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DA 20 MILIARDI
CRONOLOGIA
1ALL'
D.C.1 -A.C.
2000
ANNO x STORICI
PERIODI
ANNO
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI
ANNO
1943 (1)
QUI I PROTAGONISTI e 120 documenti storici
HITLER: VERSO LA GUERRA TOTALE E SETTEMBRE
2a
3a
4a
5a
6a
7a
8a
9a
10a
11a
BOMBE
CASTELLANO
BADOGLIO
PIO
ALBERTO
8J.
ARMISTIZIO
Testim.ze
MANIFESTO
DECRETO
NAPOLI:
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L'ESERCITO
L'ANONIMO
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RESISTENZA:
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COMUNICATI
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Parte:
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CARABINIERI:
(1)2)
SBARCO IN SALVARONO
SICILIA L'ONORE NELLA SCONFITTA
N( ella
Scienza-Cultura-Costume
solo settima
sul CD ) parte la.... voce del Re d'Italia
( l'anacronistico discorso all'inizio della guerra)
La ritirata in Russia- 235.000 uomini, sfiniti, affamati e appiedati.
Gli amici cadono, ancora caldi la neve subito li copre, e si prosegue.
TESTIMONIANZE: DALLA RUSSIA CON ORRORE
HITLER - VERSO LA GUERRA TOTALE
PIO XII EUGENIO PACELLI
discorso in audio originale
(richiede plug-in RealAudio(r) o RealPlayer(r))
Un invito del Papa per porre termine al conflitto
(MA VEDI ANCHE IL DISCORSO DI NATALE 1942)
PIO XII - I SILENZI (DIVERSI INTERVENTI - SUI TEMI DAL 1933 AL 1945)
-----------------------------------------------PREMESSA
l'8 Novembre scorso Hitler ha gi annunciato la guerra totale
Confermata poi da Goebbels nel gennaio di questo 1943
"Aber Sewastopol ist num in unsere Hand gefallen, und die Krim ist in unsere...
.Comunque Sebastopoli ora caduta in mano nostra, e la Crimea caduta in mano nost
ra e noi raggiungeremo un obiettivo dopo l'altro, con tenacia e caparbiet. Poi qu
alcuno di colpo cambia registro e dice: "E' stato un errore che i tedeschi abbia
mo occupato Kirkenes o Narvik o che adesso siamo a Stalingrado...Ma che cercano
a Stalingrado, proprio a Stalingrado! E' un errore madormale, un errore strategi
co..." staremo a vedere se stato un errore strategico. E mi si pu credere quando
dico che una zona che arriviamo a occupare la teniamo cos saldamente che in quest
a guerra nessun altro riuscir a farci sloggiare di l. Ci potete fare affidamento".
(discorso di Hitler fatto a Monaco il 9 novembre 1942.
(Questo discorso di Hitler lo abbiamo in originale. Lo metteremo in seguito)
INIZIA L'ANNO 1943 - UN ANNO PIENO DI SORPRESE, DI COLPI DI SCENA
E DI DRAMMATICI EVENTI
IL 1 GENNAIO - Il Maresciallo Montgomery dopo la riconquista di Tobruk, aveva ins
eguito Rommel che rimasto senza rifornimenti, rimase bloccato e imbottigliato a
El Alamein. Assediati e circondati 230.000 soldati, di cui 120.000 italiani ques
ti verranno in varie fasi fatti prigionieri. Montgomery sparer un milione di colp
i nell'attacco; 10.000 uomini rimasero sul terreno, 15.000 i feriti, 30.000 cadr
anno nella trappola. Tutti gli altri, catturati successivamente con un'altra off
ensiva. A stento, prendendosi gli ultimi rifornimenti e abbandonando gli italian
i appiedati nel deserto, Rommel si pone in salvo con la sua armata. Il 23 gennai
o gli inglesi entrano a Tripoli. Finisce il dominio italiano in Libia. Poi, l'ul
timo atto il 12 maggio 1943 in Tunisia. L'Africa diventa un ricordo molto amaro
per gli italiani, ancora pi amaro per chi non torn pi, o chi fu fatto prigioniero;
fino al 1946 (come il padre dell'autore che scrive. Quattro anni nei campi di co
ncentramento in Rhodesia, prigioniero di quelli che in Italia chiamavano alleati

).
IN RUSSIA - Sei armate sovietiche continuano la loro pressione sulla 6a armata t
edesca, e parte della 4a corazzata, tutte circondate a Stalingrado. La fascia di
fensiva dei tedeschi si ridotta a circa 40 e 65 km. Il Gruppo corazzato di Hoth,
pur rinforzato da reparti provenienti dalla Francia, per non essere accerchiato
si ritira a 200 km da Stalingrado in direzione sud-ovest.
ITALIA - SICILIA -. Bombardieri anglo-americani compiono un incursione nella not
te a Palermo causando vittime e danni. Gli anglo-americano vogliono sfiancare il
morale per prepararsi il terreno di uno sbarco sull'isola. Questo non deve esse
nzialmente servire per liberare l'Italia dalle poche divisioni tedesche che sono
attualmente nella penisola, ma ad alleggerire il fronte orientale delle armate
di Stalin, costringendo le armate germaniche a frazionarsi per intervenire in It
alia a bloccare quello che a Hitler sembra a tutti gli effetti un fronte aperto
a sud della Germania.
L'invasione del'Italia e la sua capitolazione per gli anglo-americani era psicol
ogicamente importante, ma strategicamente non era stata concepita per attaccare
la Germania da Sud.
Diranno esperti militari "Di sicuro non avrebbero iniziato ad attaccare la gamba
, partendo dall'alluce, con davanti i 1000 chilometri della penisola da risalire
e le Alpi da superare". Le basi aeree in Italia sarebbero state preziose, ma la
guerra contro Hitler per vincerla bisognava farla terrestre.
Hitler cadde nel tranello, che compromise l'esito finale della grande battaglia
in corso a Kursk (vedi pi avanti) e, mandando in direzioni diverse le armate, esp
ose a grave rischio sia la difesa in Francia sia in Italia.
3 GENNAIO - I sovietici si accingono a sferrare una robusta offensiva su quattro
settori (Fronte di Brjansk, di Voronez, sud-occidentale e meridionale). Nel fra
ttempo a Stalingrado continua l?agonia delle forze del generale Paulus. Mentre n
el Caucaso von Kleist contiene la spinta russa arretrando su successive linee di
difesa fra i fiumi Terek e Kuma. I sovietici riconquistano cos in questo settore
Mozdok e Malgobek.
Il Gruppo di armate del Don, di von Manstein, si batte valorosamente per tenere
aperta la via di Rostov alla ritirata della 1a armata corazzata e alle altre uni
t del Gruppo di armate A. Ma la minaccia di uno sfondamento russo proprio in dire
zione di Rostov ormai quasi certa.
7 GENNAIO - A Stalingrado la popolazione combatte ormai alla baionetta per la ri
conquista anche di un solo metro dentro la fascia difensiva tedesca, e che palmo
a palmo ogni giorno si restringe; anche se i tedeschi dispongono di due piste d
i atterraggio per quei rifornimenti promessi da Goering piuttosto vaghi, inferio
ri al 90% rispetto a ci che occorre. La situazione per il generale Paulus ormai d
isperata.
Il Gruppo corazzato Hoth difende il corridoio di Rostov arretrando sotto gli att
acchi convergenti della 5a, 2a e 28a armata sovietica. Tuttavia avanguardie sovi
etiche giungono a 40 km da Rostov, il quartier generale del mar. von Manstein ch
e per un soffio non interamente catturato.
8 GENNAIO - Rokossovskij, comandante del Fronte russo del Don, invia un ultimatu
m al generale Paulus, intimandogli la resa.
Il generale tedesco non osa disobbedire agli ordini del Fhrer, che non prende nep
pure in considerazione l?eventualit di una resa. Frattanto i sovietici riconquist
ano Zimovniki, sulla linea ferroviaria Stalingrado-Novorossijsk, rendendo pi conc
reta la minaccia di isolamento per il Gruppo di armate A di von Kleist, nel Cauc
aso.
10 GENNAIO - Scaduto l?ultimatum, Rokossovskij lancia la sua grande offensiva co
ntro la 6a armata tedesca del generale Paulus.
Il generale tedesco resiste sia per senso del dovere, ma anche per alleggerire l
a pressione sul Gruppo di armate del Don e sul Gruppo di armate A, di von Kleist
, che rischia di essere pure lui intrappolato nel Caucaso.

11 GENNAIO - Le armate sovietiche dei Fronti di Leningrado riescono a infrangere


le linee tedesche e ad aprire un piccolo corridoio a sud del Lago Ladoga ghiacc
iato, che permette di far giungere alla citt assediata rifornimenti per l'intero
anno. Ma cos battuta dalle artiglierie tedesche questa striscia che sar soprannomi
nata il ?corridoio della morte?.
All?estremit opposta dell?immenso fronte, nel Caucaso, il Gruppo di armate A di v
on Kleist ripiega dalla linea dei fiumi Kuma e Terek e i sovietici rioccupano Pj
atigorsk, Georgievsk e Mineralnje Vodi.
ITALIA - Dopo Palermo, tocca a Napoli subire un pesante bombardamento delle forz
e anglo-americane, con alcune decine di morti e un centinanio di feriti. Le incu
rsioni diventano quasi giornaliere.
14 GENNAIO - ROOSEVELT e CHURCHILL si incontrano a Casablanca per coordinare la
strategia del dopo l'offensiva in corso in Africa.
(Vedi CONFERENZA DI CASABLANCA - PROGETTO SBARCO IN SICILIA)
Vi partecipa il presidente americano Roosevelt e il primo ministro inglese Churc
hill, il terzo ?Grande?, Stalin non pu intervenire in quanto trattenuto a Mosca d
alle difficili operazioni militari in pieno svolgimento, ma si fa sentire con un
messaggio ed esprime la sua opinione che i suoi due alleati debbono prendere in
seria considerazione l'apertura di un fronte a ovest per costringere i tedeschi
a difendersi su due fronti con la conseguente dispersione delle loro forze.
Gli Alleati sono d?accordo con Stalin; ma le divergenze sorgono dove quel fronte
debba essere aperto. Roosevelt e il suo Stato Maggiore sono favorevoli ad uno s
barco in Francia da realizzarsi entro pochi mesi, mentre Churchill sostiene la n
ecessit di attaccare prima il ?ventre molle dell?Europa? (il Sud dell'Italia).
Tuttavia Churchill d la sua parola agli americani di appoggiare il piano di uno s
barco in Francia (previsto per il 1944), e Roosevelt d il suo consenso per la pre
parazione dello sbarco in Italia, pi precisamente in Sicilia ("Operazione Husky")
da effettuarsi in giugno-luglio.
Gli stessi storici e studiosi dell'arte militare che hanno definito l'operazione
Husky una assurdit strategica, hanno pure sostenuto che le conseguenti lungaggin
i della campagna in Italia furono volute da Roosevelt per favorire l'amico Stali
n che, s, voleva un secondo fronte che distogliesse le forze tedesche dalle pianu
re russe, ma lo voleva tanto lontano da dargli il tempo di avanzare sino all'Eur
opa centrale. Lontanamente pensava a uno sbarco nel sud Italia, con i Balcani vi
cini.
Ma lo sbarco in Sicilia, come sostenevano i servizi segreti americani, oltre che
come diversivo, avrebbe facilitato, per il maggior effetto psicologico, la cadu
ta del fascismo e la conseguente immediata capitolazione italiana; esattamente c
i che avvenne.
Negli incontri di Casablanca viene inoltre stabilito di intensificare i bombarda
menti diurni e notturni su vasta scala sul territorio tedesco alfine di distrugg
ere i centri di produzione industriale e interrompere le vie di comunicazione. L
a direttiva affidata per la sua realizzazione al generale sir Arthur Harris, com
andante supremo del Bomber Command inglese.
Si stabilisce infine di esigere da Germania, Italia e Giappone, alla fine del co
nflitto, la "resa incondizionata".
15 GENNAIO - I Russi a sud del Lago Ladoga attaccano la sacca di Stalingrado, il
giorno dopo giungono a 10 chilometri dalla citt. Passano poi all?offensiva, nel
settore difeso dall?8a armata italiana.
17 GENNAIO - Per i tedeschi oltre Stalingrado (dove sono impegnate 7 armate russ
e per liquidare l'armata del generale Paulus), si aggrava la minaccia sul Gruppo
di armate del fronte del Don, su Rostov e nel Caucaso. 13 armate russe sono in
movimento sul fronte meridionale ingaggiando durissimi combattimenti contro la 2

a armata ungherese che sar chiusa due giorni dopo (il 19) in due sacche dai sovie
tici; lo stesso accade pi a nord, presso Kastornoje, alla 2a armata tedesca.
Ma la difesa del Don (Fronte russo di Voronez, in prossimit di Rossos, sulla line
a ferroviaria Voronez-Rostov) a cedere vistosamente sotto i colpi della 6a armat
a sovietica e dal 1 Gruppo d?assalto. A farne le spese l'8a armata italiana , min
acciata di accerchiamento. Il corpo alpino italiano, sta per essere aggirato; la
drammatica situazione fa scompaginare l'armata che dovr aprirsi la strada disord
inatamente combattendo per disimpegnarsi e raggiungere le forze tedesche sul Don
ec. La Julia, la Tridentina, la Cuneense, comandato dal gen. Reverberi, per alcu
ni giorni, fino al 21, si batte eroicamente per tener aperta la via alle altre d
ivisioni di fanteria gi in ritirata; sta per iniziare la tragica marcia di ripieg
amento e la triste odissea del corpo di spedizione ARMIR.
300 chilometri a piedi nella neve sulle sconfinate steppe russe in pieno inverno
, con i soldati senza mezzi, affamati, sfiniti, umiliati dai tedeschi che li rit
engono degli straccioni e attribuiscono i motivi della sconfitta agli italiani.
Di questi, 84.830 non riusciranno a rivedere l'Italia. E se sviliti erano gli uo
mini del regime partiti con tanto entusiasmo, ancora pi sviliti erano i sostenito
ri della sinistra, che non volevano la guerra, ma che dovettero vivere la loro t
ragedia proprio in territorio bolscevico. Due dottrine che non avevano pi alcun p
unto di riferimento, e i seguaci si accusarono a vicenda (finalmente disincantan
dosi) di aver creduto a due ideologie, in quelle ore per l'Asse fallimentari e p
er i Russi non ancora del tutto vincenti ma a quel punto per gli italiani gi amar
e e tragiche.
Quando poi gli scampati raggiunsero l'Italia non avevano neppure pi amici in Pat
ria; in molti casi nemmeno pi i parenti, quelli che quando partirono avevano fatt
o festa, e curati e vescovi impartite benedizioni, credendo a quel canto "vado,
vinco e torno".
Hanno tutti combattuto per nulla, anzi per aver resistito sono accusati perfino
di aver ritardato la disfatta di Hitler.
(Recentemente in televisione abbiamo visto un tale vantarsi che nel preparare i
n Italia le munizioni da inviare ai tedeschi e agli italiani al fronte russo, l
e faceva difettate per farli perdere. Che eroe! Dio ci salvi dai Caini!)
Del resto Montanelli cosa ha scritto su L'Italia dell'Asse, Rizzoli ed. 1981 ?Quando scoppi la guerra nel '1940 "I pi fecero come chi scrive, cio nulla. Ci lasc
iammo portare dagli avvenimenti quasi dissolvendoci in essi, e senza contribuirv
i n in un senso n nell'altro. Quelli di noi che vennero richiamati alle armi, cio q
uasi tutti, non furono soldati traditori, ma nemmeno buoni soldati". E se fece l
ui "nulla" che era un ufficiale, cosa potevano fare gli altri poveri cristi che
dovevano ubbidire? Li portarono al macello!
Eppure il Corriere della Sera, del 24 giugno 1940 in prima pagina scriveva "L'I
talia contribuisce in modo positivo a modificare profondamente la situazione str
ategica e il rapporto delle forze in questo teatro della guerra" (adesso sappi
amo che quel "contribuisce" era falso!).
Ma il paradosso doveva ancora verificarsi; dopo essere alcuni scampati a questa
tragedia, rientrati in Italia, dislocati a Merano, Bolzano, dopo l'8 settembre (
vedi) furono deportati in Germania.
Altri, quelli che riuscirono a fuggire diventarono partigiani, e altri ancora ri
entrati nelle proprie case e famiglie, dovettero rientrare nei ranghi dell'eserc
ito della nuova Repubblica di Sal, salvo essere dichiarati disertori. Cos, sia i p
rimi che i secondi ex amici e commilitoni combattenti dell'Armir, compagni di ta
nte sofferenze, reciprocamente iniziarono a darsi la caccia e qualcuno pag solo p
erch avendo famiglia e temendo ritorsioni si era presentato alla chiamata per non
essere incolpato di diserzione e passato per le armi. (questa era la legge di g
uerra; sia al Nord ed anche al Sud).
(vedi le testimonianze di alcuni scampati al tragedia della ritirata in Russia)
Il 22, all?estremo sud, i sovietici riconquistano Salsk, sulla linea ferroviaria
Stalingrado-Novorossijsk. Il 23 i sovietici dopo durissimi combattimenti entran

o a Voronez, uno dei pi critici settori della linea tedesca.


Prosegue intanto la tragedia della 6a armata a Stalingrado, che dal 26 dicembre
senza sufficienti viveri; al massimo 50 grammi di pane e una brodaglia di minest
ra. Le condizioni fisiche dei difensori ovviamente ne risentono; la maggior part
e dei soldati sono debilitati. La Luftwaffe, invece di viveri (come aveva con mi
llanteria promesso Goering) un giorno ha lanciato 200.000 manifestini di propaga
nda.
Nel Frattempo nel Caucaso, mentre von Kleist si ritira rapidamente, i sovietici
rioccupano Armavir, centro ferroviario sulla linea Rostov-Baku.
23 GENNAIO - Dopo la conquista di El Alamein il 23 ottobre, dopo la conquista di
Tobruk il 13 novembre, proseguendo la sua avanzata verso occidente, alle 5 del
mattino l?8a armata inglese di Montgomery, entra a Tripoli. Finisce cos il domini
o italiano sul "bel suol d'amor". A Roma ci si straccia le vesti. Si d la colpa a
i tedeschi. Come se l'Italia era l per caso.
Rommel ritira le sue truppe sul confine tunisino, impegnando seriamente Montgome
ry. Ma il 20 febbraio le forze dell?Asse vengono ristrutturate: il gen. Messe as
sume il comando della 1a armata italiana. Cessa di esistere l?Africa-Corp, italo
-tedesca di Rommel che resta con questo nome per qualche settimana.
Il gen. Giovanni Messe viene designato a succedere al feldmaresciallo nel comand
o supremo delle forze armate italo-tedesche in Africa, quando ormai l'VIII armat
a britannica gi alla frontiera tra la Libia e la Tunisia.
Le residue forza italo-tedesche al comando di Messe, si attestano sulla cosiddet
ta ?linea del Mareth?, costruita dai francesi tra il 1934 e il ?39 tra Djebel Da
har e il mare presso Mareth appunto, per difendersi da un eventuale attacco ital
iano dalla Tripolitania; la linea difensiva del Mareth fu chiamata enfaticamente
la ?Maginot del deserto?, ma in realt era formata da poche decine di fortini nel
la zona costiera, e da qualche buona posizione fortificata in quella montana.
Il 13 maggio (come vedremo pi avanti) i resti dell'Afrika Korp, sono costretti (!
?) alla resa. Per l'Italia sar l'ultimo combattimento suol suolo africano.
26 GENNAIO - Sta per compiersi l'ultimo atto a Stalingrado. Il generale Paulus s
a che ormai finita, i russi hanno spezzato in due tronconi la sua armata. Chiede
a Hitler l?autorizzazione ad arrendersi, ma il Fuhrer ha seccamente risposto: ?
Le proibisco di capitolare. La 6a armata terr le posizioni fino all?ultimo uomo e
all?ultima cartuccia?. E' una follia e Paulus si rassegna per qualche ora all'i
nutile calvario. In compenso Hitler il giorno dopo lo nomina feldmaresciallo, ma
Paulus nello stesso giorno si arrende ai Russi. Hitler lo maledice, affermando
che ha disonorato l'esercito tedesco, preferendo la resa al suicidio. Da quel gi
orno HItler non nominer pi nessun Feld Maresciallo.
Dei 284.000 tedeschi chiusi nella sacca, circa 160.000 hanno perso la vita, oltr
e 34.000 sono stati evacuati per via aerea. La Luftwaffe ha perduto 500 aerei da
trasporto. I sopravvissuti, poco pi di 90.000, saranno avviati a piedi verso la
Siberia; molti moriranno di inedia o assiderati durante la terribile marcia di t
rasferimento. Il 7 novembre, Stalin annuncer che 146.300 corpi di soccombenti nel
la sacca e durante il trasferimento, sono stati raccolti e bruciati.
31 GENNAIO - L'intero presidio a Stalingrado annientato dai Russi, con la distru
zione totale del gruppo di armate tedesche circondate ad ovest del centro di Sta
lingrado. Si sono arresi il comandante generale Paulus col suo Stato Maggiore e
altri 50 generali.
Il giorno dopo, Paulus parla alla radio sovietica ai tedeschi a nome dei cinquan
ta generali.
"Dass funfinzig generale aus der Kriegsgenfangenschaft heraus ihr eigenes Volk u
nd ihre eigene Werrmacht aufrufen......Il fatto che dal campo di prigionia cinqu
anta generali esortino il loro popolo e il loro esercito a terminare la guerra e
a rivolgere le armi contro il proprio governo, un avvenimento unico nella stori
a dei popoli. Come si potuto arrivare a tanto? - Questa la domanda che si porran
no tutti coloro che udranno questa esortazione. Ma forse una guerra patriottica

del popolo tedesco? Si tratta solo di una guerra di rapina provocata e voluta d
a Hitler, una guerra mai vista finora che viene condotta con metodi folli....."
(Questo discorso di Paulus lo abbiamo in originale. Lo metteremo in seguito).
((( "Il comandante tedesco della 6 Armata Gen. Friederich Paulus, comunemente lo
si indica spesso von Paulus. Questi, sebbene coniugato con una parente della fam
iglia reale romena, non aveva, di per s, alcun titolo nobiliare e quindi non era
un classico Junker con tanto di particella nobiliare "Von" davanti al cognome"))
)
NEL FRATTEMPO (PROPRIO ALLA VIGILIA DELLA DISFATTA)
GOEBBELS il 30 gennaio 1943 PARLA DI "GUERRA TOTALE"
"In ungezahlten Briefen aus allen Schichten unseres Volkes .... Da innumerevoli
lettere provenienti da tutti gli strati sociali del nostro popolo giunge all'ore
cchio dei capi la richiesta di arrivare alla guerra totale. Se il nemico ha cred
uto che qualche rovescio ci poteva scoraggiare, si sbagliato. Questi rovesci era
no e sono per noi solo un segnale di allarme per arrivare alla GUERRA TOTALE, ch
e eravamo ormai decisi ad affrontare"
(Questo discorso di Goebbels lo abbiamo in originale. Lo metteremo in seguito).
GLI FA ECO NELLO STESSO GIORNO
GORING
"Und jeder Deutsche, noch in tausend Jahren, muss mit heiligen Schauren......Ogn
i tedesco, anche fra mille anni, dovr pronunciare la parola Stalingrado con un sa
cro brivido, ricordandosi che qui in ultima nalisi la Germania ha posto il sugge
llo della vittoria finale. Cos comand la legge, la legge dell'onore, ma anche prin
cipalmente la legge della strategia militare. E questa legge della strategia mil
itare non serve null'altro che alla salvezza del nostro popolo"
(Questo discorso di Goring lo abbiamo in originale. Lo metteremo in seguito).
UN FEBBRAIO D'INFERNO PER L'ITALIA
INIZIANO I BOMBARDAMENTI DELLE CITTA'
Iniziano in Italia i selvaggi bombardamenti sulle citt da parte degli anglo-amer
icani. Se alcune grandi citt vengono sconvolte non sono risparmiate neppure quell
e piccole, pur non essendo obiettivi strategici. N - nonostante le promesse- sono
risparmiate le grandi citt d'arte. Oltre che il cinismo vi anche molta superfici
alit dei piloti. Un giorno una squadriglia di bombardieri diretta a Treviso su un
obbiettivo ben preciso (Mestre-Treviso) non trovandolo a causa della nebbia, t
ornando indietro vedendo in basso alcune deboli luci, su questa si allegger delle
sue bombe, scaricandole a casaccio, causando una distruzione immane e una strag
e di civili (confessione di un pilota inglese); la citt colpita era Vicenza.
Ma anche Milano, con questa superficialit e cinismo (alleggerirsi del carico), eb
be nel '44 una delle pi grandi tragedie di tutta la guerra in Italia. (vedi 200 P
ICCOLI ANGELI)
31 GENNAIO - ITALIA - Bombardamenti anglo-americani colpiscono la Sicilia, in pa
rticolare Catania, Trapani e Augusta. Il 3 febbraio un'altra incursione a Palerm
o causa numerose vittime e gravi devastazioni.
Il 4 febbraio incursioni su Torino e La Spezia provocano numerose vittime e note
voli danni.
Il 7 febbraio, altri bombardamenti su Cagliari e ancora Napoli.
Il 14 febbraio, 100 quadrimotori della RAF investono Milano provocando vittime e
danni molto gravi: la prima di una lunga serie di incursioni sulla grande citt l
ombarda per distruggere fabbriche di armi e materiale bellico. Ma interi quartie
ri civili, monumenti e opere d'arte sono polverizzati.
Il 17 febbraio un violento attacco aereo alleato su Cagliari e dintorni provoca
pi di 100 morti e danni ingenti.
Il 20 febbraio, ancora Napoli, con diverse incursioni di bombardieri che causano
, secondo fonti ufficiali, 119 morti e 332 feriti.

Il 23 febbraio una squadriglia di bombardieri anglo-americani devastano Messina.


Il 25 febbraio la RAF d inizio a una offensiva aerea ininterrotta sull?Europa. Si
divideranno i compiti: gli inglesi (pi cinici) effettueranno i bombardamenti not
turni, mentre agli americani (che si rifiuteranno sempre di bombardare alla ciec
a di notte - lo faranno poi pure loro in Giappone) saranno riservati quelli diur
ni.
Il 26 febbraio, Cagliari viene devastata da un incursione bombardieri della RAF:
i morti accertati sono 73, mentre i feriti sono 286
Il 27 febbraio incursione di bombardieri in Siracusa provoca numerose vittime e
ingenti danni.
L'11 marzo bombardieri anglo-americani nuovamente su Palermo causando vittime e
danni gravi.
4 aprile - Violente incursioni aeree alleate su Napoli, Palermo, Siracusa e Carl
oforte (Sardegna) : secondo fonti ufficiali nella sola Napoli si contano 221 mor
ti e 387 feriti.
5 aprile - Bombarderi anglo-americani attaccano nuovamente Palermo, Trapani, Mars
ala e Porto Empedocle causando danni molto gravi
15 aprile - Bombardamenti aerei anglo- americani su Napoli, Palermo, Catania e M
essina causano un centinaio di morti e gravi distruzioni.
16 aprile Palermo e Catania devastate da un violento attacco di quadrimotori ame
ricani.
Il 17, nuova incursione su Palermo, Catania e Siracusa provoca numerose vittime
e danni gravissimi.
24 aprile quadrimotori americani effettuano un?incursione su Napoli e dintorni c
ausando 50 morti.
26 aprile bombardieri colpiscono Grosseto (causando 74 morti e danni gravissimi)
, l?Isola di Sant?Antioco (Sardegna) e le citt di Augusta (Sicilia), Bari e Trani
.
28 aprile nuova pesante incursione su Napoli causa numerose vittime e gravi dann
i.
6 maggio Disastrosa incursione aerea alleata su Reggio Calabria: si contano 150
morti e danni molto gravi.
9 maggio Senza sosta i bombardamenti sulla Sicilia: particolarmente gravi le con
seguenze di un'altra incursione su Palermo.
13 maggio, due incursioni su Cagliari di aerei anglo-americani causano gravissim
i danni.
Bombardieri alleati colpiscono Sassari e varie altre localit dell?isola causando
una ventina di morti. Viene attaccata anche Civitavecchia che gravemente dannegg
iata.
22 maggio Bombardieri anglo-americani martellano la Sicilia e la Sardegna: parti
colarmente gravi i danni causati dall?attacco su Messina e Reggio Calabria.
29 maggio Gravissimi danni e numerose vittime a Livorno devastata dai bombardame
nti
30 maggio Ricompaiono sul cielo di Napoli i bombardieri ed la sessantesima incur
sione aerea sulla citt
4 giugno Due incursioni aeree alleate su Taranto e dintorni causano una ventina
di morti e gravi danni.
Poi toccher a Roma !
------------------------16 MARZO - Scrivendo il 9 febbraio una lettera a Stalin, Churchill, aveva previs
to la fine della campagna in Africa per l?aprile, la conquista della penisola it
aliana entro luglio e lo sbarco in Francia in agosto.
Il 16 marzo Stalin scrive a Roosevelt, e si lamenta senza mezzi termini del ?tra
dimento?, cio il ritardo delle operazioni in Africa e la mancata preparazione del
lo sbarco in Francia.?La Vostra risposta poco chiara in relazione all?apertura d
i un secondo fronte in Francia ha provocato qui un?inquietudine che non posso na
scondervi".
19 MARZO - I tedeschi con alcune controffensive hanno riconquistato Charkov, e B

elgorod, a nord di Charkov. Il Gruppo di armate di Hitler si riporta in pratica


sulle posizioni invernali del 1941.
In previsione del disgelo, Hitler preme perch si affrettino i preparativi in vist
a di una grande offensiva, da aprirsi non appena le condizioni del terreno lo pe
rmetteranno, per spezzare alla base il grande saliente sovietico di Kursk e anni
entare le ingenti forze che il nemico vi ha ammassato.
Prevedendo l?ovvia mossa tedesca, i sovietici a nord di Belgorod, a ovest di Kur
sk, fortificano con ben otto linee difensive concentriche e centinaia di migliai
a di mine il saliente, preparandosi metodicamente a quella che poi sar la maggior
battaglia dell?intera guerra, una delle pi gigantesche battaglie di carri armati
di ogni tempo (operazione ?Cittadella? - "Battaglia di Kursk"
(vedi a fondo pagina in "La sorpresa del T 34").
NEL FRATTEMPO IN ITALIA
5 MARZO - Un'ondata di scioperi investe l'Italia produttiva; soprattutto nelle m
aggiori fabbriche del settentrione. Pur causati da rivendicazioni di tipo econom
ico, per le difficili condizioni di vita delle citt, assillate da grossi problemi
di approvigionamento di tutti i generi di prima necessit, gli scioperi assumono
un immediato significato politico di protesta contro la guerra e di sfiducia nel
fascismo. A coordinare questi movimenti e a dargli questo significato quasi sol
o la sinistra comunista, l'unica a vantare una efficiente organizzazione antifas
cista nel Paese.
23 MARZO - ITALIA - L'ondata di scioperi investe rapidamente tutta la Lombardia
e il Piemonte. I grandi complessi industriali Fiat, Pirelli, Falk, Marelli si fe
rmano; gli operai cominciano a costituire delle cellule e tentano alcuni attivis
ti di dare alle manifestazioni un carattere anche politico. Proprio per questo
si hanno delle azioni repressive che porteranno a circa 2000 arresti. A Roma vie
ne sostituito SENISE, il capo della polizia accusato di aver usato troppa fermez
za anche con i fascisti. Sar poi lui l'uomo dell'ex regime che chiamer il capo del
governo Badoglio il 25 luglio per mantenere l'ordine (!). E Senise diventer anc
ora pi repressivo. Ovviamente schierandosi da un'altra parte della barricata (e c
ome vedremo sbagliando ancora una volta). (vedi la sua biografia)
7 APRILE - Mussolini e Hitler si incontrano a Salisburgo; il Duce dopo le cocent
i sconfitte degli eserciti dell?Asse su tutti i fronti, propone di fare un armis
tizio, una pace separata con con i russi, abbandonare quel fronte e rafforzare e
concentrarsi sul settore europeo meridionale. Mussolini nello stesso tempo teme
un'invasione in Italia di Hitler in Alto Adige e fa concentrare nei dintorni di
Merano e Bolzano, tutti i soldati che sono rientrati o stanno rientrando dalla
Russia.
Ma il Fuhrer non sente ragioni; soggioga il Duce con le sue mirabolanti visioni
di vittorie future, anche in Africa. (?Duce? dice tra l?altro ?io vi garantisco
che l?Africa sar difesa. Verdun resistette all?attacco dei migliori reggimenti te
deschi. Non vedo perch non dovremmo resistere anche noi in Africa. Col vostro aiu
to, Duce, le mie truppe faranno di Tunisi la Verdun del Mediterraneo..?): Mussol
ini si lascia convincere.
Goring annota nel suo diario: ?Il Fuhrer mi ha detto che in questi quattro giorn
i il Duce ha ritrovato la sua forma migliore... Il duce capisce perfettamente ch
e per lui non c? altra alternativa, se non vincere o morire con noi?.
Il giorno prima, il 6 aprile notte, l?8a armata del gen. Montgomery ha sferrato
un poderoso attacco alla linea dell?Akarit. A mezzanotte la 4a divisione indiana
raggiunge quota 275 aggirando cosi da sud l?Akarit. Ma la linea non viene sfond
ata e le truppe dell?Asse possono retrocedere ancora verso nord, verso cio la nuo
va linea difensiva di Enfidaville, una serie di rilievi che si estendono fino al
Djebel Mansour e che rappresenta l?ultima protezione di Tunisi. Le perdite dell
?Asse sono enormi: la divisione italiana Centauro stata sciolta e quelle che son
o rimaste non raggiungono il 50% degli effettivi.
Il giorno dopo L?8a armata inglese si ricongiunge con la 1a armata americana non

lontano da Graiba, nel golfo di Gabs.


30 APRILE - ITALIA - L'alta borghesia e i vertici industriali con Volpi di Misur
ata, Agnelli, Donegani, ma soprattutto Pirelli stabiliscono contatti con le forz
e antifasciste sia all'interno del Paese che all'estero per condurre un'azione c
he possa portare alla fine della guerra subito dopo aver rovesciato il fascismo
e lo stesso Mussolini. E' il momento pi critico della classe imprenditoriale fino
ra al servizio del fascismo che ora per non d pi credito all'uomo che proprio quest
a classe ha portato al potere. Una classe che non ha certo le intenzioni di chiu
dersi al resto del mondo. Hanno ricevuto appoggi, incentivi, grandi commesse per
la guerra, vari benefici, ma il mondo ora sta camminando in altre direzioni. Qu
esta nuova presa di posizione era avvenuta fin dal 1939, e gi allora l'appoggio e
ra iniziato a diminuire, prima tiepidamente, poi sempre piu' marcato.
Uno dei pi attivi ALBERTO PIRELLI, che mette a repentaglio pi volte la propria vit
a e la propria azienda attivandosi con vari incontri all'estero, per coordinare
delle iniziative con gli anglo-americani e per trovare una via di uscita onorevo
le e senza traumi per l'Italia. Vuole organizzare una strategia comune di tutti
coloro che vogliono fare qualcosa (lo stesso Mussolini vorrebbe) ma non sanno co
me fare, non hanno n lucidit n vedono alcune alternative. Pi che un imprenditore Pir
elli diventa un "rivoluzionario", un partigiano delle idee, che stimola i suoi c
olleghi, tutti pervasi ormai da un duplice fatalismo.
I capitalisti, nella critica situazione, vedono solo due alternative, se vincono
i tedeschi temono la colonizzazione dell'Italia, e nella eventuale loro sconfit
ta vedono il fantasma bolscevico. Ma Pirelli non dello stesso parere, si pu mette
re da parte il fascismo, si pu trovare una soluzione con i tedeschi, con gli ang
lo- americani, e si pu anche allontanare il bolscevismo.
L'idea era quella non di far cadere Mussolini, ma spingere lo stesso a persuader
e Hitler a ritirare le truppe in Italia e acconsentire un armistizio con i nemic
i.
Ad attivarsi pure Bastianini (firmer poi l'ordine Grandi) che scrive prima a Muss
olini il 14 giugno paventandogli il disastro in Italia; invitandolo a incontrars
i con Antonescu (Min. Est. Romania) mirante a mutare la politica degli stati min
ori staccandoli dal Reich; a chiedere l'armistizio nel prossimo cincontro con Hi
tler.
Poi lo stesso Bastianini invier il 14 luglio, un appunto al Vaticano, al Cardinal
Maglione, accennandogli che ci sono voci d'iniziative del Papa che non sarebbe
alieno dal prendere, qualora avesse la sicurezza preventiva di un assenso italia
no e tedesco.
Bastianini riceve pure -alla vigilia dell'incontro di Feltre- una nota di Alfier
e chiedendo fino a quando avremmo potuto seguire la Germania nei suoi piani.
(Le tre note, sono riportate integralmente solo sul CD di CRONOLOGIA)
(Doc.100)
Avere una visione chiara estremamente difficile. Nessuno sa da che parte si schi
ereranno gli italiani nell'ipotesi che cada il fascismo e lo stesso Mussolini, c
ome molti vorrebbero.
Insomma non sono problemi da poco. Ma Pirelli in prima persona a condurre alcun
e trattative importanti. Lui ad avere le idee pi chiare sullo scenario politico e
militare, e ci che si sarebbe venuto a creare con una eventuale traumatica rimoz
ione di Mussolini che molti vogliono ma altri temono il peggio.
Se lo ascoltavano si potevano risparmiare all'Italia due anni di guerra civile f
ratricida e due anni di distruzioni.
Sar ancora Pirelli, durante e a fine guerra a trovare aiuti e comprensione all'es
tero per non far distruggere e per far risorgere l'industria italiana. (da legge
re i suoi Taccuini. Ma non possiamo non riportare in questa sede una parte della
sua azione, che riteniamo importante per far comprendere anche tutto il resto.
- vedi questo link ALBERTO PIRELLI)

8 MAGGIO - Con un violento bombardamento alleato cominciano i preparativi per la


conquista dell?isola di Pantelleria (operazione ?Corkscrew?). Punto strategico
per la prevista invasione della Sicilia.
9 MAGGIO - Il clima politico e le intenzioni di sopra non passano inosservate ai
tedeschi. L'osservatore di Hitler in Italia DOLMANN, informa il Furher, e i com
andi germanici di un possibile colpo di Stato proveniente o dai militari o dal r
e stesso. Viene subito messo in stato operativo il "progetto Alarico" che preved
e l'invasione e l'occupazione immediata dell'Italia; non per combatterla, ma per
disarmarla qualora chieda unilateralmente un armistizio.
Molto prima dell'8 settembre, giustificando i motivi pi vari (la difesa del terri
torio italiano in previsione di uno sbarco anglo- americano in Sicilia, dato per
imminente) ammassano in Italia e nei pressi dei confini, alcune divisioni. I ge
nerali italiani protestano, vorrebbero per la difesa della Patria che rientrasse
ro dalla Francia e dalla Grecia i reparti italiani invece di utilizzare quelli t
edeschi, ma alla fine si piegheranno alla volont tedesca. Non hanno la forza di i
mporsi; in seguito si accuseranno a vicenda. L'unica cosa che ottengono - nel ri
chiedere il rientro dei reparti italiani - quella di allarmare ancora di pi i ted
eschi.
DOPO STALINGRADO E' LA VOLTA DELL'AFRICA
Le armate inglese incalzano gli anglo-tedeschi nella loro ultima disperata difes
a nella Tunisia Settentrionale. Il 13 maggio lo stesso comando tedesco ad emette
re il bollettino che la "resistenza italo-tedesca in Nord Africa cessata oggi. L
'eroica lotta finita con onore".
IL 13 MAGGIO gli ultimi italiani rimasti in Africa, in Tunisia, comandati dal Ge
nerale Messe (che aveva appena preso il comando a inizio anno dopo essere stato
esautorato in Russia l'anno precedente) si arrendono (su suggerimento di Mussoli
ni) al generale inglese Freyberg. Messe poi voler a Londra come prigioniero di lu
sso, e ricever da Mussolini la nomina a Maresciallo d'Italia. Ma stranamente dopo
l'8 settembre sar lui, rientrando in Italia a novembre, a coordinare (sic. !!) c
on la nomina a Capo di Stato Maggiore l'esercito del Governo del Sud, regio-bado
gliano.
Tra tedeschi e italiani hanno deposto le armi circa 250.000 uomini. Il gen. Alex
ander invia a Churchill il seguente messaggio: ?E' mio dovere informarla che la
campagna di Tunisi terminata. Ogni forma di resistenza nemica cessata. Noi contr
olliamo le spiagge del Nordafrica...?.
Un boccone amaro per gli italiani. Ma Mussolini e il "Corriere della Sera"
hanno ancora la "suprema certezza nella vittoria".

Intanto, risolto l'ultimo problema in Africa, sul territorio tunisino si concent


rano ora le forze anglo americane per preparare il contingente per lo sbarco in
Sicilia ("operazione Husky"). L'intenzione -come abbiamo gi detto- era solo di fa
r scendere nella penisola una parte delle armate tedesche in modo da poter sguar
nire quelle sul Reno e quelle impegnate in Russia (ed infatti accorrerano in Cen
tro e Sud d'Italia armate tedesche dalla Russia e poi anche dalla Francia).
Hitler -come accennato- cadr in questo tranello, infatti smobilita alcune divisio
ne nella "battaglia dei giganti" a Kurks, lasciando allo sbando in Russia alcuni
generali (vedi la battaglia dei T 34).
Inoltre commette l'errore di farle scendere oltre la "linea gotica", per dar man
forte a Kesselring, mentre Rommel avrebbe preferito fin dall'inizio guarnire un
a potente difesa sull'Appennino tosco-emiliano. Ma al solo pensiero di considera
re perse Roma e il Sud Italia, Hitler dava in escandescenze. Prevalse la linea d
i Kesselring. Le conseguenze furono che dirottando ingente forze sull'Italia, Hi
tler indebol il fronte russo, e in seguito fu pure carente di mezzi e uomini nel
contrastare lo sbarco in Normandia.

------------------------Negli stessi giorni -dal 12 al 25 MAGGIO, si riunisce a Washington la Conferenza


Trident cui prendono parte il presidente Roosevelt, il premier britannico Churc
hill e i capi degli Stati Maggiori Combinati. Oggetto della conferenza la messa
a punto della strategia anglo-americana alla luce dei recenti sviluppi in Africa
, sul fronte sovietico oltre che nel Pacifico. La Conferenza Trident approva l?u
ltima elaborazione del piano di massima per l?invasione della Sicilia (operazion
e ?Husky?), ivi compresa la data (10 luglio) e la zona di sbarco. Verranno effet
tuate le azioni pi opportune per eliminare subito l'Italia dal quadro della guerr
a, per avere a disposizione mezzi e uomini nella ormai decisa invasione dell?Eur
opa nord-occidentale (operazione ?Overlord?) da iniziarsi al principio di maggio
del 1944. L?invasione in Francia prevede una gigantesca offensiva aerea e una i
mponente flotta per lo sbarco, e per far questo occorreranno uomini e mezzi.
Del resto lo sbarco in Sicilia, ed una eventuale avanzata nello stivale, solo un
diversivo, gli anglo-americani non intendono di sicuro invadere la Germania dal
la penisola e attraverso il massiccio delle Alpi.
15 MAGGIO - Il Re compila alcune note con le quali fa una panoramica sulla situa
zione generale; molto preoccupato, medita di sganciarsi dall'alleato tedesco. (v
edi NOTE del RE - sei pagine)
Bonomi propone di rivolgersi al nemico, ma il ministro della Real Casa Aquarone
rispose che il RE "nella sua leat non poteva ammettere" trattative con gli angloamericani" (Cfr. Bonomi, op. cit. pag. XXXIX)
IL 15 MAGGIO si ricostituisce in Italia il Partito Comunista Italiano, PCI, dopo
che Stalin da tempo sciolta l'Internazionale comunista ha dato... il suo benest
are alla sinistra italiana. Anche perch a Mosca si fanno progetti per la Nuova Eu
ropa compresa l'Italia.
Favorevoli alla linea di Mosca anche i Cattolici Comunisti (!). Che usciranno po
chi mesi dopo con "Voce operaia" con questo titolo.
(Il giornale del 9 novembre. Quando a Milano il 1 di novembre, si sono gi costitui
ti i GAP (Gruppi d'Azione Patriottica) formazioni di gruppi di uomini per condur
re la guerra partigiana, organizzata in prevalenza dal PCI.)
IL 2 GIUGNO - Invitato dal re, Bonomi vara un progetto in cui si contempla l'all
ontanamento di Mussolini dalla guida delle Forze Armate, il ripristino dello Sta
tuto (che non era mai decaduto fin dalla dichiarazione di guerra) che vuole il r
e alla guida militare e propone un governo militare. Ma il re contrario a questa
soluzione. Forse ne cerca una dove non venga chiamato in causa con una partecip
azione attiva alla guerra e quindi meno compromettente in caso di sconfitta. Pre
ferisce il giorno dopo informarsi da DINO GRANDI quale atteggiamento assumerebbe
la Camera in caso di destituzione di Mussolini.
IL 17 GIUGNO Una personalit vaticana, il Nunzio BORGONCINI, informa il re che Roo
sevelt, in caso di sganciamento dell'Italia dai tedeschi, riserverebbe al Paese
un trattamento di favore. Ma non sono riferiti i termini, n come militarmente si
riuscir a bloccare la violenta reazione tedesca in Italia in un eventuale armist
izio unilaterale. Si ipotizza uno sbarco alleato solo in Sicilia, ma ne taciuta
la reale consistenza (sar in grande stile, ma poco incisiva, per la posta in gioc
o che c'era. Tuttavia la Sicilia in tanti modi favor questo sbarco, e gli stessi
contingenti italiani relativamente si impegnarono a contrastarlo; le relazioni d
i quei giorni confermano che ci fu subito uno sbandamento totale.
(vedi poi il 17 agosto - i veri e i falsi comunicati)
IL 24 GIUGNO - In un discorso (reso pubblico solo il 5 Luglio) Mussolini conferm
a al direttorio del PNF la sua determinazione di continuare la guerra a fianco d

ei tedeschi nonostante la minaccia di uno sbarco. E qui che pronuncia la storica


frase "bisogna che non appena questa gente tenter di sbarcare, sia congelata su
quella linea che i marinai chiamano del bagnasciuga, li fermeremo nel bagnasciug
a". Comunque anche lui con vari contatti (con l'inglese Hoare, il vecchio amico
fin dal 1917) sta valutando la possibilit di un armistizio, che ritiene possibil
e chiedere, ma solo dopo due-tre mesi, cio non prima di aver fatto rientrare tutt
i i reparti italiani impegnati a fianco dei tedeschi che si trovano nell'area me
diterranea (circa 1.500.000 di uomini) e non prima di aver predisposto un piano
di difesa e un appoggio allo sbarco in accordo con quelli che dovrebbero diventa
re i nuovi alleati.
Questi contatti non avranno per l'esito sperato, anche perch altri lo hanno preced
uto e le laboriose trattative sono quasi sulla linea d'arrivo.
Inoltre vogliono sbarazzarsi di lui; i suoi nemici e quelli che lui crede amici.
IL 25 GIUGNO Giovanni Gentile fa un discorso alla nazione che invece di risollev
are il morale sembra il rintocco di una campana a morto, tanto deprimente e pien
o di rassegnazione per la sconfitta.
Il 2 LUGLIO a Milano si tiene una riunione clandestina; si organizza un Comitat
o con le forze antifasciste pronte ad intervenire con un programma d'Unita' Nazi
onale nel caso di un rovesciamento del regime che ormai viene dato per imminente
. Vi partecipano GIOVANNI GRONCHI per la DC, LELIO BASSO per MUP, RICCARDO LOMBA
RDO per i Pd'A, CONCETTO MARCHESI per il PCI, ROBERTO VERATTI per il PSI, LEONE
CATTANI per il PLI.
9 LUGLIO - Dopo circa un mese di attacchi aeronavali sull'isola di Pantelleria,
l'11 giugno il presidio si arreso a una divisione inglese. La caduta di Pantelle
ria (il giorno dopo si arrende anche il presidio di Lampedusa, il giorno seguent
e Linosa) consente alle forze alleate aeree del Mediterraneo di concentrare gli
sforzi in preparazione dell?operazione "Husky?.
Contemporaneamente si fiacca il morale delle forze italiane che presidiano la Si
cilia. Senza soste vengono effettuati bombardamenti su Catania, Palermo e Messin
a. Conquistata poi anche l'isola di Lampione, gli anglo-americani controllano tu
tte le isole del Canale di Sicilia.
Il 18 giugno incursione di bombardieri su Messina. Ripetuto il 25 giugno con gra
vi danni e un centinaio di morti. Il 2 luglio altra incursione con vittime e ing
enti danni.
Dal 12 al 2 luglio, i bombardieri sganciano sull'Italia oltre 2.000 tonnellate d
i bombe, con effetti disastrosi sulle localit colpite, sui civili e sul morale de
lle truppe.
Sta per iniziare la "Campagna d'Italia" (operazione Husky) delle armate american
e e britanniche.
Intanto tutta la situazione interna si sta decomponendo. Il fascismo si sta avvi
ando alla crisi; la popolazione che si oppone alla guerra e spinge per uno sganc
iamento dai tedeschi esprimono ormai un sentimento generale; immanente la crisi
psicologica in tutti gli ambienti oltre che civili in quelli militari. L'esercit
o italiano prossimo al collasso. Si tessono vari complotti. Da radio Londra, il
colonnello Stevens parla in modo chiaro agli italiani: "L'Italia riuscir a supera
re vittoriosamente la presente fase critica. Aiutatevi, che gli Alleati vi aiuta
no". Ma nel frattempo il Bomber Command di Harris, non perdona, le citt italiane
sono prese di mira con selvaggi bombardamenti; anche quelle citt che non hanno ne
ssun valore strategico. E infatti alla distruzione del morale degli italiani che
Churchill e Harris puntano.
Ma non solo gli italiani sono in ascolto di Radio Londra, ma anche i Tedeschi ch
e si aspettano da un momento all'altro il voltafaccia, il tradimento dell'alleat
o.
Hitler insomma al corrente delle proposte avanzate da qualche alto ufficiale e d
a personalit politiche per la ricerca di una pace separata con gli Alleati.

LO SBARCO IN SICILIA
IL 9-10 LUGLIO ingenti forze aeronavali del generale EISENHOWER sbarcano in Sici
lia; sulle coste di Gela, Licata, e Vittoria la 7A Armata al comando del general
e americano PATTON. Sulla costa da Capo Passero a Siracusa sbarcano i reparti de
lla 8a Armata del Maresciallo MONTGOMERY.
Churchill scrive che nello sbarco sono stati impiegati 160.000 uomini, 600 carri
armati, 1800 cannoni, 14. veicoli, 1375 navi da guerra, 1124 mezzi da sbarco, o
ltre 4000 velivoli.
Gli italo-tedeschi dispongono sull'intera costa sicula (pari a 1.100 km) di 270.
000 uomini (la 6a armata italiana - 230.000 uomini- al comando dal gen. Alfredo
Guzzoni, e la divisione tedesca Hermann Goring 40.000 uomini), hanno a disposizi
one nell'intero bacino mediterraneo 324 velivoli italiani e 780 tedeschi, 165 ca
rri armati tedeschi, e circa 100 italiani, e hanno 2 cannoni per chilometro. In
grado di respingere una incursione di un commando ma non di certo una invasione
in grande stlile come quella che si scatenata.
Lo sbarco infatti avvenuto senza grandi difficolt, anche se si sono verificati mo
lti inconvenienti a causa del mare agitato, un lancio notturno di paracadutisti
fallito (13.400 paracadutisti, del colonnello americano James M. Gavin) e l'erro
re di scatenarsi su Caltanisetta convinti che ci fosse il Comando Forze Armate d
ell'Asse, mentre questo era ad Enna.
Nell'arco di un mese, tutti i campi di aviazione dell'isola sono saldamente in m
ano alleata. Gli americani hanno catturato 18.000 prigionieri e hanno perso, tra
morti e feriti, un migliaio di uomini. Patton, completa l'occupazione a ovest d
ell'isola (ad Agrigento entrano il 17 luglio, a Caltanissetta il 18 luglio, Trap
ani e Palermo saranno liberate il 22 luglio). Montgomery con le sue truppe marci
ando verso est incontra invece resistenze prima Catania poi a Messina; vi arrive
ranno solo il 6 agosto subendo pesanti perdite nello scontro con i tedeschi che
fanno affluire nel sud ingenti forze di difesa, ma subendo essi stessi grosse pe
rdite. Nei giorni che seguirono, le notizie che trapelarono era che molti italia
ni si erano arresi in massa e che i tedeschi altrettanto in massa fuggivano. Ins
omma la nuova Caporetto sembrava vicino.
Sorpresa all'estero per la facile e rapidissima conquista di 100 miglia di costa
Winston Churchill e il presidente americano Roosevelt lanciano un appello agli i
taliani affinch decidano ?se vogliono morire per Mussolini e Hitler oppure vivere
per l?Italia e la civilt?.
IL 15 LUGLIO precipitando le cose il re chiama al suo fianco il Maresciallo Bado
glio per trovare una soluzione al dramma che va compiendosi di ora in ora dopo l
o sbarco. Badoglio (come Bonomi prima) prospetta un governo fatto da militari e
politici antifascisti. Il re vorrebbe invece quello formato da tecnici e militar
i. Nel frattempo (ma quasi passato un mese) si fanno alcuni vaghi sondaggi con g
li americani per una soluzione del tipo armistizio, e qui inizia un continuo sca
mbio di contatti, pi ufficiosi che ufficiali, che non sembrano trovare una soluz
ione onorevole, perch alla conferenza di Casablanca si deciso una sola condizione
: la resa incondizionata totale e la consegna da parte degli italiani delle tre
armi. Quest'ultima condizione la pi dura perch vorrebbe dire disarmare i reparti a
ll'interno del Paese e all'esterno, quando gli stessi reparti - lo sanno tutti
- sono addirittura alle dipendenze operative dei tedeschi o, fuori dall'Italia,
a stretto contatto con gli stessi nelle varie occupazioni in Francia, Slovenia,
Grecia, Isole, Jugoslavia, Albania ecc ecc).
16 LUGLIO - De Bono, Maria De Vecchi, Farinacci, Giuriati, Teruzzi, Bottai, Acer
bo, Boffai, i fedeli gerarchi della prima ora, chiedono di incontrarsi con Musso
lini. Criticano il suo operato e la gestione del potere che ha avuto in mano sol
o lui, quello militare e quello politico. Da GRANDI viene chiesta la convocazio
ne del Gran Consiglio del Fascismo per discutere un ordine del giorno dove si in
tende mettere le basi per una nuova gestione della drammatica situazione che si

sta creando nel Paese. Con il dissenso negli stessi ranghi del partito e nei qua
dri dirigenti, l'ostilit ai tedeschi sta diventando palese anche sui giornali. Mo
tivo: gli sbarchi anglo americani in Italia che stanno gi con successo conquistan
do la Sicilia; e che presto dilagheranno anche sul continente. Ma soprattutto come leggeremo nelle pagine seguenti - dopo il bombardamento del 20 luglio di Ro
ma.
< < inizio pagina anno 1943
il Re gi meditava di sganciarsi dai t
edeschi continua > >

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