You are on page 1of 8

Arti marziali cinesi (Cinese: , Pinyin: Zhnggu wsh) letteralmente traducibile in

Zhnggu Cina, w guerra e sh arte, un nome collettivo con il quale si indica la


totalit degli stili e dei metodi di arti marziali nate in Cina, patrimonio ed eredit della cultura e
della tradizione del popolo cinese.

o
o
o
o
o

Indice
[nascondi]
1 La storia del termine Wushu
2 La diffusione del Wushu
3 Origini e storia
4 Stili interni e stili esterni
4.1 Stili interni
4.2 Stili esterni
4.3 Stili imitativi Xiangxingquan ?
5 Wushu tradizionale e Wushu moderno
5.1 Tradizionale
5.2 Wushu Moderno

5.2.1 Wushu Moderno sportivo

5.2.1.1 Taolu

5.2.1.1.1 Chang Quan

5.2.1.1.2 Nan Quan

5.2.1.1.3 Le armi

5.2.1.2 Sanshou, Sanda


6 Note
7 Bibliografia
8 Libri Allenamento
9 Voci correlate
10 Collegamenti esterni

La storia del termine Wushu [modifica]


Al momento della fondazione del Comitato di Preparazione della Federazione Internazionale di Arti
Marziali cinesi nel 1985 a Xi'an, il nome utilizzato nell'atto costitutivo fu Wsh (da qui
Wushu), e venne stabilito che in futuro si sarebbe usata direttamente la traslitterazione cinese e non
altri nomi tradotti.
Tuttavia l'uso del termine Wushu non ancora oggi unitariamente diffuso; ci dovuto in parte
alla breve storia mondiale di questo sport, in parte ad altre ragioni a causa delle quali esso stato
rappresentato da altri nomi, come Gongfu, Kungfu, Guoshu ed Arti Marziali.[1]
Un rapido sguardo alla storia della cultura cinese mostra che le svariate forme di Wushu, in alcune
migliaia di anni, sono state chiamate in moltissimi modi: tra il XX ed il VII secolo a. C. si trovano i
termini quanyong - pugni e coraggio, shoubo - combattimento con le mani, jueli - provare la
forza, xianggao - sopraffarsi l'un l'altro.[2]
Tra il 770 ed il 221 a. C. compaiono nomi come jiji - attaccare abilmente, xiangbo - combattersi,
shouzhan - battagliare con le mani, wuji - arte marziale, juedi - lottare.

In seguito si ebbero ancora altri nomi, e fra questi emerse il termine Wu Yi - arte della guerra, o
arte marziale risultando il pi frequentemente utilizzato.
La parola Wushu invece, compare per la prima volta nel testo Zhaoming taizi wenxuan raccolta
di scritti dellillustre erede legittimo, compilato da Xiao Tong (501 531), letterato, figlio
primogenito dellimperatore Wudi della dinastia Liang Meridionale, ma anche in seguito il termine
pi popolare continu ad essere Wu Yi.
Nel 1926 la Repubblica Cinese proclam ufficialmente il nome in Zhnggu wsh
arti marziali cinesi, abbreviato in Gush arte nazionale, ed ancora oggi a Taiwan ed in
alcuni altri paesi si continua ad utilizzare questa dizione.
Nei paesi stranieri si usano spesso diverse traslitterazioni dei vari nomi del Wushu, come: gongfu,
kungfu, guoshu, quantou, ecc...: la parola kungfu o gongfu si diffusa nel mondo negli ultimi
decenni al posto di Wushu. In origine la parola gongfu giunse per la prima volta in Europa circa 200
anni fa, per opera dei missionari francesi che si erano recati in Cina, ed indicava gli esercizi di
conduzione del Qi ( xingqi zhi gong) dei Taoisti cinesi.
Tuttavia esso non ebbe diffusione in Europa fino agli anni 60 e 70 di questo secolo, quando entr
profondamente nel cuore delle persone a seguito dei film di gongfu del noto artista marziale Li
Xiaolong alias Bruce Lee.
Gongfu il nome popolare dato al Wushu nelle province di Guangdong e Guangxi della Cina
Meridionale, ma nella storia cinese non mai stato un termine ufficiale di uso comune.
Gongfu significa originariamente abilit, realizzazione, e tra i suoi significanti comunica ed
esprime anche il concetto di duro lavoro, ossia di dedizione e pratica di una certa attivit con il
conseguimento di un'estrema destrezza ed abilit.[3]
In cinese vi un proverbio che dice: Zhiyou gongfu shen, tiechu mocheng zhen, ossia solo con
un profondo lavoro minuzioso si pu macinare una sbarra di ferro fino a farla diventare un ago. [4]
Secondo la tradizione cinese chi studia il Wushu deve quindi imparare a lavorare duramente e
meticolosamente (gongfu), cio deve allenare duramente gli esercizi fondamentali (Jibengong),
incarnare bene lessenza dellabilit (gongdi), allenare bene la virt dellabilit (gongde, vedi
Wude) e la forza dellabilit (gongli), ma la parola Gongfu non mai stata un termine usato
ampiamente.

La diffusione del Wushu [modifica]


I film dazione girati ad Hong Kong, che iniziarono a circolare in occidente allinizio degli anni 70,
attirarono un vasto pubblico verso le arti marziali, ma a quei tempi la Cina versava in una situazione
politica ed economica che le impediva contatti diretti e proficui con loccidente, anche in campo
sportivo, e probabilmente anche per questa ragione si diffusero prima le arti marziali proprie di altri
paesi asiatici, come il Giappone e la Corea.[5]
Nonostante ci un gran numero di persone persever nella ricerca del Kung fu, reperendo alcuni
insegnanti cinesi, veri ed improvvisati, provenienti soprattutto da Hong Kong e Taiwan ed approdati
in occidente.

Essendo molto problematico il confronto diretto con la Cina, non esistevano validi criteri di
paragone per stabilire la veridicit o meno delle affermazioni e delle modalit di pratica dei singoli
individui, e lunica documentazione disponibile erano i film provenienti da Hong Kong, ma anche
questi, a posteriori, evidenziarono bagagli tecnici carenti, per quanto riguarda la filmografia essi
erano poi dedicati al mondo del cinema e dello spettacolo.
Nonostante questi aspetti le voci che ammantavano il Kung fu crebbero di continuo fino a quando, a
partire dalla fine degli anni 70, la Repubblica Popolare Cinese invi una delegazione di atleti di
massimo livello di Wushu in un tour mondiale di esibizioni, allo scopo di dar esempio e far
conoscere allOccidente la pratica del Wushu moderno sportivo.
Le esibizioni toccarono anche lItalia nel 1980 e nel 1982.
Con lapertura della Cina alloccidente negli anni 80, molti praticanti di kung fu, impressionati
dalle dimostrazioni viste direttamente o indirettamente, si recarono personalmente nella Repubblica
Popolare Cinese ad apprendere il Wushu attingendo dalla fonte originale, e dunque trasmisero a loro
volta agli appassionati del proprio paese, contribuendo cos alla prima divulgazione su scala
mondiale del Wushu moderno sportivo: tra questi pionieri del Wushu, per quanto concerne la storia
della sua diffusione e pratica in Italia, doveroso ricordare i maestri Riccardo Pattarino, Mario
Pasotti, Li Rong Mei. Dalla met degli anni 80 le autorit cinesi, constatato lenorme interesse che
il Wushu andava suscitando in tutto il mondo, organizzarono corsi speciali per stranieri, e diedero
lopportunit ad atleti ed insegnanti cinesi di recarsi allestero per insegnare questo sport; a questa
iniziativa seguirono anche una serie di pubblicazioni e filmati ufficiali divulgativi e didattici redatti
nelle principali lingue occidentali, dedicati sia alla facilitazione dellapprendimento ed alla
diffusione del Wushu nel resto del mondo, sia alla standardizzazione dei fondamentali e delle forme
da competizione in un contesto internazionale.[6]
Pioniere in Italia di questa nuova tendenza fu il maestro Marco Bertona che nel 1985 organizz il
primo viaggio studio in Cina presso il Dipartimento di Wushu dell'Istituto di Educazione Fisica di
Pechino.
La diffusione del Wushu moderno sportivo, sia come disciplina, sia come elemento culturale,
inseribile da allora nell'insieme di collaborazioni ed interscambi culturali, economici e tecnologici
che ha intrapreso la Repubblica popolare Cinese in epoca contemporanea,[7] dunque l'ampia
diffusione che il Wushu moderno sportivo ha avuto, raggiungendo sempre pi stati e regioni, pu
essere raggruppato nell'insieme del patrimonio culturale cinese che ha contribuito e costituisce parte
del patrimonio culturale comune mondiale.
Come gi affermato precedentemente, il Wushu, date le sue peculiarit e le sue millenarie radici,
considerabile infatti non solo come un'attivit sportiva complessa e benefica, ma una risorsa storica
e culturale, una parte di storia dell'arte della Cina, eredit del popolo cinese, che come l'arte della
calligrafia o la medicina tradizionale attualmente diffuso e fruibile a livello mondiale.
La diffusione internazionale del Wushu, cos come di ogni altro patrimonio culturale, richiede per
un processo di acculturazione ed adattamento di quanti vogliano avvicinarsi alla pratica ed allo
studio, ed in questo doveroso processo di apertura verso la materia in studio necessaria l'adozione
di un linguaggio specifico, settoriale ufficiale, accurato, standardizzato, omogeneo e disambiguo.[8]
La necessit di adozione della terminologia del wushu ufficiale standardizzata, ossia la
nomenclatura cinese ufficiale, potrebbe essere motivata con svariate ragioni, tra cui:

consentire e facilitare la conservazione del patrimonio storico e culturale originario del


Wushu[9]
permettere la corretta comprensione a livello internazionale tramite nomi e nomenclature
precise e standardizzate[10]
facilitare la diffusione a livello internazionale del Wushu[11]

L'adozione della Terminologia ufficiale cinese del Wushu non si presenta dunque come una finezza
superflua, di cui dotare o meno la pratica e l'insegnamento, ma una caratteristica necessaria in un
contesto di diffusione nazionale ed internazionale, che porterebbe benefici sia ai singoli centri di
pratica e d'insegnamento, sia agli insiemi nazionali ed internazionali di pratica.[12]
L'utilizzo di una terminologia standard ed ufficiale faciliterebbe la comunicazione fra i praticanti,
siano essi allievi e/o insegnanti, incentivando la collaborazione e l'interscambio positivo tra i
membri dei vari centri di pratica.[13]
Al tempo stesso, l'utilizzo della terminologia cinese ufficiale incrementerebbe l'importanza e
l'identit di una eventuale terminologia locale, che per avere un valore oggettivo ed una significanza
deve per presentare le proprie equivalenze con la nomenclatura standard ed internazionale. In altre
parole, la nomenclatura standard del Wushu potrebbe essere paragonata ad un linguaggio nazionale
- ad esempio l'italiano patrimonio culturale e mezzo primo di comunicazione di un popolo il
popolo italiano = tutti i praticanti di wushu del mondo; stabilita questa equivalenza allora si
potrebbero paragonare le citt d'Italia alle nazioni ed ai centri di pratica del mondo, e le
terminologie locali adottate una variet dialettale locale (ad es.: il dialetto Veneziano, Romagnolo,
Toscano, Pugliese, Siciliano, ecc...). dunque evidente che, per la comprensione ed il dialogo fra i
vari centri di pratica (sia le citt, sia gli abitanti delle singole citt alias i praticanti di Wushu delle
diverse nazioni e dei diversi centri di studio), sia necessaria l'adozione della lingua nazionale
ufficiale (l'Italiano del nostro esempio) che deve essere appreso laddove esista conoscenza della
sola variet dialettale locale.[14]
Come accennato precedentemente, queste variet dialettali locali non verranno sminuite
dall'acculturazione verso la lingua ufficiale e standard del Wushu, ma ne saranno ancor pi
valorizzate poich si arricchiranno di fondatezza oggettiva, ed allo stesso tempo i centri di pratica
avranno iniziato un processo di adeguamento verso i requisiti necessari alla diffusione mondiale del
Wushu, che impone obbiettivi comuni da perseguire, oltre che l'interesse delle singole sedi di
pratica.[15]
La standardizzazione dei termini del Wushu e delle espressioni dunque parte essenziale del
processo di diffusione del Wushu stesso, un passo fondamentale e necessario nello sviluppo delle
arti marziali cinesi, in particolar modo in un contesto di collaborazione, interazione e scambio
internazionale, cos come nei lavori di traduzione dalle fonti originali cinesi alle varie lingue del
mondo.
L'utilizzo di una terminologia standard e delle espressioni ufficiali cinesi del Wushu appaiono
dunque come la base della comunicazione, in un dialogo richiesto dalla inoppugnabile realt della
diffusione mondiale del Wushu moderno sportivo e dalla sempre crescente domanda di pratica, sia a
livello nazionale che internazionale.

Origini e storia [modifica]

Spettacolo dimostrativo di Kung-fu al monastero di Daxiangguo


Esiste un gran numero di leggende sull'origine delle arti marziali cinesi, ma le prime
rappresentazioni artistiche di uomini (probabilmente soldati) in posa marziale risalgono al periodo
preistorico (oltre 4000 anni fa).

Stili interni e stili esterni [modifica]


Stili interni [modifica]
Tijqun ? Wade-Giles T'ai Chi Ch'an
Xngyqun ? Wade-Giles Hsing I Ch'an
Bguzhng ? Wade-Giles Pa Kua Chang

Stili esterni [modifica]


Shaolinquan
(cinese: , Wade-Giles: Shaolin Ch'an) (letteralmente "Pugno della Giovane Foresta")
Wing Chun
(cinese: , pinyin: yng chn, Eterna Primavera - vengono anche utilizzati altri ideogrammi con
lo stesso suono: e ). Il nome l'abbreviazione di Wing Chun Kuen (, Pugilato
dell'Eterna Primavera) e viene traslitterato in vari modi dalle diverse federazioni, ma nonostante il
nome uguale o simile spesso vi sono sensibili differenze nell'interpretazione di alcuni princpi
Choy Lee Fut, Cailifo ?
stile ideato da Chan Heung nel 1836 dalla sintesi degli stili di kung fu che impar in
giovent da 3 grandi maestri. Lo stile composto da innumerevoli forme, sia a mani nude
che con le armi. Lo stile caratterizzato da movimenti ampi e veloci di braccia che mirano
al colpire senza tregua uno o pi avversari durante un combattimento.
Bjqun ? Wade-Giles Pa Chi Ch'an
Letteralmente boxe delle 8 direzioni, caratterizzato da posizioni basse, calci bassi e colpi
portati in modo "esplosivo"; ora lo stile praticato ufficialmente dai militari dell'esercito
cinese.
Fnziqun ?
Hngji ?, pinyin wade

stile ampiamente conosciuto per via della sua efficacia nel combattimento e nel
rafforzamento del corpo del praticante. uno stile duro, basato molto sul wu hsing shaolin
ch'uan.
Meihuaquan ?
Hongquan , , ?
Baimeiquan ?
stile taoista del soppraciglio bianco, leggendariamente fondato e praticato da colui che
avrebbe tradito il monastero di Shaolin, il monaco Pak Mei.
Tongbeiquan ?
Lanshoumen ?;
Sanhuang Paochui ?;
Bafaquan ?;
Mingtangquan ?;
Mizongquan ?;
Sunbinquan ?;
Rougongmen ?;
Kejiaquan ?;
Yingmenquan ?;
Feihuquan ?;
Goujiaquan ?;

Stili imitativi Xiangxingquan ? [modifica]


Ditangquan ? boxe del tappeto
Houquan ? boxe della scimmia
Heihuquan ? boxe della tigre nera
Huquan ? boxe della tigre
Longquan ? boxe del drago
Shqun ? boxe del serpente
Niqun ? boxe del Bue
Pai lung Ch'an ? Boxe del Drago Bianco
Tnglngqun ? Wade-Giles Tang Lang Ch'an boxe della mantide religiosa
Tanglonghushi ? stile della tigre e della mantide religiosa
Yingzhaoquan ? Wade-Giles Ying Jow Pai Ch'an boxe dell'artiglio dell'aquila
Zuijiuquan ? boxe dell'ubriaco
Tai Shing Pek Kwar ? boxe della scimmia

Wushu tradizionale e Wushu moderno [modifica]


Tradizionale [modifica]
Wushu Moderno [modifica]
Wushu Moderno sportivo [modifica]

Il Wushu moderno sportivo stato sport dimostrativo alle Olimpiadi del 2000. Alle Olimpiadi di
Pechino del 2008 si tenuta una competizione di Wushu ma non stato uno dei 28 sport ufficiali. Il
Wushu moderno pu essere suddiviso in 2 rami principali detti Taolu e Sanshou. Con Taolu si
indicano delle sequenze di movimenti codificate e concatenate nelle cosidette "forme", mentre con
il termine Sanshou si indica il combattimento.
Taolu [modifica]

Le sequenze di movimenti seguono i principi di diversi metodi e stili, e possono essere a mano nuda
o con attrezzi ed armi.
Chang Quan [modifica]

(Cinese: , Pinyin: Changquan) letteralmente Chang = lungo, Quan = pugno. L'origine del
Changquan si fa risalire all'imperatore Song Taizu e le sue tecniche si trovano descritte nel trattato,
sugli stili del Wushu, del Generale Qi Jiguang.
In epoca moderna il Changquan diventato la disciplina nazionale pi diffusa, seconda solo al
Taijiquan, e la sua tecnica stata codificata in forme chiamate Taolu. La particolarit principale del
Changquan costituita dai gesti ampi e distesi, con movimenti agili e rapidi nei quali la mano si
allunga per attaccare a distanza. Il passo veloce, il salto elevato, le sequenze di movimenti
caratterizzate da un ritmo vivace ma variato, dove alla velocit si alternano lentezza ed alcune
pause.
Le posizioni statiche sono molto solide, i ritmi chiaramente definiti e i colpi molto precisi e le doti
acrobatiche degli atleti sono molto evidenziate.
Attraverso gli esercizi si accresce la forza, la velocit, l'agilit, la flessibilit e la resistenza, viene
stimolato lo sviluppo fisico, ci si addestra nella tecnica di difesa e di attacco.
Lo studio del Changquan include anche la conoscenza delle 4 armi di base: il bastone e la lancia armi lunghe; la spada e la sciabola - armi corte.
Nan Quan [modifica]

(Cinese: Pinyin: Nanquan) traducibile in Nan = sud, Quan = pugno. Il termine


Nnqun indica linsieme di stili delle arti marziali cinesi che si sono originati e sviluppati a sud del
fiume Yangtze, che conobbe una grande diffusione intorno al 1960.
Il Nnqun contemporaneo uno stile moderno, creato durante la grande rivoluzione culturale,
derivato da alcuni degli stili pi diffusi della regione del Guangdong, del Guangxi, del Fujian e
dello Zhejiang fuse ad alcuni aspetti dei metodi di famiglie tradizionali come Hong, Li, Liu, Mo e
Cai.
La forza dei movimenti deriva da posizioni ristrette e stabili in cui le rotazioni rapidissime della vita
generano una serie di movimenti veloci, forti e repentine delle braccia predilette alle tecniche di
gambe, al punto che in Cina popolare il detto Nanquan Beitui(pugni al Sud e calci al Nord).
Il Nanquan comunque caratterizzato nella sua pratica ed espressione da una ricca serie di
fondamentali, gesti tecnici e gruppi di movimenti inconfondibili, sebbene nelle forma da

competizione libere attualmente si vada perdendo alcuni di questi aspetti per guadagnare nelle
prestazioni atletiche e nellestetica pi fine ed aggraziata.
Inconfondibile rimane comunque lutilizzo delle mani e delle dita (Shou fa, Zhi fa) e la postura
durante lesecuzione delle tecniche di pugno.
Le caratteristiche peculiari e distintive del Nnqun consistono in movimenti e tecniche veloci,
potenti, ferme e decise, con posizioni statiche e spostamenti solidi e repentini ma allo steso tempo
agili, e rispetto alleleganza ed alla leziosit degli stili del Nord, esprime grande forza e vigore,
espresso anche attraverso urla, dette fasheng, che rappresenta o riproduce le caratteristiche di
animali, aspetto interpretabile come il predecessore del kiai caratteristico delle Arti Marziali
nipponiche e coreane.
Anche il Nnqun prevede lutilizzo di molteplici armi, come la sciabola del Sud - Nandao , ed
il bastone del Sud - Nangun , diverse dalle armi del Nord sia nellaspetto sia nel maneggio e
nellesecuzione tecnica dei fondamentali; anche le armi sono incluse nelle forme prestabilite (taolu)
durante le competizione ufficiali.
Le armi [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Elenco delle armi tradizionali cinesi.

Nelle arti marziali cinesi l'uso delle armi si sviluppato parallelamente alla pratica a mani nude.
Nel Wushu moderno le armi fondamentali sono:

la sciabola (Cinese: , Pinyin: Dao);


il bastone (Cinese: , Pinyin: Gun);
la spada (Cinese: ; Pinyin Jian);
la lancia (Cinese: ; Pinyin: Qiang).

Sanshou, Sanda [modifica]

Il Sanda (o Sanshou) l'erede sportivo dell'antica tradizione del combattimento a mani nude cinese
e nel passato le competizioni di combattimento libero erano molto popolari.
Dal punto di vista tecnico questa disciplina permette di utilizzare un'ampia variet di tecniche che
comprendono colpi portati con le gambe, pugni e proiezioni ovvero tecniche che prevedono
l'atterramento dell'avversario durante le azioni di corpo a corpo.
Il combattimento e l'addestramento prevede che si indossino adeguate protezioni: guantoni,
paradenti, caschetto, corpetto, conchiglia e paratibie.

You might also like