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guerra) e lEuropa
Cosa sono i conflict minerals
Sapete che lo smartphone che utilizzate tutti i giorni potrebbe essere costruito con minerali estratti con
modalit di gravi violazioni dei pi basilari diritti umani? E che i proventi del commercio di quegli stessi
minerali finanziano miliziani e gruppi para-militari? Soggetti che spesso coincidono, o collaborano, con
le organizzazioni terroristiche che minacciano i nostri Paesi quotidianamente.
Tutto si tiene e tutto , purtroppo, legato: i nostri prodotti tecnologici a un estremo del filo e i gruppi
armati e il terrorismo, dallaltra. Per questo importante, per i cittadini, essere informati e, per gli organi
legislativi ed esecutivi mondiali, intervenire per spezzare questa catena di finanziamento.
I minerali a cui si fa comunemente riferimento sono 4: la cassiterite (da cui viene estratto lo stagno), la
wolframite (da cui deriva il tungsteno), la columbo-tantalite, o ColTan, (da cui deriva il tantalio) e loro.
Il dossier in Parlamento
In Parlamento, la Commissione responsabile di questo progetto di regolamento la Commissione
Commercio Internazionale (INTA) e il relatore Iuliu Wincler, deputato del Partito Popolare Europeo.
La persona responsabile per il Gruppo dei Socialisti&Democratici Marie Arena.
La relazione di Wincler ha, di fatto, accettato in toto la proposta della Commissione apportando
modifiche marginali.
Il 14 aprile la Commissione INTA ha votato la relazione e gli emendamenti a essa presentati: il testo
risultante sostanzialmente vicino alla proposta originaria di Wincler.
Si mantiene ampiamente il carattere volontario della proposta. Viene, infatti, introdotto un obbligo di
trasparenza solo per le fonderie e raffinerie dellUnione europea (in tutto, 20).
Su scala mondiale, queste sono responsabili solo del 5% del commercio mondiale.
Regolamentare soltanto 20 fonderie e raffinerie dellUE (sulle 450 mondiali) comporterebbe gravi
risvolti negativi per leconomia europea.
Un obbligo unicamente a carico degli attori a monte (fonderie e raffinerie) rischia di:
innescare una concorrenza sleale a danno delle fonderie e raffinerie dellUE che subiranno
una concorrenza non regolamentata, principalmente dalla Cina e dal Sud Est asiatico;
delocalizzare alcune attivit economiche a valore aggiunto, collegate alla realizzazione di
componenti di produzione, a causa della pressione sullindustria metallurgica europea;
aumentare la dipendenza dagli importatori extra-UE. La proposta creer una maggior
domanda di prodotti semilavorati, componenti e prodotti finiti esterna allUnione europea;
penalizzare le PMI, che si trovano tutte a valle della catena di approvvigionamento e
che sarebbero, di conseguenza, colpite dalla maggior domanda di componentistica e
prodotti semilavorati esteri. Inoltre, le PMI intenzionate a conformarsi su base volontaria
incontreranno difficolt maggiori rispetto alle grandi aziende. Questo a causa del fatto che
la due diligence funziona quando coinvolta una massa critica di attori lungo tutta la catena
di approvvigionamento. Gli attori non conformi sarebbero esclusi di fatto dai meccanismi
degli incentivi.
Il voto in plenaria
Il Parlamento riunito in seduta plenaria ha approvato, mercoled 20 maggio, un emendamento alla
proposta della Commissione, con il quale si istituisce lobbligo di due diligence per le imprese a valle
della catena di produzione: in questo modo la proposta della Commissione stata radicalmente
trasformata grazie a una forte presa di posizione che il Parlamento riuscito ad assumere mostrando
non solo la sua forza ma anche la volont di affrontare seriamente e nella maniera pi efficace le gravi
violazioni dei diritti umani che lestrazione di questi minerali comporta. Ora si avvieranno i negoziati
con il Consiglio: per lesito di questi ultimi sar fondamentale la posizione che ogni singolo Stato
membro decider di assumere e difendere.
Alessia Mosca
www.alessiamosca.it - email@alessiamosca.it