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Accademia Editoriale

Gli dei sfuggiti all'Acheronte: Un frammento pindarico in Plutarco


Author(s): Maria Cannat Fera
Source: Quaderni Urbinati di Cultura Classica, New Series, Vol. 40, No. 1 (1992), pp. 57-64
Published by: Fabrizio Serra editore
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20547127
Accessed: 04-03-2015 10:40 UTC

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Gli dei sfuggiti alPAcheronte:


un frammento pindarico in Plutarco
Maria

In De
i versi

Fera

167F Plutarco

6,

superstitione

Cannat?

cita,

attribuendoli

a Pindaro,

seguenti
xe?voi y?g x'&voooi xai ?yrJQaoi
jt?vcov x'ajreiQoi, ?aQv?oav
jtoQ?^iov neyevyoxec

'Ax?qovto?1

(fr. 143 Maehler).

in De communibus
ritorna, senza alcuna attribuzione,
con un riferimento
a "filo
notitiis adversus stoicos 31, 1075A,
gen?rico
un
tre
i
763C.
Su
sofi" in Amatorias
18,
punto pero
passi convergono:
soggetto di tali versi son? gli dei.
La citazione

sembra discutibi
posto in dubbio,
sono
e vecchiaia,
"immuni da malattia
dei che
sinora mai

Ma proprio questo,
le. E naturale dire degli

inesperti di affanni" (cfr. Bacch. fr. 23 Snell-Maehler ol [i?v??iifyte?


oti??v ?v^Q
eloi xai t avatoi,
t vovocov
jtot? txeXoi); ma
vareo
sono
al
di
Acheronte",
"sfuggiti
perifrasi
perch? mai dire che
La stessa
la morte,
cui non erano certamente
destinati2?
per indicare

?eixeXictv

Cfr.

Ale.

fr. 38,8

?iwaevx'

Voigt

'Ax?oovx'

?ji?oaioe,

equivalente

all'omerico

jruX,a? 'Ai?ao Jieorjoeiv (//. 5, 646). L'Acheronte, fiume infero gi? in Hom. Od. 10,
indica

513,
fece
ma

andar?

in Pindaro

l'Ade

la spiaggia
Nem.
4,

ombrosa

di Agamennone"),
la celebrazione

riceve

suo
11, 21 (Clitennestra
complesso:
Pyth.
con l'ani
dell'Acheronte
insieme
Cassandra,
"che abita presso
Callicle,
(il morto
l'Acheronte",

sempre
"presso

del

85

nel

poeta).

Alcune

traduzioni tendono ad appianare il problema, eliminando il verbo (M.


Adriani, Opuscoli di Plutarco, Napoli 1841, pp. 169, 1091; R. Flaceli?re, Plutarque.
Dialogue

sur l'amour,

Paris

1980,

p. 86),

o rendendolo

con

un presente

(F. Duebner,

Plutarchi scripta moralia Graece et Latine II, Parisiis 1890, p. 1315; A. Puech, Pinda
re IV.
Isthmiques
Milano
obliterare

et fragments,

Paris

p. 84). Naturalmente
del perfetto,
che
l'aspetto

1986,

1923,
p. 212; V.
il verb? pu? esser
il risultato
indica

Plutarco.
SulVamore,
Longoni,
reso con il presente,
ma senza
di un'azione
passata.

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58

M. Cannat?

Fera

con an?loga perifrasi,


bene la sorte dei Greci
verbale,
esprime
morte
racconto
in
nei
del
di Aesch.
alla
messaggero
naufragio
scampati
Il
Jt?vtiov
667:
che
potesse
"Ai?riv
Jtecpevyote?.
peggio
Ag.
capitare
era di essere
e scagliati
allontanati
nei
invece,
agli dei,
dall'Olimpo
esso
trova
sotto
terra
si
che
"distante
da
la
dal
l'Ade,
T?rtaro3,
quanto
forma

in nessun

caso di morir?4.
se riferiti a degli uomini
si spiegherebbero
meglio
privile
tutto
da
ci?
che
di
la natura umana.
II
comporta
giati, esclusi
negativo
era accostato
dallo Schroeder5
ad alcuni
versi simonidei
frammento

cielo",

I versi

tramandati

da Stobeo:

fov?? y?q o? t?q?xeq?v Jtot5 ?jt?Xovto,


v ?y?vovd' vle? f|[xideoi,
dec?v ?' ?| ?vaxx
ajtovov o??' ?qpftixov o??' ?xiv?wov
?iov
?? yf\Qa?, ?^ixovto
Ma

Simonide

dice

dei

alla

xeX?aavte?

f (fr. 523 Page).

di molto

che "neppure
i figli
senza
senza
affanni,
dopo
ricorrente
nella
letteratura
questo, motivo
un
simonideo
da
proviene
threnos), esplici

qualcosa
vecchiaia

degli
giunsero
immortale".
Era,
pericoli,
consolatoria
(il frammento

diverso,
una vita

Cosi in Horn. //. 8, 16 (Zeus minaccia di scagliarvi gli dei, nel caso in cui
continuino ad ingerirsi nella guerra di Troia; ib. 478-481, Crono e Giapeto vivono agli
estremi

confini

della

terra

T?rtaro

esiodeo,

che

si trova

e del

e intorno
? il T?rtaro
mare,
sotto la terra quanto
dalla

"tanto

sono relegati i Titani in seguito alla lotta contro le divinit?


olimpiche
un nemico
nel T?rtaro
Pindaro,
giace
degli dei, Tifone
e Posidone
vi mandarono
Zeus
Gea
pop?lo
(Poe. 4,42-44);
Per

mentre

profondo),
terra il cielo

(Pyth.
chiese

nel

? lontano",

(Th. 713-733).

1,15),
che

ma

un

fosse

intero

relegato

nel T?rtaro Apollo,

che si era impadronito con la forza di Pito (fr. 55 Maehler);

il

"fondo

? menzionato

il

del

contesto

T?rtaro"
una

(per

M.

ipotesi,

nel

Cannat?

fr. 207
Fera,

di

Maehler,
Pindarus.

cui

? difficile

Threnorum

1990, p. 211 n. 6).


4

Isolata

la posizione
communibus

del De

passo
simi:

ricostruire
Romae

fragmenta,

con cui Plutarco


tra l'altro proprio
nel
stoici,
degli
polemizza
notitiis
dove riporta
la citazione
duris
pindarica
(in termini
uomo mai,
credendo
all'esistenza
di dei, non li ritiene
indi

"nessun
31,1075A
struttibili
ed eterni"),
in De

stoicorum

38,

repugnantiis

dove

1052A,

cita un frammento

di Crisippo affermante l'eternit? del solo Zeus, la generazione e distruzione


degli altri
dei (S.V. F. II fr. 1049) e inDe def. orac. 19,420A.
5

0.

Schroeder,

Vd.

Pindari

soprattutto

dove qrfKvovai
dav?xcp,
altri motivi
simonidei
teatro
15

e societ?,

sgg.;

1941,4

Torino
Peek;

Eur.

carmina,
Ale.

989-990

indicare
potrebbe
son?
individuabili
1971,
E.G.

xai

de

loc.

v ox?xioi

una

dipendenza
nello
stasimo

inoltre Antip.
p. 81);
7-8 Kaibel;
Sen.

298,

ad

19232,

Lipsiae

Sid.
Cons,

?v
cpft?vouoi
Jia??e?
da Simonide,
tanto pi? che
(V. Di Benedetto,
Euripide:
A. P. VII 8, 7-8; G.V.
1249,
ad Marc.

12,4;

etc.

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Gli dei sfuggiti all'Acheronte


tamente
iscrizione
dei

previsto nei
coliambica

59

di et? alessandrina8

dai divini

compianti

In forma diffusa,
lo si trova in una
dove sono ricordati vari semi

trattati retorici7.

Fetonte

genitori,

da Helios,

Mirtilo

da Her

mes, Achille da Teti, Sarpedone dal signore degli uomini e di tutti gli
dei, Zeus.

L'elenco

sappiamo

di Enomao,

si ferma qui, ma da altri luoghi


di personaggi mitici
di
di
Orfeo e molti altri9.
Ares,
figlio

Achille,
Eppure
proprio uno degli eroi ricordati neU'iscrizione,
il comune desti
secondo alcune fonti ebbe sorte diversa: egli condivide
no dei mortali nell'Ade
di Hom. Od. 11, 467 sgg., e della sua morte si
a cui molto
in
100-103
Pind.
3,
(con funzione consolatoria,
parla
Pyth.
ma altrove ? nella pia
? finalizzato)10,
il caso dell'eroe
frequentemente
nura Elisia,
con
Simon,
fr. 558
insieme
Medea
(Ibyc. fr. 291 Davies,
con
179
Diomede
ed
Armo
dei
beati
nell'isola
e),
(Plat. Symp.
Page);
anche nell'isola
dei
dio (Carm. conv. 894 Page); con Peleo e Cadmo,
dove gli uomini possono
giungere
(Ol. 2, 77-78),
dopo
pindarica
una lunga vicenda di reincarnazioni11.
Corne Achille,
della
partecipano
Semele
ed altri12. Ed anche semplici
vita olimpica Dioniso
ed Eracle,
di trovare rimedio contro la morte e difesa dalla
uomini, da s? "incapaci

beati

sezione

Nella

al discorso
costituisce

trattato

del

di retorica

a Menandro

attribuito

di Laodicea

relativa

con il motivo
insieme
di ricordare,
tutti gli uomini",
che f]Q(oe? xai de?rv
anche

"la morte

si raccomanda

consolatorio,
la fine della

vita per

ov

Jtat?e?

?i?qnryov (414,6).
8

N.

1969.

71

Per
9

morte
sgg

in E.

Bernand,
B.

la cronologia,

m?triques

Inscriptions
Lavagnini,

Riv.filol.

Per Enomao,
Pind.
Ol.
1, 88; fr. 135 Maehler
assume
di
funzione
di Orfeo,
figlio
Calliope,

de

l'Egypte

class.

16,

gr?co-romaine,
p. 376 n.

1937,

threnos

consolatoria

61

Cannat?

in Quint.

Paris
2.

Fera.
Sm.

La

3,633

10

G.V. 1804,10 Peek o??' 'A/iXe?? ?' eyvyev Mo?Q[a]<v ? Jt>c?<?>


0?u?o?,
1695, 8 Peek xai 0?ti? Alaxi?nv xXa?oev ?rco<p??u.evov;E.G. 191 Kaibel; Ov. Am.
Ill 9,1 materploravit Achillem; Dio Chrys. Melan. II 12; Stat. Silv. V 1,35; Cons, ad
Liv.

433.
11

12

F.

Sul

problema,
and Hesiod',

Homer

II primo

Am.

integrato

on

'Achilles

Solmsen,
Journ.

Philol.

a tutti

gli

103,

effetti

nei

the

Islands

1982,

pp.

of the Blessed.

vs.

che

non

il secondo,

ellenico,

pantheon

Pindar

19-24.

sfuggi alla morte secondo Horn. //. 18,117, ? sdoppiato nelYOdissea (11, 601-603:
suo

si trova

e??o)?.ov

senz'altro partecipe
?jtr|fiavTO?

xai

atjxo?

nell'Ade,

del mondo

?yr\gao?,

Pind.

Nem.

insieme

olimpico
1, 69-72,

agli

dei

e diventa

immortali),

(Hes. Th. 950-955,


etc.;

ma

vd.

ancora/.G.

dove
14,

il

in seguito

? definito
1806

xai

? 'H?axXij? ?n?dave, G.V. 1249, 20 Peek frvfjaxei ?' eHQaxX?n?ui?? ??v y[e] A?o?).
Entrambi

sono

citati,

come

esempi

di trasformazione

Osir. 27, 361E (cfr. De malign. Herod.

da demoni

a dei,

in Plut.

De

Is.

et

13, 857D). Per Semele, vd. Hes. Th. 942;

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M. Cannat?

60

Fera

ottenere
i privilegi
di cui in positivo
vecchiaia"13,
potevano
parla il
in
In
simonideo.
frammento
negativo
quello
gen?rale,
agli
pindarico,
e senza vecchiaia"14
chi volesse
rendere "immortali
dei era consentito
ro: ? il caso di Arianna

(Hes. Th. 949),


Ifigenia (Hes. fr. 23a 21 Merk.
di "sfuggire alla
Ganimede
West),
([Hom.] H. Ven. 214). La possibilit?
e alla vecchiaia
morte
? offerta da Zeus al figlio Polluce,
il
odiosa"
suo privilegio
il
col
fratellastro
di
dividere
Castore,
pero
quale sceglie
in cielo a quella
da comune mortale
alternando
Pesistenza
sottoterra,
come
o
Di
Aristeo
Nem.
10, 55-90).
altri,
(Pind. Pyth.
9,63),
(Pind.
non ?
"o Menelao
allevato
da Zeus,
(Hom. Od. 4, 561-565
e subisca
tu muoia
il destino ad Argo che pasee cavalli, ma al
stabilito
e
della terra, dove ? il biondo Radamanto,
all'estremita
Elisio
Campo
la vita per gli uornini") ?
immortali
ti
L? ? facilissima
manderanno.
gli
ma
?
la cui
soltanto Pimmortalit?,
impl?cito l'altro elemento,
specificata
come
caso
assenza
nel
di Titono,
per il
comportava
gravi problemi,

Menelao

a Zeus la
sposa Aurora aveva omesso di chiedere
a
con
Accanto
destini
l'eternit?15.
questi
giovinezza,
singolari,
interessare
altri potevano
gruppi pi? ampi. Esiodo descrive
gli uornini
con Panimo sgombro da affanni,
della stirpe d'oro: "come d?i vivevano,
e miseria;
senza fatiche
su
n? Pinfelice
vecchiaia
incombeva
lontani,
la sua divina

quale

insieme

in
loro, ma sempre con lo stesso vigore nei piedi e nelle mani gioivano
corne
sonno...
i
tutti
mali.
Essi
lontani
da
domati
dal
morivano,
feste,
sono i demoni...
buoni sulla terra, custodi degli uornini mortali,
che
e delle opere inique, che si
stanno a guardia della giustizia
aggirano
terra dappertutto"
Essi
all'Ade
dun
sfuggivano
(Op. 112-125).
ma v'era anche chi sfuggiva del tutto alla morte,
tra
pur morendo,
uornini
"alcuni
di
essi
furono
avvolti
della
dal
destino
quarta stirpe:
gli
di morte, mentre
ad altri, lontano dagli uornini dando vita e dimora,
sulla

que,

Pind.

01.

2,

25-26

(l'eccezionalit?

caso

del

? sottolineata

?jtodavo?oa); Pyth. 11, 1; etc.


13
192-193.
[Hom.] H.Ap.
14
La formula ? riferita ad una dea, a Calipso,
Stenno

Gorgoni

ed Euriale

in Hes.

Th.

277.

E Calipso

con

un

?coei...

ossimoro):

in Hom. Od. 5, 218, aile due


stessa

avrebbe

voluto

far diven

tare "immortale e senza vecchiaia" Odisseo (Od. 5, 136 = 7, 257 = 23, 336); all?
stesso modo Demetra il piccolo Demofoonte ([Hom.] H. Dem. 242, 260); la condizione
? espressa come un desiderio irrealizzabile da parte di Ettore (//. 8, 539) e Sarpedone
(//. 12, 323). Ad oggetti la formula ? riferita in //. 2, 447 (l'egida di Atena), Od. 7, 94
(i cani forgiati da Efesto per il palazzo di Alcinoo), ai cavalli di Achille in //. 17, 444.
15

[Hom.]

H.

Ven.

220-238,

Sapph.

fr. 58 Voigt,

Mimn.

fr.

1 Gent.-Pr.

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Gli dei sfuggiti alFAcheronte

61

con l'animo
li pose ai confini della terra. Ed essi abitano,
da
nelle
dei
isole
beati
dai
Oc?ano
affanni,
presso
sgombro
gorghi pro
fondi, eroi felici"
(Op. 166-172)16.

Zeus

Cronide

pi? vicini a quelli


decima
Pindaro

in termini molto

Ma

da Plutarco,
nella Pitica
uomini
di
beati"
"pop?lo
le, dove

Perseo

giunse

del frammento
descrive

(v. 46 ?v?QCOV [?axa?cov


con la guida di Atena:

tramandato
un
Iperborei,
inaccessib
?fiiXov)
gli

?' ovxe yf\gaq ov\?\ievov


x?xQorcai
ieQ?t yevecJL- jt?vcov ?? xai jxax?v axeg
olx?oioi
(pvyovxec
im?Q?ixov N?fieoiv
(w. 41-44).

v?ooi

Elementi

identici

a quelli del frammento


sono qui la mancanza
di affanni (in pi?, c'? l'assenza di battaglie:

di vecchiaia,
malattia,
descrizione
di un pop?lo
sacrifici

musiche,

in pace,
caratterizzato
ed anche l'ultimo

da banchetti,

di
? la
e

cori

a cui

ad Apollo);

elemento,
quello
sono "sfuggiti",
essere
lo stesso del frammento.
gli Iperborei
potrebbe
altro luogo pindarico
in cui ricorre, v?|i?oi?
Nell'unico
sembra abbia il
di
'attribuzione'
84-88:
il
significato
etimol?gico
(01. 8,
poeta, alla fine
Zeus
alla
del
vincitore
conceda
b?ni su
dell'ode,
prega
perch?
famiglia
v
le
lontane
xaX
b?ni,
malattie,
tenga
[xotQ?t v?jieoiv
?|icpi
accanto
una di
alla sorte positiva,
jjir|d?jxev, non ponga,
o
a
La 'assegnazione
segno diverso).
giustissima',
'rispondente
giusti
zia' (vjl?Q?ixo?)17
per gli uomini pu? essere dunque proprio la morte18.

oixo?oiAov

16
parla
esseri

i passi

Entrambi

o ne

cita
di

dotati

erano

esiodei

qualche

verso:

ragione

in quattro

De

noti

ben

def.

oracul.
dei,

cat?gorie,

a Plutarco,
10,415B

ne
ripetutamente
divise
per primo
gli
e solo
uornini:
poche

il quale
(Esiodo
eroi,

demoni,

anime di demoni, purif?cate, partecipano della divinit?); 39,431E


de?o?,

qualificato

i demoni,

Socrat. 24, 593D-594A;

custodi

degli

uornini,

sono

anime;

vivono sulla luna: 22, 591C); Dels,

(per Esiodo, qui

ugualmente

in De

gen.

et Osir. 26, 361B-C (sono

tra gli dei e gli uornini);


C. Colot.
Sul complesso
30, 1124D.
proble
Paris
de Plutarque,
vd. ora F.E.
In
1942,
Brenk,
dopo
Soury, La d?monologie
Mist
Themes
in
Plutarch's
Mor
alia
and
Batavo
Lives,
Religious
Lugduni
Apparelled.
rum 1977,
pp. 85-112.
nature

intermedie
G.

ma,

17
Per il primo significato, soprattutto R. Hirzel, Agraphos Nomos, Leipzig 1900,
p. 57 n. 3; per il secondo, tra gli altri, H. Fr?nkel, Dichtung und Philosophie des
fr?hen Griechentums, M?nchen 19622, p. 562 n. 15, il quale per? attribuisce un
diverso

significato
18
Cosi,

con

all'intera
ampia

espressione.

documentazione,

A.

Koehnken,

Die

Funktion

des Mythos

bei

Pindar, Berlin-New York 1971, p. 163 sgg. (importante il confronto da lui evidenziato

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62

M. Cannat?

L'interpretazione
Bacchilide
dove

trova

per la sua eiJ?e?eia,


la cui terra assume

Apollo

dal

sostegno
? narrato il mito

con YEpinicio

confronto

Fera

terzo di

di Creso

il quale,
strappato al rogo da
dal dio presso gli Iperborei
(vv.

? condotto

la stessa funzione dell'Elisio


omeri
58-62),
dunque
co o dell'isola
E
dei beati esiodea19.
nella stessa direzio
probabilmente
ne portano alcune
testimonianze
che attribuiscono
agli Iperborei una
vita

straordinariamente
li definisce
lunga: Callimaco
JtoX/uxQOVic?
TCXTOV
Del.
da
Strabone
XV
che Mega
1,57 sappiamo
(H.
282),
al\xa
stene "diceva
a
le stesse cose di Simonide,
Pindaro
ed altri mitologi

proposito
degli Iperborei millenari"20
(potrebbe essere una interpreta
zione razionalistica
dello
in Plinio,
che parla di
'sfuggire alla morte');
annoso aevo (Nat. hist. 4, 89-91),
un
il tipo di morte
loro attribuito,
una
salto in mare
in
?
anche
Solin.
muta
chiara
forma
di
(cosi
16,4),
mento

di esistenza21.
i due quadri
da Plutarco

In tal caso,
tramandati

versi

comunque
dei22.

uomini

degli

che

combaciano

soggetto dei
perfettamente:
essere proprio
o
gli Iperborei,
ricevuto
uguali
privilegi
dagli

possono
abbiano

... xai 0avaxov


Th. 211-212
e 217-223
xai Kfjoa
M?qov
Moloa?xai
Kfjga?
... xai
Dando
cr?dito
alla testimonianza
il passo
del
N?usaiv).
plutarchea,
egli oppone
dove
il participio
a
indicherebbe
la condizione
frammento,
dei,
perfetto
degli
quello
della Pitica,
si ha il participio
dove
aoristo:
sul valore
del perfetto,
vd. supra.
ma,
tra Hes.

19
H. Maehler, Die Lieder des Bakchylides

loc.

Non

ricorre
no

? probabilmente
una id?ntica
presa

gli dei: Pyth.

10,
Bacch.

?ujxev ?maxov,
20
In relazione

casuale

ehe

di posizione
48-50
?uoi ?? daufx?aai
3,

57-58

a Pindaro

I. Die Siegeslieder, Leiden 1982, ad

nell'epinicio
dei due poeti

?juoxov

fteo?v
ov??v,

bacchilideo,
sulla cr?dibilit?
xeXeaavxcov

? xi fr[e

come

nella

di ci?
jtoxe

ov??v
ui]Qiuva

Pitica,

che

opera

qpa?vexai

xeiJxei.

corne un frammento
in moite
edizioni
riportata
? riferita
al luogo della Pitica
semplicemente
gi? da F. G. Schnei
Cei carminum
1835,
reliquiae,
p. 79. Per Simonide
Brunsvigae
(fr.

(fr. 257 Schroeder),


Simonidis
dewin,
non escluderei
570 Page),

la notizia,

una

con Bacchilide,
ma ? interessante
l'ipotesi
il poeta
di Ceo parlasse
in un contesto
Iperborei
(vd. fr. 648 Page x? y?g X^ia xaL Ta H-tiQia xax?

confusione

di Schneidewin,
cit. p. 78, che degli
relativo
alla brevit?
della vita umana

2iu.o)vl?t]v ext] oxiy\ir\ ri? ?oxiv ?OQioxo?, \iak\ov ?? u?gi?v xi ?gax^xaxov oxiy\if\?).
Secondo
alla

J.D.P.

durata

della

Aristeas
Oxford
Bolton,
ofProconnesus,
vita do ve va essere
solo in Megastene,

1962,
il quale

p. 98 sg.,
assimilava

il riferimento
gli

Iperborei

ad un pop?lo indiano il cui modo di vita ? descritto in termini simili a


quello degli
Iperborei
21
22
Boeckh,

nella
A.
Si

Lesky,

letteratura

pervenutaci.

Thalatta,

? spesso
ipotizzato
Pindari
epiniciorum

Wien
che

1947,

143.

p.

il frammento

interpretado

Latina

pindarico
provenisse
cum commentario

dai

threnoi

perpetuo.

Frag

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(A.

Gli dei sfuggiti all'Acheronte

63

i versi al
il quale leggeva
l'errore di Plutarco,
o tale contesto
non ricordava
a
loro contesto,
citandoli
cosi nelYAmatorius,
? certamente
dove la paternit?
? attri
memoria23:
un
caso
ricorre
buita ad un "filosofo"24.
nelYAmatorius
eviden
Proprio
Rimane

di

fuori

da chiarire

del

a proposito

te di confusione

citazione
in 5, 75ID
pindarica:
42
?
di
riferita
alia
di
nascita
2,
xolq?x?ov
Pyth.
a
invece che
da Nefele25.
quella del Centauro
di un'altra

?veu

l'espressione
Efesto da Era

menta et indices, Leipzig 1821, p. 627; H. W.


1904,

p. 378;

col.

ad

mentre

quelli

all'opposizione

s.v. 'Pindaros',
R.E.
frammento
simonideo

versi

fr?quente

? evidente

simonidei

ne fossero

davvero

negli

la funzione

2,

1950,

(vd. supra),
consolato

gli dei, riporterebbe


una
F. Gianotti,
Per

soggetto
(vd. G.

epinici

XX

Torino 1975, p. 129 sgg.). Gli Iperborei, oltre che agli epinici (sono

po?ticapindarica,
ancora

menzionati

dei

seppure

pindarici,
dei/uomini

Smyth, Greek Melic Poets, London

F. Schwenn,
l'accostamento
al
loc;

per
probabilmente
threnos da Stobeo.
Ma

1685),
citato come

ria,
ro

cit.

Schroeder,

in 01.

3,

16 corne

??uov

...

sA7ioX.Xcovo?

e in Isthm.

degoutovra

6,

23, dove il loro paese,

in coppia con il Nilo, indica le estremit? del mondo), potrebbe

ro far pensare

ad

invece

di Alceo,

peana

un

a proposito

peana:

del

tempio

son?

a Delfi

di Apollo

e il viaggio di Apollo presso gli Iperborei era narrato in un

ricordati in Poe. 8,63,


fr. 307c

(G. A.

Voigt

'Il peana

Privitera,

sacro

ad Apollo',

Cultura

per un aneddoto

narrato

in

scuola 11, 1972, p. 45 n. 39).


23

Lo stesso

Plutarco

dichiara

di aff?darsi

alla memoria

V. Per. 24,12: L. Di Gregorio, Aevum 53, 1979, p. 12 n. 5; ibid. p. 13 sgg., le


e
nelle
citazioni
discrepanze
plutarchee
citati nei De audiendis
di passi
ro). Fraintendimenti
Oeuvres
I 1, Paris
morales
1987,
pon, Plutarque.
confusioni

dei

anche
di Ome
(e alcune
tragici
sono
da A. Philip
poetis
segnalati
conclude
che
p. 71 e n. 2, il quale
senza av?re presente
commentare
l'autore
doveva
il contesto.
False
di
interpretazioni
un brano di
sono state individuate
in Amat.
da H. Martin
13, 765D
J., Gr.
Empedocle
Rom.
Stud.
cui Plutarco
a
secondo
le citazioni
10, 1969,
pp. 57-70,
Byz.
attingeva
una
an.
raccolta
di materiali,
di cui parla
in De
1,
propria
tranq.
gli VJtou.vfju.axa
464F.

Sulle

citazioni

inW.C.

Feleneo

nei

plutarchee
Helmbold-E.N.

loro complesso
Plutarch's

O'Neil,

manca

uno

studio

esauriente

Baltimore

Quotations,

(solo

1959;

qual

che contributo negli Atti del III Convegno della International Plutarch Society, Paler
mo, maggio 1989 = Strutture formali dei "Moralia" di Plutarco, Napoli 1991); dei
numerosi
ra, Sileno
24

casi

studiati

singoli

13,

1987,

non

si pu?

Plutarco distingue

pp.

val

la pena

segnalare,

una

designazione

in ?mbito

pindarico,

G. A.

Privite

228-229.

pensare

ad

gen?rica,

poich?

in quel

passo

le credenze dei filosof? proprio da quelle dei poeti, oltre che dei

NelYAmatorius,
legislators
invece
?xelvoi
di xe?voi,

la parte
iniziale
inoltre,
usata
la forma del pronome

della

citazione

costantemente

con
? parafrasata,
da Pindaro
(vd. E.

Des Places, Le pronom chez Pindare, Paris 1947, p. 65).


25
927

sgg.,

Interfer?
dove

come osserva
va forse,
cit. ad loc,
il ricordo
Flaceli?re,
senza unione
si dice di Era che genero Efesto
d'amore
(ov

di Hes.
(piA?xnxi

yeloa.

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Th.
[xi

M. Cannat?

64

Ma

il sacerdote

per

che

l'essenza

esprime
non potevano
?t?iog27,
essere
morte,
possono

esserci

26

ne

Egli

in De Pyth.

parla

116C-D, De E Delph.

{jjt?uvrjo?c

vecchiaia,

gli dei28.

?oxi

x?)

flvnxcp

un

29,

408E,

17, 51 IB, Cons,

Degarrul.

ibid. 21, 394C,

xfj? t?eqi aux?v

qpuaEco? xai

Prometheus

14,

1988,

?ofteveia?.

p.

etc. (vd. E. Valgi

258).

mi tico,
in rapporto
con
pop?lo
privilegiato
gli dei,
Od.
"da sempre
ci
dei
col
loro
7, 201-203
(Hom.
sembiante,
gli
appaiono
e banchettano
facciamo
le famose
con
di noi, sedendo
ecatombi,
presso
noi"),
alia

altro

i Feaci

di Plutarco:

comprensione

son?

per

lui un esempio

li, quali quello degli amori di Ares ed Afrodite,


vita

effeminata

donna"
come

gli

(De aud. poet.


"Vorbild"
degli

ad Apoll.

l'interpretazione di Plutarco:

19,392E; De comm. not. 31,1074F;

in Plutarco',

'La teologia
28
resto
Del

orac.

2, 385D;

27
De E Delph. 9,388F;

glio,

fri ooux?v26,
?up?a?TO? xai

gli aggettivi
immuni da malattia,

dubbi:

soltanto

yv

di Messina

Universit?

28,

del motto

deifico,
seguace
con
della divinit?

Fera

uomini
4,

amanti
20A;

Iperborei

i canti

quando
sfuggiva
immora

rendono "i costumi intemperanti, la

del

lusso,

della

cfr. Non

posse

suav.

pindarici,

di come

i Feaci

Koehnken,

mollezza,
2,

dell'asservimento

i Feaci
Per
1087B).
cit. p. 169 sgg.

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alia
omerici

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