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iii. Parigi:
1. scuola cattedrale di Notre-Dame e nascita delluniversitas alla met del XII
secolo;
2. grande numero di docenti e prestigio dellistituzione;
3. studi teologici;
iv. Oxford: filiazione di Parigi (dopo il 1167);
v. Cambridge: inizi del XIII secolo;
vi. Padova (1222);
vii. Napoli:
1. fondazione federiciana (1224);
2. divieto per i sudditi di recarsi a studiare allestero e privilegi economici per
gli studenti;
3. formazione del personale amministrativo per il Regno;
e. assunzione del controllo sulle universit da parte di sovrani e papi: sottomissione ai pubblici
poteri.
4. Lorganizzazione degli studi universitari:
a. autonomia organizzativa;
b. i luoghi:
i. lezioni in case dei maestri o in sale affittate;
ii. assemblee, esami e dispute in chiese e conventi;
c. la lectio: lettura e commento delle opere degli autori fondamentali;
d. la disputatio:
i. scelta di una quaestio;
ii. il baccelliere presenta la quaestio agli studenti e risponde alle loro obiezioni;
iii. il giorno successivo, il maestro presenta la determinatio (sintesi) ed espone la
propria tesi;
e. la quaestio quodlibetalis:
i. una o due volte allanno alla presenza di tutti i membri della facolt;
ii. il maestro tenuto a rispondere alle domande del pubblico su qualsiasi argomento;
iii. il giorno successivo il maestro presenta la determinatio e precisa il suo pensiero,
spesso colmo di elementi originali;
f. esercitazioni pratiche e ripetizioni scritte e orali;
g. titoli e carriera:
i. carriera accademica, ecclesiastica o funzionariale;
ii. baccalaureato e accesso al grado di assistente grazie alla discussione di una quaestio
di fronte a quattro maestri;
iii. dottorato dopo il superamento di due dispute con tutti i baccellieri e i maestri della
facolt e lofferta di un sontuoso banchetto;
h. facolt:
i. medicina: Salerno, Montpellier, Bologna, Padova;
ii. filosofia e teologia: Parigi;
iii. diritto: Bologna;
i. la Scolastica:
i. opere di Aristotele in traduzione e commenti degli interpreti arabi, tra cui Averro
(1126-1198);
ii. inquadramento unitario della cultura del tempo;
iii. difficile conciliazione del pensiero aristotelico con la dottrina cristiana: divieto di
utilizzazione delle opere scientifiche e metafisiche;
iv. Alberto Magno (1205-1280);
v. Tommaso dAquino (1225-75): la Summa theologiae e il tentativo di unire scienza e
fede attraverso luso dei procedimenti logici;
j. la cultura del diritto:
i. studio della giurisprudenza e della legislazione romane;
ii. generazione dei glossatori: glosse a margine dei manoscritti;
iii. Irnerio e i quattro dottori;
iv. generazione dei commentatori: trattazioni sistematiche.
ii. azione di Pietro Valdo: ricco mercante lionese spogliatosi dei suoi beni attorno al
1170;
iii. diritto-dovere di predicare il Vangelo;
iv. vano tentativo di ottenere lapprovazione ecclesiastica: condanna (Lucio III, Ad
abolendam, 1184);
c. gli Umiliati;
d. i Catari:
i. esigenza di rinnovamento morale;
ii. dottrina e gerarchia alternative, con pratiche sacramentali definite;
iii. dualismo manicheo;
iv. lotta contro violenza e materialit;
v. povert e ascesi.
8. Gli ordini mendicanti:
a. il francescanesimo:
i. san Francesco (1182-1226);
ii. rinuncia alle ricchezze e vita povera secondo linsegnamento di Cristo e del
Vangelo;
iii. frati minori: umilt;
iv. rottura rispetto alla tradizione degli ordini ricchi e potenti: rifiuto della propriet
personale;
v. conformazione totale al modello del Cristo;
vi. mendicit;
vii. diffidenza delle gerarchie ecclesiastiche;
viii. riconoscimento informale di Innocenzo III (1210) e approvazione della regola
(Onorio III, 1223);
b. i domenicani:
i. san Domenico di Guzmn (1170-1221);
ii. rifiuto della ricchezza e di ogni possesso: vita di elemosine;
iii. grande preparazione teologica e lotta contro gli eretici: esempio e predicazione;
iv. creazione e affidamento ai domenicani del tribunale dellinquisizione (1231);
c. evoluzione del francescanesimo:
i. diffusione dellordine;
ii. stabilizzazione dei frati in conventi e donazioni di immobili;
iii. introduzione di chierici e intellettuali nellordine;
iv. canonizzazione di Francesco (1228);
v. decisione papale: le propriet francescane appartengono formalmente alla Chiesa,
ma sono legittime;
vi. clericalizzazione progressiva dellordine;
d. lopera di Bonaventura da Bagnoregio:
i. generalato (1257-74) e rifondazione del francescanesimo;
ii. assunzione di compiti di natura pastorale: predicazione, confessione, cura danime;
iii. redazione della Legenda maior e distruzione delle biografie alternative;
iv. spaccatura tra spirituali e conventuali;
v. persecuzioni contro gli spirituali;
e. i frati minori:
i. presenza capillare in tutti gli ambienti sociali: strategia insediativa;
ii. servizio degli emarginati e degli umili;
iii. punto di riferimento del laicato e dei ceti dirigenti cittadini;
iv. il concilio di Lione (1274) riconosce solo gli ordini mendicanti gi approvati (non
carmelitani e agostiniani, riconosciuti solo nel 1298).