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DI DIRITTO

INTERNAZIONALE
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PARTE PRIMA
LE FONTI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE
Capitolo Primo: Il diritto internazionale: nozioni generali, teorie sul suo
fondamento giudirico, fonti ...................................................................

Pag.

11

15

27

Captolo Quinto: Le altre fonti del diritto internazionale .............................

29

Capitolo Sesto: La codicazione del diritto internazionale ........................

33

1. Nozioni generali. 2. Il sistema delle fonti.


Capitolo Secondo: La consuetudine .............................................................
1. Generalit. 2. Elementi costitutivi. 3. Casi particolari relativi alla formazione e allapplicabilit di una consuetudine. 4. Il diritto consuetudinario cogente (jus cogens).
Capitolo Terzo: I trattati .................................................................................
1. Generalit. 2. Classicazione. 3. Codicazione: la Convenzione di
Vienna sul diritto dei trattati. 4. La procedura di formazione dei trattati.
5. Adesione, riserve, dichiarazioni interpretative, entrata in vigore. 6. Applicazione e interpretazione dei trattati. 7. Emendamenti ai trattati. La
successione degli Stati nei trattati. 9. Cause di estinzione e invalidit dei
trattati. 10. I rapporti tra la consuetudine e il trattato.
Capitolo Quarto: Gli atti delle organizzazioni internazionali ......................
Atti a rilevanza interna. Atti a rilevanza esterna.

1. La Commissione di diritto internazionale (CDI). 2. I rapporti tra il diritto consuetudinario e laccordo di codicazione.

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Capitolo

IIL
L DIRITTO INTERNAZIONALE: NOZIONI GENERALI,
TEORIE
T
E
SUL SUO FONDAMENTO GIURIDICO, FONTI

1. Nozioni generali
Nozione di diritto internazionale: complesso delle norme, scritte e consuetudinarie, che disciplinano i rapporti tra i soggetti della Comunit internazionale.
Norme del diritto internazionale: sono tutte quelle regole di condotta il cui rispetto da considerarsi obbligatorio: al comportamento prescritto a carico di un soggetto fa costantemente riscontro una pretesa di un altro soggetto a che tale comportamento sia tenuto (GIULIANO).
Soggetti della Comunit internazionale: devono intendersi tutti gli enti che possiedono lastratta attitudine a divenire titolari di diritti e obblighi previsti dalle norme del diritto internazionale. Se,
in origine, la Comunit internazionale si qualicava come comunit di Stati, nel tempo la soggettivit stata riconosciuta anche alle organizzazioni internazionali e, pi recentemente, agli individui.
Pi controversa risulta lattribuzione dello status di soggetti internazionali ad altri enti che pure partecipano alla vita di relazione internazionale e ne sono da questa inuenzati (si pensi, ad esempio, ai popoli, ai movimenti di liberazione nazionale in primis la Palestina e alle imprese multinazionali).
 i suoi soggetti sono posti, sotto il prolo giuridico formale, su un
piano paritario
Peculiarit dellordinamento internazionale

 in assenza di un governo mondiale i suoi soggetti provvedono


autonomamente alla produzione e allesecuzione delle norme
 non esistono organi dotati di poteri coercitivi e sanzionatori (i tribunali internazionali nora istituiti hanno carattere facoltativo)
 vige listituto dellautotutela

Differenze

Il diritto internazionale, denominato anche diritto internazionale pubblico, non va confuso col diritto internazionale privato, che costituisce un ramo del diritto interno in quanto formato dal complesso delle norme giuridiche prodotte da uno Stato per regolare i rapporti privatistici collegati ad altri ordinamenti e stabilire i casi in cui vada applicato il diritto interno o quello straniero.

Capitolo 1 - Il diritto internazionale: nozioni generali, teorie sul suo fondamento giuridico, fonti

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 Teoria del diritto naturale: pone a fondamento del sistema delle relazioni internazionali, considerandola in grado di imporre delle regole di comportamento agli Stati pur in assenza di unentit
sovranazionale. Il suo maggior esponente fu GROZIO

teoria dellautolimitazione dello Stato:


non esiste un ordine giuridico internazionale in quanto lo Stato pu essere sottoposto soltanto a quegli obblighi che
esso stesso ha accettato attraverso un
libero atto di autolimitazione della propria sovranit (JELLINEK, JHERING).
Viene pertanto negata la validit di qualsiasi norma dellordinamento internazionale, qualora essa non sia espressione
di un vincolo che lo Stato si autonomamente imposto

teoria della volont comune: non da


negarsi lesistenza di un ordinamento giuridico internazionale; le norme di questultimo sono il risultato dellincontro delle singole volont statali in una volont comune. Il trattato-accordo o trattato-normativo
(Vereinbarung) rappresenta la sintesi della volont espressa dai singoli Stati, totalmente autonoma rispetto alla volont di
autolimitazione manifestata dallo Stato nel
concludere laccordo

teoria normativista pura: la validit delle norme giuridiche trova la sua giusticazione in una norma-base fondamentale che conferisce efcacia a tutto il sistema (KELSEN)

teoria sociologica francese: alla base


del diritto internazionale vi un sentimento di solidariet sociale in grado di spingere i soggetti della Comunit internazionale a ricercare il bene comune

teoria realista: considera lordinamento


internazionale come un dato di fatto rilevabile solo storicamente ovvero dalle
analisi delle forze sociali che lo hanno
generato e lo compongono. Uno dei suoi
pi ullustri esponenti fu QUADRI

 Teorie positiviste
(volontaristiche)

Fondamento giuridico del


diritto internazionale

 Teorie non volontaristiche

Parte Prima - Le fonti del diritto internazionale


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2. Il sistema delle fonti


Caratteri generali: lordinamento giuridico della societ internazionale un sistema atipico in
quanto le tre funzioni di produzione, accertamento e realizzazione coercitiva del diritto sono esercitate dagli stessi soggetti che compongono la Comunit internazionale, mentre negli ordinamenti interni
queste sono delegate ad organi ad hoc. Di fatto non esiste unassemblea legislativa preposta alla produzione normativa, manca un organo giudiziario avente carattere obbligatorio (essendo la funzione
giurisdizionale internazionale di natura arbitrale), e i soggetti dellordinamento procedono in via diretta alla realizzazione coercitiva di un diritto (autotutela).

Art. 38
Statuto della Corte internazionale di giustizia (CIG)

 Generalit: larticolo
dispone che nella soluzione delle con troversie la Corte applicher:

convenzioni internazionali, sia generali


che particolari, che stabiliscono norme
espressamente riconosciute tra gli Stati
in controversia

la consuetudine internazionale, come


prova di una pratica generalmente accettata come diritto

i principi generali di diritto riconosciuti


dalle nazioni civili

le decisioni giudiziarie e la dottrina degli


autori pi altamente qualicati delle varie nazioni, come strumenti sussidiari per
la determinazione delle norme di diritto

 Funzione: larticolo opera una mera ricognizione delle fonti utilizzate dalla Corte senza fornire alcuna gerarchia delle stesse
 Consuetudini: norme non scritte che formano il diritto internazionale generale, nel senso di vincolare tutti i soggetti della Comunit internazionale
 Trattati: sono fonti che devono alla norma consuetudinaria pacta
sunt servanda il fondamento della loro obbligatoriet, sono vincolanti solo per i soggetti che hanno concorso alla loro formazione
Classicazione delle fonti in
e costituiscono per questo il diritto internazionale particolare. Si
dottrina
distinguono in formali o materiali, a seconda che istituiscano ulteriori fonti di produzione di norme o regolino direttamente i rapporti giuridici tra gli Stati contraenti
 Atti vincolanti delle organizzazioni internazionali: sono fonti
previste dagli accordi istitutivi delle organizzazioni internazionali e
hanno efcacia per i soli Stati membri
 le consuetudini sono riconosciute unanimemente come fonti di primo grado
Gerarchia delle fonti

 per parte della dottrina anche i trattati sono fonti di primo grado,
mentre gli atti delle organizzazioni internazionali rappresentano
fonti secondarie

 alcuni Autori considerano invece gli accordi come fonti secondarie


e le fonti da essi previste come fonti di terzo grado

Capitolo 1 - Il diritto internazionale: nozioni generali, teorie sul suo fondamento giuridico, fonti
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In sintesi
Il diritto internazionale il corpus di norme che regolano la Comunit internazionale, un ordinamento atipico
o i cui soggetti (Stati, organizzazioni internazionali etc.), in assenza di un ente supesuperiore dotato di poteri coercitivi e sanzionatori, sono posti su un piano giuridico paritario
o e difendodifendono da s i propri interessi (attraverso listituto dellautotutela). Le fonti, enumerate dallo Statuto della Corte internazionale di giustizia allart. 38, si distinguono in consuetudini, trattati (anche deniti
accordi, patti o convenzioni) e fonti previste dagli accordi istitutivi delle organizzazioni internazionali.

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Parte Prima - Le fonti del diritto internazionale


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Capitolo

LA CONSUETUDINE

1. Generalit
Nozione: una regola non scritta avente carattere obbligatorio, che deriva dalla ripetizione di
un comportamento da parte dei soggetti della Comunit internazionale accompagnata dalla convinzione che tale comportamento sia conforme a diritto. Le consuetudini costituiscono il diritto internazionale generale e, sul piano gerarchico, sono fonti di rango primario.
 Diuturnitas o usus (elemento oggettivo): ripetizione costante e
uniforme di un dato comportamento
Elementi costitutivi

 Opinio juris ac necessitatis (elemento soggettivo): convincimento che un dato comportamento sia giuridicamente dovuto

2. Elementi costitutivi
2.1 La diuturnitas (Elemento oggettivo)
Nozione: la reiterazione di uno stesso comportamento da parte della generalit dei membri della Comunit internazionale.
 Formazione della volont degli Stati: devono manifestare con
atti commissivi o condotte omissive la propria volont a tenere un
determinato comportamento

Condizioni necessarie allaccertamento della diuturnitas

 Tempo di formazione: sebbene non esista una regola precisa,


comunque necessario che il comportamento tenuto dai soggetti
internazionali abbia carattere stabile ( quindi esclusa lesistenza
di consuetudini istantanee)
 Costante e uniforme pratica degli Stati: il comportamento deve
essere ripetuto nel tempo e univocamente interpretabile
 Generale applicazione da parte degli Stati: la consuetudine deve
trovare fondamento in un comportamento comune alla generalit
degli Stati. Generalit non signica totalit, ma implica che il comportamento sia tenuto dalla maggior parte degli Stati, in particolare da quelli i cui interessi sono toccati nello specico

2.2 Lopinio juris sive necessitatis (Elemento soggettivo)

Nozione: la convinzione di uno Stato che un dato comportamento sia giuridicamente dovuto
perch corrispondente ad un imperativo giuridico. Lelemento dellopinio iuris consente di distinguere
una norma consuetudinaria dalla comitas gentium (cortesia internazionale).

Capitolo 2 - La consuetudine
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2.3 Accertamento dellesistenza di una consuetudine


 Tesi dualistica (ormai prevalente): afnch possa affermarsi una
regola consuetudinaria necessaria la presenza di entrambi gli
elementi (soggettivo e oggettivo)

che risolve la consuetudine nel solo elemento dellusus: considera lopinio iuris la
conseguenza psicologica dellesistenza
delle norme consuetudinarie. Non accettabile perch rende impossibile distinguere le consuetudini dai meri usi (regole di cortesia internazionale che gli Stati
osservano senza sentirne limperativit)

che risolve la consuetudine nel solo elemento dellopinio iuris: perch si formi
una consuetudine sufciente che un
comportamento sia ritenuto giuridicamente dovuto. Ammette lesistenza di
consuetudini istantanee

Dottrina
 Tesi monista

3. Casi particolari relativi alla formazione e allapplicabilit di una


consuetudine
Generalit: esistono casi particolari in cui la formazione e lapplicabilit di una norma consuetudinaria coinvolgono un numero pi limitato di soggetti internazionali.
 ad opera degli Stati particolarmente interessati: la maggiore rilevanza della prassi di tali Stati fu riconosciuta dalla sentenza della CIG
sulla piattaforma continentale del Mare del Nord (1969). Nel delimitare la piattaforma occorreva considerare innanzitutto il comportaFormazione della consuetumento degli Stati con litorale rispetto a quelli privi di sbocco sul mare
dine
 ad opera di un gruppo di Stati (cd. consuetudine particolare):
il caso ad es. delle consuetudini locali o regionali, nate tra gli Stati appartenenti ad una stessa area geograca

 agli Stati obiettori


persistenti (persistent objectors): osApplicabilit della consuesia agli Stati che tentudine
tano di impedire la
formazione di una
consuetudine o negano la sua esistenza

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obiezione di una pluralit di Stati: la norma non pu essere applicata nei loro confronti (e perde anche la sua connotazione di diritto generale/consuetudinario)

obiezione di uno Stato:

per altri (CONFORTI, CASSESE) la norma applicabile. In caso contrario essa


perderebbe la sua connotazione di diritto generale per assumere quella di accordo tacito

per alcuni Autori (GIULIANO, BALLARINO) se la contestazione persistente e


inequivocabile la norma non pu essere
applicata (cd. eccezione di applicabilit)

Parte Prima - Le fonti del diritto internazionale


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Applicabilit della consue-  agli Stati di nuova


tudine
formazione:

secondo unanime dottrina la norma applicabile

4. Il diritto consuetudinario cogente (jus cogens)


Nozione: complesso di norme consuetudinarie aventi rango gerarchico superiore rispetto alle
altre consuetudini che, ex art. 53 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati (1969), non sono
derogabili, n modicabili, a meno che non si formi una nuova norma internazionale dal medesimo
carattere cogente.
Obblighi derivanti da una norma di jus cogens: dalle norme di jus cogens discendono obblighi erga omnes, nel senso che la violazione di tali norme da parte di uno Stato impone a tutti gli altri Stati di reagire per porre ne allillecito.
 norme che attengono al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale (es. divieto delluso della forza)
 norme relative al rispetto dei diritti fondamentali delluomo (es.
divieti di genocidio, schiavit, apartheid, trattamenti inumani e degradanti)

Principali norme di jus cogens


 norme riguardanti il processo di decolonizzazione (es. diritto allautodeterminazione dei popoli)

 norme che disciplinano i rapporti economici internazionali (es.


divieto di comportamenti che rechino pregiudizio alleconomia di
altri Stati)
In sintesi

La consuetudine , sostanzialmente, lunica fonte di diritto internazionale vincolante per tutti i soggetti della Comunit internazionale, assumendo, cos, carattere di diritto generale: ci vale anche
per gli Stati che non hanno partecipato alla sua formazione perch sorti in un periodo successivo,
mentre dubbi in dottrina sorgono in merito allapplicabilit di una consuetudine agli Stati cd. persistent objectors.
I suoi elementi costitutivi sono la diuturnitas (reiterazione costante nel tempo) e lopinio juris ac necessitatis (convincimento che ci che essa prescrive costituisca un obbligo giuridico).
Per accertare la formazione di una consuetudine occorre rilevare la prassi degli Stati, soprattutto
di quelli pi direttamente interessati dal contenuto della consuetudine stessa. Alcune consuetudini entrano in vigore tra un gruppo di Stati: il caso, ad es., delle consuetudini localii o regionali.
Parte del diritto consuetudinario assume un particolare carattere cogente, potendo essere derogato o modicato solo da norme successive della medesima natura, e obbliga tutti i soggetti internazionali a reagire in caso di sua violazione.

Capitolo 2 - La consuetudine

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Capitolo

I TRATTATI

1. Generalit
Nozione: il trattato lincontro delle manifestazioni di volont di due o pi soggetti di diritto internazionale dirette a creare, modicare o estinguere norme giuridiche internazionali. I termini
trattato, accordo, patto, convenzione etc. possono essere utilizzati indistintamente, mentre con le
espressioni Carta o Statuto si fa riferimento ai soli trattati istitutivi di organizzazioni internazionali.
Lidoneit dellaccordo internazionale a creare norme giuridicamente vincolanti per le parti si fonda sulla norma consuetudinaria pacta sunt servanda.
Laccordo internazionale prevale, nei rapporti tra le parti, sulle consuetudini (ad eccezione di quelle che costituiscono jus cogens).

Caratteristiche

 fonte di norme particolari, valide cio solo per le parti contraenti


 Ha origine volontaria

2. Classicazione
 bilaterali: regolano i rapporti e gli interessi specici intercorrenti
tra due Stati
In base al numero delle parti contraenti

 multilaterali: regolano materie di interesse pi generale e sono


stipulati da una pluralit di Stati
 semicollettivi: considerano un insieme di Stati portatori di un interesse comune come una sola parte contraente

In base alla facolt di ade-  chiusi: non ammettono ladesione


sione per gli Stati terzi (ri-  aperti: contengono una cd. clausola di adesione (o accessione)
guarda solo i trattati multilaterali o semicollettivi)
In base alloggetto

 politici, commerciali, di navigazione etc.

In base alla durata dei loro


effetti

 permanenti

In base al loro contenuto

 transitori
 contenenti norme materiali: disciplinano il comportamento delle
parti contraenti
 contenenti norme formali: istituiscono fonti che producono ulteriori norme

Capitolo 3 - I trattati
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3. Codicazione: la Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati


Caratteristiche: adottata il 23-5-1969, entrata in vigore solo il 27-1-1980, la Convenzione largamente riproduttiva delle norme consuetudinarie relative al procedimento di formazione e allefcacia degli accordi, alle riserve e alle cause di invalidit, estinzione e sospensione dellapplicazione delle norme in essi contenute.
La Convenzione stata resa esecutiva in Italia con L. 12 febbraio 1974, n. 112.
 Accordi stipulati dopo la sua entrata in vigore
Ambito di applicazione

 Accordi stipulati dalle sue parti contraenti


 Accordi stipulati tra Stati (non anche fra Stati e altri soggetti di diritto internazionale o fra questi altri soggetti)

4. La procedura di formazione dei trattati


Principio generale: nel procedimento di formazione di un trattato vige il principio della libert di forma, in virt del quale qualsiasi manifestazione di volont valida, purch sia ritenuta tale da tutti i soggetti partecipanti allaccordo.

il negoziato costituisce la fase delle trattative cui prendono parte i rappresentanti plenipotenziari degli Stati al ne di concordare le regole da inserire nel testo del
trattato

la rma ha una funzione di autenticazione del testo del trattato, che non potr pi
essere modicato (trattati bilaterali) se
non aprendo un nuovo ciclo di negoziati

la ratica consiste nella dichiarazione di


volont dello Stato ad impegnarsi allosservanza del testo sottoscritto. Lart. 14
Conv. di Vienna equipara la ratica allaccettazione e allapprovazione

lo scambio delle ratiche per gli accordi bilaterali e il deposito delle stesse per
i trattati multilaterali o per gli accordi conclusi in seno ad organizzazioni internazionali (il depositario pu essere un governo statale o unorganizzazione internazionale)

la registrazione presso il Segretariato


delle Nazioni Unite che ne cura la pubblicazione. prevista dalla prassi internazionale pi recente

la rma rappresenta latto attraverso cui


il trattato si perfeziona ed entra in vigore;
nel caso di trattato negoziato a distanza,
la prestazione del consenso avviene mediante lo scambio di note diplomatiche

la ratica non necessaria

 Procedimento solenne. Si articola


nelle seguenti fasi:
Procedimenti tipici

 Procedimento in
forma semplicata

16

Parte Prima - Le fonti del diritto internazionale

5. Adesione, riserve, dichiarazioni interpretative, entrata in vigore

Adesione

 la possibilit che uno Stato terzo entri a far parte di un accordo,


precedentemente stipulato da altri Stati, se questi hanno inserito
nel testo una cd. clausola di adesione
 Per i Trattati istitutivi di organizzazioni internazionali lammissione
di un nuovo Stato generalmente subordinata allaccettazione degli Stati membri o degli organi della organizzazione

un atto unilaterale attraverso cui lo Stato mira ad escludere o modicare leffetto giuridico di alcune disposizioni di un
trattato multilaterale nella loro applicazione

formulata per iscritto e comunicata alle


altre parti contraenti. Pu essere ritirata
in qualsiasi momento, si intende accettata se non sono avanzate obiezioni entro un anno dalla notica

riserve eccettuative: quelle con cui uno


Stato, apponendole, esclude per s leffetto giuridico di alcune disposizioni del
trattato

 Tipologie

riserve modicative: quelle con cui uno


Stato, apponendole, modica per s leffetto giuridico di alcune disposizioni del
trattato, anche se in relazione ad una determinata fattispecie

 Ammissibilit: la
possibilit di apporre
riserve risulta direttamente dal trattato o,
in assenza di espressa previsione, ammessa dalla Conv. di
Vienna sul diritto dei
trattati quando le riserve:

siano formulate contestualmente allatto


di sottoscrizione, ratica, accettazione o
approvazione di un trattato, ovvero allatto di adesione

siano formulate rispettando le norme del


trattato ad esse relative

siano compatibli con loggetto e lo scopo del trattato

Stato che appone la riserva e Stati che


non hanno mostrato alcuna obiezione alla stessa. Laccordo si forma solo
in parte, escludendo, cio, le clausole
oggetto di riserva. Tra gli altri Stati partecipanti, invece, laccordo si forma integralmente

 Nozione

 Procedura

Riserva

 Effetti

Capitolo 3 - I trattati
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17

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Stato che appone una riserva e Stato


che solleva obiezione alla stessa. Laccordo tra i due Stati non si forma, in quanto lo Stato obiettore ritiene che la riserva
sia incompatibile con loggetto e lo scopo del trattato. Mentre lo Stato obiettore
e lo Stato che ha posto la riserva non
sono reciprocamente vincolati, entrambi
sono per impegnati nei confronti degli
altri partecipanti: tra lo Stato obiettore e
gli altri Stati infatti laccordo si forma integralmente e, tra lo Stato che ha posto
la riserva e gli Stati non obiettori, laccordo si forma solo parzialmente, escludendo le clausole oggetto di riserva

Riserva

 Effetti

Dichiarazioni interpretative

 Atti unilaterali con cui una parte contraente precisa o chiarisce il


senso e la portata che intende attribuire al trattato o ad alcune sue
disposizioni

Entrata in vigore

 Nei trattati bilaterali viene specicata dalle parti e segue la fase di


deposito e di scambio delle ratiche (art. 24 Convenzione di Vienna). Nei trattati multilaterali in genere subordinata al deposito di
un determinato numero di ratiche e al trascorrere di un certo lasso di tempo da quando esse sono state depositate. In mancanza
di espresse disposizioni nel testo si richiede la manifestazione del
consenso di tutti gli Stati che hanno partecipato al negoziato

6. Applicazione e interpretazione dei trattati

il trattato vincola le sole parti contraenti

principio della irretroattivit dei trattati: le norme convenzionali non regolano atti o fatti anteriori alla loro entrata in
vigore, salvo che sia diversamente previsto dal trattato

principio della applicabilit a tutto il


territorio delle parti contraenti, salvo che
sia diversamente previsto dal trattato

se uno Stato, gi vincolato ad un altro da


un accordo, stipula con lo stesso soggetto un nuovo trattato in tutto o in parte incompatibile con il precedente vale il
principio generale in base al quale un
trattato successivo pu abrogare in
tutto o in parte un trattato precedente

 del trattato tra le


parti

Applicazione

 di trattati tra loro


incompatibili

18

Parte Prima - Le fonti del diritto internazionale


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se uno Stato, gi vincolato mediante accordo ad uno Stato terzo, stipula con
un altro soggetto un nuovo trattato in
tutto o in parte incompatibile con il precedente tale accordo non pu abrogare
quello precedente, in quanto le parti contraenti non coincidono. Si pone un problema di incompatibilit tra accordi
coniggenti

trattati che creano obblighi verso gli


Stati terzi: necessario che le parti del
trattato intendano creare tali obblighi e
che lo Stato terzo li accetti per iscritto

trattati che creano diritti per i terzi:


necessaria una forma di consenso (esplicito o implicito) da parte dello Stato terzo. I diritti sono sempre revocabili unilateralmente

testuale, interpretando i termini del trattato nel loro signicato ordinario

sistematico, interpretando i termini nel


loro contesto, tenendo conto del trattato
nel suo complesso, e di ogni altro eventuale accordo o altro strumento adottato
dalle stesse parti

teleologico, interpretando i termini del


trattato alla luce delloggetto e dello scopo del trattato stesso

ricerca la reale intenzione delle parti

elaborata in relazione ai trattati istitutivi


di organizzazioni internazionali per consentire uninterpretazione estensiva delle norme in essi contenuti, ossia per permettere ad unorganizzazione di utilizzare tutti i mezzi (anche quando non
espressamente previsti) necessari a raggiungere gli scopi del trattato

si presume che i termini impiegati abbiano lo stesso signicato nei vari testi

nel caso di divergenze di signicato non


superabile con i normali strumenti interpretativi, si dovr scegliere linterpretazione che meglio concilia tutti i testi, tenendo conto delloggetto e dello scopo
del trattato

 di trattati tra loro


incompatibili

Applicazione

 dei trattati nei confronti degli Stati


terzi

 Metodo oggettivistico. Un trattato


deve essere interpretato in buona
fede attraverso 3 criteri (art. 31, Conv.
Vienna):

 Metodo soggettivistico
Interpretazione
 Teoria dei poteri
impliciti

 Dei trattati redatti


in pi lingue

Capitolo 3 - I trattati
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19

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Interpretazione

 Dei lavori preparatori

per confermare il senso ricavabile dal testo

quando il testo del trattato risulta ambiguo o oscuro e conduce ad un risultato


irragionevole

7. Emendamenti ai trattati
Generalit: la Convenzione di Vienna dispone, allart. 39, che un trattato pu essere emendato dalle parti contraenti secondo la procedura prevista al successivo art. 41, salvo i casi in cui siano
le stesse disposizioni del trattato a disporre diversamente.

Emendamento a un trattato
multilaterale

 proposto da uno Stato che lo vuole vincolante per tutte le parti contraenti: la proposta deve essere noticata a tutti i soggetti,
ma risulta vincolante per le sole parti che la accettano (ai rapporti di uno Stato che riuta lemendamento con le altre parti si applica la versione originaria del trattato)
 proposto da un accordo a cui aderiscono solo alcuni Stati:
laccordo modicativo pu essere concluso purch non violi il trattato originario e non pregiudichi le posizioni giuridiche delle parti
che non vi partecipano

Differenze
Lemendamento differisce dalla revisione che implica una modica pi incisiva e sostanziale dellintero trattato o di parte di esso.

8. La successione degli Stati nei trattati


Nozione: trasferimento da uno Stato ad un altro dei diritti degli obblighi previsti da un trattato internazionale in seguito a mutamenti territoriali, cambiamenti radicali di governo ed estinzione della soggettivit internazionale. La materia regolata dalla Convenzione di Vienna sulla successione
tra Stati nei trattati del 1978, entrata in vigore nel 1996 ma non ancora raticata dallItalia.
 Trasmissibilit dei trattati localizzabili: si fonda sul principio res
transit cum onere suo, in base al quale i rapporti giuridici che insistono su un territorio e istituiscono vincoli di natura reale si trasmettono dallo Stato preesistente allo Stato successore; questo
subentra, cos, nei diritti e obblighi pattizi stabiliti per la disciplina
dei rapporti transfrontalieri
Principi fondamentali

 Esempi:

servit internazionali
cessioni in aftto di territori

 Intrasmissibilit dei trattati di natura politica. Si tratta di accordi che sono strettamente legati alla natura dello Stato e al regime in vigore prima del mutamento di sovranit (ad es. la concessione di parti di territorio per linstallazione di basi militari)

20

Parte Prima - Le fonti del diritto internazionale


Estratto della pubblicazione

Principi fondamentali

 Mobilit delle frontiere dei trattati: quando uno Stato acquisisce un territorio, automaticamente estende ad esso tutti i suoi accordi
 Della tabula rasa: la prassi internazionale applica questo principio a tutti i trattati non localizzabili, per i quali non vi trasmissione allo Stato successore

 Distacco di una parte del territorio da


uno Stato

il territorio distaccato va a formare unoo


pi nuovi Stati: si applica il principio della tabula rasa per i trattati sia bilaterali
che multilaterali chiusi (ossia che non
prevedono nuove adesioni)

il territorio distaccato va ad aggiungersi


(per cessione o conquista) ad un altro
Stato preesistente: al territorio si estendono i trattati del nuovo Stato (principio
della mobilit delle frontiere dei trattati)
mentre si estinguono quelli dello Stato
che subisce il distacco (principio della tabula rasa)

si distingue dal distacco in quanto la soggettivit internazionale dello Stato originario si estingue; in pratica, nessuno degli Stati residui ha la stessa organizzazione del governo preesistente. Valgono
le stesse regole previste per il distacco

si ha quando uno Stato, estinguendosi,


entra a far parte di un altro Stato che
mantiene la propria organizzazione di governo: ai trattati dello Stato che si estingue si applica il principio della tabula
rasa, mentre gli accordi dello Stato incorporante sono estesi al territorio annesso
(principio della mobilit delle frontiere dei
trattati)

si ha quando due o pi Stati si estinguono e danno vita ad una nuova entit internazionale. In questo caso, poich si
estingue la personalit degli Stati che si
fondono, si applica il principio della tabula rasa

implica il mutamento radicale della struttura di governo. La dottrina prevalente si


basa sul principio secondo il quale le rivoluzioni non portano alla estinzione della personalit giuridica dello Stato, propendendo per lipotesi della continuit
dei trattati (purch non di natura politica)

 Smembramento

Ipotesi di successione degli


Stati nei trattati
 Incorporazione

 Fusione

 Rivoluzione

Capitolo 3 - I trattati
Estratto della pubblicazione

21

Estratto distribuito da Biblet

LE VICENDE RELATIVE ALLA PERSONALIT INTERNAZIONALE DELLO STATO


E I LORO EFFETTI SUI TRATTATI
EFFETTI
SUI TRATTATI

TRATTATI
CHE RESTANO
IN VIGORE

VICENDE
DELLO STATO

TRATTATI
CHE SI ESTINGUONO

DISTACCO
di una parte di uno Stato, che
resta soggetto di diritto internazionale

* per il territorio distaccato:


a) trattati localizzabili, stipulati dallo
Stato che ha subto il distacco
b) trattati stipulati dallo Stato che
eventualmente acquisisce il territorio distaccato
* per lo Stato che subisce il distacco: ogni trattato no a quel momento in vigore

* per il territorio distaccato: tutti i trattati non localizzabili


stipulati dallo Stato
che subisce il distacco

SMEMBRAMENTO
di uno Stato, che si estingue

* trattati localizzabili stipulati dallo


Stato smembrato
* trattati stipulati dagli eventuali Stati che acquisiscono parti dello Stato smembrato

* tutti i trattati non localizzabili stipulati


dallo Stato smembrato

FUSIONE
tra due Stati, che si estinguonom con nascita di una nuova
entit internazionale

* trattati localizzabili stipulati dagli


Stati che si fondono

* tutti i trattati non localizzabili stipulati


dagli Stati che si
fondono

INCORPORAZIONE
di uno Stato da parte di un altro Stato

* trattati localizzabili stipulati dallo


Stato incorporato
* trattati stipulati dallo Stato incorporante

* tutti i trattati non localizzabili stipulati


dallo Stato incorporato

RIVOLUZIONE
mutamento radicale della
struttura di governo

* trattati localizzabili stipulati dal precedente regime


* trattati stipulati dal precedente regime compatibili con il nuovo governo

* trattati stipulati dal


precedente regime,
incompatibili con il
nuovo regime

9. Cause di estinzione e invalidit dei trattati


9.1 Estinzione
Nozione: la cessazione denitiva di qualunque effetto giuridico prodotto in precedenza
da un trattato valido, a partire dal momento in cui si vericano determinate cause.

Cause

22

 Per volont
delle parti

volont iniziale

raggiungimento del termine nale concordato dalle parti


esecuzione dellaccordo attraverso specici atti o prestazioni che conseguono
gli obiettivi in esso previsti
soddisfacimento di una condizione risolutiva
denuncia o recesso: uno Stato manifesta la volont di non essere pi vincolato dallaccordo

Parte Prima - Le fonti del diritto internazionale

Estratto distribuito da Biblet

 Per volont
delle parti

Cause

 Per circostanze non previste

volont successiva
delle parti

conclusione di un nuovo accordo sopra


lo stesso oggetto
conclusione di un accordo incompatibile con quello previgente
desuetudine: abrogazione implicita di un
trattato a cui le parti, di fatto, non si sentono pi vincolate

violazione sostanziale del trattato da


parte di uno Stato contraente. Deve trattarsi della violazione di una norma essenziale per la realizzazione delloggetto e
dello scopo del trattato o di ripudio del
trattato non autorizzato
conitto armato. La prassi sempre pi
orientata verso il mantenimento dei trattati (o per una mera sospensione di essi
legate alla volont
durante il conitto), affermando che dudelle parti
rante un evento bellico possono considerarsi estinti i soli trattati incompatibili con
lo stato di guerra (es.: trattato di alleanza militare)
la sopravvenienza di una nuova norma di diritto cogente internazionale
coniggente con le disposizioni del trattato. Solo in tal caso lestinzione opera
con effetti ex tunc

non legate alla volont delle parti

impossibilit di dare esecuzione al


trattato per scomparsa denitiva (incolpevole) di un oggetto indispensabile
allesecuzione del trattato
clausola rebus sic stantibus: se sopravviene un mutamento radicale (imprevisto e incolpevole) delle condizioni essenziali che originariamente hanno portato alla stipula dellaccordo

9.2 Invalidit
Nozione: il trattato invalido se le manifestazioni di volont che hanno concorso alla sua formazione sono viziate. Linvalidit comporta lestinzione del trattato stesso e lannullamento di tutti i
suoi effetti, anche quelli prodotti in precedenza.
 Violazione delle norme interne sulla competenza a stipulare
purch questa sia manifesta e riguardi norme di importanza fondamentale
Cause di invalidit

 Errore. Deve essere:

essenziale, nel senso che deve concernere un elemento fondamentale dellaccordo

Capitolo 3 - I trattati

23

Estratto distribuito da Biblet

 Errore. Deve essere:

di fatto e non di diritto, cio riguardare


una circostanza reale e non una norma
giuridica

incolpevole e scusabile, in quanto lo Stato che lo invoca non deve in alcun modo
aver contribuito con il suo comportamento a determinarlo, n doveva esserne a
conoscenza al momento della stipula
dellaccordo

si ha quando uno Stato indotto a concludere un trattato per mezzo della condotta fraudolenta di un altro Stato che ha
partecipato al negoziato

esercitata nei confronti degli individui organi dello Stato oppure nei confronti dello Stato in quanto tale

aggiunta dalla dottrina (CONFORTI) si


tratta dello straripamento del potere (eccesso di potere) e della deviazione del
potere discrezionale dellorgano dal ne
che lo Stato intende perseguire (sviamento di potere)

qualsia si trattato che, al momento della


conclusione, in conitto con una norma imperativa del diritto internazionale
generale (ius cogens) viziato da invalidit assoluta

 Dolo

Cause di invalidit
 Violenza

 Corruzione dellorgano statale stipulante

 Contrariet a norme imperative

9.3 Sospensione
Nozione: il fenomeno in base al quale un trattato non produce effetti giuridici per un certo
periodo di tempo, pur restando in vigore tra le parti contraenti. Durante il periodo di sospensione le parti sono liberate dallobbligo di eseguire il trattato nei loro rapporti reciproci e non possono
compiere atti che ostacolino la ripresa dellapplicazione del trattato.
 Previsione della sospensione in una disposizione del trattato
 Guerra tra le parti contraenti

Cause

 Manifestazione, da parte dei soggetti contraenti, della volont di


sospendere il trattato successivamente allentrata in vigore di
questultimo
 Conclusione di un accordo tra due o pi parti di un trattato multilaterale al ne di sospendere lapplicazione del trattato nei loro rapporti reciproci. Ci a condizione che la sospensione non pregiudichi il godimento di diritti o ladempimento di obblighi per le altre
parti e non sia incompatibile con loggetto del trattato

24

Parte Prima - Le fonti del diritto internazionale


Estratto della pubblicazione

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