Professional Documents
Culture Documents
abitato, anche solo per pochi istanti, posso assicurare che la vera gioia
qualcosa di molto semplice [...]. Basta fermarsi, tacere, ascoltare e
guardare [...].
Essere cosciente consiste nel contemplare i pensieri. [...] Esercitare la
coscienza il modo per vivere serenamente senza di lei: totalmente
ora, totalmente qui" (pp. 22-31)
Ecco: qualcosa di molto importante e su cui spesso c' fraintendimento
quando pratichiamo. La meditazione non un continuo distaccarsi dalla
realt, in una condizione di osservatore lontano da essa, da ci che ,
dall'evento, dall'azione, dall'immersione semplice nella datit del
momento. Non questo stato catatonico di perpetua attenzione in una
presa di distanza dal flusso delle cose. Questa sarebbe una pratica che per la verit portata avanti da molti - che nasce dalla paura.
dare alla paura il nome altisonante di meditazione.
Si passa da l, che sia chiaro. un momento importante di chiamiamolo cos - allenamento: un momento che spesso dura anche il
suo tempo. Ma un momento. Ma poi: "Dal tanto guardare l'andirivieni di
questi cavalloni, sto cominciando a trasformarmi nei flutti stessi". S,
deve esserci questa immersione, questa trasformazione che spezza
totalmente la distinzione tra il soggetto e l'oggetto, tra l'osservatore e
l'osservato. Altrimenti non sar mai una pratica liberante, una pratica di
gioia: ma un continuo, snervante esercizio da palestra. Pu divertire,
essere un gioco. Ma non meditazione.
Come si dice a conclusione di questo brano: il lavoro sull'essere
cosciente-di deve approdare alla liberazione da esso. Allora s: c' solo
l'istante, non pi colui che lo osserva, non pi ci che veniva osservato.
Tutto glorificato, tutto quello che : c' solo quell'.