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DA 20 MILIARDI
CRONOLOGIA
1ALL'
D.C.1 -A.C.
2000
ANNO x STORICI
PERIODI
ANNO
E TEMATICI
PERSONAGGI
E PAESI
ANNO
1943 (1)
QUI I PROTAGONISTI e 120 documenti storici
HITLER: VERSO LA GUERRA TOTALE E SETTEMBRE
2a
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BOMBE
CASTELLANO
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MANIFESTO
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SBARCO IN SALVARONO
SICILIA L'ONORE NELLA SCONFITTA
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Scienza-Cultura-Costume
solo settima
sul CD ) parte la.... voce del Re d'Italia
( l'anacronistico discorso all'inizio della guerra)
La ritirata in Russia- 235.000 uomini, sfiniti, affamati e appiedati.
Gli amici cadono, ancora caldi la neve subito li copre, e si prosegue.
TESTIMONIANZE: DALLA RUSSIA CON ORRORE
HITLER - VERSO LA GUERRA TOTALE
PIO XII EUGENIO PACELLI
discorso in audio originale
(richiede plug-in RealAudio(r) o RealPlayer(r))
Un invito del Papa per porre termine al conflitto
(MA VEDI ANCHE IL DISCORSO DI NATALE 1942)
PIO XII - I SILENZI (DIVERSI INTERVENTI - SUI TEMI DAL 1933 AL 1945)
-----------------------------------------------PREMESSA
l'8 Novembre scorso Hitler ha gi annunciato la guerra totale
Confermata poi da Goebbels nel gennaio di questo 1943
"Aber Sewastopol ist num in unsere Hand gefallen, und die Krim ist in unsere...
.Comunque Sebastopoli ora caduta in mano nostra, e la Crimea caduta in mano nost
ra e noi raggiungeremo un obiettivo dopo l'altro, con tenacia e caparbiet. Poi qu
alcuno di colpo cambia registro e dice: "E' stato un errore che i tedeschi abbia
mo occupato Kirkenes o Narvik o che adesso siamo a Stalingrado...Ma che cercano
a Stalingrado, proprio a Stalingrado! E' un errore madormale, un errore strategi
co..." staremo a vedere se stato un errore strategico. E mi si pu credere quando
dico che una zona che arriviamo a occupare la teniamo cos saldamente che in quest
a guerra nessun altro riuscir a farci sloggiare di l. Ci potete fare affidamento".
(discorso di Hitler fatto a Monaco il 9 novembre 1942.
(Questo discorso di Hitler lo abbiamo in originale. Lo metteremo in seguito)
INIZIA L'ANNO 1943 - UN ANNO PIENO DI SORPRESE, DI COLPI DI SCENA
E DI DRAMMATICI EVENTI
IL 1 GENNAIO - Il Maresciallo Montgomery dopo la riconquista di Tobruk, aveva ins
eguito Rommel che rimasto senza rifornimenti, rimase bloccato e imbottigliato a
El Alamein. Assediati e circondati 230.000 soldati, di cui 120.000 italiani ques
ti verranno in varie fasi fatti prigionieri. Montgomery sparer un milione di colp
i nell'attacco; 10.000 uomini rimasero sul terreno, 15.000 i feriti, 30.000 cadr
anno nella trappola. Tutti gli altri, catturati successivamente con un'altra off
ensiva. A stento, prendendosi gli ultimi rifornimenti e abbandonando gli italian
i appiedati nel deserto, Rommel si pone in salvo con la sua armata. Il 23 gennai
o gli inglesi entrano a Tripoli. Finisce il dominio italiano in Libia. Poi, l'ul
timo atto il 12 maggio 1943 in Tunisia. L'Africa diventa un ricordo molto amaro
per gli italiani, ancora pi amaro per chi non torn pi, o chi fu fatto prigioniero;
fino al 1946 (come il padre dell'autore che scrive. Quattro anni nei campi di co
ncentramento in Rhodesia, prigioniero di quelli che in Italia chiamavano alleati
).
IN RUSSIA - Sei armate sovietiche continuano la loro pressione sulla 6a armata t
edesca, e parte della 4a corazzata, tutte circondate a Stalingrado. La fascia di
fensiva dei tedeschi si ridotta a circa 40 e 65 km. Il Gruppo corazzato di Hoth,
pur rinforzato da reparti provenienti dalla Francia, per non essere accerchiato
si ritira a 200 km da Stalingrado in direzione sud-ovest.
ITALIA - SICILIA -. Bombardieri anglo-americani compiono un incursione nella not
te a Palermo causando vittime e danni. Gli anglo-americano vogliono sfiancare il
morale per prepararsi il terreno di uno sbarco sull'isola. Questo non deve esse
nzialmente servire per liberare l'Italia dalle poche divisioni tedesche che sono
attualmente nella penisola, ma ad alleggerire il fronte orientale delle armate
di Stalin, costringendo le armate germaniche a frazionarsi per intervenire in It
alia a bloccare quello che a Hitler sembra a tutti gli effetti un fronte aperto
a sud della Germania.
L'invasione del'Italia e la sua capitolazione per gli anglo-americani era psicol
ogicamente importante, ma strategicamente non era stata concepita per attaccare
la Germania da Sud.
Diranno esperti militari "Di sicuro non avrebbero iniziato ad attaccare la gamba
, partendo dall'alluce, con davanti i 1000 chilometri della penisola da risalire
e le Alpi da superare". Le basi aeree in Italia sarebbero state preziose, ma la
guerra contro Hitler per vincerla bisognava farla terrestre.
Hitler cadde nel tranello, che compromise l'esito finale della grande battaglia
in corso a Kursk (vedi pi avanti) e, mandando in direzioni diverse le armate, esp
ose a grave rischio sia la difesa in Francia sia in Italia.
3 GENNAIO - I sovietici si accingono a sferrare una robusta offensiva su quattro
settori (Fronte di Brjansk, di Voronez, sud-occidentale e meridionale). Nel fra
ttempo a Stalingrado continua l?agonia delle forze del generale Paulus. Mentre n
el Caucaso von Kleist contiene la spinta russa arretrando su successive linee di
difesa fra i fiumi Terek e Kuma. I sovietici riconquistano cos in questo settore
Mozdok e Malgobek.
Il Gruppo di armate del Don, di von Manstein, si batte valorosamente per tenere
aperta la via di Rostov alla ritirata della 1a armata corazzata e alle altre uni
t del Gruppo di armate A. Ma la minaccia di uno sfondamento russo proprio in dire
zione di Rostov ormai quasi certa.
7 GENNAIO - A Stalingrado la popolazione combatte ormai alla baionetta per la ri
conquista anche di un solo metro dentro la fascia difensiva tedesca, e che palmo
a palmo ogni giorno si restringe; anche se i tedeschi dispongono di due piste d
i atterraggio per quei rifornimenti promessi da Goering piuttosto vaghi, inferio
ri al 90% rispetto a ci che occorre. La situazione per il generale Paulus ormai d
isperata.
Il Gruppo corazzato Hoth difende il corridoio di Rostov arretrando sotto gli att
acchi convergenti della 5a, 2a e 28a armata sovietica. Tuttavia avanguardie sovi
etiche giungono a 40 km da Rostov, il quartier generale del mar. von Manstein ch
e per un soffio non interamente catturato.
8 GENNAIO - Rokossovskij, comandante del Fronte russo del Don, invia un ultimatu
m al generale Paulus, intimandogli la resa.
Il generale tedesco non osa disobbedire agli ordini del Fhrer, che non prende nep
pure in considerazione l?eventualit di una resa. Frattanto i sovietici riconquist
ano Zimovniki, sulla linea ferroviaria Stalingrado-Novorossijsk, rendendo pi conc
reta la minaccia di isolamento per il Gruppo di armate A di von Kleist, nel Cauc
aso.
10 GENNAIO - Scaduto l?ultimatum, Rokossovskij lancia la sua grande offensiva co
ntro la 6a armata tedesca del generale Paulus.
Il generale tedesco resiste sia per senso del dovere, ma anche per alleggerire l
a pressione sul Gruppo di armate del Don e sul Gruppo di armate A, di von Kleist
, che rischia di essere pure lui intrappolato nel Caucaso.
a armata ungherese che sar chiusa due giorni dopo (il 19) in due sacche dai sovie
tici; lo stesso accade pi a nord, presso Kastornoje, alla 2a armata tedesca.
Ma la difesa del Don (Fronte russo di Voronez, in prossimit di Rossos, sulla line
a ferroviaria Voronez-Rostov) a cedere vistosamente sotto i colpi della 6a armat
a sovietica e dal 1 Gruppo d?assalto. A farne le spese l'8a armata italiana , min
acciata di accerchiamento. Il corpo alpino italiano, sta per essere aggirato; la
drammatica situazione fa scompaginare l'armata che dovr aprirsi la strada disord
inatamente combattendo per disimpegnarsi e raggiungere le forze tedesche sul Don
ec. La Julia, la Tridentina, la Cuneense, comandato dal gen. Reverberi, per alcu
ni giorni, fino al 21, si batte eroicamente per tener aperta la via alle altre d
ivisioni di fanteria gi in ritirata; sta per iniziare la tragica marcia di ripieg
amento e la triste odissea del corpo di spedizione ARMIR.
300 chilometri a piedi nella neve sulle sconfinate steppe russe in pieno inverno
, con i soldati senza mezzi, affamati, sfiniti, umiliati dai tedeschi che li rit
engono degli straccioni e attribuiscono i motivi della sconfitta agli italiani.
Di questi, 84.830 non riusciranno a rivedere l'Italia. E se sviliti erano gli uo
mini del regime partiti con tanto entusiasmo, ancora pi sviliti erano i sostenito
ri della sinistra, che non volevano la guerra, ma che dovettero vivere la loro t
ragedia proprio in territorio bolscevico. Due dottrine che non avevano pi alcun p
unto di riferimento, e i seguaci si accusarono a vicenda (finalmente disincantan
dosi) di aver creduto a due ideologie, in quelle ore per l'Asse fallimentari e p
er i Russi non ancora del tutto vincenti ma a quel punto per gli italiani gi amar
e e tragiche.
Quando poi gli scampati raggiunsero l'Italia non avevano neppure pi amici in Pat
ria; in molti casi nemmeno pi i parenti, quelli che quando partirono avevano fatt
o festa, e curati e vescovi impartite benedizioni, credendo a quel canto "vado,
vinco e torno".
Hanno tutti combattuto per nulla, anzi per aver resistito sono accusati perfino
di aver ritardato la disfatta di Hitler.
(Recentemente in televisione abbiamo visto un tale vantarsi che nel preparare i
n Italia le munizioni da inviare ai tedeschi e agli italiani al fronte russo, l
e faceva difettate per farli perdere. Che eroe! Dio ci salvi dai Caini!)
Del resto Montanelli cosa ha scritto su L'Italia dell'Asse, Rizzoli ed. 1981 ?Quando scoppi la guerra nel '1940 "I pi fecero come chi scrive, cio nulla. Ci lasc
iammo portare dagli avvenimenti quasi dissolvendoci in essi, e senza contribuirv
i n in un senso n nell'altro. Quelli di noi che vennero richiamati alle armi, cio q
uasi tutti, non furono soldati traditori, ma nemmeno buoni soldati". E se fece l
ui "nulla" che era un ufficiale, cosa potevano fare gli altri poveri cristi che
dovevano ubbidire? Li portarono al macello!
Eppure il Corriere della Sera, del 24 giugno 1940 in prima pagina scriveva "L'I
talia contribuisce in modo positivo a modificare profondamente la situazione str
ategica e il rapporto delle forze in questo teatro della guerra" (adesso sappi
amo che quel "contribuisce" era falso!).
Ma il paradosso doveva ancora verificarsi; dopo essere alcuni scampati a questa
tragedia, rientrati in Italia, dislocati a Merano, Bolzano, dopo l'8 settembre (
vedi) furono deportati in Germania.
Altri, quelli che riuscirono a fuggire diventarono partigiani, e altri ancora ri
entrati nelle proprie case e famiglie, dovettero rientrare nei ranghi dell'eserc
ito della nuova Repubblica di Sal, salvo essere dichiarati disertori. Cos, sia i p
rimi che i secondi ex amici e commilitoni combattenti dell'Armir, compagni di ta
nte sofferenze, reciprocamente iniziarono a darsi la caccia e qualcuno pag solo p
erch avendo famiglia e temendo ritorsioni si era presentato alla chiamata per non
essere incolpato di diserzione e passato per le armi. (questa era la legge di g
uerra; sia al Nord ed anche al Sud).
(vedi le testimonianze di alcuni scampati al tragedia della ritirata in Russia)
Il 22, all?estremo sud, i sovietici riconquistano Salsk, sulla linea ferroviaria
Stalingrado-Novorossijsk. Il 23 i sovietici dopo durissimi combattimenti entran
del popolo tedesco? Si tratta solo di una guerra di rapina provocata e voluta d
a Hitler, una guerra mai vista finora che viene condotta con metodi folli....."
(Questo discorso di Paulus lo abbiamo in originale. Lo metteremo in seguito).
((( "Il comandante tedesco della 6 Armata Gen. Friederich Paulus, comunemente lo
si indica spesso von Paulus. Questi, sebbene coniugato con una parente della fam
iglia reale romena, non aveva, di per s, alcun titolo nobiliare e quindi non era
un classico Junker con tanto di particella nobiliare "Von" davanti al cognome"))
)
NEL FRATTEMPO (PROPRIO ALLA VIGILIA DELLA DISFATTA)
GOEBBELS il 30 gennaio 1943 PARLA DI "GUERRA TOTALE"
"In ungezahlten Briefen aus allen Schichten unseres Volkes .... Da innumerevoli
lettere provenienti da tutti gli strati sociali del nostro popolo giunge all'ore
cchio dei capi la richiesta di arrivare alla guerra totale. Se il nemico ha cred
uto che qualche rovescio ci poteva scoraggiare, si sbagliato. Questi rovesci era
no e sono per noi solo un segnale di allarme per arrivare alla GUERRA TOTALE, ch
e eravamo ormai decisi ad affrontare"
(Questo discorso di Goebbels lo abbiamo in originale. Lo metteremo in seguito).
GLI FA ECO NELLO STESSO GIORNO
GORING
"Und jeder Deutsche, noch in tausend Jahren, muss mit heiligen Schauren......Ogn
i tedesco, anche fra mille anni, dovr pronunciare la parola Stalingrado con un sa
cro brivido, ricordandosi che qui in ultima nalisi la Germania ha posto il sugge
llo della vittoria finale. Cos comand la legge, la legge dell'onore, ma anche prin
cipalmente la legge della strategia militare. E questa legge della strategia mil
itare non serve null'altro che alla salvezza del nostro popolo"
(Questo discorso di Goring lo abbiamo in originale. Lo metteremo in seguito).
UN FEBBRAIO D'INFERNO PER L'ITALIA
INIZIANO I BOMBARDAMENTI DELLE CITTA'
Iniziano in Italia i selvaggi bombardamenti sulle citt da parte degli anglo-amer
icani. Se alcune grandi citt vengono sconvolte non sono risparmiate neppure quell
e piccole, pur non essendo obiettivi strategici. N - nonostante le promesse- sono
risparmiate le grandi citt d'arte. Oltre che il cinismo vi anche molta superfici
alit dei piloti. Un giorno una squadriglia di bombardieri diretta a Treviso su un
obbiettivo ben preciso (Mestre-Treviso) non trovandolo a causa della nebbia, t
ornando indietro vedendo in basso alcune deboli luci, su questa si allegger delle
sue bombe, scaricandole a casaccio, causando una distruzione immane e una strag
e di civili (confessione di un pilota inglese); la citt colpita era Vicenza.
Ma anche Milano, con questa superficialit e cinismo (alleggerirsi del carico), eb
be nel '44 una delle pi grandi tragedie di tutta la guerra in Italia. (vedi 200 P
ICCOLI ANGELI)
31 GENNAIO - ITALIA - Bombardamenti anglo-americani colpiscono la Sicilia, in pa
rticolare Catania, Trapani e Augusta. Il 3 febbraio un'altra incursione a Palerm
o causa numerose vittime e gravi devastazioni.
Il 4 febbraio incursioni su Torino e La Spezia provocano numerose vittime e note
voli danni.
Il 7 febbraio, altri bombardamenti su Cagliari e ancora Napoli.
Il 14 febbraio, 100 quadrimotori della RAF investono Milano provocando vittime e
danni molto gravi: la prima di una lunga serie di incursioni sulla grande citt l
ombarda per distruggere fabbriche di armi e materiale bellico. Ma interi quartie
ri civili, monumenti e opere d'arte sono polverizzati.
Il 17 febbraio un violento attacco aereo alleato su Cagliari e dintorni provoca
pi di 100 morti e danni ingenti.
Il 20 febbraio, ancora Napoli, con diverse incursioni di bombardieri che causano
, secondo fonti ufficiali, 119 morti e 332 feriti.
LO SBARCO IN SICILIA
IL 9-10 LUGLIO ingenti forze aeronavali del generale EISENHOWER sbarcano in Sici
lia; sulle coste di Gela, Licata, e Vittoria la 7A Armata al comando del general
e americano PATTON. Sulla costa da Capo Passero a Siracusa sbarcano i reparti de
lla 8a Armata del Maresciallo MONTGOMERY.
Churchill scrive che nello sbarco sono stati impiegati 160.000 uomini, 600 carri
armati, 1800 cannoni, 14. veicoli, 1375 navi da guerra, 1124 mezzi da sbarco, o
ltre 4000 velivoli.
Gli italo-tedeschi dispongono sull'intera costa sicula (pari a 1.100 km) di 270.
000 uomini (la 6a armata italiana - 230.000 uomini- al comando dal gen. Alfredo
Guzzoni, e la divisione tedesca Hermann Goring 40.000 uomini), hanno a disposizi
one nell'intero bacino mediterraneo 324 velivoli italiani e 780 tedeschi, 165 ca
rri armati tedeschi, e circa 100 italiani, e hanno 2 cannoni per chilometro. In
grado di respingere una incursione di un commando ma non di certo una invasione
in grande stlile come quella che si scatenata.
Lo sbarco infatti avvenuto senza grandi difficolt, anche se si sono verificati mo
lti inconvenienti a causa del mare agitato, un lancio notturno di paracadutisti
fallito (13.400 paracadutisti, del colonnello americano James M. Gavin) e l'erro
re di scatenarsi su Caltanisetta convinti che ci fosse il Comando Forze Armate d
ell'Asse, mentre questo era ad Enna.
Nell'arco di un mese, tutti i campi di aviazione dell'isola sono saldamente in m
ano alleata. Gli americani hanno catturato 18.000 prigionieri e hanno perso, tra
morti e feriti, un migliaio di uomini. Patton, completa l'occupazione a ovest d
ell'isola (ad Agrigento entrano il 17 luglio, a Caltanissetta il 18 luglio, Trap
ani e Palermo saranno liberate il 22 luglio). Montgomery con le sue truppe marci
ando verso est incontra invece resistenze prima Catania poi a Messina; vi arrive
ranno solo il 6 agosto subendo pesanti perdite nello scontro con i tedeschi che
fanno affluire nel sud ingenti forze di difesa, ma subendo essi stessi grosse pe
rdite. Nei giorni che seguirono, le notizie che trapelarono era che molti italia
ni si erano arresi in massa e che i tedeschi altrettanto in massa fuggivano. Ins
omma la nuova Caporetto sembrava vicino.
Sorpresa all'estero per la facile e rapidissima conquista di 100 miglia di costa
Winston Churchill e il presidente americano Roosevelt lanciano un appello agli i
taliani affinch decidano ?se vogliono morire per Mussolini e Hitler oppure vivere
per l?Italia e la civilt?.
IL 15 LUGLIO precipitando le cose il re chiama al suo fianco il Maresciallo Bado
glio per trovare una soluzione al dramma che va compiendosi di ora in ora dopo l
o sbarco. Badoglio (come Bonomi prima) prospetta un governo fatto da militari e
politici antifascisti. Il re vorrebbe invece quello formato da tecnici e militar
i. Nel frattempo (ma quasi passato un mese) si fanno alcuni vaghi sondaggi con g
li americani per una soluzione del tipo armistizio, e qui inizia un continuo sca
mbio di contatti, pi ufficiosi che ufficiali, che non sembrano trovare una soluz
ione onorevole, perch alla conferenza di Casablanca si deciso una sola condizione
: la resa incondizionata totale e la consegna da parte degli italiani delle tre
armi. Quest'ultima condizione la pi dura perch vorrebbe dire disarmare i reparti a
ll'interno del Paese e all'esterno, quando gli stessi reparti - lo sanno tutti
- sono addirittura alle dipendenze operative dei tedeschi o, fuori dall'Italia,
a stretto contatto con gli stessi nelle varie occupazioni in Francia, Slovenia,
Grecia, Isole, Jugoslavia, Albania ecc ecc).
16 LUGLIO - De Bono, Maria De Vecchi, Farinacci, Giuriati, Teruzzi, Bottai, Acer
bo, Boffai, i fedeli gerarchi della prima ora, chiedono di incontrarsi con Musso
lini. Criticano il suo operato e la gestione del potere che ha avuto in mano sol
o lui, quello militare e quello politico. Da GRANDI viene chiesta la convocazio
ne del Gran Consiglio del Fascismo per discutere un ordine del giorno dove si in
tende mettere le basi per una nuova gestione della drammatica situazione che si
sta creando nel Paese. Con il dissenso negli stessi ranghi del partito e nei qua
dri dirigenti, l'ostilit ai tedeschi sta diventando palese anche sui giornali. Mo
tivo: gli sbarchi anglo americani in Italia che stanno gi con successo conquistan
do la Sicilia; e che presto dilagheranno anche sul continente. Ma soprattutto come leggeremo nelle pagine seguenti - dopo il bombardamento del 20 luglio di Ro
ma.
< < inizio pagina anno 1943
il Re gi meditava di sganciarsi dai t
edeschi continua > >