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IV

Livorno

IL TIRRENO MARTED 8 LUGLIO 2014

dopo l8 settembre

LA SCELTA DI GIOVENT

Studente, agente di frontiera e partigiano Lantifascismo nasce sul treno svizzero


Mario Canessa, studente di
giurisprudenza allUniversit
Cattolica, presta servizio come
poliziotto alla frontiera con la
Svizzera nel borgo di Tirano: dopo
l8 settembre 43 entra nelle
primissime formazioni di
partigiane della Valtellina e,
dallinterno del posto di polizia,
tesse la tela per aiutare ebrei,
antifascisti e militari prigionieri
in fuga dai nazisti. Il nucleo
partigiano era in una piccola
merceria sulla piazza principale

LA RETE PER AIUTARE I FUGGIASCHI

Pi di 500 messi in salvo di l dal confine

Com che Canessa sceglie di


diventare antifascista? Era
andato a studiare alla Cattolica
per stare al riparo dalla
propaganda, la sua famiglia non
era fascista e il fratello strizzava
locchio ai sovversivi. Lui faceva
spesso landirivieni fra Italia e
Svizzera sul treno: a far maturare
la scelta raccontava lui era
stata la lettura dei giornali
svizzeri cos lontani dai toni
roboanti della propaganda di
regime

La contabilit ufficiale delle


persone fatte espatriare
attraverso la rete clandestina
guidata da Celso Paganini dice
che sono 134 le persone fatte
fuggire di l dal confine. Ma
queste sono le persone indicate
per nome e cognome. Solo che
ovviamente non stavano a
chiedere documenti o a redigere
elenchi. Canessa diceva alla fine
gli espatriati in modo clandestino
erano stati almeno mezzo
migliaio

LA MORTE DI MARIO CANESSA

Addio al poliziotto anti-eroe


che salv gli ebrei dal lager
Si spento a 97 anni. Gerusalemme gli aveva tributato gli onori pi alti come giusto fra le nazioni
Per pi di mezzo secolo la sua storia era rimasta segreta: Non lavevo detto neanche a mia moglie
di Mauro Zucchelli
LIVORNO

Non ho fatto altro che il mio


dovere. Potrebbero essere le
parole con cui accompagnare
l'ultimo viaggio di Mario Canessa: ha smesso di battere a 97
anni il cuore generoso di questo poliziotto anti-eroe, una
sorta di Perlasca di casa nostra
che ha salvato tanti ebrei dalla
furia nazista. Quella frase l'aveva detta lui, praticamente gridando, quasi sull attenti,
con la commozione che gli annodava la gola il 25 aprile di tre
anni fa: nel giorno in cui la citt
l'ha abbracciato mentre, davanti ai dipinti fiamminghi nella sala chic di Palazzo civico, il
sindaco Alessandro Cosimi gli
consegnava la Livornina,
l'onore massimo da tributare a
uno di noi, con quella faccia un
po' cos che stiamo fra il libeccio e il west.
vero, per Mario non era la
voglia yankee di fare il Superman giustiziere dei cattivi ma
un'idea di dovere che non si disegnava con il mansionario.
Mi dissero solo di portarlo di
l: cos raccontava Mario di
quel che era accaduto quando,
poco prima del Natale '43, il
Cln del paesino valtellinese in
cui era finito dalla sua Volterra
gli mette nelle mani la vita di Ciro, un ragazzino ebreo di 10 anni, da portare in Svizzera. Il dovere significa che non stai a
chiederti se ti beccheranno e ti
fucileranno sul posto in quanto
traditore, non stai l a pensare
che potresti fare bella figura
con i nazisti e salvare tuo fratello che in un campo di concentramento. Significa che lo fai e
basta: forse perch pensi che
sia giusto, che magari siamo nati per sognare un mondo un po'
meno brutto e che bisogna cominciare da s stessi
Eppure lui quelle straordinarie storie di ebrei (ma anche di
antifascisti, di disertori e di soldati alleati) fatti fuggire di l dal
confine svizzero, per una vita le
aveva tenute chiuse in fondo
all'ultimo cassetto del cuore:
Non le avevo raccontate nemmeno a mia moglie. Una posa? Macch, semmai me l'aveva confidato lui la scelta amara di chi dopo la Liberazione si
era trovato a fare i conti con
due episodi che gli avevano fatto capire che i sogni di quel gio-

Canessa a una cerimonia in sinagoga (Pentafoto)

Lo Yad Vashem in Israele. Foto grande: Canessa con Ablondi (Pentafoto)

vane poliziotto-partigiano si
erano scontrati con una realt
senza pi tanti sogni, da strappare con le unghie e con i denti.
La prima volta, quando bussa
all'uscio di una famiglia che ha
salvato: neanche si conoscono,
per con loro ha diviso la paura
di finire fucilato e questo ti lega
a vita; lui vuol solo sapere come
stanno e loro invece, equivocando, pensano che voglia soldi e ricompense. Laltro flash riguarda un bel giorno in questura nell'Italia democratica e repubblicana: ecco l che si ritrova come superiore lo stesso che
aveva avuto sotto fascismo e
monarchia.

Universit Cattolica: niente


Batman n Big Jim.
la ribellione di un noi.
Fatto da una microfisica di centinaia, migliaia, decine di migliaia di tasselli d'un puzzle che
non potrebbe basarsi sul tornaconto e sull'utilitarismo. Neanche le chiacchierate con Mario
hanno mai dato una risposta
all'interrogativo che campeggia su questa come su altre esistenze protagoniste di gesti
analoghi: ma chi gliel'ha fatto
fare? Figurarsi che quando glielo chiede il piccolo Ciro, poco
pi che un bambino da portare
di l dal confine, lui come mi
confid Mario taglia corto di-

C'era stato da camminare la


notte in mezzo alla neve e al
ghiaccio sui sentieri dei contrabbandieri. C'era stato da recitare meglio d'un attore per
convincere la milizia che con
l'infermiera stavano riportando un tubercolotico al sanatorio lass in cima alla valle.
C'era stato da tenere i fili invisibili del primo nucleo partigiano in Valtellina restando in
mezzo ai colleghi che quei fili
avrebbero dovuto tagliarli. La
sua la ribellione del figlio di
una famiglia di piccoli impresari edili e decoratori, che da Volterra era arrivato a Milano per
studiare giurisprudenza all'

LA MASSIMA ONORIFICENZA LABRONICA

Cosimi gli d la Livornina nel 2011

co Cosimi, aveva conferito la Livornina nellanniversario della Liberazione. Dintesa con lAnpi, Palazzo civico ha pubblicato un
volumetto dedicato a questa storia: ne trovate il link sul sito web.

fonso Graziotto, priore dei Servi di Maria, confratello di quel


padre Davide Maria Turoldo,
che la Resistenza non la guard
davvero dalla finestra. Lui che
era amico di Pertini e di Parri
ma anche di Bulow (Arrigo Boldrini), comandante-mito dei
partigiani comunisti.
Ma la storia di Canessa non
si ferma a settant'anni fa: dal
dopoguerra in poi lo ritroviamo ai quattro angoli del Bel Paese con la divisa da poliziotto.
Come quando gli ordinavano
di andare a Sesto San Giovanni,
fra gli operai della Stalingrado
d'Italia, a "cercare le armi fra i
tuoi amici rossi", gli dicevano i

Oggi lomaggio solenne in Comune


poi i funerali nella chiesa del Rosario
LIVORNO

Nel 2011 a Canessa il Comune, per iniziativa dellallora sinda-

cendo che era amico dei genitori.


Era una bugia, dunque la domanda resta ancora sul tavolino: anche perch in quel noi
ci si affida l'un l'altro la vita senza esser n parenti n amici. Io
rischio di farmi strappare le unghie e i denti dai torturatori nazisti, rischio un colpo alla testa
lass nel bosco o su una stradina fuori paese, e lo faccio per te
che non mi vieni nulla e che
neppure conosco. Lui cattolico
doc ad arrangiarsi a salvare
ebrei che sentiva come gente di
famiglia dentro una rete di resistenti. Compresi tanti preti: fra
i quali, ad esempio, padre Ilde-

LIvorno d oggi lultimo abbraccio a Mario Canessa. Lo


fa nel modo pi solenne: lha
deciso il sindaco Nogarin dintesa con la famiglia. Laveva
sollecitato a fine mattinata anche il gruppo Pd per iniziativa
diMarco Ruggeri, Alessio
Ciampini, Yari De Filicaia, Monica Ria, Marco Martelli, Cristina Bini e Pietro Caruso
(per lui, livornese non di nascita ma per scelta, e che qui
ha ricevuto la massima onorificenza cittadina, chiediamo
al sindaco un funerale pubbli-

co perch la ormai sua Livorno lo saluti per l'ultima volta


con tutto l'affetto e il riconoscimento che si merita).
Da Palazzo civico si ricorda
che prima del funerale religioso previsto dopo le 14,45 nella
chiesa di Nostra Signora del
Rosario in via Mangini (traversa di via Marradi), alle ore 12
la salma, scortata da due vigili
in moto, verr trasportata dall'
abitazione fino al Comune,
dove alle ore 12,20 sar accolta con tutti gli onori dal sindaco Filippo Nogarin.
Dalle ore 12,45 alle ore
14,45 la salma sar esposta in

sala preconsiglio dove sar allestito anche un libro delle


onorificenze a disposizione di
chiunque desideri lasciare un
messaggio in ricordo.
Sar il modo per permettere un ultimo saluto da parte
delle tante persone che in questi anni hanno potuto apprezzare la straordinaria carica
umana di questuomo umile e
riservato.
Alle ore 14,45 la salma, sempre scortata da due vigili in
moto della Polizia Municipale, verr condotta alla chiesa
del Rosario dove avranno luogo le esequie religiose.

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