, al momento di recitare


lAngelus, poco prima di concludere la
messa della domenica delle Palme.
Al termine di questa Celebrazione,
rivolgo un saluto speciale ai 250 delegati vescovi, sacerdoti, religiosi
e laici che hanno partecipato
allincontro sulle Giornate Mondiali
della Giovent organizzato dal Pontificio Consiglio per i Laici. Comincia cos il cammino di preparazione
del prossimo raduno mondiale, che
si svolger nel luglio 2016 a Cracovia e che avr per tema Beati i misericordiosi, perch troveranno misericordia (Mt 5, 7).
Tra poco i giovani brasiliani consegneranno ai giovani polacchi la
Croce delle Giornate Mondiali della
Giovent. Laffidamento della croce
ai giovani fu compiuto trentanni fa
dal beato Giovanni Paolo II: egli
chiese loro di portarla in tutto il
mondo come segno dellamore di
Cristo per lumanit.
Il prossimo 27 aprile avremo tutti
la gioia di celebrare la canonizzazione di questo Papa, insieme con Giovanni XXIII. Giovanni Paolo II, che
stato liniziatore delle Giornate
Mondiali della Giovent, ne diventer il grande patrono; nella comunione dei santi continuer ad essere
per i giovani del mondo un padre e
un amico.
Chiediamo al Signore che la Croce, insieme allicona di Maria Salus
Populi Romani, sia segno di speranza per tutti rivelando al mondo
lamore invincibile di Cristo.

Nel pomeriggio di sabato 12 aprile, il cardinale brasiliano Orani Joo


Tempesta, arcivescovo di So Sebastio do Rio de Janeiro, ha preso solennemente possesso del titolo di Santa Maria Madre della Provvidenza
a Monte Verde.
Nella chiesa romana di via Donna Olimpia, il porporato stato accolto dal parroco, don Alberto Orlando, che gli ha porto il crocifisso per il
bacio e la venerazione. seguita la messa, concelebrata, tra gli altri, dai
vescovi Paulo Cezar Costa, Antnio Augusto Dias Duarte e Roque Costa Souza, ausiliari di Rio de Janeiro. Tra i presenti, lambasciatore del
Brasile presso la Santa Sede, Denis Fontes de Souza Pinto, con la consorte, e il ministro consigliere, Silvio Garcia. Ha partecipato al rito diretto da monsignor Vincenzo Peroni, cerimoniere pontificio un folto
gruppo di pellegrini brasiliani e volontari internazionali alla Giornata
mondiale della giovent carioca dellestate 2013. Allomelia, pronunciata
in italiano, il cardinale ha incentrato la sua riflessione sulle letture della
liturgia della Domenica delle Palme e della Passione del Signore.

Dopo queste parole avvenuto il


passaggio della croce e dellicona della
gmg dalle mani dei giovani brasiliani
a quelle dei loro coetanei polacchi, i
quali la custodiranno in vista del
prossimp raduno mondiale che si
celebrer nel 2016 a Cracovia. Il
Pontefice ha cos sottolineato questo
momento.
Saluto tutti i romani e i pellegrini!
Saluto in particolare le delegazioni
di Rio de Janeiro e di Cracovia,
guidate dai loro Arcivescovi, i Cardinali Orani Joo Tempesta e Stanisaw Dziwisz.
In questo contesto ho la gioia di
annunciare che, a Dio piacendo, il

15 agosto prossimo, a Daejeon, nella


Repubblica di Corea, incontrer i
giovani dellAsia nel loro grande raduno continentale.
Ed ora ci rivolgiamo alla Vergine
Madre, perch ci aiuti a seguire
sempre con fede lesempio di Ges.

Nomina episcopale
in Inghilterra
La nomina di oggi riguarda la
Chiesa in Inghilterra.

Alan Williams
vescovo di Brentwood
Nato a Blackburn, nel Lancashire, il 15 marzo 1951, ha studiato scienze naturali alluniversit
di Durham e poi si trasferito a
Londra, dove ha conseguito il
dottorato in psicologia presso la
London University. Ha frequentato gli studi teologici per prepararsi al ministero sacerdotale
presso il seminario diocesano di
Allen Hall di Westminster. Successivamente ha ottenuto la licenza in teologia presso luniversit di Cambridge e un master in
educazione religiosa alla Hull
University. Ha emesso i voti solenni nella societ di Maria (padri maristi) l8 settembre 1976 ed
stato ordinato sacerdote il 30
aprile 1983. Dopo essere stato insegnante al Saint Marys College
di Blackburn, dal 1992 al 2000
ha svolto il ministero come direttore del santuario nazionale di
Nostra Signora di Walsingham.
Dal 2000 al 2005 stato cappellano presso la Sheffield Hallam
University e poi, dal 2005 al
2008, parroco di Sidcup nellarcidiocesi di Southwark. In quel
periodo, dal 2000 al 2008, ha
svolto anche lincarico di superiore regionale dei padri maristi.
Dal 2008 tornato ricoprire il
ruolo di direttore del santuario
nazionale di Nostra Signora di
Walsingham, in diocesi di East
Anglia.

LOSSERVATORE ROMANO

pagina 8

luned-marted 14-15 aprile 2014

Papa Francesco al Pontificio Collegio Leoniano di Anagni

Non c posto per la mediocrit


Guai ai cattivi pastori che pascolano s stessi e non il gregge
Nella sequela di Ges non c spazio
per la mediocrit. Lo ha detto il
Pontefice ai seminaristi del Pontificio
Collegio Leonino di Anagni, ricevuti
luned mattina, 14 aprile, nella Sala
Clementina.
Cari fratelli Vescovi,
Sacerdoti e Seminaristi,
saluto tutti voi che formate la comunit del Pontificio Collegio Leoniano di Anagni. Ringrazio il Rettore
per le parole che mi ha rivolto a nome di tutti. Un saluto speciale a voi,
cari seminaristi, che avete voluto venire a Roma a piedi! Coraggiosi!
Questo pellegrinaggio un simbolo
molto bello del vostro cammino for-

mativo, da percorrere con entusiasmo e perseveranza, nellamore di


Cristo e nella comunione fraterna.
Il Leoniano, come Seminario regionale, offre il suo servizio ad alcune Diocesi del Lazio. Nella scia della tradizione formativa, esso chiamato, nelloggi della Chiesa, a proporre ai candidati al sacerdozio
unesperienza in grado di trasformare i loro progetti vocazionali in feconda realt apostolica. Come ogni
Seminario, anche il vostro ha lo scopo di preparare i futuri ministri ordinati in un clima di preghiera, di
studio e di fraternit. questa atmosfera evangelica, questa vita piena di
Spirito Santo e di umanit, che con-

Il saluto del rettore

A piedi a Roma in quattro giorni


Allinizio dellincontro il rettore, don Gianni Checchinato, ha salutato Papa Francesco a nome degli alunni del collegio che accoglie studenti dalle
diocesi del Lazio meridionale e delle Chiese suburbicarie di Roma. Ha
quindi accennato allincontro del 6 luglio scorso tra Papa Francesco e i
seminaristi di tutto il mondo, in occasione dellAnno della fede. Riflettendo sul discorso pronunciato dal Pontefice in quella circostanza, ha ricordato, la comunit del Leoniano ha maturato la scelta di compiere a piedi
il percorso dal seminario a Roma per ludienza odierna, impiegando
quattro giorni: Abbiamo cos preparato il cuore ha detto allascolto
delle sue parole allenandolo con lascolto della parola di Dio. Infine,
sottolineando la dimensione regionale dellistituzione educativa, il rettore
ha evidenziato come essa sia frutto del desiderio di sperimentare una comunione sempre pi ampia e profonda tra diocesi, vescovi, ministri ordinati e fedeli.

sente a quanti vi si immergono di assimilare giorno per giorno i sentimenti di Ges Cristo, il suo amore
per il Padre e per la Chiesa, la sua
dedizione senza riserve al Popolo di
Dio. Preghiera, studio, fraternit e
anche vita apostolica: sono i quattro
pilastri della formazione, che interagiscono. La vita spirituale, forte; la
vita intellettuale, seria; la vita comunitaria e, alla fine, la vita apostolica,
ma non in ordine di importanza.
Tutte e quattro sono importanti, se
ne manca una la formazione non
buona. E queste quattro interagiscono. Quattro pilastri, quattro dimensioni su cui deve vivere un seminario.
Voi, cari seminaristi, non vi state
preparando a fare un mestiere, a diventare funzionari di unazienda o di
un organismo burocratico. Abbiamo
tanti, tanti preti a met strada. un
dolore, che non sono riusciti ad arrivare alla pienezza: hanno qualcosa
dei funzionari, una dimensione burocratica e questo non fa bene alla
Chiesa. Mi raccomando, state attenti
a non cadere in questo! Voi state diventando pastori ad immagine di
Ges Buon Pastore, per essere come
Lui e in persona di Lui in mezzo al
suo gregge, per pascere le sue pecore.
Di fronte a questa vocazione, noi
possiamo rispondere come Maria
allangelo: Come possibile questo? (cfr. Lc 1, 34). Diventare buoni pastori ad immagine di Ges
una cosa troppo grande, e noi siamo
tanto piccoli... vero! Pensavo in
questi giorni alla Messa crismale del

Gioved santo e ho sentito questo,


che con questo dono tanto grande,
che noi riceviamo, la nostra piccolezza forte: siamo fra i pi piccoli
degli uomini. vero, troppo grande; ma non opera nostra! opera
dello Spirito Santo, con la nostra
collaborazione. Si tratta di offrire
umilmente se stessi, come creta da
plasmare, perch il vasaio, che
Dio, la lavori con lacqua e il fuoco,
con la Parola e lo Spirito. Si tratta
di entrare in quello che dice san
Paolo: Non vivo pi io, ma Cristo
vive in me (Gal 2, 20). Solo cos si
pu essere diaconi e presbiteri nella
Chiesa, solo cos si pu pascere il
popolo di Dio e guidarlo non sulle
nostre vie, ma sulla via di Ges, anzi, sulla Via che Ges.
vero che, allinizio, non sempre
c una totale rettitudine di intenzioni. Ma io oserei dire: difficile che
ci sia. Tutti noi sempre abbiamo
avuto queste piccole cose che non
erano in rettitudine di intenzione,
ma questo col tempo si risolve, con
la conversione di ogni giorno. Ma
pensiamo agli Apostoli! Pensate a
Giacomo e Giovanni, che volevano
diventare uno il primo ministro e
laltro il ministro delleconomia, perch era pi importante. Gli Apostoli
non avevano ancora questa rettitudine, pensavano unaltra cosa e il Signore con tanta pazienza ha fatto la
correzione dellintenzione e alla fine
era tale la rettitudine della loro intenzione che hanno dato la vita nella
predicazione e nel martirio. Non
spaventarsi! Ma io non sono sicuro
se voglio essere prete per promozione.... Ma tu ami Ges? S.

Parla con il tuo padre spirituale,


parla con i tuoi formatori, prega,
prega, prega e vedrai che la rettitudine dellintenzione andr avanti.
E questo cammino significa meditare ogni giorno il Vangelo, per trasmetterlo con la vita e la predicazione; significa sperimentare la misericordia di Dio nel sacramento della
Riconciliazione. E questo non lasciarlo mai! Confessarsi, Sempre! E
cos diventerete ministri generosi e
misericordiosi perch sentirete la misericordia di Dio su di voi. Significa
cibarsi con fede e con amore
dellEucaristia, per nutrire di essa il
popolo cristiano; significa essere uomini di preghiera, per diventare voce
di Cristo che loda il Padre e intercede continuamente per i fratelli (cfr.
Eb 7, 25). La preghiera di intercessione, quella che facevano quei grandi uomini Mos, Abramo che
lottavano con Dio per il popolo,
quella preghiera coraggiosa davanti
a Dio. Se voi ma questo lo dico
dal cuore, senza offendere! se voi,
se qualcuno di voi, non siete disposti a seguire questa strada, con questi atteggiamenti e queste esperienze,
meglio che abbiate il coraggio di
cercare unaltra strada. Ci sono molti
modi, nella Chiesa, di dare testimonianza cristiana e tante strade che
portano alla santit. Nella sequela
ministeriale di Ges non c posto
per la mediocrit, quella mediocrit
che conduce sempre ad usare il santo popolo di Dio a proprio vantag-

gio. Guai ai cattivi pastori che pascolano se stessi e non il gregge!


esclamavano i Profeti (cfr. Ez 34, 16), con quanta forza! E Agostino
prende questa frase profetica nel suo
De Pastoribus, che vi raccomando di
leggere e meditare. Ma guai ai cattivi pastori, perch il seminario, diciamo la verit, non un rifugio per
tante limitazioni che possiamo avere,
un rifugio di mancanze psicologiche
o un rifugio perch non ho il coraggio di andare avanti nella vita e cerco l un posto che mi difenda. No,
non questo. Se il vostro seminario
fosse questo, diventerebbe unipoteca per la Chiesa! No, il seminario
proprio per andare avanti, avanti in
questa strada. E quando sentiamo i
profeti dire guai! che questo
guai! vi faccia riflettere seriamente
sul vostro futuro. Pio XI una volta
aveva detto che era meglio perdere
una vocazione che rischiare con un
candidato non sicuro. Era alpinista,
conosceva queste cose.
Carissimi, vi ringrazio della vostra
visita. Vi ringrazio di essere venuti a
piedi. Vi accompagno con la mia
preghiera e la mia benedizione, e vi
affido alla Vergine, che Madre.
Mai dimenticarla! I mistici russi dicevano che nel momento delle turbolenze spirituali bisogna rifugiarsi
sotto il manto della Santa Madre di
Dio. Mai uscire di l! Coperti con il
manto. E per favore, pregate per
me!

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