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RINFORZO E ADEGUAMENTO DI ARGINI FLUVIALI: UN CASO DI STUDIO

Sabatino Cuomo1, Lorenzo Frigo2, Marco Modesto Manzo1


1
Dipartimento di Ingegneria Civile Universit di Salerno, 2 Geosintex srl
scuomo@unisa.it, lfrigo@geosintex.com,
Sommario
La presente nota verte sullanalisi geotecnica di un argine fluviale, sede di un fenomeno di dissesto durante un
recente evento di piena e successivamente rinforzato attraverso luso di materiali granulari e geosintetici di cui
vengono valutati gli effetti benefici rispetto alle condizioni di stabilit dellargine.

1. Introduzione
Gli argini fluviali si caratterizzano spesso per la elevata variabilit della stratigrafia e delle propriet
meccaniche dei terreni, per le condizioni di parziale saturazione nonch per le condizioni idrauliche al
contorno fortemente variabili nello spazio e nel tempo, soprattutto durante un evento di piena. In
particolare, la condizione di parziale saturazione dei terreni determina una diminuzione della
permeabilit del terreno allaumentare della suzione, definita come differenza tra la pressione dellaria
(ua) e la pressione dellacqua di porosit (uw). Ne consegue che, allinterno di un argine interamente
sommerso (o quasi) per effetto di una piena, possano localmente svilupparsi elevati valori del
gradiente idraulico e/o della pressione neutra, con un drastico peggioramento delle condizioni di
stabilit dellargine nel tempo. A tal riguardo utile osservare che le potenziali superfici di
scorrimento - cui corrisponde un coefficiente di sicurezza prossimo allunit - sono anchesse variabili
nel tempo per profondit e geometria, e ne consegue che la determinazione dei volumi di terreno
potenzialmente instabili richieda sempre una analisi geomeccnica particolarmente accurata.
Nella presente comunicazione si propone lanalisi di un argine fluviale (Cuomo et al., 2014), sede di
un fenomeno di dissesto occorso durante un recente evento di piena, che, successivamente, stato
rinforzato attraverso luso di materiali granulari e geosintetici tali da consentire allargine di
sopportare una piena analoga a quella risultata critica prima dellintervento di adeguamento e rinforzo.
2. Caso di studio
La nota riguarda un tratto di argine del fiume Tevere caratterizzato da una altezza di circa 10 m, con
inclinazione del pendio pari a circa 30 e costituito da sabbie limose ovvero limi sabbiosi disposti in
strati di spessore variabile tra 2 e 5 m. In figura 1a si riporta il profilo longitudinale del tratto di argine
in oggetto che, per una lunghezza circa pari a 250 m, stato sede di fenomeni di dissesto in occasione
della piena del 14 - 15 Novembre 2012. Prima del dissesto la stratigrafia dellargine risultava cos
costituita, se descritto dallalto verso il basso: sabbia rimaneggiata con detrito (strato A), sabbia
limosa (strato B), sabbia con limo (strato C), argilla con limo (strato D). In occasione della
suddetta piena, nella zona di interesse il livello idrico del Tevere salito in circa 60 ore da un valore
ordinario pari a 8.52 m s.l.m sino ad un livello massimo pari a 16.20 m s.l.m. (Modimar s.r.l., pers.
comm.). Tale livello si mantenuto costante per circa 24 ore per poi ritornare al valore ordinario in
sole 12 ore. Tale sequenza temporale risultata critica per largine che ha subito un fenomeno di
instabilit con superficie di scorrimento, localizzata a circa 4 m di profondit e lunga 15 m, che ha
interessato gli strati di terreno A e B (Fig. 1a).

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Chieti e Pescara, 14-15-16 luglio

A seguito del dissesto, largine stato risagomato nella sua porzione pi superficiale utilizzando
materiali granulari (R in figura 1) e sei file di geogriglie con spaziatura verticale pari a 0.8 m e sono
state anche installate 2 file di Filter Unit (FU) da 4 tonnellate (Kubota et al., 2007) che consistono in
sacchi a doppia rete con maglie di apertura 25 mm, realizzati in materiale polimerico (Poliammide o
Poliestere), riempiti con pietrisco, ciottoli o ghiaie aventi diametro compreso tra 50 e 200 mm, come
schematicamente riportato in figura 1b. I FU poggiano su uno strato di calcestruzzo magro. Dopo
lesecuzione dei lavori, precisamente nei giorni 1-2 febbraio 2014, si verificata una piena con livello
massimo simile a quello registrato nel novembre 2012 e, in questa occasione, non si verificato alcun
dissesto n si sono registrati rilevanti deformazioni dellargine o fenomeni di erosione superficiale.
Nella presente nota si analizzer il ruolo delle condizioni di parziale saturazione rispetto ad una rapida
modifica delle condizioni idrauliche al contorno, nonch il ruolo delle cartteristiche dei materiali
utilizzati per la risagomatura e per il rifonzo dellargine. Tale analisi si baser sulle risultanze di una
campagna di indagini condotta attraverso indagini convenzionali in sito e di laboratorio ed in
particolare si far riferimento ai dati derivati da 5 sondaggi spinti ad una profondit di 24 - 30 m, alle
propriet fisiche e ai parametri di resistenza dei terreni determinati in condizioni di totale saturazione.
+15.82

+16.20

a)

A
B

+16.20

+15.82

A
slip surface

b)

Filling material
Filter Unit (h=0.6m)

+8.52

+8.52
Concrete

+5.90

+5.60

30

+5.90

+5.60

C
-0.20

-0.20

D
0

5m

10m

5m

10m

Figura 1. Sezione dellargine: a) prima della piena del 14-15 Novembre 2012, b) dopo i lavori di rinforzo.

3. Modellazione geomeccanica
3.1 Metodi e analisi condotte
La risposta dellargine in relazione alle condizioni idrauliche imposte al contorno da eventi di piena
fluviale stata esaminata attraverso una analisi disaccoppiata delle pressioni neutre e delle condizioni
di stabilit dellargine. Tale approccio considera che le variazioni delle pressioni neutre modificano il
coefficiente di sicurezza del pendio mentre leffetto opposto viene trascurato, ipotesi questa accettabile
per terreni non collassabili, che non sono suscettibili a liquefazione statica ovvero ad analoghi
fenomeni di post-rottura (Cascini et al., 2013).
Lanalisi delle pressioni neutre in regime transitorio ed in condizioni di totale/parziale saturazione
stata condotta attraverso la risoluzione dellequazione di Richards (1931), Eq. 1:

kx
x
x

h
k y mw2
y
y

h
t

(1)

in cui h la quota piezometrica, kx e ky sono i coefficienti di permeabilit nelle due direzioni x e y, w


il peso specifico dellacqua, t il tempo, mw2 il coefficiente di variazione del contenuto dacqua in
volume ( ) rispetto alla suzione.
stato utilizzato un codice di calcolo commerciale agli elementi finiti SEEP/W (Geoslope, 2005),
schematizzando largine attraverso una maglia non strutturata (Fig. 2) di elementi triangolari, 2328 per
largine originario e 2017 per quello rinforzato, con dimensione media pari a 1 m e con zone di
maggior affinamento (0.2 m) laddove necessario per peculiarit geometriche e/o stratigrafiche. Le
condizioni al contorno assegnate al piano campagna corrispondono, per ciascun punto, ad una quota

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piezometrica pari al livello del fiume Tevere h(t) durante levento di piena, con la prescrizione di
contorno impermabile nei punti in cui la quota raggiunta dal fiume fosse pi bassa della quota
geometrica (z) dei punti stessi, cio h(t) < z. Il contorno laterale ed inferiore del dominio di calcolo
sono stati assunti impermeabili. Come condizione iniziale stata imposta una condizione idrostatica
delle pressioni neutre con falda corrispondente al livello medio del fiume. Al di sopra della linea
piezometrica, in ragione della granulometria dei terreni presenti a quelle quote (A e B), stata
considerata la presenza di una frangia capillare di 2 ovvero 4 m, al di sopra della quale stato assunto
un profilo di suzione costante con valore pari, corrispondentemente, a 20 ovvero 40 kPa. Da queste
ipotesi ne conseguita una porzione superficiale del pendio, di spessore compreso tra 3 e 5 m,
inizialmente in condizioni di parziale saturazione.
Utilizzando le suddette pressioni neutre si sono valutate le condizioni di stabilit dellargine con i
metodi dellequilibrio limite di Morgenstern and Price (1965) e Janbu (1954), (Cuomo et., al 2013a,b).
25

25

a)

16.2 m a.s.l.

15

8.52 m a.s.l.

10
5

b)

20

y (m)

y (m)

20

16.2 m a.s.l.

15

8.52 m a.s.l.

10
5

0 m a.s.l.

0 m a.s.l.

0
0

10

15

20

25

30

35

40

45

50

55

10

15

20

x (m)

25

30

35

40

45

50

55

x (m)

Figura 2. Discretizzazione spaziale per lanalisi delle pressioni neutre: argine originario (a) e rinforzato (b).

3.2 Caratterizzzione meccanica dei materiali

0.5
0.4

1.0E-02

A,B,C
D
R

Permeabilit (m/s)

Contenuto d'acqua volumetrico (-)

Per caratterizzare i terreni presenti rispetto alle variazioni delle pressioni neutre sono state derivate le
curve caratteristiche: la curva di ritenzione che lega il contenuto dacqua in volume ( ) alla suzione e
la curva di permeabilit (k) anchessa funzione della suzione. Non disponendo di misure sperimentali
dirette, si provveduto a ricavare le curve caratteristiche in modo indiretto facendo riferimento a
risultati di prove convenzionali di laboratorio ed alle procedure proposte da Kovacs (1981) e Aubertin
et al. (2003) che, partendo dalla curva granulometrica e dalla porosit del terreno in condizioni di
totale saturazione, consentono di stimare la curva di ritenzione. Questultima unitamente al valore di
permeablit in condizioni sature stata utilizzata per stimare la curva di permeabilit attraverso la
procedura di Fredlund and Xing (1994). Le curve cos ottenute per i terreni A-B-C-D sono in Fig. 2.
Per il materiale granulare (R) la curva di ritenzione stata selezionata dalla letteratua facendo
riferimento a sabbie fini (Fig. 2) mentre la curva di permeabilit stata stimata tramite la procedura di

0.3
0.2
0.1
0.0
-100

-60
-40
Pressione neutra (kPa)

-20

1.0E-06
1.0E-08

b)

a)
-80

1.0E-04

A,B
C
D
R
Filter Unit
Calcestruzzo

1.0E-10
-100

-80

-60
-40
-20
Pressioni neutre (kPa)

Figura 2. Curve di ritenzione (a) e curve di permeabilit (b) utilizzate per lanalisi delle pressioni neutre.

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Fredlund and Xing (1994), assumendo un coefficiente di permeabilit satura pari a 110-3 m/s (Fig. 2).
Le propriet fisico-meccaniche sono state desunte dalle indagini in sito e di laboratorio disponibili ed
risultato che gli strati di terreno costituenti largine nella sua configurazione originale hanno peso
dellunit di volume in condizioni di totale saturazione ( sat) pari a 16 - 18 kN/m3, considerato per
semplicit costante sia al di sopra che al di sotto della linea piezometrica, coesione efficace (c) pari a
3 - 45 kPa e angolo di attrito compreso tra 21 e 39, come dettagliato in Tab. 1. Per tenere conto delle
condizioni di parziale saturazione si utilizzato il criterio di resistenza di Fredlund et al. (1978):

c'

u a tg ' u a

u w tg

(2)

con b che rappresenta lincremento della resistenza al taglio dovuta alla suzione e che stato assunto
pari a 1/3 dellangolo di attrito nel caso dei terreni A and B, mentre stato considerato nullo per il
materiale di riempimento (R), Tab. 1.
I cosiddetti Filter Units (FU), sono stati caratterizzati con un peso dellunit di volume pari a 17.75
kN/m3 (FU Ecogreen 4T), angolo di attrito pari a 40, in ragione della presenza di ciottoli e ghiaia al
loro interno, un angolo b pari a 20 e con un valore di coesione, garantito dalla presenza della doppia
rete esterna in poliestere riciclato, che posibile stimare in circa 50 kPa secondo quanto riportato da
Hausmann (1990). A tal rigurdo, si evidenzia che si tenuto conto del possibile danneggiamento in
fase di installazione della rete riducendo la resistenza di un fattore pari a 1.2.
Le reti del Filter Unit sono state caratterizzate con una resistenza a trazione pari a 28 kN/m, resistenza
allo sfilamento dipendente dallo spessore di terreno di copertura e angolo di attrito pari a 0.9 volte
quello dei terreni a contatto con le georeti e, infine, si trascurato il creep delle georeti in quanto la
condizione di carico pi gravosa corrisponde alle fasi di installazione, Tab. 1.
Tabella 1. Propriet fisico-meccaniche dei materiali.
(N/m3) wn (%) Sr (%)
17
17
17
34.5 95.4
18
16
17.75
22

sat

A
B
C
D
Materiale di riempimento (R)
Filter Unit (FU)
Calcestruzzo magro

N
0.470
0.470
0.470
0.438
-

sat

0.470
0.470
0.470
0.438
0.350
0.467
0.5

ksat (m/s) c' (kPa) ' () b ()


510-6
3
26
8
510-6
3
26
8
110-5
3
26
110-6
45
21
110-3
0
39 0 - 13
3.510-3
50
40
110-4
0
40
-

4. Risultati e discussione
La risposta dellargine rappresentata nella figura 3 che mostra, con linee tratteggiate e per intervalli
di 6 ore, la configurazione geometrica della linea piezometrica durante levento di piena in esame.
Risulta piuttosto evidente che linnalzamento del livello del fiume rapido in relazione alla
permeabilit dei terreni originariamente presenti e ne consegue che la configurazione della linea
piezometrica mantenuta orizzontale (o quasi) solo per le prime 12 ore, dopo di che si verifica un
forte incurvamento della stessa. Tale risposta dellargine legata sia alla geometria/stratigrafia e sia
alle condizioni di parziale saturazione che determinano un basso valore iniziale della permeabilit dei
terreni. Complessivamente, durante la piena, negli strati pi superficiali dellargine si generano elevati
vaori del gradiente idraulico ed elevate pressioni neutre. Anche la discesa del livello del fiume
relativamente rapida e determina una differenza di quota tra il livello del fiume e la linea piezometrica
in corrispondenza del fronte dellargine.
Il fattore di sicurezza (FS) dellargine risulta pari a 1.347 ovvero 1.376, in dipendenza della altezza di
risalita capillare considerata (2 o 4 m), e diminuisce sensibilmente durante la fase di ritiro della piena
fino al raggiungimento delle condizioni di equiibrio limite dopo 85 ore (Fig. 4). utile osservare che

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la condizione iniziale non gioca alcun ruolo sul tempo di attingimento dellinstabilit che, viceversa,
legata allincremento di resistenza in condizioni di parziale saturazione ( b). Considernado le propriet
meccaniche di Tab. 1, si ottengono superfici di scorrimento profonde 4-5 m e con tempi di rottura pari
a t=85-93 ore, che sono in accordo con le evidenze in sito (Fig. 4).
Per largine rinforzato si simula una pi ridotta riduzione del coefficiente di sicurezza che non causa
per dissesti, come effettivamente osservato in sito. La risposta dellargine, dunque, assai diversa
poich la linea piezometrica, nel materiale di riempimento (R), si adegua piuttosto bene e subito al
livello del fiume sia in fase di salita che di discesa (Fig. 3). Tali differenze rispetto alla configurazione
originale possono attribuirsi alla risagomatura del pendio, alla parziale sostituzione dei terreni pi
superficiali ed alla posa in opera dei Filter Unit che funzionano da dreno alla base dellargine.
Al fine di confrontare le prestazioni dellargine in esame, nella sua configurazione originaria ed valle
dellinterevento di rinforzo, si ripota in figura 5 landamento del coefficiente di sicurezza (FS) nel
tempo. interessante osservare che lintervento di rinforzo modifica limitamente le condizioni di
stabilit dellargine nelle condizioni idrostratiche corrispondenti al livello medio fiume. Di fatto, la
posa in opera del materiale granulare e delle geogriglie controbilancia gli effetti negativi derivanti
dalla parziale rimozione del piede del pendio operata nellambito della risagomatura. Significative
sono, invece, le differenze che si riscontrano durante levento di piena, in quanto largine rinforzato
non diventa sede di elevate pressioni neutre negli strati pi superficiali, i geosintetici garantiscono un
25

t = 0 - 84 hours
16.2 m s.l.m.

15

54

48

8.52 m s.l.m.
0

10
5
0

y (m)

y (m)

20

10

15

20

25

30

35

40

45

48

8.52 m s.l.m.
0

10
5
0

16.2 m s.l.m.

15

0 m s.l.m.

t = 0 - 84 hours

20
54

25

50

55

0 m s.l.m.

10

15

20

25

x (m)
25

25

t = 84 - 120 hours
16.2 m s.l.m.

20

120

y (m)

y (m)

96

8.52 m s.l.m.

10
5
0

10

15

20

25

30

40

45

50

55

t = 84 - 120 hours
16.2 m s.l.m.

35

40

45

90

15

96

8.52 m s.l.m.

120

10
5

0 m s.l.m.

35

20

90

15

30

x (m)

50

55

0 m s.l.m.

10

15

20

25

x (m)

30

35

40

45

50

55

x (m)

Figura 3. Evoluzione nel tempo della linea piezometrica per largine originario (a sinistra) e quello rinforzato
(a destra) per effetto delle condizioni al contorno registrate durante la piena del 14-15 Novembre 2012.
25
20

16.2 m a.s.l.

15.2 m a.s.l.

15
10
5
0

10

15

20

25

30

35

40

45

16.2 m a.s.l.

14.4 m a.s.l.

15
10
5

0 m a.s.l.

b)

Reinforced Leeve
t=46 hours (FS=1.175)

20

y (m)

y (m)

25

a)

Original Leeve
t=85 hours (FS=0.857)

50

55

x (m)

0 m a.s.l.

10

15

20

25

30

35

40

45

50

55

x (m)

Figura 4. Superficie di scorrimento critica per largine (a) originario e (b) rinforzato (Cuomo et al., 2014).

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2.5
constant

2.5

draw-down
constant

flood - rising level

2.0

2.0

1.5

1.5

FS (-)

FS (-)

flood - rising level

1.0

Original levee, hcap=4m


Original levee, hcap=2m
Reinforced levee, hcap=4m, fib=0 (fill mat)
Reinforced levee, hcap=4m, fib=13 (fill mat)

0.5
0.0
0

20

40

60
t (h)

80

100

constant

draw-down
constant

Reinforced levee

1.0
Adopted solution (Table 1)
Different Filling Material (k=1e-4 m/s)
Different Filter Unit (k=3.5e-4 m/s)

0.5
0.0

120

20

40

60
t (h)

80

100

120

Figura 5. Fattore di sicurezza dellargine in varie ipotesi di calcolo (Cuomo et al., 2014).

adeguato coefficiente di sicurezza su superfici di scorrimento poco profonde ed i Filter Unit


ostacolano la formazione di superfici passanti per il piede del pendio. Ne consegue che le superfici di
scorrimento critiche diventano non planari e pi profonde rispetto alla configurazione originaria (Fig.
4). Tra laltro, si evidenzia pure il ruolo importante che la permeabilit del materiale granulare riveste
per le condizioni di stabilit dellargine (Fig. 5), a fronte di pi modeste modifiche che possono
attribuirsi alla permeabilit dei Filter Unit.
Ringraziamenti
Gli autori ringraziano Modimar s.r.l., Gruppo Nori s.r.l., e Geosintex s.r.l. che, secondo i propri ruoli e
responsabilit, hanno fornito i dati e le informazioni di progetto dellargine rinforzato in esame.
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