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5 - 09127 cagliari
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IL BOLLETTINO DEL Anno XXV
ROSARIO PERPETUO maggio - agosto 2009
quadrimestrale
IN SARDEGNA
di collegamento dei gruppi
dell’Ass. Rosario Perpetuo
Supplemento a
“DOMENICANI” Regina del Santo Rosario
autoriz. Tribunale di Firenze venerata in s. Domenico
del 4 Gennaio 1967 - n. 1800 di Cagliari
(statua in legno - sec. xv)
Nuova serie - Anno XXV
gennaio - aprile 2009
3 Lettera del direttore alle Zelatrici.
c /c postale n. 15 38 10 98
p. eugenio zabatta o.p.
intestato a: Bollettino del
Rosario Perpetuo - Convento
6 Il Rosario è contemplazione salutare.
S. Domenico - 09127 Cagliari
la redazione.
11 Contemplare con il Rosario.
Direzione & Redazione:
promotore del rosario.
P. Eugenio Zabatta o.p.
14 Il pressante invito alla preghiera.
Collaborano:
p. eugenio z.
P. Christian Steiner o.p.
Paolo Macis.
16 Nel mese di maggio.
18 Chi è la Madonna per me personalmen-
piazza San Domenico, n. 5
te? Messaggi ai giovani.
09127 CAGLIARI
(da intervista a Benedetto XVI).
Tel. 070 65 42 98
Cell. 339 18 22 685
21 L’Angelus dei poeti.
e.mail: zabatta.eugenio@tiscali.it
G. Deledda.
Con approvazione Ecclesiastica
e dell’Ordine Domenicano. 22 Nella casa del Padre.
27 Le nuove iscritte all’Associazione.
Gentili Zelatrici,
Sono queste le espressioni più usua-
li che dicono la fiduciosa adesione
d’amore verso la Madonna: sono le più
questa volta vi scrivo utilizzando dei manifeste nella vostra corrispondenza,
brani delle vostre stesse lettere che pu- care zelatrici!
re, via via, con tanta cortesia e… preci- A questo sereno abbandono filiale
sione, mi avete inviato. Ometto comun- nella più sicura delle madri, si unisce
que i vostri nomi. anche l’augurio di fedeltà e di perseve-
Mettendole una accanto all’altra, le ranza al nostro impegno di preghiera
vostre lettere, si forma come un mo- mensile: questo dà sicurezza di esse-
saico in cui si può trovare già scritto re graditi alla Regina del Rosario e di
quanto penso di comunicarvi e racco- essere più facilmente esauditi dal Suo
mandarvi. Sono contento che siete voi cuore di madre. Sono proprio contento,
stesse zelatrici a dire quanto è utile per perché se riusciamo a questo, abbiamo
mantenere vivo lo slancio verso la no- perseguito la finalità dell’Associazione.
stra Associazione che la Madonna vo-
glia sempre gradire. “Preghiamo la nostra Mamma cele-
ste di intercedere presso il Suo Figlio
“Oggi, mentre scrivo, è la festa del- divino per concederle le grazie che de-
l’Annunciazione. Affidiamoci alla Ma- sidera” mi scrive cortesemente un’altra
donna, perché sia Lei a guidare le socie zelatrice, testimoniando con sicurezza
perché perseverino nel suo amore attra- la propria fede nella “onnipotenza di
verso la contemplazione dei misteri del grazia” che, quale Madre di Dio, Maria
santo Rosario”. esercita a nostro soccorso. >
“IL ROSARIO …
È CONTEMPLAZIONE
SALUTARE”
(RVM, 13).
La risposta che si sente più spesso, tenendola per mano e … con gli occhi
quando si chiede a qualcuno di unirsi a del suo stesso cuore, “messi alla sua
recitare il Rosario con noi, è questa: “è scuola” (RVM, 1, 3, 14).
una preghiera che stanca perché è mo- Avvalendoci delle “notizie” che il
notona. Si ripete la solita Ave Maria”. Vangelo ci offre e che il mistero, che
Il rilievo è valido se pensiamo esclu- stiamo recitando, ci ripropone, dobbia-
sivamente alle formule da recitare, ma mo come ricostruire interiormente la
l’elemento essenziale del Rosario è un scena in cui il Cristo e la Madonna sono
altro. Le preghiere vocali sono impor- al centro e anche noi ci dobbiamo sa-
tanti, ma l’anima del Rosario è la con- pere presenti come attori. Ci possiamo
templazione (MC, 47). domandare: cosa avrei fatto se fossi sta-
Mentre indichiamo i misteri, infatti, to presente quando Gesù fu flagellato o
si dice: “Nel primo mistero gaudioso si quando ascese al Cielo…? Cosa impa-
contempla l’annuncio dell’Angelo Ga- ro da quanto Gesù dice o sta facendo?
briele a Maria”. E così in tutti gli altri Quali virtù posso imitare? Mentre con
misteri, che ci presentano un evento la mente seguo la scena, che io stesso
della Vita di Cristo, diciamo sempre: “si forse sto ricostruendo con una certa
contempla…”. emozione, sono sostenuto dalla ripetu-
La contemplazione, dunque, è l’ele- ta recita del Padre Nostro, delle dieci
mento più essenziale del Rosario; con- Ave Maria e dal Gloria al Padre. Questa
templazione che facciamo su ciò che recita diventa come il sottofondo musi-
Gesù ha detto ed ha fatto, mentre reci- cale – la colonna sonora - che accom-
tiamo le Ave Maria. pagna la contemplazione interiore della
Contemplazione, possiamo aggiun- mente e del cuore, che si “volgono” al
gere, che facciamo con Maria, sostenu- Volto del Signore crocifisso o glorioso
ti dalla sua ispirazione materna, come (RVM, 23). >
Ci sono alcune persone che, pen- ad una visione interiore di ciò che è
sando di farsi capire meglio, durante considerato.
la recita del Rosario, invece di dire, ad E allora? Qualcuno potrebbe dire:
esempio: “nel primo mistero si contem- “È già difficile meditare su un fatto,
pla…”, dicono: “nel primo mistero si mentre si recitano delle preghiere che,
medita…, si pensa…”. Non sembra che per quanto note, richiedono un certo
facciano così un buon servizio, perché sforzo; tanto più sembra impossibile
in quel modo riducono il contenuto del recitare le Ave e contemplare contem-
Rosario. L’anima del Rosario è la con- poraneamente.
templazione (cf. Marialis Cultus, 47) e È vero! Questo ci viene richiesto
non la semplice meditazione. E la diffe- durante la recita del Rosario: mentre
renza mi pare tanta e significativa! diciamo le Ave Maria dobbiamo con-
Meditazione e contemplazione pos- templare il mistero! Tuttavia, ci si ac-
sono avere in comune che, tutte e due, corgerà che quando si è acquistata una
richiedono una lunga e intensa consi- certa familiarità con il Rosario, la recita
derazione di un fatto o di un proble- delle parole passa, a poco a poco, in
ma1, con il pieno impegno delle facoltà secondo piano, formando una specie
spirituali della persona; ma mentre la di “sfondo sonoro” e il mistero enun-
prima si ferma ad un esame distaccato, ciato campeggia di fronte allo spirito
la contemplazione comporta meravi- come se si stesse a guardare un quadro
glia, ammirazione, partecipazione. La religioso o un’icona.
contemplazione astrae dal mondo cir- Nella Marialis Cultus, Paolo VI sug-
costante per portare il pensiero come geriva un’altra immagine molto bella:
COMPUTER
Nel giorno della visita del Papa a Cagliari presso il Santuario della Madonna di Bonaria
CHI È LA M
per me personalm
Maria ci dice che Dio è con noi. È
estremamente commovente il fatto che
il Figlio di Dio abbia una madre umana
e che noi tutti siamo affidati a questa
stessa madre.
Le parole con cui Gesù dalla Croce
“… Hanno sempre ha dato a Giovanni Maria come madre
significato molto per me vanno oltre quell’istante e pongono il
loro suggello sull’interezza della storia.
le funzioni mariane Con questo gesto, la preghiera a
del mese di maggio, Maria dischiude ad ogni uomo un par-
al di là delle ticolare aspetto di fiducia e prossimità e
feste mariane liturgiche. perfino di intimità con Dio.
Personalmente sono stato dapprin-
Le celebrazioni del Rosario, cipio fortemente influenzato dal rigido
in ottobre, cristocentrismo del movimento liturgi-
i Pellegrinaggi nei Santuari co, ultimamente accentuato dal dialo-
go con i fratelli Protestanti.
mariani, quindi le varie Ma hanno sempre significato molto
manifestazioni della devozione per me le funzioni mariane del mese
mariana popolare. di maggio, al di là delle feste mariane
E, più invecchio, più mi liturgiche, le celebrazioni in ottobre
del Rosario, i Pellegrinaggi nei santuari
diventa cara e importante mariani, quindi le varie manifestazioni
la Madre di Dio” della devozione mariana popolare.
(Benedetto XVI). E, più invecchio, più mi diventa cara
e importante la Madre di Dio”.
(cf. Dio e il Mondo, ed S. Paolo, 2001, “La figura di Maria ha toccato in ma-
pp. 266ss). niera particolare il cuore degli uomini.
MADONNA
la religione come un peso, ma come fi-
ducia e sostegno per meglio affrontare
la vita. (…).
Grazia Deledda
EMANUELA MARIA
PINTUS PINGIORI
S. Giovanni
Suergius Siurgus Donigala
m.12.12. 1920 n. 1945
n. 04.11.2007. 10.01.2009
Dopo parecchi anni di sofferenza è Dopo quattro mesi di malattia che
mancata all’affetto dei suoi cari, all’età ha accettato, con fede, senza mai la-
di 86 anni. mentarsi, amorevolmente assistita dalla
Si è dedicata con fede e amore ai sua famiglia, ha lasciato questa terra
suoi familiari e ha aiutato tutti coloro per raggiungere la Casa del Signore.
che conosceva. Come associata al Ro- La sua dolcezza, il suo bel carattere
sario Perpetuo fu sempre fedele all’Ora e l’amore rimarranno sempre nel cuore
di Guardia. Voglia continuare ad essere del marito e dei figli. Tutta l’Associazio-
unita a noi, anche ora dal Cielo. ne la ricorda nella preghiera.
(la zel. Grazia Attoli). (la zel. Maria Dessì).
GIOVANNINA
PINNA ATTILIA
ANDREOTTI
Sassari
n. 03.10.1919 S. Giovanni
m. 15.08.2008 Suergiu
LUIGIA
CASOLA
Assemini MARIA
17.03.1929
09.10.2008
DESSÌ
Socia da molti anni del Rosario Per- Settimo S. Pietro
petuo nella Chiesa di S. Pietro. m. 17.12.2008).
ELENA GRAZIA
BOI CHESSA
Orroli Sassari
14.12.1923 27.27.27
03.11.2008 23.07.2008
RITA CUGUSI
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centenaria
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LOURDES
guidato dai Frati Domenicani Italiani
dal 5 all’ 11 di luglio
ha come tema
“ IL CAMMINO DI BERNARDETTA”
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piazza S. Domenico, 5 -
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09127 Cagliari.
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DA
PAX
CROCIFISSIONE
coli e gli affanni, Maria ancora ripete:
“Recitate il Rosario, avrete la pace”.
“Il Rosario è una forma popolare di
preghiera – insegnava Paolo VI – che
Un sole di fuoco ferisce la sua
rivolgiamo familiarmente alla Madon-
Faccia,
na, come ‘porta del Cielo’. Rivolgendo
scoprendovi i solchi dell’agonia:
a Lei, quasi in familiare conversazio-
la morte è vicina.
ne, la nostra invocazione ci lasciamo
introdurre nella contemplazione dei
Si lamentano, con tuoni, i cieli,
‘misteri’, cioè dei quadri della nostra
attraversati da lampi funesti:
salvezza, meditati alla luce della Sua
Egli s’innalza contro la loro tinta
presenza; è Lei che ci fa passare da-
di porpora,
vanti le grandi scene della vita di Gesù,
come se fossero sovrapposte alle umili
I soldati lo dileggiano sprezzanti,
vicende della nostra esistenza”.
una lancia è stata immersa nel
Il Rosario è una specie di “televiso-
Suo fianco:
re spirituale” in cui vengono trasmesse
sulla Croce sospeso rimane senza
quelle scene della Vita di Gesù”.
movimento.
Il Rosario è la nostra preghiera con
Maria perché ci fa meditare insieme a
Il sangue scende copioso,
Lei i ‘misteri’ che Ella, come Madre,
lungo il canale del corpo,
meditava nel Suo cuore.
purificando la terra.
I misteri del Rosario, in verità, ci
Era necessario che Cristo patisse per per “giustizia” doveva essere lo stesso
entrare nella sua gloria (Lc, 24). uomo a riparare. Il peccato è stato co-
me un debito che avevamo con Dio che
Questa frase del Vangelo di S. Luca avevamo offeso. Gesù, a nostro posto,
l’ha detta Gesù, sotto le vesti di pelle- come Uomo, soddisfa pienamente il
grino, ai due discepoli in cammino ver- nostro debito. “Prezzo del nostro riscat-
so Emmaus. Gesù spiegava loro il senso to è il Sangue di Cristo” che ha versato
delle Scritture: perché Egli doveva sof- per tutti noi.
frire, morire e poi risorgere.
Assicurava così i suoi discepoli, e 3. Per mostrarci come è grave il no-
noi, che non era venuto per morire e stro peccato e quale grave danno ci ha
basta, ma per rendere anche noi parte- recato.
cipi della Sua vita di gloria. Se il peccato non fosse stato grave
“Gesù fu messo a morte per i nostri e dannoso, sarebbe stato sciocco soffri-
peccati, ci assicura San Paolo, ma poi re tanto. Se il rimedio portato da Gesù
“risuscitò per la nostra salvezza”. Ve- è stato così grande da dare la sua vita,
diamo di capire tutto questo: capisci che anche il male fatto, la colpa
doveva essere enorme.
Perché Gesù ha sofferto?
Poteva salvarci senza soffrire? 4. Per dirci che anche noi dobbiamo
soffrire come Lui.
Certamente ! Essendo Egli Dio pote- Gesù soffrendo ha dato motivo e va-
va perdonarci i peccati senza farsi Uo- lore anche al nostro dolore, perché gli
mo e senza soffrire. ha dato uno scopo buono. Soffrendo
Ma allora perché Gesù ha scelto di con Lui, infatti, noi possiamo meritare
soffrire e di morire? Ecco alcuni motivi: il premio, la salvezza. Se ci pensi bene
ti accorgi che sempre la giustizia come
1. Per dimostrarci il Suo immenso l’amore si servono del dolore per mani-
amore nonostante i nostri peccati. festarsi. Chi vuol bene non teme
Cosa diresti di chi, per darti ad esem-
pio un milione, non ha paura di fare per 5. Per il grande “rispetto e stima” da-
te grandissimi sacrifici? Certamente egli ti alla nostra natura umana.
dimostra di volerti bene molto di più di Pensando che Dio stesso si è chinato
chi ti aiutasse senza rimetterci nulla di verso di noi, comprendiamo quanto va-
suo e senza sacrificio. lore abbiamo come persone che hanno
l’anima immortale.
2. Per riparare e “soddisfare” al no- Per Dio siamo un bene così grande
stro posto l’offesa recata a Dio. che Egli “non dubitò di darsi nelle mani
Siccome è l’uomo che ha peccato, dei malvagi” pur di salvarci. •••