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CAPITOLO I

TEORIA DELLA PIASTRA

R. BARBONI TEORIA DELLA PIASTRA

1.

La piastra

Si consideri la struttura di figura con riferimento ad un sistema di


coordinato con x,y nel piano medio e z
Lx
ortogonale ad esso, positivo verso il
basso. Su una superficie della struttura
Ly
applicato, in direzione z, un carico per
q(x,y)
unit di superficie q(x,y).
Si assumono le stesse ipotesi alla base
x
della teoria delle travi, salvo
ovviamente che le dimensioni L nel
h
piano xy sono dello stesso ordine di
grandezza.
y
z
Dato il piccolo spessore h, il campo di
spostamenti pu essere approssimato con una serie di potenze in z:
M

u
x
y
z
(
,
,
)
=
z m u m ( x, y)

m= 0

m
(1.1)
v ( x , y , z) = z v m ( x , y )
m
=
0

w
x
y
z
(
,
,
)
=
z n w n ( x, y)

n=0

In particolare nella teoria delle piastre di Kirchhoff-Love si assume che


le sezioni inizialmente piane ed ortogonali al piano medio rimangano
piane. Questo implica M=N=1, quindi:
u ( x, y, z) = u 0 ( x, y) + z x ( x, y)

(1.2)
v( x, y, z) = v 0 ( x , y) + z y ( x, y)

w ( x, y, z) = w 0 ( x, y) + zw 1 ( x, y)

le sezioni inizialmente piane ed ortogonali al piano medio rimangano


ortogonali alla linea media. Questo implica xz=yz=0. Quindi:

(1.3)

w 0
w 0
u w

xz = z + x = x + x = 0 x = x

yz = v + w = y + w 0 = 0 y = w 0

z y
y
y

R. BARBONI LA PIASTRA

Pertanto la cinematica semplificata consente di descrivere il campo di


spostamenti in termini di tre incognite cinematiche u0,v0,w0 funzioni solo
delle coordinate nel piano x,y:

(1.4)

w 0 ( x, y)

u ( x, y, z) = u 0 ( x , y) z
x

0 ( x , y)
v( x , y, z) = v 0 ( x, y) z
y

w ( x, y, z) = w 0 ( x , y)

x,u
w

u0

w
x

z,w

Sostituendo le (1.4) nelle relazioni cinematiche (lineari):

(1.5)

u 0 ( x, y)
2 w 0 ( x , y)

(
x
,
y
,
z
)
z
xx
x
x 2

v 0 ( x, y)
2 w 0 ( x , y)

(
x
,
y
,
z
)
=

z
yy
y
y 2

2 w 0 ( x , y)
u ( x, y) v 0 ( x , y)
xy ( x, y, z) = 0
2z
+
y
x
xy

= = = 0
xz
yz
zz

Infine dalle relazioni costitutive, utilizzando le (1.5):

E
xx =
+ yy
1 2 xx

(1.6) = E +
yy
xx
1 2 yy

= G = G u 0 +

xy
xy
y

u 0
2 w 0
2 w0
v 0

+
+
z

y
y 2
x 2
x

E
1 2

v 0
2 w 0
2 w0
u 0

+
+
z

x
x 2
y 2
y

E
=
1 2

2 w0
v 0

2 z
x
xy

che possiamo scrivere in forma abbreviata come:

(1.7)

xx = xx0 + z xx1

yy = yy0 + z yy1

xy = xy0 + z xy1

R. BARBONI TEORIA DELLA PIASTRA

2.

Elemento rappresentativo della piastra

Gli sforzi (1.7) sono noti una volta determinati le sei funzioni xx0, xx1,
yy0, yy1, xy0, xy1. In luogo di tali incognite si introducono delle grandezze
di pi immediato significato fisico, quali forze e momenti. Precisamente:
1. Integrando le (1.7) sullo spessore h, si ha:
h/2

(2.1)

Nx =

h/2

xx dz =

h / 2

( xx 0 + z xx1 )dz = h xx 0

h / 2

ed analogamente:
h/2

(2.2)

Ny =

h/2

yy dz = h yy0

xy dz = h xy0

; N xy =

h/2

h/2

Le (2.1,2), ricordando le (1.6,7), in termini di spostamenti si scrivono:

(2.3)

Eh u 0
v
+ 0
Nx =
2
1 x
y

Eh v0
u 0

N y = 1 2 y + x

u
v
; N xy = Gh 0 + 0
x
y

In similitudine1 possiamo porre:


h/2

(2.4)

Tx =

h/2

h/2
xz

dz ; Ty =

yz

dz

h/2

Notiamo che sulla base delle (1.5) si avrebbe


che xz=yz=0. Ma questo vero al primo ordine.
Considerando un maggior numero di termini
nello sviluppo (1.1) tali sforzi di taglio dipendono
da z2. Dovendo peraltro risultare xz=yz=0 in
z=h/2, detti sforzi hanno landamento di figura e
la loro risultante, in direzione z, non pu essere
trascurata.

dy
dx

x
z

h
y

xx1

yz
1

q(x,y)

yy1 yx1

xz

xy1

Si noti che N e T, pur indicate genericamente come forze, non hanno le dimensioni di una
forza ma di una forza per unit di lunghezza.

R. BARBONI LA PIASTRA INFLESSA

2. Moltiplicando le (1.7) per z ed integrando sullo spessore h, si ha:


h/2

Mx =

(2.5)

h/2

z xx dz =

h / 2

z( xx0 + z xx1 )dz =

h / 2

h3
xx1
12

analogamente:
h/2

(2.6)

My =

h/2

h/2

z yy dz

; M xy =

z xy dz = M yx

h/2

Le (2.5,6), utilizzando le (1.6,7), possono essere scritte in termini di


spostamenti:

(2.7)

2 w 0
2 w 0

M
=

D
+

x
y 2
x 2

2 w 0
2 w 0

+
M y = D
x 2
y 2

2 w 0
M xy = (1 ) D
xy

dove D la rigidezza flessionale della piastra1:


(2.8)

Eh 3
D=
12(1 2 )

Pertanto tra le grandezze iniziali xx0, xx1, e le nuove grandezze introdotte Nx, Mx,
vigono le seguenti relazioni:
Nx
Nx
12
12

xx0 = h ; xx1 = h 3 M x xx = h + z h 3 M x

Ny
Ny

12
12
+ z 3 My
; yy1 = 3 M y yy =
yy0 =
h
h
h
h

N xy
N xy
12
12
+ z 3 M xy
; yy1 = 3 M xy xy =
xy =
h
h
h
h

Si noti che la rigidezza flessionale D della piastra non ha le stesse dimensioni fisiche della
rigidezza flessionale EI della trave dal momento che le integrazioni (2.5,6) sono sullo
spessore h e non sullarea dove agisce lo sforzo.

R. BARBONI TEORIA DELLA PIASTRA

Possiamo allora considerare come elemento rappresentativo di una piastra


quello dato dal piano medio di dimensioni dx,dy, soggetto alle forze N,M,T.
Consideriamo separatamente le sollecitazioni nel piano della piastra date
dalle N e quelle fuori del piano date dalle T ed M.
a)sollecitazioni nel piano

Ny

Nyx

Nxy

dx
Mx +

Nx
z

dy

Tx +

y
Ny +

N y
y

N yx +

N yx
y

M x
dx
x

Tx
dx
x

dy

dy

Figura 1 Piastra Tirata


b)sollecitazioni fuori del piano

Ty

My

Myx

Mxy

dx

Tx
Mx

Mx +

qdxdy
dy

Myx+ ...
y

My+ ...

Ty +

Ty
y

Tx +
M xy +

dy

Figura 2 Piastra Inflessa

M x
dx
x

Tx
dx
x
M xy
x

dx

R. BARBONI LA PIASTRA INFLESSA

3.

Equazioni di equilibrio della piastra inflessa

Supponiamo che non ci siano forze applicate nel piano ma solo forze fuori
del piano che inducono flessione. Dalla precedente figura 2, si ha:
lequilibrio ai momenti intorno allasse y:
M yx
M x
T
dx

dxdy +
dydx Tx + x dx dydx qdxdy
=0

x
y
x
2

ovvero, trascurando i termini di ordine superiore:


M x M yx
+
= Tx
x
y

(3.1)

lequilibrio ai momenti intorno allasse x, in maniera analoga:


M y

(3.2)

M xy
x

= Ty

lequilibrio ai momenti intorno allasse z. Dalla precedente figura 1 si


ottiene quanto gi noto:
N xy = N yx
lequilibrio delle forze in direzione z,
T

Tx

dx dy Tx dy + Ty + y dy dx Ty dy + qdxdy = 0
Tx +
x
y

quindi:
(3.3)

Tx Ty
+
+q=0
x
y

Le (3.1,3) sono tre equazioni di equilibrio nelle cinque incognite Mx, My,
Mxy, Tx, Ty . Nella logica di risolvere le equazioni per risalita vediamo di
ricavare unequazione in termini dei soli momenti.
Eseguendo la seguente operazione:
2 M xy 2 M y Tx Ty
(3,1) (3,2)
2M x
+

+2
+
=
+
x
y
x 2
xy
y 2
x
y

R. BARBONI TEORIA DELLA PIASTRA

ed utilizzando la (3.3) si ha:


2 M xy 2 M y
2 M x
+2
+
= q
xy
x 2
y 2

(3.4)

Sostituendo le (2.7) nella (3.4) ed eliminando lormai superfluo pedice di


w(x,y) w0:
4w
4w
4w
D 4 + 2 2 2 + 4 = q D 4 w = q
x y
y
x

(3.5)

che lequazione della piastra inflessa, espressa in termini di spostamento.


In definitiva si ha una sola equazione differenziale del 4 ordine nella sola
incognita w, cui vanno associate le condizioni al contorno.

Le equazioni (3.1,3) si sarebbero potute ricavare dalle equazioni di equilibrio della teoria
tridimensionale dellelasticit, tenendo conto del piccolo spessore della piastra.
Infatti ricordando lequazione di equilibrio:
xx xy xz
+
+
=0
(a)
x
y
z
moltiplicandola per z, integrando lungo lo spessore e ricordando le (2.4,5):

(b)

M x M xy
+
+
x
y

h/2

h / 2

xz
dz = 0
z

Poich:
h/2

(c)

h / 2

h/2
z xz dz = (z xz ) h / 2
z

h/2

xz dz = Tx

h / 2

la (b) esattamente la (3.1) precedentemente trovata.


Procedendo in modo analogo sulla seconda equazione di equilibrio:
yy xy yz
+
+
=0
(d)
y
x
z
si ha facilmente la (3.2).
Per ottenere lequazione di equilibrio (3.3) si integri la terza equazione:
h/2

zz xz yz
+
+

dz = 0
z
x
y

h / 2
e ricordando le (2.4):
Tx Ty
+
= ( zz )z = h / 2 ( zz )z = h / 2
(f)
x
y
ma, poich (zz) z=h/2 = q e (zz) z=h/2 = 0, la (e) proprio la (3.3).

(e)

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4.

R. BARBONI LA PIASTRA INFLESSA

Condizioni al contorno per piastra inflessa

Sul contorno devono essere date due condizioni che definiscono gli
spostamenti (generalizzati w,) e/o i carichi (generalizzati T,M).
In particolare per piastra rettangolare alcuni possibili tipi di vincolo,
precisati sul lato x=0, sono:
1.Incastro: spostamento e rotazione nulla:
(4.1)

w x =0 = 0

w
x = 0
x =0

x
z
Incastro
y

2.Appoggio (con cerniera): spostamento e momento nullo:

(4.2)

w x =0 = 0

2w
2w

M
D
=

=0
x
0
=
2

y 2 x = 0
x

0
z

Incastro
y

3.Libera: ovvero sono consentiti gli spostamenti e non vi sono forze:

(4.3)

(M x ) x = 0 = (Tx ) x = 0 = (M xy ) x = 0 = 0

0
z

Sotto questa forma le condizioni al contorno


Incastro
sono state discusse da Poisson.
Pi tardi Kirchhoff ha dimostrato che tre
y
condizioni al contorno sono sovrabbondanti e
sono sufficienti due sole condizioni a determinare in modo completo lo
spostamento w. Egli ha dimostrato che le ultime due delle (4.3) possono
essere combinate insieme in una unica condizione ed essere scritte:

(4.4)

2w
2w
(M x ) x = 0 = D 2 + 2 = 0
y x = 0
x

3
3
(V ) = D w + (2 ) w = 0
x 3
x x =0
xy 2 x = 0

Limitiamoci in questa sede a giustificare intuitivamente che la seconda


delle (4.4) equivalente alle ultime due delle (4.3).

R. BARBONI TEORIA DELLA PIASTRA

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Si consideri un tratto del lato x=0 della piastra come costituito da due
elementi di lunghezza dy; se nel primo tratto dy presente un momento (per
unit di lunghezza) Mxy, sul secondo tratto si ha Mxy+(Mxy/y)dy.
R x1 =

M xy dy

dy

dy

(M xy dy)

Rx =

Mxydy
dy
M xy dy +
R x2 =

(M xy dy)
y

M xydy
dy

dy

(M xy dy) dy
y
dy

Il momento Mxydy sul tratto dy pu essere pensato come dovuto a due


forze di intensit Rx1=(Mxydy)/dy a distanza dy; analogamente il momento
sul secondo tratto dato da due forze Rx2=(Mxydy)/dy+(Mxydy)/y.
Nellunione dei due elementi queste forze si compensano, salvo che per il
loro incremento che diviso per dy d una forza di taglio per unit di
lunghezza Qx:
(4.5)

Qx =

R x 2 R x1 M xy M xy M xy M xy
=
+

=
y
y
dy
dy
dy

Procedendo in modo analogo su tutto il lato possiamo concludere che il


momento torcente (per unit di lunghezza) Mxy staticamente equivalente
ad una forza di taglio (per unit di lunghezza) di intensit (4.5).
Le due ultime condizioni (4.3) possono quindi essere compattate in una
sola condizione:
(4.6)

(Vx )x =0 = Tx +

M xy
=0
y x =0

che, utilizzando la (3.1) e la (2.7) si scrive:


(4.7)

(Vx )x =0 = M x
x

+2

M xy
3w
3w
= D 3 + (2 )
y x =0
xy 2
x

= 0
x =0

R. BARBONI LA PIASTRA INFLESSA

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5.

La piastra appoggiata al contorno

Nel caso di piastra rettangolare di lati a,b appoggiata su tutto il contorno,


allequazione nel campo:
x
(5.1)

4w
4w
4w q
+
2
+
=
x 4
x 2y 2 y 4 D

q(x,y)

vanno associate le condizioni al contorno:


y

w x = 0,a = 0

2w
2w

M
=

D
+

=0
2
2
x = 0,a

=
x
0,a

w y = 0,b = 0

2w
2w

=0
M
D
2
2
y = 0,b

x
y

x = 0,b

che sono soddisfatte dallo sviluppo in serie:


M

(5.2)

w(x, y) = w mn sen(
m =1 n =1

M N
mx
ny
)sen(
) w mn s ms n
a
b
m =1 n =1

dove i coefficienti wmn devono garantire il soddisfacimento della (5.1).


Sostituendo la (5.2) nella (5.1):

n
mx
ny
m
w mn ( ) 2 + ( ) 2 sen(
)sen(
) = q(x, y)

b
a
b
a
m =1 n =1
M

(5.3)

Al fine di ottenere un sistema di equazioni algebriche nelle incognite wmn


si pu, in linea di principio, procedere in due modi:
a)sviluppare la funzione nota q(x,y) a secondo membro della (5.3) in una
serie analoga a quella che compare a primo membro1:
M

(5.4)

q(x, y) = q mn sen(
m =1 n =1

M N
mx
ny
)sen(
) q mn s ms n
a
b
m =1 n =1

Metodo questo indicato anche come metodo di Navier

R. BARBONI TEORIA DELLA PIASTRA

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dove:
px
qy
)sen(
)dxdy
a
b
0 0
q pq = a

b
mx
px
ny
qy
)sen(
)dx sen(
)sen(
)dy
sen(
a
a
b
b
0
0

a b

q(x, y)sen(

(5.5)

e poich le funzioni smsen(mx/a) sono ortogonali nel dominio 0,a come lo


sono le funzioni snsen(ny/b) nel dominio 0,b::
se m p
0
s
s
dx
=
;

m
p
0
a / 2 se m = p
a

(5.6)

se n q
0
s
s
dy
=

n
q
0
b / 2 se n = q
b

la (5.5) si scrive:
a b

4
q pq = q(x, y)s p s q dxdy
ab 0 0

(5.7)

Sostituendo la (5.4) nella (5.3):


2
mx
ny

m 2 n 2 q mn
) +( )
)sen(
)=0
w mn (
sen(

a
b
D
a
b

m =1 n =1

(5.8)

che risulta verificata se nullo ogni termine della serie:


m = 1, 2,..., M
m 2 n 2 q mn
=0 ;
w mn (
) +( )
b
D
a
n = 1, 2,..., N
2

(5.9)
da cui:
(5.10)

w mn =

q mn
m 2 n 2
D (
) +( )
b
a

m = 1, 2,..., M
;
n = 1, 2,..., N

Pertanto la soluzione (5.2) del problema si scrive:


(5.11)

w(x, y) =

1 M N
q mn
mx
ny
sen(
)sen(
)

2
D m =1 n =1 m 2 n 2
a
b
( a ) + ( b )

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b)Utilizzando il metodo di Galerkin, ovvero moltiplicando ambo i membri


della (5.3) per spsqsen(px/a)sen(qy/b) ed integrando su tutta larea della
piastra in modo da soddisfare in media lequazione nel campo:
2 a
b

m 2 n 2
+
w
(
)
(
)
s
s
dx
s
s
dy

mn
m
p
n
q

b 0
a
m =1 n =1
0

a b
p = 1, 2,..., M
= q(x, y)s p s q dxdy ;
q = 1, 2,..., N
0 0
M

(5.12)

che, utilizzando le (5.6,7), si scrive:


(5.13)

2
p = 1, 2,..., M
q q
p
w pq ( ) 2 + ( ) 2 pq = 0 ;
b
D
a
q = 1, 2,..., N

Nel caso particolare di carico uniformemente distribuito, q=q0=costante, la


(5.7) diventa:
a
b

4q 0
=
s
s
dxdy
s
dx
s
dy

p
q
p
q
0 0
0 =
ab 0

(5.14)
b
16q 0
4q a
= 0 (1 (1) p (1 (1)q =
; p,q = 1,3,5,...
2
ab p
q
pq

4q
q pq = 0
ab

a b

la (5.10) si scrive:
(5.15)

w mn =

16q 0
D6

1
n
m
mn ( ) 2 + ( ) 2
b
a

; m, n = 1,3,5,...

per cui la soluzione (5.2) si scrive:

(5.15)

N
16a 4q 0 M
w(x, y) =

D6 m =1,3,5 n =1,3.5

mx
ny
)sen(
)
a
b
2
2 a 2
mn m + ( n)
b

sen(

serie questa che converge rapidamente per cui sono sufficienti pochi termini
per avere una sufficiente accuratezza.

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