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Parte generale
I Fondamenti
Il diritto tributario una parte dell ordinamento giuridico
positivo dedicata alla legislazione riguardante i tributi. Da un punto di
vista sistematico fa parte del diritto finanziario che a sua volta fa
parte di quello amministrativo. una materia pubblica ma ha anche
connotazioni private.
Cos un tributo?
Il legislatore non lo definisce ma offre degli indici sistematici
che consentono di arrivare per via interpretativa ad una nozione
accettabile. I principali indizi che ci offre la costituzione sono in 2
norme:
-Art 23: Nessuna prestazione personale o patrimoniale pu essere
imposta se non in base alla legge . La prima caratteristica del tributo
quindi quella di essere una prestazione patrimoniale (avente natura
economica) imposta dallo Stato o da un altro ente avente la titolarit
della potest impositiva.
-L art. 117
si lega a questa disposizione perch individua la
ripartizione del potere normativo nel nostro ordinamento. In
particolare tale articolo stabilisce che in materia tributaria due sono
gli enti depositari del potere impositivo: stato e (altri enti =)regioni.
Leggendo insieme gli artt 23 e 117 si capisce dunque come il
diritto tributario abbia un impostazione ideologica alle spalle storica
di carattere autoritativo:mediante il potere di imperio dello stato da
sempre le collettivit organizzate si finanziano mediante i tributi.
Questa convezione la troviamo anche nell art 23, che nello statuto
Albertino era l art 30. Oltre a quest articolo i costituenti hanno poi
deciso di introdurne un secondo che nello statuto alb. non c era,e
cio
-Art 53: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in
ragione della loro capacit contributiva. Il sistema tributario
informato a criteri di progressivit. Con questo articolo si fatto un
passo avanti, e cio, quello di legare il tributo alla capacit
contributiva.
Da ci si deduce dunque che solo le prestazioni patrimoniali
da una piccola norma (art 23) per dichiarare che esso pu sancire con
la sua forza un cardine costituzionale.
Tornando all art 23 in s, si diceva che esso una norma che fissa la
regola della riserva relativa. ci significa appunto che altre fonti del
diritto possono intervenire nella regolazione della disciplina del
tributo. Queste altre fonti sono i regolamenti. Da alcuni anni si fa uso
di uno strumento che ha solo la parvenza di un regolamento ma in
realt un provvedimento amministrativo e nonostante ci disciplina
la materia dei tributi. Sono un genere piuttosto ignoto ma che viene
usato per fare una serie di controlli. Il meccanismo questo: c una
legge dello stato che disciplina presupposto,sogg e aliquota. Poi si
devono determinare altri elementi che possono essere disciplinati dal
ministro con provvedimenti non aventi natura regolamentare. Perch
si inventata questa categoria di provvedimenti? Perch questi
sottostanno ad un doppio controllo:del consiglio di stato e della corte
di conti. Provvedimenti non aventi natura regolamentare non hanno
nessun vaglio e ci rappresenta una grande facilitazione per chi ha il
potere esecutivo. Per il resto valgono le regole generali studiate nel
diritto pubblico.
Per concludere il discorso delle fonti dobbiamo poi parlare delle
circolari, di cui il diritto tributario ricco. Queste sono delle
interpretazioni che il governo o il singolo ministero adotta e traduce
in un atto. Il nome deriva dal francese: era un foglio che il re dava ad
un messo per portarlo alle truppe in campo. Una volta che il
comandante l aveva letto lo riconsegnava al messo che lo faceva
circolare sul altri campi, da qui il nome circolare. La circolare un
interpretazione dell amministrazione finanziaria (cio il soggetto
attivo) della legge. Questo importante perch spesso le leggi
tributarie sono oscure. La circolare non per una fonte del diritto e
quindi non vincola n i giudici n i contribuenti. Essa da solo un
indicazione operativa che pu essere seguita o disattesa. Le stesse
regole valgono per le circolari di altri campi del diritto ma c una
conseguenza particolare: pu accadere che l interpretazione data dal
ministero venga seguita dal contribuente e che o la stessa amm. Fin. o
un giudice modifichino l interpretazione della norma nella nuova
versione interpretativa trasformando il comportamento in precedenza
tenuto dal contribuente da legittimo in illegittimo: il contribuente
tiene un comportamento conforme poi anni dopo l interpretazione
sovverte le cose e rende quel comportamento non pi conforme: se il
contribuente si adeguato a un orientamento espresso in una
circolare, egli non sanzionabile cosa che sarebbe in forza del nuovo
orientamento interpretativo. Questo effetto la conseguenza dell
applicazione in ambito tributario del principio della buona fede.
Nel 2000 venne emanata la lex 212 molto innovativa che lo statuto
dei diritti del contribuente. Essa ha la particolarit di collocarsi a
met strada tra la legge ordinaria e i principi costituzionali. Questo
forza di legge. Le ragioni dell uso dei decreti legge in materia fiscale
sono molteplici: necessario un provvedimento celere, non
preannunciato, efficace. La corte cost pu controllare se sussistono i
presupposti di straordinariet ed urgenza e dichiarare incostituzionali
le norme dei decreti legge anche se convertiti in legge.
L altra forma di legificazione governativa il decreto legislativo a cui
si ricorre spesso poich le norme tributarie, essendo caratterizzate da
elevato tecnicismo, mal si prestano ad essere elaborate e discusse in
sede parlamentare. Il parlamento si limita perci a fissare nella legge
di delega i principi e i criteri direttivi, mentre l esecutivo predispone il
decreto delegato.
Esistono poi i cd testi unici che non sono per un tipo di fonte, bens
testi normativi caratterizzati da un particolare contenuto, ossia la
riunificazione di norme contenute in pi testi. Nei testi unici sono
state inserite anche le norme emanate dopo la riforma tributaria con
integrazioni e correzioni. Questi testi non sono dunque compilativi
bens innovativi.
In Italia abbiamo 2 tipi di regolamenti: statali e ministeriali.
I regolamenti statali sono nella gerarchia delle fonti subordinati alla
legge quindi se le vanno contro possono essere dichiarati illegittimi e
quindi annullati dal giudice amministrativo. Tali regolamenti non sono
soggetti al controllo di costituzionalit: se sono contrari alla cost,
vengono annullati. La potest regolamentare disciplinata dalla lex
400/1988 il cui art 17 disciplina innanzitutto i regolamenti governativi
e, al II comma, i regolamenti delegati, attraverso cui trova attuazione
il fenomeno della delegificazione. Dato che il diritto tributario
sostanziale oggetto di una riserva relativa di legge, possono aversi
in tale materia:
-regolamenti esecutivi, che possono anche essere emessi in assenza di
un apposita norma autorizzativa, e
-regolamenti delegati che possono essere emessi in base ad una
norma espressa.
I regolamenti ministeriali
sono adottati nelle materie di competenza di un singolo ministro e con
un decreto ministeriale. Se la materia di competenza di pi ministri,
allora si adottano regolamenti interministeriali, con un decreto del
presidente del consiglio. Sovente le leggi autorizzano il ministro ad
emanare decreti non aventi natura regolamentare cos da non
infrangere la norma costituzionale che limita il potere regolamentare
dello stato alle sole materie di legislazione esclusiva.
A livello internazionale vi sono norme tributarie che derivano da
convenzioni la cui ratifica deve essere autorizzata con legge. L art 117
cost subordina la potest legislativa statale e regionale ai vincoli
derivanti dagli obblighi internazionali. Pertanto incostituzionale la
norma di legge che si pone in contrasto con norme internazionali. Le
convenzioni internazionali in materia tributaria riguardano i dazi e la
doppia imposizione dei redditi. Riguardano poi la collaborazione tra
pu avvenire in 3 modi:
-per dichiarazione espressa del legislatore;
-per incompatibilit tra le disposizioni vecchie e quelle nuove;
-perche la nuova legge regola l intera materia gi regolata dalla legge
anteriore.
7) il referendum abrogativo non
ammesso per le leggi tributarie.
Per quanto riguarda invece il profilo spaziale, vediamo 2 profili:
1)la legge tributaria esplica i suoi effetti in tutto il territorio politico
nazionale, e solo entro tale ambito. Le norme emanate da enti diversi
dallo stato esplicano i loro effetti nel territorio su cui ha potest l
ente.
2) la legge tributaria non pu avere efficacia oltre i limiti del territorio
sottoposto alla sovranit dello stato e d in questo territorio unica ed
esclusiva. Al di fuori del territorio dello stato valgono le leggi
tributarie degli altri stati.
3 Interpretazione e integrazione
Peculiarit delle leggi tributarie.
L interpretazione e la conoscenza delle leggi tributarie presentano
difficolt non lievi, legate alla peculiarit della legislazione tributaria.
la legislazione tributaria non infatti sistematicamente raccolta: non
vi sono codici ne testi unici. Il diritto tributario stato definito
polisistematico dato che all ord tributario afferiscono produzioni
normative non coordinate.
un secondo motivo legato alla iperlegificazione e alla instabilit
che caratterizzano questo settore: il legislatore data l evoluzione dell
economia costretto ad emanre norme tributarie in continuazione e a
modificare quelle g esistenti.
le leggi tributarie richiedono la conoscenza di nozioni e discipline
estranee alla formazione culturale tipica del giurista.
altre difficolt sono legate alla tecnica legislativa: tutta la
legislazione presenta difetti tecnici. Quando vengono emanate nuove
norme, difficile che il legislatore operi su un terreno vergine perch
quasi sempre ques tultimo si trova a dover operare in ambiti gi
ampiamente trattati. Lo statuto dei diritti del contribuente dedica
infatti l art 2 alla chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie.
L interpretazione delle leggi tributarie.
Nel diritto tributario non esistono criteri interpretativi peculiari. Vi
sono state epoche in cui erano in auge particolari canoni a favore o
contrari al fisco, ma oggi non pi cos. Nel XIX si era affermata la
dottrina dell interpretazione stretta delle leggi tributarie: il tributo
era considerato un intromissione dello stato nell economia privata e
una limitazione della libert dei singoli.
Esistono comunque 4 tipi di interpretazione:
1) Letterale: l interprete deve attenersi al significato proprio delle
parole. Il significato che egli deve attribuire al termine tecnico pu
positivamente e quello che poi impone a tutto l art 54 della cost. che
stabilisce a chiusura della prima parte della nostra cost. che tutti i
cittadini hanno il dovere di osservare la cost. e le leggi della
repubblica italiana. Questa la dimensione della legalit del nostro
stato:ci che non vi rientra rigettato dal sistema e quindi non vi
motivo per cui quella parte del costo illecito che io ho sostenuto sia
sopportato dalla comunit.
L art 53 la norma cardine che disciplina il diritto tributario. Questo
art stabilisce che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in
ragione della loro capacit contributiva. Poi aggiunge che il sistema
tributario informato a criteri di progressivit. Questo il frutto di
spinte ideologiche spesso contrapposte e non ha analoghe disposizioni
in atri paesi europei. Tale art si inser in Italia per 2 motivi:
1)per specificare meglio il principio di solidariet ex art 2
2) per stabilire un principio rivoluzionario per quel tempo,ovvero il
principio di progressivit.
Dalla fusione di contrapposte visioni ideologiche nacque l art 53
inteso come una norma di garanzia per il contribuente perch egli pu
essere tassato solo in ragione della propria capacit contributiva:
affinch una tassazione sia legittima necessario che il presupposto
sul quale incide l imposta dimostri una forza economica. La garanzia
che l art 53 offre quindi quella di legare l imposta ad elementi di
forza economica.
Questa garanzia come fosse
uno specchio determina anche un correlato limite al potere
legislativo:se da un lato vi la garanzia per il contribuente, dall altro
vi il limite per il legislatore che non pu imporre imposte che non
siano espressive di forze economiche. Questa la funzione sociale
politica e istituzionale dell art 53 che inserito nel titolo IV della
nostra cost rubricato rapporti politici. Ci perch l obbligo
contributivo espressione di un rapporto politico tra cittadino e stato.
Come abbiamo detto prima questo art espressivo del principio di
solidariet ( art 2: La Repubblica riconosce e garantisce i diritti
inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove
si svolge la sua personalit, e richiede l'adempimento dei doveri
inderogabili di solidariet politica, economica e sociale.) la art 53
espressione applicata ai tributi del principio di solidariet. Le imposte
proprio perch si radicano sull art 2 perseguono anche finalit
extrafiscali. La finalit fiscale quella di procurare allo stato o all ente
pubblico le risorse necessarie per il sostenimento della spesa
pubblica.
I tributi possono per perseguire
finalit ulteriori: la prima quella redistributiva della ricchezza e
degli oneri necessari per produrla. Finalit redistributiva significa che
la ricchezza privata non solo privata, non appartiene cio solo a chi
la produce o chi la possiede ma una porzione dei quella ricchezza
pubblica poich chi la possiede membro di una collettivit. La
finalit egoistica della ricchezza trova un contemperamento nel 53 e
paritg di trattamento.
L art
18 vieta anche la discriminazione dissimulata o indiretta.
Un altro esempio di integrazione negativa il divieto degli aiuti di
stato: l art 107 TFUE dice che sono incompatibili con il mercato
interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli
aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto
qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni,
falsino o minaccino di falsare la concorrenza. Il divieto colpisce
qualsiasi forma di aiuto ma non assoluto.
2) quelle che mirano ad un integrazione positiva (norme sull
armonizzazione). Ai sensi dell art 26 del TFUE l unione adotta le
misure destinate all instaurazione o al funzionamento del mercato
interno. Il mercato interno uno spazio senza frontiere interne, nel
quale sono assicurate 4 libert:
- Circolazione delle merci: all art 28 si dispone che l Unione
comprende un'unione doganale che si estende al complesso degli
scambi di merci e comporta il divieto, fra gli Stati membri, dei dazi
doganali all'importazione e all'esportazione e di qualsiasi tassa di
effetto equivalente, come pure l'adozione di una tariffa doganale
comune nei loro rapporti con i paesi terzi.
- Libera circolazione delle parsone:l art 45 del TFUE implica
l'abolizione di qualsiasi discriminazione, fondata sulla nazionalit, tra i
lavoratori degli Stati membri, per quanto riguarda l'impiego, la
retribuzione e le altre condizioni di lavoro. Per quanto riguarda il
diritto tributario c da dire che residenti e non sono assoggettati nei
diversi ordinamenti a regimi fiscali diversi, in quanto i primi sono
soggetti ad imposta per la totalit del loro reddito e i secondi solo per
i redditi prodotti nello stato. Secondo questo ragionamento non viene
violato il principio di uguaglianza, ma pu accadere che un soggetto
produca la maggior parte del suo reddito in uno stato dell UE dove
non risiede. In questo caso la corte ha disposto che a tale soggetto
devono essere accordate le stesse attenuazioni del carico fiscale che
sono concesse ai residenti.
- Libera circolazione dei servizi: l art 56 del TFUE dispone che le
restrizioni alla libera prestazione dei servizi all'interno dell'Unione
sono vietate nei confronti dei cittadini degli Stati membri stabiliti in
uno Stato membro che non sia quello del destinatario della
prestazione. Questa libert interessa gli operatori economici che
prestano servizio in un paese diverso da quello in cui sono stabiliti.
Questo principio ha carattere residuale: opera solo quando non
valgono le norme sulla libera circolazione delle perci, delle persone e
dei capitali.
- Libera circolazione dei capitali: l art 63 del TFUE vieta ogni
restrizione ai movimenti di capitale e ai pagamenti tra gli stati
membri. Il principio di libera circolazione dei capitali implica che i
paesi membri non debbono ostacolare gli investimenti con norme
fosse cos quale sarebbe la norma violata? L art 53 cost.:se non fosse
garantito il diritto di rivalsa integrale al responsabile di imposta, lui
finirebbe per addossarsi un obbligazione per capacit contributiva
non propria.
L art 64 disciplina poi un'altra figura, tipica del diritto tributario, cio
il sostituto d imposta. Una figura tipica del sostituto di imposta il
datore di lavoro o la banca. La sostituzione consiste in questo: chi in
forza di disposizione di legge obbligato al pagamento di imposte in
luogo di altri per fatti e situazioni a questi riferibili, deve esercitare la
rivalsa,m se non stabilito in modo espresso. La distinzione principale
che salta agli occhi con la definizione di responsabile d imposta,
insieme con altri e in luogo di altri. La legge ha fatto questa
distinzione perch tra sostituto e sostituito non c solidariet. La
conseguenza di questa diversa configurazione che il sostituto che
opera la ritenuta risponde personalmente verso l amministrazione
finanziaria, la quale per recuperare il tributo, qualora il sostituto non
lo versasse, dovrebbe procedere solo nei confronti di questi. Quello
che conta che il sostituto (il datore) ha operato la ritenuta ma non
ha adempiuto all obb di versamento, lo stato quindi si riferir proprio
a lui perch a lui che ha i soldi in mano. Ora, la nostra corte di
cassazione crede invece che lo stato possa andare a recuperare il
tributo anche dal lavoratore e lo dice per ampliare il pi possibile il
ventaglio dei soggetti coinvolti nel pagamento, quindi per accrescere
le garanzie dello stato a veder soddisfatte le proprie pretese. Questo
ragionamento sbagliato in quanto una volta che il datore ha operato
la ritenuta, al lavoratore non si pu pi chiedere nulla. Le cose per
cambiano in un latro caso e cio quello in cui il sostituto non esegua la
ritenuta. Cio non esegue ne la ritenuta ne il versamento. In questo
caso coerente che lo stato si riferisca al lavoratore perch su di lui
non si scaricato il prelievo tributario.
La
corte afferma che il lavoratore quando riceve la retribuzione vede se il
datore ha operato la ritenuta o meno, quindi consapevole della
violazione compiuta! anche vero per che il lavoratore non ha gli
strumenti per reagire, e quindi la sanzione non deve cadere, a parere
del prof, sul lavoratore ma sul datore.
Esistono poi 2 diverse forme di sostituzione:
1) quella a titolo d accanto: l obb tributaria del sostituito non si
esaurisce con la ritenuta 2) quella a titolo d imposta detta anche
sostituzione a titolo definitivo: l obb tributaria del sostituito si
esaurisce completamente. Facciamo degli esempi:il lavoratore riceve
la propria retribuzione con una ritenuta operata sulla busta paga. A
fine anno il lavoratore se ha che altri redditi deve determinare il suo
reddito complessivo sul quale il lavoratore determiner l imposta e
porter a scomputo le ritenute che ha gi subito per una porzione del
reddito che ha gi subito la ritenuta, sconter un prelievo ulteriore
dato dall aliquota marginale (cio l aliquota pi alta) applicabile sul
confrontarsi.
Inoltre nell ipotesi di accertamento sintetico per definizione non si sa
la provenienza del reddito. Io legge non ammetto in deduzione i costi
e per non farlo l art 38 mi dice che i maggiori redditi sono considerati
redditi di capitale.
Passiamo dunque all art 39, che la norma cardine con la quale l
agenzie delle entrate sciolgono il 90% degli accertamenti. L art 39 si
pu dividere in 2 parti:
1) norma
sull accertamento analitico
2) induttiva.
C poi un'altra distinzione:
1) la prima parte si pu
definire norma sull accertamento contabile.
2) l altra parte come accertamento extracontabile.
L art 39 si occupa di redditi d impresa e di lavoro autonomo. Si
riferisce tanto alle imprese medio- grandi quanto a quelle minori che
non hanno la contabilit ordinaria.
1) Accertamento
contabile: l art 39 rispecchia fedelmente l impianto ideologico dell
riforma degli anni 70: tutto ruota intorno alla verifica voce per voce
della contabilit. Quando l ufficio pu procedere a rettifica contabile?
- quando i dati esposti in dichiarazione non coincidono con quelli del
bilancio e del conto dei profitti e delle perdite.
- quando sono state applicate correttamente le norme sul t.u. del
reddito d impresa.
- quando l infedelt della
dichiarazione risulta da elementi certi desumibili dagli atti istruttori
- quando l incompletezza o la falsit dei dati indicati in dichiarazione
risulta dall ispezione delle scritture contabili o da altri elementi certi
purch gravi, precisi e concordanti.
La contabilit
nell impianto del nostro sistema una sorta di torre d avorio:
protegge il contribuente dalle aggressioni dall amministrazione. L
amm per superare la contabilit deve procurarsi o prove certe dirette
o elementi che fondano prove ai sensi del cc..
L
impianto lo stesso dell art 38.
2) Accertamento extracontabile: la seconda parte stempera la rigidit
della prima parte della norma, perch dice che si pu prescindere del
tutto o in parte dalle risultanze del bilancio e delle scritture contabili,
e l amministrazione pu utilizzare anche presunzioni non gravi, non
precise, non concordanti per ricostruire il reale reddito imputabile all
imprenditore e al lavoratore autonomo, quando il reddito d impresa
non stato dichiarato, quando dal verbale delle ispezioni risulta che
non sono state tenute le scritture contabili o quando queste sono state
sottratte al controllo o quando le scritture Non sono disponibili per
causa di forza maggiore. E ancora, quando dalle ispezioni la
contabilit risulta affetta da vizi cos numerosi e ripetuti da rendere
inattendibili nel loro complesso i risultati delle scritture stesse.
Questa una norma che si basa su un riscontro che la guardia di
legittimare l accertamento.
Ricapitolando dunque l agenzia di vede una dichiarazione dei redditi
finale di un negozio,minore di tutte le altre del suo stesso settore.
Deve quindi subito chiamare il contribuente e chiedere spiegazioni. Se
l agenzia non convinta, procede con l accertamento, ma non pu
applicare semplicemente lo studio di settore perch altrimenti l
accertamento sarebbe illegittimo. La discrasia ( tra il reddito di quel
negozio e gli altri del suo settore) solo un elemento indiziario dal
quale l amm pu muovere per ricercare altre prove che unitamente
agli studi di settore, dimostrino l esistenza dell evasione. Solo in
questo caso l avviso di accertamento non viziato.
Il nostro un sistema strano perch da un lato impone strumenti
contabili a tonnellate, dall altro prescinde da questi risultati
ricorrendo a studi forfetizzati, a meccanismi forfetizzati di
determinazione del reddito. Questo sistema produce gravi danni in
realt perch da un lato determina costi molto pesanti sull economia
dell impresa, da un altro continua ad imbrigliare l azione dell amm
finanziaria la quale pu avvalersi degli studi di settore ma non fino in
fondo, e infine l imprenditore che obbligato per legge alla scrittura
di tutti gli ordinamenti non pu avvalersi della forza probatoria delle
scritture stesse, perch queste possono essere messe da parte dal
amm finanziaria che ricostruisce poi il reddito in maniera indiziaria.
L amm pu applicare gli artt 38 e 39 anche in ipotesi di accertamenti
parziali, art 41 bis. La regola vuole che l amm compia accertamenti
verso i soggetti passivi in maniera unitaria e onnicomprensiva. Essi
per possono essere applicati anche parzialmente, per ricostruire cio
solo una porzione della capacit contributiva del soggetto passivo, e
ci possibile quando l amm finanziaria acquisisce elementi da
soggetti particolarmente qualificati ma in grado di trasmettere notizie
parziali del contribuente. La conseguenza che l amm con questo
accertamento parziale non esaurisce il potere di accertamento. Se
emano il potere parziale il potere non viene consumato, quindi la
stessa amm pu accertare di nuovo lo stesso soggetto.
La legge all art 43 prevede per anche un eccezione alla rovescia:
sebbene l amm abbia consumato il potere, essa pu ugualmente
tornare a verificare la situazione del contribuente quando scopre fatti
prima non accertabili. Se erano accertabili in qualche modo ma l amm
per errore non li ha accertati, allora ha consumato il suo potere
definitivamente. Se invece non erano proprio accertabili, allora l amm
pu tornare a verificare lo stesso soggetto. Questo si chiama
accertamento integrativo.
Entro
quando un accertamento pu essere fatto? I termini variano a seconda
delle imposte. Per le imposte pi importanti il termine quello del
31/12 del quarto anno successivo a quello di presentazione delle
dichiarazioni. Attenzione questo termine decadenziale: a pena di
decadenza. Valgono quindi tutte le regole del cc sulla decadenza: per
Le impugnazioni in generale
I mezzi di impugnazione provocano un nuovo giudizio, per porre
rimedio ai vizi di una sentenza. Essi devono essere distinti in 2 tipi
fondamentali:
-impugnazioni rescindenti, che conducono ad una pronuncia di mero
annullamento della sentenza impugnata