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Gli Amplificatori Operazionali

Autori:
6 giugno 2007
Gli amplificatori operazionali derivano il loro nome dal fatto di essere circuiti
in grado di fare le operazioni e sono stati inventati alla fine degli anni 60. Sono
circuiti a molti terminali (almeno 8) che contengono sia componenti passivi (resistenze, diodi) che attivi (transistor sia bipolari che MOS). Fanno parte della grande
categoria dei circuiti integrati, cio`e dei circuiti che grazie alla tecnologia prima a
Larga poi a Larghissima Integrazione di Scala (LSI e VLSI) permettono di racchiudere in substrati di silicio di piccolissime dimensioni (qualche mm2 ) numeri elevati
di componenti, mantenendo il costo basso, laffidabilit`a alta, i diversi device equalizzati.
Gli amplificatori operazionali (opamp) utilizzano una propriet`a fondamentale, quella del feedback, cio`e di un circuito esterno allopamp stesso che paragona loutput
a quello desiderato e corregge linput, sottraendoci una parte delloutput, per ottenere tale output. In altre parole, parte dellinput viene cancellato con conseguente
riduzione del guadagno del circuito (che in un opamp ideale senza feedback e` praticamente infinito) a vantaggio di minori distorsioni del segnale, migliore predicibilit`a
del comportamento, migliore linearit`a su range di frequenze grandi.
Gli opamp usati senza feedback negativo si dicono in configurazione open-loop;
quelli con feedback closed-loop.
Le propriet`a dei circuiti closed-loop dipendono solo dalle propriet`a della network
di feedback; questa, in particolare, pu`o:
dipendere dalla frequenza
dipendere dallampiezza
e pu`o essere disegnata per produrre:
una sorgente di corrente (Zout
una sorgente di tensione (Zout

)


0)

La propriet`a usata per produrre il feedback coincide con la propriet`a che viene migliorata.
Il simbolo dellopamp e` rappresentato in fig. . I terminali di alimentazione (che in
genere sta tra 5 V e 20 V tipici non vengono indicati. I due terminali di ingresso
sono rispettivamente linput non-invertente e a quello invertente, con + e - che indicano come loutput sia positivo se linput + e` pi`u positivo di quello -.


Figura 1: Simbolo dellopamp.

La relazione tra la differenza di potenziale tra i due ingressi e la tensione in uscita e`


data da
Vout GOL V1 V2
(1)


dove GOL indica il guadagno in condizioni di open-loop (senza collegamenti, cio`e,


tra uscita e ingressi) e ha un valore tipicamente compreso tra 105 e 106 ; lamplificatore utilizzato in queste condizioni non si comporta, per`o, in modo lineare: essendo
G cos` alto, una variazione di anche una frazione di mV tra i terminali di input fa
oscillare loutput su tutto il suo range portandolo in saturazione positiva e negativa.
Due sono le regole doro degli opamp ideali:
1. Loutput fa tutto il possibile per rendere la V tra gli input uguale a 0 (questo
non significa che lop-amp cambia la tensione agli input, ma che lamplificatore guarda ai suoi input e fa variare il suo output in modo che il feedback
porti la differenza tra gli input a 0);
2. Gli input non tirano corrente.
Nel caso degli opamp reali, la situazione e` diversa ed in alcune misure di laboratorio
e` stata verificata:
Limpedenza in ingresso non e` infinita e quella in uscita, seppur piccola, non
e` esattamente nulla;
La massima corrente di output e` dellordine di 20mA;
Lopen-loop voltage gain GOL e` 105
1 10 MHz;


106 e precipita a 1 per frequenze f T




Esiste un offset per la tensione che che e` dato dalla differenza tra gli input
quando loutput e` uguale a 0;
Esiste una corrente di bias (quella che scorre attraverso la rete resistiva che
alimenta gli input);
Il cambiamento delloutput non e` istantaneo ma presenta uno slew rate (rate
di cambiamento)
Le misure in laboratorio sono state le seguenti:

realizzazione di un amplificatore invertente e uno non invertente e misura


delle caratteristiche di guadagno, sfasamento, frequenza a 3dB per diversi
valori della resistenza di feedback
misura dello slew rate (cio`e del tempo di risposta) di diversi opamp usati in
configurazione invertente e con unonda quadra in ingresso
realizzazione di un sommatore e verifica del suo funzionamento
realizzazione di un integratore e di un derivatore e verifica del loro funzionamento
realizzazione di un amplificatore audio e verifica del suo comportamento con
diverse configurazioni di feedback.

1 Lamplificatore invertente
Il circuito e` riportato in fig. 1 Lingresso B (non-invertente) e` collegato a massa,

Figura 2: Linverting amplifier.

mentre il segnale entra in A (invertente); siccome per la regola 1, i due input devono
stare alla stessa tensione, si dice che A si trova a virtual ground.
Utilizzando il principio di Kirchoff al nodo A, e` possibile calcolare il rapporto tra
segnale in uscita e segnale in ingresso, cio`e il guadagno del circuito:
gain

Vout
Vin


R2
R1

(2)

Quindi il circuito amplifica e rovescia (cio`e lo sfasa di ) il segnale in ingresso.

Indicare:
le resistenze che avete usato e i diversi guadagni
mettete i grafici del gain e dello sfasamento; per il gain il grafico Vout/Vin
fatelo con gli assi entrambi logaritmici e commentate quello che vedete
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2 Lamplificatore non invertente


Il circuito e` riportato in fig. 2. Lingresso B (non-invertente) e` collegato al segnale.

Figura 3: Linverting amplifier.

Utilizzando il principio di Kirchoff al nodo A, e` possibile calcolare il rapporto tra


segnale in uscita e segnale in ingresso, cio`e il guadagno del circuito:
gain

Vout
Vin

R2
R1

(3)

Quindi il circuito amplifica senza sfasarlo il segnale in ingresso.

Indicare:
le resistenze che avete usato e i diversi guadagni
mettete i grafici del gain e dello sfasamento; per il gain il grafico Vout/Vin
fatelo con gli assi entrambi logaritmici e commentate quello che vedete
indicate le impedenze di ingresso e uscita e commentate
descrivete la misura a 3dB effettuata con questo circuito usato in modalit`a follower, cio`e con R1 infinita e R2 zero.
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2.1 Lo slew rate


Per misurare la velocit`a di risposta di un opamp espresso in termini di slew rate e`
stata utilizzata una configurazione di inverting amplifier con onda quadra in ingresso
(fig. 2.1).

Figura 4: Circuito per la misura dello slew rate.

Lo slew rate e` la massima velocit`a di variazione della tensione in uscita dellopamp quando allingresso e` applicato un segnale a gradino. Il risultato netto e` una
limitazione nellampiezza dello swing duscita di unonda sinusoidale non distorta
al di sopra di una certa frequenza critica: unonda di frequenza f e ampiezza A
richiede uno slew rate minimo di 2A f V/s.
Lo slew rate si ricava dal rapporto tra la variazione di tensione e il tempo che il
segnale di uscita ci mette ad andare dal 10 al 90% dellampiezza totale.

Indicare:
gli opamp con cui avete fatto la misura
mettere i grafici della misura
riportare i valori di slew rate ottenuti e confrontarli con quelli dei datasheet
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2.2 Il sommatore
Come indicato dal nome, lopamp e` in grado di effettuare le operazioni. Il circuito
rappresentato in fig. 2.2 permette di verificare la capacit`a dellopamp di sommare
i segnali. Considerando un circuito come quello in figura (con V1 =livello DC e

Figura 5: Sommatore.

V2 =onda sinusoidale), si osserva che il punto A e` a virtual ground, e dunque se ne


deduce che la corrente in ingresso allop-amp e`
Iin

V1
R1

V2
R2

Si ha quindi che
V1 V2 Vout
(4)
R1 R2
R
cio`e il circuito fornisce, in uscita, un segnale pari alla somma dei segnali in entrata,
pesata sulle resistenze.

Indicare:
le caratteristiche del circuito (quali resistenze, quale opamp)
mettere i grafici della misura (almeno di una di esempio)
risultati in funzione delle resistenze che avete usato
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2.3 Integratore
Durante lo studio dei circuiti RC, abbiamo visto come il filtro passa-basso si comporti da integratore per le alte frequenze, cio`e nella regione dove il filtro attenua
drasticamente il segnale. Per realizzare un integratore che funzioni in praticamente
tutti i range di frequenze si usano gli opamp nella configurazione presentata in fig. 6.
In ingresso viene fornito un segnale quadrato o triangolare; la corrente in ingresso e`

(a)

(b)

Figura 6: (a) Integratore incompleto. (b) Integratore.


Iin VRin e scorre in C. Dato che il secondo ingresso e` messo a terra, anche il primo
lo e` virtualmente (regola doro 1). Quindi:
dVout
Vin
C
R1
dt
cio`e
1
Vin dt cost
(5)
Vout
R1C
Il circuito in configurazione fig. 6a non pu`o funzionare, nel senso che la presenza
anche di un offset piccolo in ingresso, non essendoci feedback in DC, porterebbe
luscita in saturazione. Il problema viene risolto introducendo R 2 grande in parallelo con C, in modo da limitare il guadagno in DC.
1
Se la frequenza del segnale in ingresso aumenta, limpedenza di C (ZC
jC ) di1
.
minuisce e diventa minore di R. Si ha che ZC R se f 2RC


Indicare:
le caratteristiche del circuito (quali resistenze, quale opamp, quale C)
mettere i grafici delle misure nel caso non funzionante e funzionante per
onde triangolari e quadrate
lintegratore deve essere verificato quindi dovete fare i conti che il segnale
viene effettivamente integrato
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8

2.4 Derivatore
Durante lo studio dei circuiti RC, abbiamo visto come il filtro passa-alto si comporti
da integratore per le basse frequenze, cio`e nella regione dove il filtro attenua drasticamente il segnale. Per realizzare un integratore che funzioni in praticamente tutti i
range di frequenze si usano gli opamp nella configurazione presentata in fig. 2.4.

Figura 7: Derivatore.

Se non ci fossero la resistenza R1 e il condensatore C2 , si avrebbe


Iin

C1

dVin
dt


Vout
R2

cio`e

dVin
(6)
dt
e il circuito presenterebbe problemi di rumore e di stabilit`a sul segnale per le alte frequenze, in corrispondenza delle quali si dovrebbe diminuire lazione del derivatore;
R1 serve quindi a limitare il segnale in ingresso e C2 filtra il noise.
Vout

R2C1

Indicare:
le caratteristiche del circuito (quali resistenze, quale opamp, quale C)
mettere i grafici delle misure nel caso non funzionante e funzionante per
onde triangolari e quadrate
il derivatore deve essere verificato quindi dovete fare i conti che il segnale
viene effettivamente derivato
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2.5 Amplificatore audio


Il circuito realizzato e` presentato in fig. 2.5. con Q1 = 2n3904 e Q2 = 2n3906.

Figura 8: Circuito dellamplificatore audio.

Indicare:
mettere i grafici delle misure in entrambi i casi di feedback
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