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di Antonio Barbato
18 luglio 2012
14:17
COMMENTI 1
La
riforma del mercato del lavoro voluta dal Ministro Fornero ha avuto come obiettivo dichiarato la
lotta contro lutilizzo elusivo dei contratti atipici (contratti a progetto, contratti a termine, ecc.) e
delle collaborazioni rese da titolari di partita Iva. Tali forme contrattuali, se utilizzate in maniera
impropria, nella realt possono nascondere un rapporto di lavoro di tipo subordinato tra il datore di
lavoro e il lavoratore. Per contrastare labuso del ricorso a tali tipologie contrattuali sono state
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introdotte nella riforma delle misure restrittive che mirano ad evitare queste elusioni.
Sulle partite Iva, argomento di cui approfondiamo ora gli aspetti, c la stretta della presunzione del
rapporto di lavoro subordinato, che pu comportare la trasformazione del rapporto in una
collaborazione coordinata e continuativa e addirittura, se il progetto non stato perfezionato tra le
parti al momento della stipula del contratto dopera tra le parti, pu esserci la trasformazione in un
rapporto di lavoro di tipo subordinato a tempo indeterminato. Ovviamente il datore di lavoro
committente ha la facolt di dimostrare che si tratta solo di un contratto dopera. Vediamo nel
dettaglio.
E stato rafforzato il collegamento sostanziale e logico tra le collaborazioni rese da titolari di
partita Iva che operano in regime di monocommittenza o quasi (il lavoratore titolare di partita Iva
che svolge lattivit professionale ed emette fatture verso un unico datore di lavoro) e le
collaborazioni a progetto (di tipo coordinato e continuativo).
Di fatto la norma vuole rispondere, e chiarire, quei rapporti in cui il titolare di partita Iva, pur
firmando un contratto di prestazione dopera, alle dipendenze economiche del committente
datore di lavoro. Tale situazione in cui si trovano alcuni lavoratori autonomi, con la quasi totalit
dei incassi professionali legata ad un unico committente, genera un utilizzo fraudolento delle
partite Iva con un rapporto di lavoro tra le parti di fatto di natura subordinata o parasubordinata. I
lavoratori in questo caso, pur essendo di fatto lavoratori dipendenti, non godono delle tutele di
legge riservate proprio ai lavoratori dipendenti o parasubordinati. Entriamo nel merito delle novit
della riforma lavoro su queste tipologie di attivit con partita Iva.
SOMMARIO:
La presunzione di collaborazione
Cosa succede se scatta la trasformazione
Casi di esclusione dalla presunzione
Le competenze teoriche e capacit tecnico-pratiche
Esclusione degli iscritti agli ordini professionali
Attestazione scritta del lavoratore
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consecutivi (sempre per effetto delle modifiche della legge n. 134 del 2012. La riforma aveva
previsto un solo anno solare);
che il collaboratore disponga di una postazione fissa di lavoro presso una delle sedi del
committente.
Quindi il contratto di prestazione dopera, con il lavoro autonomo del titolare di partita Iva svolto
con lavoro prevalentemente personale e senza vincolo di subordinazione di cui allart. 2222 del
codice civile, viene parzialmente limitato, dopo le modifiche della legge n. 134 del 2012. Se si
realizzano i presupposti di cui sopra il rapporto diventa di collaborazione coordinata e continuativa.
Per quanto riguarda la durata della collaborazione, lart. 69 bis modificato dalla legge n. 134 del
2012, non menziona pi il riferimento allanno solare ma ai due anni consecutivi. Il Ministero del
Lavoro nella circolare n. 32 del 2012 chiarisce che il periodo biennale in questione va individuato
nellambito di ciascun anno civile (1 gennaio 31 dicembre).
Quando si applica la nuova legge sulla presunzione. La presunzione che determina lintegrale
applicazione della disciplina sulla trasformazione in un contratto a progetto, ivi compresa la
disposizione dellarticolo 69, comma 1, si applica ai rapporti instaurati successivamente alla data di
entrata in vigore della riforma lavoro, la legge n. 92 del 28 giugno 2012, ossia il 18 luglio 2012. Per
i rapporti in corso a tale data, al fine di consentire gli opportuni adeguamenti, le predette
disposizioni si applicano decorsi dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente
disposizione. Quindi pi o meno dal mese di luglio 2013.
Computo degli 8 mesi: 241 giorni annui. La circolare ministeriale precisa che il legislatore fa
riferimento ad un periodo superiore ad 8 mesi annui. Considerando che convenzionalmente la
durata di un mese pari a 30 giorni possibile ritenere che, nellambito di ciascun anno, il periodo
in questione debba essere almeno pari a 241 giorni, anche non continuativi.
A tal fine, ai fini dellaccertamento, occorrer anzitutto tenere in considerazione i periodi di attivit
desumibili da elementi documentali (es. lettere di incarico o fatture in cui indicato larco
temporale di riferimento della prestazione professionale). La circolare precisa, inoltre, che c la
possibilit di determinare la durata dellincarico anche sulla base di elementi di carattere
testimoniale assunti, in sede di verifica ispettiva, da altri lavoratori o di terzi.
Il periodo di 8 mesi va inteso come durata del contratto, della collaborazione, indipendentemente
dal periodo in cui si colloca rispetto al calendario civile. Inoltre vanno incluse anche eventuali
proroghe o rinnovi intervenute tra le parti.
Con le modifiche apportate che fanno riferimento al biennio, va considerato che tale condizione di
lavoro per 8 mesi annui nel biennio potr essere verificata, essendo riferita a ciascun anno civile
ed essendo entrata in vigore la legge il 18 luglio 2012, solo a partire dai periodi 1 gennaio 31
dicembre degli anni 2013 e 2014.
Il parametro economico dell80% del fatturato. Va valutato il rapporto tra i ricavi percepiti dal
collaboratore nellanno solare e i ricavi stabiliti nel contratto di collaborazione tra il datore di lavoro
e il titolare di partita Iva. Sulla base di quanto disposto dalla legge vanno considerati solo i
corrispettivi derivanti da prestazioni autonome. Il Legislatore, precisa la circolare n. 32 del 2012 del
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Ministero del Lavoro, fa riferimento alla fatturazione, quindi alla luce di queste disposizioni, vanno
considerati i corrispettivi fatturati al committente, indipendentemente dalleffettivo incasso delle
somme pattueite.
E non vanno considerati i corrispettivi percepiti in forza di prestazioni di lavoro subordinato o di
lavoro accessorio o redditi di altra natura. Ai fini della verifica del requisito economico, si
computano anche i corrispettivi fatturati ad uno o pi soggetti riconducibili allo stesso centro
dimputazione dinteressi.
Inoltre si fa riferimento allarco temporale di due anni solari consecutivi, ossia 2 periodi di 365
giorni che non necessariamente devono coincidere con lanno civile. A titolo esemplificativo, il
collaboratore che alla data del 31 marzo 2016 intenda far valere lesistenza della condizione, dovr
dimostrare che per ciascun dei periodi 31 marzo 2015 30 marzo 2016 e 31 marzo 2014 30
marzo 2015 ha percepito, in forza della medesima collaborazione, l80% dei corrispettivi percepiti
in ciascun dei due archi temporali.
La postazione fissa di lavoro. E il terzo requisito che comporta la presunzione di
subordinazione. Come abbiamo detto, ne bastano due su tre di questi requisiti. Per la postazione
fissa si intende una postazione stabilmente assegnata al lavoratore anche se non esclusiva. Tale
condizione si verifica quando, negli archi temporali utili alla realizzazione di una delle altre
condizioni indicate, il collaboratore possa usufruire di una postazione ubicata in locali in
disponibilit del committente, indipendentemente dalla possibilit di utilizzare qualunque
attrezzatura necessaria allo svolgimento dellattivit.
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Salvo prova contraria del datore di lavoro. Se sussistono due dei tre requisiti, come abbiamo
visto c lapplicazione della disciplina relativa al lavoro a progetto, tutele comprese, contribuzione
compresa. La legge per dice salvo che sia fornita prova contraria da parte del committente.
Quindi il datore di lavoro pu provare che tra le parti esista un vero e proprio rapporto di lavoro
autonomo non parasubordinato.
La possibile trasformazione in un
contratto a tempo indeterminato. Se il
rapporto di lavoro tra le parti diventa contratto
a progetto trova applicazione anche la
disposizione contenuta nellarticolo 1 comma
24 della riforma che dispone riguardo ad una
interpretazione autentica dellart. 69 comma 1
del Decreto Legislativo n. 276 del 2003. Cio
il rapporto di lavoro pu essere considerato di
natura subordinata e non parasubordinata
con la conseguente trasformazione in un
rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Linterpretazione dice che lindividuazione di
uno specifico progetto costituisce elemento
essenziale di validit del rapporto di collaborazione coordinata e continuativa e la cui mancanza
determina appunto la costituzione di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Per
maggiori informazioni vediamo le novit della riforma lavoro sul contratto a progetto.
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Sulla base di quanto disposto dalla riforma del lavoro quindi sono esclusi dai requisiti di durata di 8
mesi, dell80% del compenso e della postazione fissa che determinano la trasformazione del
rapporto di lavoro con partita Iva in un rapporto di collaborazione a progetto tutti quei professionisti
iscritti agli ordini professionali. Ma la legge che riforma il mercato del lavoro introduce un nuovo
limite, ossia le attivit riservate.
Ossia lesclusione per i professionisti opera solo con riferimento alle attivit professionali per le
quali lordinamento richiede liscrizione ad un ordine professionale. Tutte le altre attivit, pure
svolte da un professionista iscritto allordine, non sono escluse dalla presunzione.
La disposizione concernente le professioni intellettuali per lesercizio delle quali necessaria
liscrizione in albi professionali, di cui al primo periodo del comma 3 dellarticolo 61 del decreto
legislativo 10 settembre 2003, n. 276, si interpreta infatti nel senso che lesclusione dal campo di
applicazione del capo I del titolo VII del medesimo decreto (normativa sui contratti a progetto)
riguarda le sole collaborazioni coordinate e continuative il cui contenuto concreto sia riconducibile
alle attivit professionali intellettuali per lesercizio delle quali necessaria liscrizione in appositi
albi professionali. In caso contrario, liscrizione del collaboratore ad albi professionali non
circostanza idonea di per s a determinare lesclusione dal campo di applicazione del suddetto
capo I del titolo VII.
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In pratica il datore di lavoro dovr cautelarsi nel produrre la documentazione che comprovi
lautonomia del rapporto di lavoro prima di procedere alla stipula del contratto di collaborazione
con il professionista. Ovviamente, come previsto, non c problema se la collaborazione riguarda
unattivit riservata di un professionista iscritto ad un ordine professionale (Consulente del Lavoro,
Avvocato, Commercialista, ecc).
Antonio Barbato
Consulente del lavoro in Napoli. Esperto di diritto del lavoro e previdenza, di buste paga e
vertenze di lavoro. Ama districarsi nellarea fiscale. E risolvere problemi dei lavoratori, delle
imprese e dei contribuenti. Email: abarbato@fanpage.it.
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