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Fede e ragione. Il vicolo cieco di Ratisbona.

di Carlo Rossi
http://chiarodiluna-karl.blogspot.it/2015/01/fede-e-ragione-il-vicolo-ciecodi.html

Oggi, come spesso nel passato, si uccide in nome di Dio. Fuori dei confini dell'
Europa, in Africa e Asia, sono migliaia le vittime dei conflitti religiosi.
Citatissimo ancora il discorso pronunciato da papa Benedetto XVI nell' aula
magna dellUniversit di Regensburg (Ratisbona) il 12 settembre 2006:
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/speeches/2006/september/do
cuments/hf_ben-xvi_spe_20060912_university-regensburg_it.html
"L'imperatore, dopo essersi pronunciato in modo cos pesante, spiega poi
minuziosamente le ragioni per cui la diffusione della fede mediante la
violenza cosa irragionevole. La violenza in contrasto con la natura di Dio e
la natura dell'anima. "Dio non si compiace del sangue - egli dice -, non agire
secondo ragione, , contrario alla natura di Dio".
""Non agire secondo ragione, non agire con il logos, contrario alla natura di
Dio", ha detto Manuele II, partendo dalla sua immagine cristiana di Dio,
all'interlocutore persiano. a questo grande logos, a questa vastit della
ragione, che invitiamo nel dialogo delle culture i nostri interlocutori".
"E tuttavia, la moderna ragione propria delle scienze naturali...porta in s,
come ho cercato di dimostrare, un interrogativo che la trascende insieme con
le sue possibilit metodiche. Essa stessa deve semplicemente accettare la
struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le
strutture razionali operanti nella natura come un dato di fatto, sul quale si
basa il suo percorso metodico. Ma la domanda sul perch di questo dato di
fatto esiste e deve essere affidata dalle scienze naturali ad altri livelli e modi
del pensare alla filosofia e alla teologia".
Benedetto XVI fa appello a una Ragione connaturata a Dio e condivisa dagli
uomini. Entro questa comune cornice dovrebbe maturare un proficuo dialogo
tra culture. Ma questa Ragione astratta, che consente di risolvere problemi
procedendo dall' essenza all' esistenza, la ragione dei cristiani e del
pensiero critico sorto dalla riflessione sull' impresa scientifica? Due citazioni
sembrano portare su altre vie, quelle del razionalismo critico e, insieme, dell'
umile accoglimento della Rivelazione e della Tradizione.
Domenica 11 gennaio 2015 i cattolici hanno ascoltato a messa come prima
lettura Isaia 55:

[8] Perch i miei pensieri non sono i vostri pensieri,


le vostre vie non sono le mie vie ...
[9] Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.

http://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PO1.HTM
La stessa impresa scientifica, con i suoi successi ma anche con i suoi errori e
le sue rivoluzioni, induce ad accogliere una visione critica della ragione
umana. Una lettera di Charles Darwin, riportata da Stephen Jay Gould in uno
dei suoi rigorosi scritti divulgativi, offre una sintesi fulminante:
"Darwin...sospettava che il cervello umano, evoluto per altre ragioni nel corso
di molti milioni di anni, potesse essere male equipaggiato per risolvere gli
interrogativi pi profondi e astratti sul significato ultimo della vita. Come
scrisse al botanico americano Asa Gray nel 1860: Ho la nettissima
impressione che tutta la materia sia troppo profonda per l'intelletto umano.
Un cane potrebbe speculare altrettanto bene sulla mente di Newton"".
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e
%20Cultura/2009/01/darwin-per-ogni-bandiera_2.shtml
Occorre prevenire e reprimere l' intolleranza e le minacce alla misura di
libert che contraddistingue l' Occidente. Perch? Perch altrimenti tolleranza
e libert verranno meno. Tutto qui.

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