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APPROCCIO
PROGETTAZIONE DEL BUSINESS PLAN
INIZIARE LA PROGETTAZIONE DEL
BUSINESS PLAN
COMUNICARE LA MISSION
CARATTERISTICHE DI UN
BUON
BUSINESS PLAN
IL PROGETTO - I MODULO
COME VENDERE - II MODULO
A CHE PREZZO VENDERE
ANALISI DEL PUNTO DI EQUILIBRIO
PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO
III MODULO
FINALIT
DEL
BUSINESS
PLAN
Business
Plan
Dobbiamo immaginare che il Business Plan diventi per noi il vero e proprio riassunto
schematico di una idea dimpresa che si vuole realizzare oppure monitorare.
Immaginiamo che il Business Plan sia come lobiettivo di una macchina da presa che
analizza la nostra idea di impresa da diverse angolature.
Bilancio
desercizio
IMPRESA
E BUSINESS
PLAN
Nella maggior parte dei testi di economia e di ragioneria limpresa definita come insieme dei fattori della produzione professionalmente organizzati al fine della produzione e/o scambio
di beni e servizi per il conseguimento di un profitto.
Analizziamo ad esempio una grossa impresa di tipo industriale (ad esempio la Fiat) dal lato
dellazionista: tanto maggiori saranno gli utili distribuiti tanto maggiore sar con ogni
probabilit la sua soddisfazione.
Analizziamo ora ad esempio una grossa impresa (in senso lato) del settore sociale come un
ospedale. Non v dubbio alcuno che si tratti di unimpresa. Basti pensare allelevato numero
dei lavoratori che vi operano ella gran quantit di capitale impiegato. Pi difficile risulta in
questo caso determinare se il profitto o lassenza di perdite sia lunico strumento di misura
della reale efficienza del business oppure non siano importanti fattori quali il benessere
individuale dei pazienti, non facilmente misurabile in moneta.
Esempi
Fare impresa deve quindi intendersi in tutto questo contesto come realizzare unidea. La misura del successo
o meno dovr quindi essere parametrata al raggiungimento degli obiettivi che sono stati posti in partenza, siano
essi monetari (come succeder nella maggior parte dei casi) oppure di tipo sociale.
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
APPROCCIO
NUOVO APPROCCIO
AL BUSINESS PLAN
QUANDO FARE
UN BUSINESS PLAN
OPERAZIONI
PRELIMINARI
ALLA STESURA
DI UN BUSINESS PLAN
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
STESURA DI UN
BUSINESS PLAN
FASI INIZIALI
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
STESURA
DEL CANOVACCIO
SUGGERIMENTI
Cosa, chi,
come
Idee e persone Diamo ampio spazio alle idee ed alle persone poich riteniamo
che se tali idee fanno breccia nellattenzione del lettore questo
sar sicuramente invogliato a proseguire la lettura del Business
Plan.
Impaginazione
Attenzione
al settore
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
COMUNICARE LA MISSION
ERRORI DA EVITARE
Per ottenere tale risultato esistono diversi approcci tra cui il pi usato
quello di anteporre nelle primissime
pagine un breve indice degli argomenti trattati.
Anteporre il riassunto si rivelata molto spesso una scelta strategica utile, in particolar
modo, in tutte quelle realt ove era necessario fare breccia nel poco tempo a disposizione
per la presentazione dellopera.
Nella pratica quotidiana capita assai frequentemente di relazionarsi con potenziali finanziatori che non stanno esaminando unicamente il nostro Business Plan e molto spesso tali
soggetti hanno molteplici impegni e poca disponibilit di tempo. pertanto evidente come
sia inutile insistere nel cercare spazi ove essi non ci siano!
In tale ottica avremo certamente cura di non commettere due tra i pi classici errori nella
stesura di un Business Plan:
.. trattamento
dei dati
tecnici
.. febbre da
investimento
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
Sintetico
ma esauriente
Semplice e
comprensibile
a tutti
Completo
Credibile
Quanto alla credibilit delle nostre affermazioni dovranno essere sempre supportate da atti, fatti e teorie facilmente verificabili.
Trasparente
Una delle armi vincenti dei migliori elaborati sicuramente la trasparenza, ovvero la capacit di mostrare al lettore quanto facile sia verificare le affermazioni sulle quali si fonda il Business Plan, e quanto esso
sia aderente alla realt.
Non abbia paura il professionista nel mostrare eventuali lacune: ricordiamo infatti che il lettore sar con ogni probabilit un professionista del
settore, difficilmente disposto a credere alla perfezione del progetto di
business, alla totale assenza di difetti, a dati certi ed al sicuro rientro del
capitale.
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
IL PROGETTO - I MODULO
DESCRIVERE
IL PROGETTO
CHI SIAMO
E COSA FACCIAMO?
Il tentativo quello di legare nella mente del lettore limmagine del nuovo business
con il soggetto che ne il titolare in modo che egli abbia sempre ben presente
questo riferimento.
Lutilit di questa simbiosi va ovviamente nella direzione di proteggere lidea
unendola al nome di colui che lha avuta. Nel descrivere il nostro progetto di
business dobbiamo tenere ben presente una regola fondamentale comune a tutti
Business Plan.
Il progetto uno sforzo temporaneo intrapreso
per sviluppare un prodotto o un servizio unico.
Perfetto
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
DIFFERENZIARE
PROGETTO, IMPRESA
ED OBIETTIVI
Un errore comunemente commesso quello di non separare correttamente la descrizione del progetto di business dalla descrizione dellattivit principale dellimpresa
che lo ha progettato e che lo sapr realizzare.
Il progetto:
In molti manuali tecnici che trattano di questargomento viene spesbusiness
so data lindicazione con due termini inglesi:
project
.. business project;
e core
.. core business.
business
Esempio
Obiettivi
(goal)
del
progetto
Infine bene familiarizzare anche con il termine inglese goal, traducibile in italiano come obiettivo del progetto.
Con tale termine possiamo bene intendere i livelli quantitativi o
qualitativi a cui mira il progetto dimpresa.
Lobiettivo finale (goal) del Business Plan deve essere:
Le tre caratteristiche debbono essere contemporaneamente presenti e
.. determinato o determisono direttamente connesse alla posnabile;
sibilit offerta al lettore di verificare
.. espresso in modo chiaro;
le proprie aspettative di riuscita del
.. verificabile.
progetto nellarco di tempo che il
progetto stesso ha delineato.
Risulta cos indispensabile evidenziare in maniera chiara quali siano
gli obiettivi che il progetto si prefigge.
Quanto alla definizione del- Molto spesso, infatti, i Business Plan
larco temporale nel quale si sono strutturati per misurare un arpresume essi saranno raggiun- co temporale abbastanza ampio (da
ti, bene considerare lasso- 3 a 5 anni).
luta necessit di dare notizia, In questi casi quanto mai idoneo
attraverso monitoraggi rego- ipotizzare misurazioni intermedie
lari nel tempo, dei progressi effettuate su archi temporali diffeche via via si raggiungono.
renziati a seconda delle esigenze.
Nelle fasi iniziali del progetto i monitoraggi saranno sicuramente
molto ravvicinati, mentre nelle fasi successive potranno essere maggiormente distanziati.
Lesigenza di utilizzare monitoraggi su archi temporali ristretti soprattutto nella fase iniziale del progetto, data dalla diffusa consapevolezza che nella fase di start-up ogni progetto necessita di maggior attenzione.
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
SOGGETTI COINVOLTI
La descrizione del soggetto titolare del progetto deve essere sicuramente accurata
e nel contempo sintetica.
Imprenditore
Soggetto
realizzatore
Soggetto
titolare
In particolare si dovr anche dare spazio allesame delle relazioni personali qualora ne intercorrano tra i predetti soggetti: una
delle cause pi frequenti di fallimento dei progetti di business
la litigiosit dei soggetti coinvolti nella sua realizzazione.
Lesperienza quotidiana ci insegna infatti con quanta rapidit
possa andare in crisi se non addirittura in fallimento (default)
una buona azienda i cui soci dedicano le proprie energie a combattere tra di loro invece di combattere la concorrenza.
Figure
coinvolte
In molti progetti di business In questa fase pu essere ritesi ritiene importante dare am- nuto utile riportare per i sopra
pio spazio alle credenziali ed menzionati soggetti le persoalle esperienze maturate non nali esperienze in settori analosolo dai soggetti che saranno ghi oppure i curricula e in geneposti alla guida dellimpresa rale ogni informazione che sia
(soci, amministratori o mana- reputata interessante per trasmetgement in genere) ma anche tere al lettore il confortevole
ai principali soggetti da cui messaggio che le risorse umadipendono settori strategici del- ne coinvolte nel progetto golimpresa (capo progetto, capo dono di ottime credenziali e forti
esperienze.
produzione e quantaltro).
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
DOCUMENTAZIONE
DEI PROCESSI
PRODUTTIVI
Cosa vuole
realizzare
limpresa?
Questo modulo descrive gli aspetti operativi dellattivit dimpresa che si intende realizzare: le modalit produttive e le modalit di
vendita, non tralasciando di descrivere i rapporti con la concorrenza ed analizzando tutti gli aspetti collaterali in particolare quello della raccolta fondi.
Laspetto finanziario verr esaminato successivamente.
Il primo aspetto che opportuno descrivere sicuramente quello
che riguarda la produzione del bene oppure lerogazione del servizio di cui oggetto il nostro Business Plan.
Una caratteristica intrinseca della produzione di beni e dellerogazione di servizi che entrambe si basano su un processo produttivo.
Produzione
Processo
produttivo
Il processo produttivo linsieme delle fasi che portano alla produzione di un bene o allerogazione del servizio; tali fasi sono
solitamente concatenate luna dopo laltra, interne o esterne allazienda ma caratterizzate da una sequenza precisa.
Norma
UNI-EN
ISO 9000:
2000
Ingegneria
di processi
industriali
Con il termine processo produttivo si fa riferimento a quei procedimenti attraverso i quali avviene
la trasformazione di una materia grezza in un
semilavorato oppure in un prodotto finito.
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
DOCUMENTAZIONE
DEI PROCESSI
PRODUTTIVI (segue)
Come
intendiamo
produrre?
Prevedere
gli
scostamenti
Immediatamente dopo aver descritto come si intende produrre il bene oggetto del
Business Plan o come si deve fornire il servizio che ne sta alla base si dovr
analizzare quello che con ogni probabilit il principale dei fattori che possono
determinare il successo o meno dellimpresa: il mercato.
Per il momento ci basta conoscere e considerare due informazioni importati:
.. la prima considerazione consiste nel fatto che il prezzo del bene o del servizio
oggetto della nostra analisi altro non che lespressione dellincontro della
domanda e dellofferta: il prezzo lo decide il mercato;
Tali soggetti sono costretti ad ac.. la seconda considerazione consiste nel fatto
cettare il prezzo che il mercato ha
che nella maggior parte dei mercati tanto le
spontaneamente fissato e con tale
aziende quanto i consumatori sono priceprezzo devono fare i loro conteggi
taker.
di convenienza.
Possiamo certamente affermare che un buon imprenditore un imprenditore informato e tra le informazioni pi importanti vi sono sicuramente quelle sulla concorrenza.
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
CONCORRENZA
OBIETTIVO DI VENDITA
PIANO VENDITE
ORGANIZZAZIONE
COMMERCIALE
Obiettivo
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
PIANO DI FATTIBILIT
PARAMETRI
DA RISPETTARE
.. problemi
e soluzioni
commerciali
.. composizione
della rete
di vendita
.. problemi
e soluzioni
tecniche
.. analisi
del mercato
del lavoro
Una particolareggiata analisi sulla possibilit di reperire maestranze, su come addestrarle ed incentivarle nel corso del tempo;
.. CSR ed
impatto
ambientale
.. altre informazioni utili, nessuna esclusa, al fine di trasmettere al lettore limpressione di aver analizzato quanto pi possibile tutti fattori che possono arrecare
pregiudizio alla realizzazione del Business Plan e impedire il ritorno del capitale
investito.
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
RACCOLTA FONDI
Questa fase certamente decisiva permette alle imprese di raccogliere i fondi necessari alla realizzazione del proprio progetto.
Le fonti di finanziamento dellimpresa possono essere molteplici e sono riconducibili essenzialmente a:
.. capitale di terzi
.. capitale di rischio;
Capitale
di terzi
Capitale
di rischio
ALTRE FONTI
DI FINANZIAMENTO
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
FORMA GIURIDICA
Modalit
di scelta
CONFRONTO
DEI CONCORRENTI
Il metodo appena illustrato sicuramente uno tra i pi utilizzati per la determinazione del prezzo di vendita, in particolar modo per la sua semplicit.
Si deve sempre e comunque tenere presente che laffidabilit del metodo di determinazione del prezzo sulla base della concorrenza legato principalmente a due
fattori:
.. necessit di individuare correttamente i concorrenti;
.. necessit di tenere conto delle differenze qualitative tra i prodotti concorrenti e
di prodotto oggetto del Business Plan.
RELAZIONE TRA PREZZO
E LEGGE DI DOMANDA
E OFFERTA
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
DETERMINAZIONE
DELLANDAMENTO
DEL MERCATO
Per poter efficacemente analizzare e spiegare tali Una delle condizioni indispenfattori dovremo inoltre considerare che il mercato sabili che nel mercato vi sia
si trovi in libera concorrenza e che non vi siano un numero sufficiente di attori
vincoli di sorta alla fissazione del prezzo di ven- (venditori e compratori), tale
dita da parte, ad esempio, dello Stato o da parte da garantire il corretto formardi altre forze, come ad esempio un leader che si delle curve della domanda e
controlli una grossa quota di mercato.
dellofferta.
Possiamo immaginare il mercato delle arance e considerare che in tale
Esempio mercato tutti i prodotti non presentino particolari differenze (tutte le
arance sono della medesima qualit).
Beni
alternativi
Legge
dellofferta
Funzione
di domanda
di beni
o servizi
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
Esempio n. 1
Nel grafico cartesiano della domanda aggregata troviamo indicato nellasse delle
ascisse (ovvero nellasse orizzontale delle X) il prezzo del bene o servizio e
nellasse delle ordinate (quello verticale delle Y) la quantit di bene che i
consumatori sono disposti a comperare per quel dato prezzo.
Nel grafico appare chiaramente che esiste una relazione inversa tra prezzo e
domanda del bene, ovvero appare come al variare del prezzo corrisponda una
variazione in senso inverso della quantit di bene acquistato dai consumatori.
Esempio n. 2
PREZZO ED ELASTICIT
DELLE CURVE
DI DOMANDA E OFFERTA
AGGREGATA
Esempio n. 3
Una significativa analisi che dovrebbe essere compiuta con riferimento alla domanda aggregata del bene oggetto del nostro Business Plan riguarda lelasticit
della domanda (e dellofferta): lelasticit data dallinclinazione della curva.
Con riferimento alle curve di domanda e Le curve di domande e di offerta elastiofferta aggregata lelasticit indica la re- che indicano che con una modesta vaazione quantitativa se reagiscano in fun- riazione di prezzo si attendono grandi
zione di una variazione di prezzo.
variazioni di quantit nella curva di
domanda e offerta.
Rappresentazione grafica di una curva di domanda aggregata elastica
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
Esempio n. 4
Ulteriori fattori di rigidit della domanda aggregata sono rappresentati spesso da quote molto piccole di reddito
destinato allacquisto del bene/servizio, oppure dal fatto di trovarsi in presenza di un bene di estrema necessit tale
che le considerazioni sulla necessit superano le opportunit sul prezzo.
Seppur di taglio accademico, le considerazioni sulla rigidit oppure sulla elasticit delle curve di domanda e offerta
sono comunque importanti politiche che ci consentono di prevedere come si comporter il mercato, e pertanto di
adottare le necessarie misure di intervento, nel caso di variazione del prezzo dovute sia al comportamento del mercato
medesimo sia a fattori esterni (c.d. fattori esogeni).
EQUILIBRIO
TRA DOMANDA
E OFFERTA
In economia si usa dire che lequilibrio di mercato si realizza per quel determinato
prezzo e per quella determinata quantit in corrispondenza del quale le forze che
determinano le curve delle preferenze si trovino in condizione di equilibrio.
Molto pi semplicemente possiamo esaminare il grafico seguente, dal quale apparir molto chiaro cosa si intenda per incontro della domanda dellofferta.
Esempio n. 5
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
FATTORI
CHE INFLUENZANO
GLI EQUILIBRI
DEL MERCATO
OBIETTIVI
DEL PREZZO
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
COSTO TOTALE
Il metodo del costo totale, detto anche metodo del mark-up o pi semplicemente
metodo del ricarico, prevede che limpresa determini il costo totale del prodotto
ed a questo sommi un ricarico predeterminato.
Tale metodo indubbiamente di facile utilizzo e molto spesso utilizzato dalle
imprese di distribuzione e da quelle manifatturiere.
Viene inoltre utilizzato in tutte quelle occasioni ove sia assai difficile stimare le
variabili che compongono le curve di domanda ed offerta aggregata dei beni/
servizi.
Nonostante questo metodo abbia unutilit assai limitata, proprio per le ragioni
sopra espresse, sempre comunque applicato come termine di paragone con i
prodotti della concorrenza.
Accade molto spesso, infatti, che le differenze di prezzo tra una impresa ed unaltra
siano riconducibili a sensibili differenze nellacquisizione delle materie prime. Ecco
che tale metodo pu facilmente dare indicazione della forza dei concorrenti per via
della loro capacit di acquistare a condizioni migliori di quelle che noi prevediamo
nel Business Plan.
In conclusione, proprio in virt della sua semplicit di calcolo ed utilizzo, questo
metodo utilizzato non tanto per determinare il prezzo del bene/servizio quanto
come paragone con i concorrenti.
Lanalisi del punto di equilibrio sicuramente uno tra i metodi statistici pi utilizzati per determinare, con riferimento al
prezzo del bene, la quantit ideale di
vendita/produzione che pone in equilibrio i ricavi e costi totali dellimpresa.
Pur nella sua completezza, questo metodo presta il fianco ogni qualvolta il
mercato non sia in libera concorrenza,
poich non sono comunque presi in
considerazione gli eventuali vizi nella
formazione dellequilibrio delle curve
di domanda ed offerta aggregata.
= RT - CT
Il profitto, il risultato della somma algebrica di ricavi totali (RT) e dei costi totali
(CT).
In altre parole sottraendo dei ricavi totali la somma dei costi totali si trova
limporto positivo: il profitto.
Ogni qualvolta ci troviamo nella situazione in cui:
0 = RT - CT
Sottraendo i costi totali dai ricavi totali il risultato pari a zero altro non avremo
che lequilibrio, ovvero ci saremmo ritrovati nella situazione in cui
RT = CT
i ricavi totali eguagliano perfettamente i costi totali.
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
Come abbiamo visto precedentemente, per effettuare il calcolo del punto di pareggio dobbiamo confrontare i ricavi totali con i costi totali.
Per fare questa operazione dobbiamo in primo luogo definire cosa sono e come si
calcolano i due valori appena citati.
Quanto ai ricavi totali, essi sono composti dalla somma degli introiti generati dalla
vendita del bene/servizio e sono funzione diretta della quantit di bene venduto.
I ricavi totali crescono in maniera direttamente e perfettamente proporzionale alla
quantit di bene/servizio venduto.
Esempio n. 6
FUNZIONE
DEI COSTI TOTALI,
COSTI FISSI
E COSTI VARIABILI
I costi totali sono lespressione della somma algebrica di tutti i costi che limpresa
sostiene per produrre una determinata quantit di bene/servizio.
COSTI FISSI
Per costi fissi intendiamo tutti quei costi che limpresa deve sostenere anche se
la quantit di bene prodotto/venduto pari a zero.
Un classico esempio di costo fisso dato dallaffitto dellopificio: sia che lazienda
produca 10, 100, 1.000 o 10.000 beni essa pagher mensilmente sempre la stessa
quota di affitto.
Esempio n. 7
I costi totali sono composti dalla somma dei costi fissi totali e dei costi variabili
totali cos come indicato nella formula che segue:
CT = CFT + CVT
Come possiamo notare dal grafico, nellasse delle ascisse indicata la quantit
di bene prodotto, mentre nellasse delle ordinate indicato il costo di produzione
per quella data quantit di bene.
Ovviamente, la retta parallela allasse delle ascisse poich indipendentemente
dalla quantit prodotta il livello dei costi sullasse delle ordinate non varia.
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
COSTI VARIABILI
Per costi variabili intendiamo tutti quei costi che variano al variare della produzione.
Un classico esempio di costo variabile dato dagli imballaggi: se lazienda produce
100 pezzi serviranno 100 imballaggi, mentre se lazienda produce 10.000 pezzi
serviranno altrettanti imballaggi.
Esempio n. 8
Come possiamo osservare dal grafico, allaumentare della quantit di beni prodotti sullasse delle ascisse corrisponde un aumento proporzionale dei costi
indicati nellasse delle ordinate.
COSTI VARIABILI
(segue)
La vera insidia nella determinazione dei costi fissi e dei costi variabili risiede nella
difficolt di determinare non tanto quei costi che appartengono sicuramente alluna o allaltra categoria, ma quelli che contemporaneamente presentano una
componente fissa ed una variabile.
Si pensi ad esempio allenergia elettrica e forza motrice:
.. nel caso in cui limpresa produca un numero di pezzi vicino o pari a zero, essa
sosterr una spesa per forza motrice che comprende quote significative di costo
fisso totale rappresentate dallilluminazione minima e della forza motrice minima
di mantenimento delle attrezzature;
.. qualora limpresa producesse quantit significative di beni, tale costo fisso
minimo sarebbe polverizzato in un numero cos elevato di beni tale da essere
trascurabile.
bene considerare caso per caso tali quote di costo fisso presenti in quasi tutti
i costi variabili, al fine di ottenere unanalisi quanto pi precisa possibile.
importante oltretutto sottolineare il peso degli sprechi allinterno della determinazione dei costi variabili. In altre parole bene considerare che in ogni lavorazione esiste uno scarto fisiologico, che in caso di quote minime di produzione
potrebbe diventare assai significativo tanto da essere considerato motivo di rigidit nella determinazione del costo variabile.
Per identiche ragioni, al crescere della produzione si riducono fisiologicamente gli
sprechi e si pongono in essere le cosiddette economie di scala per merito delle
quali limpresa riesce a produrre discrete quantit di bene massimizzando la resa
di lavoro e materie prime.
Esempio n. 9
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
COSTI TOTALI
Sommando i costi fissi totali ai costi variabili totali, come abbiamo pi sopra
evidenziato, otteniamo i costi totali.
Esempio n. 10
Costi Fissi
PUNTO DI PAREGGIO
Esempio n. 11
Come abbiamo evidenziato nei paragrafi precedenti esiste un prezzo ed una quantit di bene/servizio venduto ove i ricavi totali sono pari ai costi totali.
Rappresentazione grafica del punto di pareggio
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
Esempio n. 12
Ipotizziamo di voler calcolare il punto di pareggio di una societ che produce un bene qualsiasi il cui prezzo di mercato attualmente
di 750.
Per produrre tale bene la societ sostiene i seguenti costi:
Costi
Fissi
Variabili
Affitti passivi per immobili
50.000
Assicurazione immobile
2.000
3.000
25.000
5.000
Manutenzione macchinari
3.000
2.000
10
20
150
50
Imballaggi
20
40
5.000
15.000
10
35.000
60
5.000
15
150.000
375
Trattandosi di un esempio accademico abbiamo preferito indicare una serie di costi di fantasia, opportunamente gi suddivisi tra
costi fissi e costi variabili.
Per quanto riguarda i costi fissi, essi sono riferiti al medesimo arco temporale in cui vengono effettuate le vendite in modo da non
aggiungere variabili alla nostra analisi.
Per quanto riguarda i costi variabili, essi sono riferiti ad ogni singolo pezzo prodotto e venduto, senza quindi considerare alcun tipo
di reso o invenduto.
Per semplicit abbiamo esaminato un range produttivo che vada da 200 a 800 beni (prodotti e venduti).
Esempio n. 13
Determinazione dei costi fissi, dei costi variabili e dei costi totali
Con un qualsiasi foglio elettronico possiamo molto agevolmente costruire una tabella per la determinazione dei costi fissi, dei costi
variabili e dei costi totali. Nella stessa tabella possiamo inserire i ricavi totali, ottenendo cos uno schema simile al seguente:
Unit prodotte
e vendute
Costi
Costi variabili
(375 x prezzo)
fissi
Costi
totali
Ricavi totali
(750 x pezzo)
Risultato
economico
200
150.000
75.000
225.000
150.000
-75.000
300
400
150.000
112.500
262.500
225.000
-37.500
150.000
150.000
300.000
300.000
500
600
700
150.000
150.000
187.500
225.000
337.500
375.000
375.000
450.000
37.500
75.000
150.000
262.500
412.500
525.000
112.500
800
150.000
300.000
450.000
600.000
150.000
Nella tabella soprastante abbiamo utilizzato degli incrementi di 100 pezzi per 100 pezzi.
Nella prima riga abbiamo ipotizzato una quantit prodotta/venduta pari a 200 pezzi.
I costi fissi determinati analiticamente (riportati nella precedente tabella) rimangano pari a 150.000 qualsiasi sia il livello
produttivo allinterno dellintervallo in esame.
Nella terza colonna abbiamo provveduto ad indicare i costi variabili totali ottenuti semplicemente moltiplicando le unit prodotte
vendute di colonna 1 con il costo per singolo pezzo ( 375).
Nella quarta colonna sono riportati i costi totali dati dalla somma dei costi fissi e dei costi variabili. Tale importo sar confrontato
con i ricavi totali, che saranno pari a 750 moltiplicati per il numero dei pezzi prodotti venduti indicati in colonna 1.
Nellultima colonna vi infine indicata la differenza algebrica tra costi e ricavi totali. Tale differenza algebrica delle quantit pi
basse sar ovviamente di segno negativo poich espressione di una perdita, mentre per quantit pi elevate sar di segno positivo
poich espressione di un ricavo.
Ci che si pu immediatamente osservare quanto accade in corrispondenza di 400 unit di pezzi prodotti e venduti: i costi fissi
totali sono sullo stesso livello dei ricavi totali. quindi dimostrato che per 400 unit di bene prodotto limpresa spende una cifra
perfettamente pari alle entrate ricavate dalla vendita delle 400 unit prodotte.
Oltre le 400 unit lazienda inizier a generare profitti via via sempre maggiori allaumentare della quantit prodotte e venduta,
fino ad attestarsi sul massimo risultato economico per 800 pezzi prodotti venduti.
Da tale quantit lazienda ricaver in totale 600.000 che al netto di 450.000 di costi totali le consentono di guadagnare
150.000 lordi.
Il miglior augurio che si pu fare a qualsiasi tecnico del Business Plan di avere a disposizione dati esatti sui quali compiere la
propria analisi, perch dalla bont dei dati dipende tutto limpianto e si produce il calcolo del punto di pareggio.
In particolare, quando si lavora con elevate quantit di pezzi prodotti, sbagliare a misurare i piccoli valori di costo unitario del
pezzo, come ad esempio il tempo necessario per lassemblaggio del pezzo, equivale ad una vera e propria tragedia che nella maggior
parte dei casi porta limpresa a vendere con margini estremamente ridotti oppure addirittura sottocosto, con tutte le evidenti e
gravi conseguenze del caso.
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
INTRODUZIONE
FASE DI START-UP
E PIANO
DEGLI INVESTIMENTI
Iniziamo la trattazione dellultima parte della trattazione sul Business Plan con
unavvertenza: quello che stiamo per affrontare probabilmente la vera analisi del
progetto dimpresa.
In questa parte affronteremo da un lato il piano degli investimenti e dallaltro il
budget multiannuale.
Si tratter quindi di mettere in comunicazione due mondi - quello finanziario e
quello economico - che spesso non collimano in quanto hanno regole ed esigenze
assai diverse.
In questa sezione del Business Plan saranno messe a nudo tutte le informazioni
necessarie ad avviare il progetto dimpresa e, pertanto saranno chiare le necessit
di disporre delle adeguate risorse finanziarie.
Accanto alle risorse finanziarie iniziali date dagli investimenti sar necessario
indicare anche le risorse necessarie future in termini ad esempio di autofinanziamento
o di reperimento delle risorse durante il piano di sviluppo.
Dovremo prestare pertanto molta attenzione nel suddividere nel tempo almeno tre
momenti fondamentali:
.. start-up;
.. crescita;
.. funzionamento
a regime.
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MONOGRAFIA
COME COSTRUIRE
IL PIANO
DEGLI INVESTIMENTI
Per prima cosa andranno quin- Questo criterio consente di focalizzare lattenzione
di indicati i beni realmente e sia da parte di chi predispone il piano degli investrettamente indispensabili, stimenti sia da parte di chi lo legge sulle reali neevidenziando eventuali for- cessit di impegnare il capitale, anche analizzando
niture collegate, ed in secon- la possibilit di scaglionare gli investimenti seconda battuta andranno indicati do un piano temporale che preveda fasi successive.
i beni complementari.
Risulta quindi molto utile ed importante indicare i tempi ed i modi di pagamento
per ogni singola fornitura al fine di dare anche un senso temporale e non solo
quantitativo al piano di investimenti.
Il piano degli investimenti nella fase di start-up solitamente indica anche le fonti di finanziamento per la copertura
dei predetti investimenti.
FASE DI CRESCITA
E BUDGET
Anche in questo caso riteniamo obsoleta la suddivisione fra capitale proprio e capitale di terzi, nonch la suddivisione tra prestiti, finanziamenti e mutui,
mentre preferiamo di gran lunga una suddivisione
in base a tempi di erogazione, disponibilit nel
tempo dei finanziamenti, facilit o rigidit di accesso al credito ed in generale ogni altra informazione
utile non tanto per classificare la fonte di finanziamento ma a descriverne la facilit di accesso.
Unimpresa che abbia correttamente affrontato la fase di start-up trover sicuramente molto giovamento nel consolidare durante questa fase la propria terra e il
proprio mercato.
Uno dei fattori primari ed importanti sicuramente la disponibilit di informazioni
e la corretta analisi delle stesse. Ci riferiamo principalmente alla possibilit di
misurare e di mettere in relazione tra loro i dati economici e finanziari.
Uno degli errori che pi frequentemente accade risiede nella commistione di tali
dati, ad esempio nella gestione dei flussi di cassa (cash flow) che spesso vengono
confusi con gli utili reinvestiti.
Questo strumento consente unanalisi davvero ap Lo strumento principe di
profondita poich coinvolge ed obbliga tutte le
analisi, programmazione e conaree a fare una profonda riflessione sullattivit di
trollo di qualsiasi azienda da
propria competenza.
utilizzarsi in questa fase si Nella fase preparatoria ogni unit aziendale dovr
curamente il budget o biimpostare i propri programmi e controllare contilancio di previsione.
nuamente levolversi degli stessi.
Fasi
COME COSTRUIRE
IL BUDGET
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RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
COME COSTRUIRE
IL BUDGET (segue)
Coordinamento
Problemi
nellattuazione
Natura
COMPOSIZIONE
DEL BUDGET
RATIOSoluzioni
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MONOGRAFIA
ARCO DI COPERTURA
TEMPORALE
DEL BUDGET
Il budget che troveremo allinterno del Business Tale affermazione ancora pi vera
Plan sar un budget di previsione, ovvero nel caso di un budget riferito ad
sia sar costruito sulla base di dati che dovre- una attivit nuova, ovvero che non
mo prevedere interamente e sar costruito uni- abbia alcun tipo di dato storico
camente sulla base di supposizioni.
sul quale effettuare lanalisi.
Quanto alla copertura temporale del budget, importante sottolineare che la caratteristica intrinseca di questo strumento proprio quella di riferirsi a pi momenti
e quindi di coprire un arco temporale abbastanza lungo, solitamente almeno tre
anni.
Una seconda caratteristica importante del budget quella di essere svincolato da
archi temporali di uguale misura, ma anzi di prendere in considerazione una
frammentazione maggiore nellanalisi del primo anno e minore in quelli successivi.
Solitamente un budget triennale viene:
.. suddiviso in trimestri il primo anno;
.. suddiviso in semestri il secondo ed il terzo anno.
Pu accadere che spesso il primo trimestre del primo anno sia ulteriormente frazionato in mesi.
Bisogner tuttavia considerare caso per caso le necessit temporali di analisi.
Unattivit stagionale avr esigenze di analisi temporale legate al flusso della clientela e potr anche coprire periodi inferiori allanno.
Allo stesso modo qualora ci trovassimo ad analizzare il budget per una
Esempio
commessa di una nave, la cui realizzazione richiede sei anni, dovremo
necessariamente adeguare il nostro budget affinch copra tutto larco
temporale di produzione e vendita del manufatto.
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RATIOSoluzioni
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Pur essendo uno strumento molto complesso, il budget tende a dare risposte
generali allinterno del periodo preso in esame.
Il budget, proprio per la sua struttura, analizza i Difficilmente il budget strutcosti e ricavi allo scopo di determinare quale sia turato per tenere conto di
il differenziale (positivo o negativo) tra questi due problematiche legate ai flussi
valori e quindi uno strumento utile per determi- di cassa, alla solvibilit dei
nare in quale arco temporale limpresa terminer di clienti ed alle necessit legagenerare perdite ed inizier a generare utili.
te ai flussi di cassa.
Lo strumento deputato ad assolvere questo compito il cash flow o pi semplicemente flusso di cassa.
Questo tipo di analisi prescinde da valori di tipo economico quali i costi e i ricavi
di periodo ed analizza unicamente le entrate e le uscite che abbiano generato reale
movimento finanziario suddividendole fra:
.. flussi di cassa generati dalla gestione tipica;
.. flussi di cassa derivanti da operazioni atipiche.
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MONOGRAFIA
Esempio n. 14
RATIOSoluzioni
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