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tra cui sbucava Lnus o Malaldu.

le

La

stor'ta r'osra. se
siamo genitori cresciuti negli anni
'60, con due sole reti televisive. il
bianco e nero, la tiv dei ragazzi
alle cinque de1 pomeriggio e dopo
Carosello tutti a nanr.ra, con la musica classica su radio e tiv alle
Ceneri, Quaresima o se moriva il

Papa

Kennedy, coi testi

radio libere che permettevano di


telefonare in diretta e fare una de-

Proviamo a raccontare una storia di vita

de1le

canzoni d'amore di Modugno o


Villa, col libro di lettura e il sussidiario a scuola e, se eravamo proprio fortunati, anche i giornalini //
Munt'llo e lr.r prima versione.
Se siamo genitori piu giovani.
negli anni '70, siamo cresciuti col
terzo canale, e, al Nord con Telemontecarlo e Capodistria. ia scuola media e le superiori in forte
espansione con montaerre di libri

dica: la trasgressione era il giornalino porno che girava clandestinamente o i primi programn-ri televisivi a tarda notte.
E, prirna ancora di tutti noi, per i
nonni di oggi, negli anni '40 e'50
si passava da bambini ad adulti di

quotidiana usando

co1po, spesso senza libri e quaderni


e men che meno radio, televisione.
cellulare e
-qiornali o giornalini.

I'umorismo e non

di telefoni, automobili, televisori,

Poi una diffusione rapidissima

catastrof

is m

il

o.

di ENZA CORRENTE SUTERA

radio portalili. cornputer. inlernet.


giochi in r ideo ...: di qua rroi genitori arvezzi a certi usi e consurrri,
di l i nostri figli che sono coirlolti in stimolazioni e suggestioni al
consurno per lrrolti

di noi tuttora

sconosclute.
Proviarno ora a sbirciare in casa
di una lanriglia qualunque prima

di cena: la

mamma prepara in

cucina seguendo sul piccolo schermo I'avventura di concorrenti alle

prese con quiz abbordabili, la


figlia adolescente sdraiata sul
divano ascolta musica con suo
iPod il figlio piu piccolo gioca
alla consolle del videogioco, il

La dipendenza da piccolo o grande schermo ormai un male


comune difficilmente estirpabile, data la sua forza piu potente
di qualsiasi droga.

pap scrive un sms sul suo telefo-

nino e anche il gatto non

da

meno: ir.r buona postazione sulla


scrivania cerca di acchiappare i
piccoli pesci virtuali che ondeggiano ne1 salvaschenno del computer. E forse anche prima di quelI'ora, ciascuno di loro stato coinvolto con vecchi e nuovi media. Il
padre e la madre al lavoro davanti

ad uno schermo

di computer, il

bambino e la sorella in attivit con


supporto di strumenti multimediali
a scuola.

E durante la cena? Senza entra-

re troppo nel1o specifico e senza


evocare tempi in cui si stava tutti
zitti perche parlava la T! sappia-

mo di non esagerare affatto nel


dire che si seduti in tavola con un

ospte sempre fisso, che non


affatto n discreto, ne silenzioso,
n rispettoso dei bisogni e delle
esigenze di tutti.

E dopo cena? La

dipendenza
continua alla grande perch se forse non si e tutti insieme davanti
allo stesso programma televisivo,
certo che ci si distribuisce, solitari e incantati. davanti a un piccoo o grande schermo: quello della
Tl del videogioco, del computer
per navigare o per vedere un CD,
perfino del minuscolo schermo del
teiefonino per giocare, per scalnbiare sms, per rivedere foto.

Potremmo lare tante riflessioni

in merito; limitianoci a rilevare


come i nuovi media siano diventati
non solo componente della quoti-

dianit familiare in tutte le ore in


cui si svegli, ma anche fortemente determir.ranti le dinamiche delle
relazioni tra tutti i membri della

famiglia, incidendo in modo pesante anche nell'organizzazione e


gestione del tempo sia individuale
che di tutti. Pensiamo all'ascolto

del telegiornale durante i pasti,


ala fruizione isolata/individuale
della T! di internet o altri media
nelle varie stanze di casa, per.rsiaro ancora alla TV babysitter per
bambini e badante per anziani.
pensiamo al modo ossessrvo con
cui ci si approccia al telefonino, o

volte sfumati e del tuttcl sconosctuti agli utenti stessi. Cio, in altre

paroie, significa che dietro un


video, una connessione o un programma televisivo, o ancora dietro sofisticari disposirir i tecnologici, che ci permettono di collegarci col mondo, si nasconde una

notevole complessit dr strategie


commerciali e ideologiche, di apparati linguistici ed economici che
hanno 1o scopo di attirare uditorifi'uitori e non certo quello di occu-

parsi della loro tutela o dei loro


reali bisogni.

ai trilli che sostituiscono le parole


della comunicazione interpersonale. E indubbio che accendere il

mentre leggiamo queste righe


di nuo\ o \ iene inventato e
costruito in una corsa senza sosta
di cui non si vede ne si intuisce la

teler isole e sorbire quanlo viene


trasmesso, e gesto facile e gratificante. Cos come lo navigare su
internet, ascoltare f iPod filmare o

mo: serenit e felicit non derivano


dal possesso di tutto quanto il mer-

inviare un sms col telefonino, giocare alla consolle ... Ma quale il


limite tra 1a fruizione positiva di

uno strumento tecnologico, pur


sofisticato, e 1'abuso nell'uso. che
porta alla passivit, alla manipolazione, alla dipendenza?

Guardare la

TV

scegliendone

un programma, giocare a quel vi-

deo gioco, navigare su quel sito


non solo accendere un elettrodomestico, ma orientarsi entro un
mondo (multimediale e informati-

co) regolato da interessi e criteri


ferrei, da valori tanto rigidi quanto
"poco" appariscenti, il pi delle

E,

tanto

fine. Almeno noi adulti lo sappia-

cato tecnologico propone

... a

qual la nostra posizione educativa

coi nostri figli'l Abbiamo la consa-

pevolezza che questo forsennato


consumismo mediatico ha bisogno
di essere filtrato e tamponato? E in
questa opera rigorosa che coinvolge forse soprattutto cio che viene trasmesso da questi strulnenti"
contestiamo e condanniatlo tutto
buttando come nel vecchio detto
- sia I'acqua calda sia il bambino?
Tn questo bailarrrme di messaggi e
strurnenti, e possibile esercitare
una azione educatir a, orientata eticamente secondo un certo ordine di

valori?

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