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Mariologia

TB1030 - Mariologia: La beata Vergine Maria Madre di Dio nel mistero


(cr. 3 - sem. I)
di Cristo e della Chiesa
Obiettivi didattici: Presentare agli alunni la figura e la missione di beata Vergine Maria nel
mistero di Cristo e nella Chiesa, con attenzione speciale ai misteri della fede in Maria
Contenuti delle lezioni: L'importanza, natura e attualit della Mariologia; Maria nella Sacra
Scrittura, nella Patristica, e dal finire dell'et patristica fino al Concilio Vaticano II,
Documenti post-conciliari; approfondimento sistematico: la divina maternit di Maria; Maria
sempre Vergine, Immacolata Concezione; l'Assunzione di Maria; la cooperazione di Maria
alla redenzione; Il culto della Beata Vergine; le apparizioni mariane.
Modalit di svolgimento: Le lezioni frontali e discussione nell'aula.
Modalit di verifica: Esame orale finale.
Bibliografia: DEL GAUDIO, D., Maria di Nazaret. Breve trattato di Mariologia, Citt del
Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2014; FARKASFALVY, D., The Marian Mystery. Outline
of a Mariology, New York, St Paul, 2014; COGGI, R., Trattato di Mariologia. I misteri della
fede in Maria, Bologna, Edizioni Studio Domenicano, 2011; DUCAY, A., La prediletta di
Dio. Sintesi di Mariologia, Roma, Aracne Editrice, 2013.
Introduzione
Maria di Nazaret, il primo amore del mondo1 licona di ogni persona umana, nella
sua interezza. Maria licona del mistero cristiano nella sua interezza; la sintesi di ci che
il Dio trinitario opera per luomo; e nel contempo la sintesi di ci che la creatura resa
capace dal suo Dio2. Maria appare grande agli occhi di ogni credente cristiano, anzi eccelsa,
definit piena di grazia, colma di privilegi. Questi privilegi, mentre la innalzano su tutti gli
uomini e donne, non la estraniano da essi. Maria non una aliena; Lei non una Dea3. Lei fa
parte della nostra umanit, peccatrice e redenta. Maria totalmente relazionata agli uomini,
fatta loro modello e ad essi donata come benefattrice. Maria, pur sempre figlia duomo,
1 Fulton J. Sheen, The Worlds First Love, Ignatius Press, San Francisco 1996 [original
edition 1952].
2 Bruno Forte, Maria, la donna icona del mistero, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI)
20055, 103.
1

sorella universale e madre di una nuova vita per tutti. Perci, Maria una di noi e una per noi.
Avendo la missione di essere Madre del Redentore e Madre degli uomini redenti dal suo
Figlio, Lei per tutti. Basta pensare sua continua intercessione per la Chiesa e per tutti noi.
Maria nata per il servizio dellIncarnazione del Figlio di Dio e della salvezza della umanit
intera. Con Maria dobbiamo essere riconoscenti della grandezza della vocazione umana, cio
di essere figli adottivi di Dio Padre e fratelli e sorelle del suo unico Figlio Ges Cristo.
Conoscere Maria di Nazaret vuol dire entrare nel mistero di una donna che Dio ha posto al
centro della storia della salvezza4, come Madre e Serva del Verbo incarnato, e per tale dono,
divenuta Madre della Chiesa e dellumanit redenta dal suo Figlio. Cos, veniamo conoscere
le radici della nostra fede, lazione di Dio al nostro favore, e il nostro vero destino, secondo il
progetto primordiale di Dio. Cos afferma Vaticano II, nel Lumen gentium: Maria riunisce
per cos dire e riverbera in s i massimi dati della fede (LG 65). Ci significa che
esaminando la persona e lopera della Beata Vergine noi veniamo illuminati sugli aspetti pi
importanti del mistero cristiano. Dunque, veniamo conoscere limmagine pi bella e
completa dellessere persona umana, abbellita dalla grazia di Dio. Non va dimenticato,
inoltre, che Maria per essere licona protologica, antropologica ed escatologica della Chiesa,
stata anche costituita quale Chiesa riuscita5. Lei intimamente unita alla Chiesa dal fatto
che la Chiesa Corpo mistico di Cristo, e Lei genera il Cristo totale, capo e corpo insieme.
Nel Redemptoris Mater, Giovanni Paolo II scrive del legame intimo tra Maria, Cristo e la
Chiesa: Presentando Maria nel mistero di Cristo, il Concilio Vaticano II trova anche la via
per approfondire la conoscenza del mistero della Chiesa. Come Madre di Cristo, infatti,
3 Cf. Francesco Zerrillo, Prefazione, in Daniela Del Gaudio, Maria di Nazaret. Breve
trattato di mariologia, Libreria Editrice Vaticana, Citt del Vaticano 2014, 6.
4 Antonio Ducay, La prediletta di Dio. Sintesi di mariologia, Aracne Editrice, Roma
2013, 9: Maria non constituisce il centro del disegno di Dio esso infatti spetta a Ges
Cristo, che rimanda sempre alla sacra Trinit , ma inserita per volont divina al centro del
disegno. Per questo motivo non possibile conoscere in profondit la verit cristiana se non
si ha una conoscenza ugualmente approfondita della dottrina mariana.
5 Cettina Militello, Chiesa, in S. De Fiores - V. Ferrari Schiefer - S.M. Perrella (edd.),
Mariologia. I Dizionari, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2009, 257-267, citato da Del
Gaudio, cit., 11.
2

Maria unita in modo speciale alla Chiesa, che il Signore ha costituito come suo corpo. Il
testo conciliare avvicina significativamente questa verit sulla Chiesa come corpo di Cristo
(secondo l'insegnamento delle Lettere paoline) alla verit che il Figlio di Dio per opera dello
Spirito Santo nacque da Maria Vergine. La realt dell'incarnazione trova quasi un
prolungamento nel mistero della Chiesa-corpo di Cristo. E non si pu pensare alla stessa
realt dell'incarnazione senza riferirsi a Maria - Madre del Verbo incarnato (RMter 5).
Certamente, il mistero di Maria risulta collegato anche ad altri misteri della nostra fede. Per
cui, necessario esaminare quale sia la natura esatta della trattazione teologica che riguarda
la Beata Vergine.
In questo corso di Mariologia, cercheremo ad approfondire la nostra conoscenza della
vita di fede di Maria, Madre di Dio, Madre della Chiesa, a partire dalla Parola di Dio, e
attingendo dalle risorse della Tradizione vivente della Chiesa, dai concilii, dalla Liturgia,
dagli scritti del Magistero e dai teologi. Studieremo i suoi dogmi, il suo significato per la fede
e per la comunit ecclesiale, nonch il rapporto che i credenti da sempre hanno con Lei anche
mediante il culto liturgico, la piet popolare, e la spiritualit cristiana intesa come stile
mariano da assumere in ordine al Regno di Dio6. Vaticano II, nel Lumen gentium nel capitolo
VIII, chiarisce il ruolo della beata Vergine Maria nel mistero di Cristo e nella Chiesa.
Seguiremo le orme del Vaticano II nel nostro studio perch esso intende illustrare
attentamente sia la funzione della beata Vergine nel mistero del Verbo incarnato e del corpo
mistico, sia i doveri degli uomini redenti verso la Madre di Dio, Madre di Cristo e Madre
degli uomini (LG 54). Come dice Gianni Colzani, nella sua maternit ritroviamo la
certezza della grazia di Dio che risplende nel Signore Ges cos come il fondamento e il
modello della nascita della Chiesa7. Possiamo conoscere Maria solo partendo dal suo Figlio
come dice il Signore che dal frutto conosciamo la natura dellalbero. Ges essendo Figlio di
Dio e Figlio di Maria, ci rivela chi la sua Madre e quale ruolo Ella debba avere nella vita di
ognuno di noi (cf. il dialogo tra il Professore e ragazzo). Daltronde la conoscenza di Maria ci
apre nuovi orizzonti per conoscere il mistero di Dio e della Chiesa rivelato in Ges Cristo. A
proposito la Congregazione per lEducazione Cattolica afferma: La storia della teologia
6 Cf. G. Sll, Storia dei dogmi mariani, LAS, Roma 1981; S. De Fiores, Storia della
mariologia, in Mariologia. I Dizionari, 1162-1177.
7 Gianni Colzani, Maria, mistero di grazia e di fede, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI)
1996, 6.
3

attesta che la conoscenza del mistero della Vergine contribuisce ad una pi profonda
conoscenza del mistero del Cristo, della Chiesa e della vocazione delluomo. Daltra parte, lo
stretto vincolo della beata Vergine con il Cristo, con la Chiesa e con lumanit fa s che la
verit sul Cristo, sulla Chiesa e sulluomo illumini la verit concernente Maria di Nazaret8.
La conoscenza reciproca sulla verit di ambedue poli ci aiuter ad avere una sintesi della
nostra fede. Il teologo cattolico Henri de Lubac scrive: La fede cattolica riassume
simbolicamente nella Vergine Santissima, nel suo caso privilegiato, la dottrina della
cooperazione umana alla Redenzione, offrendo cos come la sintesi o lidea madre del dogma
della Chiesa9.
Lo studio della mariologia deve portare ad una pi intensa conoscenza della personalit e
missione di Maria e cos esso deve stimolare ad una rigorosa spiritualit mariana che veda
nella beata Vergine Maria la madre e guida nellitinerario di conformazione a Cristo nella
Chiesa, un paradigma della teologia cristiana, un modello rivelatore, come afferma il
noto mariologo francese Ren Laurentin10. Lo studio mariologico dovr aiutarci ad avere una
gioiosa relazione con la Madre del Nostro Signore e cos lo Spirito Santo possa risvegliare in
noi le verit della fede della Chiesa e che la gloria di queste verit, risvegliate, diventi
alimento per il cammino personale e per la testimonianza comunitaria11.
Breve storia del trattato di Mariologia:
Dove possiamo collocare la Mariologia in teologia? La Mariologia costituisce un trattato a s,
oppure i problemi mariologici vanno esaminati nel contesto di altre tematiche? San Tommaso
dAquino, per esempio, li esamina allinterno della Cristologia, per vi sono dei temi mariani
che potrebbero essere studiati anche allinterno di altri contesti, come nei trattiati sulla

8 Congregazione per lEducazione Cattolica, La Vergine Maria nella formazione


intellettuale e spirituale (25 marzo 1988), 18: Enchiridion Vaticanum, vol XI, EDB, Bologna
1991, n. 303, 224-225.
9 H. De Lubac, Meditazione sulla Chiesa, Paoline, Milano 1963, 392.
10 Ren Laurentin, Maria, chiave del mistero cristiano. La pi vicina agli uomini perch
la pi vicina a Dio, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 1996, 9-14.
11 Gianni Colzai, cit., 6.
4

Redenzione, sul peccato originale, sulla Chiesa, sullescatologia ecc.12 Nei primi secoli del
cristianesimo la riflessione sul mistero di Maria intrecciata indissobilmente in relazione al
mistero di Cristo Ges, e si inserisce nelle grandi dispute cristologiche e trinitarie che hanno
portato ai Concili dellantichit e allelaborazione dei Simboli della nostra fede. Basando
sulle fonti scritturistiche i primi autori hanno impostato la riflessione su due prerogative
mariane: la maternit divina e la verginit prima e durante il parto13. Queste tematiche hanno
a che fare con il ruolo della Vergine in relazione al piano divino di salvezza preparato da Dio
Padre e realizzato in Cristo per opera dello Spirito Santo.
Gli scritti dei Padri contengono una mariologia implicita, ma molto chiara nei
contenuti. Brevemente, Ignazio di Antiochia, contro i docetisti, presenta Maria come la madre
vergine del Salvatore per sottolineare che la nascita storica di Cristo sia reale. Giustino
paragona Maria ad Eva, madre dei viventi (Eva disobbedienza, Maria - obbedienza; Eva
la morte nella sua stirpe; Maria la vita e salvezza); Ireneo di Lione evidenzia la
partecipazione attiva di Maria allattuazione dellIncarnazione del Verbo, per cui diviene
causa di salvezza per se stessa e per tutto il genere umano (Ad. Haer. III, 18, 1). Tertulliano
sottolinea lunit dei misteri di Maria e della Chiesa, collegandoli alla virginit perpetua,
intesa non solo in senso fisico ma anche spirituale. Nel quarto secolo il Concilio di Efeso
(431) mette il punto fermo sul titolo di Maria, come Madre di Dio, nella disputa tra Cirillo di
Alessandria e Nestorio, divenendo un caposaldo della riflessione patristica contemporanea
(Efrem il Siro; Basilio, Giovanni Crisostomo, Gregorio Nazianzeno, Girolomo, Ambrogio,
Agostino)14. Mentre Ambrogio fa la lettura mariologica alla poesia di Cantico dei Cantici
(rapporto tra Cristo e Maria), Agostino dir che il concepimento virginale di Cristo avvenne
in Maria prima nel suo spirito e poi nel suo grembo (Sermo 215, 1). Egli chiama Maria,
madre delle membra di Cristo perch cooper con la carit alla nascita dei fedeli della

12 Roberto Coggi, Trattato di Mariologia. I misteri della fede in Maria, Edizioni Studio
Domenicano, Bologna 2011, 10.
13 Daniela Del Gaudio, Maria di Nazaret. Breve trattato di mariologia, Libreria Editrice Vaticana, Citt del
Vaticano 2014, 15.

14 Cf. L. Gambero, Maria nel pensiero dei Padri della Chiesa, San Paolo, Cinisello
Balsamo (MI) 1991, 18-20.
5

Chiesa, i quali di quel capo sono le membra (De sancta Virginitate, 6; cit. LG 53). Cos,
Maria conosciuta e venerata come made amatissima.
Il culto verso Maria nella Liturgia si svilupp lungo i secoli. Romano il Melode e
Giovanni Crisostomo hanno contribuito in questa direzione con le loro omelie. Come poi non
ricordare il bellissimo inno Akthistos del V o VI secolo, composto di ventiquattro strofe che
magnificano il mistero dellIncarnazione e della Theotoks. Nel medioevo, la dottrina
mariana trova posto nelle Summe teologiche sempre in relazione alla cristologia e
soteriologia, ossia nelle tematiche antropologiche. In questo periodo cerano le importanti
opere mariologiche di San Bernardo di Chiaravalle, Sant Antonio di Padova (che difende
lAssunzine di Maria in cielo), Alessandro di Hales, San Bonaventura di Bagnoreggio (che
spiega il ruolo di Maria nel piano salvifico). San Bernardino da Siena offre il primo Tractatus
de Beata Virgine, dove sono raccolti i suoi sermoni mariani15. Tommaso dAquino
approfondisce il principio della maternit divina nella linea del pensiero agostiniano16.
In et moderna lo studio del mistero di Maria punta sulle prerogative mariane in senso
controversistico e difensivo a causa del mutato contesto e religioso, specialmente dopo la
riforma di Lutero, Calvino e i loro seguaci. In questo periodo nascono le prime trattazioni
sistematiche esclusivamente dedicate alla mariologia, come per esempio la summa sacrae
mariologiae di Placido Nigido (1602). Il grande teologo gesuita Francesco Suarez ( 1617),
in base alleccelsa dignit della Madre di Dio, affermer la necessit di consacrarle una
trattazione a parte, nella quale tutte le verit che a Lei si riferiscono vengano raccolte in
ununica sintesi. La famosa opera di San Luigi Maria Grignon de Montfort, Trattato della
vera devozione a Maria (1712) e Le glorie di Maria di SantAlfonso Maria de Liguori, del
1750 vengono alla luce, spiegando il rapporto tra Maria, Cristo e il credente.

15 Cf. S.M. Cecchin, Maria Signora Santa e Immacolata nel pensiero francescano. Per
una storia del contributo francescano alla mariologia, PAMI, Citt del Vaticano 2001, 67-97.
16 Tommaso dAquino, Summa Theologiae, III, 35, 4: Avendo la Persona divina assunto
la natura umana fin dallinizio della concezione, chiaro che pu dirsi con verit che Dio
stato concepito ed nato dalla Vergine. Ma proprio per questo una donna chiamata madre di
una persona, perch lha concepita e data alla luce. Dunque, la Beata Vergine deve chiamarsi
veramente madre di Dio.
6

I trattati di Mariologia fioriranno soprattutto nella prima met del XX secolo17, mentre
nella seconda met, anche prima del Concilio, cominciano ad affiorare delle perplessit,
innanzittutto rigurada limpostazione che bisognava darle. In fatti, Vaticano II, ha seguito un
metodo specifico, collocando Maria nella realt ecclesiologica, nel capitolo finale della
Lumen gentium, collegando alla realt escatologica18. La mariologia viene ristrutturata, in tal
modo, sulle fonti originarie (bibliche e patristiche), tenendo conto dei risultati recente
dellesegesi, dellarcheologia, e delle altre scienze storiche, antropologiche ed
ecclesiologiche. Maria vista nel piano salvifico divino, al centro del mistero di Cristo e
della Chiesa.
Prima del Concilio, dal mondo ecumenico cerano le voci opposte verso la teologia
cattolica su Maria, soprattutto dal Protestantesimo. Scrive il teologo protestante Roger Mehl:
[Nella Mariologia cattolica] si raggiungono tutte le eresie del cattolicesimo: il potere
autonomo conferito alla tradizione, il magistero dottrinale arbitrariamente dato al Sommo
Pontefice e ai Vescovi, lequivoco della dottrina del merito, lo sgorgare della grazia unica dal
Padre che si frammenta in grazie particolari, che lasciano alluomo la possibilit di meritare,
la negazione della mediazione unica di Cristo, il misconoscimento della totale incarnazione di
Cristo19. Karl Barth era della opinione che la Chiesa Cattolica, nella dottrina e nel culto della
Vergine Maria, presenta, difende ed esalta se stessa20. Si capisce bene le osservazione di Barth
17 I nomi di alcuni teologi che hanno contribuito a proposito: Yves Congar, Henri de
Lubac, Karl Rahner, Hugo Rahner, Hans Urs von Balthasar, Jean Galot, Cipriano Vagaggini,
Otto Semmelroth, Louis Bouyer, Edward Schillebeeckx ecc.
18 La votazione di 29 ottobre 1963 aveva un risultato in cui cera qualche indicazione del
inserimento dello schema mariano in quello della Chiesa. 1114 in favore del inserimento e
1074 erano in favore di tenere lo schema a parte. Cf. G.M. Besutti, Lo schema mariano al
Concilio Vaticano II. Documentazione e note di cronaca, Marianum-Descle, Roma 1966,
286.
19 Roger Mehl, Du Catholicisme romain. Approche et interprtation, Delachaux-Niestl,
Ginevra 1957, 91.
20 K. Barth, Dogmatique, 1-2, Labor et Fides, Ginevra 1954, 132-33: Il dogma mariano
non nientaltro che il criterio dogmatico deteminante della Chiesa romana, a partire dal
7

perch egli parte da un principio specifico: solo Dio, solo Cristo, solo la grazia, solo la
Scrittura. Qui non c posto n per Maria, n per la Chiesa.
Questo non vuol dire tutti i Protestanti sono opposti alla mariologia. Ci sono risultati
anche positivi usciti dallecumenismo. Un esempio eccellente sarebbe il libro di Max
Thurian, dal monastero ecumenico di Taiz21. Dopo il Concilio ci sono stati studiosi
protestanti che hanno sinceramente cercato di comprendere Maria secondo la Scrittura.
Basileia Schlink, una studiosa delle opere di Lutero su Maria e confessa che lo stesso Lutero
abbia venerato Maria, nel suo magnificat e nelle sue feste. Lei ammette di non aver preso il
posto tra coloro che chiamano Maria beata, ci che la stessa Sacra Scrittura dice22. Leggendo
Lumen gentium su Maria, R. McAfee Brown scrive che mentre i cattolici hanno percorso una
miglia nello stabilire il rapporto teologico su Maria, i protestanti hanno un obligo di andare la
seconda miglia nel aprirsi ad esaminare con i loro fratelli cattolici per comprendere che cosa
dice il Nuovo Testamento sul posto di Maria nella fede cristiana23. Ci sono anche altri studiosi
protestanti che hanno contribuito, ad esempio, John de Satg, J.A. Ross Mackenzie, Stephen
Benko, Arthur Carl Piepkorn.
quale conviene considerare tutte le sue decisioni e da cui dipende tutta la sua esistenza...
proprio nella dottrina e nel culto di Maria che risiede per eccellenza leresia della Chiesa
cattolica romana, e da questa eresia si spiegano benissimo tutte le altre. Nel senso del dogma
mariano la madre di Dio costituisce molto semplicemente il principio, il prototipo e il
vertice dellidea secondo cui la creatura umana collabora (ministerialiter) alla sua salvezza,
sulla base di una grazia preveniente; perci essa costituisce anche molto esattamente il
principio, il prototipo e il vertice della Chiesa stessa.
21 Max Thurian, Maria Madre del Signore immagine della Chiesa, Morcelliana, Brescia
1980. Lautore era subpriore della comunit di Taiz fin dalla sua fondazione in 1940; si
convert al Catolicesimo nel 1988 e divent sacerdote.
22 Basilea Schlink, Mary, the Mother of Jesus, Lakeland 1986, 114-115: When Martin
Luther bids us to praise the mother Mary, she writes, declaring that she can never be
praised enough as the noblest lady and, after Christ, the fairest gem of Christendom, I must
confess that for many years I was one of those who had not done so, although Scripture says
that henceforth all generations would call Mary blessed (Luke 1: 48). I had not taken my
place among these generations.
8

Con ortodossi c una convergenza di fondo con noi. Per questo la loro presenza nel
dialogo ecumenico molto importante, perch essi possano recare un contributo decisivo al
chiarimento e allapprofondimento del senso cristiano della piet mariana.
Le nuove tendenze mariologiche mirano a far comprendere come lo studio del mistero
di Maria debba essere impostato in senso interdisciplinare e interculturale. La Pontificia
Accademia Mariana Internazionale afferma: Oltre che disciplina di raccordo, la mariologia
lo spazio di sintesi: la storia della salvezza, tutta, dalla predestinazione ab aeterno del Verbo
incarnato alla Parousia del Signore, dalla Genesi allApocalisse, si centra e si riassume, in
una certa misura, nella Madre di Ges24. Maria rimane sempre una donna in relazione, sia al
suo Figlio Ges, sia ad ogni persona umana, soprattutto alla Chiesa25.
Attualit della Mariologia:
Il mondo di oggi si sente una gravissima crisi dei valori civili, morali, religiosi, e in
particolare di fede. Il Cardinale Ratzinger, nel suo celebre libro in cui viene intervistato da
Vittorio Messori propone un rimedio che molto efficace a proposito: Un rimedio il cui
prestigio sembra essersi oscurato presso alcuni cattolici, ma che pi che mai attuale. Tale
rimedio ha un nome breve: Maria26.
Come Maria potrebbe essere il rimedio ai mali che lumanit soffre?
23 R. McAfee Brown: Catholics have gone a first mile in trying to re-establish
theological rapport on this issue [on Mary], Protestants have an obligation to go a second
mile in opening themselves to an examination with their Catholic brethren of what the New
Testament says about the place of Mary in the Christian faith (cit. Raniero Cantalamessa,
Mary, Mirror of the Church, The Liturgical Press, 1992, 131)
24 Pontificia Academia Mariana Internationalis, La Madre del Signore: memoria,
presenza, speranza. Alcuni questioni attuali sulla figura e la missione della beata Vergine
Maria, PAMI, Citt del Vaticano 2000, 27.
25 S.M. Perrella, Maria persona in relazione nel magistero dei Vescovi di Roma: da
Paolo VI a Benedetto XVI, in Theotkos 18 (2010), 167-225.
26 V. Messori - J. Ratzinger, Rapporto sulla fede, Paoline, Cinisello Balsamo (MI) 1985,
104.
9

1. Si sente, sul piano dottrinale, un oscuramento della coscienza di fede nei riguardi
della divinit di Ges. Per, la Beata Vergine pu farci tornare alla vera fede perch Lei
venerata come Madre di Dio. Questa breve formula riassume tutta la dottrina cristologica
(Ges vero Dio e vero uomo). Chi nega la maternit divina di Maria, cade in qualche eresia
antica condannata dalla Chiesa, come Docetismo, Adozianismo, Nestorianismo, Monofisismo
ecc. Inoltre, non difficile costatare come laddove si indebolita la devozione alla Beata
Vergine Maria si pure indebolita la fede nella divinit di Ges.
2. Sul piano esistenziale, vi un pericolo di cadere in un eccessivo astrattismo per
quanto riguarda la vita di fede. Linsistenza sullo studio esegetico critico per conoscere che
cosa gli Evangelisti pensassero di Ges, invece di portare gli studiosi allincontro personale
con la persona di Ges, possano diventare scettici e cos perdere la fede oppure indebolirla.
Anche qui, Maria pu aiutarci a restaurare quella devozione allumanit di Cristo, che
soprattutto san Bernardo in poi, ha illuminato la vita di fede. Questa devozione
necessariamente collegata, con vincolo indissolubile, alla devozione mariana: Ave corpus
verum, natum de Maria Virgine. Lei che ha dato alla luce questa umanit di Cristo, lha
avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia (cf. Lc 2, 7), e che secondo una pia tradizione,
stato deposto nelle sue braccia quando venne schiodato dalla croce (XIII stazione, via crucis).
Il santo Rosario, il compendio del Vangelo, diventa anche quello dei misteri di Maria27.
3. Tra i fenomeni pi preoccupanti del nostro tempo vi la crisi della donna. Oggi la
verginit e la maternit vengono ignorate oppure disprezzate. La conseguenza di questa
mutata mentalit rischiano di essere catastrofiche per la Chiesa. Il sinodo straordinario sulla
famiglia sta in atto in questi giorni (5-19 ottobre 2014). Le congregazioni delle suore, le
vergini consacrate, le buone madri cristiane hanno sempre avuto un ruolo di primaria e
decisiva importanza. Una Chiesa senza suore, persone consacrate, senza madri cristiane non
sarebbe pi la Chiesa che noi conosciamo, che ci ha dato tanti santi testimoni della verit
della nostra fede. Ebbene, Maria ci aiuta a superare la difficolt mettendo davanti a noi questo
fatto singolare: la persona creata pi nobile e pi eccelsa di tutto luniverso una donna che
Vergine e Madre28.

Capitolo I
27 Giovanni Paolo II, Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae (16 ottobre 2002),
spec. capitolo II.
10

Maria nellAntico Testamento

LAntico Testamento parla di Maria Santissima? Maria stata annunciata nellAT? Ci sono
due posizione estremi tra gli studiosi cattolici.
-

Nulla nellAT riguarda Maria. Gli scrittori sacri veterotestamentari non intesero

parlare di lei.
Maria presente lungo tutto lAT, perch tutte le figure parlano di lei in un modo
o in un altro. Pseudo Barnardo afferma che tutta la Scrittura parla di Maria
(Sermo 3, in Antiphonam Salve Regina, PL 184, 1069).

Dal quale punto di partenza possiamo trovare un accordo questi due estremi? Un non
credente potrebbe al massimo ammettere che Maria di Nazaret sorta dal popolo e
dallambiente culturale dIsraele. Invece un credente non potr negare che tutte le Scritture
sono orientate verso Ges Cristo. Siccome Maria indissolubilmente legata a Cristo e ha un
ruolo di primo piano nellIncarnazione, naturale che nel preparare la venuta di Ges, lAT
metta in luce in vari modi la figura di Maria, sua madre. Perci, dobbiamo iniziare a riflettere
sul senso dellAT perch esso una preparazione alla rivelazione di Cristo e il suo Vangelo.
Il testo di Scrittura pu essere compreso in senso letterale che inteso direttamente e
prima di tutto dallautore. Questo senso pu essere proprio o metaforico, cio figurato (es.
uomo ride; il prato ride). Oltre al senso letterale c quello tipico, che riguarda non pi le
parole, ma le cose: esso si ha quando delle cose o dei fatti, riferiti nella Scrittura secondo
lintenzione di Dio, Autore principale, significano insieme unaltra verit pi alta e nascosta.
In altri termini: le realt diventano figura di altre realt note solo a Dio e a coloro a cui Dio
vorr rivelarle. Cos si dice, ad esempio, che il passaggio del Mar Rosso figura del nostro
battesimo, che Adamo figura (tipo) di Cristo, Eva, la madre di tutti i viventi, figura di
Maria, la madre di tutti i viventi in Cristo. C ancora un terzo senso in cui la Scrittura
potrebbe essere compresa, detto senso pieno (sensus plenior) o profetico. Questo senso non
era percepito ancora dallautore umano, almeno chiaramente, ma era inteso da Dio, Autore
principale della Sacra Scrittura. Esso viene colto da noi quando leggiamo il teso biblico alla
luce della rivelazione successiva.

28 V. Messori - J. Ratzinger, Rapporto sulla fede,, 93-113; R. Coggi, Trattato di


Mariologia, 13-15.
11

Qui si trova la risposta alla domanda posta allinizio: lAT parla di Maria? Se s, dove e in
che modo? Vaticano II, in Lumen gentium la spiega sinteticamente:
I libri del Vecchio Testamento descrivono la storia della salvezza, nella quale lentamente viene
preparandosi la venuta di Cristo nel mondo. Questi documenti primitivi, come sono letti nella
Chiesa e sono capiti alla luce dell'ulteriore e piena rivelazione, passo passo mettono sempre pi
chiaramente in luce la figura di una donna: la madre del Redentore. Sotto questa luce essa viene
gi profeticamente adombrata nella promessa, fatta ai progenitori caduti in peccato, circa la
vittoria sul serpente (cfr. Gen 3,15). Parimenti, lei, la Vergine, che concepir e partorir un
Figlio, il cui nome sar Emanuele (cfr. Is 7, 14; Mt 1,22-23). Essa primeggia tra quegli umili e
quei poveri del Signore che con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza. E infine con lei,
la figlia di Sion per eccellenza, dopo la lunga attesa della promessa, si compiono i tempi e si
instaura la nuova economia , quando il Figlio di Dio assunse da lei la natura umana per
liberare l'uomo dal peccato coi misteri della sua carne (LG 55).

Con questa precisazione, ora possiamo trovare almeno tre testi che annunciano Maria
(Gen 3, 15; Is 7, 14; Mi 5, 2-3).
1. Genesi 3, 15: il Protovangelo:
Io porr inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccer la
testa e tu le insidierai il calcagno.
Genesis 3:15 kai. e;cqran qh,sw avna. me,son sou kai. avna. me,son th/j
gunaiko.j kai. avna. me,son

tou/ spe,rmato,j sou kai. avna. me,son tou/ spe,rmatoj auvth/j auvto,j sou
thrh,sei kefalh,n kai. su.
thrh,seij auvtou/ pte,rnan

12

Fin dallinizio della storia della salvezza si parla della figura di una Donna che come
aurora foriera di luce, porter al mondo il Messia che liberer dalla schiavit29. Il brano che
va sotto il nome di Protovangelo, annuncia alluomo caduto nel peccato un Redentore, come
segno di speranza e di misericordia. Contemporaneamente, esso anche annuncia la madre del
Messia, la donna che sar eterna nemica del demonio, avversario dellumanit, dal cui seme
nascer colui che abbatter per sempre questo antico avversario30. La stirpe della donna
vincer sulla stirpe del serpente? Cio il bene vincer sul male? Il testo non lo dice subito,
perch i verbi schiacciare e insidiare sono per la verit espressi dallunico verbo ebraico
shuf. In tal senso parlerebbe della lotta senza indicare il vincitore. Nemmeno ci si potrebbe
basare sulle rispettive posizioni della testa sotto il calcagno sia una posizione di inferiorit.
Infatti, in Gen 49, 17 si conferisce a Dan, capo di una trib di Israele, lonore di essere un
serpente che morde il cavallo al calcagno ottenendo cos la vittoria, poich il cavaliere cade
allindietro. La lotta testa-calcagno umiliante per la testa me anche pericolosa per il
possessore del calcagno.
La speranza sta nella posizione delluomo che sta in piedi e in continuo dialogo con Dio a
differenza del serpente. Dio si preoccupato delluomo, e cos dimostra la sua misericordia
preparando le tuniche di pelle con le quali riveste Adamo e Eva (Gen 3, 21), mentre maledice
il serpente. Vedendo tutta la storia di salvezza, questo brano, essendo in primo oracolo, indica
verso il trionfo del bene sul male.
Ma chi che vince il serpente? La donna oppure la sua stirpe? La stirpe indica il
senso collettivo mentre il serpente che rappresenta il diavolo uno solo. I LXX hanno
tradotto la stirpe con sperma, che neutro, mentre chi schiaccer la testa al serpente
indicato dallautos, cio, egli, al maschile. Il senso quindi apertamente messianico: il
vincitore del demonio sar il Messia, discendente della donna. Chi questa donna? Eva o
Maria? Ci sono opinioni varie. Jean Galot fa la sintesi delle posizioni: Eva designata in
senso letterale. Per Maria intesa implicitamente, ed forse questo il senso pi importante,
poich la vittoria sul serpente che interessa lautore sacro31.
2. Isaia 7, 14: La profezia dellEmmanuele:
29 D. Del Gaudio, Maria di Nazaret, 24.
30 Cf. S. De Fiores, Maria e il mistero del male, a cura di S.M. Perrella, Ancora, Roma
2013.
13

Pertanto il Signore stesso vi dar un segno. Ecco: la vergine concepir e partorir un figlio,
che chiamer Emmanuele.
dia. tou/to dw,sei ku,rioj auvto.j u`mi/n shmei/on ivdou. h`
parqe,noj evn gastri. e[xei kai.
saiah 7:14

te,xetai ui`o,n kai. kale,seij to. o;noma auvtou/ Emmanouhl

Il profeta Isaia aveva ricordato al re Acaz che la salvezza sta nella fede nel Signore: Se non
crederete, non avrete stabilit (7, 9). Propone al re di chiedere un segno, ma Acaz si rifiuta di
chiederlo (poich ci lo obbligherebbe a cambiare i suoi piani). Comunque, Isaia dice che il
Signore stesso gli dar un segno.
Chi sarebbe questo personaggio? Il figlio Acaz, Ezechia oppure qualcuno altro?
Secondo la Bibbia di Gerusalemme (nella nota), in questa nascita regale, Isaia intravede al di
l delle circonstanze presenti, un intervento di Dio in vista del regno messianico definitivo.
La profezia dellEmmanuele sorpassa quindi la sua realizzazione immediata e legittimamente
levangelista (Mt 1, 23; 4, 15-16) e poi tutta la tradizione cristiana, vi hanno riconosciuto
lannunzio della nascita di Cristo. Dunque, il segno dato ad Acaz secondo il senso letterale
immediato la nascita di Ezechia, ma nel senso pieno o profetico, gi intravisto dallo stesso
profeta, la nascita del Messia.
Inoltre, quale senso dato alla parola vergine, in ebraico almah? Ancora, la Bibbia
di Gerusalemme nella nota cos prosegue: La traduzione greca porta la vergine, precisando
cos il termine ebraico almah, che designa sia una giovane sia una donna appena sposata,
senza esplicitare ulteriormente. Ma il testo dei Settanta un testimone prezioso
dellinterpretazione giudaica antica, che sar consacrata dal Vangelo: Mt 1, 23 trover qui
lannunzio della concezione verginale di Cristo. Perci, anche il testo dellAT debba essere
interpretato nel senso pieno o profetico. Anche qui per vi sono degli autori che vedono il
senso forte della parola vergine contenuto nel testo di Isaia letto secondo il senso letterale
immediato. Essi insistono sul fatto che la parola almah implicherebbe sempre, almeno
indirettamente, la verginit32. Cos, il testo di Isaia 7, 14, secondo il senso pieno, ma forse

31 J. Galot, LImmacule Conception, in Maria, vol. 7, Beauchesne, Parigi 1964, 28-32,


citato da R. Coggi, Trattato di Mariologia, 25.
14

anche secondo il senso letterale immediato, si riferisce al Messia e al suo concepimento e


nascita da una vergine. Maria quindi certamente implicata33.
3. Michea 5, 1-4: La partoriente di Betlemme:
E tu Betlemme di Efrata, cos piccola per essere tra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscir
colui che deve essere il dominatore in Israele; le sue origini sono dallantichit, dai giorni pi
remoti. Perci Dio li metter in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorir;
e il resto dei tuoi fratelli ritorner ai figli di Israele. Egli sar l e pascer con la froza del
Signore, con la maest del nome del Signore suo Dio. Abiteranno sicuri perch egli allora
sar grande fino agli estremi confini della terra, e tale sar la pace...
Questo testo fu scritto una trentina danni dopo quello di Isaia che abbiamo
esaminato, e con buona probabilit si riferisce ad esso: colei che deve partorire lalmah di
Isaia, anche se qui non si fa cenno alla verginit. Il testo dice sul Messia molte cose
interessanti, che si riflettono ovviamente sulla madre. Innanzitutto afferma che egli nascer a
Betlemme. Poi dice che le sue origini sono dallantichit, dai giorni pi remoti. Questo pu
rimandare alla dinastia di Davide, ma forse vi si pu vedere anche un riferimento al
discendente della donna di Gen 3, 15. Possiamo anche intravedere secondo il senso pieno
lorigine eterna del Verbo dal Padre. Il messia sar anche un re pastore, che porter la pace.
Per quanto riguarda infine la madre, notiamo lespressione solenne con cui viene indicata:
Colei che deve partorire. La madre appare associata alla dignit del Messia.
Ren Laurentin, a proposito dei tre brani citati fa tre interessanti osservazioni:
a) La posizione di regina-madre nella corte orientale: una posizione pi importante,
legata allonore e alla posizione del monarca.
b) Le civilt orientali divinizzavano i loro re. Pur avendo confutato dalla Bibbia per i
re della terra, essa fu ripresa ed applicata al figlio di Davide. Questa figliolanza
prende dimensioni trascendenti nel Salmo 2, 7 e nel salmo 110, 3. A questo figlio di
Davide si d persino il titolo di Dio (Is 9, 5; Ps 45, 7).

32 Si veda, la trattazione di J.L. Bastero de Eleizalde, in Maria, Madre del Redentore,


Edizioni Universit di Navarra, Pamplona 2004, 90-92.
33 R. Coggi, Trattato di Mariologia, 26-27.
15

c) Nelle profezie si trascurano il ruolo del padre. Soltanto la madre presa in


considerazione (cf. Gen 4, 1 e 25, dove Eva attribuisce la generazione a Dio: Ho
acquistato un uomo dal Signore... Dio mi ha dato una prole).
Quindi nelle tre profezie, c qualche cenno verso la concezione verginale.
Simboli e Figure dellAT e Maria
Coloro che vedono Maria dappertutto nellAT, si riferiscono anche alle molte figure che vi si
possono trovare di lei, o in senso tipico o certe analogie.

Maria primeggia tra i poveri del Signore i quali con fiducia attendono e ricevono da

lui la salvezza: anawim YHWH (LG 55).


Maria, eccelsa figlia di Sion (Sof 3, 14-18), che significa che la vocazione della

Vergine ha una dimensione ecclesiale, proprio come prefigurata da tale immagine.


Maria, il roveto ardente (Es 3, 2), che arde e non si consuma, simbolico della
verginit di Maria nel concepimento e nel parto. Nei vespri del 1 gennaio leggiamo
questa antifona: Come il roveto che Mos vide ardere intatto, integra la tua

verginit, Madre di Dio...


Il vello di Gideone (Gdc 6, 37-38), che riceve la rugiada dal cielo come Maria
ricevette dal cielo il Figlio: Hai compiutoo le Scritture quando in modo unico sei
nato dalla Vergine; come rugiada sul vello sei disceso a salvare luomo (Vespri del 1

gennaio).
LArca dellAlleanza (Es 25, 10-22) era il segno della presenza di Dio. Maria il
Tempio vivo del Dio fatto uomo. LArca era di legno incorruttibile: il corpo di Maria
fu preservato dalla corruzione del sepolcro. LArca fu trasferita nel Tempio di Dio (1
Cr 15, 3ss; 16, 1-2). Salmo 132 canta dellArca. Nelle Litanie lauretane Maria

invocata come Arca dellAlleanza.


La Sposa del Cantico dei Cantici. Lo Sposo le dice: Tutta bella tu sei, amica mia, in
te nessuna macchia (Ct 4, 7). La liturgia della festa dellImmacolata Concezione cos
adatta il testo a Maria: Tutta bella sei, o Maria; la colpa originale non ti ha sfiorato.
Un altro brano: chi costei che sorge come laurora? (Ct 6, 10). Maria laurora

che precede il vero sole, Ges.


Il giardino chiuso e la fontana sigillata (Ct 4, 12), sono simboli della verginit di

Maria.
La sapienza (Pr 8, 22-36). La sapienza talvolta personificata come nel passo
indicato. Numerosi testi neotestamentari vi vedranno il Figlio di Dio, Sapienza

16

incarnata. La Liturgia adatta questo testo anche a Maria, in quanto unita nel pensiero
divino alla Sapienza incarnata e predestinata da tutta leternit a esserne la Madre.
Numerosi personaggi, sopratutto le donne dellAT sono visti come prefigurazione di
Maria.

Sara, la madre di Isacco. Il Signore le dice: C qualche cosa di impossibile presso il


Signore? (Gen 18, 14). LAngelo dice a Maria: Nulla impossibile a Dio (Lc 1,

37).
Abramo: Nostro Padre nella fede. Maria, nostra madre nella fede, perch lei ha
creduto come Abramo e di pi: perch creduto che lei essendo una vergine concepir;
doveva offrire in sacrificio il suo figlio sullaltare della croce, come Dio ha chiesto da
Abramo, ma glielo ha risparmiato. In Abramo tutte le famiglie sono benedette; Maria

diventa la causa della nostra salvezza (Ireneo, cf. LG 58).


Anna, madre di Samuele, ringrazia Dio per il dono della maternit con un cantico che

un anticipo del Magnificat (cf. 1 Sam 2).


Giuditta taglia la testa a Oloferne (Gdt 13) e le lodi che il popolo le rivolge per questa
vittoria: Benedetta sei tu, figlia, davanti al Dio altissimo pi di tutte le donne che
vivono sulla terra, e benedetto il Signore Dio che ha creato il cielo e la terra e ti ha
guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. Davvero il coraggio che ti ha
sostenuto non sar dimenticato dagli uomini, che ricorderanno per sempre la potenza
di Dio (Gdt 13, 18-19); Elizabetta elogia Maria dicendo: Benedetta tu fra le donne e

benedetto il frutto del tuo grembo! (Lc 1, 42).


Ester, la regina sposa del re Assuero, che intercede per la salvezza del suo popolo e la
ottiene; figura dellonnipotente intercessione di Maria.

Fra tutte le prefigurazioni di Maria, quella che pi realizza il senso tipico vero e proprio la
persona di Eva, secondo il parallelismo Eva-Maria che sar sviluppato da SantIreneo.

Capitolo II: Maria nel Nuovo Testamento


Nel NT troviamo narrato storicamente il compimento delle promesse messianiche che
ci presentavano la Donna, Vergine-Madre del Messia, consentendoci di identificarla
precisamente con Maria di Nazaret34. A proposito dei testi mariani del NT, Ignace De La
34 Cf. D. Del Gaudio, op. cit., 31; A. Valentini, I testi mariani di Paolo, Marco, Matteo e
Luca 1, 46-55, in E. Dal Covolo - A Serra (edd.), Storia della mariologia, 1. Dal modello
17

Potterie osserva che, Ci che conta non labbondanza dellinformazione, ma la profondit


e la ricchezza che vi sono contenute. Queste non si scoprono subito, mediante una lettura
rapida e superficiale, ma soltanto attraverso unanalisi prolungata e approfondita. Diviene
sempre pi chiaro che Maria presente e che essa gioca un ruolo capitale nei momenti
decisivi dellevento della salvezza35. Andiamo in modo cronologico. Secondo gli studiosi
Paolo abbia scritto la lettera ai Galati prima dei vangeli.
San Paolo
Nella lettera di San Paolo ai Galati 4, 4-5 leggiamo:
a - Quando venne la pienezza del tempo Dio mand il suo Figlio, (figliolanza)
b - nato da donna, nato sotto la legge, (legge)
b1 - per riscattare coloro che erano sotto la legge, (legge)
a1 - perch ricevissimo adozione a figli (figliolanza)
Coggi presenta il chiasmo nella affermazione di Paolo. Come affermano gli studiosi, questo
testo una testimonianza preziosissima che pu essere definita una mariologia in germe36
perch presenta il mistero di una donna totalmente inserito in un disegno cristologicotrinitario-ecclesiale e posto a garanzia delleffettiva libert dei figli di Dio37.
Secondo Georg Sll, dal punto di vista dogmatico di Gal 4, 4 il testo
mariologicamente pi significativo del Nuovo Testamento anche se la sua importanza non fu
pienamente avvertita da certi teologi di ieri e di oggi. Con Paolo ha inizio laggancio della
mariologia con la cristologia, proprio mediante lattestazione della divina maternit di Maria
e la prima intuizione di una considerazione storico-salvifica del suo significato38.

biblico al modello letterario, 29-77.


35 I. De La Potterie, Maria Nel mistero dellalleanza, 15.
36 A. Serra, Galati 4, 4: una mariologia in germe, in Theotkos 1 (1993), 7-25.
37 A. Valentini, Maria secondo le Scritture, EDB, Bologna 2007, 31.
38 G. Sll, Storia dei dogmi mariani, LAS, Roma 1981, 31.
18

R. Laurentin afferma che tutta unantropologia della donna compiuta da Dio, in


quanto Maria il compimento del popolo eletto, il momento critico in cui partorisce il suo
Dio e diventa la Chiesa39. Paolo sembra esclusivamente voler sottolineare labbassamento
del Figlio di Dio, che diventa un uomo nato da donna, anche se alcuni autori cattolici vi
vedono espressa la concezione verginale.
San Marco
Gli accenni di san Marco su Maria sono due:
3, 31-33: Chi mia madre e chi sono i miei fratelli? Chi fa la volont di Dio mio fratello, e
sorella e madre.
Lannuncio dellarrivo della madre e dei fratelli viene dato a Ges, il quale risponde
che la sua famiglia pi vasta, e che ci che conta non il sangue o la parentela, ma
lobbedienza alla volont di Dio. Infatti la sua madre pi di altro aveva compiuto e compiva
la volont di Dio, e qui stava la sua grandezza, pi che nella maternit puramente biologica.
In questo senso spirituale ella era pi veramente e pi autenticamente madre.
6, 3: Non costui il capentiere, il figlio di Maria?
Qui Marco dice il carpentiere, e non il figlio del carpentiere. Possiamo intuire che
lespressione di Marco fa pi attenzione alla nascita verginale di Ges.
San Matteo
Nei suoi primi due capitoli, Matteo tratta degli avvennimenti dellinfanzia di Ges.
Secondo il Laurentin, lidea sottintesa quella di una nuova creazione, una creazione
secondo lo Spirito, presente al di sopra delle acque in Gen 1, 140. Lo Spirito viene pure su
Maria per la nuova creazione in Mt 1, 18 e 20. Questa doppia menzione dello Spirito Santo su
Maria acquista la sua portata in riferimento non solo a Gen 1, 1, ma anche ad altri testi (Sal
104, 30; Is 44, 3-4). Tuttavia, nei primi due capitoli di S. Matteo la Vergine non ha nessun
rilievo. Giuseppe il personaggio di primo piano. lui che riceve il messaggio. Maria
soltanto oggetto del concepimento per opera dello Spirito Santo. Matteo non dice niente della
parte attiva che essa ha potuto prendere a questa manifestazione dello Spirito, n della sua

39 R. Laurentin, Maria nella storia della salvezza, Marietti, Torino 1972, 45.
40 R. Laurentin, Maria nella storia della salvezza, 24.
19

grazia, n delle sue virt. Essa soltanto il luogo del mistero che si riassume nel nome dato al
Messia: Emmanuele, Dio con noi.
Latteggiamento di Giuseppe viene interpretato in modo diverso dagli studiosi. Se alcuni
interpretano che Giuseppe aveva grandi dubbi perch Maria non gli ha detto nulla, laltra
interpretazione sostiene che Maria avrebbe subito detto tutto a Giuseppe, e il dubbio di
questultimo non avrebbe avuto per oggetto la natura del concepimento di Maria, ma la
propria idoneit ad accoglierla come sua sposa. Il Laurentin scrive: Il senso letterale sarebbe
dunque questo: Giuseppe non ha voluto prendere per moglie colei che era stata loggetto di
questo intervento miracoloso di Dio. Per questo, egli giusto, e non lo sarebbe stato se il suo
proposito fosse stato di sottrarre alla legge una donna adultera. Allo scrupolo di Giuseppe
langelo risponde in termini che bisognerebbe tradurre cos: Non aver paura di prendere
Maria per sposa... Difatti, sebbene il bambino che ella ha concepito sia dallo Spirito Santo...
sei tu il chiamato a dargli il nome di Ges (1, 20-21)41.
San Luca
Luca lautore del NT che parla pi dettagliamente di Maria, mettendola al primordine nella
storia della salvezza. I primi due capitoli sullinfanzia di Ges sono ricchi di riferimenti
allAT. Per Luca, Maria il modello puro e perfetto del credente, della persona che fonda la
sua vita sulla grazia di Dio e che accoglie la sua Parola con una disponibilit totale e
contempla su di essa. Va da Elisabetta e proclama le meraviglie divine nel Magnificat,
medita sulle cose che dicono del Bambino nel Tempio, e soffre anni dopo quando Ges si
smarisce. Infine, serbava tutte queste cose nel suo cuore (Lc 2, 51).
Lannunciazione: Rallegrati, piena di grazia: il Signore con te (1, 28). il saluto
dellangelo a Maria, che pi letteralmente dovrebbe essere tradotto: Rallegrati, o ricolma del
favore divino (kecharitomne), il Signore con te. Il racconto dominato dalle tematiche
dellelezione e dellalleanza. I principali eventi evocati sono il patto del Sinai, la dimora di
Dio con il suo popolo e la promessa davidica del re Messia, tutti elementi fondamentali del
patto di Dio con Israele. Il brano si pu strutturare in tre sezioni:
Queste parole dellangelo richiamano immediatamente quelle del profeta Sofonia (3,
14-17), rivolte alla figlia di Sion, alla quale annunciata la liberazione, la venuta del Messia.
Gioisci, figlia di Sion, esulta, Israele, e rallegrati con tutto il cuore, figlia di Gerusalemme...

41 R. Laurentin, Maria nella storia della salvezza, 25.


20

Il Signore re dIsraele nel tuo seno... Il Signore tuo Dio nel tuo seno, Salvatore potente.
Lespressione nel tuo seno o nelle tue viscere (in ebraico bekirebk) ritorner ancora nelle
parole dellangelo rivolte a Maria: Concepirai nel tuo seno un figlio e lo darai alla luce (v.
31). Il rimando alla parola del profeta indica larrivo del re Messia, che sar Dio stesso.
Maria rimane turbata da queste parole, ma langelo la rassicura: non deve temere nulla
per lintervento di Dio. C qui anche una somiglianza con il non temere Sion di Sof 3, 16.
Langelo spiega il contenuto di questo intervento: Maria concepir il Messia atteso da Israele,
colui che avrebbe governato in eterno la casa di Davide secondo le promesse di Dio. Qui il
riferimento centrale allidentit messianica del bambino. Per indicarla, Gabriele fa
riferimento sia alla promessa fatta a Davide di un regno sempiterno (2 Sam 7, 12, Quando i
tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciter un tuo discendente
dopo di te, uscito dalle tue viscere, e render stabile il suo regno), sia alla profezia di Isaia
7, 14, che le sue parole indicano indirettamente (ecco, la vergine concepir).
Allora Maria disse allangelo: Come avverr questo? Non conosco uomo (v. 34).
Maria era promessa sposa di Giuseppe. Che senso allora potrebbe avere la sua risposta non
conosco uomo? Indica veramente il proposito di verginit dalla parte di Maria, come stato
interpretato nella Chiesa almeno da S. Agostino in poi? Lespressione non conoscere nel
linguaggio biblico indica la mancanza di rapporto con laltro sesso, che include lesperienza
fisica insieme a quella spirituale. Secondo il Laurentin, La pratica della verginit era in uso
pressso gli esseni, e la troviamo molto diffusa fin dalla prima generazione cristiana. Infine
Maria era spiritualmente in condizione di essere allavantguardia di questa scoperta42.
Dunque, attraverso le parole della Vergine Maria abbiamo gi il quadro di una personalit
decisa e forte, che dimostra di sapere il fatto suo e non teme di dialogare con Dio, il quale
risponde con benevolenza alle obiezioni razionali di Maria per assicurarle che concepir in
modo del tutto eccezionale, per mezzo dello Spirito Santo43.
Le rispose langelo: Lo Spirito Santo scender su di te e la potenza dellAltissimo ti
coprir con la sua ombra. Perci colui che nascer sar santo e sar chiamato Figlio di Dio
(v. 35).44 Molti studiosi hanno visto nella prima parte di questo versetto una stretta affinit
con Esodo 40, 34-35: Allora la nube copr la tenda del convegno e la Gloria del Signore
42 R. Laurentin, La Vergine Maria, Paoline, Roma 1983, 56.
43 R. Laurentin, I Vangeli dellinfanzia di Cristo, Paoline, Roma 1985, 555-56.
21

riemp la dimora. Mos non pot entrare nella tenda del convegno perch la nube dimorava su
di essa e la Gloria del Signore riempiva la dimora. Durante il pellegrinaggio dIsraele per il
deserto, questo fenomeno della nube manifestava il suo carattere sacro, perch indicava la
gloria di Dio che riempiva la tenda. In modo simile la potenza dellAltissimo coprir con la
sua ombra Maria. Di conseguenza, come la gloria di Dio riempiva nei tempi passati la tenda
avvolta dalla nube, cos adesso il grembo di Maria raggiunto dalla potenza dellAltissimo sar
la dimora del Santo Figlio di Dio.
Dopo queste precisazioni, Maria non ribatte pi e, senza chiedere curiosamente altri
particolari, senza aggiungere nessun se o ma, accetta la volont di Dio con assoluta
disponibilit, con le parole, Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai
detto (v. 38).45 A Dio che la sceglie, Maria risponde espropriandosi totalmente del suo essere
per appartenere soltanto a Lui. Le sue parole, ripetute allinfinito da quanti, come Maria, si
mettono al servizio del Signore, risultano ancora oggi latto pi immediato e pi bello di

44 Ignace de la Potterie usando unaltra traduzione del versetto 35, sostiene la rivelazione
della verginit nel parto. Perci colui che nascer santo sar chiamato Figlio di Dio. Il
nascere santo, ove laggettivo santo qualifica la nascita, implica lassenza di
contaminazione del sangue che rende impura la donna (cf. Lv 12, 2. 5; 18, 19). Cos quando
langelo dice che il bambino nascer santo indica che il parto sar verginale. Cf. I. De la
Potterie, Il parto verginale del Verbo Incarnato, in Marianum 45 (1984), 127-174.
45 Bastero de Eleizalde interpreta questo versetto in due parti: a) Ecco la serva del
Signore: questa parte costituisce la definizione che Maria d di se stessa. il terzo nome che
questa narrazione attribuisce alla Vergine. Il primo le fu imposto dagli uomini (Maria), il
secondo le fu assegnato da Dio (Piena di grazia), il terzo fu scelto da lei stessa ed quello da
lei preferito (Serva del Signore), che ha sapore veterotestamentario, come quello usato da
Anna (1 Sam 1, 11), Ester (4, 17), Mos (Gs 14, 7), Giosu (24, 29), Davide (1 Re 8, 26),
come pure collettivamente Israele (Ne 1, 6). Cos Maria appartiene agli anawim del Signore.
b) avvenga di me secondo la tua parola indica il libero s al concepimento umano del
Figlio di Dio. Qui si radica la grandezza del fiat di Maria, che fu essenzialmente un atto di
fede e di obbedienza, che colloca Maria nel cuore stesso della storia della salvezza. cf. J.L.
Bastero de Eleizalde, Maria, Madre del Redentor, ed. Universit di Navarra, Pamplona 2004,
141-142.
22

offerta di se stessi a Dio sommamente amato46. Le parole di Maria evocano lantica formula
di consenso del Patto: Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo! (Es 19, 8). Come rileva
Giovanni Paolo II nella Redemptoris Mater: La fede di Maria nellannunciazione d inizio
alla Nuova Alleanza (n. 14).
La Visitazione:
Nellepisodio della Visitazione balza agli occhi laccostamento che S. Luca fa tra Maria e
lArca dellAlleanza (2 Sam 6, 1-11; 1 Cr 15, 1-16, 2). LArca e Maria salgono attraverso il
paese di Giuda: nel primo caso c la gioia del popolo, nel secondo c la gioia di Elisabetta.
Nel primo c la esultanza di Davide, nel secondo c lesultanza del Battista. Davide
esclama: Come potr venire a me larca del Signore? (2 Sam 6, 9). Elisabetta esclama: A
che debbo che la Madre del mio Signore venga da me? (Lc 2, 43). Larca rimase tre mesi in
casa di Obed-Edom (2 Sam 6, 11). Maria rimase tre mesi in casa di Elisabetta (Lc 2, 56).
Maria come larca dellAlleanza, perch racchiude nel suo grembo il vero Figlio di Dio.
Vedendo Maria, Elisabetta esclam a gran voce: Benedetta tu fra le donne e benedetto il
frutto del tuo grembo. Questa esaltazione di Maria sempre nella luce di Ges. Il chiamare
Maria Madre del mio Signore implica non soltanto il suo aspetto regale e messianico, ma
anche indica che egli Dio. Perci, Madre del Signore quindi equivalente a Madre di
Dio.
Maria chiamata beata perch ha creduto nelladempimento delle parole del
Signore: la prima beatitudine del Vangelo: la beatitudine della fede. Ed rivolta a Maria, la
prima credente cristiana. anche lultima beatitudine che compare nel vangelo di Giovanni:
beati quelli che credono pur senza aver visto! (Gv 20, 29). Cos, il lieto annunzio, si
racchiude entro la beatitudine della fede.
Nel Magnificat, Maria dimostra che cosa Lei ha visto con lo sguardo della fede. Dio
disperde i superbi e innalza gli umili e poveri, i quali si gloriano in Dio solo. Mentre il mondo
fa grande spazio per i ricchi e potenti e i poveri vanno emarginati, Dio capovolge la
situazione. Beati voi, che siete poveri, perch vostro il regno di Dio (Lc 6, 20). I ricchi

46 B. Forte, Maria, la donna icona del mistero, 77: Nella Vergine Madre, che accoglie
nella fede la sorprendente iniziativa dellEterno, offerto densamente lintero mistero
cristiano, rivelato ai poveri e compiuto in essi e per essi. Conosco una congregazione
religiosa delle suore, che conclude la preghiera prima dei pasti con queste parole di Maria.
23

non accolgono i doni di Dio e conservano solo le loro ricchezze materiali. Davanti al dono di
Dio, Ges, rifiutato dai ricchi e accolto dai poveri, loro e largento sono stati infinitamenti
svalutati, per cui come se si fossero arrugginiti (Gc 5, 3).
Beato Paolo VI, in Marialis cultus esalta la bellezza del Magnificat: Questo canto
la preghiera per eccellenza di Maria, il canto per eccellenza dei tempi messianici, nel quale
confluiscono lesultanza dellAntico e del Nuovo Israele, poich - come sembra suggerire
SantIreneo nel cantico di Maria conflu il tripudio di Abramo che presentiva il Messia (cf.
Gv 8, 56) e risuon, profeticamente anticipata, la voce della Chiesa... Infatti il cantico della
Vergine, dilatandosi, divenuto preghiera di tutta la Chiesa in tutti i tempi (n. 18). Dio
soccorre il suo popolo con la sua misericordia. La loro vera beatitudine sta nella loro fede in
Dio solo. Il frutto della fede lumilt, che rende belli agli occhi di Dio ed motivo di
grandezza anche davanti agli uomini. Il Magnificat esprime, quindi, la serenit interiore di
Maria che esterna con schiettezza e slancio del cuore la sua gioia nel canto che la Chiesa
ripete ogni giorno proprio come sintesi del ringraziamento che il nuovo popolo di dio eleva a
Colui che , oggi e sempre, il Salvatore del mondo.
La nascita di Ges:
Maria offre al mondo un figlio, il suo primogenito, come la sorgente della gioia e
della pace. Maria lo avvolge in panni e adagia in un presepio il Salvatore che i pastori
riconoscono da questo segno. Il legame tra Ges e Maria inseparabile.
Molti studiosi, antichi e modeni hanno visto nelle parole di San Luca qualche cenno
sul parto verginale e miracoloso. Luca dice: Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo
avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia (2, 7). la madre stessa che d alla luce il
figlio senza aiuto di alcuno, lei che subito lo accudisce, con la massima naturalezza e
semplicit. Come poteva trattarsi di un parto normale? Dalla parte sua, Maria meditava,
metteva a confronto (symballo), le parole che aveva sentito e le cose che aveva visto,
penetrando sempre pi nel mistero da cui era avvolta.
La presentazione al tempio:
Maria offre il suo figlio al Signore. Simeone, mosso dallo Spirito Santo, rivolge a
Maria le parole su Ges e su di lei. Secondo Simeone, il bambino sar il segno di
contraddizione poich alcuni lo accetteranno, e altri lo rifiuteranno. La madre sar trafitta
dalla spada del dolore, in quanto associata al destino del figlio. Un destino crudele per il

24

figlio previsto e la madre parteciper in quel martirio. Maria la Vergine offerente


(Marialis cultus, n. 20).
Il ritrovamento di Ges fra i dottori del tempio: Durante il pellegrinaggio a Gerusalemme,
allet di dodici anni, Ges rimane nel tempio allinsaputa dei genitori, i quali lo cercano
angosciati per tre giorni. Alla fine lo trovano fra i dottori del tempio, mentre ascoltava e li
interrogava, e i dottori ammiravano la sua intelligenza e le sue risposte. Alla domanda della
madre sul suo comportamento, chiesta con tanta umilt, Ges risponde che il suo primo
obligo di dare una priorit assoluta al suo stare presso il Padre, superando i legami della
famiglia terrena. Maria e Giuseppe fanno fatica e non comprendono la sua nuova prospettiva
di distacco. Tornati a casa, Maria custodiva tutti questi fatti nel suo cuore (Lc 2, 51).
La Pentecoste (At 1, 13-14):
Maria stava con i discepoli di Ges a Gerusalemme, al centro della Chiesa primitiva,
implorando con le sue preghiere il dono dello Spirito Santo, che laveva gi adombrata
nellAnnunciazione (LG 59). Maria, con la sua presenza orante (MC 18), sostiene
limpegno della Chiesa.
Giovanni Paolo II scrive: Al centro del percorso di gloria del Figlio e della Madre il
Rosario pone, nel terzo mistero glorioso, la Pentecoste, che mostra il volto della Chiesa quale
famiglia riunita con Maria, ravvivata dalleffusione dello Spirito, pronta per la missione
evangelizzatrice. La contemplazione di questo, come degli altri misteri gloriosi deve portare i
credenti a prendere coscienza sempre pi viva della loro esistenza nuova in Cristo, allinterno
della realt della Chiesa, unesistenza di cui la Pentecoste costituisce la grande icona47.
Questa immagine della Chiesa orante attorno a Maria rispecchia ancora pi nella
preghiera composta da Giovanni XXIII per implorare laiuto sui lavori del Concilio:
Rinnova nella nostra epoca i prodigi come di una novella Pentecoste, e concedi che la
Chiesa Santa, riunita in unanime, pi intensa preghiera attorno a Maria, Madre di Ges, e
guidata da Pietro, diffonda il Regno del Salvatore divino, che Regno di verit e di giustizia,
di amore e di pace.
San Giovanni
Giovanni non usa il nome Maria neppure una volta (in Luca 12 volte). Tuttavia la
duplice menzione della presenza della Madre di Ges alle nozze di Cana (2, 1-11) e sotto la
47 Giovanni Paolo II, Rosario Virginis Mariae, n. 23.
25

croce (19, 25-27) della pi grande importanza nella storia della salvezza. Giovanni impiega il
procedimento letterario di inclusione nel riguardo di Maria, allinizio del ministero
pubblico di Ges e alla fine. Con Maria iniziata quellora di Ges che si trova il suo
compimento sulla croce. La madre era presente e in tutte le due volte viene chiamata donna
da Ges (2, 4; 19, 26). Mentre a Cana si ha il primo segno, sul Calvario tutto compiuto.
Alle nozze di Cana, il ruolo di Maria fondamentale. Essa menzionata prima di
Ges e con tutta probabilit Ges venne invitato con i suoi discepoli proprio perch cera sua
madre, lamica della famiglia. Maria dice a Ges: non hanno vino e non non c vino.
Questo indica la sua attenzione ai dettagli materiali, ma soprattutto la delicatezza del suo
cuore e la sua innata compassione... Mentre, secondo i Vangeli sinottici la maggior parte dei
maracoli di Ges sono provocati dalla sua piet per gli infelici, per cui il Maestro
commosso nelle viscere, qui si potrebbe dire ch egli impara da sua Madre a commuoversi;
in ogni caso la compassione di Maria che stata allorigine del primo fra tutti i segni di
Ges48.
Maria teneva nel suo cuore il grande mistero dellincarnazione e al tempo stesso il
risveglio dei riccordi di quei fatti meravigliosi che accompagnarono il concepimento e la
nascita del suo Figlio. Maria era sicura che Ges poteva fare dei prodigi. Non forse venuta
lora per mettere in opera il suo credito divino, e precisamente per aiutare delle persone care,
di condizioni modeste, che stanno per essere sommerse dalla confusione per questo
imprevisto incidente che comprometteva la loro ospitalit49.
Ges risponde: Donna, che vuoi da me? Non ancora giunta la mia ora (Gv 2, 4).
Lespressione la mia ora viene riferita dalla quasi totalit degli studiosi allora della
passione. Essa potrebbe anche essere interpretata come lora della manifestazione. Maria
invece di rispondere a Ges, dice ai servitori: Qualsiasi cosa vi dir, fatela (v. 5). Leffetto
del prodigio il risveglio della fede dei discepoli, i quali credettero in lui che aveva cos
manifestato la sua gloria (2, 11). Si tratta della gloria come dellUnigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verit (1, 14). Questa gloria del Verbo incarnato fu manifestamente per
la prima volta grazie allintervento di sua Madre.
48 C. Spicq, Il primo miracolo di Ges dovuto a sua Madre, in Sacra Doctrina 69-70
(1973), 125-144, qui, 127-128.
49 Ibid., 129.
26

Maria sotto la croce:


Ges disse all madre: Donna, ecco tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco tua
madre! E da quellora il discepolo la prese con s (19, 25-27).
La presenza di Maria sotto la croce rappresenta il punto culminante della sua
associazione alla missione salvifica di Cristo. La passione di Ges diventa in Maria una compassione. Lappellativo donna sembra indicare che levangelista vede qui un atto che supera
la semplice piet filiale: la proclamazione della maternit spirituale di Maria, Nuova Eva, ai
credenti rappresentati dal discepolo prediletto. La donna della Genesi che schiaccer la testa
al serpente e la donna di Apocalisse che lotta contro il serpente antico (12, 9) sono
rispecchiati in Maria50. Ancora una grandiosa inclusione: la donna allinizio e la donna alla
fine della Bibbia, come pure allinizio e alla fine del vangelo di Giovanni, lultimo e pi
spirituale dei vangeli.
Sul Calvario sta Nuovo Adamo, la Nuova Eva e la Nuova Umanit. Maria avrebbe
indicato il suo assenso alla parola del nuovo Adamo, con un sguardo e un cenno di capo, e poi
egli rivolge la parola a Giovanni. La scena di Annunciazione somiglia a questa. L, angelo
Gabriele aspetta il s di Maria e avviene lincarnazione, il concepimento e la nascita del
Figlio di Dio; qui invece, Ges aspetta lassenso di Maria, per prendere Giovanni come il suo
figlio, e Giovanni la prende non soltanto nella sua casa ma la fece entrare nella sua vita. Cos
inizia la nuova umanit. Da qui nascono il culto e la devozione mariana.
In conclusione, con P. A. Serra possiamo dire: Fin dallAntico Testamento la figura e la
missione di Maria sono avvolte dalla penombra degli oracoli profetici e delle istituzioni di
Israele. Alle soglie del Nuovo Testamento ella sorge allorizzonte della storia salvifica come
sintesi ideale dellantico Popolo di Dio (cf. immagine della Figlia di Sion) e come madre di
50 Della donna di Apocalisse ci sono varie interpretazioni. Essa potrebbe essere, nel
doppio senso letterale, Maria e la Chiesa; per alcuni, Maria nel senso letterale e la Chiesa nel
senso tipico; per gli altri, la donna la Chiesa nel senso letterale primario e Maria nel senso
secondario; ancora per gli altri, la Chiesa in senso esplicito e Maria in senso implicito.
Comunque, secondo A. George, Abbiamo dunque tre immagini sovrapposte: Eva, Maria, la
Chiesa. La Chiesa, Popolo di Dio, in primo piano. Per, dal punto di vista mariano, ci
significa che si vede in Maria colei che incarna e che rappresenta per eccellenza il Popolo di
Dio, la fraternit di tutti i discepoli di Ges: A. George, Marie dans le Nouveau Testament,
Descle, Paris 1981, 140.
27

Cristo Messia. Poi, a mano a mano che Cristo, sole di giustizia (Ml 3, 20) avanza sul
firmamento dellalleanza nuova, Maria ne segue la traiettoria come serva e discepola del suo
Signore, in un crescendo di fede. Al punto culminante, che il mistero pasquale, Cristo fa di
sua madre la madre di tutti i suoi discepoli di ogni tempo. Da quellora la Chiesa
apprende che Maria appartiene ai valori costitutivi del proprio Credo51.
Capitolo III: Maria nella Tradizione della Chiesa
I Padri in genere hanno elaborato la loro riflessione su Maria a partire dai dati biblici (talvolta
anche dagli scritti apocrifi), e nellambito del discorso della salvezza e sullannuncio
cristiano. Essi non si sono occupati di Maria in modo sistematico; hanno sviluppato aspetti
della sua figura nella misrua in cui il discorso teologico lo richiedeva, e cos facendo hanno a
poco a paco ideato il linguaggio adatto ad esprimere la dignit e la bellezza della madre di
Dio. Nellinsieme, i Padri tracciano una figura mariana coerente con il progetto di Dio,
imperniata sullincarnazione del Verbo. In questo processo ha un ruolo importante il concilio
di Efeso (431), in quanto lattribuzione netta del titolo di Madre di Dio (Theotkos) a Maria
caratterizza tutta la dottrina mariana, che si sviluppa successivamente a partire da questo
dogma52.
Il periodo patristico pu essere diviso in quattro parti. Iniziamo con lesame della prima.
1. Dallinizio dellet patristica alla fine del II secolo
S. Ignazio di Antiochia (107) il primo Padre dellantichit a parlare di Maria.
Contro il docetismo e lincipiente gnosticismo, egli afferma decisamente la maternit divina e
la verginit; la vera maternit di Maria la garanzia della verit dellincarnazione.
Egli esorta i Tralliani: Tappatevi le orecchie se qualcuno vi parla di Ges Cristo in modo
diverso da noi: egli della stirpe di Davide, egli da Maria; egli veramente nacque, mangi e
bevve, veramente fu perseguitato sotto Ponzio Pilato, veramente fu crocifisso e mor,
veramente risuscit dai morti (Ai Tralliani 9: PG 5, 681).
Agli Efesini egli scrive: Rimane occulta al principe di questo mondo la verginit di Maria e
il suo parto, come pure la morte del Signore: tre clamorosi misteri che si compirono nel
silenzio di Dio (Agli Efesini 19: PG 5, 660).
51 P.A. Serra, Bibbia, in Nuovo Dizionario di Mariologia, 301-302.
52 Antonio Ducay, La prediletta di Dio, 81.
28

Nella riflessione di S. Ignazio, basate sulla Sacra Scrittura, la concezione e il parto appaiono
legati al Verbo incarnato, alla sua vera umanit, in relazione con il genere umano. Il mistero
della verginit appare strettamente legato con altri misteri custoditi nel silenzio di Dio.
S. Giustino: ( 165): vede il Nuovo Testamento come il compimento dellAntico
Testamento. In questo contesto, la verginit di Maria il compimento della profezia di Isaia
(7, 14). Giustino era il primo a istituire il parallelismo tra Eva e Maria. Egli afferma che la
vita deve ritornare per la stessa strada dalla quale era entrata la morte.
Nel Dialogo con Trifone, egli scrive: Egli si fatto uomo dalla Vergine affinch per quella
via dalla quale ebbe principio la disobbedienza provocata dal serpente, per quella stessa via
essa fosee annientata. Eva, infatti, quando era ancora vergine e incorotta, concep la parola
del serpente e partor disobbedienza e morte. Invece Maria, la Vergine, accolse fede e gioria
quando langelo Gabriele le rec il lieto annunzio che lo spirito del Signore sarebbe venuto su
di lei e che la Virt dellAltissimo lavrebbe adombrata, e per questo motivo il Santo nato da
lei sarebbe Figlio di Dio; rispose: Mi avvenga secondo la tua parola (Lc 1, 38).
S. Ireneo ( ca. 200): vescovo di Lione, giustamente ritenuto da molti come il
padre della mariologia. Egli vede tutta la storia della salvezza ricapitolata in Cristo; in
questa ricapitolazione la antitesi, Adamo-Cristo ha una importanza fondamentale; con essa
compare anche quella di Eva-Maria. Lincarnazione ricapitola tutto in Cristo, il che
comporta che gli elementi viziati dalla caduta sono radicalmente rinnovati. Cristo nato una
Vergine, rinnova Adamo, formato da terra vergine, la croce rinnova lalbero del paradiso e
Maria rinnova Eva. Si compie in tal modo, un percorso inverso rispetto a quelle delle origini,
che va verso il bene (recirculatio) e riapre alluomo la strada della salvezza. Questa
ricirculatio conveniente perch come ci che legato non pu essere slegato se non si
ripercorrono in senso inverso le piege del nodo, cos la carne stessa che aveva peccato in
Adamo doveva essere ricapitolata. Dallalbero della croce rinasce la salvezza perduta
nellalbero del Paradiso e ci avviene con la cooperazione di Maria: Ci che Eva aveva
legato per la sua incredulit, Maria lha sciolto per la sua fede. Per Ireneo, Maria dunque
collabora attivamente alla salvezza; affiancata a Cristo sin dallinizio. Secondo Ireneo, non
erano stati i Padri a rigenerare il Figlio, ma questo a rigenerare loro per il vangelo di vita.
Perci, Luca iniziando la genealogia del Signore, la port fino ad Adamo53.
Attigendo anche ad altri passi di S. Ireneo possiamo presentare il quadro seguente:
53 Ireneo, Contro le eresie, III, 22: PG 7, 958-960.
29

Eva

Maria

- Vergine decaduta

- Vergine che ricapitola Eva

- Vergine sedotta dallangelo ribelle

- Vergine evangelizzata dallangelo fedele

- Vergine disobbediente

- Vergine obbediente

- Vergine causa di morte

- Vergine causa di salvezza

per se e per il genere umano


- Vergine condannata

per se e per il genere umano


- Vergine avvocata di Eva

Giustino e Ireneo esplicitano un elemento dello sviluppo dottrinale, mettendo in risalto il


significato di Maria nel piano della salvezza.
2. Dalla fine del II secolo al Concilio di Nicea (325)
Origene ( 253): emergono nettamente tre argomenti mariani: il concepimento
verginale, la divina maternit e la verginit perpetua. Egli difende il concepimento verginale
contro il pagano Celso, dicendo si tratta un fatto storico. Si dice Origene abbia usato anche il
titolo Madre di Dio a Maria; per ci sono dei dubbi sullautenticit dei testi. Il punto su cui
egli per insiste maggiormente quello della perpetua verginit di Maria; Maria ai suoi
occhi il modello della vita femminile, come Ges lo di quella maschile: Io credo
raggionevole che la primizia della purezza casta degli uomini sia Ges, delle donne Maria:
non sarebbe infatti pio ascrivere ad altra che a lei la primizia della verginit54. Secondo
Origene, Maria la vergine predetta di Isaia, santa nel corpo e nellanima; la vergine che ha
concepito cristo ed vergine perpetua che non ha conosciuto uomo n prima n dopo la
generazione del figlio. Secondo Origene, i fratelli di Ges sono figli di un precedente
matrimonio di Giuseppe (cf. In Luc 7). Maria Panagia (Tutta santa)55, capostipite della
ricerca del Verbo nella Chiesa; ma linterpretazione che egli fa di alcuni brani della Scrittura
introduce una certa imperfezione in Maria. Non avrebbe compreso le parole di Ges ritrovato
nel Tempio perch la sua fede era ancora imperfetta; anche sotto la croce Maria sarebbe stata
54 Origene, Commento a Matteo, X, 17: PG 13, 877.
55 Cf. Scholia in Lucam, I: PG 17, 330: Questo primo riferimento allespressione Tutta
Santa non , secondo H. Crouzel, di sicura autenticit (cf. SC 87, 45). Ad ogni modo,
commentando abbondantemente sulle parole di Elisabetta, egli anche considera Maria
santificata dalla presenza in lei del Verbo.
30

assalita dal dubbio e dallo scandalo. Per Origene, la spada che le avrebbe trafitto il cuore,
predetta da Simeone, consiste proprio in questo smarrimento56.
Tertulliano ( dopo il 220): uno dei primissimi scrittori cristiani di lingua latina. Nella sua
dottrina mariana egli ritorna sul parallelismo-antitesi Eva-Maria, di cui lode la fede
esaltandone il significato salvifico. Egli afferma chiaramente la concezione verginale di
Maria, ma dice che il suo fu un parto normale (nega cio la verginit nel parto), forse anche
nega la verginit dopo il parto (afferma che Maria ebbe altri figli). Nega poi la perpetta
santit di Maria (cf. Mc 3, 33, quasi come un ripudio di Maria). Comunque, nel contesto del
docetismo, che attribuiva Cristo solo un corpo apparente, Tertulliano conia quella stupenda
affermazione: La carne di Cristo la cerniera della salvezza!, per dire che lincarnazione
del Verbo rende nostro vero fratello il Salvatore, come uno che ha operato la nostra
redenzione dal di dentro. (Nella ultima parte della vita Tertulliano si lascia guidare dalle idee
di Montano).
3. Dal Concilio di Nicea al Concilio di Efeso (431)
S. Atanasio (373): Il vescovo di Alessandria, difende la divinit del Verbo,
consostanziale al Padre. Ispirandosi di Magnificat nella sua Omelia, egli elogia Maria:
Veramente la tua anima magnifica il Signore e il tuo spirito esulta in Dio tuo salvatore: in
futuro ti loder per tutta leternit ogni generazione... Te loda Adamo, chiamandoti madre di
tutti i viventi. Te loda Mos, contemplandoti come arca della nuova alleanza, da ogni parte
rivestita doro. Davide ti acclama beata, dichiarandoti citt del gran Re, citt del Dio degli
eserciti. Anche in futuro ti loderanno tutte le generazioni umane.
In Maria, Atanasio vede tutte le virt, modello innanzitutto nel campo ascetico: Maria era
una vergine pura, di animo equilibrato... Amava le opere buone... Non desiderava essere vista
dagli uomini... Pregava Dio da sola a solo... Non gridava, e stava attenta a non sparlare di
alcuno e a non ascoltare altri dir male di altri... Non si inquietava; non invidiava; non si
vantava, ma era umilissima; non aveva alcuna malvagit nel cuore... Ogni giorno avanzava e
56 Nel commento alla scena della Croce indica: Che pensare, che mentre gli apostoli
rimanevano scandalizzati, la madre del Signore fu preservata dallo scandalo? Se anche lei
non sub lo scandalo durante la passione del Signore, Ges non mor per i suoi peccati. Ma se
tutti hanno peccato e sono privati della gloria di Dio e se tutti sono giustificati e riscattati
dalla sua grazia (Rom 3, 23), ebbene, anche Maria in quel momento fu soggetta allo
scandalo: Hom XVII, 6-7.
31

progrediva... In luogo di pani visibili si riforniva delle parole di verit; al posto del vino
teneva gli insegnamenti del Salvatore e in quelli si dilettava... Ecco limmagine della
verginit! E di fatto Maria fu tale (Id., Sulla verginit).
S. Efrem ( 373)
Fu denominato la cetra dello Spirito Santo. Canta in modo impareggiabile la santit di
Maria, la sua verginit, senza macchia.
Tu solo (o Ges) e tua madre siete di una bellezza che supera tutti: perch in te non c
macchia alcuna e nessuna ombra in tua madre.
Maria comunque doveva progredire nel cammino della fede, che non fu esente da prove e da
dubbi.
Ges appare prima a Maria: Come Maria fu presente al primo miracolo, cos ebbe le
primizie della resurrezione dagli inferi.
I Padri Cappadoci: Basilio ( 379) insiste sulla verginit di Maria;
Gregorio Nazianzeno afferma la sua divina maternit: Se uno non crede che Maria
santissima Madre di Dio (Theotkos), escluso dalla divinit. Maria tutta santa, vertice
di perfezione.
Gregorio Nisseno: utilizza lanalogia tra il parto verginale di Maria e la generazione eterna
del Verbo come argomento contro le dottrine ariane.
Non corruppe la verginit di Maria; non indusse alcuna passione, nascendo eternamente dal
Padre, come il Verbo.
Epifanio di Salamina (403):
Difende la verginit perpetua di Maria
Maria la Vergine per eccellenza
Vi fu mai qualcuno che osasse nominare Maria Santissima senza aggiungervi di
proprio il titolo di vergine? Con tali appellativi si sogliono indicare le qualit
personali. A ogni giusto infatti fu attribuito un nome che a lui conveniva. Ad Abramo
fu dato il titolo di amico di Dio, n esso potra mai venire meno. Giacobbe ebbe il
soprannome di Israele... Cos Maria Santissima detta la Vergine: mai tale nome
le sar mutato (Contro le eresie, 78, 6).

32

Per quanto riguarda la fine terrena di Maria, nella lettera ai Cristiani di Arabia egli
scrive: n la morte di Maria, n se essa sia morta, n se sia stata seppellita, s se non
sia stata seppellita... La Scrittura ha mantenuto un silenzio completo a causa della
grandezza del prodigio, per non colpire con uno stupore eccessivo lo spirito degli
uomini. Per parte mia, non oso parlarne. Conservo tutto ci nel mio pensiero e
taccio.
Giovanni Crisostomo (407):
Maternit divina
La sua verginit perpetua
La sua collaborazione alla salvezza.
deficienze sul piano della santit personale:
Maria chiese il miracolo alle nozze di Cana per riceverne la gloria lei dai commensali.
Questa idea non fu contestata al suo tempo.
In Occidente:
S. Zeno di Verona (372):
Grande difensore della verginit perpetua di Maria: O grande mistero! Maria
concep, Vergine incorrotta; dopo la concezione, Vergine partor; dopo il parto,
Vergine rimase.
Egli precisa che la Vergine ha concepito per divino intervento del Figlio suo, e la
concezione sarebbe avvenuta attraverso lorecchio, per controbilanciare la colpa di
Eva, che proprio attraverso udito era stata sedotta dal serpente (il parallelismo MariaEva; Maria-Chiesa).
S. Ambrogio (397):
La verginit al centro del suo interesse.
Come modello per la vita monastica e della consacrazione verginale al Signore.
Maria il modello dellassoluta perfezione per tutti i cristiani, ma soprattutto per
quanti si consacrano a Dio nella verginit.

33

Ella era vergine non solo di corpo, ma anche di mente, e non fals mai, con la
doppiezza, la sincerit degli affetti. Umile di cuore, riflessiva, prudente, non loquace,
amante dello studio divino, non riponeva la sua speranza nelle instabili ricchezze, ma
nella preghiera dei poveri. Assidua al lavoro, modesta nel parlare, cercava come
giudice dei suoi pensieri non luomo, ma Dio. Non offendeva nessuno, era
caritatevole con tutti, rispettava i pi anziani, non invidiava gli uguali... amava la
virt (Le Vergine, 2, 7: PG 16, 209).
Verginit nel parto: come la porta chiusa (Ezek 44, 1ff): Il profeta aggiunge poi di
aver visto edificare, su un altissimo monte, una citt con molte porte, una delle quali
chiusa; e il Signore mi disse: questa porta sar chiusa e non si aprira, e nessun uomo
passer per essa... Nobile porta Maria, che era chiusa e non si apri. Pass per essa
Cristo senza aprirla... La verginit la porta chiusa, il giardino cintato, la fonte
sigillata (Leducazione della vergine, 52-59: PL 16, 319-321).
Maria sotto la Croce: La madre mirava con occhio pietoso le piaghe del Figlio, dal
quale sapeva che sarebbe venuta la redenzione del mondo. Stava ritta, offrendo uno
spettacolo non dissimile da quello di lui, mentre non temeva chi lavesse uccisa. Il
Figlio pendeva dalla croce, la madre si offriva ai persecutori. Se lavesse fatto anche
solo per essere abbattuta prima del Figlio, gi sarebbe lodevole il suo affetto materno,
per il quale non voleva sopravvivere il Figlio...: Ambrogio supera la gran lunga
tradizione greca che parlava del dubbio davanti alla morte.
Parallelismo Maria-Chiesa: Ben a ragione Maria sposa, ma vergine, perch essa
limmagine della Chiesa, che senza macchia, ma anche sposa. Ci ha concepito
verginalmente dallo Spirito e verginalmente ci d alla luce, senza un lamento
(Commento a S. Luca, 2, 7: PL 15, 1635-36).
Riferito a Lumen gentium 63: La Madre di Dio figura della Chiesa, come gi
insegnava santAmbrogio, nellordine cio della fede, della carit e della perfetta
unione con Cristo.
S. Agostino (430): il pi citato dal Vaticano II.
Maternit divina di Maria
Verginit prima del parto, nel parto e dopo il parto come dati che appartengono alla
fede.
34

Maria emise un vero e proprio voto di verginit prima dellAnnunciazione.


Santit personale: per lonore che si deve al Signore non voglio che si faccia alcuna
questione quando si tratta di peccati (La natura e la grazia 42: PL 44, 267).
Riguardo peccato originale: mentre Pelagio sosteneva assenza del peccato originale in
tutti, e perci perfetta santit di Maria. Maria sarebbe un caso di perfetta santit che
per accessibile a tutti. Agostino risponde con particolare acume che il caso di Maria
uneccezione, che ha come spiegazione un intervento particolare della grazia di Dio.
Secondo Giuliano di Eclano, se il peccato originale trasmesso per generazione,
Maria sarebbe consegnata al diavolo per la condizione della sua nascita.
Riguardo peccato originale in Maria, egli scrive: Quanto a Maria, noi non la
consegniamo affatto in potere del diavolo in conseguenza della sua nascita; tuttaltro,
poich sosteniamo che questa conseguenza viene cancellata dalla grazia della
rinascita (Opera incompiuta contro Giuliano, 4, 122: PL 45, 1418). La risposta
sintetica, non del tutto chiara.
Per Giuliano lImmacolata concezione non pi un privilegio unico, bens la sorte
comune di tutti i cristiani.
Per Agostino, il dominio della grazia cancella il peccato originale.
S. Agostino a proposito della maternit spirituale di Maria nei nostri riguardi scrive:
Maria stata lunica donna a essere insieme madre e vergine, tanto nello spirito quanto
nel corpo. Spiritualmente per non fu madre del nostro capo, cio del nostro Salvatore,
dal quale piuttosto ebbe la vita, come lhanno tutti coloro che credono in lui; anche lei
una di questi, ai quali si applica giustamente il nome di figli dello sposo (cf. Mt 9, 15).
invece senza alcun dubbio madre delle sue membra, nel senso che ha cooperato mediante
lamore a far s che nella Chiesa nascessero i fedeli, che formano le membra di quel capo
(La santa verginit, 6,6). Lultima frase citata in LG 53.
S. Agostino cos sottolinea il fatto che anche la Chiesa come Maria, vergine e madre:
vergine che conserva intatta la Parola di Dio e madre che genera i suoi membri con i
sacramenti.

35

Maria inoltre madre del Cristo totale, Capo e membra, perch non soltanto ha generato il
Capo ma ha cooperato mediante lamore a generare alla chiesa dei fedeli, che formano le
membra di quel Capo.
Il Conclio di Efeso (431): La definizione di Maria Santissima, come Madre di Dio: una
tappa decisiva:
Oriente: lidea della santit di Maria predicata con grande entusiasmo: Germano di
Costantinopoli; Andrea di Creta; Giovanni Damasceno.
Occidente non registra progressi significativi nel contesto dellinflusso di Agostino, con la
sua posizione quanto meno ambigua sullesenzione di Maria dal peccato originale.
Comunque, il riconoscimento solenne della maternit divina diventa la base di dottrina
mariana, nei secoli successivi.
Le principali acquisizioni fino a questo periodo:
Il riconoscimento della maternit divina
Il riconoscimento della verginit perpetua di Maria (prima del parto, nel parto e dopo
il parto).
Il riconoscimento della sua santit eccezionale
Il riconoscimento di una sua cooperazione tutta speciale alla salvezza, secondo il
parallelismo Eva-Maria.
Culto mariano: La venerazione, lintercessione e la commemorazione mariana nel culto
appaiono in modo naturale e in forme diversificate prima del concilio di Efeso.
Protovangelo di Giacomo (scritto apocrifo, II secolo), fonte di alcuni dati
sullinfanzia di Maria, tradizionalmente accolti, come per esempio, i nomi dei
genitori, Giocchino e Anna; la festa della Presentazione di Maria.
Odi di Salomone mostrano venerazione per Maria.
Sub tuum praesidium, preghiera di origine egiziana e risalente probabilmente al III
or IV secolo: i principali attributi di Maria: maternit divina, mediazione, soccorso,
verginit: Sub tuum praesidium confugimus, Dei Genitrix (Theotkos), nostras
deprecationes ne despicias in necessitate sed a periculis libera nos o sola casta e
bededicta:
36

(versione italiana, tradotta da versione Romana)


Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
ma liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.
La mariologia patristica post-efesina
Vari aspetti della dottrina e della piet mariana, si basano sulla definizione del
concilio.
Il culto e le icone, le omelie, e gli inni (Akathistos, V secolo); le feste, come il Natale,
lIpapante (incontro con Simone nel tempio), il giorno di Theotokos, Dormizione o
Assunzione e Presentazione di Maria
Scritti apocrifi, sulla Nativit di Maria,
Romano il Melode (VI secolo), Veneziano Fortunato, Gregorio Magno, Massimo il
Confessore (VI-VII secolo) Isidoro di Siviglia, Ildefonso di Toledo.
Espressione Panaga (Tutta Santa).
La preghiera Salve Regina attribuital monaco benedittino Ermanno Contratto (
1054).
San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), detto dottore mariano. 19 omelie, Lettera
174 ai canonici di Lione.
Bernardo insiste sulla mediazione di Maria che si colloca fra Cristo e la Chiesa:
Nostra signora, nostra mediatrice, nostra avvocata, riconciliaci con tuo Figlio,
raccomandaci a tuo Figlio, rappresentaci davanti a tuo Figlio. In questo periodo che
si diffonde il titolo di Mediatrice attribuito a Maria, come gi era avvenuto secoli
prima in Oriente.
Nel XII secolo, si scopre la sua compassione sul Golgota, la sua unione attiva
alloblazione del Figlio, limportanza ecclesiale della sua fede durante il triduum
mortis. Si coglie infine il peso della parola di Cristo morente: Ecco tua madre.
37

Maria risulta costituita madre degli uomini. A poco a poco si fa strada lidea che ella
abbia cooperato, a suo modo, al sacrificio del Calvario.
XIII secolo: culto mariano progredisce.
Tommaso dAquino (1225-1274): 11 questioni nella Terza parte della sua Summa
Theologiae (27-37), allinterno della Cristologia. D grande accentuazione alla maternit
divina di Maria.
Maria sempre vergine, piena di grazia sin dal seno materno; Tommaso non ammette la
sua Immacolata Concezione; Maria era purificata dalla grazia di Dio, quando la sua
anima era creata (ha usato un primitivo concetto di concepimento seguendo
Aristotele). Al momento della Annunciazione si attendevea il consenso della Vergine
a nome di tutta la natura umana (S. Th. III, q. 30, a. 1). Il Catechismo della Chiesa
Cattolica ha inserito questo nellarticolo 511: Maria Vergine cooper alla salvezza
dell'uomo con libera fede e obbedienza . Ha dato il suo assenso, loco totius
humanae naturae in nome di tutta l'umanit : per la sua obbedienza, diventata la
nuova Eva, madre dei viventi.
Maria assunta in cielo, in anima e corpo; deve essere venerata con culto di iperdula,
cio, al di l della dula, che riservata ai santi. Tommaso chiama Maria Madre del
corpo di Cristo, e madre del Cristo totale. Cos la dottrina su Maria come madre della
Chiesa aveva un terreno teologico pi chiaro.
Duns Scoto (1265-1309): Franciscano, il discepolo di Guglielmo di Ware (1300), che
abbia dato grande importanza alla dottrina di Immacolata Concezione. Egli diede il
fondamento razionale per la dottrina con gli argomenti convincenti, per cui lOccidente
poteva accogliere la dottrina facilmente. Ha ricevuto inspirazione da Anselmo di
Canterbury che insegnava che il peccato originale una privazione della grazia
santificatrice, piuttosto che un peccato individuale oppure collettivo che contamina le
generazioni nel senso fisico, come un male. Tale posizione ha ridotto la attrattiva verso
la metafora della purificazione (Agostino, Bernardo, Tommaso), per spiegare la perfetta
purezza di Maria, gi dallinizio del suo concepimento. Dovevano solo riconciliare essa
con la redenzione universale compiuta da Cristo, perch tutti hanno peccato e avevano
perduto la gloria di Dio (Rom 3, 23). Duns Scoto, con il suo ragionamento acuto dice che
se Dio voleva ad estendere tutti i benefici della redenzione anche alla sua Madre, egli non
poteva prevenire Maria dalla contaminazione del peccato originale? Cos, Duns Scoto us
38

la sua famosa formula, potuit, debuit, ergo fecit! Egli poteva, doveva, e perci lo fece).
Era conveniente che Dio doveva agire in conformit con il suo disegno salvifico; perci
doveva redimere la sua Madre in modo perfetto, non lasciandola di essere concepita con il
peccato originale e purificarla dopo, come se fosse di una decisione ulteriore.
Nel XIV secolo, nellOriente, Gregorio Palamas (1360), Nicola Cabasilas (1371),
fanno a gara nellesaltare lImmacolata Concezione e lAssunzione di Maria. La
sentenza favorevole guadagna continuamente terreno, fino a diventare comune presso
i Francescani e anche presso altri alla fine del 300 e ancora di pi alla fine del secolo
seguente, anche per linflusso della dichiarazione sullImmacolata del Concilio di
Basileia (1439), il quale sebbene non riconosciuta dal Papa (posizione conciliarista),
dava tuttavia un quadro eloquente dellevolversi della situazione.
Durante il XVI-met XX sec. si vede un cambiamento nella Chiesa, con la Riforma.
In Occidente il protestantesimo, finir conl divenire ostile alla figura stessa della
Vergine, considerata come il simbolo del cattolicesimo. Grandi teologi del periodo,
come Pietro Canisio scriver una grande Apologia mariana dal titolo De Maria
Virgine incomparabili. Il Concilio di Trento non si sofferm tanto su Mariologia,
eccetto la sua esclusione dal peccato originale. Il XVII secolo era secolo doro per
Mariologia, perch ha prodotto grandi opere (Salmern, Suarez, Salazar). Comunque,
contro troppo piet mariana, si girava un libretto di stampo giansenista, intitolato
Avvisi salutari della Vergine ai suoi devoti indiscreti (1673), che rallent un po le
devozioni.
del XVIII secolo, abbiamo gi accennato le opere di Luigi Maria Grignon de Montfort
(La vera devozione), e Alfonso Maria de Ligouri (Le glorie di Maria), le quali
accennavano la vera devozione e la intercessione di Maria.
Il XIX secolo il secolo della Immacolata. Nel 1830 apparizione di Maria a Caterina
Labour, con leffigie della medaglia miracolosa. sotto il segno della medaglia
miracolosa che la Vergine appare ad Alfonso Ratisbonne alla basilica di SantAndrea
delle Fratte a Roma (20 gennaio 1842). Questa medaglia, che mostra la Vergine
concepita senza peccato e con le mani irradianti, sembra proporre il programma che
orienter il movimento mariano per un secolo: Immacolata Concezione e Mediazione.
8 dicembre 1854, Papa Pio IX f la solenne definizione della Immacolata Concezione.
La devozione mariana crebbe in estensione e in intensit, sotto la spinta anche di un
39

altro grande fatto miracoloso: lapparizione della Vergine Immacolata a Lourdes (11
febbraio 16 luglio 1858, ben 18 volte).
Nel XIX secolo meno trattati su Maria, ma aument il numero delle encicliche e
documenti dei papi, i congressi mariani, le riviste, la fondazione di Accademie
mariane.
XX secolo, 50 anniversario della proclamazione del dogma dellImmacolata, con la
mirabile enciclica Ad diem illum di Pio X, e congresso mariano celebrato a Roma nel
1904.
Pubblicazione delle Petitiones fatte nel 1944 per proclamare il dogma dellAssunta.
Questa ebbe luogo il 1 novembre 1950 da parte di Papa Pio XII, ed ebbe il suo
prolungamento con lanno mariano 1954, in cui fu celebrato il centenario della
definizione dellImmacolata e fu proclamata la regalit di Maria (Enciclica Ad coeli
Reginam, 11 ottobre 1954). Lanno della morte di Pio XII (1958) fu anche lanno del
primo centenario delle apparizioni di Lourdes.
Maria nel Concilio Vaticano II e dopo
Abbiamo discusso sui movimenti e fattori che avevano favorito il rinnovamento della
Chiesa gi prima del Concilio. In questo ambito cerano anche gli spunti mariologici.
a) il movimento biblico: Leggendo la bibbia direttamente e anche studiando i Padri, si
vede che Maria Santissima vi ha certamente un posto decisivo, ma piuttosto discreto. Ella
appare intimamente legata al mistero del suo Figlio Ges, e cos inserita nella storia della
salvezza. Perci, non si parla di Maria da sola, ma sempre in unione con Ges e alla Chiesa.
b) il movimento liturgico: La liturgia la fonte principale della devozione. Ora lungo
lanno una devozione sar necessariamente incentrata nel mistero di Cristo, e qui Maria avr
s il suo posto inconfondibile, ma subordinato a quello di Cristo e in funzione di Cristo.
c) il movimento ecumenico: si cerca di conoscere meglio i fratelli delle altre
denominazioni, senza urtare loro. Si cerca di capire perch loro sono diffidenti verso il
culto cattolico della Beata Vergine Maria.
d) il movimento antropologico: si tende a vedere Maria come una donna del suo
tempo, immersa nella cultura del mondo in cui viveva. Pi che insistere sui suoi privilegi
che la mettono su un pedestallo lontano dagli uomini, si preferisce vederla come vicina a noi,
perch lei ha vissuto la vita in questo mondo con le sue luci e ombre.
40

In questo sfondo, tanti Padri del Concilio volevano vedere il posto e il ruolo di Maria.
Per, cerano anche quelli che non erano disposti a ridimensionare il culto mariano e la
devozione mariana per venire incontro ai fratelli cristiani non cattolici, limitandosi solo a
quanto dice la Bibbia.
La votazione del 29 ottobre 1963 era il momento drammatico: 1114 favorivano ad
inserire il documento mariano in quello della Chiesa e 1074, volevano tenerlo a parte. Nasce
cos il capitolo VIII della Costituzione Lumen gentium sulla Chiesa, intitolato: La Beata
Vergine Maria Madre di Dio nel mistero di Cristo e della Chiesa. Questo capitolo molto
elaborato, curato con estrema attenzione, riesce per, quasi miracolosamente, a trovare il
punto di equilibrio fra le varie tendenze. Alla votazione finale esso ebbe soltanto 20 voti
contrari.
Papa Paolo VI, alla chiusura della terza sessione, quando venne approvata la Lumen
gentium (21 novembre 1964), sottolinea: la prima volta che un Concilio ecumenico
presenta una sintesi cos estesa della dottrina cattolica sul posto che occupa Maria Santissima
nel mistero di Cristo e della Chiesa. Allinizio della sua allocuzione il Papa proclama Maria
Madre della Chiesa sia per la propria convinzione e devozione personale, sia per le
richieste di teologi e pastori, tra i quali i vescovi polacchi, ritenne opportuno attribuire
solennemente alla Vergine Santissima il titolo. Non era propriamente una definizione ex
cathedra, ma un atto di grande rileveo del magistero papale, analogo a quello compiuto da
Pio XII con la proclamazione della Regalit di Maria. Nel discorso il Papa giustifica tale
titolo in base alla stessa maternit divina di Maria, mediante la quale il Verbo si fatto carne
e ha unito a s, come capo, il suo corpo mistico che la Chiesa.
A gloria dunque della Vergine e a nostro conforto, Noi proclamiamo Maria
Santissima Madre della Chiesa, cio di tutto il Popolo di Dio, tanto dei fedeli come dei
pastori, che la chiamano Madre amorosissima; e vogliamo che con tale titolo soavissimo
dora innanzi la Vergine venga ancor pi onorata e invocata da tutto il popolo cristiano.
Prima di dare i punti salienti del Capitolo VIII, alcune osservazioni:
Il capitolo rappresentea un coronamento della trattazione del mistero della
Chiesa e lo collega strettamente con il mistero di Cristo.
Nel capitolo la figura di Maria non vista isolata, ma profondamente inserita
nella storia della salvezza; esso usa il linguaggio concreto, aderente alla
Scrittura.
41

Il Concilio d pi importanza ai testi biblici, ma evita i titoli altisonanti con


grande discrezione (e.g. Corredentrice), perch possano creare perplessit.
Il titolo di Mediatrice messo tra gli altri: Avvocata, Soccorritrice,
Ausiliatrice, Mediatrice.
Soprattutto insiste sullo stretto legame fra Maria e Ges e sul legame con la
Chiesa; ecco la novit del Concilio.
Alcuni punti salienti del capitolo VIII:
I. Proemio
Nel proemio, affermata la stretta relazione di Maria con Cristo, Figlio di Dio che
prese carne da Lei (n. 52).
Lei il membro eminente della Chiesa; bisognosa della salvezza; anche il tipo e
modello eccelentissimo della fede e della carita della Chiesa; la Chiesa cattolica, con
affetto di piet filiale la venera come madre amatissima (n. 53).
Il Concilio sofferma solo sulla dottrina rivelata circa Maria, prescidendo dalle
questioni ancora discusse, per promuovere una pi profonda comprensione (n. 54).
Il mistero di Cristo lunico mistero che prolunga e concretizza nella Chiesa.
II. La funzione di Maria nelleconomia della salvezza
Maria, madre del Messia nellAntico Testamento (n. 55), in cui si adombra
lintervento della Vergine: es. Protovangelo (Gen 3, 15); il passo di Isaia (7, 14) in
cui profetizzato che una Vergine concepir e dar alla luce lEmmanuele; Maria
primeggia tra gli umili e poveri che aspettavano da lui la redenzione; Essa leccelsa
Figlia di Sion.
Maria nellAnnunciazione (n. 56). Preparata e plasmata come la nuova creatura con
la pienezza di grazia, fin dal primo istante della sua concezione. Essa d il pieno
assenso allannuncio evangelico e diventare Madre di Ges; si consacr totalmente,
quale umile ancella, servendo sotto di Cristo, e con Lui, alla redenzione del mondo;
pu essere chiamata la novella Eva, perch ha obbedito con la fede, e cos ha
contribuito al rinnovamento del mondo; il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto
la sua soluzione coll'obbedienza di Maria; ci che la vergine Eva leg con la sua
incredulit, la vergine Maria sciolse con la sua fede. Il privilegio di Immacolata
Concezione ha un valore funzionale in ordine al mistero della redenzione umana.
Maria nellinfanzia di Ges (n. 57): Maria beata perch ha creduto; il Figlio di Dio
nascendo la Lei non diminu, ma consacr la sua verginit; nella presentazione al
Tempio, Simeone predisse che una spada le avrebbe trafitta lanima; dopo il
42

smarrimento e il ritrovamento, pur non avendo subito captito le parole del Figlio, le
conservava, meditandole nel cuore.
Maria nel ministero pubblico di Ges (n. 58): alla nozze di Cana, con la sua
intercessione indusse Ges a dare linizio ai suoi miracoli; Ges esalt il regno di
Dio al di sopra dei vincoli della carne, proclam beati quelli che ascoltano e
custodiscono nel cuore la parola di Dio, come essa fedelmente faceva; rimane unita
al Figlio sino alla croce, dove si associ allimmolazione della vittima divina; dallo
stesso Ges morente fu data come madre al discepolo prediletto.
Maria dopo lAscensione (n. 59): Unita con gli Apostoli nel Cenacolo implor il
dono dello Spirito Santo; e infine, trasfigurata nel corpo e nellanima, entr nella
gloria eterna e fu costituita Regina delluniverso, perch possa pienamente
conformata al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitori del peccato e della morte.
III. Maria e la Chiesa
Maria serva del Signore nellopera della redenzione e della santificazione (nn. 60-62):
Lunico mediatore di salvezza e Ges Cristo; il servizio materno di Maria in
favore degli uomini non diminuisce lopera mediatrice di Cristo, ma le d
risalto; non impedisce lintima unione dei fedeli con Cristo, ma la facilita (n.
60).
Maria coopera nellopera di Cristo come lumile serva del Signore, associata
a Lui pi di ogni altra persona umana. Per questo giustamente chiamata
madre nostra nellordine della grazia (n. 61).
Il compito materno di Maria continua dopo lAssunzione; intercede per noi
con grande amore.
Per questo Essa chiamata Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice,
Mediatrice, pur tendendo fermo che lultimo titolo in nessun modo si distrae
dallunica mediazione di Cristo. Il Concilio non volle entrare nella
discussione dei teologi se la sua mediazione oggettiva o soggettiva,
immediata o mediata.
Maria tipo della Chiesa come Vergine e Madre (nn. 63-64):
Maria tipo e figura della Chiesa, come insegnava SantAmbrogio. Il Concilio
precisa che Maria tale in quello della fede, della carit e della perfetta
unione con Cristo.
Essa Madre, ma allo stesso tempo Vergine, non solo nel corpo ma anche
nel cuore, cio con la fede e lobbedienza, la fedelt e lamore, cos, la Chiesa
madre in quanto genera fligi con la fede e i sacramenti, ed allo stesso
43

tempo, vergine, in quanto conserva pura e integra la fedelt al suo Sposo,


aderendo alla sua dottrina e alla sua persona.
Maria modello delle virt della Chiesa (n. 65):
La Chiesa, contemplando e imitando Maria, penetra sempre pi nel mistero di
Cristo, cresce nella fede e nella speranza e nella carit, e anche nello spirito e
nellardore apostolico.
IV. Il culto di Maria nella Chiesa
Fondamento e la natura del culto a Maria (n. 66): Perch Madre di Dio che
presen parte ai misteri di Crisot e perch esaltata, per grazia, sopra tutti gli
angeli e gli uomini, essa viene onorata dalla Chiesa con un culto speciale fatto
di venerazione, damore, di preghiera e di imitazione.
Questo culto differisc essenzialmente dal culto di adorazione prestato al Verbo
incarnato, cos come al Padre e allo Spirito Santo.
Norme o prescrizioni pastorali sia a riguardo del culto (n. 67), raccomandando
specialmente quello liturgico, sia a riguardo delle varie pratiche di piet
mariane, sia riguardo della teologia della predicazione, consigliando di evitare
qualunque falsa esagerazione, come pure la grettezza di mente nel considerare
la dignit di Maria. In particolare non separare mai Maria da Cristo.
V. Maria segno di certa speranza e di consolazione per il peregrinante Popolo di Dio
Maria non solo esemplare della Chiesa escatologia (icona escatologica della
Chiesa), ma anche motivo di speranza per la Chiesa peregrinante (n. 68).
Essa pure venerata da molti fratelli cristiani, specie dagli Orientali; Essa devessere
pregata da tutti i fedeli perch ottenga dal Figlio suo che tutte le famiglie dei popoli,
cristiani, o meno, siano riunite in un solo Popolo di Dio a gloria del Padre e del Figlio
e dello Spirito Santo (n. 69).
Documenti postconciliari:
Autore
Paolo VI

Tipo del Doc.


Enciclica

Nome
Christi Matri

Data di Pubbl.
15 settembre

Temi mariani
Implora dono

Rosarii

1966

della pace,
mediante il

Paolo VI

Esortazione

Signum

13 maggio

Rosario
I dati biblici su

apostolica

Magnum

1917-1967 (50

Maria, serva del

anniversario

Signore, Madre

44

Paolo VI

Esortazione

Marialis Cultus

delle

della Chiesa;

apparizione a

vero significato

Fatima

del culto a

2 febbraio 1974

Maria
Culto della

apostolica

Chiesa alla
Madre di Dio
secondo lo
spirito e norme

Giovanni Paolo

Enciclica

II

Redemptoris

25 marzo 1987

del Concilio
Maria nella vita

Mater

della Chiesa in
cammino
Sulla preghiera

Giovanni Paolo

Lettera

Rosarium

II

apostolica

virginis Mariae

16 ottobre 2002

del Rosario, che


ci introduce nei
misteri di Ges
Cristo

Il papa Giovanni Paolo II esorta alla fine della questultima: Riprendete con fiducia tra le
mani la corona del Rosario, riscoprendola alla luce della Scrittura, in armonia con la liturgia,
nel contesto della vita quotidiana. Che questo mio appello non cada inascoltato! (Rosarium
virginis Mariae, n. 43).

Capitolo IV: Maria Santissima Madre di Dio

La maternit divina il primo e pi grande privilegio della Vergine Maria, in ragione


della quale Ella ha ricevuto tutti i privilegi di cui adorna. Pio XII afferma: Da questo
sublime ufficio di Madre di Dio, come da arcana fonte limpidissima, sembrano derivare tutti
quei privilegi e quelle grazie che adornarono in modo e misura straordinaria la sua anima e la
45

sua vita57. Il titolo Madre di Dio indica che il frutto della maternit di Maria il Figlio di
Dio, la seconda Persona della Trinit, che da lei riceve la natura umana58. Questo titolo
attribuito a Maria solennemente nel Concilio di Efeso (431), dipende essenzialmente dalla
fede cristologica, cio dallaffermazione che Ges il Verbo divino consustanziale al Padre,
divenuto uomo per noi. Perci, Il luogo genuino della trattazione di questa parte della
dogmatica, giustificato dalla storia dei dogmi, resta il trattato sulla persona e lopera salvifica
del Redentore59. Se il Concilio abbia messo il capitolo su Maria nella ecclesiologia, per non
mettere a parte, esso indica anche che la Chiesa guarda Maria attraverso Ges, come
guarda Ges attraverso Maria. Questa reciprocit ci consente di approfondire
incessantemente, insieme con il patrimonio delle verit credute, lorbita dellobbedienza
della fede che contrassegna i passi delleccelsa creatura60.
Due premesse cristologiche ci permetteranno vedere questa reciprocit tra Ges e Maria: 1)
Lunit di Cristo: soggetto unico e personale con natura divina e natura umana, concepito
nel grembo di Maria; perci non unassunzione della della divinit dopo la nascita di Ges.
2) Colui che nasce da Maria il vero Dio consustanziale al Padre (Dio da Dio, Luce da
Luce) e allo stesso tempo vero uomo; cos non unassunzione delluomo dalla parte del
Verbo. Maria lo concepisce, lo genera e lo d alla luce.

57 Pio XII, Fulgens Corona (8 settembre 1953): AAS 45 (1953), 580.


58 Il Cardinale Len-Josef Suenens, riportando il pensiero del teologo ortodosso,
Aleksander Schmeman scrive: Affrontando il tema in modo alquanto paradossale, dir che
se nullaltro fosse rivelato nella Scrittura allinfuori del fatto puro e semplice dellesistenza di
Maria, e cio che Cristo, Dio e uomo, ha una madre e che il nome di questa era Maria, gi
questo fatto sarebbe sufficiente perch la Chiesa lami, la pensi in relazione al figlio e tragga
conclusioni teologiche da questa contemplazione. Non abbiamo nessun bisogno di rivelazioni
supplementari o speciali: Maria una dimensione evidente ed essenziale del Vangelo stesso:
Len-Josef Suenens, Lo Spirito Santo nostra speranza, Paoline, Alba 1975, 188-189.
59 G. Sll, Storia dei dogmi mariani, LAS, Roma 1981, 390, nota 16.
60 Giovanni Paolo II, Discorso (16 marzo 1987), in cui parla dellEnciclica che egli
pubblicher il 25 marzo 1987, Redemptoris Mater.
46

M. Ponce Cuellar descrive la maternit divina di Maria dicendo: la relazione reale


e permanente che la vergine Maria ha con la persona divina del Verbo, a motivo della
comunicazione della propria natura umana, per mezzo del concepimento (verginale), della
gestazione e del parto (verginale)61. Cos La questione della divina maternit di Maria
nata proprio come dubbio sulla duplice natura di Ges che, come sappiamo, possiede una sola
persona, quella del Verbo Divino, la seconda Persona della Santissima Trinit, e due nature,
quella divina e quella umana, la prima dalleternit, e la seconda assunta nel momento
dellincarnazione, dopo il s della Vergine Maria allangelo Gabriele62.
I fondamenti biblici della maternit divina:
Quali testi biblici ci indicano la strada per chiamare Maria, Madre di Dio? Certamente la
formula Madre di Dio non appare esplicitamente nella Scrittura., ma in essa sono affermate
nel modo pi chiaro due verit: la prima che Ges veramente Dio; la seconda che Ges
veramente figlio di Maria. A questo punto la logica ci obbliga ad affermare:
Ges Dio;
Maria madre di Ges;
Quindi Maria la madre di Dio.
Ges Dio: San Giovanni afferma che Ges il Verbo di Dio esistente fin dal
principio nel seno del Padre (1,1); nella Lettera agli Ebrei, si dice di Ges che irradiazione
della gloria di Dio e impronta della sua sostanza (Eb 1, 3); San Paolo nomina Ges con il
titolo di Dio benedetto nei secoli (Rom 9, 5). Questi titoli cristologici ci indicano
fortemente la divinit di Ges.
Maria madre: San Paolo afferma: Quando venne la pienezza del tempo, Dio mand
il suo Figlio, nato da donna (Gal 4,4). Questo il pi qualificato fondamento dottrinale della
maternit divina di Maria. Paolo consider lincarnazione come venuta al mondo del Figlio
preesistente. Il Padre manda, invia il Figlio. Il Figlio inviato entra nel mondo e nella
storia attraverso la sua nascita e lappartenenza al suo popolo: nato da donna, nato sotto la
61 M. Ponce Cuellar, Mara, Madre del Redentor y Madre de la Iglesia, Herder,
Barcelona 2001, 298.
62 Daniela Del Gaudio, Maria di Nazaret, 79; R.E. Brown, La nascita del Messia
secondo Matteo e Luca, Cittadella, Assisi (PG) 1981, 440-442.
47

legge. La nascita da donna sottolinea la fragilit e lumilt, la kenosi che egli ha voluto
assumere per rendersi in tutto simile ai fratelli... allo scopo di espiare i peccati del popolo
(Eb 3, 17). Ai Filippesi, egli scrive: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un
privilegio lessere come Dio, ma svot se stesso assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini (Fil 2, 6-7). Quindi Maria madre del Figlio di Dio, perch
egli nato da lei. In Mc 6, 3 leggiamo: Non costui il figlio di Maria?. Quindi, Maria
madre di Ges, che Dio.
Nel passo di S. Matteo dedicato allannuncio a Giuseppe (1, 18-25) appare
chiaramente che il bambino concepito da Maria ha caratteri divini: Egli salver il suo popolo
dai suoi peccati (v. 21). Il popolo di Dio diventato il popolo di Ges. dai suoi peccati (v.
21), ci rimanda alle parole: Chi pu salvare dai peccati se non Dio solo? (Mc 2, 7). Qui Ges
appare Dio che salva. Egli Emmanuele... Dio con noi (v. 23). veramente Dio colui che
dir: Ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo (Mt 28, 20).
San Luca presenta Maria madre di Dio o attraverso allusioni allAntico Testamento,
(la nuova tenda, la nuova arca, nuovo tabernacolo di Dio); anche dicendo che Ges sara
grande e chiamato Figlio dellAltissimo... Figlio di Dio (1, 32.35) oppure con una
professione esplicita da parte di Elisabetta: la madre del mio Signore (1, 45) che
equivalente a la madre del mio Dio perch somiglia alle parole di Davide, come potr
venire a me larca del Signore? (2 Sam 6, 9).
Giovanni chiama Maria, sempre la madre del Verbo incarnato, di quel Verbo che era
presso Dio (1, 1.14).
La tradizione patristica:
I Santi padri gi da Origene in poi (quindi nella prima met del III secolo) chiamano
Maria, Madre di Dio. La preghiera pi antica, Sub tuum praesidium, confugimus, sancta Dei
Genitrix... (Sotto la tua protezione ci rifugiam, o santa Madre di Dio...) che risale al III
secolo. Allinizio del IV secolo la formula usata nellambiente alessandrino. Nel V secolo,
con il concilio di Efeso luso diventa comunissimo e frequente.
La maternit divina e la crisi nestoriana:
Il patriarca di Costantinopoli, Nestorio, affermava che non si poteva attribuire a Maria
il titolo greco di Theotkos, perch non era possibile che una donna fosse madre di Dio, in
quanto Dio non poteva avere un inizio o una nascita nel tempo. Secondo lui, Maria non
poteva essere chiamata Theotkos, che vuol dire colei che genera Dio, ma soltanto
48

Christotkos, ossia madre di Cristo, perch sempre la sacra Scrittura, quando parla
delleconomia della divina salvezza, attribuisce la nascita e la passione non alla divinit, ma
allaumanit di Cristo63. Cos, secondo Nestorio, Maria aveva portato in grembo la persona
umana di Cristo. Cristo perci, una persona umana e una persona divina. Quella umana
generata da Maria a cui unito la persona divina. Cirillo di Alessandria, il grande difensore
della ortodossia contro Nestorio sosteneva che, in Ges vi sono due nature, quella umana e
quella divina, unite ipostaticamente, cio in senso personale, in ununica persona. La persona
di Ges non altro che quella del Verbo, la seconda persona della Santissima Trinit, come
scrive Giovanni: In principio era il Verbo; il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio (Gv
1,1).
Cirillo spiegava che le due nature comunicano gli idiomi, ossia le propriet umane e
divine, ad uno stesso soggetto. La natura umana di Ges quindi non forma un soggetto a s,
non ha la personalit umana, come avviene per noi, ma appartiene alla persona divina del
Verbo. Quando Ges si incarnato nel seno di Maria, ha assunto la natura umana che si
andata ad unire in modo ipostatico a quella divina nellunica persona del Verbo64. Nestorio da
sua parte non voleva attribuire alla divinit azioni umane. Le azioni divine (i miracoli) le
compie il Verbo e quelle umane (es. mangiare, nascita, morte) le realizza luomo Ges. Egli
proponeva ununit di tipo funzionale, morale nel senso che Dio e luomo Ges cooperano
perfettamente allo stesso progetto di salvezza; ma non ununit di ordine sostanziale o
ipostatica. Essa ununit estrinseca.
Il concilio di Efeso fu indetto da imperatore Teodosio, con lapprovazione di Papa
Celestino I. Il concilio si oppose a Nestorio. Approv la dottrina di Cirillo che sottolineava
lunit personale di Cristo e sanc la legittimit di chiamare Maria con il titolo di Theotkos.
Il Concilio non compil una dichiarazione dogmatica ex novo, ma fece propria la seconda
lettera di Cirillo a Nestorio: Il Verbo di Dio si unito con la carne fin dal seno della madre,
nato secondo la carne, accettando la nascita della propria carne... Perci i santi Padri non
dubitarono di chiamare madre di Dio la santa Vergine65. La carne, lanima, tutto lumano

63 Nestorio, Seconda lettera a Cirillo (15 giugno 430): DH 251d.


64 Cf. S. Meo, La Theotkos al Concilio Ecumenico di Efeso (a. 431), Marianum,
Roma 1979.
49

proprio del Verbo perch Egli lo ha fatto suo: Lui stesso presente come uno di noi nel tempo
e nel mondo.
Il Concilio di Efeso ebbe una storia travagliata, che port alla rottura tra i padri
avevano partecipato ad esso e alcuni padri principalmente antiocheni, che, arrivati ad Efeso in
ritardo e insoddisfatti di come andavano le cose (Nestorio gi deposto dal concilio) si
rifiutarono di partecipareCi fu lo scambio reciproco di scomuniche da parte dei due gruppi. I
legati di Papa Celestino, arrivati in ritardo, comunque convennero con le decisioni conciliari,
il che contribu a convalidare la legittimit del concilio. La divisione si ricompose solo da in
parte due anni dopo con la formula di unione (433), composto da Giovanni di Antiochia.
Questa formula di unione esprimeva nuovamente la dottrina essenziale con un linguaggio pi
consone alla sensibilit cristologica antiochena e ribadiva il fatto che Maria doveva essere
considerata veramente Theotkos.
Pi tardi, il concilio di Calcedonia (451) insegner che Ges Cristo, vero Dio e vero
uomo, fu generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinit e in questi ultimi tempi per
noi e per la nostra salvezza da Maria vergine e madre di Dio, secondo lumanit66.
Posteriormente, il Concilio di Costantinopoli II (553) afferma la doppia nascita del Verbo,
eterna e temporale: Se qualcuno non confessa che due sono le nascite del Verbo di Dio, una
prima dei secoli dal Padre, fuori dal tempo e incorporale, laltra in questi nostri ultimi tempi,
quando egli disceso dai cieli, s incarnato nella santa e gloriosa madre di Dio e sempre
vergine Maria, ed nato da essa, sia anatema67. Cos, chiamando Maria madre di Dio,
confessiamo che Ges Dio. Chiamandola madre di Dio, confessiamo la sua umanit. Le
affermazioni dei Concili non si trattano di una definizione diretta e formale dal punto di vista
giuridico, ma dato che il termine Theotkos stato assunto solennemente dai Concili
Ecumenici e accolto senza discussione, esso appartiene senza dubbio al deposito della
Rivelazione. Che Maria sia Madre di Dio quindi uan verit di fede68.
Max Thurian scrive a proposito: Il dogma di Efeso ha essenzialmente una portata
cristologica: Maria non chiamata Madre di Dio per glorificare la sua persona, ma a causa
65 DH 251.
66 DH 301.
67 DH 422.
50

di Cristo, affinch la verit sulla persona di Cristo sia pienamente messa in luce. Anche l
Maria Serva del Signore; il dogma che la concerne al servizio della verit che riguarda
suo Figlio, il Signore. Il Concilio di Efeso, chiamandola Madre di Dio, riconosce in Cristo
due nature, umana e divina, e una sola Persona: esso riconosce cos la realt dellIncarnazione
fin dal concepimentoe miracoloso del Figlio di Dio nella Vergine Maria69.
Questa affermazione non significa certamente che Maria ha generato la divinit, cosa che
sarebbe priva di senso, perch la creatura viene sempre dopo il Creatore. Significa invece che
ha dato la natura umana al Verbo di Dio, cio la seconda Persona della Santissima Trinit, che
Dio. Ma dare la natura umana al Verbo significa generarlo secondo la natura umana,
significa essergli Madre. Pi brevemente, Maria sia Madre di Dio significa semplicemente
che gli ha dato la natura umana.
Approfondimento teologico:
Nel contesto trinitario:
Prendendo la carne da Maria vergine, il Verbo un nuovo modo di essere nel mondo, essere
uomo.
unazione compiuta dalla Trinit. Maria acconsente allopera della Trinit e la fa sua con
tutto il suo essere femminile e materno.

Ma tutto ci che compiuto e da Dio per primo, non da Maria. lui che decide di
incarnarsi, lui che sceglie Maria, anche se tutto diviene possibile attraverso il suo
consenso.

La maternit divina prima di tutto un mistero della grazia divina e poi di adesione
fiduciosa della creatura. Non Maria che fa di Cristo suo figlio, ma Cristo che fa di
Maria sua madre70.

68 R. Coggi, Trattato di Mariologia, 121; R. Laurentin, Maria nella storia della salvezza,
50.
69 Max Thurian, Maria Madre del Signore, Immagine della Chiesa, Morcelliana, Brescia
1964, 89.
70 J. Alfaro, Maria, colei che beata perch ha creduto, 32.
51

Due approcci teologici:


1) Predestinazione di Maria per essere Madre del Figlio di Dio.
Tramite lincarnazione Dio vuole unire tutta lumanit a se. Maria cos, in relazione
con la Trinit economica. La sua maternit costituisce il vertice della grazia concessa
a una creatura, la suprema fra tutte le grazie operate da Dio per costituire la Chiesa
come la sua sposa71.
2) Relazione di Maria con la Trinit:
a) Il Padre genera il Figlio nelleternit; Maria lo genera nel tempo. Il Figlio
immagine del Padre mentre il Figlio incarnato assomiglia anche alla madre. Perci, la sua
maternit potrebbe essere chiamata maternit divina: Come il Padre infatti ha generato
dalleternit il Verbo secondo la natura divina, cos Maria lo ha generato nel tempo secondo
la natura umana. Come il Padre lo ha generato dalla sua sostanza divina, cos la Madre lo ha
generato dalla sua sostanza umana. Come il Verbo lunico Figlio del Padre, da lui generato
verginalmente, cos anche lunico Figlio della Madre, da lei generato verginalmente. Il tutto
sintetizzato dalle bellissime parole di S. Anselmo: Il Padre e la Vergine ebbero naturalmente
uno stesso Figlio comune (Naturaliter fuit unus idemque communis Dei Patris et Virginis
Filius). Conseguentemente sia il Padre che la Madre, rivolti allos stesso Figlio, possono dirgli
in piena verit: Tu sei mio Figlio. Nessunaltro lo pu fare72.
b) La maternit di Maria divina anche se vista nella luce del Figlio, perch, Maria
non Madre della sola carne di Ges, ma madre di questo Figlio che ella ha concepito e
generato. E anche se la persona di Ges divina, Maria veramente Madre di questa Persona
che sussiste nella carne. Ella non solo Madre del corpo del corpo del suo Figlio, ma come
ogni altra madre, Madre di suo Figlio, dotato di anima e corpo (nessuna madre crea lanima
di una persona, eppure la chiamiamo madre dellintera persona). Madre di Ges, che Dio.
c) La maternit di Maria divina anche se vista nella luce dello Spirito Santo. Ges
infatti fu concepito per opera dello Spirito Santo, il quale ag come causa efficiente nella
formazione del suo corpo nel seno di Maria. Maternit divina quindi in quanto operata

71 Cf. Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater, 9.

72 R. Coggi, Trattato di Mariologia, 132.


52

direttamente da Dio non solo quanto alla creazione dellanima, ma anche quanto alla
formazione del corpo.73
Perci Maria strettamente legata alle relazioni trinitarie. Cio, Maria in relazione
alla Trinit immanente. Questo vuol dire, anche nel tempo, il Figlio generato dal Padre, per
opera dello Spirito Santo. Solo nellordine delle cause seconde questa generazione
corrisponde a Maria. Dunque, lazione di Maria non va semplicemente affiancata o intesa
come prolungamento di quella del Padre eterno.
Grazia e dignit della Madre di Dio
Secondo Vaticano II, Maria Madre del Figlio di Dio, e perci figlia prediletta del
Padre e tempio dello Spirito Santo; per il quale dono di grazia eccezionale precede di gran
lunga tutte le altre creature, celesti e terrestri (LG 53). Dobbiamo dire che questa dignit
cos grande che, dopo quella che compete allumanit di Ges, Dio non potrebbe crearne una
maggiore. Perch infatti vi possa essere una madre pi grande i pi perfetta di Maria
bisognerebbe che ci fosse un filgio pi grande e pi perfetto di Ges, cosa impossibile, non
potendovi essere nulla di pi grande di Dio. Con la divina maternit Dio ha concesso alla
creatura tutto ci che ad essa si pu concedere, dopo lunione opostatica74.
Secondo Giovanni Paolo II, Nel mistero di Cristo Maria presente gia prima della
creazione del mondo, come colei che il Padre ha scelto come Madre del suo Figlio
nellIncarnazione ed insieme al Padre lha scelta il Figlio, affidandola eternamente allo
Spirito di santit. Maria in modo del tutto speciale ed eccezionale unita a Cristo e parimenti
amata in questo Figlio diletto eternamente, in questo Figlio consostanziale al Padre, nel
quale si concentra tutta la gloria della grazia (Redemptoris Mater 8).
Il discorso sulla dignit di Maria non deve focalizzare unicamente sulla grazia.
Lazione di Maria nel corrispondere e aderire alla messaggio anche importante. Secondo S.
Agostino, Maria pi grande per la sua fede che per la sua maternit (De sancta verginitate,
3,3). La grazia di Maria non deriva soltanto dalla vocazione con la quale Dio lha ornata, ma
anche dalla sua perfetta corrispondezza a essa: beati coloro che ascoltano la parola di Dio e
la osservano (Lc 11, 27-28). Ges, mette questo rapporto con la Parola al primo posto.

73 Ibid., 132-133.
74 Ibid., 133.
53

Naturalmente la generazione biologica viene dopo. Per dobbiamo essere attenti nel caso di
Maria, lunica a portare nel suo seno il Dio. La beatitudine massima si ha nella visione di
Dio, e la maternit divina non in se stessa beatificante. Ma la dignit di Maria superiore a
qualsiasi altra dignit creata, compresa la grazia e gloria, perch lunione con Dio data dalla
maternit divina ununione fisica, mentre quella della visione ununione intenzionale, cio
posta sul piano conoscitivo. Ora lunione fisica con Dio fattosi uomo, anche se mediata,
superiore a ununione intenzionale, anche se immediata. Di pi, in Maria lunione
intenzionale contemporaneamente congiunge a quella fisica. Da ci si contempla i privilegi
di Maria.
Capitolo V: Maria Sempre Vergine

Nelle Litanie Lauretane, linvocazione Sancta Dei Genetrix, ora pro nobis, segue
immediatamente linvocazione Sancta Virgo virginum ora pro nobis. Maria Santissima
innanzitutto la Madre di Dio, e subito dopo la Vergine delle vergini.
Ma che cos veramente la verginit? Nel linguaggio comune, si dice una donna
vergine quando, pur essendo in et nubile, si astiene dai rapporti sessuali. Questo concetto
comune non esige n presuppone la presenza di un segno corporeo, bench a volte questo
segno sia sottinteso quando si parla di verginit75. Intesa in una prospettiva cristiana essa
comporta la consegna totale della persona, anima e corpo, mente e cuore, a Ges Cristo.
Questa donazione completa della persona comporta:
a) La verginit del corpo, cio lintegrit corporea, lelemento materiale della
verginit, secondo linguaggio filosofico-teologico76.
b) la verginit dellanima: cio la decisione cosciente e libera di appartenere
esclusamente a Dio secondo le esigenze della castit perfetta. Essa presuppone non solo la
totale integrit fisica della donna, come pura realt biologica, ma anche la volont di
conservare sempre tale integrit, cio abbracciare per motivi religiosi una totale continenza.

75 A. Ducay, La prediletta di Dio, 115.


76 Si parla anche del segno corporeo almeno nelle donne. Nei maschi non esiste un segno
corporeo di verginit. La mancanza dellintegrit fisica pu essere dovuta a circostanze di
nessun rilievo morale: la condizione di nascita, un incidente ecc.
54

Questo consegnarsi a Dio con cuore indiviso costituisce lelemento formale e intenzionale
della verginit. Dallesempio di Ges, di Maria e di molti santi, si evince che questa forma di
donazione a Dio sia di grande efficacia per la diffusione del vangelo; infatti, essa esprime con
grande vigore la novit di vita che Ges ha introdotto nel mondo.
A partire dal IV secolo, la Chiesa insegna che Maria Santissima fu vergine prima del
parto, durante il parto e dopo il parto. Questa fede fu espressa solennemente, nei tempi
recenti, dal Papa Paolo VI quando nel Credo del Popolo di Dio (29 giugno 1968), proclamo:
Noi crediamo che Maria la Madre, rimasta sempre vergine, del Verbo Incarnato, il nostro
Dio e Salvatore Ges Cristo.
Quindi la Chiesa crede e insegna sulla verginit di Maria le seguenti verit rivelate:
a) lassoluta e perpetua integrit corporale della Vergine
b) la verginit della sua anima, cio la piena ed esclusiva unione sponsale della sua
anima con il Signore.
Cos il dogma della fede cattolica suppone:
1) che Maria concep miracolosamente e verginalmente per lonnipotenza divina, per
cui Ges non ebbe un padre umano (prima del parto);
2) che diede alla luce il Figlio senza lesione della sua integrit corporale (durante il
parto);
3) che dopo la nascita di Ges Maria rimase vergine durante tutta la sua vita terrena
(dopo il parto)77.
Per questo Maria sempre Vergine, oppure la Vergine.
Il fondamento biblico:
I testi biblici si attestano della verginit di Maria:
a) La profezia di Isaia (7, 14), dice che la vergine concepir e dar alla luce un figlio. Come
abbiamo visto a suo tempo questo testo, almeno nel senso pieno o profetico, si riferisce alla
madre del Messia.
b) il testo di Matteo (1, 22), riprende la profezia di Isaia, e conferma quanto appena detto. Si
legge in Matteo 1, 18, 25: Prima che andassero a vivere insieme, e ancora Egli non la
77 R. Coggi, Trattato di Mariologia, 137-138.
55

conosceva finch nonebbe dato alla luce il figlio. Qui si deve intendere che lEvangelista si
riferisce al tempo precedente il concepimento e la nascita, senza dire nulla di quanto accade
dopo.
Ges viene chiamato il figlio primogenito (Mt 1, 25; Lc 2, 7). Ma anche qui il
termine significa che prima Maria non aveva avuto altri figli, e non implica che ne abbia
avuto degli altri. Bisogna quindi dire con S. Girolamo, Omnis unigenitus est primogenitus
(Ogni unigenito e primogenito)78. Qui si pu anche discutere la difficolt classica
riguardante i fratelli di Ges. Nel ebraico, non c una parola per designare i cugini; si
usava fratelli per designare tutti i membri del gruppo familiare (Abramo dice a Lot, suo
nipote, Noi siamo fratelli, Gen 13, 8). Giacobbe di dichiara fratello di Labano suo zio
(Gen 29, 12).
c) Nel contesto dellAnnunciazione di S. Luca (1, 27), Maria fa la domanda: Come avverr
questo? Non conosco uomo (1, 34). Maria ammette di non avere avuto nessun rapporto
sessuale. Come abbiamo gi discusso, esso potr essere anche interpretato come il suo
proposito di rimanere vergine. Senza un proposito di verginit Maria non avrebbe detto
queste parole (Agostino, Gregorio di Nissa). Altri per interpretano che Maria voleva sapere
come procedere quando lei non ancora sposata, ma solo fidanzata. Sua domanda potrebbe
esprimere la situazione presente di Maria di non coabitazione, e far trasparire la richiesta
dello specifico modo di precedere79. Cos anche A. Serra, dopo accurato studio, dice: Il solo
testo biblico non sembra offrire garanzie definitive pro o contro il cosidetto voto o proposito
di verginit che Maria avrebbe messo in cuore suo prima dellAnnunciazione80.
d) Nella narrazione della nativit abbiamo un discreto ma eloquente accenno di S. Luca al
parto verginale e miracoloso quando si dice che la Vergine, con la massima naturalezza e
senza alcun aiuto, diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo adagi in
una mangiatoia (2, 7). Questo fatto interpretato come la nascita prodigiosa di Ges, la
quale accaduta senza dolori in Maria e senza versare il sangue.

78 S. Girolamo, De perpetua virginitate 10: PL 23, 202.


79 Cf. F. Mann, Mara una mujer judia, PPC, Madrid, 2008, 47-50; 105-108.
80 A. Serra, Vergine, in Nuovo Dizionario di Mariologia, 1444.
56

e) Ci che Giovanni afferma (1, 13): non da sangui, n da volere di carne, n da volere di
uomo, ma da Dio sono generati: se il verbo letto al singolare, come fanno alcune versioni
latine, siriache, e qualche citazione patristica, allora, come dice I. De la Potterie, troviamo
espresse la concezione verginale e la nascita miracolosa, senza effusione di sangui81.
f) In Gv 19,25ss, vediamo come Ges dalla croce affida Maria al discepolo amato, dicendole,
Donna, ecco tuo figlio e dicendo al disceplo Ecco tua madre. E da quel momento il
discepolo la prese con s. I Santi Padri hanno visto in questo affidamento il segno che Maria
non aveva altri figli, e ne deducevano la sua perpetua verginit.
Testimonianza della Tradizione:
Tra i Padri unanime laccettazione della concezione verginale di Ges, chiaramente
insegnata dai Vangeli. Nel II-III secolo, i giudeo-cristiani Ebeoniti negarono la divinit di
Ges, e perci negarono anche il concepimento e il parto verginale di Maria e sostennero che
Ges era nato naturalmente da Maria e Giuseppe. Celso riteneva che disdicevole che Dio si
incarni nel seno di una donna. Il gnostico Valentino riteneva che Ges semplicemente
passato attraveso Maria, come attraverso un canale, per cui ella una via, ma non una
madre. Marcione poi relega la nascita verginale tra le favole. Per i doceti, lumanit di Ges
solo apparente.
Contro tali attacchi, Ignazio, Giustino, Ireneo reagirono come abbiamo gi visto a suo
tempo. Ireneo scrive: Il Figlio di Dio diventa figlio delluomo, che, in quanto puro,
puramente aperse il grembo puro, quello appunto che rigenera gli uomini per Dio e che egli
stesso ha reso puro82. La espressione aprire il grembo interpretata per indicare la nascita
del primogenito o alcuni anche vedono parto verginale. In un altro testo Ireneo dice: Prima
che venissero le doglie del parto diede alla luce un bambino83.
Efrem il Siro (373) scrive che il nato non lese il sigillo della verniti, ne la Vergine
soffr. Egli utilizza lesempio di conchiglia, che si apre per far uscire la perla e poi si

81 I. de la Potterie, Il parto verginale del Verbo Incarnato non ex sanguinibus... sed ex


Deo natus est (Gv 1,13), in Marianum 45 (1983), 127-274.
82 Ireneo, Contro le eresie, III, 22, 4, PG 7, 960.
83 Ireneo, Dimostazione evangelica (Epideixis) 54, SC 65, 115.
57

richiude. Egli chiede: Non forse Dio pi abile degli uomini, se fa allargare e restringere la
natura, senza che venga lesa dal corpo nascente?.
Epifanio (403) chima Maria Vergine perpetua e afferma che Maria partorendo,
fugg i dolori del parto e ci rileva - cosa inaudita84. Ancora dice che nel seno della
Vergine realmente generato stato dato alla luce per le vie naturali senza alcuna
turpitudine, sordidezza o macchia85.
I vangeli apocrifi hanno un valore specifico in questo contesto perch si mantengono un
autentico senso dei fedeli. Il Protovangelo di Giacomo afferma la verignit di Maria nel
concepimento e nel parto. Le Odi di Salomone, affermano esplicitamente che Maria partor
senza dolore.
Ambrogio contro la negazione di Giovaniano, sostenne molto esplitamente lintegrit
fisico-corporea di Maria durante la nascita di Ges. Egli esprime lapidariamente: Non disse
Isaia che una vergine avrebbe solo concepito, ma anche che avrebbe partorito un figlio
(Epst. 42, 5). Secondo Ambrogio, Maria la porta buona che era chiusa e non si apriva.
Cristo vi passato attraverso, ma non la apr. Lintegrit corporale di Maria nel parto
espressa con diverse paragoni. La Vergine era la porta chiusa di Ez 44, 1-2; il roveto
ardente che non si consuma (Gregorio di Nissa), o il sepolcro di Cristo rimasto sigillato
(Efrem).
Seconod Leone Magno, Ges fu concepito dallo Spirito Santo dentro lutero della
Vergine Madre, che lo partor conservando la verginit, come lo concep conservando la
verginit (Tomus ad Fravianum, PL 54, 759).
In genere i Padri non entrano in dettagli sullo svolgimento del parto; di solito lo
intendono come una nascita che lascia inalterato il grembo di Maria, ma in alcuni testi il
prodigio consiste nel fatto che il grembo di Maria, lacerato dalla nascita del bambino, ritorna
allo stato originario. Basilio afferma chiaramente: Coloro che amano Cristo non sopportano
di sentire che la Theotkos abbia a un certo punto cessato di essere vergine86. In tutto la

84 Epifanio, Haer, 30, 20, PG 41, 437.


85 Epifanio, Expositio fidei, 15, PG 42, 812.
86 Basilio, Predica sul Natale 5, PG 31, 1467.
58

perenne verginit di Maria collega la sua figura dogmatica di madre di Dio e a quella
personale e morale che la vede santa in tutto87.
Il Magistero della Chiesa fa eco alla fede della Chiesa nella perpetua verginit di Maria. Gi
i Simboli della fede la confessavano. Il Concilio di Costantinopoli (553), la chiama sempre
Vergine. Il Concilio Lateranense I (649) reag contro certe tendenze che attribuivano al corpo
di Cristo qualit divina e spiegavano in base ad esse in fatto che Ges fosse nato da Maria in
modo verginale. Il Concilio voleva sostenere che il parto verginale non frutto della
particolare fisica del corpo di Ges, piuttosto del fatto che Ges assunse la natura umana
comune a tutti, ma in modo nuovo e santo, perch era senza peccato; concepito senza
concupiscenza, e nasce senza dolori. Cos, il Concilio afferma:
se qualcuno non confessa secondo i santi Padri che la santa e sempre-vergine e immacolata
Maria sia in senso proprio e secondo verit madre di Dio, in quanto veramente alla fine dei
secoli ha concepito dallo Spirito santo senza seme, e partorito senza corruzione, permanendo
anche dopo il parto la sua indissolubile verginit, lo stesso Dio Verbo, nato dal Padre prima di
tutti i secoli, sia condannato (DH 503).
Questa definizione infallibile e irreformabile, poich data lintenzione espressa dal
Papa e laccettazione universale del Concilio, questo risulta praticamente ecumenico. La
perpetua verginit di Maria quindi una verit di fede definita.
Nel Proemio della Lumen Gentium il concilio Vaticano II cita le parole del canone
romano che recitano: la gloriosa sempre vergine e madre di Dio e del Signore nostro Ges
Cristo (LG 52). C poi un esplicito riferimento alla verginit nel parto: Nella nativit... la
madre di Dio mostr lieta ai pastori e ai magi il Figlio suo primogenito, il quale non diminu
la sua verginale integrit ma la consacr (LG 57). La dottrina ampiamente esposta nel
Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC 496-511) e nelle catechesi mariane di Giovanni
Paolo II (nn. 26-31).
Approfondimento teologico della verginit: La domanda possa essere posta cos: era
necessario che lIncarnazione del Verbo avvenisse mediante un concepimento verginale? Von
Balthasar, rispondendo affermativamente, spiega in quanto uneventuale paternit umana nei
riguardi di Ges oscurerebbe il suo rapporto unico con il Padre celeste88. Il Verbo di Dio

87 G. Sll, Storia dei dogmi mariani, 131-132.


59

nasce eternamente dal Padre, e nel tempo, nasce da Maria e nasce misticamente nel cuore dei
fedeli.
a) San Tommaso afferma della convenienza della nascita del Verbo dalla Vergine per
conservare la dignit del Padre che lo mandava. Essendo infatti Cristo il vero e naturale
Figlio di Dio, non era conveniente che avesse un altro Padre oltre a Dio: affinch la dignit di
Dio non venisse trasferita a un altro89.
b) Inoltre, secondo Tommaso, il verbo viene concepito senza alcuna corruzione della
mente: anzi, la corruzione della mente non compatibile con la concezione di un verbo
perfetto. Poich dunque la carne venne assunta per essere la carne del Verbo di Dio, era
conveniente che ancheessa venisse concepita senza corruzione della madre90.
c) Da una parte per conservare la dignit del Padre e dallaltra per conservare lintegrit della
madre, se la nascita verginale di Ges ammessa, essa anche collegata alla sua nascita
mistica nel cuore dei fedeli: [Ci era conveniente anche] per lo stesso fine dellIncarnazione
di Cristo, la quale avvenne affinch gli uomini rinascessero come figli di Dio, non dalla
volont della carne, n dalla volont delluomo, ma da Dio (Gv 1, 13), cio dalla potenza di
Dio91.
Quale sarebbe lintenzione di Dio che il Verbo di Dio dovesse nascere verginalmente?
Max Thurian riflettendo sulla verginit prima del parto afferma: Maria vergine per
precisare che Dio che ha generato Cristo, che il Salvatore non un superuomo, frutto dello
sforzo umano verso la liberazione. N il sangue, cio leredit umana, n volont duomo,
cio la decisione di un padre umano, sono allorigine della nostra salvezza, ma solo Dio nel
suo disegno eterno, che ha predestinato la Vergine Maria per generare in lei e far nascere da

88 Hans Urs von Balthasar, Concepito per opera dello Spirito Santo, nato dalla Vergine
Maria, in AA.VV. Io credo. Riflessioni teologiche sulla professione di fede, Cittadella, Assisi
1977, 37-39.
89 Tommaso dAquino, S. Th., III, q. 28, a. 1.
90 Ibid.
91 Ibid.
60

lei il suo unico Figlio, Salvatore del mondo92. Esso vuol dire luomo da solo, senza laiuto di
Dio incapace di liberare se stesso. Karl Barth, il teologo calvinista, sostiene che il sesso
maschile va escluso nel concepimento di Cristo, poich la creatura umana in questo caso pu
solo ricevere, essere disponibile93.
Unaltro motivo per il carattere verginale della concezione e nascita di Ges viene
dallescatologia. Tutti gli uomini sono in stato di pellegrinaggio verso quello stato in cui gli
uomini pi non si sposano; saranno come gli angeli del cielo. La moltiplicazione corporea
con lunione dei sessi non giova in cielo. Ges ha iniziato questo nuovo modo di esistere gi
nella storia. Nella sua concezione e nascita verginale ritratta la trasformazione futura94.
Guardando a Maria Vergine la Chiesa trova il suo modello per essere integra nella fede e
feconda nellamore. Maria Vergine non mortifica, per questo, il matrimonio e il processo di
procreazione umana, anzi lo nobilita, perch nessun amore veramente degno di questo
nome se non ritrova il suo carattere di integrit e di verginit. Scrive Paolo VI nel Marialis
cultus: La scelta dello stato verginale da parte di Maria non fu un atto di chiusura ad alcuno
dei valori dello stato matrimoniale, ma costitu una scelta coraggiosa, compiuta per
consacrarsi totalmente allamore di Dio (n. 37).
Il matrimonio verginale costituisce la Sacra Famiglia. Esso modello per vivere la
virt della la castit anche nella vita matrimoniale in tutte le famiglie. Non ovviamente nel
senso che in tutte le famiglie si debba praticare la continenza totale, ma certamente nel senso
che si deve praticare la castit coniugale, cio losservanza della legge di Dio. La verginit di
Maria un forte richiamo alla virt della castit, sia nella forma della consacrazione
verginale, sia nella forma della castit matrimoniale. La fedelt tra i coniugi, leducazione
della prole, e il sacramento trovano il loro modello nella famiglia di Ges, Maria e Giuseppe.

Capitolo VI: LImmacolata Concezione e la Santit di Maria

92 Max Thurian, Maria Madre del Signore, immagine della Chiesa, Morcelliana, Brescia
1964, 46.
93 Cf. K. Barth, Esquisse dune dogmatique, Neuchtel-Parigi 1950, 96.
94 Cf. M. Schmaus, Dogmatica cattolica, II, Marietti, Torino, 1969, 456.
61

Il mistero di Maria non si esaurisce nella sua maternit verginale, in quanto occupa un
posto preminente anche nellopera redentrice di Cristo. Maria fu la prima a ricevere i frutti
della redenzione, la capostipite di tutti i redenti, la pi degna nellordine della grazia. Lei la
prima redenta in modo pieno e perfetto. Infatti, preservata dal peccato, ha ricevuto la
redenzione pi perfettamente degli altri; mediante il suo fiat nella fede ha accolto per intero
gli abbondanti doni di Dio, divenendo santissima. Con questa fede, Maria trapassa
dallAntico al Nuovo Testamento; divenendo Madre diviene cristiana dice Romano
Guardini.95
Papa Pio IX, dopo aver consulato lintera Chiesa cattolica, proclam il dogma
dellImmacolata Concezione l8 dicembre 1854 con la bolla Ineffabilis Deus sulla santit di
Maria. Mettendo fine alle controversie secolari delle diverse scuole teologiche, il pontefice
sancisce la tesi del Beato Giovanni Duns Scoto, che affermava la concezione immacolata di
Maria di redenzione preservativa96. Per comprendere il signifato del dogma indispensabile
avere unidea chiara del peccato originale, poich lImmacolata Concezione significa proprio
lesenzione di Maria da questo peccato.
Il peccato originale:
Che cos? Seguendo il Catechismo della Chiesa Cattolica (396-421), il Compendio
del Catechismo della Chiesa Cattolica afferma (n. 76):
Il peccato originale nel quale tutti gli uomini nascono lo stato di privazione della
santit e della giustizia originali. un peccato da noi contratto, non commesso; una
condizione di nascita, e non un atto personale. A motivo dell'unit di origine di tutti gli
uomini, esso si trasmette ai discendenti di Adamo con la natura umana, non per imitazione,
ma per propagazione. Questa trasmissione rimane un mistero che non possiamo
comprendere appieno.
Qual la conseguenza di tale peccato? Dice ancora lo stesso Compendio: In
conseguenza del peccato originale la natura umana, senza essere interamente corrotta, ferita

95 R. Guardini, La madre del Signore, Morcelliana, Brescia 39.


96 S.M. Cecchin, LImmacolata Concezione. Breve storia del dogma, LEV, Citt del
Vaticano 2003, 68-70.
62

nelle sue forze naturali, sottoposta all'ignoranza, alla sofferenza, al potere della morte, ed
incline al peccato. Tale inclinazione chiamata concupiscenza (n. 77).
Ci vuol dire che i nostri progenitori hanno disubbedito a Dio (cf. Gen 3), e cos il peccato
(che prima era stato commesso solo dagli angeli ribelli) entra anche nel mondo delluomo.
Questo peccato viene chiamato peccato orignale originante, si trasmette per generazione a
tutti gli uomini, che discendono dai progenitori, e diventa un peccato originale originato.
Come afferma il catechismo, questa trasmissione rimane un mistero che non possiamo
comprendere appieno. La rivelazione ci ha aperto la strada per comprendere. S. Paolo scrive:
tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio (Rom 3, 23); Per la disubbedienza di
uno solo tutti sono stati costitutiti peccatori (Rom 5, 19); e ancora, Come a causa di un solo
uomo il peccato entrato nel mondo e con il peccato la morte, cos anche la morte ha
raggiunto a tutti gli uomini, perch tutti hanno peccato (Rom 3, 12). In che modo il peccato
di Adamo diventato il peccato di tutti i suoi discendenti? Si spiega che esso avviene perch
tutto il genere umano in Adamo era come un unico corpo di un unico uomo97. Se, nel senso
del peccato originale originato, si applica a tutti gli uomini, come mai Maria non stata
contaminata da tale peccato? Se Paolo applica a tutti questo peccato di Adamo, come mai
Maria sarebbe una eccezione?
Tommaso dAquino concepiva il peccato originale in questi termini: materialmente la
concupiscenza; formalmente la mancanza della giustizia originale. Secondo Tommaso, la
privazione della giustizia originale, che assicurava la sottomissione della volont a Dio, la
parte formale del peccato dorigine; mentre tutto il disordine delle altre facolt ne come
lelemento materiale. Questultimo disordine consiste soprattutto nel fatto che queste facolt
si volgano disordinatamente ai beni transitori: e tale disordine con nome generico si pu
chiamare concupiscenza 98.
Il Concilio di Trento si dedic al tema un intero decreto con unesposizione profonda e
articolata99. Il Credo del Popolo di Dio, composto da Paolo VI (1968) afferma:

97 Tommaso dAquino, Questiones disputate de malo, 4,1.


98 S.Th. q. 83, a. 3.
99 DH 1510-1516.
63

La colpa originale da lui [Adamo] commessa ha fatto cadere la natura umana,


comune a tutti gli uomini, in uno stato in cui essa (la natura) porta la conseguenze di quella
colpa, e che non pi lo stato in cui si trovava allinizio nei nostri progenitori, costituiti nella
santit e nella giustizia, e in cui luomo non conosceva n il male n la morte. la natura
umana cos decaduta, spogliata della grazia che la rivestiva, ferita nelle sue proprie forze
naturali e sottomessa al dominio della morte, che viene trasmessa a tutti gli uomini; ed in
tal senso che ciascun uomo nasce del peccato.
Il peccato originale dunque una condizione della natura umana, causata dal peccato di
Adamo. Si potrebbe dire che uno stato della natura, tale che ogni uomo riceve la propria
umanit sin dallinizio in questo stato: come umanit segnata dalla colpa di Adamo. Si
prodotta in lui una rottura interiore del rapporto con Dio, frutto della colpa, che ha
condizionato la sua intera esistenza posteriore. Per aver volontariamente troncato il rapporto
con Dio, egli rimasto in qualche modo ferito. Per questo il peccato originale un peccato
tutto speciale, poich contratto e non commesso, e uno stato e non un atto. Esso si
vede nello squilibrio e disordine nelluomo che si manifestano nellautosufficienza,
lautogiustificazione, la perdizione volontaria nelle creature.
Paolo VI indica tre caratteristiche della situazione delluomo dopo il peccato:
a) spogliato della grazia: cio la privazione della grazia santificante. Perci, non
trova in se stesso uninclinazione pura al bene, ma ha lesperienza di un contrasto interiore, di
unaltra legge dentro di s che combatte ci che giusto e ragionevole (cf. Rom 7, 23).
Perci, c in lui un germe nocivo, una propensione verso il male.
b) ferito nelle forze naturali: cio luomo non riesce a dirigere se stesso verso il fine
ultimo; non ha forza di inseguirlo o lo scambia per altri scopi pi futili. La ragione viene
oscurata, la volont diventa fiacca, che lo spingono verso il disordine della concupiscenza.
c) sottoposto al dominio della morte: La morte vera la privazione dellamicizia con
Dio, perch solo da Dio procede la vita e la vita eterna. Attraverso il peccato luomo entra
nella sfera di dominio del diavolo e della morte eterna, che trover un rimedio universale
soltanto attraverso la vita e la pasqua di Ges (cf. Battesimo, per cui il peccato originale viene
cancellato; per le consequenze rimangono, cio la natura indebolita e inclinata al male).
Giovanni Paolo II in unudienza (3.9.1983), parla dello stato di giustizia originale, con la
grazia e i doni che lo accompagnavano: Grazie a tali doni divini luomo, che si trovava

64

congiunto in amicizia e armonia col suo Principio, possedeva e manteneva in se stesso


lequilibrio interiore n era angustiato dalla prospettiva del decadimento e della morte.
Come arrivata la Chiesa a tale consapevolezza? Quale fondamento della rivelazione
la sostiene? Che cosa dice la Tradizione? Studieremo brevemente.
I fondamenti biblici:
a) Il protovangelo (Gen 3, 15) parla dellinimicizia tra la donna (figura di Maria) e il
serpente (figura del diavolo). Se fra la donna e il serpente c uninimicizia radicale, non si
pu pensare che anche per un solo istante nella donna prevista ci sia stata, per cos dire,
unamicizia con il serpente a motivo del peccato, sia pure del solo peccato originale. Fra la
donna e il serpente c unincompatibilit assoluta. Nella donna quindi non c alcuna
macchia di peccato. Le parole del Cantico dei cantici rispecchiano tale stato: Tutta bella sei
tu, amica mia, in te nessuna macchia (Ct 4, 7).
b) Il saluto dellangelo (Lc 1, 28) indirizzato a Maria, Ti saluto, o piena di grazia
(chaire, kecharitmen) (o ricolma del favore divino interpretata nel senso di possedente
ogni singola grazia e quindi anche la grazia di essere concepita senza peccato), indica una
pienezza totale di grazie.100 Angelo, infatti la saluta, cos: rallegrati, o gratificata!. Questa
totalit riguarda sia lestensione che la durata, cio deve estendersi a tutta la vita di Maria, a
cominciare dal primo istante della sua esistenza. Laddove la traduzione classica interpretava
piena di grazia nel senso che non mancava nessuna grazia in Maria, lesegesi moderna
legge che in lei tutto grazia, ovvero che tutto in Maria favore di Dio e grazia, al punto di
esserlo pure lei stessa.

100 kecharitmen (kecaritwme,nh:) infatti il participio perfetto passivo del verbo


carito,w. I verbi terminati in -o,w hanno di regola un senso causale, cio indicano leffetto
prodotto dallazione su di una persona o un oggetto (cos doulo, significa rendere schiavo).
Cos, charito (che viene da charis, significa grazia), rendere grazioso oppure
gratificare. La forma kecharitmen significherebbe allora gratificato/a o aggraziato/a,
nel senso di unazione di Dio che ha reso interamente bella Maria. Ignace de la Potterie
propone come traduzione delle prime parole dellangelo, chaire, kecharitmen gioisci di
essere stata trasformata dalla grazia di Dio: Maria nel mistero dellAlleanza, Marietti,
Genova 1988, 48.
65

Quindi sin dal primo istante Maria fu santa, senza alcuna macchia di peccato. La
Bolla Ineffabilis Deus dice: Con questo singolare e solenne saluto mai altre volte udito,
viene manifestato che la madre di Dio fu sede di tutte le grazie; ornata di tutti i carismi del
divino Spirito; anzi tesoro quasi infinito e un abisso inesausto dei medesimi carismi.
c) Il saluto di Elisabetta (Lc 1, 41-42) rivolto a Maria Benedetta tu fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno!. Questa benedizione, in parallela con Cristo, lascia intendere
che Maria, come Ges, fin dal principio della sua esitenza, era esente da ogni peccato. Infatti,
la benedizione della madre posta prima di quella del Figlio.
Sviluppo storico:
Presso i Padri e gli scrittori dei primi secoli la dottrina dellImmacolata Concezione
implicita nel frequente parallelismo Eva-Maria (Giustino, Ireneo, Tertulliano), secondo una
duplice relazione di somiglianza e di opposizione. Sulla base della prima, come Eva fu
plasmata senza macchia dalle mani di Dio, similmente Maria doveva essere creata da Dio,
Immacolata. Per opposizione, Colei che doveva essere la restauratrice delle rovine di Eva,
non poteva essere travolta dal peccato. S. Ippolito dice che il Salvatore era unarca fatta con
legni (la beata Vergine Maria) non soggetti alla putrefazione della colpa101.
NellOccidente Ambrogio e Agostino escludono da Maria ogni peccato, anche se un testo di
Agostino interpretato in senso sfavorevole allImmacolata Concezione. SantAgostino
interviene in due occasioni polemiche nel dibattito sullImmacolata Concezione: nella prima,
la pi incisiva e importante, in risposta a Pelagio afferma che tutti i giusti del Vecchio
Testamento, durante la loro vita, avevano peccato eccetto la Vergine Maria, riguardo alla
quale, per lonore del Signore, quando si tratta di peccati, non voglio avere questione alcuna,
perch sappiamo che, per aver meritato di concepire e dare alla luce Colui che chiaramente
consta non aver avuto alcun peccato, le fu conferita pi Grazia che non occorresse per vincere
da qualsiasi parte il peccato102.
Laltro testo, tratto dal Contra Iulianum, una risposta a Giuliano il quale obiettava al fatto
che per Agostino, data luniversalit del peccato originale, anche Maria era assoggettata al
potere di Satana. Agostino a queste osservazioni risponde: non ascriviamo al diavolo Maria

101 S. Ippolito, In Ps. 22, PG 10, 610.


102 Agostino, La natura e la grazia 42: PL 44, 267.
66

in forza della sua nascita, ma proprio perch tale condizione sciolta dalla grazia della
rinascita103. Testo di difficile interpretazione, ma che fu inteso principalmente nel senso che
Maria sarebbe stata sottoposta al peccato dorigine e subito liberata con la grazia della
rigenerazione. Ad ogni modo, per Agostino non c dubbio che Maria benefici della
redenzione di Cristo.
In Oriente nel V secolo, S. Procolo ammise uno speciale intervento di Dio nella formazione
della futura Madre del Verbo, affinch fosse una nuova creatura, formata da unargilla
monda simile ad Adamo prima del peccato104. Teodoro di Ancira dichiara: sebbene Maria
sia inclusa nel sesso femminile, fu tuttavia esclusa dalla nequizia di quel sesso: fu una
Vergine innocente, senza macchia, senza colpa, intemerata, santa di anima e di corpo, come
un giglio che sboccia fra le spine105.
Nel VII secolo, sempre in Oriente, S. Sofronio il primo che sembra accennare a una
preservazione dalla colpa. Leggiamo infatti: Hai trovato presso Dio una grazia che nessun ha
ricevuto... Nessuno, eccetto te, fu prepurificato106.
Verso la fine del VII secolo o agli inizi dellVIII secolo cominci a venir celebrata, in
Oriente, la festa della Concezione di Maria, come risulta da Andrea di Creta. Nel IX secolo la
festa diviene universale nella Chiesa greca. Essa appare in Inghilterra verso il 1060 circa, ma
scompare subito. Verso 1127-28 compare in Normandia e di l, in tutta lEuropa, nonostante
la decisa opposizione di s. Bernardo. Il santo cistercense riteneva sufficiente la celebrazione
della nativit di Maria e non tanto il concepimento. Egli seguiva le idee del suo tempo e
pensava che ci fosse poco da celebrare in un concepimento. Sll riassume il pensiero di
Bernardo: come avrebbe potuto lo Spirito santo unirsi con il peccato, o come avrebbe potuto
mancare il peccato l dove cera la libido?107. Il pensiero medievale puntava sulla
peccaminosit intrinseca dellatto generativo. Allora tanti pensavano che luomo, dando il

103 Agostino, Opus imperfectum adversus Julianum, IV, 122, PL 45, 1418.
104 Procolo, De Laud. S. Mariae, PG 65, 733, 752, 756-57.
105 Teodoro di Ancira, Homilia in S. Mariam Dei genitricem et in s. Christi nativitatem,
PG 77, 1427.
106 S. Sofronio, Hor. II in Deip., PG 87, 3248.
67

seme, anche contaminava lembrione, a cui viene infusa lanima dopo che verr contaminata
a sua volta dalla carne.
S. Anselmo dAosta (1109) e il suo discepolo Eadmero di Reims (1134)
svilupparono il pensiero sullImmacolata Concezione. Anselmo afferma che la santit di
Maria supera ogni santit umana; raccoglie la tesi patristica di una purificazione della Vergine
in ordine alla concezione di Cristo e quello che pi innovativo, pensa che questo accadette
in funzione dei meriti del Signore, poich Egli non solo riscatt quelli che vennero dopo di
lui ma anche quelli che lo precedettero. Inoltre S. Anselmo elabor un concetto pi preciso di
peccato originale, da lui definito come mancanza di giustizia originale108.
Eadmero lo spiega con lesempio della castagna che esce indenne dallinvolucro
spinoso, distinguendo fra la concupiscenza attiva e passiva nellatto generativo: la prima non
implica la seconda. Non poteva Dio conferire ad un corpo umano che Egli stesso aveva
preparato come il suo tempio rimanere completamente libero di ogni puntura di spina, bench
fosse concepito in mezzo alle punte del peccato? chiaro che poteva farlo. Se Egli voleva,
poteva farlo109. Maria pu essere stata concepita fra le spine del peccato (atto generativo dei
genitori) ma essere personalmente pura. Perci offre un argomento: potuit plane et voluit; si
igitur voluit, fecit: poteva e voleva e volendolo lo ha fatto.
In questo modo egli riusc a separare la concezione attiva dei genitori dalla
contaminazione con il peccato. Tuttavia, egli non riusc del tutto a liberarsi delle idee di
stampo traducianista: questultimo afferma che lanima dei figli si origina dai genitori
nellatto generativo che le comunica anche la macchia del peccato originale. Egli non riusc a
sviluppare a sufficienza il rapporto tra il mistero dellimmacolata e la dottrina
delluniversalit del peccato.
Dopo di questi, abbiamo Guglielmo di Ware e Duns Scoto che abbiamo riferito a suo
tempo, che hanno sostenuto della tesi che Maria fu preservata da ogni colpa, grazie ai
meriti di Cristo Salvatore. Ecco ci che dice Scoto: Un mediatore perfettissimo infatti in
107 G. Sll, Storia di dogmi mariani, 280.
108 Cf. M. Ponce Cuellar, Maria, Madre del Redentor y de la Iglesia, 402; trad. da A.
Ducay, La prediletta di Dio, 159.
109 Eadmero, Tractatus de conceptione Sanctae Mariae, 12, PL 159, 305.
68

grado di porre latto pi perfetto possibile di mediazione nei confronti della persona per la
quale esercita la sua funzione mediatrice. Cristo ebbe quindi il potere di mediare nel modo
pi perfetto possibile a beneficio di colui per il quale mediava; e per nessun altro esercit tale
potere in modo pi eccellente di come lo esercit per Maria... Ma ci non sarebbe avvenuto
se non avesse meritato di preservarla dal peccato originale110.
Commentando scrive bene il Melotti: Scoto ha il grande merito di far cadere
lobiezione fondamentale formulata dai negatori con il suo argomento su Perfetto Mediatore:
la concezione immacolata di Maria, lungi dallessere una mancaza di redenzione, anzi la
redenzione portata al massimo grado una redenzione preservativa . Questa redenzione
non solo possibile, ma richiesta. Cristo infatti, essendo il perfetto mediatore, doveva potrre
un atto di mediazione perfetta: lo ha fatto a favore della Madre sua111.
Se il XIV secolo abbia visto i grandi dibattiti su nostro tema tra i Francescani e i Domenicani,
nel XV secolo la posizione immacolista era comune presso quasi tutti gli Ordini religiosi
eccettuati i Domenicani. Il Papa Sisto IV, francescano, il 27 febbraio 1477 promulgava la
costituzione Cum praeexcelsa meritorum con la quale approvava solennemente la festa
dellImmacolata Concezione celebrata in molti luoghi, con la Messa e lUfficio propri. Al
tentativo di svuotare il significato di questa festa il Papa risponde con la Bolla Grave nimis
(1483) minacciando la scomunica.
Il Concilio di Trento nella VI sessione (1556) nel suo decreto sul peccato originale, ha
aggiunto la seguente significativa dichiarazione:
Dichiara tuttavia questo Santo Sinodo che non nelle sue intenzioni di comprendere
nel decreto relativo al peccato originale la Beata e Immacolata Vergine Maria, madre di Dio,
ma che sono da osservarsi le costituzioni del Papa Sisto IV sotto le pene contenute in esse e
che vengono rinnovate (DS 1516).
Nel XVII secolo si ebbero interventi di tre Papi: Paolo V che proibiva di attaccare in
pubblico lImmacolata Concezione; Gregorio XV, che impediva di attaccarla anche in
privato; Alessandro VII, che con la costituzione Sollecitudo omnium Ecclesiarum (8 dicembre

110 Duns Scoto, Opus Oxoniensis, III, d. 3, q.1, citato in A. Ducay, La prediletta di Dio,
162.
111 L. Melotti, Maria, la madre dei viventi, LDC, Leumann, Torino 1986, 128-129.
69

1661) determinava, contro le false interpretazioni, loggetto preciso della festa, dichiarando
che si trattava della preservazione dellanima della Vergine dalla colpa originale, nel primo
istante della sua creazione e infusione nel corpo, per speciale grazia e privilegio di Dio, in
vista dei meriti di Cristo suo Figlio, Redentore del genere umano.
Leffetto di questa costituzione era enorme. Diocesi, re e i popoli si misero sotto la
protezione dellImmacolata. Varie congregazioni vennero fondate in suo onore. I teologi
raddoppiavano le loro fatiche per defendere tale privilegio. Molti tra cui ad esempio S.
Alfonso giunsero fino al punto di obbligarsi con voto a versare il proprio sangue, se fosse
stato necessario, per la difesa del privilegio.
Clemente XII il 6 dicembre 1708 estendeva per legge la festa dellImmacolata a tutta
la Chiesa. Pio IX accolse le suppliche e richieste per la definizione di tale dogma. Nel anno
1849 inizi le pratiche necessarie, interpellando i vescovi. Ebbe una risposta di grande
portata. Su 665 risposte 570 erano favorevoli, 8 contrarie, le rimanenti pi o meno incerte
dellopportunit della definizione. La commissione incaricata diede risposta favorevole alla
domanda, se vi siano nella Sacra Scrittura testimonianze che provino solidamente
limmacolato concepimento di Maria. Cos, Papa Pio IX pot procedere alla solenne
definizione dogmatica l8 dicembre 1854, alla presenza di oltre 200 fra cardinali e vescovi e
di una incalcolabile moltitudine di fedeli esultanti.
Quando Pio IX si apprest a leggere la solenne definizione dogmatica
sullImmacolata si racconta che un raggio di sole, sorto allimproviso da un cielo gonfio di
nubi, squarci in modo insolito la vetrata che dava sullaltare della basilica di San Pietro per
posarsi sulla fronte del pontefice, quasi come per segnalare la grandiosit dellevento che
stava per compiersi, gettando tutti i presenti in unatmosfera surreale.112
Il dogma e i punti salienti:
Il testo della Bolla da Pio IX, Ineffabilis Deus recita cos:
Dichiariamo, pronunziamo e definiamo che la dottrina, la quale ritiene che la
Beatissima Vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare privilegio di
Dio onnipotente ed in vista dei meriti di Ges Cristo, salvatore del genere umano, sia stata
preservata immune da ogni macchia della colpa originale, rivelata da Dio e perci da
credersi fermamente e costantemente da tutti i fedeli (DH 2804).
112 D. Del Gaudio, Maria di Nazaret, 69; cf. F.G. Sll, Storia dei dogmi mariani, 350.
70

a) il testo si riferisce alla persona di Maria, e non specificamente alla sua anima come
invece faceva la Sollecitudo omnium Ecclesiarum di Alessandro VII e come facevano anche
le prime otto stesure della definizione. Il papa Pio IX ha voluto cos evitare la distinzione
scolastica fra la concezione biologica e linfusione dellanima.
b) Si parla poi del primo istante della sua concezione, senza precisare quando
effettivamente essa si realizza. La Bolla non dice in quale preciso istante comincia a esistere
la persona. Quello che certo che la persona di Maria ha cominciato a esistere sin dal primo
istante senza alcuna macchia di peccato.
c) la definizione esprime la verit dogmatica negando ogni macchia di peccato, cio in
senso negativo. Ma evidente che questa assenza di peccato non pu aversi se non con
linfusione della grazia. Quindi si pu dire in modo equivalente che Maria Santissima ha
avuto la grazia santificante sin dal primo istante della sua esistenza.
d) Il privilegio di Maria unico, come lascia intendere laggettivo singolare. Papa
Pio XII nellenciclica Fulgens Corona (8 dicembre 1953) specifica che si tratta di un
singolarissimo privilegio, a nessuno mai concesso.
e) LImmacolata Concezione avvenuta in considerazione dei meriti di Cristo. Questo
punto fondamentale rende conciliabile il privilegio di Maria con luniversalit della
redenzione di Cristo.113
Riflessione teologica
a) LImmacolata Concezione spiega la redenzione perfetta e gratuita. Essa un puro
dono di Dio Padre, anche prima della libera risposta della creatura. Maria fu avvolta
totalmente dalla grazia di Dio, cio lamore redentivo e santificante di Dio. Infatti, nessuno
salvo se non in Cristo, e ci vale per gli uomini di ogni tempo, anche per quelli vissuti molti
secoli prima di Cristo; in secondo luogo dimostra che la redenzione preventiva di Maria
totalmente un dono meraviglioso che Dio le diede come futura madre di Cristo114.
Limmacolata Concezione punta totalmente su Dio, anche se Maria loggetto della nostra
meditazione. Come nel Magnificat, Dio loggetto delle nostre lodi quando celebriamo

113 Questi punti sopra citati sono da R. Coggi, Trattato di Mariologia, 168-69.
114 Episcopato Statunitense, Ecco tua madre. Una donna di fede, Paoline, Catania 1975,
n. 53, p. 47.
71

lImmacolata Concezione; Dio che si compiaciuto, in Maria, di fare grandi cose115. Dio
ci ha scelti in Cristo prima della creazione del mondo perch fossimo santi e immacolati al
suo cospetto nella carit (Ef 1, 4); Siamo stati giustificati gratuitamente per la sua grazia
(Rom 3, 24).
b) Limmacolata Concezione indica che Ges Cristo perfetto mediatore e Redentore,
che ha preservato Maria, madre sua. Dio stesso ha preparato una degna dimora per il suo
Figlio come recita la colletta della Messa: O Dio, che nellImmacolata Concezione della
Vergine hai preparato una degna dimora per il tuo Figlio. E cos pure nel Prefazio: Tu hai
preservato la Vergine Maria da ogni macchia di peccato originale, perch, piena di grazia,
diventasse degna Madre del tuo Figlio.
Lumen Gentium riassume cos: Abbracciando con tutto lanimo e senza peso alcuno
di peccato la volont salvifica di Dio, consacr totalmente se stessa quale Ancella del Signore
alla persona e allopera del Figlio suo, servendo al mistero della redenzione sotto di Lui, con
Lui, con la grazia di Dio onnipotente (n. 56).
c) Maria fu santificata perfettamente dallo Spirito Santo. [Maria] la tutta santa, immune da
ogni macchia di peccato dallo Spirito Santo quasi plasmata e resa nuova creatura (LG 56).
Lo Spirito Santo abita in lei, sin dal primo istante della sua esistenza. Noi riceviamo quella
santificazione nel battesimo, che ci riempie della grazia dello Spirito Santo, con le virt e i
doni a esse connessi. Maria lha ricevuta in pienezza sin dallinizio. Essa fin dal primo
istante il Tempio dello Spirito Santo.
Il senso salvifico dellImmacolata Concezione
Il mistero dellImmacolata concezione importante per comprendere la funzione di
Maria nella storia della salvezza.
a) la prospettiva protologica: LImmacolata concezione di Maria anzitutto un
mistero di grazia. Di gratuit e di dono. Tra i misteri cristiani, alcuni dipendono dalla
corrispondenza dellamore della creatura; in altri invece brilla di pi liniziativa e il dono di
Dio. Limmacolata concezione tra questi ultimi. Qui tutto lopera di Dio; perci qui la
bellezza divina risplende in modo singolare. Maria il capolavoro di Dio; Ella testimonia
che soltanto da Dio pu venire la pienezza della grazia. Maria il punto di convegenza di
tutto lamore e compiacenza della Santissima Trinit.
115 H. Holstein, Le dogme mariale, in Lumire et vie, XI (1962), 56, pp. 8-9.
72

b) la prospettiva ontologica: Limmacolata concezione esprime la santit radicale,


sul quale si edificano il resto dei misteri mariani, il resto degli eventi della sua vita. Il peccato
originale non ha toccato n la sua carne, n lanima e n la sua persona. Questa grazia
radicale permise a Maria di essere sempre pronta, ben disposta a seguire litinerario di fede
che doveva percorrere, talvolta molto duro, per accompagnare Ges, per essere nuova Eva al
fianco del nuovo Adamo.
c) la prospettiva psicologica: Limmacolata concezione fu accompagnata
dallesenzione da ogni inclinazione peccaminosa. Maria aveva la concupiscenza, cio
linclinazione a rivolgersi disordinatamente ai beni transitori, come conseguenza del peccato
originale? Maria non ebbe lesperienza di questo disordine, in forza della sua costituzione
originaria nella grazia. Si tratta di un aspetto che non stato direttamente definito da Pio IX,
ma che si pu ricavare implicitamente dalla definizione. Questa ribadita anche da Giovanni
Paolo II che dice nella sua catechesi mariana: La definizione di Pio IX si riferisce solo
allimmunit dal peccato originale e non comprende esplicitamente limmunit dalla
concupiscenza. Tuttavia la completa preservazione di Maria da ogni macchia di peccato, ha
come conseguenza in lei limmunit anche dalla concupiscenza116. Questo indica che Maria
fu del tutto incline al bene e ci dovette tradursi, sul piano della coscienza, in una
psicologia della bont, dellumilt, dellobbedienza e della carit. Comunque Maria fu
soggetta ai limiti umani comuni (sofferenza, ignoranza, morte), poich questi non
comportano alcuna imperfezione morale.
d) la prospettiva soteriologica: Maria la prima redenta, la redenta in un modo superiore,
quella che deve pi di ogni altro al Mediatore unico della salvezza: Colei che ebbe motivi per
amare Dio pi di ogni altro perch ricevette pi di ogni altro. Questa superiore redenzione
non fu semplicemente un privilegio personale, ma fu ordinata nel disegno di Dio al servizio
della redenzione di tutti. Perci, Maria pot cooperare in modo tutto speciale allopera del
Salvatore, con lobbedienza, la fede, la speranza e lardente carit, per restuarare la vita
soprannaturale delle anime (LG 61).
e) Maria modello di santit: Il Concilio Vaticano II ricorda ai fedeli che la vera
devozione a Maria non consiste n in uno sterile e passeggero sentimento, n in una vana
credulit, ma procede dalla fede vera, dalla quale siamo portati a riconoscere la preminenza
116 Giovanni Paolo II, La catechesi mariana, LOsservatore Romano, Citt del Vaticano
1998, 23, 2. Citato da A. Ducay, La prediletta di Dio, 166, nota 68.
73

della Madre di Dio e siamo spinti a un amore filiale verso la Madre nostra e allimitazione
delle sue virt (LG 67).
Maria colei che ha realizzato nel modo pi perfetto tutte le virt. Per questo, il
Concilio presenta Maria come eccellentissimo modello nella fede e nella carit (LG 53).
Innanzittutto per i sacerdoti, il Concilio dice: Un esempio meraviglioso di tale prontezza [nel
corrispondere alle esigenze della propria missione], i presbiteri lo possono trovare nella Beata
Vergine Maria, che sotto la guida dello Spirito Santo si consacr al mistero della redenzione
umana (Presbiterorum ordinis, 18).
I religiosi e le religiose possano attingere da questo modello una grande inspirazione:
Per lintercessione della dolcissima Vergine Maria Madre di Dio, la cui vita regola per
tutti, essi progrediranno ogni giorno di pi e apporteranno frutti di salvezza pi abbondanti
(Perfectae caritatis 25; LG 46).
I laici pure hanno in Maria un modello perfetto di apostolica. Regina degli Apostoli,
la quale mentre viveva sulla terra una vita comune a tutti, piena di sollecitudine familiare e di
lavoro, era sempre intimamente unita al Figlio suo e cooper in modo del tutto singolare
allopera del Salvatore (Apostolicam actuositatem, 4).
Cos, Maria il modello eccellentissimo per realizzare la vocazione universale alla
santit nella Chiesa. Qui si uniscono i capitoli V e VIII di Lumen gentium, e Maria il
coronamento di tutto linsegnamento sulla Chiesa.

Capitolo VII: LAssunzione di Maria

Giovanni nellApocalisse scrive: Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna
vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodice stelle (12,
1).
Gli esegeti... associano questo segno a Maria, donna ripiena di Dio che amore, luminosa e
splendente come il sole, simbolo della carit divina, con la luna sotto i piedi per significare che ha
sottomesso ogni realt caduca, vincendo anche la morte, e dodici stelle che le fanno corona, per
indicare la pienezza di grazia e di gloria che gode per leternit 117.

117 D. Del Gaudio, Maria di Nazaret, 101-102.


74

Prima fra i redenti, Ella , infatti, stata assunta in cielo col corpo e con lanima, per
godere il premio della sua santa vita, come afferma la Costituzione Apostolica
Munificentissimus Deus [MD] (1 novembre 1950).
Tutte queste ragioni e considerazioni dei santi Padri e dei teologi hanno come ultimo
fondamento la Sacra Scrittura, la quale ci presenta lalma Madre di Dio unit strettamente al suo
Figlio divino e sempre partecipe della sua sorte. Per cui sembra quasi impossibile figurarsi che,
dopo questa vita, possa essere separata da Cristo non diciamo, con lanima, ma neppure col
corpo colei che lo concep, lo diede alla luce, lo nutr col suo latte, lo port fra le braccia e lo
strinse al petto (DS 3900).

Papa Pio XII, al termine di un anno santo defin il dogma cos:


Per lautorit di Nostro Signore Ges Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra,
pronunciamo, dichiariamo e definiamo esser dogma da Dio rivelato che lImmacolata Madre di
Dio, sempre Vergine Maria, terminato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste
in anima e corpo (DS 3903).

La gloria celeste di cui si parla lo stato di beatitudine nel quale si trova attualmente
lumanit santissima di Ges Cristo, e al quale giungeranno tutti gli eletti alla fine del mondo.
Cristo con la sua morte ha vinto il peccato e la morte, e sull'uno e sull'altra riporta vittoria in
virt di Cristo chi stato rigenerato soprannaturalmente col battesimo. Ma per legge generale
Dio non vuole concedere ai giusti il pieno effetto di questa vittoria sulla morte se non quando
sar giunta la fine dei tempi. Perci anche i corpi dei giusti dopo la morte si dissolvono, e
soltanto nell'ultimo giorno si ricongiungeranno ciascuno con la propria anima gloriosa (MD
4).
La Vergine Maria essendo stata concepita immacolata, non avendo contratto il peccato
originale, non era soggetta alla condanna comune al genere umano. Inoltre, essendo la Madre
di Dio, per la dignit e santit raggiunta durante la sua vita e per un atto di benevolenza
divina anche il suo corpo stato subito assunto in cielo. Il privilegio dellAssunzione
concesso a Maria, consiste quindi nel dono dellanticipata glorificazione integrale del suo
essere, anima e corpo, a somiglianza del suo Figlio.
La verit definita riguarda soltanto lo stato glorioso della Vergine, e non dice nulla
circa il modo in cui Maria vi giunse, se passando attraverso la morte e la risurrezione, oppure
no. Si pu anche ammettere che Maria sia morta e dopo assunta in cielo, come credono i
fedel, guidati e instruiti dai loro pastori. Lespressione assunta alla gloria celeste designa il
passaggio dalla condizione dellesistenza terrena alla condizione dellesistenza propria della
beatitudine celeste.
75

Parimenti non trovarono difficolt nell'ammettere che Maria sia morta, come gi il suo
Unigenito. Ma ci non imped loro di credere e professare apertamente che non fu soggetto alla
corruzione del sepolcro il suo sacro corpo e che non fu ridotto in putredine e in cenere l'augusto
tabernacolo del Verbo divino. Anzi, illuminati dalla divina grazia e spinti dall'amore verso colei
che Madre di Dio e Madre nostra dolcissima, hanno contemplato in luce sempre pi chiara
l'armonia meravigliosa dei privilegi che il provvidentissimo Iddio ha elargito all'alma Socia del
nostro Redentore, e che hanno raggiunto un tale altissimo vertice, quale da nessun essere creato,
eccettuata la natura umana di Cristo, stato mai raggiunto (MD 14)118.

I fondamenti nella storia della Chiesa


Pio XII presenta la dottrina in tre tappe: il consenso unanime dellEpiscopato; una breve
delineazione storica del modo in cui la fede nellAssunzione di Maria si affermata,
sviluppata, giustificata, imposta nella Chiesa fino a diventare una verit universalmente
creduta; indica infine quali sono i fondamenti rivelati di questa fede della Chiesa: lintima
connessione di Maria con Cristo.
a) Il consenso unanime dellEpiscopato che si basa su una dottrina fondamentale: il
Magistero ordinario e universale della Chiesa essendo infallibile nellinsegnare la verit
rivelata, per lassistenza dello Spirito Santo, guarantisce lorigine rivelata di ci che insegna
in modo unanime indipendentemente dalle prove positive o speculative che pu apportare del
suo insegnamento. Scrive Pio XII:
Pertanto dal consenso universale di un magistero ordinario della chiesa si trae un argomento
certo e sicuro per affermare che l'assunzione corporea della beata vergine Maria al cielo, - la
quale, quanto alla celeste glorificazione del corpo virgineo dell'augusta Madre di Dio, non poteva
essere conosciuta da nessuna facolt umana con le sole sue forze naturali verit da Dio rivelata,
e perci tutti i figli della chiesa debbono crederla con fermezza e fedelt 119.

Questo modo di argomentare non vale ai protestanti perch non accettano linfallibilit del
Magistero ordinario e universale della Chiesa. Gli ortodossi invece possono accettare una
definizione dogmatica solo se venisse emanata da un Concilio Ecumenico.
b) Quanto allo sviluppo storico della dottrina la fede nellAssunzione si imposta nel
sentire ecclesiale perch si compreso che Maria doveva finire la sua esistenza in modo
conforme alla sua dignit di Madre verginale del Figlio di Dio. Questo dogma ha una
118 Il corsivo nostro.
119 MD 12; AAS 42 (1950), 770.
76

peculiarit originale. Le tradizioni fantasciose e difficile, e le comunit di dubbie dottrine,


hanno tramandato una intuizione chiara e fondamentale emersa: non poteva essere
consegnata alla corruzione della morte colei che era stata radice della vita divina. La morte
non poteva scalfire la bellezza sublime del mistero di Maria.
i) La testimonianza del palestinese Epifanio di Salamina (403): Egli confessa che
qualcosa straordinario sia accaduto alla fine della vita di Maria. Nel Panarion (78, 11), egli
scrive che la Scrittura non dice nulla se Maria mor o non mor. La scrittura ha serbato in
proposito il silenzio pi completo a causa della grandezza del prodigio; per non suscitare un
eccessivo stupore nellanimo degli uomini.
Epifanio ignora leffettivo destino di Maria, ma aggiunge che ci non si deve al fatto
che non ci sia in esso dulla di particolare, ma a una specifica volont di Dio che ha deciso di
tenere nascosto questo evento cos eccelso.
ii) I racconti apocrifi: Quelli conosciuti sono circa una ventina; hanno origini diverse
e appartengono a famiglie diverse: i pi antichi sembrano quelli siri ed egiziani e quelli di una
famiglia greca. Non si pu attendere nulla di sicuro da essi dal punto di vista storico; pensiero
comune a tutti gli apocrifi che il corpo di Maria non pu essere andato soggetto alla
corruzione del sepolcro; circa la sua condizione attuale, non sono invece concordi. Per alcuni
esso giacerebbe incorrotto nel paradiso terrestre in attesa della risurrezione finale; per altri,
Maria gia risorta ed stata assunta alla gloria celeste accanto al Figlio.
il Protovangelo di Giacomo narra gli eventi della concezione di Maria, la sua nascita e
la sua presentazione al Tempio. Il Transitus Mariae o Dormitio Mariae e ci sono altri di
questo genere. I Transitus raccontano la morte di Maria, la sua sepoltura e il trasferimento del
corpo dalla tomba. Maria mor la morte naturale a Gerusalemme, in presenza degli apostoli.
Ges venne a cercare la sua anima per portarla in cielo e gli apostoli sepellirono il suo corpo
in una tomba della valle del Cedron. Da questa tomba il corpo di Maria fu trasferito in cielo
alcuni giorni dopo o nel paradiso sotto lalbero della vita, e lanima di Maria riunisce di
nuovo con il suo corpo per vivificarlo.
iii) La tradizione sulla tomba di Maria a Getsemani: Nella valle del Getsemani esiste
realmente una Chiesa, quasi rupestre, che ha il nome di Tomba di Maria SS., Madre di Ges.
Secondo la tesi di uno studioso B. Bagatti, si tratta di un sepolcro del I secolo che ben
corrisponde alla descrizione degli apocrifi, soprattutto perch si compone di tre camerette
come attestato nella versione siriaca dei Transitus. Questa tomba sarebbe stata sotto la
77

custodia del gruppo di giudeo-cristiani e dopo IV secolo sarebbe passata in mano ai cristiani
che fecero alcune ristrutturazioni: la separarono dalle altre e tranformarono il luogo in una
Chiesa. Da allora in poi il luogo sarebbe stato sempre venerato dai fedeli120. Comunque, non
tutti gli studiosi sono daccordo con la sua tesi: infatti difficile provare che il luogo sia stato
oggetto di venerazione nei primi secoli.
iv) La festa della Dormizione: Le origini della festa dellAssunzione non sono state
ancora completamente chiarite. I primi indizi di una festa del transito di Maria (dormizione) li
troviamo in Oriente, tra il 540 e il 570, come risulta dalla narrazione dei pellegrini che hanno
visitato Gerusalemme in quegli anni. Poco dopo, verso 600, un editto dellImperatore
Maurizio estende la festa a tutte le regioni dellimpero dOriente, fissandola al 15 agosto. Pu
darsi che avevano scelto la data sulla base della pratica della memoria del dies natalis della
Madonna, come facevano gli antichi in memoria dei martiri. Questa festa della di Dormizio,
adottata poi da altre chiese cattoliche e dalle chiese monofisite, sembra aver subito
unevoluzione: dalla celebrazione della Dormitio o trapasso (Transitus) di Maria, si passati
alla commemorazione vera e propria dellassunzione (Analepsis). Papa Sergio I (701), la
introdusse a Roma. Da allora in poi stata per secoli la festa mariana pi solenne
dellantichit.
v) Le omelie patristiche dei secoli VI-VIII: Le omelie predicate in occasione della festa
della Dormizione costituiscono unimportante fonte di conoscenza dello spirito con cui era
vissuto il mistero mariano. Le prime omelie dal VI secolo attingono parecchio ai racconti
apocrifi. Il Vescovo di Livia in Palestina, Theoteknos, indica le ragioni teologiche in una
omelia: Maternit divina, eccelsa dignit. Vita santa e verginale e partecipazione allopera
redentrice del Figlio sono le ragioni della sua Assunzione dopo la morte. La prima
testimonianza occidentale si deve a Gregorio di Tours ( 593), che riassume ci che si
trovava nei racconti apocrifi. Egli d una testimonianza esplicita su questo privilegio:
Compiuto dalla Beata Vergine il corso di questa vita, essendo ormai chiamata da questo mondo,
si raccolsero nella sua casa tutti gli Apostoli, convenuti dalle loro singole regioni. E avendo udito
che doveva essere tolta dal mondo, vegliavano insieme a Lei. Ed ecco il Signore Ges
sopraggiungere coi suoi angeli e accogliendo lanima di Lei, la consegn allarcangelo Michele e
si ritir. Sul far dellalba, gli Apostoli rimossero col letto il suo corpo, lo deposero nel sepolcro e
lo custodivano, aspettando la venuta del Signore. Ed ecco di nuovo apparve loro il Signore e

120 Cf. B. Bagatti M. Piccirillo A. Prodromo, New Discoveries at the Tomb of Virgin
Mary in Gethsemany, Jerusalem 1975, 57-58.
78

preso il santo corpo comand che venisse portato su una nube in Paradiso, ove ora, riassunta
lanima, esultando con gli eletti, gode dei beni delleternit che non tramonteranno mai 121.

Altre belle omelie da Modesto di Gerusalemme, Andrea di Creta, Germano di


Costantinopoli, Giovanni Damasceno, attingono agli apocrifi, e sostengono che la Madre del
Verbo Incarnato non poteva in modo alcuno rimanere sottomessa al dominio della morte, e
perci la sua carne non poteva essere abbandonata da Dio alle normali leggi di decadimento.
vi) LAssunzione nellOccidente cristiano dopo il secolo VIII: Alla fine del periodo
patristico la fede nellAssunzione rimane saldamente ancorata nellOriente cristiano, mentre
nellOccidente convivr con una posizione pi scettica fondata su motivi razionali, perch
non si trova enunciata la dottrina nella Sacra Scrittura e non si ritengono affidabili gli scritti
apocrifi. Pascasio Radberto (865), con lo pseudonimo di Gerolamo afferma che ci siano
pochi dati per poter affermare lAssunzione di Maria: Molti dei nostri dubitano se Maria sia
stata assunta col corpo, oppure sia migrata dopo averlo lasciato qui sulla terra... Il fatto che
noi non sappiamo cosa veramente pensare da tutto ci. Comunque riteniamo cosa migliore
affidare tutto a Dio, al quale nulla impossibile, piuttosto che voler definire con la nostra
autorit, ma temerariamente, ci che non possiamo provare122.
Una delle repliche alla posizione di Radberto uno scritto dal un autore che scrive
sotto il nome di Agostino (che da alcuni identicato con Ratrammo, ca 780). Questo autore
accetta le posizione di Radberto nella mancanza dei dati nella sacra Scrittura e inaffidabilit
degli apocrifi. Per, egli pensa che la corruzione della tomba e la dissoluzione del corpo di
Maria in polvere non sia consone alla dignit della Vergine, perch ella non partecip alla
maledizone inflitta ad Eva. inoltre conforme alla piet credere che il Figlio abbia assunto la
Madre nella gloria: naturale che Maria, che in vita era stata la fedelissima e devotissima
serva e seguace del Signore, sieda ora glorificata presso il Figlio risorto. Infine, conclude,
Pseudo-Agostino, della santa Vergine non possiamo pensare se non ci che pio e degno di
lei. Egli dice: Dunque proprio perch non riuscirei a comprenderlo, ho paura di soffermare
che abbia avuto la medesima sorte che tocca a tutti gli uomini, soggetti a putrefarsi, ad essere

121 Gregorio di Tours, De gloria beatorum Martyrum, 4, in PL 71, 708.


122 Pascasio Radberto, Omelia sullAssunzione della beata Vergine Maria, in Testi
Mariani del primo millennio, vol. 4, a cura di L. Gambero e G. Gharib, Citt Nuova, Roma
1991, 789.
79

preda dei vermi e a diventare futura polvere, quel santissimo corpo dal quale Cristo ha
assunto la carne ed ha uniti la natura divina a quella umana...123.
LAssunzione appare in questo testo in stretta connessione con la maternit verginale
di Maria, e non si tiene conto n degli scritti apocrifi n della Scrittura. Comunque essa fa
strada verso la libera accettazione dai scolastici e mistici del medievo.
I fondamenti nella rivelazione: Dalla storia conosciamo che nella Chiesa primitiva non
esisteva una tradizione esplicita dorigine apostolica circa lAssunzione di Maria, che la
dottrina formata poco a poco come frutto di una riflessione amorosa della fede cristiana
intorno alla Madre di Dio, alla sua intima associazione con il suo Figlio, alla sua posizione
del tutto singolare nelleconomia divina della Redenzione: illuminati dalla divina grazia e
spinti dallamore verso Colei che Madre di Dio e Madre nostra dolcissima, hanno
contemplato in luce sempre pi chiara larmonia dei privilegi che il provvidentissimo Iddio
ha elargito allalma Socia del nostro Redentore, e che hanno raggiunto un tale altissimo
vertice, quale da nessun essere creato, eccettuata la natura umana di Cristo, stato mai
raggiunto (Papa Pio XII, Munificentissimus Deus).
Se la Chiesa insegna che questa dottrina stata rivelata, dobbiamo domandare dove si
trovano tale asserzioni. Come la Chiesa in mancanza delle asserzioni esplicite della Scrittura
e della Tradizione ha potuto arrivare ad avere la certezza dellorigine rivelata di una dottrina
che ha la sua causa prossima nella riflessione umana?

La dottrina fa parte di tutto un movimento dottrinale che precisa, a poco a poco, la


posizione e i privilegi della Madre di Dio nelleconomia della Redenzione, la sua

santit perfetta, la sua posizione unica accanto a Cristo.


Alla base stanno la dottrina della Nuova Eva che hanno i suoi caratteri dorigine

dallapoca apostolica.
Poi c la dottrina della verginit e la maternit divina.
Maria redenta da Cristo ma anche accanto a Cristo. Essendo in questa posizione
privilegiata, non valgono neppure le leggi della trasmissione del peccato originale e

della ritardata beatificazione integrale in anima e corpo.


Come immagine perfetta del Figlio anchessa ha dovuto essere immacolata, e deve
aver goduto di una piena glorificazione anticipata.

123 Pseudo-Agostino, Trattato sullassunzione della beata Vergine Maria, in Testi


Mariani del primo millennio, vol. 4, 834.
80

Questo sviluppo della dottrina appartiene non tanto alla logica quanto alla fede
soprannaturale. Lo spirito di fede come coscienza intuitiva capace di distinguere con
giudizio sicuro, ci che in armonia con le verit esplicitamente credute, da ci che

non lo .
Cristo avendo assicurato alla Chiesa lassistenza dello Spirito Santo, ha illuminato
lintelligenza della Chiesa, nei fedeli e nei pastori a comprendere il contenuto totale

della rivelazione.
Lo sviluppo di un dogma appartiene alla sovraconoscenza che Dio dona alla Chiesa
come e quando vuole (cf. Ef. 1, 17-18).

Da queste considerazione ora vediamo come la Chiesa ha potuto interpretare la Sacra


Scrittura in favore del dogma definito:
1. in primo posto si mette tutte le asserzioni appartenenti alla vita di Maria in
connessione con Ges, cio nella concezione, nella generazione, nei misteri di infanzia,
durante la vita pubblica, e sul calvario. Qui si vede il clima nel quale vanno concepiti i
rapporti tra la Madre e il Figlio.
2. in secondo luogo, il fondamento del Protovangelo (Gen 3, 15) letto alla luce di
tutta la rivelazione posteriore, particolarmente la dottrina della Nuova Eva. Il passo mostra
una lotta continua tra il principio del male che il diavolo (Gv 8, 44; Ap 20, 2), e lumanit
rappresentata dalla donna e dalla sua discendenza, seguita dalla vittoria dellumanit,
nonostanti i parziali successi del princippio del male.
Cristo il vero vincitore sul diavolo, sul peccato e sulla morte. Cristo nella sua
umanit la causa ultima e fondamentale di ogni vittoria dellumanit. Maria ha un ruolo
specifico e singolare in questa vittoria essendo accanto a Cristo in tutti i suoi passi, come la
donna e Socia. La vittoria promessa nel protovangelo alla stirpe della donna una
vittoria della donna stessa. La donna vestita di sole (Ap 12) manifesta il carattere celeste
della madre di Dio perch da lei proviene il Messia salvatore e redentore.
Infine, nella tradizione della Chiesa sono stati applicati allAssunzione di Maria alcuni
testi della Scrittura. Onora tuo padre e madre (Es 20, 12), e Isaia nella versione di Volgata,
Glorificher il luogo dove poggiarono i miei piede (Is 60, 3); alla tua destra la regina in
ori di Ofir (Sal 45, 10); Alzati Signore nel tuo riposo, tu e larca della tua santificazione
(Sal 132, 8) e sale dal deserto come una colonna di fumo dagli aromi di mirra e di incenso

81

(Ct 3, 6). Questi testi non danno un fondamento al mistero, ma richiamano temi e motivi che
aiutano a cogliere la coerenza allinterno del disegno di Dio.
Maria la vera lArca di alleanza, fatta la legno incorruttibile e coperto di oro
incorruttibile. Ella ornata di pi nobili grazie e legata inscindibilmente a Cristo,
ricettacolo della Parola incarnata destinata a rimanere in eterno. Come non era possibile che
la morte trattenesse il corpo di Cristo (At 2,24), cos non era possibile che trattenesse anche
quello di Maria: Allora si apr il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario larca
dellalleanza (Ap 11, 19). Maria stata glorificata in anticipo, per continuare a servire il
Figlio fino allultimo suo mistero.
Riflessione teologica: Alcune ragioni teologiche di convenienza, relativi alla conformit
dellAssunzione con il resto della dotrina mariana.
a) Assunta perch Immacolata: La verit dellAssunzione strettamente connessa con
quella dellImmacolata Concezione. Tu sei polvere e in polvere ritornerai (Gen 3, 10), il
castigo del peccato originale. Maria fu esente da tale castigo perch preservata dal peccato
originale. Questo argomento viene autorevolmente accolto da Pio XII.
b) Assunta perch Madre di Dio: a causa del particolare onore e amore che il Figlio ha
come vero uomo, verso la sua madre. La maternit divina un forte argomento di
convenienza per la glorificazione immediata di Maria. Infatti il corpo di Maria stato come il
tempio del corpo di Cristo e in base a ci era del tutto conveniente che sfuggisse alla
corruzione del sepolcro. Si dice giustamente: Caro Christi caro Mariae, la carne di Cristo la
carne di Maria, quindi conveniva in sommo grado che la sorte toccata alla carne di Cristo
toccasse anche alla carne di Maria, ossia che il corpo di Maria fosse glorificato come lo fu
quello di Cristo. Scrive Francesco di Sales: Non si deve avere il minimo dubbio: il Salvatore
ha voluto osservare quel commandamento che ha ingiunto a tutti i figli [quello di onorare e
amare i genitori] al pi alto livello possibile di perfezione124.
c) Assunta perch sempre Vergine: Si pu dire che lanima cristiana ha preso coscienza
dellAssunzione corporea per mezzo del legame verginit-incorruttibilit: colei a cui non
noque il parto, non nuocer il sepolcro. Al riguardo Andrea di Creta scrive: Se il seno della
Vergine ignor qualsiasi lesione, la carne sfugg alla distruzione della morte. O prodigio! [...].
Il parto fu al riparo di qualsiasi avaria, e la tomba non conobbe affatto la disturzione, poich

124 Francesco di Sales, Oeuvres compltes, VII, Annecy, 453-54.


82

questa non tocca in alcun modo le cose sante125. Giovanni Damasceno afferma: In che
modo colei che nel suo parto passata al di sopra delle leggi della natura cede ora a queste
medesime leggi, e in che modo sottoposta alla morte?126.
d) Assunta perch associata a Cristo: Maria partecipa alle gioie e ai dolori del Figlio, per cui
possiamo dire che Ges luomo dei dolori e Maria la donna dei dolori. Come infatti
Eva ha cooperato con Adamo nella rovina, cos la Nuova Eva ha cooperato con Nuovo
Adamo nellopera della riparazione. Adamo ed Eva sono stati princpi universali di morte
soprannaturale, e conseguentemente anche di morte naturale (pena di peccato). Cristo e
Maria, sono stati invece princpi di vita soprannaturale, e conseguentemente anche di vita
naturale, ossia di vittoria sulla morte. Ora chi principio e causa della risurrezione non pu
essere soggetto al dominio della morte. Lumen Gentium sottolinea sua Madre fosse
conformata a lui in tutto, e particolarmente nella vittoria sul peccato e sulla morte. Come
Maria fu associata alla vittoria del Figlio sul peccato mediante la sua Immacolata
Concezione, cos fu associata anche alla sua vittoria sulla morte mediante la sua Assunzione
(LG 59).
Le feste liturgiche altrettanto corrispondono:
Ges
Concepimento di Ges, 25 marzo
Nascita di Ges, 25 dicembre
Passione di Ges, Santa Croce, 14 settembre
Glorificazione, ascensione di Ges
Cristo Re (ultima domenica9

Maria
Immacolata Concezione, 8 dicembre
Nativit di Maria, 8 settembre
Addolorata, 15 settembre
Assunzione, 15 agosto
Maria, Regina, 22 agosto

e) Assunta per essere pienamente nostra Madre e Regina: Maria sia stata esaltata
quale Regina dellUniverso perch fosse pi pienamene conformata al Figlio suo, Signore
dei dominanti (cf. Ap 19, 16) e vincitore del peccao e della morte (LG 59). La regalit di
Maria non va separata dalla sua intercessione materna. Maria Regina perch associata alla
regalit di Cristo, e coopera con il Figlio nel procurare la salvezza delle anime. Possiamo dire
che la sua una regalit materna. Difatti assunta in cielo non ha deposto questa funzione di
salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci le grazie della salvezza
eterna (LG 62). La glorificazione di Maria non quindi solo per lei, ma anche per noi.
125 Andra di Creta, PG 97, 1081.
126 Giovanni Damasceno PG 96, 713.
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LAssunzione, lungi dallo scavare un abisso tra Maria e gli altri uomini, la rende ad essi pi
vicina.
f) Assunta per essere Icona eschatologica della Chiesa: Il Concilio Vaticano II
presenta Maria Santissima nella luce della Chiesa, di cui il modello perfettismo: La madre
di Ges, come in cielo glorificata ormai nel corpo e nellanima immagine e inizio della
Chiesa che dovr avere il suo compimento nellet futura, cos sulla terra brilla ora innanzi al
peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando
non verr il giorno del Signore (cf. 2 Pt 3, 10) (LG 68). Essendo tipo e figura della Chiesa,
Maria appare come la donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una
corona di dodici stelle (Ap 12, 1). Cos, la Chiesa in Maria ammira ed esalta il frutto pi
eccelso della redenzione, e in lei contempla con gioia, come in unimmagine purissima, ci
che essa, tutta desidera e spera di essere (SC 103).
Maria, anche dopo la sua assunzione in cielo, continua operare per la nostra salvezza e
non ha interrotto questa funzione salvifica (LG 62). Ci significa che fino alla fine dei
secoli, manifesta la sua maternit di grazia verso i cristiani e verso lintera umanit. E a
questa funzione materna conviene la corporeit, perch attraverso il corpo Maria pu far
sentire quella vicinanza ai suoi figli che propria della sua missione materna. Amore verso di
noi, esseri corporei, si esprime e concretizza anche in opere, gesti e attenzione materiali.
Inoltre, grazie alla spiritualizzazione propria del corpo risorto (1 Cor 15, 44-46), Maria pu
farsi presente sulla scena del mondo con le sue apparizioni. Queste splendide manifestazioni
della maternit di Maria sembrano fondarsi su una presenza fisico-corporea, paragonabile per
certi versi a quella del Signore Risorto.

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