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CHIMICA RIASSUNTI
natura della luce, energia quantizzata, effetto fotoelettrico e fotoni, il modello di Bohr, modello ondulatorio dell'atomo, onde stazionarie

La natura ondulatoria della luce


Gran parte della nostra attuale comprensione della struttura elettronica degli atomi deriva
dall'analisi della luce emessa o assorbita dalle sostanze.
La luce visibile un esempio di radiazione elettro magnetica (Maxwell 1865) e poich trasporta
energia nello spazio detta energia radiante, altri esempi possono essere: raggi gamma, raggi x,
ultra violetti
Tutte le onde elettromagnetiche si muovo con velocit approssimata a c ( velocit della luce
3108 [ m/ s] ), inoltre hanno propriet simili alle onde che si muovono nell'acqua.
La sezione laterale di un onda d'acqua mostra un
andamento periodico, il che significa che creste e
avvallamenti si ripetono con cicli e intervalli regolari.
La distanza tra due creste adiacenti chiamata lunghezza
d'onda; il numero di lunghezza d'onda complete, che passa
ogni secondo per un punto specifico la frequenza d'onda.
Grazie al fatto che tutte le onde magnetiche si muovo con la stessa velocit facilmente intuibile
che la lunghezza d'onda e la frequenza della radiazione sono sempre strettamente collegate fra loro:
se la lunghezza d'onda elevata sar minore la frequenza, viceversa man mano che aumentiamo la
frequenza minore sar la lunghezza d'onda. Questa relazione relazione pu essere espressa dalla
seguente relazione:
c =

dove c la velocit della luce, (lambda) la lunghezza d'onda, (nu) la frequenza.


La seguente figura mostra i vari tipi di
onde elettromagnetiche al variare della
frequenza, questa rappresentazione
chiamato spettro elettromagnetico.
Notare come la luce visibile una porzione
estremamente piccola dello spettro.

Quando onde con lunghezza d'onda circa uguale si scontrano, o incontrano un ostacolo di
dimensioni circa uguali alla loro lunghezza d'onda provocano dei mutamenti nella propagazione
dell'onda stessa:
l'interferenza il fenomeno d'interferenza si constata quando, in particolari
condizioni, due raggi di energia raggiante, propagatisi in un mezzo
elastico qualsiasi, si sovrappongono, sotto certe condizioni, nei loro effetti.

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la diffrazione un fenomeno associato alla deviazione della traiettoria di


propagazione delle onde quando queste incontrano un ostacolo sul loro
cammino.

Energia quantizzata
Il riscaldamento di un oggetto solido, come di comune esperienza, provoca emissione di radiazioni.
La distribuzione della lunghezza d'onda e della radiazione dipendono dalla temperatura, come
dimostra il fatto che un oggetto incandescente rosso pi freddo uno incandescente bianco.
Nel 1900, il fisico tedesco Max Plank studi questo fenomeno arrivando ad un audace
affermazione:
l'energia pu essere rilasciata o assorbita dagli atomi solo sotto forma di pacchetti discreti
di diverse dimensioni.
Plank chiam quanto (ossia quantit fisica) il pacchetto di energia pi piccolo assorbito o emesso da
una radiazione elettromagnetica. Propose poi che l'energia di un quanto possa essere calcolata
dall'equazione:
E=h
dove E l'energia di emessa da un quanto, h la costante di Plank ( 6,6261034 [Js] ) e (nu)
la frequenza.
In sostanza ci che afferma Plack che l'energia pu essere rilasciata o assorbita solo in quantit
specifiche, le energie permesse sono quantizzate e i loro valori ristretti ad un certo numero.

Effetto fotoelettrico e fotoni


Nei primi anni del '900 Einstein utilizz la teoria quantistica utilizzata da Plank per giustificare
l'effetto fotoelettrico: per ogni metallo, la luce minima deve avere una frequenza minima, al di sotto
della quale non vengono emessi elettroni.
Einstein assunse che il comportamento dell'energia radiante che
colpisce la superficie metallica assomigliasse pi ad una corrente di
piccoli pacchetti di energia piuttosto che ad un onda. Ogni pacchetto
che come una particella di energia, viene chiamato fotone.
Einstein dedusse che ogni fotone doveva avere un energia pari alla costante di Plank per la
frequenza della luce:
Energia del fotone= E=h
per tanto un energia radiante quantizzata.

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Un fotone pu colpire una superficie metallica ed esserne assorbito quando accade ci, il fotone pu
trasferire la sua energia ad un elettrone nel metallo, affinch accada questo deve essere fornita una
certa quantit di energia (che viene chiamata funzione lavoro) ad un elettrone perch possa vincere
le forze attrattive che lo tengano legate al metallo.

Nel seguente grafico rappresenta al variare della frequenza


della luce e dell'intensit, i valori dell'energia della corrente
e dell'energia cinetica.

Il modello atomico di Bohr


Nel 1913 Bohr assunse che gli elettroni ruotavano intorno al nucleo di idrogeno secondo orbite
circolari, tuttavia in base alle leggi della fisica classica, un particella dotata di carica elettrica che si
muove in modo circolare, dovrebbe perdere continuamente energia per emissione di una radiazione
elettromagnetica. Questo non si verifica, perch gli atomi di idrogeno sono stabili. Per cercare di
spiegare quello che accadeva Bohr bas il suo modello su tre postulati:

agli elettroni dell'atomo di idrogeno consentito di descrivere soltanto orbite con un certo
raggio, corrispondenti ad una ben definita energia;

un elettrone situato in una delle possibili orbite ha un energia specifica e si trova in uno stato
energetico permesso. Un elettrone in uno stato energetico permesso non irradier energia e
quindi non ricadr a spirale sul nucleo;

l'energia emessa o assorbita da un elettrone soltanto quando l'elettrone si muove da uno


stato permesso ad un altro. La differenza di energia tra i due stati viene messa o assorbita
come i fotoni, che ha energia: E=h .

grazie al modello di Bohr abbiamo scoperto che l'atomo circondato da diverse orbite ed ognuna di
esse ha un valore energetico specifico chiamato numero quantico principale (n), questo numero
ha valori interi che partono dall'unit fino all'infinito, l'energia negativa (elettrostatica degli
elettroni) pi bassa si ha per n = 1, questa denominata stato fondamentale, all'aumentare di n
l'energia diventa sempre pi prossima al valore nullo, stati eccitati.

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Modello ondulatorio dell'atomo


il modello di Bohr tuttavia si rileva molto limitato poich non spiega il motivo per cui un elettrone
carico negativamente non cada a spirale sul nucleo carico positivamente, si limita a dire che questo
non accade, inoltre descrive l'elettrone solo come una piccola particella rotante intorno ad un
nucleo, cera qualche problema.
Louis de Broglie, che stava lavorando alla sua tesi di dottorato in fisica, estese audacemente questa
idea:
Se l'energia radiante, in appropriate condizioni, pu comportarsi come un fascio di
particelle, pu la materia, in appropriate condizioni comportarsi eventualmente come un
onda?
egli suppose che l'elettrone orbitante intorno al nucleo dell'atomo d'idrogeno potesse essere
immaginato come un onda con una caratteristica lunghezza d'onda, piuttosto che come una
particella.
L'ipotesi di Broglie fu confermata nel 1927 grazie ai fisici Clinton Joseph Davisson e Lester Halbert
Germer dirigendo un fascio di elettroni (che erano stati fino ad allora assimilati a particelle) contro
un reticolo cristallino e osservandone figure di diffrazione.
La scoperta della natura ondulatoria fece emergere nuovi problemi riguardo la posizione
dell'elettrone, infatti un onda si estende nello spazio e per tanto la sua posizione non definita in
maniera precisa.
In sostanza grazie a questo nuovo modello si suppone che l'atomo abbia una natura dualistica cio
abbia sia un comportamento materiale che un comportamenti ondulatorio.
Heisenberg studiando anche lui il moto dell'elettrone formul il principio di indeterminazione, il
quale afferma che impossibile conoscere allo stesso momento sia il momento esatto sia la sua
posizione esatta nello spazio.

Onde stazionarie
Erwin Shrdinger propose un equazione che teneva conto del fatto che l'elettrone si comporta si
come un onda che come una particella: tratt l'elettrone in un atomo d'idrogeno come l'onda che si
ottiene pizzicando una corda di chitarra. Poich queste onde non viaggiano nello spazio, furono
chiamate onde stazionarie. Come una corda pizzicata produce un onda
stazionari dotata di ipertoni pi alti (armoniche), l'elettrone manifesta
un onda stazionaria a picchi di energia pi elevata e altri a energia pi
bassa, inoltre presenta dei punti in l'ampiezza d'onda nulla, questi
punti si dicono nodi.

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La risoluzione dell'equazione passa attraverso una serie di funzioni matematiche chiamate funzioni
d'onda (x) . Nonostante queste funzioni di per se non abbiano un significato fisico diretto, il
quadrato della funzione d'onda fornisce un indicazione sulla posizione di un elettrone che si trovi
in un stato energetico permesso.
Nel modello di Bohr si assume che l'elettrone ruoti intorno al nucleo secondo un orbita circolare e
caratterizzata da un certo raggio. Nel modello quantico la posizione dell'elettrone non pu essere
descritta in un modo cosi semplice, si parla di probabilit che l'elettrone si trovi in una certa regione
dello spazio in un certo istante, il quadrato della funzione d'onda legato alla probabilit di trovare
l'elettrone in un data regione dello spazio. Per questa ragione

2(x) chiamata densit di

probabilit o densit elettronica.

Autore: Sebastian Lusenti


Fonti: Fondamenti di chimica terza edizione (autori: Brown Lemay Bursten Murphy Woodward);
Universit degli Studi di Brescia, slide chimica 2015.

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