Professional Documents
Culture Documents
7
Forza centripeta e
gravitazione
1. Il moto circolare
Quali sono le caratteristiche del moto circolare?
Una particella si dice animata di moto circolare quando la sua traiettoria una
circonferenza. Lo studio di questo tipo di moto viene effettuato individuando
due direzioni istantanee, cio due rette orientate che cambiano ad ogni nuova
lettura di cronometro. Si tratta della direzione radiale, lungo la semiretta che
esce dal centro della circonferenza andando verso la posizione del punto che si
sta muovendo; e della direzione tangenziale, sulla retta tangente alla
circonferenza, orientata nel verso del moto e perpendicolare alla direzione
radiale.
Quali sono direzione e verso della velocit nel moto circolare?
Quando una particella descrive una traiettoria curva, ed una circonferenza in
particolare, per capire la direzione della velocit possiamo immaginare che
dimprovviso scompaiano tutte le forze in azione. La particella si troverebbe
allora nella condizione contemplata dalla legge dinerzia, la quale prevede che
in assenza di forze il moto segua una linea retta. Si tratta della retta tangente
alla traiettoria, che per definizione viene assunta come direzione della velocit
in quel dato istante.
Che cosa sappiamo di sbagliato riguardo al moto circolare?
Prima di iniziare lanalisi del moto circolare, necessario rimuovere due idee
errate che nei secoli si sono radicate, e che costituiscono un ostacolo alla
comprensione di questo fenomeno.
DIREZIONE
TANGENZIALE
ISTANTANEA
DIREZIONE
RADIALE
ISTANTANEA
prima idea errata: un oggetto pu seguire una traiettoria circolare senza che vi
sia un binario di qualche tipo che lo costringa a farlo.
seconda idea errata: un oggetto in moto circolare tende ad essere scagliato verso
lesterno, in direzione radiale, dallazione di una forza detta centrifuga.
DIREZIONE
RADIALE
ISTANTANEA
tachimetro segna sempre lo stesso valore perch non sta accelerando in intensit.
Poich il secondo principio prevede che possa aver luogo unaccelerazione
unicamente in presenza di una forza, ne deduciamo che nel moto circolare
occorre una forza anche solo per cambiare ogni istante la direzione alla velocit.
Come vedremo nel dettaglio, si tratta di una forza in direzione radiale, che
punta sempre verso il centro della circonferenza: ne sono esempi la forza
normale esercitata da un binario curvo, oppure la tensione di una corda legata
al centro della circonferenza. Nella figura a lato, l dove il binario (in un piano
orizzontale) si interrompe, la pallina prosegue con un moto in linea retta lungo
la direzione tangenziale istantanea, dato che venuta meno la forza normale
che la costringeva a curvare.
essere scagliato verso lesterno, ed invece non sta seguendo affatto la direzione
radiale istantanea. Il meccanismo lo stesso di quando lauto frena, ed il passeggero
prosegue il moto in avanti con la medesima velocit di prima della frenata.
Analogamente, quando lauto accelera, al passeggero sembra di essere tirato
indietro, ma sta solo proseguendo con la velocit che possedeva prima, mentre
lauto ad aver cambiato stato di moto. Questa tendenza a proseguire il moto in
direzione tangenziale responsabile fra le altre cose, del rigonfiamento della
circonferenza del nostro pianeta allaltezza dellequatore, dove la velocit di
rotazione massima. Analogamente il principio usato dalla centrifuga di una
lavatrice per asciugare i panni. Come si vede dal disegno per, le goccioline di acqua
non scappano in direzione radiale ma tangenziale, mentre il cestello continua a
ruotare.
goccia
E necessario che agisca una forza anche lungo la direzione istantanea della velocit?
Immaginiamo la pallina di una roulette lanciata dal croupier. Inizialmente la
pallina stava ferma, quindi la mano del croupier ha dovuto esercitare una forza
per portarla fino ad avere velocit v . Come sappiamo dalla seconda legge
della dinamica, da quel momento in poi, in assenza di qualsiasi attrito, non
intensit v costante. Daltro canto non possiamo nemmeno escludere che una
F?
tale forza ci sia: ad esempio quando unauto percorre una curva pu farlo con
velocit di modulo costante, ma anche accelerando in intensit. Allo stesso
modo, quando tentiamo di produrre con la mano il moto circolare in un peso
agganciato ad una corda, dobbiamo prima metterlo in moto, esercitando una
forza nella direzione della velocit. Successivamente compiamo due azioni:
mantenendo ferma la mano tiriamo la corda in modo da costringere il peso a
descrivere la circonferenza, ed ogni tanto dovremo pure dare un colpetto nella
direzione della velocit per compensare lazione degli attriti e della gravit, che
tendono a far diminuire lintensit della velocit da noi inizialmente impressa.
Nel seguito ci occuperemo della cinematica del moto circolare in cui lintensit
della velocit rimane costante, che chiameremo moto circolare uniforme. Nel
vA
vB
vA
vB
v
s
r
v
0
v A 90
vB
v
t
aC
v
r
s
t
v
t
s
t
diventa invece
v
s
aC
r
Esempio 1
Sopra ad un piano orizzontale, una pallina di massa m 0.0500 Kg viene
aC
2r
6.28 0.200
v
0.866 m/s
1.45 s
1.45
completo in
Fissiamo quindi un riferimento sul piano con lorigine nel centro della
circonferenza e consideriamo listante in cui la pallina taglia lasse delle ascisse
come in figura. In direzione orizzontale agisce la forza normale, mentre
2
laccelerazione vale a ( v /r ; 0 ) :
N x max
Nx m
2
v
0.0500
r
e per laccelerazione centripeta si ha:
2
v
0.8662
aC
3.75 m/s2
r
0.200
0.8662
0.187 N
0.200
2
v
r
|v|2
(2|v |)2
m
4 m quattro volte pi grande, e cos via finch la forza richiesta
r
r
non divenisse cos intensa da piegare la guida stessa. E quanto accade ai treni
che deragliano per aver tentato di percorrere le curve a velocit superiore al
massimo che il binario poteva sopportare senza deformarsi. La forza centripeta
pu avere le origini pi diverse: la tensione di una corda insieme alla gravit
producono la forza centripeta quando si fa ruotare una massa ad un suo capo,
lattrito statico fra pneumatici ed asfalto fornisce la forza centripeta che serve
per far percorrere allauto una curva, la forza di gravit funge da forza
centripeta per tenere la Luna in orbita attorno alla Terra, e cos via.
Esempio 2
Una massa m 0.600 Kg agganciata al capo di una fune lunga 0.500 m viene
| v |2
Ty Wy may T mg m
r
|v |
5.002
T mg m
0.600 9.81 0.600
35.9 N
r
0.500
mentre la forza centripeta e laccelerazione centripeta valgono:
T mg 35.9 0.600 9.81 30.0 N
| v |2
5.002
aC
50.0 m/s2
ay 50.0 m/s2
r
0.500
Nel punto di massima altezza abbiamo, sempre lungo la direzione radiale y :
| v |2
Ty Wy may T mg m
r
2
2
|v |
2.32
T m
mg 0.600
0.600 9.81 0.573 N
r
0.500
mentre la forza centripeta e laccelerazione centripeta valgono:
| v |2
2.322
aC
10.8 m/s2
ay 10.8 m/s2
r
0.500
Riflettiamo sul fatto che la tensione della corda non coincide con la forza
aiutata dalla gravit nel produrre la forza centripeta, come accade nel punto pi
alto, e facendosi invece massima quando contrastata dalla gravit nel
produrre la forza centripeta, come accade nel punto pi basso.
Esempio 3
Si calcoli il modulo della sua accelerazione nei tratti AB, BC, CD, DE
specificando dove massimo e dove minimo.
R
Lungo i tratti AB, CD, DE, che sono archi di circonferenza, laccelerazione
solo centripeta essendo il modulo della velocit costante. Si ha:
2
2
2
2
2
v
v
v
v
4 v
aAB
;
aCD
;
aDE
3
3R
1R
R
3 R
R
C
3
4
D
1
3
mentre nel tratto rettilineo BC essendo costante il modulo della velocit si ha:
aBC 0
Esempio 4
Unautomobile di massa m 1500 Kg percorre una curva circolare di raggio
r 40.0 m alla velocit di 15.0 m/s . Si trovi quanto vale la forza centripeta.
fs
La forza centripeta fornita tutta dalla forza di attrito statico fs , e la sua
non raggiunge il suo valore massimo, ma sappiamo per che la sua intensit
v
15.02
fsx max fs m
1500
0.844 104 N
r
40.0
Per avere la velocit massima dobbiamo calcolare invece proprio la massima
N mg 0
N mg
v
v
fsx max max s N m
s m g m
r
r
Esempio 5
Unautomobile di massa m 1300 Kg , che viaggia alla velocit costante di
W
R
basso, cio la forza N deve avere unintensit minore di quella del peso W . E
ben nota infatti la sensazione di alleggerimento che da passeggeri si
sperimenta sulla sommit dei dossi: quello che si percepisce proprio la
diminuzione della forza normale, che come sappiamo, invece, quando siamo in
quiete resta sempre uguale al peso.
2
v
R
v
10.52
N y Wy may
Fr N mg m
1300
9.56 103 N
R
15.0
mentre per la normale:
Esempio 6
Una pallina di massa m 0.300 Kg , appesa ad un filo lungo L 0.750 m , gira
2R
6.28 0.317
v
1.33 m/s
1.50 s
1.50
Forza centripeta
1.332
aC
5.58 m/s2
R
0.317
Fissato un riferimento nellistante rappresentato in figura, sappiamo che in
direzione verticale non c accelerazione, poich se langolo rimane costante,
la pallina non pu n salire n scendere. Si ottiene:
mg
0.300 9.81
3.25 N
cos 25.0
0.906
La forza centripeta data dalla componente orizzontale della tensione, e
coincide anche con la composizione data dalla regola del parallelogramma della
tensione e del peso, poich la risultante di queste due forze, come abbiamo
detto, tutta orizzontale:
Esempio 7
Sopra ad un piano, fissata ad una corda, una massa m 0.450 Kg descrive un
Allaltro capo della corda pende immobile, da un foro ricavato al centro del
piano, una seconda massa M . Si trovi il valore di M .
M
2
v
2.502
Tx max T m
0.450
5.63 N
r
0.500
Per la massa appesa, la condizione di equilibrio richiede che lungo lasse
verticale sia nulla laccelerazione:
Ty Wy may T Mg 0 Mg T 5.63 N
da cui si ottiene:
T
5.63
M
0.574 Kg
g
9.81
Esempio 8
Una blocco di massa m , scivola senza attrito lungo il profilo di un igloo a forma
di sfera avente raggio R , partendo dal punto pi alto con una velocit
orizzontale cos piccola da potersi considerare nulla. Ad un certo valore
dellangolo il blocco si stacca dalligloo, descrivendo una traiettoria
parabolica di caduta libera. Spiegare perch si distacca e calcolare quanto vale la
velocit in quellistante.
Fintanto che il blocco segue il profilo delligloo sta descrivendo una traiettoria
N mg cos m
v Rg cos
2
v
R
N
N= 0
direzione radiale
istantanea
N
y
R c os
2
v
2
v
R
la normale si annulla al
Esempio 9
Unautomobile di massa m tenta di eseguire il giro della morte lungo una
v0
N y Wy may
N mg m
va
La forza centripeta m
va
R
N mg m
va
va
Esempio 10
Unautomobile
va
va
va gR
Come si ricava dalla figura la somma vettoriale della forza normale e del peso
debbono fornire la necessaria forza centripeta per descrivere una curva di
raggio R alla velocit assegnata. Il secondo principio della dinamica in forma
vettoriale si scrive:
N W ma N mg maC
Lequazione sopra scritta facilmente visualizzabile in termini geometrici
mg . Risulta dunque:
10
|v |2
maC
m R
| v |2
15.02
tan
0.153;
gR
9.81 150
mg
mg
| v |2
N x max N x m
R
N y Wy 0 N y mg 0 N y mg
tan
Nx
Ny
|v |2
R
mg
| v |2
gR
mg
mg
Nx
maC
Esempio 11
Un disco ruota su di un piano orizzontale compiendo 33 giri/min . Ad una
distanza di 25.0 cm dal centro viene appoggiato un blocchetto di massa m .
Sapendo che il coefficiente di attrito statico fra blocco e disco vale s 0.150 si
dica se il blocchetto scivola.
Il blocchetto scivola sicuramente se la massima forza di attrito statico non pu
fornire la forza centripeta necessaria per seguire quel particolare moto circolare. Per
calcolare la forza centripeta ricaviamo la velocit:
33 lunghezza di 1 giro 33 2r
33 6.28 0.250
v
0.864 m/s
secondi in un minuto
60
60
2
v
0.8642
Fr m
m
2.99m
r
0.250
Il valore della forza centripeta non noto in quanto ignota la massa del blocchetto.
Tuttavia anche lattrito statico che deve produrla ha un valore massimo che dipende
fS
25 cm
e come si vede risulta sempre 2.99m 1.47m qualunque sia la massa, cio il
blocchetto scivola in ogni caso perch lattrito statico non ce la fa a fornire la
necessaria forza centripeta, neppure in caso assuma il suo valore massimo.
Esempio 12
Si determinino velocit ed accelerazione centripeta di un punto sulla superficie
terrestre che si trovi alla latitudine italiana, sapendo che RT 6.378 106 m .
Il punto descrive in un periodo T 24 h 86400 s una circonferenza di raggio:
r RT cos 42 6.378 106 0.7431 4.739 106 m
2r
6.28 4.739 106
6.28 4.739
v
11
RT
42
Ny
2
v
3442
1.18336 105
aC
WR
WT
Esempio 13
Un ponte sospeso forma un arco di circonferenza incurvato verso il basso, di raggio
R 200 m . Sul cartello di avvertimento si legge che il ponte sopporta al massimo
un carico di 1.50 104 N . Quale limite di velocit deve rispettare unautomobile di
massa 1200 Kg se vuole attraversare il ponte senza che questo si rompa?
ponte non si rompe in quanto la forza normale N che esso esercita sullauto, oltre ad
equilibrare la componente radiale del peso dellauto (WR in figura), deve anche
produrre la necessaria forza centripeta affinch lauto possa seguire la traiettoria
circolare imposta dalla forma del ponte. Al crescere della componente radiale del
peso, la forza normale cresce in intensit fino al suo massimo, assunto nel punto pi
basso, dove deve equilibrare lintero peso dellauto. La velocit massima si ottiene
imponendo che il valore massimo della normale (quello nel punto pi basso) sia
proprio 1.50 104 N :
2
v
N mg m
R
1.50 10 4
v R
g 200
9.81 23.2 m/s
1.200 103
12
F21
mm
FG G 1 2
r2
Con m1 ed m2 abbiamo indicato le rispettive masse in kilogrammi, mentre r e
Nm 2
Kg 2
e le sue unit di misura sono quelle che occorrono per far tornare Newton al primo
2
2
membro: N G Kg m . Osserviamo che G un fattore di proporzionalit
cos piccolo che per produrre forze gravitazionali dellordine di qualche Newton
servono masse enormi, come quella di un pianeta.
Esempio 14
Calcolare la forza gravitazionale con cui si attraggono due masse puntiformi di
100 Kg ciascuna, poste alla distanza di 1.00 m
mm
100 100
FG G 1 2 6.67 1011
6.67 107 N
2
2
r
1.00
Una forza, come si vede, inferiore al milionesimo di Newton.
Se indichiamo con F12 la forza che agisce su m1 ad opera di m2 , e con F21 la forza
abbia sempre F12 F21 . Infatti nella formulazione matematica della legge di
13
F12
m1
m2
massa della pietra molto pi piccola, la sua accelerazione molto maggiore rispetto
a quella che subisce il pianeta e quindi la pietra a muoversi verso il centro della
Terra e non viceversa1:
FG
FG
aT
a pietra
mT
m pietra
F1
F2
C
E grazie agli studi di Newton, pubblicati nella sua fondamentale opera Philosphiae
Naturalis Pincipia Mathematica (1687) sappiamo dunque che la Terra esercita su di noi
un forza, la cui natura identica a quella che esercita sulla Luna. Questo nuovo
modo di vedere le cose rappresent da un lato la prima grande unificazione
In realt accelerano entrambe verso il centro di massa del sistema che costituiscono.
Va detto anche che nel momento stesso in cui assumiamo che le masse siano puntiformi, e che tutte
le loro propriet possano essere individuate da una grandezza scalare m, anche solo da motivi di
simmetria si potrebbe dedurre che la loro interazione deve essere diretta lungo la congiungente, in
quanto in uno spazio vuoto con le sole due masse in studio, non si potrebbe definire nessunaltra
direzione in modo univoco.
2
14
scientifica di due fenomeni apparentemente distinti (il peso sulla superficie della
Terra ed il moto orbitale del nostro satellite), dallaltro fu un significativo balzo in
avanti nella comprensione del mondo, specie se confrontato con il punto di vista
aristotelico per il quale il peso degli oggetti era dovuto alla naturale tendenza che
questi avevano a ricongiungersi al luogo della loro origine.
roccia
petrolio
Esempio 15
Si trovi a quale distanza d dal centro della Terra, un oggetto di massa m tirato con
eguale intensit tanto dalla forza di gravit terrestre che da quella lunare, essendo
rL 3.84 108 m il raggio medio dellorbita lunare.
Si ha che la massa m attratta rispettivamente dalla Terra e dalla Luna con forze la
cui intensit si scrive:
M m
M Lm
FT G T
FL G
2
d
(rL d )2
Uguagliando e semplificando si ottiene:
G
MT m
d
ML m
(rL d )2
(rL d ) MT d M L
5.97 1024
5.97 1024 7.35 1022
5.97
5.97 0.0735
rL
101212 rL 0.900 rL
9
r 3.46 108 m
10 L
9
della distanza Terra-Luna.
10
al suo raggio RT 6.378 106 m . Per questo si pu calcolare una volta per tutte il
valore dellaccelerazione dovuta alla gravit sulla superficie terrestre per tutti gli
oggetti, dato che la forza di gravit dipende anchessa dalla massa e questa si
15
FG
FGy may
ay 6.67 1011
C
MT m
RT2
5.97 1024
(6.378 106 )2
m ay
9.81 m/s2
ed quindi da questo calcolo che si ottiene il noto valore g 9.81 m/s2 . Questo
calcolo permette di capire perch tutti gli oggetti, di maggiore o minore massa,
5.97 1024
6
(6.378 10 8850)
9.78 m/s2
5.97 1024
6
6 2
(6.378 10 0.300 10 )
8.93 m/s2
16
gP G
MP
RP2
6.43 1023
6 2
(3.39 10 )
7.35 1022
6 2
(1.74 10 )
3.73 m/s2
1.62 m/s2
Quindi sulla Luna un uomo di massa 100 Kg attratto con una forza di 162 N , cio
quella con cui la Terra attira una massa di 16.5 Kg . Lo stesso uomo sulla superficie
di Marte attratto con una forza di 373 N , vale a dire quella con cui la Terra attira
una massa di 38 Kg .
FG
Tuttavia non va dimenticato che la forza gravitazionale decresce con linverso del
quadrato della distanza dal centro, pertanto sulla superficie di un pianta come
Saturno, che ha una massa quasi cento volte quella terrestre ma un raggio
equatoriale dieci volte pi esteso, si ottiene una accelerazione di gravit
paragonabile alla nostra:
5.68 10
26
6 2
(60.268 10 )
10.5 m/s2
Esempio 16
Sulla superficie di Marte un oggetto lanciato verticalmente con velocit iniziale
v02
2gM
, dove
1002
3.73 m/s2
2h
2 1340
Invertendo la relazione che permette di trovare laccelerazione di gravit sulla
superficie di un pianeta si ottiene la massa del pianeta:
gM
gM
GM M
2
RM
MM
2
gM RM
6.67 10
17
6.43 1023 Kg
vo
FG
MT m
r
vo
GMT
vo
r
Osserviamo inoltre che la velocit orbitale non dipende dalla massa, e per
questo motivo ad esempio una stazione spaziale e gli astronauti al suo
interno, possono seguire la stessa orbita pure se di masse molto differenti.
18
2r
T
vo
vo
4 2 r 2
T2
GMT
r
4 2r 2
T2
2
GMT
r3
T2
GMT
4 2
costante
Lultima forma di questa relazione viene detta terza legge di Keplero per il moto
orbitale.
inoltre possibile che unorbita sia geosincrona, cio tale che il suo periodo duri
esattamente un giorno. Sostituendo T 24 h 8.64 104 s si ottiene:
2
1
T 3
r GMT 3 4.22 107 m
2
h r RT 35800 Km
300 2
vo 8 Km/s sar
s cio dellordine del minuto. Per di pi la successiva
8
orbita non ripasser esattamente sopra allobiettivo perch la Terra sotto ha ruotato
Il che permette facilmente di individuare il sud in una grande citt europea, semplicemente
osservando la direzione verso la quale puntano le antenne paraboliche televisive per ricevere il segnale
satellitare.
3
19
h
45
e con velocit differente dal satellite e si dovranno attendere numerose orbite per un
nuovo transito.
12 h . Il nostro apparecchio solo ricevitore, non invia alcun segnale ai satelliti, che
quindi neppure sanno della nostra esistenza. Essi inviano il segnale della loro
posizione in ogni istante: bastano tre di questi segnali per poter individuare con
certezza la nostra posizione sul pianeta. Per capire riferiamoci ad un piano e
supponiamo di ricevere la posizione del satellite A insieme al tempo in cui il segnale
stato inviato. Dalla velocit della luce, alla quale viaggiano le onde radio, ricaviamo
la nostra distanza da A. Questo permette di concludere che ci troviamo su di una
circonferenza (nello spazio una sfera) centrata in A, di raggio pari alla distanza
ricavata. Contemporaneamente riceviamo il segnale dal satellite B, e quindi
dovremo stare pure lungo una circonferenza di centro B e raggio trovato con lo
stesso sistema. Questo riduce la nostra possibile posizione solo ai punti 1 e 2 in
figura. La ricezione di un terzo segnale permette infine di stabilire che la nostra
posizione la 1, perch dobbiamo appartenere pure ad una terza circonferenza con
centro in C.
Esempio 17
Lorbita del pianeta Nettuno pu approssimativamente essere considerata una
circonferenza. Sapendo che Nettuno dista dal Sole circa 30 volte quanto dista la
Terra, si calcoli quanti anni gli occorrono per completare una rivoluzione.
Possiamo rispondere utilizzando la terza legge di Keplero per il moto orbitale:
rT3
TT2
rN3
TN2
costante
303 rT3
TN2
TN 30
TT 164 TT
Esempio 18
Le osservazioni mostrano che la Luna impiega 27g 7 h 43 min per una rivoluzione
completa attorno alla Terra (rivoluzione siderale). Assumendo che lorbita sia
circolare e che M L 7.35 1022 Kg calcolare la distanza media della Terra dal
nostro satellite e laccelerazione centripeta della Luna.
Trasformiamo il periodo in secondi:
T 27 24 3600 7 3600 43 60 2.36 106 s
20
2rL
GMT
vo
T
rL
rL
T 2GMT
4 2
T 2GMT
4 2
42
121124
3
25
1.78 10 3
1.022
aC
Esempio 19
Un satellite descrive unorbita circolare attorno alla Terra ad una distanza di
500 Km dalla sua superficie, impiegando 94.6 min . Trovare la frequenza di
rotazione del satellite (numero di giri ogni secondo), la sua velocit orbitale e
laccelerazione centripeta. Mostrare quindi che laccelerazione centripeta uguale
allaccelerazione dovuta alla gravit terrestre.
Per prima cosa calcoliamo il raggio dellorbita, r R h , ed il periodo in secondi:
r 6.378 106 m 500 Km (6.378 106 0.500 106 ) m 6.88 106 m
T 94.6 60 5676 s 5.68 103 s
2r
6.28 6.88 106
6.28 6.88
vo
(7.61 103 )2
7.612
ac
FG
M m
1
5.97 1024
G T
6.67 1011
m
m
r2
(6.88 106 )2
21
6.67 5.97
6.88
Esempio 20
Lastronave Enterprise si posiziona in orbita (geo)stazionaria attorno al pianeta
Klingon, ad una distanza di 7.00 104 Km dalla superficie, compiendo una
rivoluzione in due giorni terrestri. Il capitano Picard chiede al tenente
comandante Data quale sia la massa di Klingon, ma una tempesta magnetica ha
cancellato parzialmente i dati e risulta disponibile solo il raggio
RK 1.00 104 Km . Aiutate Data a calcolare la massa del pianeta.
r3
42 r 3
G T2
T2
42
Calcoliamo il raggio dellorbita ed il periodo in secondi:
GM K
MK
Sostituendo:
4 2 r 3
4 3.142
8.003 1021
4 9.86 512
10211110
2
11
2
10
G T
6.67
2.986
6.67 10
1.728 10
MK
L1
rL
Esempio 21
Si dice punto lagrangiano L1 una posizione fra la Terra e la Luna che abbia lo stesso
periodo della Luna. Se considerassimo solo la gravit terrestre, un punto pi vicino
della Luna non potrebbe mai soddisfare questo requisito, perch dovrebbe seguire
la sua orbita pi velocemente della Luna. Tuttavia la gravit lunare equilibra parte
della gravit terrestre rendendo il fenomeno possibile. Si imposti lequazione che
permette di trovare il raggio r dellorbita del punto L1
Con riferimento alla figura, sulla massa m posta in L1 si ha:
2
vo
MT m
ML m
G
G
m
r
r2
(r r )2
L
Il periodo orbitale deve essere lo stesso della Luna, dal che si ricava la velocit:
T
2
GMT
MT
r2
rL 2
ML
(rL r )2
vo
2
2r 2 2 r
GMT r 2
GM
3
T
T
rL3
2 rL 2
2
1 G MT r
r
rL3
22
MT
r3
ML
r (rL r )2
MT
rL3
velocit v possa cambiare direzione, verso ed intensit in ogni istante. Per poter
analizzare la situazione dal punto di vista dellaccelerazione, sfrutteremo la
propriet di decomposizione di un vettore, che qui brevemente richiamiamo. La
tecnica di decomposizione consiste nellapplicare la regola del parallelogramma al
v2
consecutivi
v1 e v2 , come in figura. Cambiando prospettiva allora, dato un
vs
due rette tangente e normale alla traiettoria, componenti indicate in figura con at
ed an rispettivamente.
an
a
at
an
at
an
at
figura 7
23
at
an
vr
v1 v2
v1
Possiamo vedere tale situazione come una combinazione dei casi elementari che
conosciamo. Poich la velocit sempre tangenziale, la variazione del modulo della
velocit pu essere dovuta solo ad un vettore anchesso nella direzione tangenziale.
Quindi alla presenza di una componente tangenziale nell accelerazione ci dice di
quanto deve essere allungato od accorciato il vettore velocit ogni secondo. La
variazione della direzione della velocit invece riconducibile alla presenza di una
componente normale nell accelerazione, proprio come accade nel moto circolare
uniforme. Come si visto in quel caso infatti, unaccelerazione perpendicolare alla
velocit non ne modifica mai il modulo, ma la fa solo ruotare.
at
an
P P1 P2
P2
an
s(t )
at
s0
4
Dal latino osculo, baciare. La circonferenza, cio, che meglio combacia con la traiettoria in quel
punto.
24
Esempio 22
In figura rappresentata la traiettoria di un punto materiale. Si dica se possibile che
i vettori accelerazione e velocit istantanea abbiano i versi riportati.
La situazione proposta non possibile, perch il vettore velocit deve essere sempre
tangente alla traiettoria ed il vettore accelerazione sempre orientato verso la parte del
piano dove la traiettoria rivolge la sua concavit.
Esempio 23
Qui a lato riportato landamento in funzione del tempo della velocit di un punto
materiale. Sulla base di questa informazione e sullandamento della traiettoria
seguita dal punto si stabilisca se langolo fra laccelerazione e la velocit acuto
oppure ottuso.
Langolo acuto perch il modulo della velocit sta aumentando, e pertanto la
componente tangenziale dellaccelerazione deve essere orientata concordemente al
verso di percorrenza della traiettoria. Di conseguenza il vettore accelerazione deve
essere orientato prevalentemente nel verso di percorrenza, cosa che accade nel caso
dellangolo acuto.
angolo acuto
angolo ottuso
25