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Priorato di Sion a Saliceto?

Il mistero di Saliceto spiegabile, a mio parere, soltanto in un modo: con la presenza, in questo
straordinario paese, del Priorato di Sion!
Ma che cosera e che cos il priorato di Sion?
Ardua la risposta! Un mito, una leggenda?
Probabilmente qualcosa di pi e concreto: la testimonianza della sua esistenza affiora indelebilmente a
Saliceto, scevra dalle fantasticherie di Dan Brown ed epurata dalle imposture di Pierre Plantard, incluse le
bizzarre genealogie di Philippe de Cherisey.
In questo paese dimenticato da Dio e dai Santi ci sono testimonianze uniche al mondo, volutamente
nascoste, che casualmente sono emerse sotto la luce del sole e altre che tuttora sono nascoste, come le cripte;
e sussiste anche un collegamento palese con la localit francese di Rennes-le-Chateau.
Saliceto, anzitutto, uno scrigno di tesori: 4 monumenti nazionali (la chiesa rinascimentale pi bella
in Piemonte, il castello dei marchesi Del Carretto, altre due chiese, di SantAgostino e di San Martino dai
notevoli affreschi quattrocenteschi e con un campanile romanico tra i pi antichi in Italia), misteriosi cunicoli
di fattura umana sulle colline circostanti e, soprattutto, una presenza esoterica unica al mondo, che si snoda
nellarco di cinquecento anni: dai misteriosi affreschi in castello, alla Via Crucis di epoca napoleonica.
Tutto cominci ventanni fa, con la scoperta di una grande nicchia murata in castello, dove cera
lantica cappella consacrata a Santa Maria, come la dirimpettaia chiesa (ora la magica San Lorenzo). Una
nicchia murata probabilmente nel 1435 o negli anni immediatamente successivi, ai tempi della definitiva
damnatio memoriae dellOrdine dei Cavalieri Templari voluta da papa Clemente VI, che impose la
distruzione di tutti i simboli templari, incluse le croci, in tutta Europa. Larco reale, in realt trionfale, che
divideva il presbiterio dalla navata nella chiesa abbaziale di Nostra Signora del Monte Sion, impregnato di
simbologie esoteriche, straordinariamente riprodotto nella nicchia salice tese, dove alla base i marchesi Dal
Carretto hanno posto i loro stemmi. Laffresco principale, sullo sfondo, il pi compromettente fu
accuratamente scalpellato, quando la grande nicchia fu murata!

In questa cappella lesoterismo continua nellaffresco adiacente, giottesco, unico tanto in Piemonte
quanto in Liguria, raffigurante la nativit dove la Madonna, dalle raffinate fattezze tipiche di Simone Martini,
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tiene un libro aperto nella mano sinistra. Raffigurazione davvero insolita in una nativa, allusione
probabilmente alla sapienza. Ma, considerata la bellezza del volto, potrebbe alludere alla somma delle due
virt massimamente apprezzate dai Fedeli dAmore ai quali apparteneva Dante Alighieri: la bellezza e la
sapienza (Afrodite e Athena).

Si consideri, a proposito dei Fedeli dAmore, i 13 gelsomini bianchi e i 13 gelsomini rossi (di cui il
tredicesimo seminascosto) presenti nella misteriosa nicchia adiacente, dove lAgnus Dei templare versa il
suo sangue nella coppa del Santo Graal e ha tra le zampe il libro rosso dellApocalisse, dove sono segnati i
nomi degli eletti, come specificato nellultimo versetto del 20 capitolo: Et qui non est inventus in libro vitae
scriptus, misso est in stagnum ignis! (Chi non annoverato nel libro della vita messo nello stagno di
fuoco!) Allegoria che trova riscontro nella tavola di Iacobello Alberegno, coeva, custodita a Venezia, nelle
Gallerie dellAccademia.
Ma in questaffresco c dellaltro! In alto, dove un angelo annuncia ai pastori levento della nascita
del Messia (vangelo secondo san Luca), lunico pastore somiglia incredibilmente allarcano senza numero
dei Tarocchi: il Matto, con il cane che lo segue. Se veramente si tratta del Matto, peraltro in unepoca in
cui i Tarocchi andavano diffondendosi nelle raffinate corti dellItalia Settentrionale, sarebbe una
sottigliezza eccelsa!
A lato, infine, lAnnunciazione di Taddeo di Bartolo
Tra 1489 e il 1505 larcivescovo poi cardinale e marchese di Finale, Carlo Domenico Del Carretto,
fece abbattere lantica chiesa di Santa Maria, che a sua volta sorgeva su una precedente chiesa paleocristiane
(scavi recenti di risanamento delle fondamenta), e vi fece costruire in perfetto stile rinascimentale non il suo
mausoleo, ma la chiesa che doveva custodire il gran segreto dei Templari: quel segreto che secondo il
catalano Raimondo Lullo (1233 1316), padre dellUmanesimo, avrebbe potuto affondare il vascello di
San Pietro. Una chiesa bellissima e strana, dotata nei secoli di autentici tesori come i quadri, gli affreschi, il
crocefisso ligneo ora sullaltare (coevo alla sua costruzione), il crocefisso argenteo reliquario processionale
del 1523, lorgano unico in Italia dellultimo decennio del 1600: tesori custoditi con cura, mai dilapidati. Una
chiesa strana che soltanto la consacrazione del 10 agosto 1740 la render chiesa parrocchiale. Una chiesa
unica al mondo, a cominciare dalla facciata, in pietra di Langa, meravigliosamente scolpita: autentico libro
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aperto dove sono raffigurati cinque straordinari percorsi e anche la visione dantesca del mondo, descritta nel
De monarchia:

a) percorso templare (il Bafometto, la rosa e la spina, il maestro segreto raffigurato nella quattordicesima
rosellina nascosta da foglie di acacia, il teosinte ovvero il mais degli Aztechi e dei Maya riprodotto
prima che Hernn Cortes arrivasse in Messico)
b) percorso alchemico: il rospo alato, le salamandre, il basilisco ovvero lopera al nero, la nigredo, con
tanto di athanor e i simboli dellacqua, fuoco, aria, terra, questultimo raffigurato dai melograni; il
pellicano che nutre con il proprio sangue i figli, ovvero lopera al bianco, lalbedo (riprendendo
raffigurazioni coeve di Leonardo da Vinci e Hieronymus Bosch; simbolo peraltro della Louisiana), e
quindi laraba fenice che risorge dal fuoco ovvero lopera al rosso, la rubedo, che conclude la
metamorfosi interiore alchemica.
c) percorso iniziatico-esoterico raffigurato dalle perastre laterali al portale principale corrispondenti alle
colonne di Boaz e Ioachin, ovvero dellapprendista e il compagno darte, dove questo percorso inizia
alla base con gli strumenti musicali allusione allarmonia di Pitagora, prosegue con ilo caduceo,
approda alle tre teste di Ermete Trismegisto e procede verticalmente tra i melograni (due nella colonna
dellapprendista e tre in quella del compagno darte) passando tra le rose di macchia (purificazione),
ramarri (metamorfosi interiore), sirene, trombe della gloria e cornucopie (seduzioni del mondo), elmi
(rivolti verso lesterno per lapprendista e verso linterno per il compagno darte), armi appese a tralci
(simbolo di pace) per approdare a misteriose arpie con le code intrecciate. Sul lato della colonna del
compagno darte una piccola testa barbuta sotto le arpie illumina lintera facciata (Platone o Hiram?).
d) percorso zodiacale con Giano Bifronte sotto due magnifici delfini che si baciano, con le corna del
Capricorno (solstizio dinverno), le chele del Granchio (che il dio Sommanus, guardiano del solstizio
destate, teneva tra le mani nella grande statua eretta in suo onore nella Roma Repubblicana), gli arieti
alati sugli architravi dei portali laterali (equinozio di primavera), le bilance raffigurate in aste sostenute
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da cavallucci marini (ora di fronte e ora di spalle nei capitelli delle lesene, similmente a Giano e alle
chele del Granchio) corrispondenti allequinozio di autunno.
e) percorso magico nellestrema lesena di sinistra, per chi guarda, con la mandragora nel capitello e il
silfio, pianta magica dellantichit, al centro, sopra ai tre cerchi concentrici (apprendista, compagno
darte e maestro) racchiudenti il quadrifoglio dei quattro elementi naturali.
Infine, allinterno della chiesa, giusto sopra alla porta che immette nel campanile, un architrave coevo
alla facciata, dove sono raffigurate le armi deposte, la luna a sinistra, il sole a destra, la torcia (la luce) al
centro Chi ha presente gli attuali templi massonici?

Da segnalare, inoltre, che le lettere CAROLUS DE CARETTO CARD(INALE) DE FINARIO,


scolpite sullarchitrave del portale centrale, attestazione che la chiesa fu concepita come mausoleo, sono
separate da triangoli!
Lesoterismo impregnante Saliceto prosegue allinterno della chiesa con tre grandi, bellissime tele
incentrate sulla Maddalena, anticipate nella stessa facciata dalla presenza del fiore di nardo: il profumo con
cuoi unse i piedi di Ges.
La prima tela raffigura una piet con la Maddalena che bacia la mano sinistra di Ges; del tutto
simile, ad eccezione dello sfondo, ad altre due tele: la prima custodita il Koninklijk Museum voor Schone
Kunsten di Anversa, opera del grande pittore Antoon van Dyck (Anversa, 22 marzo 1599 Londra, 9
dicembre 1641), laltra presente a Rennes-le-Bains, localit prossima alla ben pi famosa Rennes-le-Chateau.
Tre tele che sembrano disposte a simboleggiare un esoterico triangolo europeo. Da segnalare, infine, che le
due tele di Saliceto e di Rennes-les-Bains sono accomunate da un ulteriore dettaglio esoterico: il Cristo e la
lepre nel ginocchio destro; dove si tende a ravvisare, quasi in un gioco di trompe doeil, una misteriosa testa
di lepre, che non allude affatto alla casata dei re merovingi.

La seconda tela, caravaggesca, dove Pietro inginocchiato ha i piedi sporchi, raffigura lultima cena
incentrata su bellissimo tavolo prospettico, dove tra i vari oggetti, tipici di una mensa rinascimentale, posto
anche un vassoio contenente un capretto o un coniglio arrostito, nonostante il divieto del Concilio Tridentino
a rappresentare la carne, come tradizionalmente avveniva in epoca gotica. Qui c un unico apostolo privo
di barba, a sinistra di Ges benedicente lostia: un apostolo assai pi femminile che nel Cenacolo di
Leonardo! Ma in questa tela c dellaltro! Giuda, con il sacchetto dei trenta talenti in mano, sul lato destro,
lunico che volge le spalle al Messia ed il pi bello degli Apostoli. Probabilmente questa tela fu
commissionata appositamente per essere posta in quel punto! Giuda, infatti, sembra scrutare pensieroso ed
enigmatico la grande cripta sotto allaltare, il pi grande mistero di Saliceto! A sua volta san Pietro, di
fronte a lui, volge lo sguardo evanescente verso lalto, da tuttaltra parte, quasi a distogliere lattenzione dello
spettatore.
La terza tela, sempre caravaggesca, sullaltro lato del transetto, raffigura la lavanda dei piedi.
Qui la Maddalena, che proprio non dovrebbe esserci, sta in piedi e domina la scena dal lato sinistro;
mentre Ges, in primo piano, sta in ginocchio, intento a lavare il piede destro di San Pietro indossando un
emblematico grembiule bianco, legato ai fianchi. A ben osservare, il quadro sembra comporre un calice che
si diparte dal bacile di rame, delimitato dalle braccia di Ges e dalla gamba sollevata di San Pietro,
racchiudente le teste degli apostoli; tutti, meno la Maddalena! E anche in questo caso la figura di Giuda
emblematica: lapostolo calvo in alto a destra caratterizzato da grande dinamicit e animosit, intento a
sollevare con la mano la cintura della borsa contenente i 30 denari. E lapostolo illuminato da un fascio di
luce ne esalta il capo calvo: leletto, lilluminato!
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Un ultimo quadro costituito da una grande tela seicentesca, originaria dalla retrostante chiesa di
santAgostino, gi Santo Spirito (due grandi chiese antiche, una dietro allaltra: tipico dualismo templare?),
dove un magnifico e avvenente Ges seminudo, seduto su una nuvola, tiene in mano non uno scettro, ma un
calamo!
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Infine la Via Crucis depoca napoleonica, datata 1810, dove nella VI stazione un misterioso
personaggio armato di lancia accompagna Ges lungo la strada del Calvario, seguito da un enigmatico nano
sempre raffigurato di schiena. Questo personaggio armato di lancia, alto ed elegante, si svela nellVIII
stazione, voltandosi: la dea Minerva! La sapienza!
Ancora pi enigmatiche le ultime stazioni: la XIII e XIV.
Nella XIII san Giuseppe dArimatea ha sei dita e il secondo indice ricurvo verso Ges deposto dalla
croce. Tre chiodi stanno sospesi in aria, con tanto di ombra: il primo chiodo indica la corona di spine
anchessa sollevata in aria (probabile allusione alla cupola); il secondo chiodo indica la N di INRI allangolo
del dipinto e alludente a qualcosa di nascosto nella cupola o sotto la cupola (nella cripta centrale dellaltare);
il terzo chiodo si svirgola ad indicare Ges.

Cosa c nascosto nella chiesa di Saliceto?


Qualcosa dimportante, che riguarda Ges.
Il priorato di Sion nato per custodire e proteggere questo segreto, portato in Europa dopo la
caduta di Gerusalemme in seguito alla disfatta di Hattin il 4 luglio 1187 e depositato a Saliceto allorch
i Templari si sentirono in mortale pericolo! (A proposito del 4 luglio ci sono soltanto due date antiche
documentate in Valle Bormida: una dipinta a San Martino di Saliceto, laltra scolpita nellantico monastero
di Santo Stefano di Millesimo, tutte eccezionalmente riguardanti il 4 luglio 1400).
Infine straordinaria, da brivido, lultima stazione: la deposizione del Messia nel Santo Sepolcro.
La scena spettrale, le figure sembrano fantasmi: nella stazione precedente Ges trentatreenne, con
barba e capelli tipici di un uomo nel pieno vigore fisico; ora, invece molto pi avanti nelle stagioni della
vita: senza barba, abbondantemente stempiato, magro, quasi scheletrico.
Resta il mistero dei parroci misteriosamente uccisi a Saliceto!
Non a caso gli abitanti di questo paese sono noti come mazaprevi.
Lultimo delitto avvenne nella notte tra il 28 e il 29 luglio 1875, quando il parroco Giobatta Fenoglio,
che si dilettava di ricerche storiche locali, fu strangolato e pugnalato nello stretto vicolo che allepoca
separava la canonica dalla chiesa. Gli assassini, ovviamente, non furono scoperti: si disse che erano fuggiti in
America. E anche il movente rest oscuro. Un delitto che ne richiama un altro, altrettanto misterioso: quello
dellabate Gelis, il prete di Coustaussa, a pochi chilometri da Rennes-le-Chateau luno nel 1875, laltro nel
1897.
Unultima annotazione, la collina in Saliceto, alla cui sommit sono ancora visibili i resti di un grande
e antico castello, mut il nome da collina della Margherita in collina della Rosa durante lepoca templare, e
cera anche la Spina: la Spinetta di Cosseria, collocata nel punto esatto in cui sincontravano due delle pi
importanti vie marenche medioevali
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Il Priorato di Sion sorse a Gerusalemme con i primi nove Templari, quando presero alloggio nel sito
dellantico tempio di Salomone e per questo motivo acquisirono il nome di cavalieri del Tempio o Templari.
Qualcosa dimportante fu rinvenuto Infatti non assolsero mai, per sette anni, lincarico per il quale
era stati istituiti: la protezione dei pellegrini, n accolsero tra loro nuovi adepti, se non il loro conte: il conte
della Champagne. Erano stati inviati a Gerusalemme da San Bernardo che, dopo il loro ritorno in Francia,
organizz un grande concilio ed istitu lOrdine dei pauperes commilitones Christi, noti come i Templari.
Cominci allora la grande stagione del gotico, con centinaia di chiese che svettavano eteree verso il cielo:
colonne di una Gerusalemme Terrena grande quanto lEuropa. Non a caso le prime, furono collocate nel
cuore della Francia nella stessa posizione che avevano in cielo le stelle della costellazione della Vergine!
Allalba del 13 ottobre 1307, con un colpo di mano, il re di Francia Filippo il Bello, in combutta con
papa Clemente V, suo fantoccio, sorprese in tutto il suo regno i Templari, che furono proditoriamente
arrestati e imprigionati. Lanno prima, nel 1306, il re aveva sperimentato questo colpo di mano con gli
Ebrei, facendoli arrestare in massa in un solo giorno, con massima sorpresa, e depredandoli dei loro beni.
Nel 1312 con il concilio di Vienne, nonostante il parere dissenziente dei padri conciliari, papa Clemente V
decret la soppressione dellordine templare.
Fu allora che il Priorato si rifugi a Saliceto, paese sperduto sulle Alte Langhe, in Val Bormida,
allepoca sede di un prospero marchesato, staterello indipendente, protetto dai marchesi che ne erano
partecipi come inequivocabilmente attesta la pietra degli Onesti Compagnons nascosta nella facciata di una
casa antica, soltanto recentemente ritrovata.

Ed ecco la nicchia mirabilmente dipinta, murata nel 1345 o lanno successivo, nellora della
damnatio Templarorum, con il grande affresco sullo sfondo scalpellato.
Quattro papi rinascimentali, se non furono loro stessi grandi maestri del Priorato, erano
sicuramente a conoscenza del mistero custodito a Saliceto:

(la nicchia quandera ancora parzialmente murata, durante i lavori di recupero)


Pio II (1458-1464)

Ai tempi del concilio di Costanza Enea Silvio Piccolomini intraprese una missione
segreta in Scozia, come cancelliere del cardinale Albergati. Allepoca, non ancora iniziato alla carriera
ecclesiastica, aveva fama di geniale letterato, gran donnaiolo e assiduo frequentatore di bordelli. Il
licenzioso romanzo damore Lucrezia ed Eurialo, scritto nel 1444, gli valse la prestigiosa corona dei
poeti: un riconoscimento importante, assegnatogli personalmente da Federico III, imperatore del Sacro
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Romano Impero. La corona dei poeti gli frutt la nomina a primo cancelliere imperiale. In Scozia, dove
prosperavano le pi antiche logge dei Freemason, avvenne la sua metamorfosi. Chi incontr e cosa fece in
quella terra remota non dato saperlo. Dalla Scozia Enea Silvio Piccolomini torn trasformato, esperto in
alchimia. Fu allora che acquis grandi meriti presso la Curia romana per il lavoro sotterraneo che indusse
limperatore del Sacro Romano Impero, presso il quale riscuoteva un indubbio credito, al salto della
quaglia, noto allepoca come il salto della capra: limperatore pass infatti da posizioni conciliari a
simpatie papali. Un merito che fu riconosciuto personalmente da papa Niccol V e gli valse la nomina a
vescovo di Trieste. Purtroppo Pio II fall nellimpresa, la principale del suo pontificato, di strappare al
Turco lantica capitale di Costantinopoli, che avrebbe impresso una svolta alla Storia con il recupero alla
cristianit delle terre orientali.
Sisto IV (1471-1484)

Francesco della Rovere, nato a Celle Ligure, borgo marinaro a


levante di Savona, figlio di un pescatore e inizi la carriera ecclesiastica come fraticello minore
francescano, dopo che i suoi genitori lo aveva affidato a un convento poich incapaci di provvedere alle sue
esigenze. Appena consacrato papa, Sisto IV cerc di realizzare il sogno di Pio II e tent lultima crociata,
ma lo sbarco a Smirne fall: l imperatore, i re, i duchi e i conti non si mossero; non accorsero al suo
appello. La stagione delle Crociate era definitivamente tramontata. Sisto IV fu un papa pi simile agli
antichi imperatori romani che a un pastore di gregge! Un altro suo fallimento fu la congiura dei Pazzi a
Firenze, orchestrata per eliminare definitivamente i Medici. Provvide a trasformare Roma nella pi bella
citt europea, con lapporto di artisti dal calibro di Botticelli, il Ghirlandaio, il Perugino, il Pinturicchio
Tra chiari e scuri Sisto IV si rivel un gigante in quella stagione magica e irripetibile che fu il Rinascimento
italiano; basti ricordare che nellanno 1475, a soli quattro anni dal suo avvento sul soglio di Pietro, istitu la
prima biblioteca al mondo, nota come la biblioteca vaticana!
Innocenzo VIII (1484-1492)

Il secondo papa ligure rinascimentale: Giovanni Battista Cybo. A questo papa, che
di fatto autorizz la pi sfrenata inquisizione in Spagna e legalizz la persecuzione contro le streghe,
legato un grande mistero, che per certi verso si collega al Priorato di Sion. Sulla sua tomba c' una scritta
enigmatica: "Novi orbis suo aevo inventi gloria. Durante il suo regno la gloria della scoperta del Nuovo
Mondo". A questo punto qualcosa non quadra: la storia ufficiale annota che Cristoforo Colombo part da
Palos de la Frontera nove giorni dopo la morte di Innocenzo VIII: il 3 agosto 1492. Un errore? Da tempo in
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Vaticano erano note le teorie del fiorentino Paolo Toscanelli. A Roma, dunque, erano a conoscenza,
probabilmente dopo larrivo di Giorgio Gemisto Platone a Firenze, ospite di Cosimo il Vecchio dei Medici
Fu allora, infatti, che cominci il Rinascimento! Non a caso nel 1536, esattamente quarantaquattro anni
dopo la scoperta dellAmerica, limperatore Carlo V pretese la distruzione delle antiche mappe
dellOceano Di quelle antiche conoscenze, troppo facilmente si dimenticano le relazioni di Plutarco e di
Diodoro Siculo che collocano le Isole Fortunate al di l dellOceano, colonizzate dai Fenici e dai
Cartaginesi, rimaste una testimonianza preziosa: la carta di Piri Reis, custodita a Costantinopoli, su
pelle di gazzella.

Ecco spiegato il teosinte scolpito sulla facciata


rinascimentale delle pietre parlanti in Saliceto, ai tempi di Innocenzo VIII!
Giulio II (1503-1513)

Il terzo papa ligure: Giuliano della Rovere, nipote di Sisto IV. Non un papa,
ma un condottiero! Prese il nome di Giulio in omaggio a Giulio Cesare e, indubbiamente, preferiva lelmo
alla tiara. Sogn di diventare il re dItalia e tutta la sua politica fu imbastita intorno a questo progetto: fece
e disfece alleanze, umili Venezia con la Lega di Cambrai, poi si scontr con il suo alleato, il re di Francia
Luigi XII, per il dominio sullItalia e contro di lui proclam la Lega Santa! Comera stupendo nella sua
armatura dargento, mentre cavalcava instancabile su e gi per lItalia, tra i vessilli del suo esercito,
circondato dai mercenari svizzeri che aveva reclutato come sua guardia personale! Fin dall'inizio del suo
pontificato ag con coraggio, determinazione e lucidit. Nessun potere poteva oscurare lautorit del papa!
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Prima di morire indic come suo successore il suo migliore amico e consigliere, un ligure, per giunta
marchese di Finale: Carlo Domenico Del Carretto, lartefice della straordinaria chiesa di Saliceto, dov
custodito il grande segreto dei Templari. Il conto torna, ma il progetto fall per tre concause: lassenza al
conclave del 1513 dei cardinali francesi, scomunicati nel corso della guerra della Lega Santa; lostilit
dellimperatore che temeva uneccessiva presenza francese in Italia, il denaro profuso in grande quantit
dal figlio di Lorenzo il Magnifico, con il quale compr molti voti cardinalizi.
A questo punto il Priorato di Sion torn nellombra: il grande disegno, come ai tempi dei Templari, era
fallito.
Con linetto e scialacquone Leone X sul soglio di Pietro il Rinascimento si spense, venne lora fatidica di
Martin Lutero: Roma, capitale del mondo, si ridusse a splendida citt di provincia.
Emblematico la tela, che ancora oggi possibile ammirare nella chiesa di San Biagio a Finalborgo:
Carlo Domenico Del Carretto inginocchiato di fronte alla Madonna con il Bambino mentre riceve la tiara
pontificia dalle mani di San Domenico. Evento che, purtroppo, non si realizz!

Carlo Domenico Del Carretto mor misteriosamente lanno successivo a Roma, nel giorno della festa
dellAssunta, 15 agosto, e probabilmente a quella morte non fu estraneo il novello papa Leone X.
Restarono i guardiani del mistero a Saliceto, che nei secoli successivi abbellirono la chiesa in ogni modo,
con magnifici quadri fortemente esoterici, che nessuno era in grado di decifrare.
Allo stesso modo resta ancora tutto da decifrare il ruolo del Priorato di Sion nella nascente Massoneria:
ruolo che probabilmente perdura tuttora; ma questa unaltra storia, veramente top secret, che si dipana
sotto altri cieli, in altri orizzonti. Come non ricordare, a proposito, che la Proclamazione dellIndipendenza
degli Stati Uniti dAmerica fu abbozzata nella loggia di Filadelfia delle Nove Muse e fu stampata a Parigi
da una loggia che portava lo stesso delle Nove Muse? Forse una casualit?Poi leterno scontro tra Rito
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Scozzese Antico Accettato, in realt di origine francese, e la prestigiosa United Grand Lodge of England,
che dopo la batosta di Yorktown, risult vincente sia sui campi di battaglia di Waterloo che di Gettysburg
E, detto tra noi, Garibaldi, maestro massone, sarebbe mai sbarcato a Marsala, con i suoi Mille, senza
lavvallo e lappoggio della United Grand Lodge of England?

(Facciata della parrocchiale di Saliceto: la rosa a spirale,


simbolo del processo alchemico, unica probabilmente al mondo)

(le Baphmet)

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