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Relazione dellesperienza laboratoriale:

Misure di focali
Autori: Gianfranco Cordella, Francesco Ficara, Francesco Serra
Data: 26/11/2014

Obiettivo dellesperimento
Determinazione della distanza focale di una lente convergente e una divergente .
Introduzione
Utilizzando un due sistemi ottici differenti, si vogliono determinare le distanze focali delle lenti
utilizzate. Il primo sistema consiste in una sorgente luminosa, una lente convergente fissata
su un apposito sostegno che pu muoversi su una guida e uno schermo che permette di
visualizzare l immagine. Il secondo formato dalla sorgente, una lente convergente, una
lente divergente ed uno schermo. La distanza focale descritta dalla legge dei punti coniugati

1 1 1
+ =
p q f

in cui p la distanza sorgente-specchio, q la distanza specchio-schermo e f la

distanza focale. Per quanto riguarda la lente divergente, essa non pu formare immagini reali,
quindi la interponiamo tra una lente convergente e lo schermo, in modo che l immagine reale
formata dalla convergente rappresenti per la divergente una sorgente virtuale di cui essa
former unimmagine reale sullo schermo
Apparato sperimentale
Gli strumenti necessari ai fini dellesperienza sono i seguenti:

Banco ottico con sorgente luminosa, schermo mobile e supporto per lenti;
Cofanetto con un set di lenti (convergenti e divergenti) di varie lunghezze focali;
Metro a nastro (risoluzione 1 mm).

Acquisizione dati
Utilizzando il primo sistema ottico descritto, si scelta la lente convergente di 5 diottrie (

1
f chiamata potenza della lente e si misura in diottrie), la si posta a una distanza p

dalla sorgente e si spostato lo schermo fino a una distanza q tale da ottenere su di esso un
immagine il pi possibilmente nitida e messa a fuoco. Si poi ripetutala misura per differenti
distanze tra sorgente luminosa e lente. Poich la stima delle varie posizioni di miglior messa a
fuoco affetta da errori sperimentali (presenza di aberrazioni, difficolt nella stima visuale
dellimmagine con maggior contrasto, ecc.) sono state prese pi misure da differenti persone
per ogni p. Dato che l errore su p pu essere soltanto strumentale, e stato scelto questo
come errore sulla misura, mentre su q stata associata come errore la deviazione standard.
Le misure di p e q ottenute, con i relativi errori, sono riportate di seguito:

p 0.4
[cm]

53.9

31.9
32.5
32.4
32.5
32.6
34.1
34.3
34.3
34.0
33.8
40.9
41.3
40.9
40.6
40.7
37.1
37.7
37.7
37.5
37.5
45.3
45.4
45.3
45.5
46.2

48.9

38.7

42.8

35.0

[cm]

q
[cm]
0.3

p 0.4
[cm]

q
[cm]

29.9

57.5
57.9
57.7
57.9
57.3
49.9
50.4
50.5
50.4
49.7
36.1
35.8
36.7
36.7
36.2
32.1
32.0
31.6
31.4
31.8
33.9
34.2
33.8
33.2
33.2

0.2

32.3

0.3

44.9

0.2

55.7

0.4

50.2

q
[cm]
0.3

0.4

0.4

0.3

0.6

Per quanto riguarda il secondo sistema ottico, si sono scelte una lente convergente e una
divergente in modo che il potere diottrico di quest ultima fosse minore, in valore assoluto, di
quello della prima (+12 per la convergente e -3 per la divergente). Si inizialmente posta la
lente convergente e messa a fuoco limmagine sullo schermo. In seguito si posizionata la
lente divergente tra la convergente e lo schermo e si misurata la distanza p i tra la
divergente e lo schermo. Si poi allontanato lo schermo in modo da rimettere a fuoco l
immagine e si misurata la distanza qi sempre tra la divergente e lo schermo. Di seguito sono
riportate in tabella le misure ottenute:
p 0.4
[cm]

[cm]

11

27.4
28.2
25.8
26.3
28.3

q
[cm]
1.0

p 0.4
[cm]

q
[cm]

10.4

23.4
24.2
25.0
23.9
23.8

q
[cm]
0.5

14.3

15.4

16.5

18.2

42.1
39.7
40.9
42.2
40.4
47.7
47.1
45.1
47.8
46.4
56.7
58.4
56.6
59.9
55.5
76.1
74.7
74.0
74.1
72.7

1.0

9.3

1.0

12.2

1.5

17.2

1.1

8.5

21.6
19.5
21.0
21.6
20.6
31.1
31.3
30.3
32.0
30.7
66.9
65.4
65.6
65.1
62.8
18.1
18.2
18.7
19.5
18.0

0.8

0.6

1.3

0.6

Analisi dati
I dati raccolti sono stati confrontati con le relazioni teoriche presentate, e, tramite un fit
lineare dei minimi quadrati eseguito per mezzo del calcolatore si determinato il potere
diottrico delle lenti utilizzate, il quale corrisponde all intercetta in un grafico cartesiano
(1/p;1/q). Di seguito sono elencate le formule utilizzate nel caso della lente convergente e
divergente.

Il fit dei minimi quadrati stato effettuato con la funzione curve_fit della libreria scipy di
python. Di seguito la tabella con i parametri ricavati
parametro
n1

valore
1.55

errore
0.05

n2

1.25

b [cm]

0.3
4,87e^-2

[cm]

0.04
0.15
9e^-4

Un test del chi-quadro sul parametro b esclude la sua compatibilit con zero :
risulta infatti , P(=0.022 , dof=1
Confrontando le due rette di best-fit con i dati tramite chi-quadro, sono stati ottenuti i
seguenti valori :

Per il plexiglass : , P( 0.31 , dof=16


Per lacqua: , P( 0.98 , dof=9
Grafici:
Il grafico relativo al plexiglass illustra la relazione tra yi ed yr, mentre quello relativo al diottro
riporta la relazione tra 1/p e 1/q.

Conclusioni
Lincompatibilit di b con zero mette in luce una netta contraddizione con la legge di Snell;
abbiamo ragione di credere che le imprecisioni commesse sulle misure ne siano la causa. Ci
potrebbe essere dovuto al fatto che la misura sia stata effettuata riferendosi ad uno dei bordi
del raggio rifratto nonostante questultimo aumentasse in larghezza. I test del chi-quadro
confermano i valori previsti per gli indici di rifrazione, per lacqua entro 2 sigma mentre per il
plexiglass entro 1.5 sigma. In questultimo caso il valore del chi-quadro gonfiato a causa di
un punto visibilmente fuori dalla retta di best-fit: in assenza di un simile discostamento un chiquadro pi basso sarebbe comunque accettabile in quanto stimato sulla base di errori
strumentali. Anche nel caso del diottro infatti il chi-quadro risultato di circa due sigma pi
basso rispetto alla media.

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