L’INFORMAZIONE il Domani
LA GIORNATA
DEL RICORDO
NEGAZIONISMO Le accuse del professor Volk all’incontro organizzato da Rifondazione comunista
«Foibe, quel vittimismo di Stato»
Dibattito acceso con Andrea Galli (Lega): «Non nascondete le stragi»
di Veronica Negrelli
«L e Foibe sono diventate,
ormai, una questione tra
fascisti e antifascisti, non tra slo-
veni e italiani». Con queste pa-
role il ricercatore della sezione
Storica della biblioteca Nazio-
nale slovena e degli studi di
Trieste Sandi Volk ha chiuso
l’incontro che Rifondazione
Comunista, circolo Guernica e
Coordinamento Lavoratori Re-
sistenti Modenesi hanno voluto
dedicare al dibattito “Basta con
le menzogne (fasciste e non)
sulle Foibe”. Si temevano aspre
contestazioni e pesanti reazio-
ni, ma di infuocati vi erano gli
animi, attenti e seri, dei compa-
gni di Giliani. Solo il leghista An-
drea Galli ha espresso lo sbalor-
dimento per l’iniziativa, venen-
do tacciato da un coro di uditori
di aver proposto «la sua storia».
A microfoni spenti, Volk ha così
commentato l’intervento del
consigliere comunale: «Sono
deluso; nell’affermare che nelle
Foibe sono morte dalle 12000
alle 30000 persone, Galli ha ci-
tato semplici affermazioni, “sti-
me”, non il risultato di una ri-
cerca scientifica. Ma questo,
purtroppo, accade sempre;
nessuno, nei tanti incontri a cui
ho partecipato, è stato in grado
di confutare la mia documenta-
zione. La realtà che ci circonda
è questa: chi fa ricerca storio-
grafica viene subito tacciato di
essere negazionista». Da parte
sua Galli aveva così commenta-
to la relazione del ricercatore:
«Senza ricorrere a malizia o spi-
rito provocatorio – ha sostenu-
to – le parole di Volk sono va-
ghe: pochissimi i dati riportati,
deboli gli argomenti proposti.
Le foibe sono state un dato di
fatto incontrovertibile, una del-
le pagine più sporche della sto-
ria italiana. Basta minimizzarle
o negarle». Niente di più lonta-
no dalla posizione di Volk, che
ha respinto ogni tabù reclaman-
do «ricerche serie che accerti-
no la cifra esatta dei morti, con
nomi e cognomi. Lo Stato – ha
continuato - dovrebbe finanzia-
re ricerche storiche, non cele-
brazioni come la Giornata del
Ricordo del 10 febbraio o fic-
tion del tutto false, costruite a
scopo propagandistico». Lo
sceneggiato in questione è “Il
cuore nel pozzo”, andato in on-
da sulla Rai, ma Volk ha puntato
il dito anche su un altro aspetto:
«La questione più importante
ed interessante da approfondi-
re è quella dell’esodo, di cui l’I-
talia sembra essersi completa-
mente dimenticata: l’80% delle
iniziative del 10 febbraio riguar-
dano le foibe. Piuttosto che la
Giornata del Ricordo – ha com-
mentato con tono provocato-
rio - avrei pensato ad istituire la
“Giornata della vergogna” per
quanto perpetrato dallo stato li-
berale nelle colonie in Africa.
Accetto ogni critica e sono fa-
vorevole al dibattito, ma deve
n RICONOSCIMENTI
«L’80% delle onorificenze
è stato consegnato
a persone che per legge
non potevano riceverle»
«I n occasione del conve-
gno del 2008 “Foibe: la
verità. Contro il revisioni-
smo storico” - ha raccontato
Sandi Volk - condussi una ri-
cerca specifica sulla meda-
glia che ogni anno, in occa-
sione della giornata del Ri-
cordo, viene conferita ai di-
scendenti dei “infoibati”. Si
tratta di medagliette brunite
che riportano la scritta “l’Ita-
lia ricorda”. La legge che ha
Il Bus de la Lum (Belluno), con il monumento agli infoibati laguti. «Un'iniziativa del genere è senza dubbio un' of-
PRIMO PIANO
basarsi su dati seri e documen- nalista, che interpreta le vicen-
tati». In riferimento alle dichia-
razioni di Dapinguente sulla co-
stituzione di una memoria uni-
de in termini nazionali. Il testo
della legge che ha istituito la
Giornata del Ricordo è una pre-
ca che unisca le giornate del 27 sa in giro per chi conosce la sto-
gennaio e del 10 febbraio, così ria; perché non ci indigniamo
Volk: «Mi indigna il tentativo, per altri morti? Pensiamo ai
che sta dilagando a livello na- campi di concentramento fran-
zionale, di mettere sullo stesso cesi in Tunisia, dove 41300 ita-
piano foibe, esuli e genocidio e- liani morirono solo perché ita-
braico. Si sta costruendo una liani. La giornata del Ricordo è,
storiografia nazionale e nazio- in questo momento, la punta di
Da sinistra, il professor Sandi Volk e Francesco Giliani (Rifondazione)
istituito la Giornata riporta non a servizio dell’It alia ».
che tale riconoscimento non Nessuno sa che dalle nostre
può essere attributo a sogget- parti - io sono slavo di Trieste
ti su cui pendevano sentenze - solo volontariamente si po-
per crimini gravi sulla perso- teva entrare in formazioni ar-
na, o a individui caduti in mate. L’80% dei “premiati”
combattimento, ovvero «che hanno militato in formazioni
hanno fatto parte volontaria- armate non a servizio dell’I-
mente di formazioni armate talia. C’è almeno un caso cer-
PDL Critiche agli organizzatori dell’iniziativa e all’Istituto Storico che ha concesso la sala
«E’ un tentativo di falsificazione, basta!»
«Umilia e strumentalizza la sofferenza di chi è morto o è stato esule in Patria»
«I l tentativo di falsificazione della storia che Rifon-
dazione sta tentanto di mettere in atto è inam-
missibile ed umilia la composta sofferenza di chi ha
vissuto, esule in Patria, un dramma che per sempre ne
ha segnato la vita. Invece di voler strumentalizzare e
falsificare a tutti i costi la storia a fini politici, gli espo-
nenti di Rifondazione farebbero meglio a rileggersi la
storia e a riflettere su quanto è accaduto tra il 1945 ed
il 1948 in Istria e Dalmazia». L’invito arriva da due e-
sponenti del Pdl, il consigliere comunale e regionale
Andrea Leoni e il consigliere provinciale Matteo Ma-
DOMENICA 7 FEBBRAIO 2010 3
STORIA Sul web
Terribili
massacri
C on "massacri delle foi-
be" o, più comune-
mente, foibe si intendono
gli eccidi perpetrati ai dan-
ni di migliaia di cittadini ita-
Nella foto a destra, un momento liani per motivi etnici e po-
dell’iniziativa organizzata ieri da litici alla fine e durante la se-
Rifondazione. Sopra, l’intervento conda guerra mondiale in
di Andrea Galli (Lega Nord) Venezia Giulia e Dalmazia.
Tali eccidi furono per lo più
compiuti dall'Armata Popo-
lare di Liberazione della Ju-
goslavia: furono coinvolti
prevalentemente cittadini
italiani di etnia italiana e in
misura minore e con diver-
se motivazioni, anche citta-
dini italiani di nazionalità
slovena e croata. Il nome
“foibe” deriva dagli inghiot-
titoi di natura carsica dove
furono gettati e, successiva-
diamante di quell’operazione mente, rinvenuti i cadaveri
di costruzione di una nuova me-
moria nazionale condivisa, di u-
na nuova identità, di un nuovo
di centinaia di vittime. Per
estensione i termini "foibe"
e il neologismo "infoibare"
orgoglio ed egemonia culturale sono diventati sinonimi de-
basate sul vittimismo e sul na- gli eccidi, che furono in
zionalismo più trito: “gli italiani realtà perpetrati con diver-
sono buoni e vanno difesi”. Il se modalità. Nonostante la
parlamento ha deciso di scrive- ricerca accademica abbia
re la storia direttamente: la leg- chiarito gli avvenimenti,
ge che istituisce la commemo- nell'opinione pubblica ita-
razione è corredata da afferma- liana il tema delle foibe con-
zioni mai avvalorate. Il testo è tinua a generare polemiche
pieno di prese in giro, ambigui- sulle responsabilità che fa-
tà che fanno affidamento sull’i- scismo e comunismo han-
gnoranza della gente. E Galli no avuto nella vicenda.
conferma la volontà di costrui- (da Wikipedia)
re questa nuova ideologia».
Lo studioso boccia anche le celebrazioni
«Sulle medaglie ai parenti:
ci sono troppe ambiguità»
to di una persona uccisa in no. Nella sua città natale gli
combattimento: Ettore Lu-
biana, caduto il 4 febbraio
’44. Il caso più clamoroso ri-
hanno dedicato una targa co-
me “martire dell’Italianità”.
Aspetto positivo della legge:
guarda Vincenzo Salentino, presentare domande entro il
presentato come l’ul ti mo 2014: per quella data avremo
prefetto di Zara italiana, nato dati precisi. Antonio Ruffini,
a Rosolini e arrivato a Zara di Termoli, è stato ricono-
nel ’19 con l’esercito, fonda- sciuto come infoibato quan-
tore del fascismo zaratino e do esistono documenti che
funzionario delle camicie ne- attestano il contrario. Così
re e giudice di quel tribunale per Francesco Alfieri, ucciso
che dava veste legale alle rap- dai fascisti italiani.
presaglie dell’esercito italia- (V.N.)
fesa nei confronti di chi ha subito senza colpa tante
ingiustizie, come quei tanti italiani che furono co-
stretti all'esilio o peggio gettati nelle foibe. Riteniamo
inoltre del tutto inopportuno l'aver concesso la sala
dell' Istituto Storico per un’iniziativa di tale genere,
contraria allo spirito di promozione della conoscenza
storica e offensiva della dignità dei molti esuli Istriani
e Dalmati. Speriamo che iniziative del genere non si
ripetano più e che prevalga, a quattro giorni dalla ce-
lebrazione del "Giorno del Ricordo", un ricordo sen-
tito e veritiero - concludono i due consiglieri di cen-
trodestra - da tutte le forze politiche modenesi».