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Esteri

Bagnasco, ideologia gender pericolosa: "Contese


su ovuli sono preoccupanti"

Il cardinale Angelo Bagnasco

Il cardinale all'associazione Scienza & Vita: "Se uno vuole essere maschio o femmina chi pu vietarglielo? E'
giusto, si dice, che si possa decidere con libert" ma un'idea "pericolosa" con "incalcolabili conseguenze". La
biopolitica, l'arbitrio della politica sulla vita umana, "sono rese possibili dall'indebolimento della famiglia"
29 maggio 2015

CITTA' DEL VATICANO - "Una vera guerra in difesa dell'uomo". Cos il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ha definito la
"buona battaglia" contro "le molteplici insidie" che emergono in questo tempo. "Uno dei motivi di preoccupazione ci viene dalla sistematica
diffusione, a partire da luoghi che, come la scuola, dovrebbero rappresentare un modello in senso contrario, dell'ideologia del gender: il
sesso di una persona non le sarebbe dato da ci che essa costitutivamente, ma sarebbe oggetto di una libera scelta di ognuno" ha
detto Bagnasco nella relazione d'apertura del convegno per il decennale dell'associazione Scienza & Vita dal titolo, Quale scienza per
quale vita?. "Se uno vuole essere maschio, o femmina, chi ha il diritto di vietarglielo? E' giusto, si dice, che ognuno possa decidere con
assoluta libert. Ed eccoci precisamente a ci che rende questa concezione cos allettante e cos pericolosa: l'idea di una libert che per
essere tale deve essere assoluta, assolutamente autocentrata, separando cos la cultura dalla natura e lo spirito dal corpo".
"E' in questa linea - ha ricordato - che in alcuni asili nel nostro Paese stata proposta l'abolizione della festa della mamma e del pap, al
fine di non discriminare altre forme alternative, che vedrebbero la presenza di due pap o di due mamme, o forse tre nel caso che due
donne crescano un bambino al quale nessuna delle due abbia fornito il gamete femminile; o quattro se una, esterna alla coppia, fosse la
donatrice dell'ovulo e una la gestante; o cinque nel caso che il bambino sia stato svezzato e allattato da una donna diversa ancora. Un
vero paradosso, a nostro modo di intendere, con incalcolabili conseguenze psicologiche e relazionali", ha concluso Bagnasco.
"La notizia della contesa di una star televisiva con l'ex-marito, a proposito della sorte di due ovuli fecondati dalla coppia, ci mostra i
paradossi e i corto-circuiti che avvengono quando il rispetto della vita intermittente o interessato". Lo ha detto il cardinale Angelo
Bagnasco, aprendo i lavori del Convegno per il decennale di Scienza e Vita. Bagnasco ha riferito anche le due posizioni "l'intenzione di lei
di distruggerli, essendo ora naufragato il matrimonio, mentre lui non vorrebbe rinunciare alla sua partenit".
Secondo Bagnasco, "preoccupazioni non minori vengono dalle tematiche del fine vita, con il diffondersi di un atteggiamento verso la

morte che ben rispecchia il senso di propriet assoluta verso se stessi e il proprio corpo, con la pretesa di poter porre fine alla propria
vicenda umana quando questa non sia pi ritenuta degna di essere continuata". "Come stabilire - ha chiesto il cardinale - questo limite?
Una volta accettato il criterio della disponibilit della vita, le ragioni per le quali essa pu essere dichiarata non pi vivibile possono
ampliarsi a dismisura, fino a ragioni di pura natura psicologica, come il caso dell'aborto mostra drammaticamente".
"Tali tematiche - ha ammonito Bagnasco - non vanno affrontate in modo ingenuo o superficiale, ma cercando la loro radice, che sta
sempre nel pensiero, nella concezione antropologica sottostante. Per questo la difesa della vita non pu prescindere dal discorso sulla
scienza, secondo il sapiente accostamento da cui prende nome la vostra Associazione. La tecnologia occupa un posto dominante nella
vita delle persone: sempre pi la influenza e ne aumenta le potenzialit. E' cos da diversi secoli, ma la svolta e l'accelerazione impresse
dal mondo digitale ne accrescono a dismisura le potenzialit. Come ogni strumento nelle mani dell'uomo, la tecnologia non in se stessa
buona o cattiva, ma buona o cattiva a seconda del modo in cui viene impiegata".
Il cardinale si poi appellato al mono della politica. "Le terribili conseguenze della biopolitica, dell'arbitrio della politica nelle questioni che
attengono la vita umana, sono rese possibili da un indebolimento della famiglia, senza la quale le persone sono in balia di logiche
materialistiche
ed edonistiche, effetto dell'attenuarsi o addirittura del dissolversi di quel reticolato di affetto, solidariet e corresponsabilit che dovrebbe
essere tessuto per ogni persona da parte della famiglia in cui cresce", ha concluso il presidente della Cei.

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