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Anno XLIII - n. 2 - marzo - aprile 2009 - sped. A.P. comma 20/C - art 2 - Legge 662/96 - Cagliari.
Anno XLIII – n. 2 na. Il piccolo volto aggra-
sommario
editoriale
ne della nostra rivista diventano poche fondazione, con il richiamo alla nostra
rispetto a quanto vorremmo pubblica- consacrazione e al carisma della pre-
re, pur mantenendoci strettamente fe- dicazione; alla Chiesa che, avendo ce-
deli alla finalità che “Domenicani” si lebrato recentemente il Sinodo dei ve-
propone. scovi proprio su “La Parola di Dio nel-
Finalità che, come vale la pena ri- la vita e nella missione della Chiesa”,
cordare, consiste nel farsi portavoce contribuisce ulteriormente a stimolare
dei principali avvenimenti e problemi la nostra sensibilità domenicana.
di tutti i rami della Famiglia Domeni-
cana; nell’essere strumento atto a coin- Le pur scarne notizie che seguono,
volgere gli stessi rami in un comune su raduni e convegni già fatti o in pro-
apostolato; nel ricordarci e farci sentire gramma; notizie di iniziative e pub-
di “essere famiglia”. blicazioni varie, esprimono concordi,
anche se si tratta di “piccole cose”, la
Anche il movimento particolare, in chiara volontà di pieno impegno da
preparazione al prossimo Capitolo Pro- parte di tutti accompagnato dal reale
vinciale elettivo, che ci coinvolge tutti, desiderio di condivisione nelle attività
contribuisce, con la spinta a valutazioni intraprese, e così impegnative.
e a nuove progettazioni, ad accrescere Impegno e desiderio che, mentre ci
la necessità di “dire di più” e di avere portano ad una più piena coesione in- 47
semplicemente “più spazio”. terna di famiglia, segno di vigore saluta-
re, ci aprono, all’esterno, anche ad una
In questo numero, comunque, in testimonianza evangelica più schietta e
continuità agli articoli dei precedenti fruttuosa “perché appaia chiaramente
fascicoli, già offerti sul carisma della che le nostre opere sono state fatte in
predicazione e sulla vita comunitaria, Dio” (Gv 3,21).
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
In realtà fede e speranza pur essen- bocca di un uomo: “Io e il Padre siamo
do due virtù distinte per il loro oggetto una cosa sola” (Gv).
( verità – felicità) e per il loro soggetto È da questa “parola” che nasce la
(intelligenza – volontà), si intrecciano fede: noi crediamo a Gesù perché è
però talmente che è difficile, nell’espe- Dio.
rienza vissuta, tracciare tra loro dei Nello stesso tempo, e come conse-
confini precisi. guenza, la Risurrezione fonda la nostra
48 Anche il Papa Benedetto XVI, in Spe speranza, perché illumina la nostra
Salvi (n. 2) dice: “Speranza, di fatto, è morte.
una parola centrale della fede biblica, In un’antica simpatica vignetta, un
al punto che in diversi passi le parole angioletto chiede ad un altro: “L’Estre-
“fede” e “speranza” sembrano inter- ma Unzione è per la fine?”. “No! – ri-
scambiabili. sponde l’altro - È per l’inizio”.
Così la Lettera agli Ebrei lega stretta-
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
mente alla “pienezza della fede (10,22) Oggi, forse, tra le verità che il mate-
la “immutabile professione della spe- rialismo è riuscito più ad oscurare sono
ranza (10,23)…”. la spiritualità e l’immortalità dell’uomo
(e i Testimoni di Geova ne fanno un lo-
Nella Resurrezione di Gesù, tutte e ro dogma!). Su che cosa si fonda allo-
due queste virtù - fede e speranza - tro- ra la speranza, se l’uomo è fatto per la
vano una profonda verifica. morte?
Gesù risorgendo conferma insieme Gesù, risorgendo, illumina il desti-
la fede e la speranza: la fede, perché no dell’uomo: la morte non è la distru-
la Risurrezione – profetizzata prima e zione dell’uomo; è solo una violenta
poi realizzata – è la firma di garanzia, divisione delle sue componenti: ani-
messa da Dio, alla più “scandalosa” ma-corpo.
affermazione che possa risuonare sulla Risorgere, perciò, non significa “ri-
tuale. Essa “il terzo giorno” – per opera
della divinità – ricompose l’unità con il
corpo che era stata spezzata dalla vio-
lenza della morte in croce.
asterisco
Risurrezione.
Per questo Gesù divenne “primizia”
anticipando il nostro stesso meraviglio-
so destino.
Era stato Gesù stesso a promettere
nell’Ultima Cena: “Vado a prepararvi
un posto, affinché dove sono Io siate
anche voi” (Lc. 22,29).
Quanto è avvenuto nel Capo, av-
verrà anche in ogni membro del Corpo
mistico.
“La persona umana è un essere insie- completa la nostra natura senza il cor-
me corporeo e spirituale. Nell’uomo lo po per l’eternità?
spirito e la materia formano un’unica Gesù risorgendo ha dissolto l’atroce
natura. Questa unità è così profonda dubbio, anticipando in Sé la nostra Ri-
che, grazie al principio spirituale che surrezione.
è l’anima, il corpo, che è materiale, E, se non bastasse, ha voluto aggiun-
diventa un corpo umano e vivente, e gervi la riprova: ciò che è avvenuto in
partecipa alla dignità di immagine di Gesù è già avvenuto anche in Maria,
Dio”. (Cf. GS, 14). che è una creatura umana come noi.
L’anima di Gesù, che “scende agli Fede e speranza, due virtù che si il-
inferi”, non era stata distrutta dalla luminano nella Risurrezione.
morte, perché l’anima umana è spiri- Tore Scoepi. •••
L’Ottavo Centenario
dell’Ordine
dei Predicatori
Nel secondo dei nove anni che
sono stati consacrati al rinnova-
mento della vita e della nostra
missione di predicatori.
50
Quando, per la prima volta, Dome-
nico di Caleruega attraversò la Lingua-
ROMA, S. Sabina. doca nel 1203, egli ricevette come una
S. Domenico in preghiera. ferita profonda nel cuore: a migliaia le
anime erano distolte dalla limpida Veri-
tà del Vangelo.
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
celebrazioni
VERSO IL GIUBILEO DELLA
FONDAZIONE
re di vita attiva, laici, giovani e vecchi, della Parola, che promette di cammi-
ricchi e poveri. nare accanto a noi e di rigenerare in
E sappiamo che, una volta alimen- noi l’abbondanza gratuita del Verbo,
tati dalla Parola, si dovrà accogliere che era certamente presente quando
l’altra grande sfida che dovette affron- i primi semi della Santa predicazione
tare san Paolo, e che si trova in qualche furono seminati nel terreno fertile del
maniera riassunto nel suo grido aposto- sud Europa.
lico: “Guai a me, se non predicassi il Possa Domenico riunirci e radunar-
Vangelo!” (1 Cor. 9,16). ci come famiglia intorno alla Parola e
Così seguendo l’esempio di Dome- donarci un cuore contemplativo, obbe-
nico, e facendo nostro il grido di san diente, determinato a rispondere con
Paolo, noi lo adottiamo come filo con- libertà alle sfide attuali del Vangelo.
duttore per tutta la durata di questi anni (…). Fratelli e sorelle, camminiamo
insieme in questo pellegrinaggio della Lettera del prefetto della
fede, come famiglia, incoraggiandoci a Congregazione per gli Istituti
vicenda nel cammino. Ci aiuti lo Spiri-
to Santo a camminare nella speranza, e
di Vita Consacrata
san Domenico ci benedica e ci consigli al Padre Maestro dell’Ordine.
celebrazioni
Reverendo Padre,
••• ••• •••
celebrazioni
della missione (nn. 12-69): la vostra dedite al Signore e al suo Vangelo. La
vocazione è la missione, siete comu- nuova evangelizzazione sarà così effi-
nità per la missione. Mentre gran par- cace nella misura in cui “saprà procla-
te dell’umanità non conosce ancora il mare dai tetti quanto ha prima vissuto
nome di Cristo e rimane necessaria ed nell’intimità con il Signore” (ib).
urgente la missio ad gentes, la Chiesa Seguiamo con attenzione e affetto
avverte nel contempo la medesima ur- il vostro cammino e facciamo voti che
genza della nuova evangelizzazione tutta la Famiglia Domenicana, prenden-
per un mondo che sembra aver perduto do nuovo impulso e slancio dalla ce-
il senso del sacro e rischia di perdersi lebrazione dei suoi 800 anni di storia
nelle nebbie della secolarizzazione. e di santità, sappia incamminarsi nei
Per farlo, è necessario che l’Ordine percorsi di autentica sequela Christi e
dei Predicatori “si lasci continuamente di rinnovato impegno carismatico. In-
interpellare dalla Parola rivelata e dai vochiamo su di voi tutti i doni dello
Spirito di Dio, che rafforzino
la fede e illuminino la ragione,
perché la predicazione diventi
la comunicazione della realtà
contemplata: lo splendore del
Cristo Risorto che comunica a
tutti gli uomini pace e salvez-
za. 53
Vi accompagniamo con la
nostra preghiera nella novena
di anni, che si concluderà nel
2016, al compimento degli 800
anni della conferma dell’Ordi-
ne da parte di Papa Onorio III.
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
Rimanendo in unione di
preghiera, profitto volentieri
dell’occasione per porgere a
Lei e a tutti i Religiosi cordia-
li saluti, che accompagno con
una speciale benedizione.
Franc card. Rodé, CM, pre-
fetto.
(da IDI, aprile 2009 p. 96).
54
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
Andate…!
predicazione
EVANGELIZZAZIONE
E PROMOZIONE UMANA
l’evangelizzazione non si identifica con la
promozione umana, ma non la esclude.
predicazione
In altre parole, di fronte a coloro che
ritenevano che “l’azione per la giustizia
e la partecipazione alla trasformazione
del mondo sono da ritenere chiaramen-
te come la ragione costitutiva dell’evan-
gelizzazione, cioè della missione della
Chiesa per la Redenzione del genere
umano e la liberazione da ogni stato
di oppressione”4, Paolo VI, in Evangelii
Nuntiandi, rispondeva con “un duplice
rifiuto: il rifiuto a ‘ridurre’ l’evangeliz-
zazione alla promozione umana; e il
rifiuto a escludere la promozione uma-
na dall’evangelizzazione”5.
Egli affermava l’appartenenza della
promozione umana all’evangelizzazio-
ne, ma distingueva le due realtà senza A noi, a cui incombe il dovere del-
separarle. Purtroppo il suo insegna- la predicazione, non può sfuggire che,
mento non sembra che sia stato del tut- così riflettendo, il problema affrontato
to recepito. Non sono pochi a nutrire, va finalmente al di là del metodo di
anche ai nostri giorni, grande interesse evangelizzazione, al di là di un suo ag-
per la Chiesa, in quanto dispensatrice giornamento che tiene conto di cam- 57
di servizi sociali e assistenziali, o come biamenti culturali e sociali del nostro
difensore dei valori etici, ma riducono tempo, ma tocca lo stesso contenuto
la sua missione ad un progetto sempli- dell’evangelizzazione.
cemente temporale e limitano la sua Ed è sulla base di queste conside-
attività a iniziative di ordine politico o razioni che anche noi domenicani, per
sociale. essere al passo, dobbiamo domandarci
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
“La Chiesa collega, ma non identi- quali metodi occorre seguire nel pro-
fica giammai liberazione umana e sal- clamare il Vangelo perché la sua poten-
vezza in Gesù Cristo” (EN, 35). za raggiunga l’effetto.
Il punto di partenza di una teologia
dell’evangelizzazione non può essere Certamente la prima forma di an-
il contrasto ricorrente tra dottrina e vita nuncio è quello fatto con la testimo-
(o esperienza), ma solo il fatto del man- nianza, fattore importante in ogni tem-
dato di Cristo. po, ma soprattutto nel nostro, in cui
La Chiesa reputa importante e ur- siamo sommersi dalle parole e dalle
gente edificare strutture più umane e immagini.
più giuste, ma sa che le migliori struttu- E proprio Paolo VI, in EN, ci ripete
re diventano presto inumane se il cuore una delle sue frasi più famose: “L’uomo
dell’uomo non viene risanato6. contemporaneo ascolta più volentieri i
testimoni che i maestri (…) o se ascolta Chi è stato evangelizzato, a sua vol-
i maestri lo fa perché sono dei testimo- ta evangelizza, ed è impensabile che
ni”7.E con la testimonianza, tutti già di questo non avvenga: come la Chiesa, è
fatto evangelizzano. missionario ogni credente.
predicazione
zano gli uomini, è accorato e ci deve validi del pontificato di Paolo VI.
far riflettere. 2. Cf. ACG 1998 Bologna, Ap. V.
Da questo appello anche noi dome- 3. Cf. IDI, 453, giugno 2007.
nicani dobbiamo sentirci incoraggiati a 4. Sinodo dei vescovi del 1971.
unificare le forze e organizzarci per una 5. PAOLO VI, L’evangelizzazione. Discor-
predicazione dottrinale – in conformità si e interventi, Brescia – Roma Ist. Paolo VI
al nostro carisma – con l’intervento dei – Studium, 1955, in pref. di G. Colombo.
vari rami, con i loro propri ruoli. 6. Cf per tutto il dibattito G. CAPRILE, Il
Non camminiamo mai da soli, nep- Sinodo dei vescovi 1974. Terza Assemblea
Generale, Roma, La Civiltà Catt., 1975.
pure nell’evangelizzazione, che è sem-
7. EN, n. 41 - PAOLO VI, Discorso ai
pre compito e gesto di tutta la Chiesa, membri del “Consilium de Laicis”, 2 ott.
anche se, ripeto, agiamo apparente- 1974, in AAS 66 (1974) 568.
mente nella solitudine. 8. Cf Rom, 10,14.17. •••
Donna di dialogo, insegna agli uomini di oggi come dialogare con Dio e
con i fratelli di ogni stato di vita.
spiritualità
Santa Caterina da Siena
FARE LA VERITÀ
spiritualità
Padre Eterno stesso le ha impartito, fa Maria, “Sede della Sapienza”. Da noi
di essi motivo di lode, gloria, ringrazia- domenicani è invocata “madre e mae-
mento. Paolo VI, nell’enciclica “Eccle- stra” anche santa Caterina da Siena,
siam suam” dice: “La religione è di na- dal momento che la Chiesa dal 1970
tura sua un rapporto tra Dio e l’uomo. l’ha dichiarata Dottore della Chiesa, a
La preghiera esprime a forma di dialo- motivo del suo alto insegnamento di fe-
go tale rapporto”. de, e nel 2000 anche Patrona d’Europa,
Con la mente illuminata da Dio, con per la sua opera di pacificatrice.
il cuore riscaldato da un amore ardente, Precedentemente il titolo per Cateri-
Caterina si rivolge ai fratelli di ieri e di na era solo quello di “mamma”, come
oggi con le “Lettere” che testimoniano appunto spontaneamente, con affetto,
i mirabili eventi della fede, i “magnalia l’avevano chiamata, lei poco più che
Dei”, per indurli a mettersi anche loro ventenne, i componenti della sua “Bella
con fervore in un deciso cammino di Brigata”, cioè giovani e anziani, uomini
bene sulle tracce di Gesù “via, verità e donne, religiosi e laici, professionisti e
e vita”. gente comune che erano da lei guidati
Donna di dialogo, insegna agli uo- nella vita spirituale.
mini di oggi come dialogare con Dio e Ora noi possiamo invocarla: “ma-
con i fratelli, in qualsiasi stato di vita. dre, maestra e patrona”, ma “madre”
(M. Martinelli). rimane più facile e più familiare.
Santa Caterina, in certo senso, assol- 61
ve nella Famiglia Domenicana, la figura
a Siena (Messina).
di una madre, che non può mancare
in una bella famiglia: con il suo esem-
pio trascina e sprona all’apostolato del-
la predicazione, proprio del carisma
domenicano. Con le parole e con gli
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
CONSACRATI A
Domenicane (Fld).
spiritualità
te Laiche Domenicane ha riproposto al Gesù li ha proposti come “segni effica-
vivo questa “antica” domanda. ci del Regno”.
Del resto i consigli evangelici non
servono a “risanare” le tre “concupi-
scenze” che provocano l’abuso dei
spiritualità
ramente spirituale, di un’asso-
ciazione di preghiera e basta.
La vocazione domenicana è
essenzialmente apostolica. Fin
dagli inizi dell’Ordine “non si
parla più di opere di carità, di
ospitalità, di opere di misericor-
dia temporali. Si parla di opere
di misericordia spirituale anche
per i Laici – la Carità della Ve-
rità – che li fa entrare così nella
definizione apostolica dell’Or-
dine dei Predicatori”.
È significativo notare come,
ad esempio, nei numeri 11 e 12
della Regola delle Fld si legga:
“Scopo della formazione dome-
nicana è preparare… ad annun-
ciare la parola di Dio”; “Ogni 65
domenicano deve rendersi ca-
pace di predicare la parola di Dio”. e la preghiera per i defunti sono tradi-
zionali nell’Ordine” e perciò – come a
Questo “essere”, questo “operare” dire – sono anche nostri.
da domenicani dovranno essere soste-
nuti nei Laici dagli stessi mezzi essen- Ci sia gradito ricordare anche quan-
to il Papa Giovanni Paolo II disse allo-
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
(ICor. 1, 23-24).
66 L’Osservatore Romano,
22 marzo 2008, p.5.
storia
Chi è stato il primo missionario in i Gesuiti dicono che il Padre Matteo e
Cina? La ricerca potrebbe essere inter- Padre Michele furono i primi: “intendo-
pretata come una forma di campanili- no dire i primi della loro Società, non
smo tra Ordini religiosi, che rivendica- degli altri Ordini religiosi”.
no un primato; ma può essere anche
segno d’amore non solo per il proprio Quale documento decisivo, per so-
Istituto, ma anche per l’Evangelizzazio- stenere la tesi domenicana, si cita lo
ne e per il Paese evangelizzato. storico Cardoso, il quale assicura di
Non intendiamo presentare uno stu- aver consultato a suo tempo una rela-
dio storico, ma solo “divulgare” le no- zione autentica – “su quel che ha visto
tizie contenute nella famosa collazio- e fatto in Cina” – dello stesso P. Ga-
ne di “Année Dominicaine”, secondo spard della Croce, stampata postuma
la quale, appunto, il primo missionario ad Evora, in Portogallo, e dedicata al
della Cina - dopo Tommaso Apostolo - re don Sebastiano, nel 1570 e cioè già 67
fu il venerabile P. Gaspard de la Croix, quattordici anni prima che i Gesuiti en-
morto nel 1569. trassero in Cina.
Nel fare tale rivendicazione Année Essere i primi ad aver annunziato il
stessa esclude i “concorrenti” e ne dà Vangelo ad una così grande nazione è
varie motivazioni. certo motivo di santa fierezza per un
San Francesco Saverio, infatti, morì Ordine, che conferma così la sua fedel-
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
passarono nelle Indie orientali come degli infermi, assistette e seppellì mi-
missionari. gliaia di appestati. Tutti erano ammirati
Arrivato a Goa, fu inviato a predi- della sua piena dedizione. Il re voleva
care e a fondare un Convento in Cam- proporlo come vescovo.
bogia. Dio, però, gli propose “una ricom-
I prìncipi locali ostacolarono vio- pensa più gloriosa”: permise cioè che
lentemente quella missione; ma i quat- fosse contagiato dalla peste, che egli
tordici domenicani non si lasciarono aveva molto prima profetizzata; ma
scoraggiare e penetrarono nelle foreste, aveva allora anche aggiunto: “Io ne sa-
convertendo molti. rò l’ultima vittima”.
Fu allora che, spinti dallo zelo, Anche per questo si rallegrava mo-
concepirono un “disegno tanto ardito rendo: era lui l’ultima vittima. Infatti
quanto difficile”: portare il Vangelo nel con la sua morte anche la peste cessò
grande impero della Cina. subito.
La carità ha i suoi martiri come la fe-
68 In questo tentativo il P. Gaspard si de. Per lui Gesù aveva preferito il “mar-
espose più volte a gravi pericoli. Una tirio della carità”.
volta che, entrato in un tempio, aveva Il suo corpo fu portato al suo Con-
parlato del vero Dio e di Gesù, fu tale vento di Azeitao, in Portogallo, con
la reazione dei presenti che stavano per straordinaria solennità e diversi autori
massacrarlo; ma egli riuscì a calmarli ne narrano la vita. NN.
con la sua ardente parola.
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
storia
Il lettore ricorderà che, con un cer- parte delle virtù di Silvio provenivano
to stupore, scoprimmo una “Vita di da un ininterrotto esempio di carità
S.Vincenzo Ferrer” scritta in versi dal- evangelica verso il prossimo (“e il pros-
l’insospettabile commediografo Gol- simo non era il solo cristiano ma ogni
doni, mentre il Carducci esaltò in una uomo, e soprattutto ogni infelice”) della
delle sue opere la figura del nostro Sa- mamma. “Ecco a quale scuola l’anima
vonarola. di Silvio poté formarsi; e l’animo di lui
Oggi, avendo ripreso in mano il me- quando parla di sua madre è un inno
moriale di Silvio Pellico, “Le mie pri- incarnato e vivente di adorazione verso
gioni”, restiamo affascinati dalla perso- Dio nelle sue creature”.
nalità cristiana dello stesso Pellico e da Dopo un’infanzia in cui passò da
quella di Piero Maroncelli. un’infermità all’altra, ecco proseguire 69
Non si tratta di gente elencata nel gli studi a Torino dove suo padre era
calendario cattolico, eppure la vita e le stato chiamato a fungere da segretario
opere di entrambi si ispirano non solo del marchese Caprara di Bologna.
a una bontà naturale ma agli insegna- Arrestato il 13 ottobre del 1820, fu
menti del Vangelo. condotto al commissariato di polizia
In breve, vi sono descritte le vicen- e gli vennero tolti i libri della ricca bi-
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
egli non poté più conversare col mutoli- no degli occhiali e dei pochi libri da
no. “Durante il tragitto, egli mi vide, mi cui traeva conforto.
corse incontro e io, sudicetto com’era, Gli tolsero perfino una forchettina di
lo baciai e ribaciai con tenerezza, e mi legno, il che lo costrinse a cibarsi diret-
staccai da lui - debbo dirlo? - con gli tamente con le dita. Ma, pur soffrendo
occhi grondanti di lacrime!”. ancor più di prima, si consolava con
Sfogliando “Le mie prigioni” sco- pensieri come questi che trascriviamo:
priamo il suo amore per gli animali “Dio è l’autore del tutto, tutto è in Lui e
(“vedendo alcune formiche che veni- nulla fuori di Lui. Da Lui procede tutto.
vano sulla mia finestra, le cibai abbon- Umanità, individuo, creato sono mani-
dantemente; quelle andarono a chia- festazione di Lui, immagine di Lui. […]
mare un esercito di compagne, e pre- Dio è Bene, è Vero, è Poesia”.
sto la finestra fu piena di simili animali. Nella sua ammirevole sincerità, il
Pellico confessa pure d’aver talvolta egli l’offerse al vecchio chirurgo, di-
pensato al suicidio. “Ma il suicidio mi cendogli: “Non ho altro da presentarle
sarebbe sembrato un piacere sciocco, a testimonianza della mia gratitudine”.
una inutilità. La fune, il laccio, il pen- Quegli prese la rosa e pianse.
dere mi cagionarono sempre un ribrez- Solo dopo due ore, portato in tutta
zo invincibile”. E la sua fede radicatis- fretta dalla città, arrivò del ghiaccio,
sima ebbe di nuovo il sopravvento. che fu deposto presso il taglio da cui
era stato reciso l’arto.
Ma c’è nelle “Mie prigioni” una pa- Quali grandi anime, queste che pri-
gina ancor più indimenticabile, e ri- meggiano ne “Le mie prigioni”! Acco-
storia
guarda l’altro protagonista, Piero Ma- munati da numerosi tormenti, anelava-
roncelli. no alla pace, sempre confidando nella
Un tumore che aveva al ginocchio bontà di Dio e aspirando di ritrovarsi
sinistro peggiorò tanto che si dovette per sempre - come si esprime Silvio
procedere all’amputazione della gam- Pellico - “in un luogo dove tutte le ire
ba. Senza alcuna anestesia, “il malato degli uomini cessano”, là dove “alla
fu fatto sedere sulla sponda del letto, e fine venissero accolti un giorno, final-
al di sopra del ginocchio fu stretto un mente placati, anche coloro che non ci
legaccio, segno del giro che doveva fa- avevano amato”.
re il coltello.
Il vecchio chirurgo tagliò, tutto in- In conclusione, questo libro di mo-
torno, la profondità d’un dito. […] Il desta mole è da raccomandare a tutti
sangue fluiva a torrenti dalle arterie, perché lo leggano. Ricchissimo di con-
ma queste vennero tosto legate con un siderazioni morali e spirituali, dalle sue
filo di seta. Per ultimo si segò l’osso. pagine si effonde “un grande amore
Maroncelli non emise un grido. per la giustizia, una grande tolleranza, 71
Quando vide che gli portavan via la una grande fiducia nella virtù umana e
gamba amputata, le diede un’occhiata negli aiuti della Provvidenza, un sen-
di compassione, poi, voltosi al chirurgo timento vivissimo del bello in tutte le
operatore, gli disse: ‘Ella m’ha liberato arti, una fantasia ricca di poesia, tutte
da un nemico, e non ho modo di re- le più amabili doti di mente e di cuo-
munerarla’. re”, che inutilmente cercheremo, forse,
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
Silvio Pellico, è stato detto, “è l’uomo di un solo libro, Le mie prigioni, nel
quale, attraverso la narrazione commovente per sincerità e candore, appare il
suo grande cuore di cristiano che, tra le sofferenze più atroci, trova in se stesso
la forza di rassegnarsi e di perdonare” (G. A. Pellegrinetti, Le Pleiadi”).
Silvio Pellico nacque a Saluzzo nel 1789. Nel 1809 si stabilì a Milano come
segretario del conte Porro Lampertenghi. Nel 1820 fu arrestato dal governo
austriaco, processato e condannato a morte: dopo 8 anni allo Spielberg fu gra-
ziato. Morì a Torino nel 1854.
FOTO
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Terra Santa
computer Santuario di Lourdes
Lourdes
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LOURDES
guidato dai Frati Domenicani Italiani - dal 5 all’ 11 di luglio
ha come tema
“ IL CAMMINO DI BERNARDETTA”
Coloro che desiderano partecipare si rivolgano al più presto al nostro indirizzo.
La quota: € 610 più viaggio aereo fino a Roma. Si prosegue poi in treno con cuccetta.
Per informazioni dettagliate e iscrizioni:
E.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it - Centro del Rosario dei Padri Domenicani,
piazza S. Domenico, 5 - 09127 Cagliari. •••
PROPOSTA PER UN VIAGGIO IN
TERRASANTA
pellegrinaggi
17 - 25 agosto 2009
La Comunità dei Padri Domenicani di Cagliari organizza
il PELLEGRINAGGIO ai luoghi della nostra Salvezza.
CANONIZZAZIONI domenicane
Il 6 dicembre 2008 il Papa, Benedetto XVI, ricevendo l’arcivescovo Angelo
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
VERSO IL
CAPITOLO PROVINCIALE
6 luglio 2009
Casa san Silvestro a Montecompatri-Roma.
In vista del prossimo Capitolo pro- Nel frattempo sono stati resi noti i
vinciale, nel precedente fascicolo, ab- nominativi degli eletti dei delegati al
biamo già portato a conoscenza: Capitolo da parte dei membri dei tre
1. la lettera del Padre Provinciale collegi: fr Alfredo Scarciglia (Siena), fr
con la quale invitava tutti ad “aprirsi Eugenio Zabatta (Cagliari), fr Francesco
alla fiducia e alla speranza” per le po- D’Amore (Perugia).
tenzialità concrete che abbiamo a di- A norma del n.39 §III dello Statuto
74 sposizione… restano da eleggere tre religiosi a suf-
2. e la lettera di Convocazione del fragio generale entro il dieci di maggio
Capitolo con chiarimenti, avvertenze p.v.
e utili raccomandazioni, in data 2 feb- La raccomandazione che giusta-
braio 2009, festa della Presentazione mente ci viene ripetuta dal P. Provin-
del Signore. ciale in questa seconda comunica-
zione, è quella della preghiera, con il
riferimento all’intercessione di S. Cate-
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
LA FORMAZIONE PERMANENTE
nella famiglia domenicana: perché?
notizie
Ogni Fraternita, come ogni Conven- ne, per predicare bene, bisogna prima
to di frati o di suore, come ogni mo- “studiare”.
nastero, dev’essere “una Comunità che
studia, che prega, che evangelizza”. Ogni Fraternita, come ogni Conven-
È interessante notare che nel proces- to, dev’essere quindi “Comunità che
so di canonizzazione di san Domeni- studia”.
co, due suoi frati (fra Paolo di Venezia In realtà lo è sempre stata. Le adu-
e fra Rodolfo di Faenza) abbiano testi- nanze mensili delle Fl o conventuali,
moniato che il Fondatore voleva i suoi per buona parte, sono uno “studio” del-
sempre intenti allo studio, alla preghie- la Verità divina. Oggi, però, le esigenze
ra parlando con Dio o alla predicazio- di questo studio sono ben più profon-
ne parlando di Dio”. de sia per il livello generalizzato della
cultura più elevato, sia per la perdita di
Si potrebbe osservare: “Non era più tanti valori cristiani, che ha svuotato la
giusto dire prima: “alla preghiera” e poi visione cristiana della vita.
“allo studio”? Ecco perché tutti – frati, suore, laici 75
Certamente i due testimoni erano – per fedeltà al nostro carisma, siamo
convinti che Domenico stimava di più richiamati con più insistenza allo stu-
la preghiera che lo studio come valori dio, che ci porti ad una preghiera e ad
in sé. La preghiera, infatti, è al vertice un apostolato più intensi.
del nostro rapporto con Dio.
Ma proprio per rendere più valide Sprone ed esempio per questo con-
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
notizie
in un mondo globalizzato: tra icone e visite accompagnate alla Chiesa,
idoli - Gabriel Nissim op (FR). - Con- ai Chiostri e ad alcuni locali
clusioni. interni nei pomeriggi del sabato
da aprile a giugno
Iscrizioni
18 e 25 APRILE
Per iscriversi al Congresso è sufficien-
te inviare una e-mail all’indirizzo info@ 2 - 9 - 16 - 23 - 30 MAGGIO
domenicanipistoia.it 4 e 11 GIUGNO
Pistoia.
San Domenico.
Chiostro Grande.
domenicani - marzo-aprile 2009 - n. 2
INCONTRO DELLA FAMIGLIA DOMENICANA TOSCANA
Il lunedì dell’Angelo
sulle colline di S. Domenico di Fiesole
notizie
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a lui contemporanea e da lui profon- domenicani.
damente assorbita dell’umanesimo in- La giornata si è conclusa con la
tegrale di Maritain. solenne concelebrazione eucaristica
Una serie molto interessante di fil- presieduta dal P. Alberto Viganò, pro-
mati relativi a programmi televisivi di motore del laicato domenicano, appo-
P. Thierry, diffusi dalla emittente televi- sitamente venuto da Perugia. Lo stesso
siva “Umbria TV”, ha concluso la pri- P. Viganò ha tenuto l’omelia durante la
ma parte della serata. Questo ultimo quale ha potuto mettere in particolare
momento ancora una volta ci ha dato rilievo la devozione ed il grande zelo
l’occasione di constatare quanto bel- di P. Thierry per la Madonna.
la ed efficace - anche se così rara e La santa Messa, partecipata da una
poco valorizzata – sarebbe la presenza grande folla di fedeli, è risultata parti-
domenicana nei mass-media: come è colarmente dignitosa e solenne per il
successo con il P. Thierry, anche con le prezioso servizio liturgico e musicale
altre presenze in radio-tv. del coro di S. Maria del Sasso, diretto
Si sono avuti efficacissimi e straor- dallo stesso Rettore del Santuario, il P.
dinari riscontri: basti ricordare, in par- Giuseppe Serrotti. 81
ticolare, i vari P. Reginaldo Santilli, il P. Giovanni Serrotti op. •••
notizie
Tutti insieme per predicare…”
Guai a me
se non predicassi il Vangelo!”
(I Cor. 9,16).
in memoria
me oggetto tutti gli aspetti del rapporto che sfogliarli, in una grande scatola e
degli uomini con il trascendente, dal- li depositai nell’archivio. A suo tempo
la spiritualità dei padri del deserto alla leggendoli ed eventualmente pubbli-
preghiera, dall’escatologia alla morale candoli si potrà conoscere appieno la
politica, dall’affettività e la morale ses- sua grande anima, la ben temprata per-
suale alla direzione spirituale. Per i suoi sonalità di chi non aveva mai parlato
meriti scientifici nel 1987 fu nominato male di nessuno.
maestro in teologia. Per questo “era un grande. Per an-
Pubblicò molte opere, libri e artico- ni ho sperato che lo facessero papa.
li, soprattutto in italiano e in inglese, E avevo ragione… Negli ultimi tempi,
ultima delle quali un’arricchente rifles- stanco, non era più lui. Aveva perso la
sione sulla morte e l’aldilà: Il desiderio vernice luminosa e serena che l’ave-
del paradiso nella vita cristiana, Roma va sempre contraddistinto. Credo che
2003. Lasciò anche molti scritti inediti, sia morto contento di morire. Riposerà
soprattutto una voluminosa pila di qua- certamente in pace”. È quanto ha scrit-
derni costituenti il suo diario. Quando to nel suo diario in linea un suo ami-
me li consegnò, prima di lasciare l’An- co, conterraneo e coetaneo giornalista,
gelicum nell’estate del 2007 per trasfe- Giorgio Giannelli, comunicando ai
rirsi in Toscana, mi disse: “Fanne quello versiliesi la sua scomparsa. Dal diario
che vuoi”. Io gli feci notare che perché di questi abbiamo anche tratto quanto
scritti personali potessero essere messi riportato nel testo tra virgolette. 85
a disposizione di lettori e studiosi era Fr Carlo Longo op.
pubblicazioni
to sia nelle comunità sia nei vari luoghi
di apostolato.
Alessandro Cortesi op.
misericordia di Cristo”.
(dal Messaggio del MO, fr Carlos Azpiroz Costa).
“DOMENICANI” n. 2 / 09
marzo-aprile 2009
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