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LE TERME
DEI

ROMANI

DISEGNATE DA

ANDREA PALLADIO

LE TERME
DEI ROMANI
DISEGNATE DA

ANDREA PALLADIO
NUOVA EDIZIONE ITALIANA FATTA SOPRA LA VICENTINA DEL
PEU SEBVinR

DI

1797

COJIPniF.KTO ALL'OPERA

DELLE FABBRICHE E DISEGNI


DATA IN TORINO NEGLI ANNI 1842-1846
DI

BERTOTTl SCAMOZZI
lUVEDUTA DAL CAVALIERE

CELESTINO FOPPIANI
PROF. DAUCIIITF.TTURA E DI CnSTRUZlOM ISELLA

R.

UNIVERSIT'

DI

GENOVA

VOLUME UNICO

GENOVA

MILANO

GIOVANNI DECAMILLI

ANGELO MONTI
LIRRAIO COEDITORE

TOKINO

1849.

TIPOGRAFIA FONTANA.

INDICE
DI

QUESTO VOLUME

Prefazione
Tav.

Pag.

Pianta^ Prospetto e Spaccati.

I,

li.

III

V,

VII, Vili. Pianta., Prospetto e Spaccali.

y>

IX

IV. Pianta

Prospetto e Spaccali.

VI. Pianta., Prospetto e Spaccati.

X. Pianta

Terme

< /4 grippa

Nerone

"j

di Vespasiano.

io

\o.

19

di Costantino

28

....

26

Terme
Terme
Terme

Prospetto e Spaccati.

di

di Tito

Terme

di

Antonio

Caracalla

XI, Xll, Xlll.


prospettiva.

XIV, XV.

Alcuni

altri

Pianta., Prospetto e Spaccati; altro

Terme

Spaccato

in

di Diocleziano

Pianta., Prospetto e Spaccati.

Disegni del Palladio appartenenti

Terme
alle

Terme

PREFAZIONE

v^ompievasi appunto allora

la

mia edizione delle Fabbriche e Di-

segni di Andrea Palladio^ quando da persone care e di merito


fui

gentilmente sollecitato a

delle

farvi la giunta utilissima de'

Terme de'Pvomani, che

lo

sulla faccia de' luoghi l'ultima volta


st'essi,

che ignorati, non

pot rinvenire

il

si

sa

Disegni

stesso Palladio aveva formati

che

qucr

fu a visitarli, disegni

come, per

serie d'anni

ben lunga,

sagacissimo conte di Burlingthon nella casa

ideata dal Palladio in

Maser

sul Trivigiano, pel

suo mecenate

monsignor Daniele Barbaro Patriarca di Aquileja, dottissimo


chiosatore di Vitruvio
intitolandoli

I Disegni di

e porre in luce colle stampe, nel 1830,

Fabbriche antiche disegnate da Andrea Palladio

questa nobile ed elegantissima Fabbrica sono

ladiana, nelle Tavole


Palladio

'-,

XX, XXI,

Le Ttrme

nel

tomo terzo

della

mia edizione Pal-

XXII.
e

vili

Ficentino; precedi! li i\?i\VAvviso\ qui riprodotto per esteso,


dovizioso di utili schiarimenti in proposito.

come

Scarseggiando per gli esemplari di

siffatta

edizione Burlingtho-

niana, siccome quella che pi particolarmente volgevasi in dono


agli amici dell'Editore; l'egregio architetto signor

Chameron

pose mente a farne una ristampa', arricchita d'illustrazioni, di


figure, di fregi e d'altri pezzi antichi relativi specialmente alle

d'una

col divisamento di renderla cosi

Terme;

Ma dovutasi
nemmeno pot

sempre

utilit

maggiore.

perci anche aumentare di volume e di

prezzo

vedersi diffusa

come

speravasi.

po-

alle sollecitazioni gi citate,

Queste circostanze tutte unite

terono indurmi a pubblicare, siccome fo,

giunta de' suddetti

la

Disegni, copiati attentamente dall'opera di Burlingthon, e cor-

AVVISO

premesso dal ConLe

La menzione che Andrea


antichi

gli

nell'

Romani

Edificii,

Osservazioni e

buon numero

le

Note

Stampe do

quale Egli fu l'Architetto, per

uomo

nobil

il

avvolti

medesima forma

sar foise fuor di proposito

l'

ond'

alla

considerabil tesoro, e
fossi

invano da

mente ancora possed:

ma

e dimensione che

(e) di vari Disegni d'

fine far

alla

meno

altri.

d' asserire

che

all'

per

la

Saranno queste Terme

Archi , Teatri , Tempj , e

quanto opportunissimo Presente

gli

Et

dar parimente
essi,

con

ch'egli moi'isse ().

Aveano

Eccone dunque

gh trovai, e senza minima alterazione.

se

non

di

tre

diffei-enti

fossero stati di

forma

Disegni d'alcune parti di ciascuna delle Terme, che original-

ho tralasciato di farlo,

necessarii alla intelligenza degli

lume

ne posi

Furon

accennare che Palladio fece uso in quest' Opera

questo Libro

inseriti in

io

ricercate.

gi pronti a farne edizione.

misure {b), tutte in loro respettiva propoi-zione corrispondentisi. Avrei,


troppo grande,

me

me

M' avvenni per buona

capace.

rinomato Palazzo di Masera sul Trevigiano, del

come

Lettore:

Opera sua concernente

alti-a

pubblica luce. S, potess'

ma

io

un'

Daniel Barbaro, e dove dicesi

mano , ed erano insieme

molti, stampati appunto nella

Non

Autore

fattevi certo dal celebre

di Riferenze di suo carattere, trovati nel

questi avuto l'ultima

libri, di

resemi desideroso di rinvenire un tanto

ultimo viaggio mio per Italia alla pi diligente ricerca

sorte in molti di quei Disegni, parte delle cui


le

aW intendente

Burlingthon alla sua edizione

di

Palladio fa ne' suoi gi pubblicati

studj

nosti-a

suddetta ragione,

d' altri antichi Edificii del

di s

grand'

cui

di

si

per non esser eglino

a suo tempo, seguite da

Uomo

un secondo Vo-

medesimo Autore. Non posso

debbano essere tanto pi

niun' altra forse

stimabili

dimostr mai maggiore disposi-

zione a dispendiose fabbriche, n produsse pi ignoranti pretenditori, che guidano altrui fuor delle vere
traccie di tanta bell'Arte.

2 Dscription des Bains des Romains

rchitecle.

(a)

Il

Palladio

Temaiiza

Le

{b)
il

(e)

enrichie des

Londres 1772. Introduclion , pag.

lini

il

corso de' giorni suoi in Vicenza

Vita del Palladio

Ire dilTerenli

par).

Plans

de

Palladio

par Charles Chameron,

4-

sua palria

il

19 agosto dell'anno 1380,

in

et

di

sessantadue

anni.

384.

misure, a mio credere, sono

il

passo di a piedi
e la pertica di 6 piedi,
La edizione promessa non a mia cognizione che

piede,

il

passo, e

la

sia slata

pubblicala.

pertica alla

misura Vicentina, cio

il

piede di 12 once,

di quelle osservazioni

redati

agevolare
bellezza

dell'Arte una sufficiente percezione della

a' cultori

che pi mi parvero acconce per

abbondano

onde

magnificenza,

monumenti da

loro figurati.

Oltre ci, m'avrei pure bramato raccogliere a sufficienza da

buone

fonti nozioni storiche, atte

ad illustrare e

far

noto, per

quanto fosse possibile. Fuso preciso delle molte parti comprese


da

immensi

tali

edificii, colla certezza,

che

cognizione di

la esatta

quest'uso potesse tornare utilissima aHironi, non che


(lell'arte: altra

superbo
viso in

mio credere,

cosa essendo, a

edifizio costrutto

il

a'

provetti

contemplare un

con sodezza, ricco d'ornamenti, e di-

un numero grande

di parti, tutte con destinazione a noi

nota; altra cosa pel contrario quella, di farci a vedere semplice-

mente

delle piante, degli alzati

intenderne

il

fine:

comunque

belli

ed adorni, senza

imperocch, nel primo caso, se con un attento


certi di

apprendervi , ci pi non sar

nel secondo. Per l'avvertita mia

brama non pot compirsi che

meditare sul

fatto,

saremo

in parte; pochissimo trovandosi detto in

proposito de' menzio-

nati edificii dagli storici e dagli antichi architetti.

truvio visse in

un tempo dove

Lo

stesso Vi-

Bagni pubblici non erano giunti

a quella sorprendente grandezza, n a quel mirabile complesso


di tante parti, che poi

ebbero nei

felicissimi secoli posteriori.

Egli perci non insegna altro sistema di regole, che quello che
praticavasi
libro

appresso

Greci

V, capo 10, per esempio, dove

dei Bagni, insegna che

questi

nell' edificare

debbano

luoghi. Nel

tratta della disposizione

esser posti nel luogo pi caldo

che dalla situazione permesso; che siano

difesi dalla

tramon-

tana; che abbiano la faccia al ponente jemale, o al mezzogiorno:


e poi discende a pi minute considerazioni di poco profitto per

noi, che cerchiamo istruzioni d'altra natura.

dotto signor Giiameron

11

per illustrare

Romane antichit, ed

Ho

che.

per incidenza; e fece con

altri

uno spoglio che contiene molte

industria

letto

vare in esso

il

sua Opera

la

esa-

de' quali trattano espressamente

min moltissimi Autori, alcuni


delle

somma

erudizieni stori-

utili

suo libro con indicibile avidit, sperando di tro-

il filo

prodigioso^ che

mi guidasse

nello scorrere pel

labirinto di tante parti ch'entrano nella composizione di queste

pu

dire con verit, che egli, ad onta de' dispa-

reri dei differenti

autori nelle generali ricerche spettanti alle

Terme.

si

epoche della erezione

varie

di questi edifizj

che s'incontrano nello scoprire

ficolt

il

nebre dell'antichit, e della poca perizia


antichi autori che ne

hanno

ad onta delle

vero tra

le

dif-

oscure te-

nell' Architettura, degli

scritto^ egli, dissi,

compil un

trat-

degno d'essere con attenzione

stu-

diato. Parla moltissimo dell'ampiezza di questi luoghi, della

mol-

tato

veramente

tiplicit

istruttivo, e

dei comodi

che

il

lusso esorbitante di quei tempi vi

aveva introdotti-, della nobile gara dei Principi


degli

ornamenti preziosi che

lume

basta per porre in chiaro

discendendo noi

al

li

decoravano.
il

nell' edificarli, e

Ma

tutto ci

non

presente argomento. Poich

particolare dei luoghi

e degli esercizj che

in essi facevansi, e cosi ancora di alcuni pezzi spettanti al sito

precisamente dove bagnavansi


triamo

un

le

donne e

tale contrasto di opinioni,

gli

uomini, incon-

che forza mantenerci

in-

determinati.

Serviranno per esempio di tante contraddizioni due


coli,

uno

cio riguardante

bagni, e l'altro circa

la

la

soli arti-

figura del vaso, in cui facevansi

stanza detta

Laconico. Rapporto

il

ai

vasi, e alla loro costruzione e disposizione, tanto discorde la

idea che ne concepirono


il

Perault,

il

il

Galiani, ed

Cesariano,
altri

il

Caporali,

il

Barbaro,

commentatori dell'oscuro Vi-

XI

truvlo, che

non

ognuno,

Opere

le

Non minore
denominato

il

saprebbe a qual parere appigliarsi; come

si

loro consultando,

pu chiaramente vedere.

diversit di opinioni incontransi riguardo al sito

Laconico. Nella descrizione di questa parte, Vi-

truvio nella versione del Barbaro, in sostanza cos ne parla

capo 10 del libro V.

Questo sar

vicino al Tepidario.
tanto, quanto

la

un buco,

lascia

Laconico, e

11

Stufa hanno a stare

la

alto fino a' peducci della vlta

sua larghezza. Nel mezzo della vlta

dal

catene uno

quale penda con

rame; dall'alzamento ed abbassamento del quale

si

fiamma e del calore possa

di tutto

giro. 11

il

per quanto

io

si

regoler

il

la forza

all'

intorno

marchese Galiani pensa diversamente circa

struttura di questo luogo. Il

la

mezzo

diffondersi dal

vi

scudo di

grado della Stufa. Deve costruirsi ritondo, acciocch


della

al

Laconico ^

da

egli disse',

tutti^

sappia^ siato fin ora tenuto per una stanza

grande^ nella quale entrasse

la

gente a sudare, lo per

me

tengo di certo ^ che impropriamente fosse stata da alcuni Scrittori

nominata

sudare

non

Laconicum

prendendo cio

sia altro

il

la

la

sudazione , o sia stanza da

parte per

lo tutto

passando

e che in

Laconico , che una pcciola cupoletta

un buco che era nel pavimento

priva

in essa la viva

fiamma

della Stufa: ci^

somma
che co-

perch

dello Ipocausto o sia

For-

nace^ riscaldasse a dovere una stanza che doveva servire di


Stufa: quandoch altrimenti non avrebbe questa stanza avuto

maggior calore
a

ci credere

Tito

'

Lib.

La

V,

ma

le

cap.

IO.

delle altre

non

3 Cio

il

Mi hanno indotto

solo la citata pittura antica delle

un disegno

inciso copiato da un,

Laconico posto in un angolo della stanza,

Vitruvio.

tiepide.

parole di questo Autore \

citata pittui-a antica

nel quale

che eran

Al

Terme

di

Capitolo seguente

quadro, che era

nelle

Tenne

di

,T''o

numera^ fra

si

le

parti della Palestra^ la Stufa a concamerata

sudatio longitudine dupleoc^

quam

dentro di s a un cantone

Laconico

latitudine

^o

e questa aveva

Ora^ se

il

Laconico

era in un cantone della Stufi chiaro^ che non

lo stesso

che

la

Stufa ,

ma

ancora che se il

il

una parte

bens

....

della

medesima : ed

Laconicumy) fosse ^ come

altri

chiaro

hanno creduto^

Stufa , a che sarebbe servita la sudazione concamerata , o a

la

che due Stufe ? Il luogo presente certamente oscuro; e perch nel citato luogo del capitolo seguente dice

ad eundem modum

uti

supra scriptum

est ,

potuto cos dire per

Chameron per

Laconicum

Laconicum

lo contrario,

Laconicum

compositum

conviene conchiudere che qui si descriva solo

nonostante che dica

il

Laconico^

sudationesque

in sudationibus

avendo
signor

Il

vuole chei Laconici fossero luoghi

o nicchie per sudare, vicine

al

Tepidario , e che avessero tanta

altezza verso la curvatura della volta, quanta era la loro lar-

ghezza.

Crede che nel mezzo

dell'

emisfero

vi fosse

uno scudo

un foro,
rame per

per cui

si

potesse alzare, ed abbassare

regolare

il

grado del calore. Galeno medico antico, parlando

del

modo

di usare

Bagni per ragion

di

di

sanit, dice:

ISon

Laconico immorari is debebit^ sicuti qui citra eocercitationem

in

seipsos eliocant
luogo, non

Egli

'.

dunque nomina

come uno strumento

stanza particolare.

il

Laconico come un

calefattivo

contenuto in una

poi dicendo seipsos eliocant , dimostra che

Laconico da esso conosciuto era una stanza, in cui

il

gli

uo-

mini spargevano

il

caldissimi vapori.

Chi potr dunque determinarsi a seguire piut-

tosto

sudore richiamato dall'ambiente pregno

una opinione, che un'altra,

Galenus, De Sunil. Inemla

lil).

Ili,

rajj.

[\.

di tante,

che pur sostennero

XIII

citali

reputa lissimi Autori? Convieue pertanto conchiudere che

noi siamo tuttora molto all'oscuro in tante materie


relative ai

morte , marcate con

sive, corrispondenti a quelle degli

sono

in qual parte

avvertasi che

intelligenza dei Disegni,

trassegnate le Piante con linee

essi

stati

debbono guardare da quel

che furon dati


il

tagliati.

Nelle Piante, alcune di


gli

Spaccati

si

verso.

Terme

delle

alle molteplici parti

il

pre-

spiegazione dei nomi

la

medesime , come

delle

fece

pi volte lodato signor Chameron. lo per non mi fo mal-

levadore della sua disposizione intorno

ad alcune
al

lettere cor-

comoda, e pressoch necessaria

in fine cosa assai


alla descrizione

ho con-

Spaccati, le quali dinotano

queste lettere sono rovescie^ per dimostrare che

mettere

Antichit

nostri studii.

Per maggior

Credo

eli

di

gli

usi da

quelle parti: come, per esempio,

Laconici, ed

ripugnante

ella riesce talvolta

adattati

Bagni

caldi,

imperciocch, a mio giudizio,

Tepidarii;

ai

ai

lui

al

buon senso, come ognuno potr

vedere nelle seguenti Terme.


Apodilerio.

Luogo

destinato per ispogliarsi priina di

entrare nella Stufa

dove era un uomo chiamato Capsarlo, che non faceva


guardare
Battisterio.

panni di coloro, che venivano

Luogo dove

gli

uomini

si

altro

che

a fare alle braccia. Choid.

tuffavano intieramente per bagnarsi.

ChouL
Coriceo.

Luogo

Conisterio.

destinato pel giuoco della palla. Galiani.

Luogo dove

si

conservava

Lottatori per asciugare


sarlo unto,

Ekoiesio. Stanza degli

prima

11

la

alla

degli unguenti.

di lottare, altri

dopo, ed

altri

presa. Galiani.

In questa

prima

si

ungevano

altri

di entrare nel bagno.

Galiani.

Essedre.
Efebeo.

Luoghi

destinati alle

Luogo per

novlzil

loro sudore, e per aspergere T avver-

perch fosse pi atto


olii,

facevano uso

polvere, di cui

dispule filosofiche e retlorlche, Galiani.

della Ginnastica.

Galiani.

EUocamino. Luogo Involtato


riceveva

e Incrostato,

un grandissimo

sole,

al

calore. Cioxd.

dove aspettavansi

Escola. Stanza spaziosa

quale, rivolto essendo

il

gli

amici per uscire dalle Terme.

Choul.

Bagno d'acqua fredda, secondo

Frigidario.

dove trattenevasi

sito

Luogo ove
le

altri

era un

ardere

lacevasi

il

fuoco per riscaldare

le

stanze,

acque, Choul.

Luogo ove

Laconico.

Secondo

alcuni.

genie uscita dai bagni caldi, per avvez-

esterna.

zarsi all'aria

Ipocausto.

la

si

sudava. Vedi

la

prefazione.

un campo chiuso, uno sleccato, od

Lizza. Significa

terreno nel quale

il

Cavalieri antichi facevano le loro giostre, e

pugne

singolari.

Di-

zionario del Chambres.


Palestra.

Luogo

destinato agli esercizil della lolla, del disco, e della corsa*

Daviler.
Piscine.

Da

principio furono luoghi ordinati per tenere

un'usanza che

tutti

luoghi, dove

e bagnarsi, erano dagli Antichi


Sferisterio.

Luogo
diversi

Sisto.

Presso

di

pesci.

Di poi venne

uomini potevano nuotare

gli

chiamali

Piscine.

Choul.

forma rotonda, comodo pel giuoco della palla,

e per

esercizii. Choul.

altri

Greci significa un luogo coperto, presso

Latini

uno sco-

perto. Galiani.
Stadio.

Luogo presso

Romani coperto, presso

agli esercizii atletici; e

Greci scoperto, destinato

dinota ancora una lunghezza di passi 125.

Galiani.

Le

seguenti Fabbriche sono state dal Palladio misurate col

piede Vicentino,

1440.

il

quale sta

al

piede di Parigi

come 1580

sta a

jcn.

T\

TERME

D'AGRIPPA

A.GRIPPA,

queiruomo

ha riscosso da

di genio cos distinto e nato alle grandi

governo del grand'impero durante

tante segnalate vittorie,

cilitargli

splendore di

pi luminosi, che tutto prestossi

storici gli elogi

tutti gli

gloria d'Augusto, e nel

imprese, che

ebbe

merito di accrescere

il

materiale

il

Roma, facendo ergere con sorprendente magnificenza

superbi che portavano

di lui

il

nome,

morendo,

dei quali,

alla

pace, e nel fa-

la

Bagni

dono

fece poi

Popolo Romano".

al

Di queste Terme d'Agrippa, e

di altre pure, trasse

Disegni Andrea Pal-

ladio alloraquando tutto era inteso ad esaminare le superbe reliquie della

Romana

Architettura. Nei Disegni ritrovati, e

Burlingthon, manca

di

la

Pianta delle

fatti

Terme,

incidere dal lord conte

cui parliamo.

di

poi separata dalle altre Tavole, giunse alle mani di

un valoroso

quale, facendola ricopiare, ha voluto renderla

suoi amici

il

ai

Ma

questa

architetto

*,

comune con

generoso regalo.

a DiOK.,
b

II

lib. xLiii.

signor

Temanza,

nella J^ita del Palladio, pag.

Roma

tempi antichi di

u cose alla civile Architettura appartenenti.


Antichit, cio dei Teatri, degli

perch

in

egli

modo

conte di

non

le

ma

Terme

volume

che fortunatamente

delle

Tomo V.

delle

perch forse

di poterle far pubbliche. In grazia


si

Terme
fii

Nel quarto (libro)

ma

mano

come

espone e descrive

sommi generi

dissi

altri libri

di tali opere siamo rimasti privi,

delle

delle

non

per del bel genio e della generosit del fu mylord Riccardo

sono preservati molti pezzi delle opere predette

posseggo di

ci
i

sopraggiunto dalla morte prima di averle ordinate

antiche, al quale, per essere perfetto,


io

Egli aveva in pensiero di darci

Anfiteatri

avesse in tessute,

Burlingthon

343, dice

L' opera veramente compiuta, perch tratta di tutti

non manca

se

Egli, vivendo,

non

la

ha pubblicato un

Pianta di quelle di Agrippa,

dello stesso Palladio.


1

-2Ora, per dare


opera,

raccolta perfetta dei Disegni di

la

premetto nella Tavola prima

io

poi succedendo
alla

pubblico

al

Pianta

nelle

si

andranno

siccome nell'adaltare

gli Alzali

Pianta

la

Tavole susseguenti.

Ma

agli Alzati,

io trovai in essa varie notabili alterazioni, cos

darle, colla persuasione che siano esse accadute per

che

delle copie. Cos ottenni

grande

che

emen-

pensai di

moltiplice variet

la

Tavole della Pianta e degli Alzati corrispon-

le

dansi perfettamente nelle misure.

Prima

il

ad esporre alcune mie osservazioni

di accingermi

Disegni di

mi cade

vasto Edifizio,

quale unito

alle

Terme,

di cui trattiamo. Alcuni lo

antico, ed altri pensano ch'egli fosse


s

fatte

in acconcio di far parola del

sopra

Panteon,

credono un Tempio

Vestibulo di queste Terme, Palladio

il

d a credere ch'egli fosse un Tempio eretto

al

tempo

Repubblica,

della

e ornato poi da Agrippa col grandioso Portico che tuttora esiste, l'anno di

come manifestamente

Cristo XIV,

gesi nel Fregio

rilevasi dalla

M. AGRIPPA. L. F. Cos.

seguente Iscrizione, che leg-

FECIT \ Era

Ili.

inoltre per-

suaso questo grande osservatore e maestro, che antica pur fosse e ad uso di

Tempio

Cappella di mezzo, ch' rincontro alTentrata. Nel quarto dei suoi

la

libri egli cos

rincontro

esprime

si

aWentrala non

opinione di molli che la Cappella di mezzo ^

sia antica^

pagna con

tutto

il

tengo per fermo

perch t Arco di essa viene a rompere al-

Ma perch

cune Colonne del secondo Ordine

resto delt opera ^ e che

ci ella

cK

ha

io

tulli i

fosse fatta al tempo che

veggo cKella benissimo accomsuoi

fii

membri benissimo

fatto anco

il

lavorati,

resto di questo

Edifzio.

Sembra per
non abbia

fatto,

scrivendo

non

il

resto dell'opera,

malagevole trovare in

gnare con precisione

dotato di critica

la

tutti

membri
dei

giudiziosa

Cappella accompagna benissimo con tutto

non essendo

per questo deciso ch'essa sia antica;

perfetta uguaglianza

taglia

uomo

cose, due riflessi, che meritano particolare

tali

compenso. Primieramente, se

la

che un

altro assai strano

tempi
di

artefici a sufficienza capaci

un'opeia gi principiata.

membri

di

questa Cappella, se

d'accompa-

poi, che vale


il

Arco

di lei

con imperdonabile errore alcune Colonne quadrate dell'Ordine se-

condo.''

Una

tale licenza,

che deturpa

sembra certamente un peccato dei

la

bellezza di questa grand' opera

secoli posteriori.

In

fatti lo stesso

dio, disegnando lo Spaccato del Panteon unitamente alle


lasci l'Ordine superiore di

L erudito
a Palladio,

signor

lib. iv,

Terme

Colonne, ponendovi solamente

Chameron, bench positivamente non

cap. io.

le
si

di

Palla-

Agrippa,

Nicchie.
dichiari,

pure

-3inclina a credere che

ma come un

Panteon non s'abbia

11

abbia fabbricato

Panteon, o

il

certo che vi aggiunse

"

come

di

un passo, che sembra conclu-

Egli cita Inoltre

Finalmente vuol rendere verisimile

esattamente

Non

una Stanza,

la

debba

si

Terme qui nominate

vero che nelle

medesima situazione

Panteon

del

vi

sono Indicali

ma

quello delle

considerazioni, facile

tali

canza di lumi certi che rischiarino


temeraria cosa sarebbe
visi

le

che

Panteon fosse

il

ragionevole una

la

forma,

allo stesso uso.

Vesllbull, e son nella

Terme Dioclezlane

due sono

di

circolari com'esso.

bene intendere che, per man-

il

tenebre della pi rimota antichit,

voler decidere una quisllone che terr sempre di-

il

pareri degli assennati osservatori.

dimostrarsi

che

questa riflessione, polche

fare di

figura quadrilunga, e solamente quelli delle altre

Premesse

situazione e per

Panteon rassomigliava, ed era pur destinata

al

so per altro qual caso

riflettere

Diocleziano, di Co-

di Caracalla, di

quale, e per

la

*.

dedicazione del Panteon

la

suo parere, invitando a

li

Bagni pi considerevoli, come quelli

stantino, aveano

dice, se ^grippa

sa, egli

dente, di un'opera del padre Lazzari sopra

si

abbialo solamente riparato e abbellito.

Portico, e die questo magnifico Edifzio serviva

il

a questi Bagni

T^estibulo

scegli

come un Tempio,

considerare

Non

Vestlbulo di queste Terme.

Mi sembra per

altro difficll cosa a

Vestlbulo delle Terme. E, per render

11

tale difficolt, basta riflettere

un poco

alla

situazione in cui

unicamente potevasl aprire un foro, per cui esso Vestibolo portasse

ai

luo-

ghi interni. Tale apertura dovea corrispondere alla Porta d'ingresso, e per

condurre nel luogo segnato B

a Chameron
b

Ma,

{tavola 1), cio

dove, secondo

purch Tempio non

pubblica Fabbrica, di memoria di Sepolcro, di qualunque altro Edifizio

volete ch'io vi

me

trovata

come

lo

credessero
,

Roma. In

si

vede

Ma

Bagno, e vicino

e lo

il

dice

comprese dentro

che vedrai a questa somiglianti

persona,

ce

Edifizio rotondo

come que' che

nerva Medica feciono

(i

dico ancora , che

di

quale t'insegner

Roma,

me non

nelli

importa.

Che

se

pure

di

Tempio

di

lo stesso

lo

cerchio delle

Tempio;

la

non

sue. Questo fu

pure

fue

si

fu

Bagno

Bagno piuvico

il

al

popolo,

e fue

il

esempio di tutte Fabbriche

pietoso

credere, perch sar di quelli,

quale voce passata

passava uno grande Canale di acque per

Nettuno a Tivoli nella Villa Adrianus ,

e questo

rinomanza di

di pi

Panteon Marci Agrippae

e pose a quello innanzi lo bello Portico

Terme

lo

al

ne ha cos, come questo intero.

Bagni del fiero Diocleziano e di Antonio

Pantheum Agrippae

Palatium Cesarum

diritta,
,

delle cose

tu ne verrai

e ninno ve

muro, a mano

contradio di questo

il

pongono nome

dissero

al

Quindi

buon Marcus alcun poco mutollo

la

si

cosa, e dalli maggiori Edifizj di questa

nota che fue anticamente

quale ora

abbiano avuto in conto di

sebbene a certi contrassegni giudico essere questa scrittura come di tempi pi antichi,

questa, della Fabbrica nostra cos

servigio del lavarsi.

lo

dettata anticamente da scrittore nostro to-

da moderna mano per istruire con maggiore autorit un forestiere

ch' antica

-((

niente

dica cosa, la quale stata da

scano, ed io dirolla

Tempio? Quel che

P. Lazzari), che stimavano dunque che fosse, se non era

il

me non monta

ne stimassero , a

fatta

Chameron,

cap. ni, pag. 46.

dir taluno (dice

il

si

ti

avverrai in

quaU ad ogni

furono molti ingannati

Bagno; e

rimangono ora nel muro

di

Pantheum Mi-

canali.

Epper

io

ricco ed adorno di belle Nicchie, siccome le Sale

-4bagnavano

si

E come

gli atleti.

un'opera che, unita

per supporre una

mole sorprendente, mostra una particolare ele-

alla

yanza nella struttura e distribuzione delle


fin

Il

Inconvenienza in

tale

sue parti?

qui detto pu bastare per sufficiente istruzione di quelli,

una

ignota fosse

tal

quistione, onde contenersi,

al

quali

ai

caso di dover giudicare,

con un discreto pirronismo.

Ora passiamo
Fabbrica, e

la

considerare l'Area immensa occupata da questa grandiosa

dre,

Sisti, la Lizza, le

porzioni, ed avevano

il

Vestibolo,

il

Blblloleche e

infinite altre picciole parti.

le

le

Gallerie,

le

Tutte queste erano slmmetrizzate con belle pro-

loro uso ricercato dal genio di quella nazione, che

medicinale ed atletica coi pi voluttuosi divertimenti. Le denomi-

nastica

Chameron,
1

al

numeri Palladiani,

numeri determinanti

queste, con lettere, e

pu credere ben

il

diligente signor

posti negli Alzati, abbia nella Pianta ag-

grandezze delle parti, indicando pure di

le

gli usi particolari e le

a ragione ch'egli siasi in

per esempio, nel dlffinlre per Sudario

luogo segnato N; per Bagno caldo


alla

Esse-

Stanze per conversazioni, oltre

nazioni di esse parli poco sono da noi conosciute, bench

si

Edifi-

Peristili, le

in slmili luoghi l'esercizio delle filosofiche discipline, della gin-

combinava

giunti

un

regolare collocazione delle sue parti. Compresi in

zio di tanta estensione trovansi

il

il

pi minute denominazioni.

qualche

tratto ingannato,

luogo segnato

M;

luogo segnalo O: Stanze

parte esterna altro riparo che di poche Colonne,

Ma

come,

per Laconico
tutte

il

non aventi

quali servono per

le

solo ornamento.

Gli Alzati erano decorati da Colonne di diverse grandezze e di vario

Or-

dine, da Volte grandiose, da Nicchie, Frontoni, Basslrillevl e da Statue


eccellenti.

nelle

Varie Scale, alcune

ed

diritte

erano annlcchiate

enormi muraglie.

Esaminai

Ordini che ornano l'esterno, e trovai

gli

del Panteon di un'altezza di piedi 40,


tie

altre a chiocciola,

onde

3 (tavola

del Frigidario, del Tepidario, del Laconico e del

dieci diametri e

due quinti,

e la loro

Trabeazione

Colonne Corintie

le

2).

Le Colonne Corin-

Bagno caldo sono


minore un quarto

alte

della

quinta parte dell'altezza delle Colonne.

Le Colonne

isolate della

Lizza segnata

tre e mezzo, sono alte dieci diametri e

poco minore della quinta


giudico Dorico, perch

parte.

le

la

di

di

piedi

Trabeazione un

e la loro

L'Ordine, che circonda

Colonne sono

rilevare qual proporzione avesse

S hanno un diametro

un settimo,

otlo diametri.

due

Peristili, lo

Non ho potuto

Trabeazione, perch non segnata con

-13-

Gll Archi frapposti alle Colonne della Lizza sono larghi piedi 17 e mezzo,

meno

33, cio due larghezze,

alti

Avrei rintracciate
fossero

le

sono segnate

vi

nona

parte.

proporzioni delle Stanze, del Peristili e del Sisto, se

con numeri dinotate

come non

la

le

in

non ho voluto azzardarmi

ma

loro lunghezze, larghezze ed altezze,

modo

sic-

da poterle con precisione calcolare, cos


per via di congetture

a stabilire

le

accennate pro-

porzioni, riservandomi di farlo, per quanto mi sar possibile, nelle seguenti

Fabbriche.

L'ammasso

di tanto materiale,

che occupava un'Area immensa di terreno,

che nella varia struttura delle sue parti offriva ad una numerosissima popolazione tutte

le

opportunit per giuochi, per salutari eserclzll e per piaceri,

avr certamente in

ch trovavansl

in

tutti

queste

tempi eccitate

Terme

uniti

maraviglie.

le

pi magnifica Architettura pli

alla

ornamenti, e per ricchezza di materiali e per

pi ancora, per-

la rarit

Agrlppa, per decorare con ricca magnificenza

le

dell'opera preziosissimi.

sue Terme, comper da

numero

Cizlceni dieci pitture a carissimo prezzo, e fece anche acquisto d'un

ben grande

di

Statue, da espertissime mani lavorate, e tra queste anche

quella dell'Apossiomeno

una delle pi belle opere

di Llsippo. Plinio

Naturalista, parlando di questa Statua, dice: Distringentem se^

^grippa ante Thermas suas


temperare
lilque in

eo

sibi in

cubiculum^

dicavit

quamquam

quem Marcus

mire gratum Tiberio principi^ qui neguivit

imperiosus sui inler

Cum

alio ibi signo subslituto.

principatus

initia

Princepsque^

quamquam adamatum^

transtu-

quidem tanta populi Romani

contumacia fuit^ ut magnis Theatri clamorihus reponi j4poxiomenon


verit^

il

efflagiia-

reposuerit. Plin. Nat., Hist.^

I.

xxxiv,

cap. 8.

Per relazione dello stesso

ammiravasi

islorico

in

queste

Terme una pro-

fusione di pitture a colori invetriati e di stucchi raarmorini

Thermis^ quas

in

Romae fcitjgulinum

opus encausto pinxil ,

^grippa

certe

in reliquis albario

adornavit. Plin. Nat., Hist.^ Ilb. xxxvi, cap. 25.

Flaminio Vacca, scultore romano celebratissimo,

met del decimosesto secolo, riporta alcuni pezzi


servivano a decorare l'esterno di questa opera.

un'Urna

di porfido, ed

una parte

del

Busto

di

il

quale fioriva verso

di valore infinito,

Nomina un Leone
Agrippa

di

bronzo

a Cio quella Statua lodata da Plinio, che stava in


b
si

II

le

che

di basalte,
*.

era pertanto l'esterna ricchezza degli ornamenti di questa Fabbrica,

concepire appena quanto preziose fossero

la

Se
si

tale

pu

interne decorazioni.

atto di raschiarsi collo strigile

Distringentem se.

sopraddetto Flaminio Vacca , nelle osservazioni che Montfaucon ha raccolte nel suo Giornale d'Italia,

esprime nel seguente


Tomo V.

modo

Il

leone

di basalte e

tUnia

di porfido, ch'erano altre volte davanti

il

Portico

\'

M I

1 M

M I

I M '

-\

TERME

NERONE

DI

t^uESTE Terme furono con splendldezza innalzate da Nerone;


cronica di Eusebio riportata dal Chameron, sono state

la

del regno di questo imperatore. Esse

quali

Bonaventura Overbeke dice

argomento molte Statue , Colonne ,

".

Marziale

vengono magnificate

il

secondo

nono anno

dagli autori; fra

Della magnificenza di queste Terme sono

Bassirilievi scavati dalle loro

fondamenta del Palazzo Giustiniani


quivi si conservano

finite

e,

mine nel far

fabbricato su molto spazio di esse

(llb. vii, eplgr.

34) dice

le

che

Quid Nerone

pejusP Quid Thermis melius ISeronanis P


Bellissima

che

La

la

divisione di questo plano,

avvicina alla proporzione che ha

si

il

la

cui figura

3 col 4

un quadrilungo

diversit delle enumerazioni, che dinotano le larghezze e le lunghezze

di varie parti della Pianta,

notabili differenze

piedi, disegnata

si

non

si

uniformano con quelle degli Alzati: e

riscontrano anche misurando esse parli colla scala dei

-aella tavola

3, che contiene essa Pianta; e perci non potei

determinarmi ad esporre precisamente con quali proporzioni siano regolate


queste parti; e bench

vi sia la scala del

piedi da misurare, nonostante

non

potei rilevare con esattezza le loro lunghezze e rispettive larghezze.

a Degli Avanzi dell'antica Roma ,

dam,
b

II

tradotta, ecc.

opei'a

postuma

di

Bonaventura Overbeke^

pittore e cittadino d'Amster-

Londra 1739.

terreno occupato da questa Fabbrica intorno a pertiche quadrate 4586; ed ogni pertica piedi 36

vicentini.

-8Per esemplo,

due

Vestlbiill

ghi 54; e misurandoli colla scala,

li

sono segnati lunghi piedi 118, e


trovai lunghi

lar-

103, larghi 48.

Conobbi per che alcune Stanze hanno per approssimazione un'armonica


proporzione, cio due di quelle segnate Q, che per un lato sono marcate
piedi 37 e per l'altro 59 e mezzo,
fra

il

3 e

il

gnate S; e

proporzione che ha

Poco ho potuto

il

spondono

numeri, o per

di

alle

Stanze sela

come ho

detto, per

difetto del disegni, per cui la scala

grandezze, oppure

Procurer dunque

alla scala.

le altre

maggiori, hanno

al 4.

non corrisponde

piedi

le

rilevare dalle misure della Pianta,

mancanza o alterazione
del

Q, che sono

altre di quelle segnate

due

esse quella proporzione che passa

medesima proporzione sono regolate

colla

hanno

di

le

grandezze non corri-

verificare alcune misure degli

Alzati, per render facile rintelligenza di questa Fabbrica agli studenti d'Architettura.

Principiando dalle Colonne d'ingresso, queste hanno 10 diametri di

ma non

tezza (tavola 4);

Le Colonne

so determinarmi se fossero Corintie o Composite.

che sono dinanzi

della Facciata,

10 diametri, e

la

al-

loro Trabeazione un poco

Q, sono

luoghi segnati

ai

minore

alte

della quinta parte delle

Colonne.

L'Ordine, che circonda


Trabeazione corrisponde
alti

due larghezze

due

gli altri

hanno

un'altezza che
alti

si

settimi.

il

ha

Colonne

le

di

10 diametri,

due Vestibull

ch'io* volentieri

sono

alti

due larghezze

meno
in

la

Portici sono

quanto son

lar-

chiamerei Portici o Logge

avvicina alla media proporzionale armonica

Di pi non potei osservare

mente

Peristili,

quinta parte di esse Colonne, e

due Vestibull F,

ghi; e

Archi sono

due

alla

suol

la sesta parte.

questa grandiosa fabbrica

mi

resta sola-

dire che la bella sua disposizione interna potr somministrare delle

grandiose idee a quelli che sapra ano adattarle agli usi presenti.

TAVOLA

111: Pianta.

TAVOLA

IV. Prospello

e Spaccati.

Piscina o sia Conservatojo d'acqua.

Peristili.

Due

Appartamenti dove

EE E

Sferisterj.
si

bagnavano.

Eleotesj, Apoditerj e Lutroni.


quali

si

Suppone Chameron che questi due appartamenti, nei

bagnavano, fossero destinati per

li

senatori e per

li

cavalieri.

-9F

Due

Due Camere

Vestibuli.

mezzo

tli

circolo

ove

si

ponevano

ch'entravano

vestimenti di quelli

nella Piscina.

Due

Vestibuli spaziosi

citarsi nel Sisto.


I

Sisto.

K K

Stanze contigue
le

MMecc.

per
vi

li

quali passavano per andare a vedere

era ancora un'entrata che conduceva

al Sisto, nelle quali

contese che insorgevano fra

ai

lottatori

ad eser-

Bagni.

quegli che presedeva agli esercizi! terminava le

lottatori.

Appartamenti di quelli che aveano cura dei Bagni.


Stanze ad uso dei lottatori.
Apoditerio.

Due
P

Qui

Eleotesj vicino all'Ipocausto.

Scale che conducevano all'entrata dell'Ipocausto, del quale

si

vedeva

il

Fornello nel

passato secolo, vicino alla chiesa di Santo Eustachio.

Principali appartamenti ove


l'Ipocausto,

si

bagnavano. Cotesle Sale, ch'erano situate sopra del-

erano grandissime e frequentate da ogni genere di persone, ad ecce-

zione di quelle del primo Ordine,

Bagni per uso de'

S S ecc. Stanze dove

T
V

Conislerio.

WW

Vestibuli.

Biblioteche.

si

le quali si

bagnavano nelle Stanze segnate D D.

lottatori.

ritiravano quelli che s'erano bagnati.

TERME

DI VESPASIANO

LiE Terme ch'io do incise nelle

ma

il

signor

Chameron

l'autorit rispettabile di

sce

il

6 dlconsl dal Palladio Vespasiane;

tavole 5 e

chiama Domiziano e Trajane

le

".

Egli in ci segue

qualche antico Scrittore, che a Domiziano attribui-

principio, ed a Trajano

il

compimento

di questa Fabbrica

la

quale,

bench non dimostri una sorprendente magnificenza, pure non mancante


delle principali sue parti, vale a dire di Sisti, Essedre, Bagni per lottatori,
Perisllli, ecc.

Terme erano

Coteste

fabbricate sopra le falde di

un monte

come

perci forse sono di una Pianta piramidale adattata,


particolare situazione.
le

Essedre

e le

La

penso,

io

alla

irregolarit dell'Area obblig l'architetto a formare

due Stanze per

di circolo,

per nascondere cos

situazione

a Queste Terme erano vicine a

{tavola 5), e

S.

li

Bagni

la fastidiosa

Martino in Monte. Vedi

b Nel secondo sinodo romano, sotto

il

con un

una porzione

lato di

incomoda

irregolarit nata dalla

le

Antichit di

Roma,

di

Andrea Fulvio.

pontificato di Silvestro, trovasi scritto, l'anno di Cristo

Sao

Vene-

runt omnes Fresatevi urbis Romae, et Diaconi onines 284, intra Thermas Domitianas , quae nunc Trajanae;
et

sederunt in sede sua in eodem loco.


e Nel nuovo Teatro ultimamente eretto in Vicenza fui incaricato di fare

alzarsi adiacente allo stesso

Teatro gi costrutto. L'Area propostami avea

base della quale era larga piedi 42 , e


tali confini,

ripieghi, che

la

sommit di essa avea piedi

pensai di piantare una Sala nel mezzo con

im

mi conviene praticare, mi ridusse una Sala

quando altrimenti

riuscita

il

Disegno

la figura di

di

una Fabbrica da

una mezza piramide

2 di larghezza. Vincolato e stretto

lato quasi semicircolare.

Questo fra

di sufficiente grandezza e di

non

gli altri

la

da

molti

infelice figura;

ad evidenza sarebbe e picciola e mostruosa. Questo ripiego per ad alcuni non

piacque, eppure tanti secoli prima l'architetto di queste Terme, trovandosi in quasi simili circostanze, segu
la stessa

regola per conservare nelle accennate parti

una

tollerabile regolarit di figura.

TV

TV

V'J

-11Alcane Finestre che

veclonsi negli Alzati

questa Fabbrica avesse un secondo plano


prlnto

vano

plano fossevl alcuni

le

cos pure

penso che dlssotto

luoghi ad uso de' Bagni

al

quali conduce-

ai

varie Scale segnate nella tavola 5.

E bene

osservare che

condati da Archi,
1

altri

mi fan credere che

[tcwola 6)

Pilastri

che

11

Esaminando
gnificenza,

la

non sono

Peristili

ornati con

In

pieno questo Edlfizlo, non ammirasi

ma una

bella semplicit ed

TAVOLA

V. Pianta.

TAVOLA

VI. Prospetto

In esso

una rara ma-

una Ingegnosa disposizione,

la

quale

".

Spaccati

Sisto.

ecc.

Stanze per uso do'

Scale per le quali

E
F

cir-

un decimo,

Peristili.

B
CC

sostengono sono larghi quasi due quinti del lume degli Archi.

forma un pregio ben conosciuto dagli Intendenti

Colonne, ina

proporzione del quali due larghezze

lottatori.

Apoditerio.
si

saliva

agli altri

Appartamenti e

si

discendeva

alla

bocca della

Fornace.

Appartamenti ove faceano

Bagni.

Essedre.
Scale per le quali

erano,

come

si

montava

in

un luogo scoperto ch'era

di sopra al Peristilo,

dove

probabile, le altre Stanze necessarie ai Bagni.

Luogo dove faceano

scaldar l'acqua.

Scala principale che conduceva ai Bagni.

Bagni

a Si avverta che
ognvuia piedi

pei lottatori.

numein 19

vicentini.

e 22, dinotanti le grandezze del

Cortile, significano pertiche,

che sono

TERME

DI TITO

Hi parere
tristi

che Tito, per dislrarre

di alcuni

animi del popolo romano dal

gli

pensieri e melancolici, concepiti e per la recente prima eruzione vul-

canica del Vesuvio, e per

un

terribile

Incendio che distrusse varie delle

Fabbriche principali di Roma, intrapresa abbia


destinato agli spettacoli, e delle

Terme,

la

erezione di un Anfiteatro

delle quali ora parliamo

Sveto-

".

nlo, nella Vita di Tito, dice che queste due grandi opere furono con prestezza innalzate

'.

tacoli attribuito a

Marziale, o qual altro sia l'autore del libro degli Sj)et-

Marziale,

le

fa

credere che appunto sopra

le

rovine fatte

Nerone furono queste Terme piantate

dagl'incendli procurati da

per coprir cos

ci

'
j

forse

spaventevoli reliquie delle passate disgrazie e dissipare

spavento del popolo dominato dalla superstizione.

lo

Il

vasto recinto di questa Fabbrica [tavola 7)

ci

presenta un trionfo della

magnificenza romana, unitamente ad una elegante e variata disposizione delle


parti inservienti agli
Peristili,

usi

per

quali stata eretta. Essa contiene Tempii,

li

Essedre, Teatro, Biblioteche, comodissimi Bagni, ed in fine tutto

quello che pu contribuire

a Queste Terme erano appresso


b AmpMteatro dedicato

la

alla

grandezza,

Chiesa di

Thermisque /iixta

S.

comodo

al

e alle delizie.

Pietro in Vincula.

celeviter extructis

mcmus

edit

appavatissimum

que. SuETONius in Tito, cap. y.

Hic, ubi mi'cmiuf velocia muiera Tliermas,


Abstulerat miseris teda supevbus agei\

De

Spectaculis

Epigr.

2.

largissinuim-

oujyr.

y,

^u^^

MilHf/IipipijITlWp

.'/^ ip

'.'lU-tJ^

r-j-f

Yt-^

-J3Mi son lagnato


si

uniformava

guendo

numeri che dinotano

al

mie osservazioni

le

clente corrispondenza fra

Terme

ed

scala,

sulle altre

la scala de'

dezze, a cui sono apposti;


nelle presenti

Fabbriche, perch

nelle anlecedenll

le

Terme,

una

di poter ritrovare

numeri che segnano

sufiPi-

gran-

le

d'essermi di troppo lusingato, perch

trovo che alcune parti

uniformano

si

coi

sono interamente discordanti. Scopersi anche

altre

non

scaia de' piedi

grandezze, e mi lusingava, prose-

piedi e

ma conobbi

la

numeri

alla

Fab-

in questa

brica che alcune di esse parti sono segnate di piedi ed altre di pertiche.

Eccone una prova. La larghezza


brica

marcata 25 e mezzo

due

piedi 153. Nei

Peristili

segnata 24,

tici,

E,

questo numero di pertiche che formano

lunghezza dei quali, compresi

la

numero 24 dinota

il

corrispondenti alla scala:

uniformano

ma

Fab-

del Cortile, segnata nei fianchi della

le

due Por-

pertiche, che formano piedi 144,

loro larghezze, segnate piedi 131,

che

col disegno. Nella supposizione

non

si

cotesti Peristili siano dise-

gnati in proporzione, le loro larghezze sono quattro settimi delle lunghezze,

che dovrebbero essere intorno a piedi 82, bench siano segnate 131. All'incontro

il

Sisto

Bagno caldo

il

pel lottatori, segnato

W,

corrispondono

alla scala de' piedi.

numero sorprendente

Il

di quasi

400 Colonne dimostra qual

fosse l'am-

piezza della Fabbrica e la ricchezza degli ornamenti.

Quelle che ornano esternamente


alle

10 diametri,

diametro

di piedi 2 e tre quaiti,

dei Peristili

Nelle Trabeazioni

potei determinare quali fossero le

nano

di

non

10 diametri.
perch

alla

proporzione che ha

il

Laocoonte

Plinio tra

le

co'

due suoi

figliuoli di

si

avvici-

5 al 6.

il

vivo

marmo,

ne

di cui

le

fa

quali vi

menzione

cose meravigliose; dicendo essere in casa di Tito una Statua,

che merita d'essere preposta a qualunque Pittura


e d'accordo scolpirono tre eccellenti scultori,

doro di Rodi,
vedere

loro

due Tempii rotondi

per approssimazione una larghezza e un quinto, oppure

un dipresso

la

il

Le

sono numeri; perci non

vi

loro proporzioni.

molte Nicchie e Statue era arricchita questa Fabbrica, fra

Di
era

M, che hanno

Stanze segnate

hanno una proporzione

sono

[tavola 8)

pei lottatori

dovrebbero essere d'Ordine Jonico

altezza 9 diametri.

alti

Bagno

e quelle poste dinanzi alle

Colonne

sono

il

la

che unitamente

e Scultura,

Agesandro, Polidoro e Artemi-

quale Statua nel Vaticano, nel luogo chiamato Bel-

".

a Le Antichit di

Roma

di

Andrea Fulzio

antiquario romano

ecc. In

Venezia

per Girolamo Fran-

cini, i588.

Tomo V.

-14-

TAVOLJ

VII. Pianta.

TJFOLA

FUI.

Prospetto e Spaccati.

OOOOOOOO'OOOOQC'cOOOOOaOOOOOOOOOO-^

/erme

di

-y^n tonino

TERME
DI

ANTONINO CARACALLA

Lje Terme di Antonino Caracalla, differenti dalle

superavano

tutte in grandezza, magnificenza e bellezza.

niane, e giunsero
l'anno

217

al

compimento

loro

dell era cristiana

senza Portici,

il

Erano

quarto anno del di

\ Queste Terme,

struttura,

al riferir di

lui

dette

le

Anto-

regno, cio

Lampridio, erano

quali vi furono aggiunti dall'imperatore Alessandro Severo \

Mirabile in vero era


lente

altre nella

la

splendidezza di questa opera insigne, ed eccel-

gusto, con cui fu dagli architetti maestrevolmente ideata. Alcune

il

sue parti erano costrutte in maniera, che

quantunque

nelle

gli artefici

Meccaniche peritissimi, credettero impossibile

Al proposito di Antonino Caracalla

e di

quarum

facta est yjitri;

concameratio

l'imitarle.

queste sue Terme, dice Elio Spar-

ziano, nella P^ila dello stesso Caracalla, cap. 9

eximiaSy

dei secoli posteriori,

Reliquil

Thermas nominis

cellam soliarem Architecti negant posse ulla imitalione

nam ex

sui

qua

aere^ vel cupro cancelli superposili esse dicuntur^ quibus

tota concredita est;

et

tantum

est spatii ^

ut dipsum fieri negent

potuisse docti Medianici.

a Alle radici del Monte Aventino


erano uno

perba

de'

pi bei e

Citt, ecc., ecc.

pii^i

si

veggono

le

immense rovine

grandi Edifizii di Roma.

La

Citt di

delle

Roma

Tei'me di Cai'acalkj che anticamente

ovvero Breve Descrizione di questa su-

Roma MDGCLXXIX.

b Eusebio, appresso Chameron, pag. 60: Jntonuts Caracalla Rmae Tliermas suo nomine aedificavit,
A. D. 2iiy, regni

iv,

e ^Lius Lampridius, in Heliogabalo.

-16Per concepire inoltre una gusla idea delia grandiosit


edifizio [tavola 9), bastano

Disegni che dello stesso

di

questo superbo

diede

ci

Palladio per

il

la bella sua disposizione, magnificenza e grandezza.

poter comprendere

Sebastiano Serlio ha pubblicato anch'egli

la

Pianta di questo Edifizio,

nella quale trovansi alcune parti delle differenze nelle forme, che

per molto lontane dai Disegni del nostro architetto. Egli dice

Terme che sono


altre
io

Roma

in

per mio parere:

il

accompagnamenti

e corrispondentie in tutte le parli

".

ripetere

denominazioni delle parti costituenti

le

Fabbrica, perch temerei di essere troppo noioso

di questa insigne

conoscendo che ognuno da

tore,

ben collocate conforme

Si potr ancora giudicare se siano

'

un

buon senso per formarne un ragionalo

che dovrebbe essere

loro figura elittica,

per
Il

hanno

zione fra

non hanno

Peristili

Colonne

la

diametri e 5

dico che

OO,

poco pi

di
il

un

31955,

ricchezza ed

grossezza dei

materiali, o perch
di

Roma.

suo diametro

pi della larghezza.

di

diametro

di

4 piedi

la

sono

alte piedi

alta la

modo

Co-

TrabeaI

due

rare volte praticato.

25 ed hanno

la

proporzione

di

Le
10

quinta parte e gTIntercolunnj sono di 2

sesti.

a Sebastiano Serlio,

Panteon

il

terzo; egli ornato da

Terme

un dipresso

lib.

il

un peccato, che

vi

degli ornamenti di

sia a testificare, a' giorni

lusso di que' tempi. Veggonsi ancora

in, dove tratta delle Antichit di

muri

di pertiche vicen-

cui parti sono disposte colla possibile eleganza e

le

sorprendente Edifizio ninna reliquia rimasta

Nella

Rotonda segnata

calcolando

un quarto

alte

relativo ai proprii usi. Egli

la

giudizio.

Le due Stanze

sono

Portici che da tre lati;

Trabeazione

tine quadrate

nostri,

la

me,

un'altezza proporzionale armonica.

spazio occupato da queste

comodo

gli usi praticati

quinta parte dell'altezza di esse Colonne.

la

che

diametri della

N N

di questi Peristili

diametri;

Lo

Vestibulo, alta quanto

10 diametri ed hanno

alte

quarta e

la

il

due Tepidarj

limgo due larghezze

Sisto

Let-

Bagni caldi segnate

li

lonne che sono

cos

terzo di pi

al

come certamente mancano

Passando a dimostrare alcune proporzioni

e quasi

tutto

intelligenza del signor Charaeron.

la

dagli antichi: e se questi lumi mancassero,

potrassi ricorrere al

il

s potr riconoscerle colla spiegazione

qui a piedi trover registrata, secondo

[tavola 10),

le altre

queste Antoniane essere meglio intese delle

io trovo

altre

Credo superfluo

Fra

bench quelle di Diocleziano siano maggiori^ nondimeno

trovo in queste pi, belli

che non sono nelle

non sono

Roma.

In Venezia, presso

muri

il

altissimi

Marcolini, i554.

sono de' vuoti, come vedesi nella Pianta, lasciativi forse per risparmio dei

venti di sotterra

non recassero danno

alhi

Fabbrica, come pare

sia stalo praticato

nel

-17con volte

con pavimenti

di condotti

per

tassellati

o scaccati a bianco e a nero, e vestigio

acque; veggonsi grandi Camere

le

ed in

di varia struttura,

alcuni luoghi pozze profonde d'acqua rimastavi dal rovinato acquldotto dell'Appia.

ci

che veramente

una

reliquie minacciano

TAVOLA

Prospetto e Spaccati.

Rotonda.

Apoditerio.

Sisto.

D
E

Piscina.

Vestibuli dalla parte della Piscina

vano

vestimenti di quelli che

Vestibuli all'ingresso delle

Stanze nelle quali


s

che quelle vaste

si

totale rovina.

IX. Pianta.

TAVOLA X.
A

rattrista l'osservatore,

saliva al

che

si

quali servivano agli spettatori

uno
li

e dove

si

pone-

bagnavano.

Terme. Le Biblioteche erano da ciascheduna parte.


preparavano agli

lottatori si

esercizii della lotta, e Scale

per cui

secondo piano.

che nel mezzo aveano una Piscina ove

Peristili

dice

scrittore

si

che cotesti Portici fossero

bagnavano

*.

Dalle rovine pareva,

stati ornati di bassirilievi di

marmo

attorniavano e ch'erano attaccati ai muri con de' ramponi di bronzo.

molto

tempo che

in questo

luogo ancora

si

Non

vedeva un fragmento che rappresen-

tava due gladiatori, e che ultimamente apparteneva al fu sig. cardinale Albani.


I

Efebei o luoghi di esercizio.


Eleotesj.

Vestibuli sopra de' quali v'era

una Stanza

lastricala alla

musaica.

Laconici.

Bagni

caldi.

Tepidarj.
Frigidari

Luoghi per uso degli

spettatori e de' lottatori.

Essedre de' Filosofi.

Luogo

d'esercizio.

Situazioni ove faceano riscaldar l'acqua.


Celle

dove

si

un bagno

bagnavano. Resta ancora

in quelle che

sono disegnale con

l'asterisco,

nel quale vi dell'acqua.

Stanze ch'erano destinate per la conversazione.


Conisterj.

Luoghi

in disparte che servivano

d'ornamento, e ne' quali

gli spettatori

poteanostar

a vedere.

Il

veduti

celebre signor Piranesi pretende che nel centro del Peristilo vi fossero due Fontane

e dice di averne

gli avanzi.

Tomo V.

'

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^ y^Vf r// /!

l/rzionc c/'unc daaccata

delle

Jyennc

cu

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tftaMa^l^BBKSSZ7r^>^t:r^

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W^r:A:.i
^l-'/.

tiLW

jy^nyii

i^'

^'-ocUxianc

TERME

DI DIOCLEZIANO

JCiiNOMATissiME soiio
1

visibili vestigi

vono

le

Terme

di Diocleziano per la loro magnificenza e per

che, ad onta del tempo e della barbarie, anche In oggi ser-

di veraci testimonli della

romana grandezza

e del

magnifico genio di

quegl'lmperatorl.

Secondo Eusebio, queste Terme sono

Un

antiquario

romano vuole che

ziano,

Massimiano, sotto

nome

il

quaranta mila soldati

cristiani

da stupirsi che

costruzione di
tazioni

un

con Volte altissime. Colonne

DI quanta

due

al

di sterminata

secoli fa,

ebbe

somma

state le osservazioni

al

Disegni che

ci

ha

Roma,

di

Ma

lasciati,

a Chameron , pag. 64di

di abi-

grandezza, moltissime

smarrite.

Le Antichit

numero

tutto quello

agio di fare sopra tali reliquie?

cur di scriverle e di unirle

ben

che poteva

lusso ed alla volutt.

non sarebbero per noi

utilit

a lavorare

gran numero di uomini abbia lavorato nella

vasto ed ornato edifizlo, in cui v'era gran

confluire alla magnificenza,

di Diocle-

*.

Statue d'imperatori. Cisterne sotterranee; in

ladio,

".

quali abbiano data perfezione alla detta opera. Dice inoltre che

questo inesorabile imperatore per molti anni v'abbia tenuti

Non

G. C. 302

siano state principiate dagl'imperatori an-

nuovi Costanzo

tichi, e dedicate dal

state costrutte l'anno di

Andrea Fulvio, antiquario romano. In Venezia i588.

che

egli

il

Pal-

o non

si

oppure sono

-20Esaniinando
fi

grandioso spazio che viene occupalo da questo vasto Edi-

il

un complesso

zio (/f/w/a 11), esso presenta all'immaginazione

esempli ne abbiamo, quando non

giorni nostri pochi

di cui al

di grandezza,

volesse

si

paragonarlo co' serragli dell'imperatore d'Oriente.

Sorprendente

sommo

al

sizione delle sue

cio dei

parti,

tempo

la regolare e nello stesso

variata dispo-

Essedre, Biblioteche, Teatro,

Peristili,

Stanze, Templi, Portici e Gallerie". Passando ad osservare quale corrispon-

denza

vi sia fra la

Bagno

il

una larghezza
porzione

due larghezze

un quinto, ed ha un'altezza

un quarto. Le due Stanze

e le

di

lunghezza

fra la

non

altezze

larghezza, lunghezza ed altezza di alcune parli, vidi che

de' lottatori

e la larghezza

due

Peristili

principale del Sisto


altezza

si

il

al

due quinti;

e intorno

sua

la

Le due Biblioteche

oppure' hanno

tre quinti,

due larghezze

di

proporzione che

la

DI 4 piedi e mezzo

Bagno

lunghezze. Avvertasi

alle

avvicina alla media pioporzionale armonica.


e

praticate

9 piedi pi lunghi. La navata

scala,

la

due larghezze

lunga

sono lunghe una larghezza


ha

avvicinano

pi'O-

che nelle

al 4- Riflettasi

numeri sono minori

segnati con

sono disegnali, misurandoli con

si

il

hanno quella

medie posteriormente

stala osservata alcuna delle tre

dal Palladio; imperciocch le altezze

che

che ha

due

di

11

diametro delle Colonne maggiori esterne del

(tavola 12), le quali

metri e un quarto;

sono

alte

piedi 41 e mezzo, che sono 9 dia-

Trabeazione 2 once maggiore della quinta parte

la

delle Colonne.

Le

Colonne esterne delle Stanze L

altre

a Queste Terme sono state disegnate da Sebastiano Serlio,


quelle del Palladio. Egli,

il

Serlio,

e che negare

coi'po principale della

non

Fabbrica

ma

vi

si

sono

alle

9 diametri.

trovano per alcune differenze da

ha pubblicate nel terzo sopraccitato libro

Roma

delle Aiiticliiia di

sopra dice di non esser rimasto contento della corrispondenza e degli ac-

nelle osservazioni da esso fattevi

compagnamenti,

le

si

pu che non

fosse collocato nel

vi siano alcune discordanze,

mezzo del recinto

le

fi'a

Terme

di esse

quali vorrebbe che

acciocch

Strade

il

siano Cortili che lo circondano, fossero stati tutt'all'intorno di eguale larghezza. Egli osserva inoltre che

il

luogo dove

si

bagnavano

spazio, fra esso e

quando

il

detto

il

gli atleti,

Teatro, die

Bagno

segnato
si

A,

ti'oppo al ridosso del

addimanda Proscenio

n'

veri

Teatro,

teatri.

fosse stato tanto vicino al Teatro, quanto egli lo

disegnata la Pianta del Palladio; n

men

quella del signor

di

La

mdo che non


di

lui

notarne alcune differenze. Nella Pianta adunque del nostro autore, fra

il

Teatro e

il

vi resta quello

critica sarebbe giusta,

ma

ha disegnato;

Chameron, che ha voluto

le

in questo

modo non

verificai'ne le

Bagno, vi

misure e

una distanza

di quasi l'yo piedi vicentini.

b
stili;

II

signor

Chameron ha denominati

perch non sono coperti che

questi due luoghi Biblioteche Greche e Latine. Io

soli Portici

che circondano

dovessero denominarsi Biblioteche , converrebbe

il

il

dire (il che non

esposti all'aria aperta e al pericolo di essere involati.

Cortile,

come

si

li

chiamei'ei Peri-

vede nello Spaccato. Se

mi par verisimile) che

lenessei'o

libri

-21L'Ordine principale,

di cui

ornalo

Sisto, ha

11

Colonne

le

alle piedi

41,

Il

diametro delle quali piedi 4 e mezzo.

Le Essedre

de' filosofi segnate

Tempii P hanno

sono

un diametro

d'altezza

quanto

alle

un

loro diametro: e

11

ottavo.

Trovai inciso nella raccolta del conte di Burllngthon una tavola segnala

che dimostra

in prospettiva [tavola 13),

Terme, cio quella

del Sisto

un

Peristili

lato

d'uno dei

C, una

met

degli Efebei

abbia disegnata questa tavola per dimostrare


vista pi

duna

luminoso, e per

far

La

delle stesse parti.

vedere

gli

Credo che

l.

Palladio

il

interne in un punto di

le parti

andamenll delle Volte

di ciasche-

maniera colla quale

il

pittoricamente, per non alterare un'opera

incidere

feci

Palladio l'ha disegnata, cio

delle parti interne di queste

delle Stanze V, un'altra delle Stanze T,

uno

la

nella

stessa

preziosa.

Flaminio Vacca, riportando quanto disse Monlfaucon nel Diario


pag. 207, parlando dei grandiosi ornamenti di queste

Mi

sovviene che una certa persona

arriv in

Terme,

cos

si

d'Italia,

esprime:

scavando di dietro ai Bagni di Diocleziano ,

un luogo citer fra due muraglie, dovebbe

della

pena a

entrarvi, e vi

trov diciotto Busti difdosoji.

Questi Busti de!filosofi

continua Monlfaucon, servivano senza dubbio ad

ornare una varte dei Bagni. Nelle Terme

per bagnarsi,

grandestensione, come

ma

queste,

ancora dei

Portici, d'Tea-

e dei luoghi destinati per l'educazione della giovent. Queste

Terme contene-

vi erano
tri,

duna

non solamente

vano particolarmente
di Trajano

TAVOLA

la Biblioteca Ulpia,

Chameron, cap.

TAVOLA XIIL
Bagno

8, pag. 66.

Prospetto e Spaccati.

Altro Spaccato in prospettiva.

degli atleti.

Apoditerio.

Sisto col

che avevano trasportata dalla Piazza

XI. Pianta.

TAVOLA XIL

delle Sale

margine

a a ecc.

che

lo circonda.

Piazza nella quale vi era una Piscina.

Sale ove

Bagni freddi per servigio di quelli che non volevano fare

Conisterj.

Vestibuli.
si

radunavano quelli che presiedevano

ai

giuochi per distribuirne


i

premii

loro esercizii nel Sisto.

TERME

COSTANTINO

DI

I^i crede

che

Costanlino

di

uhinil Bagni pubblici fabbricali in Ronna siano

gli

Grande. Pochi sono

il

Ammiano

facendo menzione della casa d'un cerio Lampridlo,

11

Bagni

di

Costantino

Chameron vuole che

signor

de' grandissimi avanzi di quesli

al

fa

Marcellino,

sapere ch'ella era

".

si

vedessero

tempo

del Palla-

principio dell'ullimo secolo

Bagni \

Possiamo adunque credere, con gran fondamento, che

al

dio esistessero de' buoni pezzi di questa Fabbrica, da' quali avr
segni da

Trovo

me

rappresentati nelle

due

piano di questo EdlHzio

il

diversa da quella degli

tavole

14 e

loro lume.
Portici

menta

K K,

di

due

che, secondo

che

DD

si

terzi,

ed

il

Domum
II

ejus

il

signor

bagnavano

la

Piscina

H,

prope Constantinianuin Lavacrum

Mont Esquilin mais on

la

le

vesti-

medesima. Le Essedre de'

di

lar-

mela del

fiancheggiata da due

sono di diversa forma da quelle degli

bench

una

alti

Chameron, servivano per porre

nella Piscina

altri

Bagni

due larghezze.

Il

filo-

quelle

Sisto

injectis facibus incenderant.

y avoit encore, au commencement du dernier

septentrional du

Di-

15.

pieno trammezzo eccede

erano semicircolari, queste sono quadrilunghe

Bagni. Trovo una Piazza semicircolare cinta da

altri

questa Piazza corrisponde

di quelli

segnate

sofi

meno

tratti

di elegante strullura {tavola 14),

Archi, del quali non so comprendere l'uso: questi Archi sono


ghezza e poco

quelli

aulori che ne facciano menzione.

li

Aurelio Viltore dice ch'erano nel seslo quarliere, e

situata vicino ai

siali

les dtvuisit

siclc;,

pour

des restes considei-ables de ces Bains sur le cte

faire place

au palais

et

aux jardins des Bentivoglio.

-24chiamiamo

d'una figura che noi

Malta, coperto in Volle a Cro-

che ad altro non servono

maggiori sono alte 10 diametri, e

che ad ornamento. Le
d'altezza 9

di

di diverse grandezze,

Colonne

ciere, e fornito da

Croce

le

minori hanno

diametri, e forse saranno state d'Ordine Jonlco. L'altezza del

corpo principale

avvicina alla media armonica. Nelle testate di esso Sisto

si

corrispondono due Sale ch'erano lunghe due larghezze, e servivano per


spettatori

che concorrevano a vedere

giuochi; e vuole

che servissero anche per Biblioteche

Stanze

abbench

di altezza

un diametro

lonne che ornano una delle Facciate sono

Non

le

15).

Le Co-

e quasi la quinta

e del luoghi segnali

EE

F.

potei determinare le proporzioni delle altre parti, perch alcune sono

rare volte corrisponde


1

(to(^o/a

10 diametri,

alte

segnate con numeri. In altre necessario adoprare

tutti

Chameron

corrispondessero

vi

un quarto

Rotonda

e ci s'intenda di quelle della

signor

del lottatori.

La Rotonda B ha

parte

il

gli

numeri medesimi

ai

la

scala de' piedi, la quale

difetto

da

me

riscontralo in

Disegni di queste Terme.

TAVOLA

XIF.

TAVOLA XV.
A

Pianta.

Prospello e Spaccati.

Teatro.

Rotonda ampia che conteneva

Apoditerio.

Bagni de'

D D

Essedre de'

filosofi.

Tepidario

Caldano e Laconico.

Frigidario.

G
H H

Piazza e Piscina.

K K

Portici

Luoghi aperti che davano luce

MMecc.
N

Sisto co'

margini

lottatori.

ecc. che lo circondavano.

dove quelli che

si

bagnavano

nella Piscina

ai differenti

.,

ponevano

le loro

vcslimcnla.

appartamenti.

Conisterio ed Eleotesio.

Sale dove gli spettatori potevano, senza opposizione

veder quelli che

si

esercitavano

nel Sisto. Queste Sale servivano anche per Biblioteche.

Stanze destinate pei lottatori.

Q Q
R R ecc.

Stanze per quelli che custodivano

Bagni.

Bagni freddi ad uso di quelli che non


Stanze dove

si

si

esercitavano nel Sisto.

ritiravano quelli che avevano

fatti gli

csercizii allo scoperlo.

T.XVI

T.V

T'KEK

T"V

=t=

T.V.

T.^XXI.

TV

TfXXII

T XXIV

tv:

ngnni-^ rrTTjjjTTjjTrnFn'miTnTT^rrniiniTi^rimrPTirTniTnT^g

Z-TITtlLL''UJJ

f^^mmmimmmmwmmmmmm^mm

T.\:

t:xxv.

ALCUNI ALTRI DISEGNI

DEL PALLADIO
APPARTENENTI ALLE TERME

l^LTRE

Piante ed agli Alzati incsi nelle antecedenti tavole^ due

alle

altri

Disegni trovai nelFopera pubblicata del lord conte di Burlinglhon, uno dei
quali do inciso nella tavola 16, e mi pare che sia una porzione della Pianta

Terme

delle

di

Vespasiano, disegnata in forma maggiore e con qualche

variazione.

Due

altre porzioni di Piante trovansi nella sopraddetta

cise nella tavola 17. Io le giudico di alcuni

di cui

Palladio

il

Uno

medesimo modo con

conoscere a quali

Terme

Bagno

Colonna.

Il

"

presento nella tavola 18,

appartenesse.

la

Compositi, troveransi in

Trabeazione ed

altri

anche

la

Base della

buonissimo gusto. Per conoscere con quali regole

non essendovi

a Avvertasi che alcune di queste tavole hanno una scala,


diviso in parti

60

egli

scala per poterne misurare le parti, supposi la

lunghezza dell'Abaco d'un modulo e mezzo

Tomo V.

non ho potuto

primo, inciso nella tavola 19, Corintio, ed intagliato a foglie

sia costrutto,

modulo

cospicui e grandiosi,

cui lo trovai disegnato, che

alcuni hanno

d'olivo e sacomato di

11

io

serie di sette Capitelli, parte Corintii e parte

altrettante tavole

meno

forse potuto riconoscere l'intera forma.

schizzo d'uno Spaccato d'altro

inciso nel

Una

non avr

Bagni

opera, che do in-

come ha

praticato

il

la

la

sua altezza di otto parti, e

quale di piedi vicentini.

Palladio.

-26quella di lutto

porre che

il

modulo

Capitello di un

lungo un modulo e quattro settimi, e

un

e quasi

un modulo

l'altezza di esso Capitello sa

ottavo. Se voglio sup-

un

l'Abaco diviene

sesto,

sua altezza nove parti di modulo.

la

Abaco

Io inclino a credere che l'accrescimento in lunghezza di cotesto

perch

le foglie

se l'Abaco

non isporgesse

forma

cattiva

sono molto staccate dal fusto

e sgraziato.

partimento rispetto

dividiamo

il

due per

Ma

Capitello sarebbe di

il

ancora dall'uso praticato nel com-

egli

Noi, seguendo

all'altezza delle foglie.

sostengono.

li

Diverso

come ognun

fusto dei Capitelli Corintii,

in tre parti eguali,

che

proporzione delle foglie,

in

per

terza

le foglie e la

li

pi

secondo 15,

il

classici autori,

sa, fin sotto all'Abaco

caulicoli e per le foglie

modo

questo Capitello diviso in altro

ordine delle foglie allo parti 21,

sia

imperciocch

di esso Capitello,

il

primo

il

terzo fin sotto all'A-

baco 24. Tale divisione ad alcuno potrebbe piacere perch

il

Capitello riesce

svelto.
Il

secondo Capitello Corintio inciso

zione, allo poco

un dipresso
il

un

20, che ha

sesto; la

12 parti; 4 n^ ha rArchltrave, 3

in

di cui aggetto

Composito
Trabeazione e

nella tavola

meno d'un modulo

il

la

poco meno

il

Fregio e 5

dimostrato nella tavola 21,

Base della Colonna

della quinta parte del diametro;

le

seconde

foglie

ed

il

Cornice,

un modulo

Fiegio, ciascheduno ne ha 3, e

divisa in

Cornice 4j

la

il

un dodice-

modulo:

di

sono lunghe ciascheduna 18 parli, e

La Trabeazione

la

poco meno

questa Base sporge un

Capitello alto

il

quale ha

il

simo; l'Abaco lungo un modulo e mezzo ed alto otto parti

prime e

la

della sua altezza.

terzo Capitello

sotto all'Abaco, paiti 21.

sua Trabea-

la

Trabeazione divisa

le

Volute,

le

fin

10 parti: l'Architrave
cui sporto

quanto

la

sua altezza.

Un

bellissimo Capitello Composito con

Cornice trovasi nella tavola 22


dulo, compresa
tello alto

la

cimbla;

un modulo

dulo e mezzo, ed largo


un'altezza di 22 parli,

le

il

un
la

la

suo aggetto

la

sesto; l'Abaco
sesta parte del

seconde

di

16, e

Volute, 22. La Cornice alta cinque

la

sua altezza: essa ben profilata,

quanta ricchezza e

Base della Colonna e

la

sua

Base una parte minore d'un mezzo mo-

le

festano con

la

sesta parte del

lungo due

modulo. Le prime
le

modulo,

Il

Capi-

d'un mo-

foglie

terze fino all'Abaco,

sesti di

ma molto

lusso

modulo.

parti di pi

hanno

comprese

e l'aggetto quanto

carica d'intagli,

erano costruite

le

quali mani-

Fabbriche dei

Romani.

Un
la

altro Capitello

Composilo do inciso

Base della Colonna, nella quale

vi

nella tavola 23,

contenuta

la

accompagnato con

grossezza di essa Colonna

-27diminulta. La linea seconda circolare interna segna

da piedi, e

come

le altre linee

parte del modulo.

la sesta

tutti gli altri

segnano

che qui do

incisi

11

Capitello ha

egli alto

una settima parte

dulo e mezzo:
terze, con

le

le

di

modulo;

prime

un modulo

la

Volute, 20,

le

sua lunghezza

sono lunghe

foglie

quali

formano

quale ha un aggetto

la

una proporzione diversa da

tesima parte, e perci riesce alquanto tozzo e pesante

diametro della Colonna

il

sporti della Base,

gli

parli

poco pi della ven-

larghezza dell'Abaco

la

minore d'un mo-

tre parli

20,

seconde 15, e

le

in tutte parti 55,

che sono

le

l'al-

tezza del Capitello sotto all'Abaco.

Nella tavola 24

un Capitello Corintio con

trova

si

una Base Composita che appartiene

del quale vi

la

Colonna

alla

Capitello: essa ha d'aggetto una quinta parte di modulo.

un modulo
dulo

il

questo

lungo un mo-

ventesimo. La Trabeazione divisa in I4 parti; 5 ne ha l'Ar-

Fregio e 6

la

Cornice,

altezza.

Questa Trabeazione,

filata, e

soverchiamente ripiena

Una Trabeazione
cui altezza

di

Capitello alto

Il

e sette parli; l'Abaco, ch' largo la settima parte,

meno un

chitrave, 3

Trabeazione, sotto

il

di

membri

trovasi nella tavola

un modulo

minore

cui sporto poco

mio giudizio,

25

un ottavo, ed

della sua

mal. compartita, peggio

pro-

e d'intagli.
col

suo Capitello Composito,

divisa a

un dipresso

in

la

17 parti;

6 di queste sono impiegate nel primo ordine delle foglie, 4 nel secondo,

sono date all'Abaco. Non potei

5 nel terzo che contiene le Volute, e

comprendere come sieno proporzionate

fra loro le tre parti

che compongono

questa Trabeazione; e per credo che l'architetto non abbia adoperate altre
proporzioni che quelle dettategli dal suo genio. Osservisi che

Fregio non

il

cade a piombo della prima fascia dell'Architrave, e per conseguenza non


a

perpendicolo del vivo della Colonna: questo arbitrio, che

si

oppone

alla

sostanziale ed apparente solidit, debb'essere sfuggito dagli architetti.

Io credo che

Capitelli, le Basi e le Trabeazioni,

cate sette tavole, sieno state parti delle grandiose

nuti nel presente


ai

Disegni di

essi

come abbiamo
La

volume; perch
Bagni.

detto,

Non

non

ci

il

loro

si

le

si

presentavano.

colo XVI. Cos ha fatto

il

Vediamo
il

ha trovati uniti
11

Palladio,

trovano nel complesso delle anzidette

dimostrano ad evidenza che

formava secondo

gli

ha lasciato alcun documento.

tempi non erano uniformi nel proporzionare

ognuno

indi-

Fabbriche de' Bagni conte-

conte di Burlingthon

saprei per a quali appartenessero.

variet delle proporzioni che

Trabeazioni e Capitelli

che trovansi nelle

gli

le parli de'

proprio genio, o secondo


ci praticato

Palladio,

il

anche dagli

quale dett bens

architetti di quei

loro Edifizii, e che


le

circostanze che

architetti del se-

suoi precetti e

le

sue

-28regole,

ma

poi

come ognuno
lui

le

modific

norma

delle occasioni

che

ofFeiivano,

se gli

potr riscontrare nei qiialtro tomi che ho pubblicati delle di

opere. Questo genio sublime, raccogliendo quanto di pi ragionato trov

fra gli antichi,

form

non adott

suoi sistemi e le sue regole: egli per

la ricchezza superflua d'intagli nelle Basi e nelle Trabeazioni;

ma ebbe

vertenza ne' suoi cinque Ordini di dimostrare nelle Cornici, secondo


tilezza degli

Ordini, quali

intagli

ornare, lasciando fra un Intaglio e

convenissero e quai membri


l'altro

suoi ilposi, per

gen-

dovessero

non caricare

tutte

Trabeazioni di ornamenti, che in fine, per giudizio dei periti, cagionano

le

una noiosa confusione


Parlando dunque

non sono n

tomo X,
de'

ornamenti, questi,

come osserv anche

Da

di

un gocciolatolo da

Pola

lui trasportato in
io

Terme

di Diocleziano ,

Perch

gli

scelte e di

con chiarezza

le

essi contenuti.

zione di que'

ma

del puro e semplice

studenti intendano bene

le

si

a Venezia un bel
de!

due Tempii

Sono del

maniera soda, quando t architet-

stile

stile affettato,

dir cos, delle

del Portico del Panteon.

ultime sette tavole, ho voluto notare

principali proporzioni delle Trabeazioni e dei Capitelli in

Lascio poi loro

la

cura di rintracciare

membri che compongono

11

a quelle architetture,

ninno di netto, dove l'occhio

riposi.

in cui tutti

Tomo X,

divisione e propor-

Le sue poesie, massimamente

le

gio-

membretti sono intagliati, senza che tra mezzo ve ne

pag. 23 2.

FINE DELLE

la

tutto.

conte Algarotti, in una sua Lettera ^ parlando di Pope, cos dice

vanili, rassomigliano

della

Venezia. Egli cos

recai gi

sono, e per la somiglianza loro paion gemelli nati a un parto.

tura non era farsita di troppi ornamenti, non dello

II

felici

Cremona, facendo menzione

un pezzo del gocciolatoio di uno

tempo di augusto, di proporzioni

mio credere

rintelllgenle conte Algaroltl, nel

dove* fui alcuni anni addietro,

di antichit. Questo

maniera dei tempi

pag. 119, delle sue opere stampate in

frammento
cilici

degli

del pi scelti, n della semplice

frammenti

esprime

".

in generale

perfetta Architettura,

sia

si

la

l'av-

TEUME.

fi/i/ii'i^'i'^isi!;!

1:1!

Wi

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