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Si definisce movimento, da un punto di vista sociologico, qualunque

formazione sociale collettiva relativamente strutturata che appare


identificabile per il fine dei suoi partecipanti e membri di difendere o
promuovere degli "oggetti" o delle situazioni che hanno una
connotazione sociale, e quindi delle implicazioni di fatto o di valore per un
gruppo pi o meno circoscritto di soggetti.
Inserito nel contesto dei comportamenti collettivi, il movimento
rappresentato da un gruppo dove i ruoli non sono ancora definiti e nel quale
le relazioni sociali sono per lo pi a carattere cooperativo e dotate di forte
carica emotiva. Solitamente il movimento focalizza l'attenzione su un
determinato obiettivo e si mobilita per conseguirlo.
Caratteristiche
Pi in generale, i movimenti sociali sono delle forme di aggregazione di
individui che esprimono un obiettivo di cambiamento, difesa o la promozione
di un fatto che ha connotazione sociale, o pi in generale che esprimono la
protesta. Sono azioni collettive tese a perseguire pi obiettivi di
trasformazione attraverso delle iniziative esterne allistituzione. Ci avviene
quando il sistema politico non in grado di rappresentare la societ civile e si
viene a creare una frattura tra societ politica e quella civile. Le forme sono
legittimate allinterno del gioco demografico, contrariamente a come avveniva
in passato. Gli anni 60 sono protagonisti di nuovi movimenti sociali.
In ambito sociologico
Definizione dei movimenti sociali
I movimenti sociali sono soggetti politici e sociali che si definiscono in base a:
1) Tipo di conflitto espresso: gli elementi che vengono portati allattenzione
della sfera pubblica da parte dei movimenti sociali, sono incentrati da
movimenti di carattere culturale, esigenze di auto-affermazione dellidentit
individuale, esigenze pi astratte e post materialiste. Sono legate a un livello
di istruzione pi alto, necessario per poter afferrare limportanza di
determinate questioni. I movimenti odierni guardano dunque ai Ceti medi
riflessivi in formazione (gli studenti). I conflitti non sono pi immediati, ma
richiedono un maggiore livello di consapevolezza rispetto al passato.
2) Identit e progetto: un movimento sociale tale se ha unidentit
collettiva condivisa e se presenta un progetto di cambiamento nella societ.
Tende alla rivoluzione, al cambiamento: la ribellione sociale, che pu

essere violenta (es. Brigate Rosse), una violenza di tipo espressivo dato che
la maggior parte dei movimenti sociali contemporanei esprimono istanze
democratiche radicali e pragmatiche. Esse, infatti, promuovono
trasformazioni parziali del sistema e si pongono come obiettivo principale,
appunto il Cambiamento. C per bisogno di una forza politica che
rappresenti le istanze del movimento, in quanto i movimenti sociali, di per s,
non sono in grado di rappresentarsi autonomamente.
3) Forme organizzative: un movimento sociale porta avanti un progetto di
cambiamento, ma non pu esistere alcun'azione collettiva senza
organizzazione: non vi politica senza ordine. I Partiti politici possiedono una
disciplina interna, sono costruiti per via gerarchica e i membri interni
beneficiano di una tessera di partito; i movimenti sociali invece presentano
unorganizzazione pi debole, poich non hanno tessera, hanno
organizzazione labile, partecipazione volontaria e libera, e soprattutto non
possiedono dirigenti a cui il membro deve rispondere del suo comportamento.
Pi essi sono complessi e pi difficile stabilire un controllo della piazza,
essendo complicato organizzare servizi dordine: una minoranza organizzata
riesce a prevalere su una maggioranza disorganizzata.
Le forme organizzative possono essere verticali, ossia prevedono un
dirigente posto a capo, il quale organizza il movimento stesso (societ
industriale, a partire dalla quale sono nati i partiti industriali), e reticolari,
ovvero strutturate secondo la logica secondo cui ispirata la rete internet (vi
sono elementi differenti tra loro, ma nessuno ha funzione dirigente), in cui i
diversi soggetti sono in contatto e stabiliscono lorganizzazione del
movimento, ma nessuno ha legemonia sugli altri. I movimenti odierni sono
strettamente legati alla logica reticolare, perch lorganizzazione pi veloce
e sfugge al controllo del potere. Tuttavia, altrettanto velocemente questi
movimenti tendono a non consolidarsi (stato latente).
Vicende dei movimenti sociali
I movimenti sociali si trasformano in base allo Stato nascente, alla
Mobilitazione, al Consolidamento e allIstituzionalizzazione:
1) Stato nascente: si richiedono leader profetici e carismatici in grado di
attirare lattenzione.
2) Mobilitazione: la fase in cui nascono le prime forme di organizzazione
del movimento, che comincia a rendersi visibile e a manifestarsi, aumentando
le adesioni ad esso. Si concretizzano le parole dordine che convincono ad
aderire al movimento.

3) Consolidamento: una volta diffuse le proprie istanze di rinnovamento, il


movimento si trova davanti a un bivio: se i leader del movimento generano
unorganizzazione pi solida, fondano partiti e delle sedi per essere
riconoscibili (costruiscono la macchina, i contatti, lamministrazione, non
infiammano le folle), si ha il Consolidamento, altrimenti si giunge alla
Smobilitazione, in cui il movimento sociale ha cattiva amministrazione e
dunque non riesce a consolidarsi; calano le adesioni ed aumenta il pericolo di
nascita di gruppi minori o terroristici.
4) Istituzionalizzazione: lultima fase, in cui non tutti i movimenti riescono a
giungere. Le organizzazioni decidono di diventare attori politici, di competere
nelle elezioni, legittimando alcune tematiche proposte. Si richiede un modello
di leadership esperto in politica, e un modello invece carismatico che riesca a
trarre voti allinterno di una situazione critica.
Secondo il sociologo Francesco Alberoni, il movimento rappresenta un
gruppo allo "statu nascenti", ovvero precede l'istituzionalizzazione dei ruoli e
la formalizzazione delle relazioni sociali al suo interno.
Il movimento operaio
Il primo esempio di movimento quello Operaio (a partire dal XIX secolo
rivoluzione industriale), in cui veniva sottolineato il conflitto tra capitale e
lavoro: uno dei problemi fondamentali della societ industriale era come
distribuire il capitale tra i lavoratori (conflitto risolto con la propriet privata,
sotto forma di profitti e salari pagati a coloro che vendevano la loro forza
lavoro impiegata in fabbrica). Il movimento operaio si battuto anche per
labolizione delle classi sociali, affinch venisse ampliato il suffragio; il
sistema economico avrebbe potuto cos produrre di pi in condizioni di
maggiore giustizia. Vi a seguire il movimento nazionalista (seconda met
del 900),
Nella societ post-industriale
Nella societ post-industriale, il settore industriale non pi di posizione
centrale, in quanto risulta centrale quello terziario, che produce e fornisce
servizi (insegnamento, sanit, pubblicit, commercio: tutto ci che non
riguarda lavoro agricolo e operaio). Il contributo dato al PIL dal settore
terziario cresce via via maggiormente. Si afferma quindi un declino del
movimento operaio, anche se da una parte prende la forma di Sindacato. A
partire dagli anni 60, nascono i movimenti sociali come quello femminista, per
i diritti civili, antinucleare ed ecologico, per i diritti omosessuali, antiglobalisti
(tutti facenti parte della societ post-industriale).

Meccanismo della contrattazione collettiva


Poich il livello salariale viene stabilito attraverso una contrattazione tra
lavoratori e datori di lavoro, il movimento operaio diventa un elemento di
attivit politica ortodossa, quindi istituzionalizzata. Il conflitto viene dunque
riconosciuto a livello istituzionale, e non pi un conflitto politico che mette in
discussione il funzionamento del sistema, ma ansi produce una
rappresentanza politica inserita nel contesto demografico.
Altri esempi di movimento sociale

Esempi di ordine generale: movimento culturale (es.


il punk), movimento artistico (es. il dadaismo), movimento letterario (es.
il decadentismo), movimento politico (es. il comunismo), movimento
sociale (es. movimento per i diritti umani), movimento popolare (es.
movimento autonomista), movimento religioso o spirituale (es. la New
age), ecc.

Mentre i movimenti sopra descritti con l'eccezione forse di quelli


artistico-letterari, in cui lo stesso termine "movimento" ha una valenza
affine ma differente coinvolgono in genere ampi strati di popolazione,
prefiggendosi modifiche rilevanti di uno status quo o del sentire comune
(dando in certi casi vita a sollevazioni per il conseguimento di un fine visto
come miglioramento di una certa condizione), esistono poi movimenti "di
nicchia", i cui fini sono per natura circoscritti a classi ristrette di persone.

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