You are on page 1of 27

FACOLT DI SCIENZE ECCLESIASTICHE ORIENTALI

DESCRIZIONE DEI CORSI


ANNO PROPEDEUTICO
1 SEMESTRE

P001 LUISIER PH: Metodologia


Contenuto: dopo unintroduzione ai principali elementi che compongono la vita intellettuale (elaborazione del
pensiero, programmazione del tempo, apertura personale, senso critico, onest e responsabilit intellettuale), saranno
affrontate e discusse tematiche fondamentali a chi si dedica agli studi, come: 1) le motivazioni e le esigenze della ricerca
scientifica; 2) gli strumenti della ricerca e il modo di utilizzarli; 3) la progettazione dellelaborato scientifico e la sua
redazione; 4) citazioni, note, bibliografia ecc.
Scopo: introdurre ad un metodo di studio riflessivo, razionale e sistematico. Capacitare allutilizzo di tecniche di
ricerca e di studio. Informare sulla maniera di presentare, con rigore e precisione, un lavoro scientifico.
Metodo: presentazione della materia con laiuto di testi. Analisi e discussioni dei vari temi. Esercitazioni scritte
degli elementi inerenti il corso.

Bibliografia: P. HENRICI, Guida pratica allo studio, Roma 19972; R. MEYNET J. ONISZCZUK, Norme tipografiche per
la composizione dei testi con il computer, Roma 201310.
P002 - MUZJ M.G.: Roma cristiana
Contenuto: 1. Le prime forme architettoniche e figurative cristiane a Roma (Catacombe di Priscilla); 2. uno
spaccato della storia di Roma: S. Clemente sulla via Labicana; 3. Costantino a Roma: il complesso del Laterano (basilica
e battistero) e il martyrion di san Pietro sul colle Vaticano (Grotte vaticane); 4. iconografia della presenza/teofania
nell'abside e luoghi affini (S. Pudenziana, arco trionfale di S. Maria Maggiore, S. Paolo fuori le Mura); 5. i cristiani nel
centro dell'antica capitale (SS. Cosma e Damiano); 6. influsso e presenza dell'Oriente cristiano: chiese dedicate a santi
orientali o legate alla loro memoria (SS. Cosma e Damiano, S. Teodoro, S. Venanzio, S. Clemente); 7. il colle Aventino e
il monastero dei SS. Bonifacio e Alessio; 8. Roma carolingia con presenza bizantina (S. Prassede).
Scopo: attraverso la visita ai monumenti architettonici e figurativi della Roma cristiana del primo millennio,
apprezzare il formidabile processo di inculturazione della fede cristiana nel mondo tardoantico e verificare il costante,
fruttuoso contatto tra Roma e le Chiese dell'Oriente cristiano.
Metodo: visite ai luoghi e ai monumenti.

Bibliografia: dispense del professore. Letture consigliate: Roma nell'alto medioevo, Settimane di studio del
Centro italiano di studi sull'alto medioevo, 48, Spoleto 2001; Roma fra Oriente e Occidente, Settimane di studio del
Centro italiano di studi sull'alto medioevo 49, Spoleto 2002; M. ANDALORO, La pittura medievale a Roma, 312-1431. I.
L'orizzonte tardoantico e le nuove immagini, Milano 2006; S. DE BLAAUW, Cultus et decor. Liturgia e architettura nella
Roma tardoantica e medievale, I-II, Citt del Vaticano 1994; H. BRANDENBURG, Le prime chiese di Roma: IV-VII secolo:
l'inizio dell'architettura ecclesiastica occidentale, Milano 2004; H.L. KESSLER, Studies in Pictorial Narrative, London 1994;
W. TRONZO, ed., Italian Church Decoration of the Middle Ages and early Renaissance: functions, forms and regional
traditions, Boston 1989.
P009 PAMPALONI M.: Eredit greca
Contenuto: nel corso si prenderanno in esame alcuni testi della cultura filosofica greca utili per comprendere le
radici del pensiero cristiano e il modo in cui il cristianesimo fior sul terreno di quella cultura. I brani saranno tratti
specialmente da Platone, Aristotele, gli stoici, Filone, il medioplatonismo, Plotino ed epigoni.
Scopo: mostrare il valore e il livello raggiunto dalla cultura antica e anche quello che il cristianesimo vi ha
aggiunto.
Metodo: lezioni frontali.

Bibliografia: E.R. DODDS, I greci e lirrazionale, Milano 2009; C. MORESCHINI, Storia della filosofia patristica,
Brescia 2005; J. PEPIN, Ides grecques sur lhomme et sur Dieu, Paris 1971; S. WEIL, La Grecia e le intuizioni precristiane,
Milano 1974.

P010 - DUFKA P.: Introduzione alla spiritualit orientale

Contenuto: 1) Cosa significa il concetto spirituale; 2) le diverse tendenze della spiritualit orientale; 3) il
concetto di natura e la divinizzazione; 4) limmagine e la rassomiglianza con Dio; 5) la carit; 6) la contemplazione; 7) il
mondo visibile; 8) la societ umana; 9) lantropologia soprannaturale; 10) progresso nella vita spirituale; 11) la praxis;
12) la purificazione; 13) i logismoi; 14) lapatheia e la vigilanza del cuore; 15) le virt; 16) la preghiera.
Scopo: il corso si propone di individuare le correnti e i temi fondamentali dellOriente cristiano, mettendoli a
confronto con le varie spiritualit occidentali.
Metodo: lezioni frontali in aula

Bibliografia: T. PIDLK I. GARGANO, La spiritualit dei padri greci e orientali, Roma 1983; T. PIDLK, La
Spiritualit dellOriente cristiano, manuale sistematico, Roma 1985; P. ZILIO L. BORGESE, ed., La salvezza - Prospettive
soteriologiche nella tradizione orientale e occidentale, Torino 1985; H.J.M. NOUWEN, Pregare per vivere, Introduzione a
Thomas Merton, Brescia 2004.
Per i corsi di lingua, cf. pag. 000

J001 - KUCHERA M.J.: Il Diritto canonico nella vita della Chiesa (cf. pag. 000)

2 SEMESTRE

P011 - FARRUGIA E.G.: I Sette Concili e lemergere delle Chiese orientali


Contenuto: il significato teologico ed ecclesiologico di concilio ecumenico; sinossi dei primi Sette Concili
Ecumenici sullo sfondo delle controversie; la storia dei Sette Concili come storia della Chiesa e dei dogma.
Scopo: evidenziare lemergere delle varie Chiese orientali dalle controversie che hanno dato adito ai Sette
Concili, come il loro rispettivo patrimonio dogmatico e canonico vi si rispecchia e le interpretazioni che le varie Chiese
danno di loro.
Metodo: con i testi conciliari a mano e con il sussidio di diapositive e lucidi, si analizzer il significato dei dogmi
e la portata dei canoni.

Bibliografia: G. DUMEIGE, ed., Histoire des conciles cumniques, Paris 1963-1978 (Nice I Nice II); A.
GRILLMEIER, Ges il Cristo nella fede della Chiesa, I/1-2, II/I, Brescia 1982-96; P. LHUILLIER, The Church of the Ancient
Councils. The Disciplinary Work of the First Four Ecumenical Councils, New York 1996; W. DE VRIES, Orient y Occident.
Les structures ecclsiales vues dans lhistoire des sept premiers conciles oecumniques, Paris 1974.
P014 PIERALLI L. & PORPORA A.: Ecumenismo
PIERALLI L.:
Contenuto: le lezioni si occuperanno dei principali eventi che hanno segnato i rapporti tra Roma e Costantinopoli
nei secoli X-XV in ambito ecclesiastico. Si inizier col delineare le diverse concezioni tra Occidente ed Oriente che
portarono, da un lato, alla riforma della chiesa latina nel secolo XI e, dallaltro, le motivazioni dello scisma del 1054. Una
particolare attenzione sar poi dedicata ai concili medievali, al concilio di Lione II e al concilio di Ferrara-Firenze. Sar
inoltre esaminato il ruolo e la struttura del patriarcato ecumenico attraverso le figure e gli eventi pi significativi (alcune
figure di patriarchi; funzione della synodos endemousa; scisma arsenita e giosefita, Palamismo).
Scopo: le lezioni concepite in modo strettamente collegato a quelle di ecumenismo servono a presentare gli
eventi pi significativi con i quali lecumenismo odierno deve misurarsi nella ricerca di nuovi punti dincontro.
Metodo: lezioni frontali ed interattive, lettura di fonti e proiezione di immagini.

Bibliografia: durante le lezioni il docente fornir una breve bibliografia su ogni argomento affrontato.
PORPORA A.:
Contenuto: la nozione di ecumene e di ecumenismo. Presentazione sintetica delle Chiese e Comunit ecclesiali.
Storia dellecumenismo e del movimento ecumenico: principali testi di convergenza. Il decreto conciliare Unitatis
Redintegratio 1-11: fondamenti dottrinali, fine e metodo dellecumenismo cattolico. I dialoghi teologici tra la Chiesa
cattolica romana e le altre Chiese e Comunit ecclesiali. Aspetti pastorali dellecumenismo.

Scopo: offrire agli studenti una conoscenza sintetica delle vicende che hanno segnato, negli ultimi tre secoli,
limpegno delle confessioni cristiane per la ricostituzione dellunit. Formare gli studenti allo spirito ecumenico della
Chiesa cattolica romana.
Metodo: lezioni frontali con luso del PowerPoint.

Bibliografia: P. NEUNER, Teologia Ecumenica, Brescia 2000; W. KASPER, Vie dellunit. Prospettive per
lecumenismo, Brescia 2006; G. CERETI, Commento al decreto sullecumenismo, S. Pietro in Cariano 2013; D. SALACHAS, Il
dialogo teologico ufficiale tra la Chiesa cattolico-romana e la chiesa ortodossa. Iter e documentazione. Quaderni di O
Odigos 2, Bari 1994.
P015 IACOPINO R.: Introduzione allo studio delle liturgie orientali
Contenuto: dopo una panoramica sulla natura della liturgia cristiana e la sua formazione nei primi secoli,
esamineremo i riti orientali attuali, le loro origini, divisioni e denominazioni (Bizantino, Copto, Armeno, Siro-Antiocheno,
etc.). Ci soffermeremo sulle caratteristiche principali del culto liturgico in Oriente: il luogo della celebrazione, gli
accessori, i vasi sacri, le vesti liturgiche, le lingue e i libri liturgici. Approfondiremo le caratteristiche delle celebrazioni
principali come la Liturgia eucaristica, i Riti diniziazione, la Liturgia delle Ore, etc. Il rito come espressione della cultura
cristiana particolare di una Chiesa e lo spirito liturgico che anima queste Chiese. Esamineremo uno dei problemi che ha
interessato, sebbene in misura diversa, tutte le Chiese orientali in comunione con Roma, ossia il cosiddetto problema
della latinizzazione.
Scopo: acquistare una comprensione di come le tradizioni e i Riti liturgici si formano e si sviluppano e,
soprattutto, conoscere le ricchezze teologiche e dogmatiche di cui ogni liturgia orientale portatrice.
Metodo: lezioni frontali in classe approfondite dalla lettura e commento mistagogico-catechetico di alcuni testi
liturgici appartenenti alle diverse famiglie liturgiche.

Bibliografia: R. TAFT, partire dalla liturgia. Perch la liturgia che fa la Chiesa, Roma 2004; ID., Oltre l'Oriente e
l'Occidente. Per una Tradizione liturgica viva, Roma 1999; ID., Il rito bizantino. Una breve storia, Roma 2012.
Sp010 ACCONCI A.: Lineamenti di Storia dellarte. II. La civilt artistica cristiana in Oriente (secoli XI-XVI). Introduzione
allarte islamica (cf. pag. 000)
J006 RIGOTTI G.: Archivistica e diplomatica (cf. pag. 000)

Per i corsi di lingua, cf. pag. 000

FACOLT DI SCIENZE ECCLESIASTICHE ORIENTALI


CICLO DI LICENZA
DESCRIZIONE DEI CORSI
1 SEMESTRE

SEZIONE TEOLOGICO PATRISTICA

CORSI PRINCIPALI

Tp007 FARRUGIA E.G.: La Trinit nella tradizione delle Chiese orientali


Contenuto: 1. la teologia orientale come contemplazione della Trinit. 2. Conseguenza metodologica: lunit di
teologia e spiritualit come caratteristica della teologia orientale. 3. La rivelazione biblica del mistero trinitario, letta
attraverso la riflessione dei Padri. 4. La monarchia del Padre, la generazione del Figlio e la processione dello Spirito
Santo. 5. Lemergere di approcci trinitari complementari in Oriente e in Occidente e i conseguenti risvolti polemici. 6. La
dottrina trinitaria dai Carolingi a Fozio. 7. Discussioni sul Filioque ai concili di Lione II (1274) e di Firenze (1439). 8. La
reazione teologica dei cristiani orientali al monoteismo islamico. 9. Gli apporti di Gregorio di Cipro, del palamismo e del
neo-palamismo. 10. Lapporto di alcuni teologi ortodossi moderni al dialogo ecumenico. 11. Sintesi di riflessione
sistematica: a) Lepiclesi come esperienza dello Spirito; b) Lanamnesi come memoria del Figlio; c) La dossologia come
glorificazione del Padre.
Scopo: attraverso una lettura trasversale della storia, giungere ad una sintesi teologica spirituale.
Metodo: lezioni frontali in aula, con uso di lucidi e diapositive.

Bibliografia: Dispense del professore; B. BOBRINSKOY, Le mystre de la Trinit. Cours de thologie orthodoxe,
Paris 1980; H. RACHID, La trinit chez les thologiens arabes (750-1050), Paris 1985; L. VISCHER, ed., Spirit of God, Spirit
of Christ: Ecumenical Reflections on the Filioque Controversy, London 1981; B. STUDER, Dio Salvatore nei Padri della
Chiesa, Roma 1986.
Tp008 - MARANI G.: Escatologia orientale
Contenuto: dopo un excursus sullescatologia dei primi secoli, sulle enunciazioni dogmatiche dei concili, e gli
scritti di alcuni padri, ci introdurremo alla teologia escatologica partendo dai luoghi biblici classici, dalla lex orandi e dalla
prassi liturgica delle chiese: la morte, la vita dopo la morte, la resurrezione, il giudizio personale e il giudizio universale,
la Seconda venuta di Cristo, la Comunione dei Santi, in alcune tradizioni orientali (ortodossa bizantina, siriaca e copta).
La discesa agli Inferi nella tradizione siriaca e bizantina, la Resurrezione dei corpi nella cultura Bizantina e la
trasfigurazione finale delluniverso nelle Catechesi. Non eviteremo le domande teologiche sulla escatologia collettiva e
individuale, la questione dellapocatastasis, il rapporto fra pneumatologia ed escatologia. La dimensione escatologica
della teologia fin dalla protologia sar illuminata dallesegesi del libro dellApocalisse, la teologia della storia, la relazione
fra Apocalisse e millenarismo. La virt della speranza.
Scopo: presentare la teologia escatologica della Chiesa Orientale soprattutto bizantina (senza escludere gli
apporti particolari di altre chiese e di altre tradizioni).
Metodo: lezioni frontali, bibliografia obbligatoria e consigliata, ricerca personale.

Bibliografia: GREGORIO DI NISSA, Lanima e la resurrezione, Roma 19892; G. HABRA, La mort et lau-del,
Fontainbleau, 1992; H. VLACHOS, La vie aprs la mort, Lausanne 2002; J.C. LARCHET, La vie aprs la mort selon la tradition
orthodoxe, Paris 2001; R. UEK, La trasfiguracion escatologica del mundo visibile en la Teologia Rusa, Roma 1980; A.
MOLLE, ed., La Resurrezione dei corpi nella Cultura Bizantina, Roma 2001; S. BULGAKOV, Apocalipsis Ioana. Opyt
dogmatieskogo istolkovanija, Paris 1948. N.A. MATZOUKAS, Teologia Dogmatica Ortodossa, Roma 1997; T. PIDLK,
Maranath. La vita dopo la morte, Roma 2007; S. ALBERTAZZI, La meditatio mortis nella tradizione monastica dei primi
secoli, Melara (RO) 2006; E. CANDAL, Processus discussionis de Novissimis in Concilio Fiorentino, Roma 1953. A. MEN,
itaja Apokalipsis, Mosca 2000, I. ALFEEV, La Discesa agli Inferi, Magnano 2006; S. ROSE, The Soul After Death, Platina
(CA) 1999; BENEDETTO XVI, Enciclica Spe Salvi, Citt del Vaticano 2007.
Tp009 - ZANNINI P.: La Semprevergine e Madre di Dio Maria nellOriente Cristiano
Contenuto: analisi degli sviluppi dellimmagine di Maria nel passaggio dalla S. Scrittura alla Teologia patristica:
limmagine storico-salvifica della Vergine nei Padri apostolici e apologisti; limmagine ascetico-spirituale di Maria nella
successiva Patristica greca; limmagine dogmatica di Maria nei Concili di Efeso (431) e Calcedonia (451) con riflessi

liturgici, innografici ed ecclesiali, nellambito della cristologia concreta (A. Grillmeier) di Romano il Melode. La teologia
simbolica dei Padri siriaci colta nella sua dimensione mariologica. Sguardo alla teologia liturgica bizantina e alle liturgie
orientali contemporanee per cogliere in esse il posto di Maria, sottolineando le peculiarit mariane proprie di ciascun rito.
Scopo: presentare la figura di Maria emergente dallo studio della patristica orientale e delle liturgie orientali.
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibliografia: G. GHARIB E. TONIOLO L. GAMBERO G. DI NOLA, ed., Testi Mariani del primo millennio, I-II-IV,
Roma, 1988-91; B. BUBY, Mary of Galilee, III (The Marian heritage of the early Church: a legacy of the first 500 years),
New York, 1997; P. ZANNINI, Mistagogia mariana di Efrem Siro, Theotokos 10 (2002) 219-250; ID., Romano il Melode e
le origini della mistagogia mariana a Bisanzio, Marianum 71 (2009) 361-419; J. LEDIT, Marie dans la liturgie de Byzance,
Paris 1976; A. KNIAZEFF, La Mre de Dieu dans lglise Orthodoxe, Paris 1990. Bibliografia specifica e dispense verranno
fornite dal professore allinterno del corso.

CORSI OPZIONALI
Ta009 - BASANESE L.: Introduzione alla teologia araba cristiana
Contenuto: linteresse per la letteratura araba cristiana recente rispetto alle altre lingue orientali: appena un
secolo. Occultata dagli scrittori arabi musulmani e sconsiderata nel mondo orientalista occidentale che identificava
arabo e Islam, questa letteratura comincia ad essere studiata seriamente solo a partire delle anni 70. Grande parte
di essa costituita da opere di teologia di un valore imprescidibile. Un punto delle nostre conoscenze sar fatto sulle
versioni arabe della Bibbia e la storia delle diverse Chiese antiochiene, alessandrine e bizantine nellimpero musulmano, a
partire di 632 e fino al XIV secolo, data del declino di questa letteratura. Studieremo poi il contenuto di questa teologia
grazie ai pi importanti studiosi arabo-cristiani di questo periodo: cristologia con la questione dellIncarnazione e il
problema della crocifissione di Ges (negata dal Corano), Unit e Trinit di Dio, etica, spiritualit. Questa teologia,
come si vedr, di solito apologetica, cio impostata per essere presentata ai musulmani e alle Chiese sorelle anche
se, per questultimo punto, esistono dei tentavi di ecumenismo.
Scopo: ottenere una prima conoscenza del patrimonio teologico arabo, dello status quaestionis delle fonti e del
enorme materiale che rimane da scoprire (pi o meno 80% dei manuscritti non sono pubblicati), studiare il modo di
presentazione del cristianesimo allIslam.
Metodo: lezioni frontali con, a volte, letture di testi originali dei Padri arabi (con traduzione in francese, inglese,
ecc.).

Bibliografia: I.M. BEAUMONT, Christology in Dialogue with Muslims, Oxford 2005; S. GRIFFITH, The Beginnings of
Christian Theology in Arabic: Muslim-Christian Encounters in the Early Islamic Period, Aldershot 2002; R. HADDAD, La
Trinit divine chez les thologiens arabes (750-1050), Paris 1985; P. KHOURY , Matriaux pour servir ltude de la
controverse thologique islamo-chrtienne de langue arabe du VIIIe au XIIe sicle, I-VII, Wrzburg Altenberge 19892002; SAMIR KHALIL al., Auteurs chrtiens de langue arabe : Bibliographie du dialogue islamo-chrtien,
Islamochristiana 1-2 (1975-1976) 125-181, 187-249; G. TROUPEAU, Catalogue des manuscrits arabes Premire partie :
manuscrits chrtiens, I-II, Paris 1972-1974; ID., La littrature arabe chrtienne du Xe au XIIe sicle, Cahiers de
civilisation mdivale, 14.1 (1971) 1-20; YAYA IBN AD, La grande polmique anti-nestorienne, E. PLATTI, ed., Louvain
1981-1982, ecc.
[Corso di 24 ore, che finir fine dicembre]
Ta012 - PETR B.: La teologia morale ortodossa: storia, identit, fonti, caratteristiche, problemi
Contenuto: breve storia della teologia morale ortodossa dai Padri ad oggi; l'identit di essa come teologia della
vita in Cristo; il presupposto antropologico fondamentale: l'uomo creato ad immagine di Dio in Cristo e chiamato alla
divinizzazione filiale in Cristo; le conseguenze etiche di tale presupposto; la centralit della Tradizione ecclesiale e nella
Tradizione della dottrina e dell'ethos dei Padri; il ruolo fondamentale della liturgia nella vita del credente e nella
prospettazione delle forme cristiane dell'agire; il magistero ortodosso e l'autorit dei Sacri Canoni; l'economia
ecclesiastica e il suo significato morale; costituzione ecclesiale del credente e processo di moral decision making; la
bioetica ortodossa: storia, principi, autori, posizioni.
Scopo: mettere l'alunno in condizione di poter distinguere gli elementi specifici della tradizione etica ortodossa
nel contesto delle etiche contemporanee, cristiane o non, e di poter valutare adeguatamente divergenze e convergenze
tra le indicazioni normative ortodosse e quelle proprie di altre tradizioni etiche.
Metodo: lezione frontale e letture guidate

Bibliografia: Testo di base: B. PETR, L'etica ortodossa. Storia, fonti, identit, Assisi 2010. Altri testi: B. PETR,
Ortodossia (chiese ortodosse) e Bioetica in Salvino Leone-Salvatore Privitera (eds.), Nuovo Dizionario di Bioetica, RomaAcireale (CT) 2004, 794-798; ID., La penitenza nelle Chiese ortodosse. Aspetti storici e sacramentali, Bologna 2005; ID.,

La Chiesa dei Padri. Breve introduzione all'Ortodossia, Seconda edizione riveduta e aumentata, Bologna 2007; ID., I limiti
dell'innocenza. Il peccato involontario nel pensiero cattolico e nella tradizione orientale, Bologna 2011.
Ta027 - ZEKIYAN B.L.: Introduzione alla spiritualit armena
Contenuto: 1) La nozione di spiritualit. Componenti culturali e antropologiche. La struttura teandrica.
Approccio metodologico. 2) Alcuni tratti distintivi dellidentit armena. Rapporti ed interazioni con culture e Chiese
limitrofe. 3) La comunit martire. Martyra come testimonianza/immolazione in una situazione di frontiera. Lecclesiologia
dellAlleanza. Il martirio comunitario del Metz Yeghern. Il senso della storia. 4) Cristologia e la centralit della Kenosis. La
globalit della visione cristica. 5) La teologia della Croce. Il khatchkar (la croce-pietra). 6) Gli elementi liturgici in
rapporto alla spiritualit. Il tempo liturgico. La mistagogia. 7) Gli oggetti cultuali: codici e miniature. Conclusioni: il senso
della trasfigurazione cristiana delluomo, della storia, del mondo.
Scopo: introdurre lo studente alla spiritualit della Chiesa armena, considerata nelle sue componenti
antropologiche, liturgiche e teologiche in una prospettiva diacronica e sincronica.
Metodo: lezioni frontali e ricerca personale.

Bibliografia: dispense del docente; J. MCRIAN, Histoire et institutions de lglise Armnienne, Beyrouth 1965; C.
GUGEROTTI, Linterazione dei ruoli in una celebrazione come mistagogia. Il pensiero di Nerss Lambronaci nella
Spiegazione del Sacrificio, Padova 1991; KAREKIN I [Sarkissian], Lidentit della Chiesa armena, Bologna 1998; La
spiritualit armena. Il libro della lamentazione di Gregorio di Narek, B.L. ZEKIYAN - C. GUGEROTTI - D. BARSOTTI, ed., Roma
1999; B.L. ZEKIYAN, LArmenia tra Bisanzio e lIran dei Sasanidi e momenti della fondazione dellideologia dellArmenia
cristiana (secc. V-VII). Preliminari per una sintesi, in H.-J. FEULNER - E. VELKOVSKA - R.F. TAFT, ed., Crossroad of Cultures.
Studies in Liturgy and Patristics in Honor of Gabriele Winkler, Roma 2000, 717-744.
Ta028 - EMUS R.: La spiritualit slava
Contenuto: battezzati soltanto nel 10 secolo, gli Slavi orientali si consideranooperai dellultima ora.
Nonostante la vita ascetica e mistica avessero trovato ormai le loro forme e nozioni, la spiritualit slava non resta una
mera recezione di eredit greca e orientale. Lindole nazionale, le sensibilit psicologiche, le condizioni geografiche e
climatiche, linflusso delle culture pre-cristiane, come anche le condizioni storico-politiche in cui gli Slavi orientali si sono
trovati a vivere, fungevano da stimolo per una inculturazione specifica e originale. Rivelatasi particolarmente capace di
mediare tra lOriente e lOccidente, la spiritualit slava suscita oggi grande interesse.
Scopo: presentare anche le forme di santit tipicamente slave come i strastoterpcy, gli jurodivye, i propri modi
di vivere la povert monastica, nonch listituzione dello starestvo; aprire anche uno sguardo sul pensiero religioso
moderno, particolarmente il personalismo russo, in quanto esso costituisce uno dei frutti pi originali della tradizione
spirituale slava.
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibligrafia indicativa: I. KOLOGRIVOV, Santi russi, Milano 1977; T. PIDLIK, ed., I grandi mistici russi, Roma 1977;
ID., Lidea russa. Un altra visione dell uomo, Roma 1995; G. FLOROVSKY, Vie della teologia russa, Genova 1987; R.
DANTIGA, Lesicasmo russo. Introduzione alla spiritualit degli slavi orientali, Cinisello Balsamo 1996; G.P. FEDOTOV, The
Russian Religious Mind, Cambridge 1946; G. MANZONI, La spiritualit della Chiesa Ortodossa russa, Bologna 1977.
Ta029 RENCZES PH.: Temi fondamentali della Teologia di S. Massimo il Confessore
Contenuto: questo corso si prefigge di percorrere temi fondamentali che alla fine dellera patristica hanno
trovato nel pensiero di Massimo il Confessore unelaborazione teologica, giustamente qualificabile come sintesi (H.U.
von Balthasar, La liturgia cosmica) della patristica greca: il rapporto tra Trinit immanente e Trinit economica, la
Teologia Apofatica, il rapporto tra lAntico e il Nuovo Testamento, le nature divina e umana di Ges Cristo, la creazione
e, infine, la divinizzazione come finalizzazione della teologia della grazia.
Scopo: emerge come obiettivo del corso, oltre ad offrire una presentazione dei principali contenuti della stessa
teologia massimiana, la messa in luce dei lineamenti specifici dellacclamato carattere sintetico del pensiero
massimiano.
Metodo: attenta lettura e commento del professore di testi selezionati, ordinati secondo le tematiche e
presentati in PowerPoint in aula. La valutazione del sapere attinente al contenuto del corso verr effettuata mediante
lesame orale.

Bibliografia: PH.G. RENCZES, Agir de Dieu et libert de l'homme. Recherches sur l'anthropologie thologique de
saint Maxime le Confesseur, Paris 2003 [trad. ital., Agire di Dio e Libert dellUomo. Ricerche sullAntropologia Teologica
di S. Massimo il Confessore, Roma settembre 2014]; H.U. VON BALTHASAR, Kosmische Liturgie, Einsiedeln 1961; J.-M.
GARRIGUES, Maxime le Confesseur. La charit avenir divin de l'homme, Paris 1976; A. NICHOLS, Byzantine Gospel. Maximus
the Confessor in Modern Scholarship, Edinburgh 1993; M. VASILJEVI, ed., Knowing the Purpose of Creation through the

Resurrection. Proceedings of the Symposium on St Maximus the Confessor, Belgrade, October 18-21, 2012, Belgrade
2013.

Seminari
Ts005 - DUFKA P.: Bellezza: espressione e stimolo della fede
Contenuto: fin dallantichit le arti figurative e musicali avevano come scopo di ricreare limmagine e il suono
della bellezza originale. La bellezza trasmette cos il messaggio religioso nella sua pi autentica originalit. Trasmette
una informazione e offre una formazione diversa e immediata rispetto alla parola.
Scopo: offrire agli studenti una visione delle teorie estetiche Orientali e Occidentali. Si analizzeranno i testi di
Pavel Evdokimov, Vladimir Solov'v ed Hans Urs von Balthasar.
Metodo: analisi, commento e discussione da parte degli studenti di temi concordati.

Bibliografia: T. PIDLK, In principio era larte, Roma 2006, P.N. EVDOKIMOV, Teologia della bellezza. Larte
dellicona. Torino 1990; M. TENACE, La bellezza, unit spirituale, Roma 1994; H.U. VON BALTHASAR, Lo sviluppo dellidea
musicale, Milano 1995; P. DUFKA, Larte musicale come espressione e stimolo della fede, Bratislava 2009.
Ts007 LUISIER PH.: Seminario metodologico di III Ciclo [obbligatorio per gli studenti iscritti al III Ciclo che non hanno
conseguito la Licenza al PIO]
Contenuto: il seminario intende aiutare i dottorandi nella loro ricerca. Chi frequenta il seminario illustrer la
materia che studia e la metodologia che segue. Nella discussione comune verranno condivisi i successi raggiunti e le
difficolt incontrate.
Scopo: introdurre lo studente al lavoro della tesi dottorale.
Metodo: dopo un prologo metodologico, ogni studente sar invitato a dare il suo contributo alla materia in
discussione.
Ts013 - PAMPALONI M.: Il cammino del consenso cristologico tra le Chiese calcedonesi e le Chiese non calcedonesi
Contenuto: nel seminario studieremo il cammino teologico che ha portato le Chiese, dopo le divisioni postcalcedonesi, a un consenso in materia cristologica, pur perdurando la divisione delle Chiese. Ci limiteremo ai dialoghi tra
Chiese calcedonesi Ortodosse e Cattolica e le Chiese non calcedonesi, tralasciando i vari dialoghi con le Comunit
cristiane nate dalla Riforma.
Scopo: mostrare come il dialogo storico e teologico sia condizione necessaria, anche se non sufficiente, per il
cammino ecumenico.
Metodo: dopo una breve presentazione del tema da parte del docente, verr distribuito il lavoro tra i
partecipanti. Si prevede la presentazione della parte dellargomento assegnata, con la consegna di tale presentazione
scritta, e un verbale di seminario (una pagina) per ogni sessione.

Bibliografia: Il testo base del seminario sar A. OLMI, Il consenso cristologico tra le Chiese calcedonesi e non
calcedonesi (1964-1996), Roma 2003. Ulteriore bibliografia sar consegnata al momento opportuno.

SEZIONE LITURGICA

CORSI PRINCIPALI

Lp007 - C. GIRAUDO: Liturgia della Parola e Liturgia dei Presantificati


Contenuto: risalendo dai riti e dalle preghiere (= lex orandi) alla loro teologia (= lex credendi), vedremo come
la Liturgia della Parola si regge su due pilastri portanti: (1) la proclamazione attualizzante della Parola di Dio (= letture
+ omelia) e (2) la risposta supplichevole della comunit (= preghiera litanica o dei fedeli). La Liturgia della Parola
assurge a celebrazione sacramentale in senso proprio se ad essa si aggiunge, come suo naturale complemento qualora
per varie ragioni non sia possibile proseguire con la celebrazione anaforica , la Liturgia dei Presantificati. La Liturgia
della Parola e la Liturgia dei Presantificati, armonicamente composte e strutturate, consentono alla comunit che celebra
di accostarsi alla mensa della Parola e alla mensa del Pane eucaristico. A prescindere dalla prassi del digiuno
quaresimale, che storicamente lha promossa in Oriente, la Liturgia dei Presantificati riveste per tutte le Chiese un valore

teologico pastorale aperto sullintero anno liturgico. Lunica condizione per riscoprire la validit e lattualit della Liturgia
dei Presantificati di non considerare la comunione eucaristica come comunione a una presenza reale staticamente
intesa.
Scopo: il corso si propone di iniziare lo Studente alle risorse della metodologia mistagogica, intesa come
struttura permanente della pastorale e via maestra per una nuova evangelizzazione (Giovanni Paolo II) e per una
nuova primavera (Benedetto XVI).
Metodo: la partecipazione attiva dello Studente sar stimolata dalla didattica audio-visiva.

Bibliografia: M. ARRANZ, La Liturgie des Prsanctifis de lancien Euchologe byzantin, OCP 47 (1981) 332-388;
C. GIRAUDO, Ascolta, Israele! Ascoltaci, Signore!. Teologia e spiritualit della Liturgia della Parola, Citt del Vaticano,
2008; V. JANERAS, La partie vesprale de la Liturgie byzantine des Prsanctifis, OCP 30 (1964) 193-222; J. MATEOS, La
clbration de la Parole dans la Liturgie byzantine, Roma 1971; S. ALEXOPOULOS, The Presanctified Liturgy in the
Byzantine Rite, Leuven 2009.
Lp008 - IACOPINO R.: Anno Liturgico orientale
Contenuto: studieremo levoluzione e il contenuto dei libri liturgici, dal Salterio allHorolgion, ai Mena,
Apstolos, ecc. Dopo aver esaminato le celebrazioni degli uffici di tutto lanno liturgico: Mesonktikon. Orthros. Ore
(Prima-Terza-Sesta-Nona), Esperins, Apdipnon, Parklitis, ecc., ci soffermeremo sul centro dellanno liturgico
bizantino, la Pasqua del Signore e i due periodi che la precedono e la seguono: Tridion e Pentikostrion. Dopo lo studio
di queste feste (ciclo mobile) daremo ampio spazio alle grandi feste del ciclo fisso presenti nel Menolgion (settembreagosto). Lo studio di queste ultime, soprattutto delle due celebrazioni della Madre di Dio, cio la Nativit (8 settembre) e
la Dormizione (15 agosto) che aprono e chiudono lanno liturgico quasi per usare unimmagine dei padri-innografi- a
modo di Conchiglia che racchiude la Divina Perla (Pasqua del Signore), ci permetter di cogliere il loro intenso contenuto
teologico e spirituale.
Scopo: a) fornire una conoscenza dello sviluppo storico dellanno liturgico e dei diversi elementi che lo
compongono; b) superare quella visione che farebbe dellanno liturgico una successione di feste pi o meno ben
organizzate, per percepirlo come luogo teologico per eccellenza, dove il tempo che lo caratterizza non semplicemente
(storico/cosmico) ma ossia tempo in cui viene attuata e offerta la salvezza essendo Cristo steso oggi presente nella sua Chiesa.
festivit.

Metodo: lezioni frontali in classe approfondite da lettura e commento mistagogico-catechetico di alcune

Bibliografia: R. TAFT, Oltre lOriente e lOccidente, Roma 1999; ID., A partire dalla liturgia, Roma 2004; ID.,
Storia sintetica del rito bizantino, Citt del Vaticano 1999; UN MOINE DE LGLISE DORIENT, Lan de grce du Seigneur.
Commentaire de lAnne liturgique byzantine, Paris 1988.
Lp009 - NIN M.: Il sacramento dellordine nella tradizione siro-occidentale
Contenuto: il corso intende presentare nei diversi testi eucologici, il sacramento dellordinazione nella tradizione
liturgica siro-occidentale, con uno studio dettagliato dei rituali di ordinazione del lettore, suddiacono, diacono, sacerdote
e vescovo. Verranno letti e commentati i testi liturgici. Il corso prevede anche uno studio comparativo con lordinazione
nella tradizione bizantina.
Scopo: conoscere, studiando lordine nella tradizione siro-occidentale, una delle tradizioni liturgiche antiochene,
nella sua ricchezza liturgica e teologica. Il commento viene fatto a partire dalla traduzione diretta dei testi liturgici siriaci.
Metodo: lezioni frontali in aula con ausilio dei testi.

Bibliografia: B. BOTTE, La formule dordination La grce divine dans les rites orientaux, LOrient Syrien 2
(1957) 285-296; P.F. BRADWSHAW, Ordination Rites of the Ancient Churches of East and West, New York 1990, 174-187,
(traduzione inglese del testo del Pontificale); I.-H. DALMAIS, Les ordinations dans la tradition syro-antiochienne, in
Ordinations et ministres. Confrences Saint-Serge. XLII semaine dtudes liturgiques, Paris 27-30 juin 1995, Roma
1996, 97-106; B. DE SMET, Le rituel du sacre des vques et des patriarches dans lglise syrienne dAntioche, LOrient
Syrien 8 (1963), 165-212; Pontificale di Sharfet, testo siriaco e karshuni, Sharfet 1952; J.M. VOSTE, Pontificale iuxta ritum
Ecclesiae Syrorum occidentalium, id est Antiochiae versio latina, Citt del Vaticano 1941-1944.

CORSI OPZIONALI
La008 - POTT T.: La teologia dei sacramenti nella Chiesa bizantina

Contenuto: in questo corso studieremo la teologia dei sacramenti (misteri), come essa si sviluppata nelle
Chiese di tradizione bizantina, dallepoca patristica a quella moderna. Una attenzione particolare sar data ai presupposti
filosofici e culturali di tale teologia nonch alla dimensione essenzialmente ecclesiologica che caratterizza la
sacramentologia ortodossa.
Scopo: alla fine del corso lo studente dovr essere in grado di individuare la specificit della teologia ortodossa
dei sacramenti e di situare ogni sacramento particolare nella sacramentalit della Chiesa.
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibliografia: N. CABASILAS, La vita in Cristo, U. NERI, ed., Torino, 1981; R. HOTZ, Sakramente im Wechselspiel
zwischen Ost und West, Zrich Kln 1979; A. SCHMEMANN, Per la vita del mondo. Il mondo come sacramento, Roma
2012; J. MEYENDORFF, La Teologia bizantina. Sviluppi storici e temi dottrinali, Casale Monferrato 1984; Y. SPITERIS, La
Teologia ortodossa neo-greca, Bologna 1992.
La009 STAROWIEYSKI M.: Itinerario di Egeria
Contenuto: dopo una presentazione generale dei pellegrinaggi in Terra Santa nei secoli IV-VIII si passa ad una
dettagliata descrizione del viaggio dEgeria in Terra Santa e del suo ritorno a Costantinopoli ed ad una descrizione della
liturgia gerosolimitana nel IV secolo.
Scopo: conoscere la storia dei pellegrinaggi in Terra Santa nei primi secoli, dare una descrizione dei luoghi santi
in Medio Oriente e della liturgia gerosolimitana.
Metodo: lettura commentata del testo di Egeria.

Bibliografia: Testo di Egeria in Sources Chrtiennes 296 e traduzioni in lingue degli studenti; P. MARAVAL, Rcits
des premiers plerins chrtiens au Proche Orient, Paris 1996; J. WILKINSON, Egerias Travels, London 1971; Atti del
Congresso Internazionale sulla Peregrinatio Egeriae, Arezzo 1990; H. DONNER, ed., Pilgerfahrt ins Heilige Land, Stuttgart
1979; M. STAROWIEYSKI, Bibliographia Egeriana, Augustinianum 19 (1979) 297-318.
La015: TOMA W.: I Sacramenti della Chiesa nella tradizione siro-orientale
Contenuto: il corso avvia alla conoscenza della sacramentologia generale della Chiesa di tradizione siroorientale: concetto del termine raze (misteri/sacramenti), sua originalit, sue fonti e suo sviluppo a partire dagli scritti
dei grandi autori (Afrahat, Efrem, Teodoro, Narsai, Abdiso e Timoteo II). Seguir poi lo studio dei principali sacramenti.
Scopo: il corso si propone di esplorare la tradizione siro-orientale attraverso la sua teologia sacramentale,
permettendo agli studenti di diversi riti di riconoscere la specificit di questa tradizione. Alla fine del corso ogni studente
dovrebbe essere in grado di percepire ed esprimere la realt spirituale nelle celebrazioni sacramentali attraverso i segni e
i simboli rituali.
Metodo: la sacramentologia propria della Chiesa di tradizione siro-orientale sar studiata a partire dagli scritti
dei suoi grandi autori. Saranno presi in esame la struttura liturgica e il contenuto teologico dei riti, basandosi sui testi
ufficiali in uso.

Bibliografia: ABISO, The Book of Marganita (The Pearl) on the Truth of Christianity, E. SHIMUN, ed., Ernakulam
1965, reprinted Chicago 1988; W. DE VRIES, Sakramententheologie bei den Nestorianern, Roma 1947; T.
POOVATHANIKUNNEL, The Sacraments: The Mystery Revealed, Kerala, 1998, 253-298; D. WEBB, Gestes et paroles dans la
liturgie baptismale de lEglise nestorienne, in A. TRIACCA A. PISTOIA, Gestes et paroles dans les diverses familles
liturgiques, Roma 1978, 329-352; P. YOUSIF, La celebrazione Cristiana del matrimonio: simboli e testi, in G. FARNEDI,
ed., Atti del II Congresso internazionale di liturgia, Roma 27-31 maggio 1985, Roma 1986, 217-259; J. ISAAC, Taksa DHussaya: Le Rite du Pardon dans lEglise syriaque orientale, OCA 233, Roma 1989; S. PARENTI, Anointing of the Sick
during the First Four Centuries, in A.J. CHUNPUNGCO, ed., Handbook for Liturgical Studies IV: Sacraments and
Sacramentals, Collegeville 2000, 155-159.
SEMINARI

Ls004 - KULI J.: Cirillo e Metodio e la scrittura glagolitica


Contenuto: 1) La vita e lopera missionaria dei Santi fratelli Cirillo e Metodio presso i popoli slavi. 2) La
cristianizzazione dei Balcani e la formazione della scrittura glagolitica. 3) LEvangeliario cirillico dei sec. X-XI nel
palinsesto bulgaro (Vat. Gr. 2502). 4) Scalion nelle liturgie slave. 5) I Santi Cirillo e Metodio a Roma. 6) Il papa Adriano
II e lapprovazione della liturgia slava. 7) Il valore pragmatico dellopera dei Santi fratelli che dal punto di vista liturgicoculturale hanno precorso la storia della Chiesa. 8) Il culto e lufficio liturgico bizantino-slavo e glagolitico in onore dei
Santi Cirillo e Metodio. 9) I Santi Cirillo e Metodio alla luce delle pi recenti scoperte.

Scopo: confronto delle diverse edizioni degli evangeliarii cirillici e dei diversi uffici liturgici slavi scritti in
glagolitico.
Metodo: durante il seminario, rispetto alla provenienza degli studenti si distribuiranno i temi dellargomento,
dopo di ch, durante gli incontri si svolgeranno discussioni di gruppo.

Bibliografia: GIOVANNI PAOLO II, Slavorum Apostoli; J.M. VESELY, Scrivere sullacqua. Cirillo, Metodio, lEuropa,
Milano 1982; M. LACKO, Cirillo e Metodio Apostoli degli Slavi, Milano 1982; E. FARRUGIA al., ed., Christianity Among the
Slavs. The Heritage of Saints Cyril and Methodius, Roma 1988.
Ts007 LUISIER PH.: Seminario metodologico di III Ciclo [obbligatorio per gli studenti iscritti al III Ciclo che non hanno
conseguito la Licenza al PIO] (cf. pag. 000)

SEZIONE STORICA

CORSI PRINCIPALI

Sp007 ACCONCI A.: Lineamenti di Storia dellarte. La civilt artistica cristiana in Oriente e Occidente, dalle origini al X
secolo
Contenuto: gli spazi architettonici: i primi spazi destinati al culto (domus ecclesiae, basiliche, battisteri, domus
episcopalis, martyria). Laure e monasteri. Nascita e sviluppo delle arti figurative: Roma, Costantinopoli, le regioni
dellimpero bizantino. I programmi figurativi della cristianit dOccidente e dOriente. Culto delle immagini e iconoclastia.
Il ruolo delle immagini nella decorazione dei libri sacri. Gli arredi e la suppellettile liturgica.
Scopo: nellambito di un discorso generale relativo ai fondamenti e ai princpi dellarte cristiana, verranno
analizzate le testimonianze di significato emblematico relative alla nascita e allo sviluppo della cultura artistica cristiana in
Occidente, a Costantinopoli e nelle regioni orientali dellimpero, ripercorrendone le linee generali dalle origini al X secolo.
Partendo dai processi formativi, si intende delineare un profilo orientativo sia dei percorsi seguiti dallarchitettura,
esaminando i principali edifici di culto, sia delle arti figurative, attraverso le opere che meglio illustrano i contenuti
ideologici, iconografici, decorativi e tecnici della civilt cristiana.
Metodo: lezioni frontali. Il corso svolto con approfondimenti tematici e riferimenti bibliografici concordati con
gli studenti allavvio delle lezioni.

Bibliografia: F.W. DEICHMANN, Archeologia cristiana, Roma 1993; E. KITZINGER, Larte bizantina, Milano 19892; R.
KRAUTHEIMER, Architettura paleocristiana e bizantina, Torino 1986; V. RUGGIERI, Larchitettura religiosa nellimpero bizantino
(fine VI-IX secolo), Soveria Mannelli 1995; H. BELTING, Il culto delle immagini. Storia dellicona dallet imperiale al tardo
Medioevo, Roma 2001; M. PICCIRILLO, Larabia Cristiana. Dalla provincia imperiale al primo periodo islamico, Milano 2002; J.-C.
CHEYNET, ed., Il Mondo bizantino. Limpero romano dOriente (330-641), I, ed. italiana S. RONCHEY T. BRACCINI, Torino 2007;
T. VELMANS, ed., Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul, Milano 2008.
Sp008 - DOURAMANI K.: Storia dellImpero e della Chiesa bizantina
Contenuto: temi ed eventi essenziali dellImpero e della Chiesa bizantina nel corso della loro lunga storia (da
Costantino il Grande alla caduta di Costantinopoli); levoluzione dei rapporti fra Roma e Costantinopoli nel medioevo.
Scopo: il corso intende offrire una visione dinsieme dellImpero romano dOriente, e della sua Chiesa.
Metodo: lezioni frontali in aula, con uso di fonti primarie, e momenti di discussione in classe.

Bibliografia: G. OSTROGORSKY, Storia dellImpero Bizantino, Torino 1993; C. MANGO, La civilt bizantina, Bari 1996;
M. GALLINA, Bisanzio, storia di un impero (secoli IV-XIII), Roma 2008. Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno fornite
durante il corso.
Sp009 - KULI J.: Storia rutena
Contenuto: storia della Chiesa della Rus di Kiev dalla prima presenza del cristianesimo; la sua introduzione e la
sua diffusione. Il principe Vladimiro e gli inizi della Chiesa nel suo principato e lorganizzazione ecclesiastica. I rapporti
della Chiesa della Rus di Kiev con Bisanzio e con lOccidente. Il monachesimo: gli inizi, la laura di Kiev, la diffusione della
vita monastica e il suo influsso sulla cultura attraverso i secoli. La divisione della Metropolia di Kiev, lUnione di BrestLitovsk, le vicende della Chiesa ortodossa e della Chiesa unita con Roma. La Chiesa greco-cattolica nellImpero russo e

austro-ungarico. La situazione e la vita della Chiesa greco-cattolica dopo le due guerre mondiali con le sue tragiche
conseguenze. Le Chiesa sotto il comunismo fino al 1989.
Scopo: studiare la nascita e la diffusione del cristianesimo e lo sviluppo della Chiesa rutena.
Metodo: lezioni in aula. I temi sopradescritti saranno analizzati con lausilio di materiale bibliografico.

Bibliografia: S. SENYK, A History of the Church in Ukraine, I, Roma 1993; N. CUBATYJ, De historia christianitatis in
antiqua Rus-Ucraina, I-II, Roma 1965-1976; L. VACCARO, ed., Storia religiosa dellUcraina, S. Giuliano Milanese 2007; S.
KELEHER, Passion and Resurrection The Greek Catholic Church in Soviet Ukraine 1939-1989, Lviv 1993; J. PELENSKI, The
Contest for the Legacy of Kievan Rus, New York 1998; B. GUDZIAK, Crisis and Reform. The Kyivan Metropolitanate, the
Patriarchate of Constantinople and the Genesis of the Union of Brest, Cambridge (Mass.) 1998.
Sp016 - RUGGIERI V.: Trasformazione dei templi in chiesa
Contenuto: una modalit per la costruzione di una chiesa era quella di trasformare un tempio pagano in edificio
adibito al culto cristiano. Posizione del tempio: urbano ed extraurbano con diverse modalit di intervento nella
trasformazione. Il processo implica una conservazione della sacralit dellarea che si riscontra anche nella ritualit
religiosa messa in pratica per la fondazione. Persistenza del diritto antico e nuova linfa apportata dalla fede.
Scopo: offrire la possibilit allo studente di percepire, attraverso luso di testi legislativi, storici e materiale
archeologico, levoluzione del tessuto urbano ed extraurbano e della nuova religione nellimpero.
Metodo: a lezioni cattedratiche si affiancano momenti di lettura dei testi da parte di tutti.

Bibliografia: Inizialmente: J. HAHN - S. EMMEL - U. GOTTER, From Temple to Church, Leiden 2008. Altre indicazioni
nel corso delle lezioni.

CORSI OPZIONALI

Sa005 - GREPPI C.: Cristianesimo orientale e civilt araba


Contenuto: 1. Contesto storico religioso prima della venuta dellIslam: i territori dellImpero bizantino e
persiano. 2. Le grandi citt, leredit siriaca: Antiochia, Nisibi, Apamea, Edessa; leredit greca: Alessandria. 3. Le lingue
delle comunit cristiane confinanti con la penisola araba: greco, siriaco, copto, armeno, etiope. 4. La venuta dellIslam:
ci che cercano, ci che prolungano, le innovazioni. 5. Umayyadi e Abbasidi: Damasco e Baghdad. 6. Fatimidi,
fondazione del Cairo. 7. Selgiuchidi. 8. Le crociate. 9. LImpero ottomano. 10. La dinastia timuride.
Temi trattati allinterno dei contesti storici: 1. filosofia: la visione delluomo; 2. la visione del cosmo; 3. la
geografia; 4. la medicina; 5. larte: immagine, decorazione, architettura.
Scopo: duplice; a) fornire una conoscenza storica dei territori orientali prima della venuta dellIslam e dopo di
essa; b) individuare gli influssi del cristianesimo, nella cultura e nellarte, negli imperi islamici.
Metodo: ogni argomento sar presentato con una lezione frontale, approfondito da letture e commenti di alcune
fonti e immagini.

Bibliografia: A. HOURANI, Storia dei popoli arabi, Milano 2008; D. THOMAS, ed., Christians at the Heart of Islamic
Rule. Church Life and Scholarship in Abbasid Iraq, Leiden-Boston 2003; S.K. SAMIR, Rle culturel des chrtiens en
Orient, in J.P. MONFERRER-SALA, ed., Eastern Crossroads: Essays on Medieval Christian Legacy, Piscataway 2007, 3-30;
U. VERMEULEN - J. VAN STEENBERGEN, ed., Egypt and Syria in the Fatimid, Ayyubid and Mamluk Eras, IV, Leuven 2005.
Ulteriori indicazioni bibliografiche verranno fornite durante il corso.
Sa009 - BOISSET L.: Missione e inculturazione in Oriente nel Medioevo
Contenuto: 1. Definire il significato delle parole: evangelizzazione, missione, cultura, Medioevo, Oriente. 2.
Studiare qualche fase storica: lannuncio del vangelo in Asia ad opera delle comunit nestoriane; loccidente cristiano e i
Mongoli; racconti di viaggio in Oriente allindomani delle crociate; le missioni domenicane e francescane in Asia nel
tredicesimo secolo; il futuro delle missioni orientali alla luce delle profezie del medio evo.
Scopo: scoprire il dialogo tra il vangelo e le culture partendo da diverse esperienze dellevangelizzazione
nellOriente medievale.
Metodo: paragonare queste diverse esperienze e valutare i punti positivi e quelli negativi.

Bibliografia: J. RICHARD, La papaut et les missions dOrient au Moyen Age (XIIIe-XVe sicle), Collection de
lEcole franaise de Rome 33, Rome 1998; T. TANASE Jusquaux limites du monde: la papaut et la mission

franciscaine, de lAsie de Marco Polo lAmrique de Christophe Colomb, Bibliothque des coles franaises dAthnes et
de Rome 359, Rome 2013.
Ja010 - TANNER N.: Fonti sinodali del Diritto Canonico Orientale durante il Primo Millennio (cf. pag. 000)

SEMINARI

Ss008 - RUGGIERI V.: Gli affreschi bizantini dell'Asia Minore: l'evoluzione dal VI al XII secolo
Contenuto: ci si propone di leggere i nuovi affreschi scoperti durante le campagne archeologiche in Licia, Caria
e Paflagonia mettendo a fuoco levoluzione e la permanenza di alcune caratteristiche legate allarchitettura della chiesa.
Scopo: vedere la persistenza di determinati motivi e la continuit della decorazione ad affresco nellabbellimento
e significazione delledificio ecclesiastico.
Metodo: presentazione degli affreschi nel contesto archeologico del loro rinvenimento e discussione sulla loro
tecnica e significato religioso.

Bibliografia: per ciascun sito si offrir lappropriata bibliografia.


Ts007 - LUISIER PH.: Seminario metodologico di III Ciclo [obbligatorio per gli studenti iscritti al III Ciclo che non hanno
conseguito la Licenza al PIO] (cf. pag. 000)

2 SEMESTRE

SEZIONE TEOLOGICO PATRISTICA

CORSI PRINCIPALI

Tp010 - EMUS R.: La preghiera presso i Padri


Contenuto: la preghiera espressione della vita nello Spirito. Raccogliere vari aspetti della preghiera significa
perci creare un vero compendio della spiritualit. Il tema della preghiera perci anche metodologicamente quello pi
adatto per unapprofondita conoscenza dellOriente cristiano. Non accontentandosi con la preghiera come un atto,
lOriente mira ad una preghiera come uno stato stabile, in cui la preghiera sgorga incessantemente dal cuore
delluomo. Tale ideale verte su una antropologia che vede nella preghiera non tanto un obbligo come piuttosto una
necessit naturale della persona divinizzata. Per lOriente anche la teologia non che il pi alto grado della preghiera,
cio la contemplazione della santissima Trinit (Evagrio).
Scopo: il corso si propone di trattare sistematicamente le varie forme della preghiera cos come si sono
sviluppate nellOriente, prestando particolare attenzione allambiente monastico, in quanto esso ha dato una impronta
decisiva alla preghiera, sia alla meditazione e la contemplazione dei solitari che alla preghiera liturgica comune.
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibliografia indicativa: ORIGENE, La preghiera, Roma 20053; NICODEMO AGHIORITA MACARIO DI CORINTO, La
Filocalia, I-IV, Torino 1982-1987; T. PIDLK, La preghiera secondo la tradizione dellOriente cristiano, Roma 2002; T.
PIDLK I. GARGANO, La spiritualit dei Padri greci e orientali, Roma 1983; T. PIDLK M. TENACE R. EMUS, Il
monachesimo secondo la tradizione dellOriente cristiano, Roma 2007.
Tp012 - PORPORA A.: Cristologia
Contenuto: il corso si propone di percorrere il percorso della cristologia nellambito dellortodossia orientale dal
XVIII al XX secolo. 1. La cristologia manualistica russa tra XVIII e XIX secolo; 2. I fermenti innovativi in Russia nel XIX
secolo: la teologia della kenosis di Filaret Drozdov e il Dogma di Calcedonia come fondamento del dialogo con il mondo;
3. Analisi del riverbero di tali fermenti sulla riflessione cristologica tra XIX e XX secolo nei diversi ambiti nazionali
dellOrtodossia calcedonese.

Scopo: acquisire una conoscenza sintetica della cristologia ortodossa degli ultimi tre secoli. Conseguire la
comprensione dei modelli cristologici elaborati in seno alla recente teologia orientale per cogliere alcune modalit
originali di attualizzazione del Dogma cristologico di Calcedonia in dialogo con la cultura contemporanea.
Metodo: lezioni frontali con lausilio di strumenti multimediali e approccio diretto ai testi.

Bibliografia: P. GIANAZZA, Temi di Teologia Orientale 2, Bologna 2012, 119-228; A. ARGYRIOU, ed., Chemins de la
christologie orthodoxe, Paris 2005; P. VALLIERE, Modern Russian Theology: Bukharev, Soloviev, Bulgakov. Orthodox
Theology in a New Key, Grand Rapids (MI) 2001; T. PAVLOU, Saggio di cristologia neo-ortodossa, Roma 1995; ID., Il
cristocentrismo nella teologia ortodossa contemporanea, in P. SCARAFONI, ed., Cristocentrismo. Riflessione teologica,
Roma 2002, 115-148; P. EVDOKIMOV, Le Christ dans la pense russe, Paris 1970; Y. SPITERIS, La teologia ortodossa neogreca, Bologna 1992; N. VALENTINI, Volti dellanima russa. Identit culturale e spirituale del cristianesimo slavo-ortodosso,
Milano 2012, 357-385: La teologia della croce e della gioia pasquale; Z. SKYRA, The Synthesis between Christology and
Pneumatology in Modern Orthodox Theology, OCP 78 (2002) 435-465; D. COGONI, Il genio teologico di padre Dumitru
Staniloae. Prospettive antropologiche, teologiche e sacramentali, Assisi 2010, 146-84; J. POPOVIC, Luomo e il Dio-uomo.
Introduzione al cristianesimo, Trieste 2011.
Tp013 - GIRAUDO C.: Nuovi orizzonti di teologia a partire dalla preghiera eucaristica
Contenuto: la Chiesa del 3 millennio ha grande interesse a scoprire la bont della metodologia per ritus et
preces (SC 48), che oggi come al tempo dei Padri invita a leggere la lex credendi dellEucaristia a partire dalla sua
lex orandi.
Scopo: lapplicazione rigorosa ai formulari eucaristici delle tecniche interpretative che lesegesi moderna ha
adottato per i testi della Sacra Scrittura aiuter a riscoprire le risorse dottrinali racchiuse nel magistero delle preghiere
eucaristiche dOriente e dOccidente.
Metodo: attraverso una didattica audio-visiva, il corso si propone di iniziare lo Studente alla metodologia
mistagogica, intesa come struttura permanente della pastorale e via maestra per una nuova evangelizzazione.

Bibliografia: A. HNGGI - I. PAHL, Prex eucharistica, Fribourg-Suisse 19983; C. GIRAUDO, In unum corpus.
Trattato mistagogico sulleucaristia, Cinisello B. 20072; ID., Preghiere eucaristiche per la Chiesa di oggi, Roma 1993; ID.,
ed., The Anaphoral Genesis of the Institution Narrative in Light of the Anaphora of Addai and Mari, Roma 2013.

CORSI OPZIONALI

Ta011 - NASRY W.: Ges, il Cristo, e Maria nel Corano


Contenuto: un dialogo autentico e sincero tra il cristianesimo e l'Islam non pu evitare l'identit di Ges di
Nazareth, il Cristo. Il Corano il testo fondante dellIslam. Il Corano parla di Ges Cristo e di Maria. Qual l'immagine
che il Corano d di Cristo e di Maria?
Scopo: paragonare i testi fondanti delle due religioni, cristianesimo e Islam, per capire che cosa hanno in
comune e che cosa diverso. A che condizioni si pu avere un dialogo religioso fecondo?
Metodo: attraverso lo studio del testo coranico viene chiarito il rapporto tra le due religioni. Si analizzeranno
brani del Corano che parlano della nativit di Maria, l'annunciazione, la nativit verginale di Cristo, i suoi miracoli e i suoi
discorsi, l'eucaristia, la crocifissione e l'ascensione, la divinit di Cristo, Cristo Verbo di Dio, ecc.

Insieme con lesame finale, gli studenti saranno tenuti a partecipare in classe, fare una presentazione e scrivere un
saggio.
Bibliografia: Il Corano (in italiano), per esempio la traduzione dell'UCOII, oppure quella di C.M. GUZZETTI; S.K.
SAMIR, Cristo nel Corano, La Civilt Cattolica 1983, II, n 3191, 450-462; ID., Teologia coranica di Cristo, La Civilt
Cattolica 1983, II, n 3192, 556-564; ID., La crocifissione di Cristo nel Corano, in P. CODA, ed., Il crocifisso e le
religioni. Compassione di Dio e sofferenza dell'uomo nelle religioni monoteiste, Roma 2002, 49-82.
Ta013 - CAPRIO S.: Russia: fede e cultura
Contenuto: 1) La chiamata dei Variaghi: paganesimo nella Slavia Orientale; 2) La Rus di Kiev tra
Commonwealth bizantino e Slavia Orthodoxa; 3) Annalistica, agiografia e letteratura antitartara; 4) Lorgoglio nazionale
dallecatombe alla riscossa; 5) Difesa dalle eresie e scismi interni allOrtodossia russa; 6) La Russia europea: i nuovi
modelli culturali di Pietro I; 7) Il patriottismo e la rinascita di Mosca nel XIX secolo; 8) La cultura contadina tra utopie e
controversie; 9) Alla ricerca dellanima russa: la rinascita monastica; 10) La parabola dellarte russa: icona, realismo,
folclore e astrattismo; 11) La poesia come coscienza della nazione: da Pukin a Brodskij; 12) La narrativa come luogo
della rivelazione antropologica; 13) La ricerca della Russia scomparsa nella musica e nel teatro; 14) I percorsi dello
spirito nella cultura scientifica russa moderna.

Scopo: mostrare le radici autoctone della religiosit nella cultura russa, i suoi influssi esterni, le sintesi originali e
le varie forme espressive della spiritualit. Analisi del paganesimo russo nellincontro con lortodossia cristiana, le
polemiche e le controversie nella Chiesa e nella societ, la sopravvivenza della religione sotto la persecuzione ateista.
Metodo: lezione frontale in aula, proposta di approfondimenti con tesine da discutere in aula, visione di
immagini, ascolto di pezzi musicali, lettura di brani letterari, percorsi di ricerca personalizzati per gli studenti.

Bibliografia: BERDJAEV-VERCHOVSKIJ-GLUBOKOVSKIJ-KARSAVIN-PALMIERI, Studi sulla questione religiosa in Russia,


Roma, 1923; A. GIAMBELLUCA KOSSOVA, Allalba della cultura russa. La Rus kieviana (862-1240), Roma 1996; A.
GIAMBELLUCA KOSSOVA, Da Mosca allimpero degli zar. Letteratura e ortodossia nella Rus moscovita (1240-1700), Roma
2001; A. FERRARI, La Russia tra Oriente e Occidente. Per capire il continente-arcipelago, Milano 1994; O. FIGES, Natashas
Dance. A Cultural History of Russia, London 2002; V. STRADA, La questione russa: identit e destino, Venezia 1991; ..
.. , . , 1995; .
, , 2003; . (.), , 1992; . ,
, 2005.
Ta016 - PAMPALONI M.: Controversie cristologiche in ambito siriaco dal V al VII secolo
Contenuto: attraverso lo studio degli autori pi importanti di questo periodo cercheremo di far emergere la
ricezione in campo siriaco delle due posizioni cristologiche fondamentali che vennero a formarsi dopo il concilio di
Calcedonia (miafisita e diofisita) fino allarrivo dellIslam.
Scopo: dare delle indicazioni generali sullo sviluppo teologico e spirituale del terzo polmone (Brock) della
cristianit nel suo quadro storico e dottrinale.
Metodo: lezioni frontali in aula privilegiando la lettura dei testi. Non necessaria la conoscenza della lingua
siriaca.

Bibliografia: S. BROCK, The Syriac Fathers on Prayer and the Spiritual Life, Kalamazoo 1987; P. BETTIOLO,
Lineamenti di patrologia siriaca, in A. QUACQUARELLI, ed., Complementi interdisciplinari di patrologia, Roma 1989, 503603; P. BETTIOLO, Letteratura siriaca, in A. DI BERARDINO, ed., Patrologia. V. I Padri Orientali (secoli V-VIII), GenovaMilano, 2000, 413-493. Ulteriore bibliografia specifica sui singoli autori sar indicata durante il corso.
Ta017 - ZARZECZNY R.: Introduzione alla letteratura etiopica classica
Contenuto: durante i secoli la letteratura cristiana in lingua etiopica classica (geez) cresciuta in modo
particolare ed enorme. Dopo il periodo axumita (IV-VIII s.) caratterizzato dalle traduzioni direttamente dal greco, nei
secoli XIII/XIV i testi cristiani vengono tradotti gi soprattutto dallarabo; inizia pure la produzione originale. Fin dallinizio
in Etiopia sono conosciuti diversi apocrifi paleocristiani e medievali, come per esempio il Libro di Enoch. Anche la
letteratura monastica classica, specialmente quella egiziana, stata tradotta e adattata alla situazione locale. Lo spirito
profondamente cristiano in Etiopia trov la sua espressione particolare nei testi liturgici, soprattutto nelle anafore, ma
anche negli inni e la poesia, specialmente mariana. Il tesauro etiopico molto ricco nel materiale agiografico, sia quello
cresciuto sulla base dei testi classici bizantini e copto-arabi, sia quello originale circa le vita dei santi locali. Libri famosi
come la Gloria dei re e i Miracoli di Maria, pur essendo legati con scritti orientali e occidentali, sono una produzione
locale che testimonia non solo una grande fantasia dei suoi redattori ma soprattutto una cultura profonda e capace di
sviluppare il patrimonio cristiano tradizionale in modo originale.
Scopo: durante il corso cercheremo di entrare in questo mondo geograficamente lontano ma profondamente
cristiano fin dalla met del IV secolo.
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibliografia breve: S. UHLIG, ed., Encyclopaedia aethiopica, I-IV, Wiesbaden 2003-2010; E. CERULLI, La
letteratura etiopica. L'Oriente cristiano nell'unit delle sue tradizioni, Firenze - Milano 19683; R. BEYLOT - M. RODINSON,
Rpertoire des bibliothques et des catalogues de manuscrits thiopiens, Turhout 1995; R. BEYLOT, Langue et littrature
thiopiennes, in M. ALBERT - al., Christianismes orientaux. Introduction l'tude des langues et des littratures, Paris
1993, 221-260; O. RAINERI, Spiritualit etiopica, Roma 1996.
Ta030 - DUFKA P.: Guida ed accompagnamento spirituali nellOriente cristiano
Contenuto: Padre, dimmi una parola: questa frase rispecchia uno degli aspetti pi profondi della spiritualit
dell'Oriente cristiano e riguarda la guida (o accompagnamento) spirituale data al credente da parte di un padre
spirituale. Il corso offrir uno sguardo sistematico su questo aspetto, presentandone le pi grandi figure legate alle
varie tradizioni orientali (Egitto, Siria, Gerusalemme). Lo studente avr loccasione quindi di approfondire la
conoscenza di tale accompagnamento spirituale, attraverso lo studio del ruolo, del metodo, dello scopo e delle varie
condizioni, cos come sono state sviluppate da Pacomio, Gregorio Nazianzeno, Evagrio, Giovanni Crisostomo, Cassiano
ed altri.

Scopo: visto che la maggior parte degli studenti svolger in futuro tale incarico, il corso dedicher un tempo
necessario per spiegare i compiti e mostrare le qualit richieste per il suo svolgimento (secondo le rispettive tradizioni
orientali). Il corso cercher cos di affrontare alcune realt odierne legate a questo ambito, facendo tesoro dell'eredit
patristica.
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibliografia: CASSIANO, Conferenze ai monaci, Roma 2000; CASSIANO, Le istituzioni cenobitiche, Abbazia di
Praglia 2007; EVAGRIO, Gli otto spiriti della malvagit, Milano 1996; EVAGRIO, La preghiera, Roma 1994; GREGORIO
NAZIANZENO, I cinque discorsi teologici, Roma 1986; ORIGENE , I princpi, Torino 1968; I. H AUSHERR, Padre, dimmi una
parola, Roma 1955; A. SCRIMA , Il padre spirituale, Magnano 2000.
Ta031 HIYCKI S.: Paolo di Tamma: un monaco dimenticato
Contenuto: Paolo di Tamma un monaco sconosciuto e dimenticato da molti. Per nella tradizione egiziana
sempre viva la sua memoria. Durante le lezioni vorremo studiare lambiente geografico dove Paolo vissuto, leggere la
sua Vita e poi le fonti liturgiche; finalmente prenderemo in considerazione, nel vasto contesto monastico, le sue opere
ascetiche preservate fino ai nostri giorni.
Scopo: il dossier di Paolo, abbastanza ricco e non troppo vasto, ci permette di dare una occhiata a un santo
monaco sconosciuto del mondo latino e greco, per ricordato dai suoi compatrioti sia nella lingua copta sia nella lingua
araba. Lo studio della tradizione su Paolo ci permette di vedere i meccanismi dellagiografia copta e i cambiamenti dei
modelli della vita cristiana in Egitto.
Metodo: lezioni frontali.

Bibliografia: PAOLO DI TAMMA, Opere, T. ORLANDI, ed., Roma 1988; P. LUISIER, PAUL DE TAMMA, Lettre sur la cellule. Une
traduction franaise, in A. BASTIT-KALINOWSKA A. CARFORA, ed., Vangelo, transmissione, verit. Studi in onore di Enrico
Cattaneo nel suo settantesimo compleanno, Trapani 2013, 265-284; T. VIVIAN, Words to Live by. Journeys in Ancient and
Modern Egyptian Monasticism, Kalamazoo 2005, 139-202; B. PIRONE, Vite di santi Egiziani, Milano 2012, 165-202.

SEMINARI

Ts009 - VERGANI E. Lesegesi siriaca dellAntico Testamento


Contenuto: 1) La Bibbia nelle Esposizioni di Afraate; 2) I commentari sullAT di Efrem e la Catena Severi; 3)
Esegesi e commentari di tradizione siro-occidentale: Giacomo di Edessa e Moshe bar Kepha; 4) Esegesi e commentari di
tradizione siro-orientale: Teodoro bar Koni e Ishodad di Merw.
Scopo: il seminario si propone di studiare, attraverso lesame di autori e testi esemplificativi, principi e metodi
della tradizione esegetica siriaca sullAT nonch alcuni momenti del suo sviluppo.
Metodo: autori e testi saranno presentati prima in lezioni frontali e in seguito approfonditi in una discussione
comune, alla quale gli studenti saranno invitati a partecipare anche con la presentazione di propri elaborati.

Bibliografia: S. BROCK, Una fontana inesauribile. La Bibbia nella tradizione siriaca, Roma 2008; L. VAN ROMPAY,
The Christian Syriac Tradition of Interpretation, in M. SAEB, ed., Hebrew Bible / Old Testament. The History of its
Interpretation, I.1, Gttingen 1996, 612-641; ID., Development of Biblical Interpretation in the Syrian Churches of the
Middle Ages, in M. SAEB, ed., Hebrew Bible / Old Testament. The History of its Interpretation, I.2, Gttingen 2000,
559-577; B. CHIESA, La tradizione esegetica siriaca, in ID., Filologia storica della Bibbia ebraica, I. Da Origene al
Medioevo, Brescia 2000, 109-134; P. FGHALI, Lexgse syriaque, in SOURCES SYRIAQUES, Nos Sources. Arts et Littrature
Syriaques, Antlias (Liban) 2005, 117-143; PATRIMOINE SYRIAQUE, Actes du Colloque XII, La Parole de Dieu dans le
patrimoine syriaque au risque de la diversit religieuse et culturelle, Antlias (Liban) 2010.
Edizioni e traduzioni dei testi scelti verranno indicate durante il corso, con ulteriore bibliografia specifica sugli autori
proposti.
Ts014 - ZARZECZNY R.: Cirillo di Alessandria: vita, scritti e controversie
Contenuto: San Cirillo di Alessandria ha influenzato, in maniera determinante, la storia della Chiesa dal V secolo
in poi. Il contributo da questi offerto alla cristologia, legato alla controversia nestoriana e al concilio efesino; il metodo di
esegesi biblica e linsegnamento spirituale, oltre alle conseguenze storiche di carattere personale e delle decisioni prese,
hanno contrassegnato la teologia e la vita cristiana lungo i secoli fino ad oggi.
Scopo: riscoprire, attraverso la lettura dei testi, il pensiero di questo Padre spesso citato ma poco approfondito.
Metodo: analisi di brani scelti di san Cirillo e delle interpretazioni moderne.

Bibliografia: L. FATICA, I Commentari a "Giovanni" di Teodoro di Mopsuestia e di Cirillo di Alessandria: confronto


fra metodi esegetici e teologici, Roma 1988; M.-O. BOULNOIS, Le paradoxe trinitaire chez Cyrille d'Alexandrie:
hermneutique, analyses philosophiques et argumentation thologique, Paris 1994; A. FERNANDEZ LOIS, La cristologia en
los comentarios a Isaias de Cirilo de Alejandria y Teodoreto de Ciro, Roma 1998; N. RUSSELL, Cyril of Alexandria, London
2000; S. WESSEL, Cyril of Alexandria and the Nestorian Controversy: the making of a saint and of a heretic, Oxford 2004;
H. VAN LOON, The Dyophysite Christology of Cyril of Alexandria, Leiden-Boston 2009.

SEZIONE LITUGICA

2 SEMESTRE

Lp010 - MOUHANNA A.: Liturgia siro-maronita: Il Battesimo


Contenuto: Esaminare la struttura della celebrazione battesimale siro-maronita, contemporaneamente con
quella delle chiese di lingua siriaca. Il contatto diretto e permanente con i testi ci consente didentificare il processo
iniziatico, o il sistema simbolico adoperato e di farne una lettura teologico-pastorale; ci consente, inoltre, di rintracciare
le riminiscenze bibliche e patristiche.
Scopo: (a) promuovere la ricerca scientifica in questo campo del patrimonio liturgico orientale : la celebrazione
battesimale siro-maronita poco conosciuta; (b) introdurre lo studente nello spirito della detta celebrazione, di cui i testi
possono risalire alle sorgenti conservate nella tradizione antiochena, ma anche in quella edessena.
Metodo: lezioni frontali con riflessione in gruppo sui testi tradotti dal siriaco in italiano.

Bibliografia: A. MOUHANNA, Les rites de linitiation dans lglise maronite, Roma 1980; ID., Le symbolisme dans
les rites de linitiation de lglise maronite, in G. FARNEDI, ed., I simboli delliniziazione cristiana , Roma 1983, 105-121.
Lp011 - MUZJ M.G.: La riscoperta del linguaggio simbolico
Contenuto: 1. Rapporto tra immaginario e affettivit; sostrato corporeo dellimmaginario e del linguaggio
simbolico; 2. carica affettiva e funzione trasformante del simbolo; 3. il linguaggio simbolico nella rivelazione giudeocristiana; 4. ruolo dellimmaginazione e della memoria nelleducazione dellaffettivit cristiana; dimensione simbolica del
mistero cristiano; 5. la Teologia simbolica di Dionigi Areopagita; 6. impatto e funzione del linguaggio simbolico secondo i
maestri spirituali dOriente e dOccidente.
Scopo: Partendo dalla costatazione della presenza privilegiata del linguaggio simbolico nella liturgia, negli autori
spirituali e nellespressione figurativa cristiana, individuare le motivazioni di carattere antropologico di tale uso trova
conferma e spiegazione nelle moderne scienze umane (storia delle religioni, psicologia del profondo); imparare a
valutare limpatto trasformante del linguaggio simbolico - che si tratti di immagini verbali o di immagini sensibili -, per
riscoprire lattualit di considerare la teologia simbolica parte integrante della teologia secondo la tradizione della Chiesa
indivisa.
Metodo: luso del linguaggio simbolico verr illustrato con esempi presi dalla liturgia, dagli autori spirituali e,
quando sar utile, anche dallarte cristiana (proiezione di PowerPoint).

Bibliografia: dispense del professore; CH.A. BERNARD, Teologia simbolica, Roma 1984; ID., Studi sul linguaggio
simbolico, Cinisello Balsamo 2010 (in corso di pubblicazione); S. BROCK, Locchio luminoso, Roma 1999; G. DURAND,
Limmaginazione simbolica, Como 1999; M. ELIADE, Trattato di storia delle religioni, Torino 1986; T. PIDLK - M. RUPNIK,
Una conoscenza integrale. La via del simbolo, Roma 2010; G. SOVERNIGO, Rito e persona. Simbolismo e celebrazione
liturgica: aspetti psicologici, Padova 1998.
Lp013 GROEN B.: Lingue liturgiche
Contenuto: in molte chiese orientali esiste chiaramente una tensione fra la lingua adoperata nella liturgia e la
lingua vernacola attuale. Questo fenomeno riguarda lidentit delle chiese e le loro radici culturali, e anche lunit e
lintelligibilit dei testi e riti. Il corso tratta degli sviluppi storici, offre una panoramica della situazione odierna e poi
prende in considerazione parecchi fattori teologici e liturgici.
Scopo: introdurre gli studenti e le studentesse a una sfida liturgico-pastorale importante.
Metodo: lezioni frontali; lettura, discussione e riflessione comune.

Bibliografia: dispensa del docente e bibliografia distribuita durante il corso.

CORSI OPZIONALI

La005 - PIERALLI L.: Paleografia e codicologia greca


Contenuto: saranno presentate le linee evolutive fondamentali della scrittura libraria greca dalle origini al secolo
XVI e saranno fornite nozioni di cronologia bizantina e di codicologia dei manoscritti greci.
Scopo: a) gli studenti dovranno conoscere la storia della scrittura greca e b) acquisire abilit di lettura e di
datazione delle principali scritture librarie e c) inizieranno a confrontarsi, in esercitazioni guidate dal docente presso una
biblioteca storica romana, con le difficolt poste dalla descrizione di manoscritti.
Metodo: sono previste, oltre a lezioni frontali, esercitazioni di lettura con lausilio di diapositive e visite guidate
alla sezione manoscritti di biblioteche storiche romane.

Bibliografia: P. CANART, Dispense di Paleografia e Codicologia Greca (ad uso degli uditori), Citt del Vaticano 1982;
ID., Paleografia e Codicologia Greca, una rassegna bibliografica, Citt del Vaticano 1991; E. FOLLIERI, Codices Graeci
Bibliothecae Vaticanae selecti, Citt del Vaticano 1969; P. CANART - S. LUC - A. JACOB - L. PERRIA, Facsimili di codici greci della
Biblioteca Vaticana, Citt del Vaticano 1998. Bibliografia su singoli argomenti sar fornita dal docente durante le lezioni.
La011 - DUFKA P.: La musica nella liturgia bizantina
Contenuto: il corso si occuper della fisionomia della musica bizantina, che basata su canoni diversi rispetto a
quelli della musica occidentale. Esso offre uno sguardo su questo argomento piuttosto tecnico, dove saranno
approfonditi temi come la divisione dellottava, i sistemi delle gamme, le antiche notazioni, ma anche uno sguardo storico
presentando alcuni innografici, melodie di diverse epoche dellinnografia cristiana. Una parte del corso sar dedicata alla
capacit di questa musica di esprimere un contenuto religioso, liturgico e spirituale.
religiosi.

Scopo: conoscere un sistema musicale che come una lingua, tramite la quale si possono esprimere contenuti
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibliografia: C. HEG, La notation ekphontique, Copenhagen 1935; L. TARDO, Lantica melurgia bizantina,
Grottaferrata 1938; O. TIBY, La musica bizantina, Milano 1938.
La013 - PALLATH P., La Liturgia siro-malabarese attraverso i secoli
Contenuto: 1. La liturgia siro-malabarese come liturgia siro-orientale. 2. Aspetti particolari della liturgia siromalabarese. 3. Deformazione della liturgia siro-malabarese: cambiamenti effettuati dai vescovi caldei sotto la pressione
dei missionari latini (1500-1597), il sinodo di Diamper e loccidentalizzazione della liturgia durante il governo latino
(1599-1896), modifiche liturgiche dopo la nomina dei vescovi nativi. 4. Riforma della liturgia siro-malabarese (19342008): il Pontificale, il Messale, il Rituale, la Liturgia delle Ore, il Calendario liturgico, ecc. 5. Approfondimento degli
aspetti teologici, ecclesiologici e canonici pertinenti.
Scopo: dopo una descrizione succinta della liturgia dei Cristiani di San Tommaso fino al XVI secolo, il corso vuol
esaminare le vicissitudini principali e levoluzione storica della liturgia siro-malabarese, esponendo il progresso della
riforma liturgica, enucleando le problematiche coinvolte e indicando le prospettive future.
Metodo: lezioni frontali, analisi delle fonti disponibili, rassegna dei libri liturgici pubblicati e dei documenti
ufficiali emanati dalla Santa Sede sulla liturgia siro-malabarese, valutazione degli studi rilevanti.

Bibliografia: Roman Documents on the Syro-Malabar Liturgy, Kottayam 1995; P. VAZHEEPARAMPIL, The Making
and Unmaking of Tradition, Rome 1998; P. PALLATH, ed., La Liturgia eucaristica della Chiesa siro-malabarese, Padova
2000; ID., The Sacraments of the Church of St Thomas Christians in India and the Synod of Diamper, Ephrems
Theological Journal 11.2 (2007) 121-146; ID., The Eucharistic Liturgy of the St Thomas Christians and the Synod of
Diamper, Kottayam 2008.
Ta016 - GOTIA I.: Iconografia Mariana
Contenuto: il corso si propone di esplorare attraverso unanalisi iconografico-iconologica liconografia
monumentale della Madre di Dio nel primo millennio, considerando: 1. la prima iconografia mariana, le sue fonti ed i
diversi tipi iconografici; 2. l'iconografia mariana monumentale nell'abside/santuario delledificio ecclesiale nei suoi diversi
tipi; 3. in che modo le raffigurazioni della Madre di Dio nel santuario da una parte mettono in evidenza il rapporto tra

immagine, collocazione e contenuto teologico caratteristico dei programmi iconografici monumentali, dall'altra riflettono
in pienezza il ruolo unico che la Chiesa nella fede celebrata (Liturgia e Ufficiature) e nella riflessione dei Padri riconosce
alla Madre di Dio nellEconomia della salvezza.
Scopo: attraverso l'approfondimento del senso delliconografia mariana monumentale, introdurre alla ricchezza
iconografico-liturgica della Chiesa indivisa, espressione della fede vissuta.
Metodo: lezioni frontali accompagnate dalla proiezione di immagini e dalla lettura dei testi delle fonti.

Bibliografia: P. AMATO - al., Imago Mariae. Tesori d'arte della civilt cristiana, Roma 1988; F. BISCONTI, ed., Temi
d'iconografia paleocristiana, Citt del Vaticano 2000; M.G. MUZJ, Mistagogia dell'edificio ecclesiale, dispense PIO, Roma
2014; EAD., Liconografia absidale mariana della Chiesa indivisa quale locus theologicus, Roma 2008; A. GRABAR, Les
ampoules de Terre Sainte, Paris 1958; ID., Larte paleocristiana, Milano 1967; H. BELTING, Il culto delle immagini. Storia
dellicona dallet imperiale al tardo Medioevo, Roma 2001; K. WEITZMANN, The Monastery of Mount Sinai. The icons,
Princeton 1976.

SEMINARI

Ls003 - IACOPINO R.: Il Typikn liturgico bizantino


Contenuto: il Tipikn il pi tardivo dei libri liturgici bizantini. Esso, al pari degli altri libri, occupa il secondo
posto dopo la Sacra Scrittura, anzi, per il suo contenuto viene considerato locchio della Chiesa che controlla e
garantisce la corretta celebrazione liturgica (ortho-doxia) salvaguardando cos la vera glorificazione di Dio e la
conseguente deificazione delluomo da ogni pericolo di soggettivismo. La fedelt al Tipikn viene pertanto considerata
come fedelt alla Chiesa. Il seminario intende quindi far conoscere questo importante testo considerato come unautorit
allinterno della Chiesa nei suoi vari sviluppi e nella specificit delle tre grandi famiglie a cui appartiene:
Costantinopolitana o della Grande Chiesa, Studita o Italo-bizantina e Neo-sabaita.
Scopo: a) la comparazione tra i Tipik di queste tre famiglie ci permetter di capire levoluzione che la liturgia
bizantina ha subito nel corso dei secoli e le inevitabili correnti teologico-spirituali che lanno influenzata fino ai nostri
giorni; b) aiutare lo studente ad accostarsi al Tipikn liturgico scevro da ogni spirito formalista per scoprire la teologica
liturgica che soggiace allinterno delle sue prescrizioni.
Metodo: dopo la presentazione del docente, ogni studente sceglier un argomento per il proprio elaborato che
sar poi approfondito e condiviso con tutto il gruppo nelle sessioni seguenti.

Bibliografia: J. MATEOS, Le Typikon de la Grande glise. Ms. Sainte-Croix n 40, Xe sicle, I-II, Roma 1962-1963;
M. ARRANZ, Le Typikon du monastre du Saint-Sauveur Messine. Cod. Messinensis gr. 115, A.D. 1131, Roma 1969; .
, , 1994.

SEZIONE STORICA

CORSI PRINCIPALI

Sp010 - ACCONCI A.: Lineamenti di Storia dellarte. II. La civilt artistica cristiana in Oriente (secoli XI-XVI). Introduzione
allarte islamica
Contenuto: i territori e la storia. Larte bizantina dallet macedone allet paleologa. Il modello bizantino in
Europa, in Terrasanta, in Russia. Lo spazio liturgico della chiesa mediobizantina e i programmi figurativi della Chiesa
ortodossa. Il periodo formativo dellarte islamica: Omayyadi e Abbasidi; La Spagna islamica e mozaraba; Il periodo
Selgiuchide; Larchitettura mamelucca; Larchitettura dellimpero di Tamerlano. La Persia Safvide; LImpero Ottomano.
Scopo: il corso affronta le problematiche relative alla diffusione della cultura artistica cristiana nel Mediterraneo
medievale, ripercorrendone le linee generali dal X al XVI secolo. In questa seconda parte si intende analizzare i percorsi
evolutivi dei fenomeni artistici e, in termini di continuit o di diversit, le relazioni tra le tipologie dambito orientale e
occidentale. La sezione finale del corso riservata alle problematiche storico-artistiche, funzionali, estetiche, connesse
alla formazione dellarte dellIslam nei territori gi compresi nella cornice dellimpero cristiano dOriente.
Metodo: lezioni frontali. Il corso svolto con approfondimenti tematici e riferimenti bibliografici concordati con
gli studenti allavvio delle lezioni.

Bibliografia: in aggiunta al corso del primo semestre: V. LAZAREV, Storia della pittura bizantina, Torino 1967; U.
SCERRATO, Islam, Milano 1972; C. MANGO, Architettura bizantina, Milano 1978; O. GRABAR, Arte islamica. La formazione di una
civilt, Milano 1989; A. ALPAGO NOVELLO, ed., Larte della Georgia, Milano 1996; ID., LArchitettura armena tra Oriente ed
Occidente, in ID. - al., Gli Armeni, Milano 1998, 131-225; C. JOLIVET-LVI, Larte della Cappadocia, Milano 2002; M. ZIBAWI,
Larte copta. LEgitto cristiano dalle origini al XVIII secolo, Milano 2003; J.-C. CHEYNET, ed., Il mondo bizantino. Limpero
bizantino (641-1204), II, ed. italiana S. RONCHEY - T. BRACCINI, Torino 2008.
Sp011 - LUISIER P.: Storia della Chiesa di Alessandria
Contenuto: fondata secondo la tradizione da Marco lEvangelista, la Chiesa di Alessandria ha giocato un ruolo da
protagonista nei primi secoli del cristianesimo. Dopo la frattura di Calcedonia (451), una doppia gerarchia si istitu a poco
a poco in Egitto, dando avvio alla costituzione duna Chiesa nazionale copta. Linvasione araba nel secolo VII stacc
ancora di pi il patriarcato copto di Alessandria dal mondo bizantino. Dopo una fioritura in lingua araba intorno al secolo
XIII, la Chiesa copta ebbe da subire il regime mutevole e pesante dei Mamelucchi. Sotto gli Ottomani si verificano
numerose tentativi di unione con Roma. Let moderna segnata da un grande sviluppo della Chiesa copta, confrontata
a nuove sfide.
Scopo: il corso intende presentare una panoramica generale sulla storia ecclesiastica dEgitto, il formarsi della
Chiesa copta, le sue relazioni con la Chiesa sorella Siro-Ortodossa e la Chiesa figlia di Nubia, pi tardi con la Chiesa
romana.
Metodo: il corso magistrale collaudato duna dispensa con numerosi rimandi bibliografici.

Bibliografia: T.H. PARTRICK, Traditional Egyptian Christianity. A History of the Coptic Orthodox Church,
Greensboro 1996; A. ELLI, Storia della Chiesa Copta, 1-3, Cairo & Jerusalem 2003.
Sp012 - HANNICK C.: Storia russa: il periodo medievale (1240-1700)
Contenuto: contrariamente a quanto avvenuto nei paesi dellEuropa occidentale e centrale, la cultura russa
non ha subito la spinta vigorosa del rinascimento. Per lungo tempo essa ha continuato a presentarsi come una tipica
cultura medievale, che la religione ortodossa e il sistema teocratico permeavano a tutti i livelli. precisamente in questo
senso che gli Slavofili parlano della Santa Russia (Svjataja Rus). In un primo tempo si passeranno in rassegna temi pi
generali, quali la terminologia di base, le fonti storiche, la geografia politica, la lingua e la letteratura. Quindi si
studieranno argomenti particolari: le invasioni mongolo-tartare, la citt-stato di Novgorod e il suo sovrano, il santo
principe Aleksandr Nevskij, la situazione della metropolia divisa, la vita monastica, le missioni della Chiesa ortodossa, i
movimenti ereticali. Lo studio sar condotto sulla base delle fonti primarie e secondarie, lette nella lingua originale e
tradotte in italiano.
Scopo: prospettare una visione della Rus o Russia medievale.
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibliografia: A.M. AMANN, Storia della Chiesa Russa e dei Paesi limitrofi, Torino 1948; J. FENNELL, A History of the
Russian Church to 1448, London 1995; D. POSPELOVSKIJ, Pravoslavnaja cerkov v istorii Rusi, Rossii i SSSR, Moskva 1996.
Sp013 - ZARZECZNY R.: Storia della Chiesa abissina
Contenuto: la storia della Chiesa etiopica risale al IV secolo. Il Cristianesimo venuto dAlessandria rapidamente
diventato la religione dei popoli del Corno dAfrica, un fattore determinante di tutta la vita sociale. Il suo spirito profondo,
esercitato specialmente nella vita monastica e liturgica, sempre visibile nella devozione popolare praticata in modo
spontaneo e naturale. Nonostante un lungo periodo disolamento dalla civilt europea, la Chiesa etiopica ha attraversato
tutte le difficolt e le divisioni, comprese le guerre di carattere religioso e il terrore rosso. Oggi la Chiesa in Etiopia ed
Eritrea, nelle sue diverse forme ecclesiastiche, la pi grande di tutte le comunit dantica provenienza e di carattere
orientale nel continente africano. Durante il corso cercheremo di scoprire il suo fenomeno straordinario, attraverso le
grande tappe della sua storia: il periodo axumita; la restaurazione della Dinastia Salomonica e lo sviluppo del
monachesimo; le vicende burrascose dei secoli XVI e XVII e le loro conseguenze storico-ecclesiastiche; i cambiamenti
nella Chiesa Ortodossa (Tawahedo) in Etiopia ed Eritrea nel XIX e XX secolo; la storia della Chiesa cattolica a partire di
Giustino de Jacobis; la struttura attuale della Chiesa cattolica in Etiopia ed in Eritrea; i protestanti nel Corno dAfrica.
Scopo: il corso mira a familiarizzare i partecipanti con i momenti pi importanti della storia della Chiesa nel
Corno dAfrica.
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibliografia: J. ABBINK, A Bibliography on Christianity in Ethiopia, Leiden 2003; C. CONTI ROSSINI, Storia dEtiopia,
Bergamo 1928 [reprint Milano 2002]; F. HEYER, Die Kirche thiopiens. Eine Bestandsaufnahme, Berlin 1971; K.
STOFFREGEN-PEDERSEN, Les thiopiens, Turnhout 1990; S. MUNRO-HAY, Axum. An African Civilisation of Late Antiquity,

Edinburgh 1991; O. RAINERI, La spiritualit etiopica, Roma 1996; H. PENNEC, Des Jsuites au Royaume du Prtre Jean
(thiopie). Stratgies, rencontres et tentatives dimplantation 1495-1633, Paris 2003 ; O. RAINERI, I cristiani dEtiopia, in
A. FERRARI, ed., Popoli e Chiese dellOriente cristiano, Roma 2008, 61-97.

CORSI OPZIONALI

Sa007 - KULI J.: Storia Balcanica (fino agli Ottomani)


Contenuto: geografia ed etnografia dei Balcani. Insediamenti illirici, greco-romani, slavi ed islamici. Tappe
dellevangelizzazione dei popoli balcanici: lopera della Grande Chiesa, linflusso di Roma, leredit cirillo-metodiana. La
formazione e lautocefalia delle singole Chiese nazionali dei Balcani intorno alle sedi di Preslav, Ohrid, Pec, Tirnovo e nei
paesi oltre il Danubio. Le vicende delle stesse fino alla conquista ottomana (sec. XIV-XV).
Scopo: percorrere a grandi linee e studiare le tappe storiche, culturali e religiose dei singoli popoli balcanici per
individuare e capire certi percorsi storici che hanno caratterizzato le denominazioni: Balcani: ponte o crocevia fra
Europa e Asia, o polveriera dellEuropa.
Metodo: durante le lezioni in aula si cercher di proporre agli studenti di analizzare i principali avvenimenti
storico-religiosi, tenendo presente le loro provenienze geografiche, e con loro interventi.

Bibliografia: G. FEDALTO, Le Chiese dOriente. Da Giustiniano alla caduta di Costantinopoli, Milano 1991; O. GILLET,
Les Balkans: religions et nationalisme, Bruxelles 2001; R. RISTELHUEBER, Histoire des peuples balkaniques, Paris 1980; P.
STEPHENSON, Byzantiums Balkan Frontier. A Political Study of the Northern Balkans (900-1204), Cambridge 2000; M.
TODOROVA, Balkan Identities, New York 2004.
Sa009 - RUGGIERI V.: Dal codice ai canoni
Contenuto: posizione e funzione dellimperatore vis--vis con il cristianesimo: dalla liceit al riconoscimento
universale della nuova religione. Levoluzione dellintervento legislativo a proposito della legge divina lentamente apre la
via alla creazione della prassi conciliare nellemettere leggi (canoni) riconosciute universali dalla stesso potere imperiale.
Scopo: continuit e differenza dalla legge imperiale alla legge ecclesiastica nei primi secoli dellimpero cristiano.
Metodo: lettura critica di alcuni testi base (Editto di Milano, Cunctos populos del 380, costituzioni di Marciano,
canoni di Calcedonia 451) e discussione su di essi.

Bibliografia: si useranno i codici di Teodosio e Giustiniano, nonch i canoni dei concili ecumenici.
La005 - PIERALLI L.: Paleografia e codicologia greca (cf. pag. 000)

SEMINARI

Ss009 - BOISSET L.: Metodologie nella ricerca storica


Contenuto: 1. Che cosa la storia, che cosa dice di se stessa, quali sono i suoi scopi e le capacit che essa
richiede allo studente? 2. Presentazione di qualche scuola storica, particolarmente nel campo della storia del
cristianesimo; 3. Applicazione dei principi del metodo storico mediante qualche esercizio, per esempio: la definizione di
un tema di ricerca; la ricerca delle fonti e la costituzione di una bibliografia; il controllo delle risorse di Internet mediante
la riflessione e il giudizio personale; il commento di un documento storico; la redazione di una nota storica scritta; la
presentazione orale.
Scopo: capire il ruolo della storia negli studi ecclesiastici.
Metodo: partendo delle diverse scuole storiche, aiutare lo studente a costruire il proprio approccio della storia
nel quadro dei propri studi.

Bibliografia: M. DE CERTEAU La scrittura della storia, Milano 2006; T. CORNACCHIOLI, Lineamenti di didattica della
storia. Dal sapere storico alla storia insegnata: la mediazione didattica, Cosenza 2002.

CORSI LINGUISTICI
L001 - Arabo I (GREPPI C.)
Contenuto: il corso si propone di guidare lo studente ad un primo contatto con la lingua araba, ponendo le basi
per successivi approfondimenti.
Scopo: presentare gli aspetti fondamentali dellortografia, fonologia, morfologia, sintassi della lingua araba.
Metodo: lezioni frontali ed esercizi su uno o pi brani vocalizzati.

Bibliografia: A. MANCA, Grammatica teorico pratica di arabo letterario moderno, Roma 1989.
L002 - Armeno I (BAIS M.) [corso in comune con il PIB]
Contenuto: dopo una introduzione storico-linguistica allantico armeno e la presentazione dei principali strumenti
di lavoro (grammatiche, lessici, repertori bibliografici ecc.), si passer a illustrare il sistema grafico e fonetico della lingua
e gli aspetti fondamentali della morfologia di nome, pronome e verbo.
Scopo: fornire allo studente le basi grammaticali per affrontare testi semplici.
Metodo: lezioni frontali con esercizi di lettura e traduzione.

Bibliografia: Dispense di grammatica distribuite a lezione; R.W. THOMSON, An Introduction to Classical Armenian,
Delmar (NY) 1989; R. SCHMITT, Grammatik des Klassisch-Armenischen, Innsbruck 1981.
L003 - Armeno II (BAIS M.) [corso in comune con il PIB]
Contenuto: approfondimento delle nozioni di morfologia nominale, pronominale e verbale, forme irregolari del
nome e del verbo, analisi di aspetti della sintassi e della formazione del lessico.
Scopo: mettere lo studente in grado di leggere e tradurre testi di media difficolt.
Metodo: lezioni frontali con esercizi di lettura e traduzione.

Bibliografia: Eventuali dispense distribuite a lezione; H. JENSEN, Altarmenische Grammatik, Heidelberg 1959; M.
MINASSIAN, Grammaire descriptive de larmnien classique, Genve 1996.
L004 - Copto I (LUISIER PH.) [corso in comune con il PIB, svolto nella sede del PIB]
Il copto rappresenta lultima fase della lingua egiziana. Sviluppato soprattutto dai cristiani, non utilizza pi il
sistema geroglifico, ma lalfabeto greco arricchito di alcune lettere proprie. Se questo rende il copto facile da leggere, la
morfologia e specialmente la sintassi presentano, per, al principiante notevoli difficolt, perch il sistema linguistico
diverso tanto dal semitico quanto dallindoeuropeo. Sulla base del manuale di A. Shisha-Halevy, ma con esempi presi
nelle traduzioni bibliche, il corso introduce alla struttura della lingua dellAlto-Egitto (lingua saidica), la pi importante
quanto al volume dei testi. La lettura grammaticale di un brano dei Vangeli costituisce la seconda parte del corso.

Bibliografia: A. SHISHA-HALEVY, Coptic Grammatical Chrestomathy. A Course for Academic and Private Study,
Leuven 1988.
L005 - Copto II (LUISIER PH.) [corso in comune con il PIB, svolto nella sede del PIO]
Una particolarit del copto la grande variet dei dialetti, conosciuti specialmente attraverso le scoperte
papirologiche. Il corso di secondo livello intende offrire una introduzione a tale ricchezza, con testi scelti, tenendo conto
dellinteresse degli studenti. Se i dialetti della Valle si somigliano tra loro, la lingua del Basso-Egitto, il Bohairico, merita
unattenzione speciale, non solo perch ancora oggi utilizzata nella liturgia della Chiesa alessandrina, ma anche per le
sue caratteristiche morfologiche e sintattiche che la contraddistinguono dalla lingua dellAlto-Egitto.

Bibliografia: W. TILL, Koptische Dialektgrammatik, Monaco 19612; A. MALLON, Grammaire copte. Bibliographie,
chrestomathie et vocabulaire, Beyrouth 19564 (rist. Beyrouth 2001).
L006 - Etiopico I (ABRAHA T.) [corso in comune con il PIB]
Contenuto: Introduzione alla storia della lingua gz. Approcci, grammatiche alla lingua gz: dai sewasew alle
grammatiche di etiopisti occidentali. Lalfabeto gz: fonetica e accenti. Le parti del discorso: il nome nei suoi vari
aspetti e il sistema verbale. Elementi fondamentali della sintassi gz. Esercitazioni pratiche dal secondo semestre con
alcuni brani (semplici) tratti dalla letteratura gz. Saranno distribuite dispense per ogni lezione.

Metodo: lezioni frontali in aula.

Requisiti: arrivare alla prima lezione con la conoscenza delle lettere gz.
Bibliografia: I. GUIDI, Il Sewasew, in C. Bezold (ed.), Orientalische Studien Theodor Nldeke zum siebzigsten
Geburtstag (2. Mrz 1906) gewidmet von Freunden und Schlern, Zweiter Band, Gieen 1906, pp. 914-923; T.O.
LAMBDIN, Introduction to Classical Ethiopic (Geez), Harvard Semitic Studies 24, Missoula 1978 (tradotto in italiano da O.
Raineri, Roma 2002).
L007 - Etiopico II (ABRAHA T.) [corso in comune con il PIB]
Contenuto: approfondimento della sintassi gz. Lettura e analisi di testi (liturgici) in rima. Lettura e analisi di
brani da Enoc, Giubilei, Esdra, Fisiologo.
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibliografia: A. F. W. DILLMANN (translated by James A. Crichton), Ethiopic grammar, second edition enlarged
and improved (1899) by Carl Bezold, London 1907.
L008 - Georgiano Antico I (SHURGAIA G.) [corso in comune con il PIB]
Contenuto: il corso verte sulla fonologia e sulla morfologia del georgiano antico. Nella parte morfologica
saranno trattati i seguenti argomenti: declinazione dei nomi e dei sintagmi, formazione dei nomi, morfologia dei verbi
attivi e loro coniugazione nelle tre serie di tempi, morfologia dei verbi passivi dinamici e loro coniugazione nella prima e
nella seconda serie di tempi. Saranno parimenti fornite le nozioni di base della sintassi e della lessicologia.
Scopo: fornire nozioni fondamentali della fonologia e della morfologia del georgiano antico.
Metodo: lezioni frontali in aula.

Bibliografia: A. SCHANIDZE, Grammatik der altgeorgischen Sprache, Tbilisi 1982; I. IMNAVILI, Kartuli enis istoriuli
krestomatia, I-II, Tbilisi 1970-1971.
P007 - Greco A (DOURAMANI K.); P013 - Greco B (DOURAMANI K.)
Contenuto: Introduzione alle strutture morfologiche del greco: Le declinazioni, aggettivi di prima e seconda
classe, gradi di comparazione, pronomi, numerali. Il verbo greco: Prospetto del verbo greco, verbi in omega e verbi in
mi, classi verbali, la formazione dei tempi, la coniugazione dei verbi regolari ed irregolari, aspetto nei tempi verbali;
forme nominali del verbo: Linfinito; il participio, gli aggettivi verbali. Le strutture fondamentali della sintassi dei casi
(complementi, determinazioni di tempo e luogo), con qualche cenno essenziale alla sintassi del verbo e del periodo
Scopo: il corso si propone di guidare lo studente a un primo contatto con la lingua greca, ponendo le basi per
successivi approfondimenti, e nellapprendimento di nozioni necessarie per la lettura e traduzione di testi semplici.
Metodo: lezioni frontali in aula con esercitazioni di lettura e traduzione settimanali.

Bibliografia: J. SWETNAM, Il Greco del Nuovo Testamento, I-II, Bologna 1995, E. RAVAROTTO, Grammatica
elementare greca, Roma 2002; F. BEETHAM, An Introduction to New Testament Greek: A quick Course in the Reading of
Koin Greek, London 1992; B. CORSANI, Guida allo studio del Greco del Nuovo Testamento, Roma 1994.
L009 - Greco II (DOURAMANI K.)
Contenuto: verbi e costrutti particolari; le strutture portanti della sintassi del verbo e del periodo: Proposizioni
indipendenti (assertive, interrogative dirette e indirette), periodo ipotetico indipendente, la subordinazione e le
proposizioni dipendenti: consecutio modorum, dichiarative, finali, consecutive, causali, temporali, condizionali,
comparative semplici ed ipotetiche, relative, esclusive, periodo ipotetico dipendente.
Scopo: il corso si prefigge di approfondire e precisare le conoscenze linguistiche elementari acquisite, e guidare
lo studente nellapprendimento delle nozioni necessarie per la traduzione di testi.
Metodo: lezioni frontali in aula ed esercitazioni di approfondimento mediante lettura e traduzione di testi.

Bibliografia: cf. Greco A-B; F. POGGI, Corso avanzato di greco neotestamentario, Milano 2009.
L018 - Greco moderno I (PALASKONIS C.) [corso ospitato al PIO]

Contenuto: il corso rappresenta le strutture fondamentali della grammatica (sostantivi, aggettivi, pronomi e
verbi) e le funzione della sintassi. Sistemeticamente viene insegnato il vocabolario basilare, con il quelle lo studente pu
avere una comunicazione sufficiente usando il greco moderno.
Scopo: fornire allo studente la possibilit di avanzare alla conoscenza del greco moderno, per poter scrivere,
leggere e comprendere testi semplici e fare discorsi de livello elementare.
Metodo: lezioni sistematici con esercizi pratici dellapprendimento della lingua greca moderna.

Bibliografia: . & . , 1; , 1 2.
L018 - Greco moderno II (PALASKONIS C.) [corso ospitato al PIO]
Contenuto: linsegnamento delle forme pi complesse ed avanzate della lingua e del vocabolario pi specifico
con gli elementi della cultura greca attuale.
Scopo: con il secondo livello gli studenti si preparano a capire di pi la lingua scritta ed orale. Generalmente lo
studente impara luso delle strutture pi vaste e profonde del greco.
Metodo: lezioni ed esercizi pratici dellapprendimento della lingua greca moderna.

Bibliografia: . & . , 2.
L018 - Greco moderno III (PALASKONIS C.) [corso ospitato al PIO]
Contenuto: i fenomeni particolari e le particolarit della grammatica e della sintassi del greco moderno.
Scopo: il candidato deve essere in grado di produrre fluentemente e usare con esattezza gli elementi particolari
di tutti i livelli precedenti.
Metodo: insegnamento tramite testi pressi da giornali e libri di letteratura. Esercizi di vocabolario.

Bibliografia: Testi e articoli di giornali e libri, materiale di pubblicit, lettere, materiale informatico.
P004 - Italiano I (FERRARI F.)
Contenuto: il sillabo delle strutture morfosintattiche a livello ricettivo e produttivo il seguente: alfabeto (grafia
e fonetica); articoli determinativi e indeterminativi; genere e numero dei nomi; accordo tra nome e aggettivo; pronomi
personali soggetto e complemento; aggettivi qualificativi; aggettivi e pronomi possessivi, dimostrativi, interrogativi,
indefiniti; numeri cardinali ed ordinali; preposizioni semplici ed articolate; verbi regolari, irregolari, modali (modo
indicativo: tempo presente, passato prossimo, imperfetto, futuro; modo infinito: tempo presente; modo imperativo;
modo condizionale: tempo presente); avverbi qualificativi, di affermazione, negazione, tempo, luogo, quantit; frasi
semplici e complesse.
Scopo: il corso si propone di sviluppare nei discenti la competenza linguistico-comunicativa indispensabile per
affrontare le situazioni pi comuni nei domini personale, educativo e pubblico, attraverso lapprendimento di strutture
linguistiche e di un repertorio lessicale ad alta frequenza duso. Una particolare attenzione sar riservata allo sviluppo
dellabilit di comprensione, orale e scritta, requisito fondamentale per il raggiungimento dellautonomia linguistica
prevista dal percorso formativo dellIstituto.
Metodo: il corso, ispirato alla moderna metodologia comunicativa, promuove linterazione tra studenti e
favorisce un atteggiamento attivo e consapevole del discente attraverso attivit didattiche di ricezione autentica/analitica
e di produzione libera/controllata quali: ascolti e letture, puzzle linguistici, role play, role taking, role making, esercizi
orali, ricostruzioni di conversazione, giochi grammaticali.

Bibliografia: I discenti fruiranno di una dispensa creata con materiale prodotto dallinsegnante e selezionato da
diversi manuali di italiano per stranieri, tra cui Volare 1 (Edizioni Dilit), Le parole italiane, Bar Italia, I verbi italiani, Le
preposizioni italiane (Alma Edizioni).
P005 - Italiano II (DIEX V.)
Contenuto: saranno attivate strategie graduali di comprensione del testo scritto con particolare attenzione al
potenziamento lessicale e all'uso delle strutture sintattiche. Gli studenti saranno esposti a testi di tipologia varia, ma
soprattutto inerenti alle materie di studio, e invitati all'interrelazione linguistica. Per guidare all'apprendimento della
lingua scritta, verranno inizialmente proposti esercizi guidati, di difficolt crescente, fino ad arrivare alla composizione
libera.

Scopo: conoscenza della lingua finalizzata alla piena partecipazione dello studente alle attivit didattiche
dell'Istituto, raggiungimento di un livello adeguato di comprensione del testo scritto, produzione scritta di base corretta
con avviamento alla produzione di periodi complessi.
Metodo: le lezioni saranno frontali, centrati sulla lettura analitica di testi relativi alla materie curriculari degli
studenti. Saranno proposte costantemente esercitazioni scritte e relazioni orali; si stimoleranno discussioni sugli
argomenti trattati.

P006 - Italiano: pratica (CARUSO R.)


Contenuto: esercitazione della lingua parlata e scritta, conversazione, dettati, interpretazione di testi.
Scopo: assimilare la lingua italiana contemporanea in tutte le sue accezioni.
Metodo: lezioni compartecipate tra gli studenti, utilizzo di testi di vario argomento tratti da giornali, riviste, libri
ecc., supporti audiovisivi (films, trailer, documentari).

J005 - Latino A (RIZZO M.C.) [corso svolto presso la Facolt DCO] (cf. pag. 000)
J016 Latino B (RIZZO M.C.) [corso svolto presso la Facolt DCO] (cf. pag. 000)
Ja001 - Latino II (RIGOTTI G.) [corso svolto presso la Facolt DCO] (cf. pag. 000)
Ja002 - Latino III (RIGOTTI G.) [corso svolto presso la Facolt DCO] (cf. pag. 000)

L010 - Paleoslavo I (BORUSOVSKA I.)


Contenuto: insegnamento della grammatica della lingua paleoslava dallalfabeto alla sintassi.
Scopo: apprendimento delle regole grammaticali, lettura, comprensione del testo, traduzione di testi semplici.
Metodo: lezione in aula suddivisa in 1) lezione frontale 2) esercizi pratici.

Bibliografia: L. SKOMOROCHOVA VENTURINI, Corso di lingua paleoslava. Grammatica, Pisa 2005; A. SCHENKER, The
Dawn of Slavic, New Haven - London 1995; dispense del Docente.
L011 - Paleoslavo II (BORUSOVSKA I.)
Contenuto: approfondimento della grammatica della lingua paleoslava con particolare attenzione alla sintassi.
Scopo: lettura fluente, comprensione e traduzione di testi antichi.
Metodo: breve lezione frontale pi esercizi pratici.

Bibliografia: L. SKOMOROCHOVA VENTURINI, Corso di lingua paleoslava. Grammatica, Pisa 2005; O.I. LEUTA,
Staroslovjanska mova, Kyiv 2001; dispense del Docente.
L012 - Russo I (BORUSOVSKA I.)
Contenuto: insegnamento della grammatica della lingua russa dallalfabeto alla sintassi.
Scopo: apprendimento delle regole grammaticali, lettura fluente, comprensione del testo, traduzione dal russo,
conversazione livello A2 (intermedio).
Metodo: lezione in aula suddivisa in 1) lezione frontale 2) esercizi pratici.

Bibliografia: C. CEVESE - J. DOBROVOLSKAJA, Grammatica russa, Milano 1999; C.I. CHERNYSHOV, Poehali, I-II,
S.Peterburg 2009; dispense del Docente.
L013 - Russo II (BORUSOVSKA I.)
Contenuto: studio approfondito delle regole grammaticali e delle loro eccezioni; morfologia complessa:
declinazione dei numerali, pronomi indefiniti e negativi; morfologia verbale: uso avanzato degli aspetti nel modo
indicativo, imperativo e infinito; significato e uso dei prefissi nei verbi di moto; diatesi: verbi riflessivi e costruzione
passiva; sintassi: subordinate oggettive, gerundio e participio; studio della struttura morfo-sintattica del testo attraverso
la lettura e la traduzione di testi descrittivi, informativi e argomentativi; incremento del lessico comune e specialistico;
conversazione su argomenti di vita quotidiana, sociale, culturale e religiosa; introduzione delle espressioni idiomatiche;
produzione scritta in lingua.
Scopo: acquisire i livelli di abilit comunicativa tali da consentire la comprensione e linterazione con
linterlocutore madrelingua, nonch lespressione e la comprensione scritta, con abilit del livello frequentato.
Metodo: insegnamento diretto e comunicativo nella lingua russa; uso delle dispense preparate dal docente con
lutilizzo dei metodi pi avanzati e delle tecniche dinamiche e partecipative.

Bibliografia: T.V. POPOVA al., Russkiy yazyk, parte seconda, Tambov, 2003; C. CEVESE - J. DOBROVOLSKAJA - E. MAGNANINI,
Grammatica russa. Morfologia: teoria ed esercizi, Milano 2000; I. PUL'KINA - E. ZACHAVA-NEKRASOVA, Il russo: grammatica
pratica con esercizi, Moskva, 1989 (o altra edizione); I.S. IVANOVA - L.M. KARAMYEVA - T.F. KUPRIJANOVA - M.G.
MIRONIKOVA, Sintaksis. Praktieskoe posobie po russkomu yazyku kak inostrannomu, Moskva, 2009; L. POUTSILEVA,
Lessico russo. Lessicologia e fraseologia russa. Teoria e pratica, Bologna 2003.
L021 Russo III (CARUSO R.)
Contenuto: studio delle regole grammaticali maggiormente avanzate; riconoscimento della struttura morfosintattica del testo; studio del lessico avanzato per affrontare con disinvoltura le situazioni particolari di ordine generale,
professionale o scientifico; lettura, traduzione e commento di testi propri di diversi linguaggi settoriali; conversazione su
argomenti di particolare complessit su varie tematiche (problematiche sociali, politiche, economiche, giudiziarie,
religiose, morali, ecologiche, ecc.); uso delle espressioni idiomatiche e colloquiali; comprensione ed analisi di film,
notiziari, programmi televisivi, documentari.
Scopo: acquisire la capacit di comprendere comunicazioni lunghe ed articolate; acquisire la capacit di esprimersi
con chiarezza, coerenza e correttezza sintattica.
Metodo: approccio di tipo comunicativo che prevede linterazione tra i discenti nelle varie attivit didattiche di
ricezione e produzione.

Bibliografia: Ai discenti verranno fornite dispense create dallinsegnante e selezionate da diversi manuali di lingua
russa, tra cui C. CEVESE - J. DOBROVOLSKAJA - E. MAGNANINI, Grammatica russa. Morfologia: teoria ed esercizi, Milano 2000; N.
FEFELOVA - V. BALANINA, Galereja. Manuale di conversazione per studenti di lingua russa. Livello avanzato, Roma 1998; L.
KOUTCHERA BOSI, Il Russo Oggi. Corso avanzato, Milano 1992; R.V. MAKOVECKAJA - G.N. AVERJANOVA - N.P. KOCETKOVA - S. SIGNORINI,
Il Russo. Corso Avanzato. Testi di lettura, Mosca 1983.
L014 - Siriaco I (VERGANI E.)
Contenuto: il corso offre una descrizione dei fondamentali aspetti di ortografia, fonologia, morfologia e sintassi
della lingua siriaca classica: sistema pronominale, stati del nome e relazione genitivale, sistema verbale (tempi-modo,
coniugazioni e classi).
Scopo: introdurre alla lettura e alla comprensione di testi siriaci specie del NT.
Metodo: si partir dallanalisi di frasi e testi elementari di esercizio allo scopo di enucleare i principali elementi
morfosintattici e linguistici oggetto dello studio; in un secondo momento si proporr lesame di uno o pi brani vocalizzati
della Peshitta del Nuovo Testamento.

Bibliografia: J.F. HEALEY, First Studies in Syriac, Birmingham 1980. Dizionari consigliati: R. KBERT, Vocabularium
Syriacum, Roma 1956; M.H. GOSHEN-GOTTSTEIN, A Syriac-English Glossary with Etymological Notes, Wiesbaden 1970. Per
altri strumenti di lavoro, si veda lutile orientamento bibliografico di S.P. BROCK, Select bibliography, in T. MURAOKA,
Classical Syriac. A Basic Grammar with a Chrestomathy, Wiesbaden 1997, 124-147.
L015 - Siriaco II (VERGANI E.)
Contenuto: testi siriaci scelti da autori del periodo classico, nelle diverse grafie siriache.

Scopo e Metodo: il corso si propone di approfondire la conoscenza della lingua attraverso la lettura, la
traduzione e lanalisi (sul piano morfologico e sintattico) di testi siriaci gradualmente pi complessi, anche non
vocalizzati.

Bibliografia: T. NLDEKE, Compendious Syriac Grammar, rist. Winona Lake 2001; L. COSTAZ, Grammaire syriaque,
Beyrouth 1964. Dizionari: L. COSTAZ, Dictionnaire Syriaque-Franais. Syriac-English Dictionary, Beyrouth 1963; J. PAYNE
SMITH, A Compendious Syriac Dictionary, rist. Oxford 1988; M. PAZZINI, Lessico concordanziale del Nuovo Testamento
siriaco, Jerusalem 2004; M. SOKOLOFF, A Syriac Lexicon. A Translation from the Latin, Correction, Expansion, and Update
of C. Brockelmanns Lexicon Syriacum, Winona Lake - Piscataway 2009.
L016 - Siriaco III (MORRISON C.) [corso in comune con il PIB, svolto nella sede del PIB]

PROGRAMMI SPECIALI
I programmi di Studi Russi e del Vicino Oriente costituiscono unopportunit di approfondimento su unarea
delle Chiese Orientali. Essi richiedono una conoscenza linguistica particolare dellarea da studiarsi. Il programma di studi
deve essere preparato con lassistenza e lapprovazione del Decano. Oltre ai corsi di lingue si scelgano, dai tre
dipartimenti, i corsi pi direttamente connessi con larea di studi. Lo studente potr, daccordo con il Decano, frequentare
anche corsi in altri Atenei romani. Con i programmi si ottengono i titoli accademici di Licenza e Dottorato in Scienze
Ecclesiastiche Orientali.

LINGUA GRECA MODERNA


LApostoliki Diakonia di Atene offre presso il PIO un corso di lingua greca moderna articolato su tre livelli. Il
corso, gratuito, aperto a tutti gli studenti. Alla conclusione del corso, oltre agli esami di grado, si offre lopportunit di
sostenere gli esami di certificazione linguistica del Centro della Lingua Greca presso lUniversit di Salonicco.

CORSI SVOLTI PRESSO LA PONTIFICIA UNIVERSIT GREGORIANA


Con laccordo del Decano lo Studente ha la possibilit di frequentare alcuni corsi presso la Facolt di Teologia
della PUG.

CORSI SVOLTI PRESSO IL PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO


Con laccordo del Decano alcuni corsi di Liturgia tenuti presso il Pontificio Liturgico S. Anselmo possono essere
riconosciuti come corsi ausiliari della Sezione Liturgica.

You might also like