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A cura di Arcangelo Marseglia - Podologo

Universit degli Studi di Catanzaro


Magna Grcia
Facolt di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea di Podologo

BIOMECCANICA
DELLA
PELVI

A cura di Arcangelo Marseglia - Podologo

A cura di Arcangelo Marseglia - Podologo

La pelvi la struttura portante del tronco e degli arti inferiori. Essa ha


una funzione statica, in quanto trasmette il peso che grava su L5 agli
arti inferiori; ed una funzione dinamica, in quanto partecipa sia alla
deambulazione e, per tale motivo, appartiene attraverso l'osso iliaco,
al sistema biomeccanico dell'arto inferiore, sia ai movimenti del
tronco e, per tale motivo, appartiene attraverso il sacro, al sistema
biomeccanico del rachide. La regione sacro-iliaca costituisce una
zona di cerniera tra il rachide lombare e l'articolazione coxo-femorale.

Inoltre, la pelvi ha funzione di protezione e di sostegno per gli organi


in essa contenuti ed offre superfici per l'inserzione di muscoli dell'arto
inferiore e del tronco.
Sulla pelvi agiscono delle forze ascendenti, costituite dalla resistenza
al suolo e delle forze discendenti, costituite dalla gravit e dal peso

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del corpo; il centro di gravit del corpo situato in un punto posto


appena anteriormente al promontorio del sacro. Queste forze si
distribuiscono attraverso un sistema trabecolare osseo. Il peso che
grava su L5 si suddivide in due forze uguali; ciascuna di queste
attraversa l'ala del sacro, l'articolazione sacro-iliaca, l'ileo,
l'acetabolo, le branche del pube e l'ischio.
Le linee di forza discendenti dal sacro si scaricano, in ortostatismo,
sull'acetabolo, quindi alla parte superiore del femore, e sulla branca
pubica superiore; mentre in posizione seduta sulla tuberosit
ischiatica e sulla branca pubica inferiore. La resistenza del suolo al
peso del corpo, provocata dall'appoggio dei piedi al suolo, consiste in
linee di forza ascendenti trasmesse dal femore all'acetabolo e quindi
alla branca pubica superiore e, attraverso l'ileo e l'articolazione ileosacrale, al sacro.
Il cingolo pelvico, attraversato da forze opposte, si adatta alla propria
condizione biomeccanica di segmento intermediario, tra il rachide e
gli arti inferiori, con le sue tre articolazioni. Queste non sono delle
articolazioni di movimento, ma costituiscono un sistema legamentoso
di ammortizzazione delle sollecitazioni che il bacino riceve nella
stazione eretta.
Le forze ascendenti, attraverso l'arto inferiore, agiscono sull'osso
dell'anca determinandone un piccolo spostamento craniale e posteriore rispetto al sacro e quindi, in corrispondenza dell'articolazione
sacro-iliaca, la superficie auricolare dell'ileo scivola in posizione

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cranio-posteriore rispetto alla superficie auricolare del sacro,


considerato fisso, costituendo il micro-movimento ileo-sacrale.
Le forze discendenti, attraverso il rachide, agiscono sul sacro
determinandone un piccolo spostamento caudale ed anteriore rispetto
all'osso dell'anca e quindi, in corrispondenza dell'articolazione
sacroiliaca, la superficie auricolare del sacro scivola in posizione
caudo-ventrale rispetto alla superficie auricolare dell'ileo, considerato
fisso, costituendo il micro-movimento sacro-iliaco. Si descrive una
mobilit dell'osso dell'anca sul sacro, definita ileo-sacrale e una
mobilit del sacro sull'osso dell'anca, definita sacro-iliaca. Questa
mobilit costituisce la capacit di adattamento della pelvi tra il
rachide e gli arti inferiori. In realt, le forze ascendenti e discendenti
agiscono simultaneamente, quindi si determina uno scivolamento
simultaneo e reciproco dell'iliaco e del sacro.
Il ruolo fisiologico dell'articolazione sacro-iliaca e della sinfisi pubica
di ammortizzare, attraverso il sistema legamentoso ed i micromovimenti, le sollecitazioni discendenti ed ascendenti.
L'articolazione sacro-iliaca subisce movimenti indotti dal rachide o
dall'arto inferiore ed sede di limitati movimenti fisiologici, i quali
aumentano temporaneamente di ampiezza durante la gravidanza per
una lassit legamentosa di natura ormonale. Tale limitata mobilit
articolare sacro-iliaca tende a scomparire in et avanzata (sinostosi) o
in presenza di patologie (sacroileiti).

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