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In De
i versi
Fera
167F Plutarco
6,
superstitione
Cannat?
cita,
attribuendoli
a Pindaro,
seguenti
xe?voi y?g x'&voooi xai ?yrJQaoi
jt?vcov x'ajreiQoi, ?aQv?oav
jtoQ?^iov neyevyoxec
'Ax?qovto?1
in De communibus
ritorna, senza alcuna attribuzione,
con un riferimento
a "filo
notitiis adversus stoicos 31, 1075A,
gen?rico
un
tre
i
763C.
Su
sofi" in Amatorias
18,
punto pero
passi convergono:
soggetto di tali versi son? gli dei.
La citazione
sembra discutibi
posto in dubbio,
sono
e vecchiaia,
"immuni da malattia
dei che
sinora mai
Ma proprio questo,
le. E naturale dire degli
?eixeXictv
Cfr.
Ale.
fr. 38,8
?iwaevx'
Voigt
'Ax?oovx'
?ji?oaioe,
equivalente
all'omerico
jruX,a? 'Ai?ao Jieorjoeiv (//. 5, 646). L'Acheronte, fiume infero gi? in Hom. Od. 10,
indica
513,
fece
ma
andar?
in Pindaro
l'Ade
la spiaggia
Nem.
4,
ombrosa
di Agamennone"),
la celebrazione
riceve
suo
11, 21 (Clitennestra
complesso:
Pyth.
con l'ani
dell'Acheronte
insieme
Cassandra,
"che abita presso
Callicle,
(il morto
l'Acheronte",
sempre
"presso
del
85
nel
poeta).
Alcune
sur l'amour,
Paris
1980,
p. 86),
o rendendolo
con
un presente
(F. Duebner,
Plutarchi scripta moralia Graece et Latine II, Parisiis 1890, p. 1315; A. Puech, Pinda
re IV.
Isthmiques
Milano
obliterare
et fragments,
Paris
p. 84). Naturalmente
del perfetto,
che
l'aspetto
1986,
1923,
p. 212; V.
il verb? pu? esser
il risultato
indica
Plutarco.
SulVamore,
Longoni,
reso con il presente,
ma senza
di un'azione
passata.
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58
M. Cannat?
Fera
in nessun
caso di morir?4.
se riferiti a degli uomini
si spiegherebbero
meglio
privile
tutto
da
ci?
che
di
la natura umana.
II
comporta
giati, esclusi
negativo
era accostato
dallo Schroeder5
ad alcuni
versi simonidei
frammento
cielo",
I versi
tramandati
da Stobeo:
Simonide
dice
dei
alla
xeX?aavte?
di molto
che "neppure
i figli
senza
senza
affanni,
dopo
ricorrente
nella
letteratura
questo, motivo
un
simonideo
da
proviene
threnos), esplici
qualcosa
vecchiaia
degli
giunsero
immortale".
Era,
pericoli,
consolatoria
(il frammento
diverso,
una vita
Cosi in Horn. //. 8, 16 (Zeus minaccia di scagliarvi gli dei, nel caso in cui
continuino ad ingerirsi nella guerra di Troia; ib. 478-481, Crono e Giapeto vivono agli
estremi
confini
della
terra
T?rtaro
esiodeo,
che
si trova
e del
e intorno
? il T?rtaro
mare,
sotto la terra quanto
dalla
"tanto
mentre
profondo),
terra il cielo
(Pyth.
chiese
nel
? lontano",
(Th. 713-733).
1,15),
che
ma
un
fosse
intero
relegato
il
"fondo
? menzionato
il
del
contesto
T?rtaro"
una
(per
M.
ipotesi,
nel
Cannat?
fr. 207
Fera,
di
Maehler,
Pindarus.
cui
? difficile
Threnorum
Isolata
la posizione
communibus
del De
passo
simi:
ricostruire
Romae
fragmenta,
"nessun
31,1075A
struttibili
ed eterni"),
in De
stoicorum
38,
repugnantiis
dove
1052A,
cita un frammento
0.
Schroeder,
Vd.
Pindari
soprattutto
dove qrfKvovai
dav?xcp,
altri motivi
simonidei
teatro
15
e societ?,
sgg.;
1941,4
Torino
Peek;
Eur.
carmina,
Ale.
989-990
indicare
potrebbe
son?
individuabili
1971,
E.G.
xai
de
loc.
v ox?xioi
una
dipendenza
nello
stasimo
inoltre Antip.
p. 81);
7-8 Kaibel;
Sen.
298,
ad
19232,
Lipsiae
Sid.
Cons,
?v
cpft?vouoi
Jia??e?
da Simonide,
tanto pi? che
(V. Di Benedetto,
Euripide:
A. P. VII 8, 7-8; G.V.
1249,
ad Marc.
12,4;
etc.
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previsto nei
coliambica
59
di et? alessandrina8
dai divini
compianti
In forma diffusa,
lo si trova in una
dove sono ricordati vari semi
trattati retorici7.
Fetonte
genitori,
da Helios,
Mirtilo
da Her
mes, Achille da Teti, Sarpedone dal signore degli uomini e di tutti gli
dei, Zeus.
L'elenco
sappiamo
di Enomao,
Achille,
Eppure
proprio uno degli eroi ricordati neU'iscrizione,
il comune desti
secondo alcune fonti ebbe sorte diversa: egli condivide
no dei mortali nell'Ade
di Hom. Od. 11, 467 sgg., e della sua morte si
a cui molto
in
100-103
Pind.
3,
(con funzione consolatoria,
parla
Pyth.
ma altrove ? nella pia
? finalizzato)10,
il caso dell'eroe
frequentemente
nura Elisia,
con
Simon,
fr. 558
insieme
Medea
(Ibyc. fr. 291 Davies,
con
179
Diomede
ed
Armo
dei
beati
nell'isola
e),
(Plat. Symp.
Page);
anche nell'isola
dei
dio (Carm. conv. 894 Page); con Peleo e Cadmo,
dove gli uomini possono
giungere
(Ol. 2, 77-78),
dopo
pindarica
una lunga vicenda di reincarnazioni11.
Corne Achille,
della
partecipano
Semele
ed altri12. Ed anche semplici
vita olimpica Dioniso
ed Eracle,
di trovare rimedio contro la morte e difesa dalla
uomini, da s? "incapaci
beati
sezione
Nella
al discorso
costituisce
trattato
del
di retorica
a Menandro
attribuito
di Laodicea
relativa
con il motivo
insieme
di ricordare,
tutti gli uomini",
che f]Q(oe? xai de?rv
anche
"la morte
si raccomanda
consolatorio,
la fine della
vita per
ov
Jtat?e?
?i?qnryov (414,6).
8
N.
1969.
71
Per
9
morte
sgg
in E.
Bernand,
B.
la cronologia,
m?triques
Inscriptions
Lavagnini,
Riv.filol.
Per Enomao,
Pind.
Ol.
1, 88; fr. 135 Maehler
assume
di
funzione
di Orfeo,
figlio
Calliope,
de
l'Egypte
class.
16,
gr?co-romaine,
p. 376 n.
1937,
threnos
consolatoria
61
Cannat?
in Quint.
Paris
2.
Fera.
Sm.
La
3,633
10
433.
11
12
F.
Sul
problema,
and Hesiod',
Homer
II primo
Am.
integrato
on
'Achilles
Solmsen,
Journ.
Philol.
a tutti
gli
103,
effetti
nei
the
Islands
1982,
pp.
of the Blessed.
vs.
che
non
il secondo,
ellenico,
pantheon
Pindar
19-24.
sfuggi alla morte secondo Horn. //. 18,117, ? sdoppiato nelYOdissea (11, 601-603:
suo
si trova
e??o)?.ov
senz'altro partecipe
?jtr|fiavTO?
xai
atjxo?
nell'Ade,
del mondo
?yr\gao?,
Pind.
Nem.
insieme
olimpico
1, 69-72,
agli
dei
e diventa
immortali),
ma
vd.
ancora/.G.
dove
14,
il
in seguito
? definito
1806
xai
? 'H?axXij? ?n?dave, G.V. 1249, 20 Peek frvfjaxei ?' eHQaxX?n?ui?? ??v y[e] A?o?).
Entrambi
sono
citati,
come
esempi
di trasformazione
da demoni
a dei,
in Plut.
De
Is.
et
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M. Cannat?
60
Fera
ottenere
i privilegi
di cui in positivo
vecchiaia"13,
potevano
parla il
in
In
simonideo.
frammento
negativo
quello
gen?rale,
agli
pindarico,
e senza vecchiaia"14
chi volesse
rendere "immortali
dei era consentito
ro: ? il caso di Arianna
Menelao
a Zeus la
sposa Aurora aveva omesso di chiedere
a
con
Accanto
destini
l'eternit?15.
questi
giovinezza,
singolari,
interessare
altri potevano
gruppi pi? ampi. Esiodo descrive
gli uornini
con Panimo sgombro da affanni,
della stirpe d'oro: "come d?i vivevano,
e miseria;
senza fatiche
su
n? Pinfelice
vecchiaia
incombeva
lontani,
la sua divina
quale
insieme
in
loro, ma sempre con lo stesso vigore nei piedi e nelle mani gioivano
corne
sonno...
i
tutti
mali.
Essi
lontani
da
domati
dal
morivano,
feste,
sono i demoni...
buoni sulla terra, custodi degli uornini mortali,
che
e delle opere inique, che si
stanno a guardia della giustizia
aggirano
terra dappertutto"
Essi
all'Ade
dun
sfuggivano
(Op. 112-125).
ma v'era anche chi sfuggiva del tutto alla morte,
tra
pur morendo,
uornini
"alcuni
di
essi
furono
avvolti
della
dal
destino
quarta stirpe:
gli
di morte, mentre
ad altri, lontano dagli uornini dando vita e dimora,
sulla
que,
Pind.
01.
2,
25-26
(l'eccezionalit?
caso
del
? sottolineata
Gorgoni
ed Euriale
in Hes.
Th.
277.
E Calipso
con
un
?coei...
ossimoro):
avrebbe
voluto
far diven
tare "immortale e senza vecchiaia" Odisseo (Od. 5, 136 = 7, 257 = 23, 336); all?
stesso modo Demetra il piccolo Demofoonte ([Hom.] H. Dem. 242, 260); la condizione
? espressa come un desiderio irrealizzabile da parte di Ettore (//. 8, 539) e Sarpedone
(//. 12, 323). Ad oggetti la formula ? riferita in //. 2, 447 (l'egida di Atena), Od. 7, 94
(i cani forgiati da Efesto per il palazzo di Alcinoo), ai cavalli di Achille in //. 17, 444.
15
[Hom.]
H.
Ven.
220-238,
Sapph.
fr. 58 Voigt,
Mimn.
fr.
1 Gent.-Pr.
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61
con l'animo
li pose ai confini della terra. Ed essi abitano,
da
nelle
dei
isole
beati
dai
Oc?ano
affanni,
presso
sgombro
gorghi pro
fondi, eroi felici"
(Op. 166-172)16.
Zeus
Cronide
in termini molto
Ma
da Plutarco,
nella Pitica
uomini
di
beati"
"pop?lo
le, dove
Perseo
giunse
del frammento
descrive
tramandato
un
Iperborei,
inaccessib
?fiiXov)
gli
v?ooi
Elementi
identici
di vecchiaia,
malattia,
descrizione
di un pop?lo
sacrifici
musiche,
in pace,
caratterizzato
ed anche l'ultimo
da banchetti,
di
? la
e
cori
a cui
ad Apollo);
elemento,
quello
sono "sfuggiti",
essere
lo stesso del frammento.
gli Iperborei
potrebbe
altro luogo pindarico
in cui ricorre, v?|i?oi?
Nell'unico
sembra abbia il
di
'attribuzione'
84-88:
il
significato
etimol?gico
(01. 8,
poeta, alla fine
Zeus
alla
del
vincitore
conceda
b?ni su
dell'ode,
prega
perch?
famiglia
v
le
lontane
xaX
b?ni,
malattie,
tenga
[xotQ?t v?jieoiv
?|icpi
accanto
una di
alla sorte positiva,
jjir|d?jxev, non ponga,
o
a
La 'assegnazione
segno diverso).
giustissima',
'rispondente
giusti
zia' (vjl?Q?ixo?)17
per gli uomini pu? essere dunque proprio la morte18.
oixo?oiAov
16
parla
esseri
i passi
Entrambi
o ne
cita
di
dotati
erano
esiodei
qualche
verso:
ragione
in quattro
De
noti
ben
def.
oracul.
dei,
cat?gorie,
a Plutarco,
10,415B
ne
ripetutamente
divise
per primo
gli
e solo
uornini:
poche
il quale
(Esiodo
eroi,
demoni,
qualificato
i demoni,
custodi
degli
uornini,
sono
anime;
ugualmente
in De
gen.
intermedie
G.
ma,
17
Per il primo significato, soprattutto R. Hirzel, Agraphos Nomos, Leipzig 1900,
p. 57 n. 3; per il secondo, tra gli altri, H. Fr?nkel, Dichtung und Philosophie des
fr?hen Griechentums, M?nchen 19622, p. 562 n. 15, il quale per? attribuisce un
diverso
significato
18
Cosi,
con
all'intera
ampia
espressione.
documentazione,
A.
Koehnken,
Die
Funktion
des Mythos
bei
Pindar, Berlin-New York 1971, p. 163 sgg. (importante il confronto da lui evidenziato
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62
M. Cannat?
L'interpretazione
Bacchilide
dove
trova
Apollo
dal
sostegno
? narrato il mito
con YEpinicio
confronto
Fera
terzo di
di Creso
il quale,
strappato al rogo da
dal dio presso gli Iperborei
(vv.
? condotto
straordinariamente
li definisce
lunga: Callimaco
JtoX/uxQOVic?
TCXTOV
Del.
da
Strabone
XV
che Mega
1,57 sappiamo
(H.
282),
al\xa
stene "diceva
a
le stesse cose di Simonide,
Pindaro
ed altri mitologi
proposito
degli Iperborei millenari"20
(potrebbe essere una interpreta
zione razionalistica
dello
in Plinio,
che parla di
'sfuggire alla morte');
annoso aevo (Nat. hist. 4, 89-91),
un
il tipo di morte
loro attribuito,
una
salto in mare
in
?
anche
Solin.
muta
chiara
forma
di
(cosi
16,4),
mento
di esistenza21.
i due quadri
da Plutarco
In tal caso,
tramandati
versi
comunque
dei22.
uomini
degli
che
combaciano
soggetto dei
perfettamente:
essere proprio
o
gli Iperborei,
ricevuto
uguali
privilegi
dagli
possono
abbiano
19
H. Maehler, Die Lieder des Bakchylides
loc.
Non
ricorre
no
? probabilmente
una id?ntica
presa
10,
Bacch.
?ujxev ?maxov,
20
In relazione
casuale
ehe
di posizione
48-50
?uoi ?? daufx?aai
3,
57-58
a Pindaro
nell'epinicio
dei due poeti
?juoxov
fteo?v
ov??v,
bacchilideo,
sulla cr?dibilit?
xeXeaavxcov
? xi fr[e
come
nella
di ci?
jtoxe
ov??v
ui]Qiuva
Pitica,
che
opera
qpa?vexai
xeiJxei.
corne un frammento
in moite
edizioni
riportata
? riferita
al luogo della Pitica
semplicemente
gi? da F. G. Schnei
Cei carminum
1835,
reliquiae,
p. 79. Per Simonide
Brunsvigae
(fr.
la notizia,
una
con Bacchilide,
ma ? interessante
l'ipotesi
il poeta
di Ceo parlasse
in un contesto
Iperborei
(vd. fr. 648 Page x? y?g X^ia xaL Ta H-tiQia xax?
confusione
di Schneidewin,
cit. p. 78, che degli
relativo
alla brevit?
della vita umana
2iu.o)vl?t]v ext] oxiy\ir\ ri? ?oxiv ?OQioxo?, \iak\ov ?? u?gi?v xi ?gax^xaxov oxiy\if\?).
Secondo
alla
J.D.P.
durata
della
Aristeas
Oxford
Bolton,
ofProconnesus,
vita do ve va essere
solo in Megastene,
1962,
il quale
p. 98 sg.,
assimilava
il riferimento
gli
Iperborei
nella
A.
Si
Lesky,
letteratura
pervenutaci.
Thalatta,
? spesso
ipotizzato
Pindari
epiniciorum
Wien
che
1947,
143.
p.
il frammento
interpretado
Latina
pindarico
provenisse
cum commentario
dai
threnoi
perpetuo.
Frag
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(A.
63
i versi al
il quale leggeva
l'errore di Plutarco,
o tale contesto
non ricordava
a
loro contesto,
citandoli
cosi nelYAmatorius,
? certamente
dove la paternit?
? attri
memoria23:
un
caso
ricorre
buita ad un "filosofo"24.
nelYAmatorius
eviden
Proprio
Rimane
di
fuori
da chiarire
del
a proposito
te di confusione
citazione
in 5, 75ID
pindarica:
42
?
di
riferita
alia
di
nascita
2,
xolq?x?ov
Pyth.
a
invece che
da Nefele25.
quella del Centauro
di un'altra
?veu
l'espressione
Efesto da Era
p. 378;
col.
ad
mentre
quelli
all'opposizione
s.v. 'Pindaros',
R.E.
frammento
simonideo
versi
fr?quente
? evidente
simonidei
ne fossero
davvero
negli
la funzione
2,
1950,
(vd. supra),
consolato
soggetto
(vd. G.
epinici
XX
Torino 1975, p. 129 sgg.). Gli Iperborei, oltre che agli epinici (sono
po?ticapindarica,
ancora
menzionati
dei
seppure
pindarici,
dei/uomini
F. Schwenn,
l'accostamento
al
loc;
per
probabilmente
threnos da Stobeo.
Ma
1685),
citato come
ria,
ro
cit.
Schroeder,
in 01.
3,
16 corne
??uov
...
sA7ioX.Xcovo?
e in Isthm.
degoutovra
6,
ro far pensare
ad
invece
di Alceo,
peana
un
a proposito
peana:
del
tempio
son?
a Delfi
di Apollo
(G. A.
Voigt
'Il peana
Privitera,
sacro
ad Apollo',
Cultura
per un aneddoto
narrato
in
Lo stesso
Plutarco
dichiara
di aff?darsi
alla memoria
dei
anche
di Ome
(e alcune
tragici
sono
da A. Philip
poetis
segnalati
conclude
che
p. 71 e n. 2, il quale
senza av?re presente
commentare
l'autore
doveva
il contesto.
False
di
interpretazioni
un brano di
sono state individuate
in Amat.
da H. Martin
13, 765D
J., Gr.
Empedocle
Rom.
Stud.
cui Plutarco
a
secondo
le citazioni
10, 1969,
pp. 57-70,
Byz.
attingeva
una
an.
raccolta
di materiali,
di cui parla
in De
1,
propria
tranq.
gli VJtou.vfju.axa
464F.
Sulle
citazioni
inW.C.
Feleneo
nei
plutarchee
Helmbold-E.N.
loro complesso
Plutarch's
O'Neil,
manca
uno
studio
esauriente
Baltimore
Quotations,
(solo
1959;
qual
che contributo negli Atti del III Convegno della International Plutarch Society, Paler
mo, maggio 1989 = Strutture formali dei "Moralia" di Plutarco, Napoli 1991); dei
numerosi
ra, Sileno
24
casi
studiati
singoli
13,
1987,
non
si pu?
Plutarco distingue
pp.
val
la pena
segnalare,
una
designazione
in ?mbito
pindarico,
G. A.
Privite
228-229.
pensare
ad
gen?rica,
poich?
in quel
passo
le credenze dei filosof? proprio da quelle dei poeti, oltre che dei
NelYAmatorius,
legislators
invece
?xelvoi
di xe?voi,
la parte
iniziale
inoltre,
usata
la forma del pronome
della
citazione
costantemente
con
? parafrasata,
da Pindaro
(vd. E.
sgg.,
Interfer?
dove
come osserva
va forse,
cit. ad loc,
il ricordo
Flaceli?re,
senza unione
si dice di Era che genero Efesto
d'amore
(ov
di Hes.
(piA?xnxi
yeloa.
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Th.
[xi
M. Cannat?
64
Ma
il sacerdote
per
che
l'essenza
esprime
non potevano
?t?iog27,
essere
morte,
possono
esserci
26
ne
Egli
in De Pyth.
parla
116C-D, De E Delph.
{jjt?uvrjo?c
vecchiaia,
gli dei28.
?oxi
x?)
flvnxcp
un
29,
408E,
Degarrul.
qpuaEco? xai
Prometheus
14,
1988,
?ofteveia?.
p.
258).
mi tico,
in rapporto
con
pop?lo
privilegiato
gli dei,
Od.
"da sempre
ci
dei
col
loro
7, 201-203
(Hom.
sembiante,
gli
appaiono
e banchettano
facciamo
le famose
con
di noi, sedendo
ecatombi,
presso
noi"),
alia
altro
i Feaci
di Plutarco:
comprensione
son?
per
lui un esempio
effeminata
donna"
come
gli
ad Apoll.
l'interpretazione di Plutarco:
in Plutarco',
'La teologia
28
resto
Del
orac.
2, 385D;
27
De E Delph. 9,388F;
glio,
fri ooux?v26,
?up?a?TO? xai
gli aggettivi
immuni da malattia,
dubbi:
soltanto
yv
di Messina
Universit?
28,
del motto
deifico,
seguace
con
della divinit?
Fera
uomini
4,
amanti
20A;
Iperborei
i canti
quando
sfuggiva
immora
del
lusso,
della
cfr. Non
posse
suav.
pindarici,
di come
i Feaci
Koehnken,
mollezza,
2,
dell'asservimento
i Feaci
Per
1087B).
cit. p. 169 sgg.
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alia
omerici