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Economia

IL PICCOLO LUNED 11 MAGGIO 2015

Per le Pmi torna il segno pi

lexport fa da traino alla ripresa
Indici positivi anche a Nordest, per Fondazione Impresa entro lanno ripercussioni positive
sulloccupazione. Ma allappello ancora mancano consumi domestici e credito bancario
di Christian Benna
MILANO

Va pronunciata sottovoce, perch troppe volte in questi anni

stata evocata come imminente salvo poi fare marcia indietroe tornare a fare iconti con lo
spettro della recessione. Eppure oggi laria che si respira
quella di una ripresa economica. Con il balzo della produzione industriale, che a marzo
cresciutA del 4,3% (il livello pi
alto da agosto del 2011), il tessuto manifatturiero Made in
Italy sembrerebbe essersi messo alle spalle il lungo tunnel
della crisi.
Il condizionale dobbligo, visto che la ripresa di marzo segue alla flessione di febbraio e
laumento della produzione di
gennaio vale un prefisso telefonico +0,6%, mentre la disoccupazione continua ingrossare le
sue fila sfondando quota 13%
della popolazione attiva. I dati
Istat raccontano di settori in
grande spolvero come la farmaceutica (+22%), mezzi di trasporto e automotive (+13%),
energia (+4,8%), beni di consumo (+3,5%) e beni strumentali
(+1,4%); mentre battono la fiacca lindustria del legno, carta e
stampa (-5,9%) cos come apparecchiature elettriche e per
uso domestico non elettriche
(-5,1%).
Segnali positivi arrivano dalla
piccole medie imprese, e in
particolare dal Nord Est. Lindice Pmi manifatturiero dell'Italia salito a 53,8 ad aprile da
53,3 di marzo, il livello pi alto
negli ultimi 12 mesi. Il dato,
che stato rilevato da Adaci e
Markit Economico, ha superato le attese del mercato che
non andavano oltre un aumento a 53,4. E questonon lunico
indice positivo. Basta osservare la ripresa del traffico di veicoli pesanti sulle Autovie Venete,
in crescita del 2,4% nei primi
quattro mesi del 2015, per percepire il ritorno dello scambio
delle merci e della produzione.
Per Fondazione Impresa, che
ha misurato le prospettive future delle Pmi del territorio, la ripresa porter entro lanno un
contributo alloccupazione. In
Veneto circa due imprese su
dieci assumeranno nuovo per-

sonale a tempo indeterminato

nel 2015, mentre altre quattro
imprese stanno valutando la
fattibilit.
A trainare la ripresa, ancora
una volta, c lexport. Le Pmi
intervistate da Fondazione Impresa hanno infatti in media il
44% del fatturato che proviene
dalle vendite allestero. I tasselli mancanti sono ancora consumi domestici e credito bancario. Uno studio dellOcse ha rivelato che lo stock di prestiti
per le piccole imprese ancora
sotto i livelli del 2007, per una
quota di finanziamento bancario alle Pmi che viaggia intorno
al 18% del credito totale, uno
dei livelli pi bassi dei paesi sviluppati.
Per ovviare alla stretta dei rubinetti del credito, le piccole imprese sembrano aver imparato
la lingua della finanza. Il mercato dei minibond ha raggiunto quota cinque miliardi di euro per circa cento emissioni.
Ancora poco rispetto alle potenzialit di finanziarsi attraverso obbligazioni societarie,
ma si tratta comunque di un
dato in crescita. In aumento
anche linteresse per il merca-

CONVEGNO

Etica e Finanza:
negoziato possibile
Nellaula magna del Polo di Gorizia
dellUniversit di Trieste (via
DAlviano 18), domani dalle 10
terza edizione del convegno di studi
Etica e Finanza, sul tema Un
negoziato possibile. Il Consigliere
di Stato Paolo De Ioanna parler su
La gestione dei conti pubblici tra
etica e finanza; Silverio Iannello,
docente di Sistemi economici e
fiscali comparati allateneo
triestino si occuper di Etica,
regole e confini. Letica del
mercato alla prova dellillegalit
sar invece il tema trattato da
Ivanhoe Lo Bello, vicepresidente di
Confindustria. Finanza etica ed
etica finanziaria sar largomento
di Marco Panara, giornalista di
Repubblica. Introdurr e
coordiner i lavori Pergiorgio
Gabassi, direttore dellIrn.

Al lavoro in una fabbrica

to di capitali. Secondo lufficio

studi di Tamburi Investiment
Partners su dati Db Geo - ci
sono almeno 67 piccole e medie imprese del Nord est che
avrebbero tutti i requisiti per la
Borsa. Stiamo parlando di societ con ricavi superiori a 70
milioni come Acciaierie Vene-

te, Cavit, Inglass, Lafert, Limacorporate, Rivit, che in questi

anni di crisi sono riuscite a
cambiare pelle e internazionalizzarsi.
Si muove qualcosa anche sul
fronte delle operazioni di acquisizione. Il gruppo friulano
Stark,tra iprincipali produttori

al mondo nel settore degli

utensili per il taglio dei metalli
e lavorazione del legno, ha annunciato di essere in procinto
di fare nuove acquisizioni sui
mercati nazionali e internazionali, non escludendo una
quotazione all'Aim, il mercato di Borsa italiana dedicato alle Pmi. Il colorificio San Marco,
70 milioni di fatturato, si prepara a comprare due societ del
territorio per creare un grande
gruppo di vernici e colori per
lediziliadel Made in Italy.
Per tutti la sfida ora quella di
aumentare la stazza per competere allestero. Perch in
mancanza di un mercato domestico in sviluppo, lexport
la strada maestra. Secondo i dati di Cna e Fondazione Symbola, tra le imprese manifatturiere esportatrici italiane (88.952)
quelle sotto i 50 addetti sono
l89,9% e, grazie alla loro vitalit, costituiscono un volano per
lexportnazionale.
Le pmi nazionali rappresentano il 25,3% delle imprese esportatrici in Europa e il loro contributo al Pil di 77,3 miliardi di
euro.
RIPRODUZIONERISERVATA

Federmeccanica
Franchi incontra
gli imprenditori
TRIESTE

Il direttore generale di Federmeccanica Stefano Franchi

incontrer gli imprenditori di
Confindustria Venezia Giulia in
una due giorni riservata agli associati che prevede un seminario su Il contratto metalmeccanico e l'applicazione del jobs
act, domani alle 17 in via Micca
10 a Ronchi dei Legionari, e due
visite aziendali mercoled a Wrtsil Italia di Bagnoli della Rosandra e alla Selex di Ronchi.
L'incontro - recita una nota -
un'occasione per approfondire le opportunit legate ai nuovi
contratti di lavoro, mostrare le
peculiarit del tessuto locale e
far emergere le buone pratiche in ambito di produttivit e
rafforzamento della competitivit aziendale. Il settore metalmeccanico in Italia rappresenta l'8% del Pil, il 46% dellintero valore aggiunto dell'intera
industria manifatturiera e genera 190 miliardi di euro di export.
Crescita e ripresa italiana non
possono che avere come motore manifattura e fabbriche. Per
questo Federmeccanica ha concluso un tour per l'Italia da cui
nato un manifesto programmatico sulla politica industriale per
il rilancio dell'industria che ha
individuato 5 priorit su cui le
aziende chiedono di agire: semplificazione, flessibilit, costi
del lavoro, necessit di certezze,
politiche attive di tutela sociale.

Mps apre a fusione con una popolare

Viola: operazione industrialmente interessante, ma prima laumento di capitale
MILANO

Il Montepaschi di Siena pensa a

una fusione con una popolare.
Ad aprire verso questo scenario
l'amministratore delegato Fabrizio Viola, profondo conoscitore del sistema delle popolari
vista la sua lunga esperienza alla guida della Bpm prima e della
Bper dopo. A suo avviso, quindi,
un'aggregazione con una delle
banche cooperative chiamate
dal governo a trasformarsi in
Spa pu rappresentare un'operazione industrialmente interessante.
E cos in attesa dell'incontro
con la comunit finanziaria per
la presentazione della trimestrale, che dopo tre anni di perdite

ha segnato il ritorno all'utile, Viola, intervistato dal Sole 24 Ore,

ha ammesso che alla luce di
questi risultati il Monte potr
partecipare in modo attivo al
processo di consolidamento
che, sono convinto, interesser
l'intero sistema bancario nazionale.
Ma prima di intavolare un
eventuale matrimonio, il banchiere vuole chiudere con successo l'aumento di capitale da 3
miliardi che decoller entro la fine del mese. Successivamente
- ha detto - valuteremo senza
perdere di vista il nostro obiettivo di proseguire nel percorso di
rilancio della banca. Al lavoro
ci sono infatti gli advisor Ubs e
Citigroup chiamati a valutare a

tavolino le diverse opzioni possibili. Non c' stata alcuna manifestazione di interesse formalmente formulata.
Finora le indiscrezioni hanno
sempre indicato Ubi Banca tra
gli istituti che avrebbero potuto
far rotta su Siena. Ma come indicato pi volte dallo stesso Ceo,
Victor Massiah, allo stato attuale non c' nulla: Prima bisogna
consolidare le regole (gli statuti
da Spa, ndr) e poi le banche. In
aggiunta, nello scenario di consolidamento, il Montepaschi,
col ritorno all'utile e con la previsione di raggiungere un risultato netto di 880 milioni nel
2018, rafforza la propria posizione nella trattativa.
Tra le altre banche popolari

che dovranno fondersi nell'arco

dei prossimi 16 mesi ci sono poi
la Bpm, il Banco Popolare e la
Bper. Anche qui le indiscrezioni
danno Milano e Verona tra le favorite per un eventuale matrimonio, anche se in seguito all'
assemblea degli azionisti la sensazione emersa che i giochi sono ancora lontani. Voci di strappo invece circolano intorno alla
Popolare di Vicenza di Gianni
Zonin. Secondo indiscrezioni il
direttore generale Samuele Sorato potrebbe rassegnare le dimissioni in occasione del Cda di
marted a causa di crescenti
contrasti col presidente. La situazione sarebbe in rapida evoluzione e gi si parla di un ritorno di Divo Gronchi a Vicenza.

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Data di invio del bando allUfficio delle pubblicazioni ufficiali dellUnione europea: 05 maggio
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Autorit Portuale di Trieste
Il Segretario Generale Mario Sommariva