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Lettera

agli Ebrei

CAPITOLO 1
Prologo
[1,1] Dio, che nel tempo antico aveva parlato ai padri nei
profeti, in una successione e varietà di modi,
[1,2] in questa fine dei tempi ha parlato a noi nel Figlio, che
egli costituì sovrano padrone di tutte le cose e per mezzo
del quale creò l’universo.
[1,3] Questi, essendo l’irradiazione della gloria
e l’impronta della sua sostanza, e portando tutte le cose
con la parola della sua potenza, dopo aver compiuto
la purificazione dei peccati si è assiso alla destra
della maestà nei luoghi eccelsi,
[1,4] divenuto tanto superiore agli angeli,
quanto più eccellente del loro è il nome che egli
ha ricevuto in eredità.
Superiorità di Gesù sugli angeli
[1,5] A quale angelo infatti disse mai Dio: Figlio mio sei tu,
io oggi ti ho generato? E di nuovo: Io sarò per lui padre
ed egli sarà per me figlio?
[1,6] Di nuovo, quando introduce il Primogenito
nell’universo, dice: E lo adorino tutti gli angeli di Dio.
[1,7] E mentre degli angeli dice: Fa i suoi angeli come venti
e i suoi servi come fiamma di fuoco,
[1,8] del Figlio invece: Il tuo trono, o Dio, è per i secoli dei
secoli e lo scettro dell’equità è scettro del tuo regno.

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[1,9] Hai amato la giustizia e hai odiato l’iniquità, Convenienza della passione
perciò, o Dio, il tuo Dio ti ha unto con olio [2,10] Infatti a colui, per il quale e per mezzo
di esultanza a preferenza dei tuoi compagni. del quale sono tutte le cose, che conduce
[1,10] E ancora: Tu, o Signore, alle origini alla gloria numerosi figli, conveniva
hai fondato la terra e i cieli sono opere perfezionare, per mezzo della passione,
delle tue mani. il capo della loro salvezza.
[1,11] Essi periranno, tu invece rimani, e tutti [2,11] Infatti colui che santifica e quelli che sono
invecchieranno come un vestito, santificati sono tutti da uno; per la qual cosa
[1,12] come mantello li arrotolerai, come una veste, non ha vergogna di chiamarli fratelli,
e saranno messi da parte. Tu, invece, sei lo [2,12] dicendo: Annunzierò il tuo nome ai miei
stesso e i tuoi anni non finiranno. fratelli, inneggerò a te in mezzo all’assemblea.
[1,13] E di quale angelo disse mai: Siedi alla mia [2,13] E di nuovo: Io confiderò in lui. E ancora:
destra, fino a che non ponga i tuoi nemici Ecco me e i figlioli che Dio mi ha dato.
come sgabello dei tuoi piedi? [2,14] Poiché dunque i figlioli avevano in comune
[1,14] Non sono tutti spiriti servitori, mandati al sangue e carne, anch’egli nella stessa maniera
servizio di quelli che erediteranno la salvezza? partecipò di quelle cose, per distruggere con la
morte colui che ha il potere sulla morte,
CAPITOLO 2 cioè il diavolo,
[2,15] e per liberare quelli che erano asserviti per tutta
Esortazione a non trascurare la vita al timore della morte.
la salvezza offerta [2,16] Infatti non si è congiunto con angeli, ma stirpe
[2,1] Perciò bisogna rimanere attaccati di Abramo egli prese.
con grande diligenza alle cose udite, [2,17] Perciò dovette essere assimilato in tutto ai
per timore di non decadere. fratelli, per diventare pontefice misericordioso
[2,2] Se infatti la parola pronunciata mediante gli e fedele nelle cose che riguardano Dio,
angeli fu garantita, e ogni trasgressione e per espiare i peccati del popolo.
disobbedienza ricevette una giusta retribuzione, [2,18] Infatti per quanto egli ha sofferto, essendo
[2,3] come sfuggiremo noi, se trascureremo così egli stesso stato provato, è capace di soccorrere
grande salvezza? La quale incominciò ad essere quelli che sono tentati.
annunziata mediante il Signore e fu garantita a
noi da quelli che l’ascoltarono, CAPITOLO 3
[2,4] avendo Dio concorso alla loro testimonianza
con la sua, mediante segni e prodigi e vari atti Fedeltà di Gesù e sua preminenza su Mosè
di potenza e con distribuzioni di Spirito Santo [3,1] Perciò, fratelli santi, partecipi di una vocazione
secondo la sua volontà. celeste, fissate lo sguardo su Gesù, l’apostolo e
pontefice della nostra confessione di fede,
Gesù è Salvatore [3,2] il quale fu fedele a colui che lo fece, come
[2,5] Infatti non agli angeli ha sottomesso il mondo anche Mosè lo fu in tutta la casa di lui.
futuro, del quale discorriamo. [3,3] Infatti Gesù è stato fatto degno di una gloria
[2,6] Ma qualcuno ha dichiarato in qualche luogo: tanto maggiore di quella di Mosè, quanto
Che è l’uomo, perché tu ti ricordi di lui, o il l’onore di chi fabbrica la casa è maggiore di
figlio dell’uomo, perché tu lo visiti? quello della casa.
[2,7] Tu l’hai per poco abbassato al di sotto degli [3,4] Ogni casa infatti è costruita da qualcuno;
angeli, lo hai coronato di gloria e d’onore, ora chi ha fabbricato tutte le cose è Dio.
[2,8] hai messo sotto i suoi piedi tutte le cose. [3,5] Mosè, sì, fu fedele in tutta la casa di lui, come
Infatti nell’aver sottomesso tutto a lui, ministro, quale testimone delle cose che
non ha lasciato nulla che non gli fosse soggetto. dovevano essere dette;
Nel tempo presente, però, non vediamo ancora [3,6] Cristo invece come Figlio nella casa di lui;
tutte le cose a lui sottomesse. la cui casa siamo noi, se però conserviamo
[2,9] Contempliamo invece Gesù, per poco la sicurezza e il vanto della speranza.
abbassato al di sotto degli angeli, coronato
di gloria e onore attraverso la passione Esortazione alla fedeltà a Cristo
della morte, affinché per la bontà di Dio [3,7] Perciò, come dice lo Spirito Santo:
gustasse la morte per ogni uomo. Oggi, se udirete la sua voce,

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[3,8] non indurite i vostri cuori, come annunzio non entrarono per la loro
nell’esasperazione, nel giorno della tentazione disobbedienza,
nel deserto, [4,7] Dio fissa nuovamente un giorno, un «oggi»,
[3,9] dove i vostri padri mi tentarono mettendomi dicendo per bocca di Davide, dopo tanto
alla prova, benché avessero visto le mie opere tempo, come è stato detto prima: Oggi, se
[3,10] per quarant’anni. Perciò mi irritai contro questa udirete la sua voce, non indurite i vostri cuori.
generazione e dissi: sempre si sviano nel cuore, [4,8] Ora, se Giosuè li avesse introdotti
essi non hanno conosciuto le mie vie, nel riposo, Dio non parlerebbe dopo
[3,11] cosicché ho giurato nella mia collera: queste cose di un altro giorno.
non entreranno nel mio riposo. [4,9] È dunque riservato un riposo sabatico
[3,12] Badate, fratelli, che in nessuno di voi vi sia per il popolo di Dio.
un cuore cattivo di incredulità nell’allontanarvi [4,10] Chi infatti entra nel riposo di lui, anch’egli si
dal Dio vivente,
[3,13] ma esortatevi l’un l’altro ogni giorno, finché si
può dire «oggi», affinché nessuno di voi sia
indurito dalla seduzione del peccato.
[3,14] Siamo infatti divenuti partecipi di Cristo,
purché conserviamo solida, sino alla fine,
la sicurezza iniziale.
[3,15] Quando si dice: Oggi, se udirete la sua voce,
non indurite i vostri cuori come
nell’esasperazione...,
[3,16] chi furono, infatti, quelli che, avendo udito,
esasperarono? Non furono proprio tutti quelli
che uscirono dall’Egitto sotto la guida di Mosè?
[3,17] E contro chi Dio fu irritato per quarant’anni?
Non forse contro quelli che avevano peccato,
i cui cadaveri caddero nel deserto?
[3,18] E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo
riposo, se non a quelli che si erano ribellati?
[3,19] E noi vediamo che essi non poterono entrare
a causa dell’incredulità.

CAPITOLO 4
[4,1] Temiamo dunque che, mentre rimane in vigore
la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno
di voi risulti mancante.
[4,2] Infatti, anche noi abbiamo udito il lieto
annunzio come costoro. Ma non giovò loro
il messaggio annunziato, non essendo essi uniti
Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia (1590-1596). Giambattista Vitali e
mediante la fede a quelli che ascoltarono. Tiburzio Vergelli. Pannello bronzeo, porta nord della Santa Casa di Loreto.
[4,3] Entriamo nel riposo, infatti, noi che abbiamo
creduto, secondo ciò che disse: Cosicché ho riposa dalle sue opere, come Dio dalle proprie.
giurato nella mia collera: non entreranno nel [4,11] Applichiamoci dunque con premura a entrare
mio riposo, benché le opere di Dio siano in quel riposo, affinché nessuno cada nello
terminate fin dalla creazione del mondo. stesso esempio di disobbedienza.
[4,4] Ha detto infatti così in qualche luogo, intorno
al settimo giorno: E si riposò Dio nel settimo La parola di Dio
giorno da tutte le sue opere. [4,12] La parola di Dio, infatti, è viva ed energica e
[4,5] E in questo salmo di nuovo: più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa
Non entreranno nel mio riposo. penetra fino all’intimo dell’anima e dello
[4,6] Poiché dunque rimane stabilito che alcuni vi spirito, delle giunture e delle midolla, e discerne
entreranno, e i primi a riceverne il lieto i sentimenti e i pensieri del cuore.

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[4,13] Davanti a lui non vi è creatura che resti è avvolto di debolezza,
invisibile; tutte le cose sono nude e scoperte agli [5,3] e a motivo di questa deve offrire sacrifici
occhi di colui al quale noi renderemo conto. per i peccati, come per il popolo,
così anche per se stesso.
Esortazione alla fedeltà e alla fiducia [5,4] E nessuno si prende l’onore da se stesso,
[4,14] Avendo dunque un pontefice grande, ma quando è chiamato da Dio,
che ha attraversato i cieli, Gesù Figlio di Dio, così come anche Aronne.
teniamoci saldi nella professione della fede. [5,5] Così anche Cristo non glorificò se stesso
[4,15] Non abbiamo infatti un pontefice che non nel divenire gran sacerdote, ma lo fece sacerdote
possa compatire le nostre infermità, essendo colui che gli disse: Mio figlio sei tu,
stato tentato in tutto a nostra somiglianza, io oggi ti ho generato.
eccetto il peccato. [5,6] Come anche in altro luogo dice:
Tu sei sacerdote per l’eternità secondo l’ordine
di Melchìsedek.
[5,7] Il quale, nei giorni della sua carne, implorò
e supplicò con grida veementi e lacrime colui
che poteva salvarlo da morte, e fu esaudito
per la sua riverenza.
[5,8] E imparò da ciò che soffrì l’obbedienza,
pur essendo Figlio.
[5,9] E perfezionato, diventò per tutti quelli che gli
prestano obbedienza autore di eterna salvezza,
[5,10] proclamato da Dio sommo sacerdote secondo
l’ordine di Melchìsedek.
Digressione parenetica
[5,11] Intorno a ciò il discorso per noi si fa
abbondante e difficile da esporre,
perché siete divenuti pigri nell’ascoltare.
[5,12] Infatti, mentre per il tempo dovreste essere
maestri, invece avete nuovamente bisogno che
uno vi insegni i rudimenti degli oracoli di Dio,
e siete diventati bisognosi di latte,
non di cibo solido.
[5,13] Infatti, chi prende il latte non ha l’esperienza
della dottrina della giustizia,
perché è un bambino.
[5,14] Invece il cibo solido è dei perfetti,
i quali per la consuetudine hanno i sensi allenati
al discernimento del bene e del male.

[4,16] Avviciniamoci dunque con sicurezza al trono CAPITOLO 6


della grazia, per ottenere misericordia e trovare
grazia per il momento opportuno. [6,1] Perciò, lasciando l’insegnamento iniziale su
Cristo, eleviamoci alla perfezione, non gettando
CAPITOLO 5 di nuovo un fondamento di penitenza da opere
morte e di fede in Dio,
Gesù Salvatore [6,2] di istruzione sui battesimi e sull’imposizione
[5,1] Infatti ogni pontefice, scelto fra gli uomini, delle mani, sulla risurrezione dei morti e sul
è costituito in favore degli uomini nelle cose giudizio eterno.
che riguardano Dio, perché offra doni [6,3] Questo faremo se Dio permetterà.
e vittime per i peccati, [6,4] Infatti quelli che sono stati una volta illuminati
[5,2] essendo capace di usare indulgenza per gli e hanno gustato il dono celeste e sono divenuti
ignoranti e gli sviati, dal momento che anch’egli partecipi dello Spirito Santo,

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[6,5] e hanno gustato la parola bella di Dio
e le energie del mondo futuro,
[6,6] e caddero, è impossibile rinnovarli
a pentimento, perché per loro conto di
nuovo crocifiggono il Figlio di Dio
e lo espongono all’ignominia.
[6,7] Infatti la terra che beve la pioggia che
frequente cade su di essa e genera erba
utile per quelli da cui anche è lavorata,
partecipa della benedizione da Dio.
[6,8] Al contrario quella che produce
spine e tribolazioni è riprovata e vicina
alla maledizione, e la sua fine
è il fuoco ardente.
[6,9] Benché parliamo così, carissimi,
nutriamo tuttavia fiducia in condizioni
migliori per la salvezza per voi.
[6,10] Dio infatti non è ingiusto da
dimenticare la vostra opera, la carità che
voi avete mostrato verso il suo nome:
avete servito e servite i santi.
[6,11] Desideriamo pertanto che ciascuno di
voi mostri la stessa premura per la
pienezza della speranza sino alla fine,
[6,12] perché non diventiate fiacchi, al
contrario siate imitatori di quelli che
ereditano le promesse mediante la fede
e la longanimità.
[6,13] Dio, infatti, nel fare una promessa ad
Abramo, poiché non aveva nessuno più
Scene dall’Antico e dal Nuovo Testamento. Miniatura da codice
grande per cui giurare, giurò per se stesso, membranaceo (XII sec.). Biblioteca Capitolare, Piacenza. Le miniature
[6,14] dicendo: Certamente ti colmerò di rappresentano: Dio creatore, l’arca di Noè, Abramo in preghiera,
benedizioni e ti moltiplicherò in modo Mosè con le tavole, il popolo ebreo prigioniero e la natività di Cristo.
straordinario.
[6,15] E così Abramo, dopo avere atteso a lungo con CAPITOLO 7
pazienza, conseguì la promessa.
[6,16] Gli uomini infatti giurano per uno più grande, Gesù superiore ai sacerdoti levitici
e il giuramento per essi è una garanzia che [7,1] Infatti questo Melchìsedek, re di Salem,
pone fine ad ogni controversia. sacerdote del Dio Altissimo, venne incontro ad
[6,17] Perciò Dio si fece garante con giuramento, Abramo che ritornava dalla sconfitta dei re e lo
volendo fornire agli eredi della promessa benedisse.
una prova più convincente dell’immutabilità [7,2] A lui Abramo assegnò come sua parte la decima
della sua decisione, di tutto. Egli viene interpretato anzitutto re di
[6,18] affinché mediante due cose immutabili, giustizia, poi re di Salem, cioè re di pace.
nelle quali è impossibile che Dio mentisca, [7,3] Presentato senza padre e senza madre, senza
noi, i rifugiati in lui, avessimo un forte genealogia, non avente né principio di giorni né
incoraggiamento a impadronirci della speranza fine di vita, assimilato al Figlio di Dio, rimane
messa davanti. sacerdote in eterno.
[6,19] La quale abbiamo come àncora sicura [7,4] Considerate quanto grande deve essere colui al
e solida per l’anima, e penetrante nella parte quale Abramo diede la decima della parte più
oltre il velo, eccellente, lui il patriarca.
[6,20] dove è già entrato per noi, precursore, Gesù, [7,5] E quelli tra i figli di Levi che ricevono
divenuto sommo sacerdote in eterno, secondo il sacerdozio hanno ordine, secondo la legge,
l’ordine di Melchìsedek. di prelevare le decime dal popolo, cioè dai loro

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fratelli, usciti come sono dai lombi di Abramo. la morte impediva loro di rimanere.
[7,6] Costui invece, che pure non è iscritto nelle loro [7,24] Questi invece, per il fatto che rimane in eterno,
genealogie, ha prelevato la decima su Abramo e ha un sacerdozio non trasmissibile.
ha benedetto colui che aveva le promesse. [7,25] Perciò può anche salvare per sempre quelli che,
[7,7] Ora è fuori di ogni discussione che viene mediante lui, si avvicinano a Dio, essendo
benedetto il più piccolo dal più grande. sempre vivente per intercedere in loro favore.
[7,8] E qui sono uomini mortali quelli che [7,26] A noi occorreva infatti un tale sacerdote:
ricevono le decime, là invece è uno di cui santo, innocente, senza macchia, separato
è testificato che vive. dai peccatori, innalzato più in alto dei cieli.
[7,9] E, per modo di dire, in Abramo anche Levi, [7,27] Il quale non ha bisogno, tutti i giorni, di offrire
che pure ora preleva le decime, le ha pagate, vittime prima per i propri peccati, poi per quelli
[7,10] perché quando Melchìsedek si fece incontro ad del popolo, come i sommi sacerdoti,
Abramo, Levi era ancora nei lombi del padre. perché questo egli ha fatto una volta per tutte
[7,11] Se, dunque, mediante il sacerdozio levitico si offrendo se stesso.
fosse raggiunta la perfezione – infatti sotto di [7,28] Infatti la legge costituisce sommi sacerdoti
esso il popolo fu sottoposto a una legge – uomini soggetti a debolezza, la parola invece
che bisogno c’era ancora che sorgesse un del giuramento, posteriore alla legge, costituisce
sacerdote differente, secondo l’ordine di il Figlio, reso perfetto per l’eternità.
Melchìsedek, e non fosse denominato secondo
l’ordine di Aronne? CAPITOLO 8
[7,12] Infatti se viene cambiato il sacerdozio,
necessariamente avviene anche Perfezione del ministero sacerdotale
un cambiamento di legge. di Cristo
[7,13] Colui infatti del quale queste cose sono dette [8,1] Il punto centrale delle cose che stiamo
è partecipe di un’altra tribù, della quale nessuno dicendo è questo: noi abbiamo un tale sommo
si è consacrato all’altare. sacerdote che si è assiso alla destra del trono
[7,14] È notorio infatti che il Signore nostro è della maestà nei cieli,
germinato da Giuda, della quale tribù Mosè [8,2] ministro del santuario e del tabernacolo vero,
non ha detto nulla trattando dei sacerdoti. che ha fatto il Signore, non un uomo.
[7,15] E tutto ciò è ancora più evidente, [8,3] Ogni sommo sacerdote, infatti, viene stabilito
se sorge un sacerdote differente, secondo per offrire doni e sacrifici; perciò è necessario
la somiglianza di Melchìsedek, che anche questi abbia qualche cosa da offrire.
[7,16] il quale è stato costituito non secondo la legge [8,4] Se dunque fosse sulla terra, non sarebbe
di prescrizioni carnali, ma secondo una forza neppure sacerdote, essendovi quelli che offrono
di vita indistruttibile. i doni secondo la legge.
[7,17] Riceve infatti la testimonianza: Tu sei sacerdote [8,5] I quali servono, in immagine e ombra delle cose
per l’eternità secondo l’ordine di Melchìsedek. celesti, conforme all’oracolo di cui è stato
[7,18] Infatti il precedente ordinamento beneficato Mosè, quando stava per compiere
è stato abrogato a ragione della sua debolezza il tabernacolo: Guarda, dice infatti, di fare tutto
e inutilità. secondo il modello che ti è stato mostrato
[7,19] La legge infatti non condusse nulla a perfezione. sul monte.
Invece è stata fatta entrare nel mondo [8,6] Ma ora Cristo ha ricevuto un ministero tanto
una speranza superiore, per la quale più eccellente, quanto più eccellente è l’alleanza
ci avviciniamo a Dio. di cui egli è mediatore, la quale appunto è stata
[7,20a] E in quanto ha ricevuto il sacerdozio non fondata su migliori promesse.
senza giuramento, [8,7] Se infatti quella antica fosse stata irreprensibile,
[7,22] in tanto Gesù è divenuto garante non si sarebbe cercato il posto per una seconda.
di una migliore alleanza. [8,8] Rimproverandoli infatti dice: Ecco, vengono
[7,20b] Gli altri sono divenuti sacerdoti i giorni, dice il Signore, e io concluderò
senza giuramento, con la casa d’Israele e con la casa di Giuda
[7,21] questi invece col giuramento di colui che gli una nuova alleanza.
dice: Il Signore ha giurato e non se ne pentirà: [8,9] Non sarà come l’alleanza che ho fatto con i loro
Tu sei sacerdote per l’eternità. antenati, nel giorno in cui li ho presi per mano,
[7,23] E quelli sono divenuti sacerdoti in molti, perché per trarli fuori dall’Egitto; poiché essi non

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rimasero nella mia alleanza, anch’io, dice abluzioni: ordinamenti carnali, imposti fino al
il Signore, li ho trascurati. tempo in cui sarebbero stati riformati.
[8,10] Perché questa è l’alleanza che contrarrò con la [9,11] Cristo invece, apparso come sommo sacerdote
casa d’Israele: dopo quei giorni, dice il Signore, dei beni futuri, per una tenda più grande
io darò le mie leggi nella loro mente e le e più perfetta, non manufatta, cioè non di
scriverò nei loro cuori e io sarò il loro Dio ed questa creazione,
essi saranno il mio popolo. [9,12] né mediante sangue di capri e di vitelli,
[8,11] Essi non avranno più da istruire ciascuno il suo ma in virtù del proprio sangue è entrato nel
concittadino e ciascuno il proprio fratello, santuario una volta per tutte, perché ha trovato
dicendo: conosci il Signore! Perché tutti mi un riscatto eterno.
conosceranno, dal più piccolo al più grande. [9,13] Infatti se il sangue dei capri e dei tori e la cenere
[8,12] Perché io sarò misericordioso verso di vacca aspersa sui contaminati li santificano,
le loro iniquità e dei loro peccati non purificandoli nella carne,
mi ricorderò mai più. [9,14] quanto più il sangue di Cristo, il quale
[8,13] Nel parlare di un’alleanza nuova, Dio ha reso mediante uno spirito eterno ha offerto
antiquata la precedente. Ora, ogni cosa che se stesso senza macchia a Dio, purificherà
viene resa antiquata e che invecchia è vicina la vostra coscienza dalle opere morte per servire
a scomparire. al Dio vivo!
[9,15] Perciò egli è il mediatore dell’alleanza nuova,
CAPITOLO 9 affinché, essendo intervenuta una morte in
redenzione delle trasgressioni commesse sotto
Il sacrificio di Cristo e il sacrificio la prima alleanza, i chiamati ricevessero
dell’espiazione la promessa dell’eredità eterna.
[9,1] Certo, anche la prima alleanza aveva [9,16] Ove infatti vi è un testamento, è necessario che
ordinamenti cultuali, come pure un santuario, venga denunziata la morte del testatore,
ma terrestre. [9,17] perché il testamento è valido solo in caso di
[9,2] Infatti fu preparata una tenda, la prima, nella morte, dal momento che non ha nessuna forza
quale vi erano il candelabro e la tavola e i pani finché è in vita il testatore.
esposti, la quale è detta il «santo». [9,18] Di qui deriva che neppure la prima alleanza è
[9,3] Poi, dietro il secondo velo, vi era una tenda stata sancita senza sangue.
chiamata «santo dei santi», [9,19] Infatti, dopo che da Mosè fu proclamato a tutto
[9,4] contenente l’altare d’oro dell’incenso e l’arca il popolo ogni comandamento, secondo la
dell’alleanza, d’ogni parte ricoperta d’oro, nella legge, egli, preso il sangue dei vitelli e dei capri,
quale vi erano un’urna d’oro, che conteneva con acqua e con lana scarlatta e con issopo
manna, e la verga di Aronne, che era fiorita, asperse il libro stesso e tutto il popolo
e le tavole dell’alleanza. [9,20] dicendo: Questo è il sangue dell’alleanza che
[9,5] Su di essa vi erano i cherubini di gloria che Dio ha prescritto per voi.
facevano ombra sul propiziatorio. Delle quali [9,21] Nella stessa maniera asperse di sangue anche
cose non è ora da discorrere in particolare. il tabernacolo e tutti gli utensili del culto.
[9,6] Essendo le cose così disposte, nella prima parte [9,22] E, secondo la legge, quasi tutte le cose vengono
del tabernacolo entrano sempre i sacerdoti, purificate col sangue, e senza effusione di
quando hanno da compiere i servizi del culto. sangue non vi è remissione.
[9,7] Invece nella seconda parte entra solo il sommo [9,23] È necessario dunque che le figure delle cose che
sacerdote, una volta l’anno, e non senza sangue, sono nei cieli siano purificate con queste
che egli offre per i peccati di ignoranza suoi aspersioni; le cose celesti stesse con sacrifici più
e del popolo. perfetti di quelli.
[9,8] Così lo Spirito Santo ha voluto mostrare che [9,24] Cristo infatti non è entrato in un santuario
non era ancora aperta la via al santuario, fatto da mano d’uomo, figura di quello vero,
finché rimaneva in piedi la prima tenda ma nel cielo stesso, allo scopo di presentarsi ora
del tabernacolo, al cospetto di Dio per noi,
[9,9] la quale è parabola del tempo presente. Secondo [9,25] non per offrire se stesso parecchie volte, come
essa si offrono doni e sacrifici che non possono il sommo sacerdote entra nel santuario ogni
rendere perfetto secondo coscienza l’adoratore, anno col sangue di un altro,
[9,10] consistendo solo in cibi, bevande e molteplici [9,26] altrimenti egli avrebbe dovuto patire parecchie

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volte fin dalla creazione del mondo. né gradito sacrifici né oblazioni né olocausti
Ora invece egli una volta sola, nella pienezza dei né sacrifici per il peccato, che vengono offerti
tempi, si è manifestato col sacrificio di se stesso secondo la legge.
per l’annullamento del peccato. [10,9] Poi dice: Ecco vengo per fare la tua volontà:
[9,27] E come è stabilito per gli uomini di morire una toglie via la prima cosa, per stabilire la seconda.
volta sola, dopo di che viene il giudizio, [10,10] Nella quale volontà siamo stati santificati
[9,28] così anche Cristo una volta sola è stato offerto mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo
per togliere i peccati di molti, e apparirà una una volta per sempre.
seconda volta, senza peccato, per quelli che lo
attendono, per la salvezza. Efficacia del sacrificio di Cristo
[10,11] E ogni sacerdote sta in piedi ogni giorno,
CAPITOLO 10 officiando e offrendo ripetutamente le stesse
vittime, appunto perché non possono in nessun
Inefficacia dei sacrifici dell’Antico modo far sparire i peccati.
Testamento [10,12] Al contrario egli, per avere offerto un
[10,1] Infatti la legge, che ha un’ombra unico sacrificio per i peccati, si è assiso
dei beni futuri, non l’immagine per sempre alla destra di Dio,
stessa delle cose, non può con gli [10,13] aspettando che i suoi nemici siano
stessi sacrifici, che si offrono posti a sgabello ai suoi piedi.
ogni anno in continuazione, [10,14] Infatti con unica oblazione ha reso per
rendere perfetti quelli che si sempre perfetti quelli che vengono
accostano a Dio. santificati.
[10,2] Altrimenti non avrebbero cessato [10,15] Anche lo Spirito Santo lo ha a noi
di esser offerti, per la ragione che attestato. Infatti, dopo aver detto:
gli offerenti, purificati una volta [10,16] Questa è l’alleanza che io stipulerò
per tutte, non avrebbero più con essi dopo quei giorni, dice il
nessuna coscienza di peccato? Signore: darò le mie leggi nel loro
[10,3] Al contrario, in essi, ogni anno cuore e le scriverò sopra la loro mente,
si rinnova il ricordo dei peccati. [10,17] (soggiunge:) e dei loro peccati e delle
loro iniquità non mi
ricorderò mai più.

[10,4] È impossibile infatti che il [10,18] Ora, dove c’è remissione di questi,
sangue dei tori e dei capri non vi è più oblazione per il peccato.
tolga i peccati.
[10,5] Perciò, entrando nel mondo Esortazione alla fedeltà
dice: Non hai voluto verso Cristo
sacrificio, né oblazione, ma tu [10,19] Avendo dunque, o fratelli,
mi hai preparato un corpo. la confidenza di entrare nel santuario,
[10,6] Non hai gradito olocausti, né nel sangue di Gesù,
sacrifici per i peccati. [10,20] via che egli ha inaugurata per noi
[10,7] Allora dissi: Ecco io vengo; nuova e vivente attraverso il velo, cioè
nel rotolo del libro è stato la sua carne,
scritto di me, o Dio, per fare
la tua volontà. Croce (XIV sec.) di Segna di Bonaventura.
[10,8] Anzitutto dice: Non hai voluto Pinacoteca di Castiglion Fiorentino, Arezzo.

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[10,21] e avendo un gran sacerdote sulla casa di Dio, CAPITOLO 11
[10,22] avviciniamoci di vero cuore, in pienezza di fede,
purificati nel cuore da cattiva coscienza, L’esempio dei patriarchi
lavati nel corpo con l’acqua pura. [11,1] La fede è garanzia delle cose sperate,
[10,23] Manteniamo senza vacillare la professione della prova per le realtà che non si vedono.
speranza: infatti colui che ha promesso è fedele, [11,2] In questa infatti gli antichi
[10,24] e facciamo attenzione gli uni agli altri per hanno ricevuto una testimonianza.
stimolarci nella carità e nelle opere buone, [11,3] Per la fede, noi comprendiamo che i mondi
[10,25] non disertiamo dalle nostre riunioni furono formati per una parola di Dio, di modo
come è costume di alcuni, ma incoraggiamoci, che da cose non visibili è derivato ciò che si vede.
tanto più quanto vedete
che il giorno sta avvicinandosi.
[10,26] Infatti se noi volontariamente pecchiamo
dopo aver ricevuto la cognizione della verità,
non viene più lasciato
un sacrificio per i peccati,
[10,27] ma solo un’attesa terribile del giudizio
e il furore del fuoco
pronto a consumare i ribelli.
[10,28] Se uno rigetta la legge di Mosè,
viene messo a morte senza misericordia,
sulla parola di due o tre testimoni.
[10,29] Di quanto peggior castigo pensate che sarà
giudicato degno chi avrà calpestato il Figlio
di Dio e avrà stimato cosa volgare il sangue
dell’alleanza nel quale egli è stato santificato,
e avrà oltraggiato lo Spirito della grazia?
[10,30] Noi conosciamo infatti colui che ha detto:
A me la vendetta, io retribuirò! Ed ancora:
Il Signore giudicherà il suo popolo.
[10,31] È spaventoso cadere
nelle mani del Dio vivente!
[10,32] Richiamate alla memoria i giorni passati
nei quali, dopo essere stati illuminati,
avete sostenuto una grande e dolorosa lotta, Sacrificio di Isacco. Miniatura dalla “Bible de Sens” (XIV sec.).
[10,33] da una parte fatti spettacolo con ignominie Biblioteca Reale, Torino.
e tribolazioni, dall’altra divenuti solidali
di quelli che vivevano così. [11,4] Per la fede Abele offrì a Dio un sacrificio
[10,34] Infatti voi avete sofferto con i prigionieri e avete più prezioso di quello di Caino, e per essa
accettato la spoliazione delle vostre sostanze ricevette la testimonianza di essere giusto,
con gioia, conoscendo di avere una sostanza perché Dio rendeva testimonianza ai suoi doni,
migliore e stabile. e per essa dopo la morte continua a parlare.
[10,35] Non abbandonate dunque la vostra sicurezza, [11,5] Per la fede Enoch fu trasportato in modo
la quale ha una grande retribuzione. da non vedere la morte, e non lo si trovò,
[10,36] Avete infatti bisogno di pazienza, perché Dio lo aveva trasportato.
affinché, avendo fatta la volontà di Dio, Prima infatti del trasferimento ricevette
raccogliate la promessa. testimonianza che era piaciuto a Dio.
[10,37] Perché, ancora un poco, appena un poco, [11,6] Senza fede è impossibile piacere a Dio.
colui che viene giungerà e non tarderà; Chi si avvicina a Dio deve credere che egli esiste
[10,38] il mio giusto vive di fede; se invece si sottrae, ed è rimuneratore per quelli che lo cercano.
non si compiace in lui l’anima mia. [11,7] Per la fede Noè, avvisato di cose che non si
[10,39] Noi però non siamo di quelli che si vedevano ancora, preso da timore, preparò
sottraggono, per la rovina, ma di quelli un’arca per la salvezza della sua famiglia, e per
che credono, per la salvezza dell’anima. questa fede condannò il mondo e divenne erede

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della giustizia secondo la fede. piuttosto che avere un godimento passeggero
[11,8] Per la fede Abramo, chiamato, obbedì, per di peccato,
andare verso un paese che egli stava per ricevere [11,26] stimando ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto
in proprietà, e uscì senza sapere dove andava. l’obbrobrio dell’Unto, perché aveva lo sguardo
[11,9] Per la fede trasmigrò verso la terra della fisso sulla ricompensa.
promessa, come verso una terra d’altri, e abitò [11,27] Per la fede lasciò l’Egitto, non temendo il furore
in tende, insieme con Isacco e Giacobbe, eredi del re; infatti fu costante, perché vedeva
insieme con lui della medesima promessa. l’invisibile.
[11,10] Aspettava infatti la città ben fondata, della quale [11,28] Per la fede fece la Pasqua e l’aspersione
è stato architetto e costruttore Dio stesso. del sangue, perché lo sterminatore non toccasse
[11,11] Per la fede anche la stessa Sara ricevette forza i loro primogeniti.
per generare, e ciò anche dopo aver oltrepassato [11,29] Per la fede essi passarono attraverso il Mar
il limite dell’età, perché stimò fedele colui che Rosso, come per una terra asciutta,
aveva promesso. mentre gli egiziani, avendone tentato il
[11,12] Per questo, da quest’unica coppia, e per di più passaggio, vi furono sommersi.
già morta, nacquero figli numerosi come le [11,30] Per la fede le mura di Gerico, circondate per
stelle del cielo e come l’arena che è sulla riva del sette giorni, caddero.
mare, che è impossibile contare. [11,31] Per la fede Raab, la meretrice, non perì insieme
[11,13] Secondo la fede tutti questi morirono, pur non con quelli che furono disobbedienti, avendo
avendo ricevuto le promesse, ma avendole viste accolto con pace gli esploratori.
e salutate da lontano, e riconoscendosi stranieri [11,32] E che dirò ancora? Mi mancherà infatti il tempo,
e pellegrini sulla terra. se vorrò discorrere di Gedeone, Barac, Sansone,
[11,14] Quelli infatti che dicono tali cose mostrano Iefte, di Davide, di Samuele e dei profeti.
chiaramente che cercano una patria. [11,33] I quali mediante la fede vinsero i regni,
[11,15] E se avessero avuto nella memoria quella patria esercitarono la giustizia, conseguirono le
da cui erano usciti, avrebbero avuto occasione promesse, chiusero la bocca dei leoni,
di ritornarvi. [11,34] estinsero la violenza del fuoco, sfuggirono al filo
[11,16] Ora invece essi aspirano a una patria migliore, della spada, furono rinvigoriti dalle infermità,
e cioè alla celeste. Perciò Dio non ha vergogna divennero forti in battaglia, misero in fuga
di essere chiamato il loro Dio. Infatti egli ha eserciti di stranieri.
preparato loro una città. [11,35] Alcune donne ricevettero i loro morti,
[11,17] Per la fede Abramo ha offerto Isacco, quando fu per la risurrezione. Altri furono torturati,
provato. E stava per offrire l’unico figlio, quello non accettando la liberazione, per avere in sorte
che aveva ricevuto le promesse, una risurrezione migliore.
[11,18] del quale era stato detto: In Isacco tu avrai [11,36] Altri sperimentarono trattamenti ignominiosi
una discendenza, e frustate e ancora catene e carcere.
[11,19] perché aveva ritenuto che Dio è potente anche [11,37] Furono lapidati, segati, messi alla prova,
per risuscitare da morte. Per questo lo ricevette, morirono uccisi da spada. Andarono in giro
e come in figura. vestiti di pelli di montone o di capra, bisognosi,
[11,20] Pure per la fede Isacco benedisse Giacobbe oppressi, maltrattati,
ed Esaù, riguardo alle cose future. [11,38] dei quali il mondo era indegno; andavano
[11,21] Per la fede Giacobbe morente benedisse errando per i deserti, per i monti e per le
ciascuno dei figli di Giuseppe e si prostrò spelonche e caverne della terra.
sull’estremità del suo bastone. [11,39] E tutti questi pur avendo ricevuto, a causa
[11,22] Per la fede Giuseppe, in fin di vita, si ricordò della fede, una testimonianza, non raggiunsero
dell’esodo dei figli d’Israele e diede ordini la promessa,
riguardo alle sue ossa. [11,40] avendo Dio predisposto per noi qualcosa
[11,23] Per la fede Mosè alla sua nascita fu dai suoi di meglio, perché non arrivassero alla perfezione
parenti nascosto per tre mesi, perché vedevano senza di noi.
il bambino grazioso e non ebbero paura
dell’ordine del re. CAPITOLO 12
[11,24] Per la fede Mosè, fatto adulto, ricusò di essere
chiamato figlio della figlia del faraone, Imitazione dell’esempio di Cristo
[11,25] preferendo essere maltrattato col popolo di Dio, [12,1] Dunque anche noi, dal momento che abbiamo

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una tale nube di testimoni che ci circonda, con diritti di primogenitura.
pazienza corriamo la gara che ci viene messa [12,17] Sapete infatti che in seguito, volendo egli
innanzi, dopo aver deposto tutto ciò che ereditare la benedizione, fu rigettato; infatti
appesantisce e il peccato che ci irretisce, non trovò luogo a pentimento, nonostante che
[12,2] avendo lo sguardo fisso su Gesù, autore e con lacrime cercasse di ottenerlo.
perfezionatore della fede, il quale, di fronte alla [12,18] Voi infatti non vi siete avvicinati a qualcosa di
gioia che gli si proponeva davanti, si sottopose palpabile e a un fuoco ardente né a oscurità,
alla croce, sprezzando l’ignominia, e ora siede tenebra e tempesta,
alla destra del trono di Dio. [12,19] né a squillo di tromba e a suono di parole, tale
[12,3] Infatti ripensate a colui che ha sofferto in se che quelli che l’udirono supplicarono che non
stesso siffatta contraddizione, da parte dei si rivolgesse più loro parola.
peccatori, per non stancarvi, lasciandovi [12,20] Essi infatti non riuscivano a sopportare
intorpidire nelle anime vostre. l’ordine: Anche se un animale tocca la
[12,4] Finora non avete, nella lotta contro il peccato, montagna, sia lapidato.
resistito fino al sangue, [12,21] E Mosè, tanto era terribile lo spettacolo, disse:
[12,5] e vi siete dimenticati dell’esortazione che si Io sono spaventato e tremante.
rivolge a voi, come a figli: Figlio mio, non [12,22] Vi siete invece avvicinati al monte Sion, alla
disprezzare la correzione del Signore e non ti città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste
scoraggiare quando sei da lui ripreso. e alle miriadi di angeli, adunanza trionfante
[12,6] Il Signore infatti corregge colui che ama e frusta [12,23] e assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli,
ogni figlio che egli accoglie. a Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti,
[12,7] Per correzione voi soffrite. Dio si presenta a voi giunti al perfezionamento,
come a figli: qual è il figlio che il padre non [12,24] a Gesù, mediatore di una alleanza nuova, e al
corregge? sangue di aspersione che parla meglio di quello
[12,8] Se invece siete senza correzione, della quale di Abele.
tutti sono diventati partecipi, allora siete dei [12,25] Fate attenzione a non rifiutare colui che parla.
bastardi e non figli. Se infatti costoro non sfuggirono per avere
[12,9] Noi avevamo come correttori i padri della rifiutato colui che promulgava oracoli sulla
nostra carne e li veneravamo. Non saremo terra, molto meno noi, se ci ritiriamo da colui
molto di più sottomessi a Dio, padre degli che ci parla dal cielo,
spiriti, per avere la vita? [12,26] la cui voce allora scosse la terra. Ora invece ha
[12,10] Infatti quelli ci correggevano per pochi giorni, fatto questa promessa: Ancora una volta io farò
secondo ciò che loro sembrava bene; egli invece tremare non solo la terra, ma anche il cielo.
per il nostro vantaggio, per farci partecipare [12,27] Quell’ancora una volta mostra il cambiamento
alla sua santità. delle cose che vengono scosse,
[12,11] Ogni correzione sul momento, è vero, non in quanto create, affinché rimangano quelle
appare causa di gioia, ma più tardi porta in che non vengono scosse.
cambio un frutto pacifico di giustizia a quelli [12,28] Perciò noi, che riceviamo il regno che non può
che sono esercitati da essa. venire scosso, riteniamo la grazia, per mezzo
[12,12] Perciò raddrizzate le mani inerti e le ginocchia della quale prestiamo a Dio il culto, in modo
paralizzate, che piaccia a lui, con rispetto e timore.
[12,13] e fate dritti i sentieri per i vostri piedi, perché [12,29] Infatti il nostro Dio è un fuoco che consuma.
ciò che è zoppo non abbia a deviare, ma
piuttosto sia guarito. CAPITOLO 13
Il frutto pacifico della giustizia Ultime raccomandazioni
[12,14] Perseguite la pace con tutti e la santificazione, [13,1] L’amore fraterno sia perseverante.
senza la quale nessuno potrà vedere il Signore, [13,2] Non dimenticate l’ospitalità: per mezzo
[12,15] vigilando perché nessuno sia mancante alla di questa infatti alcuni, senza saperlo,
grazia di Dio, perché non nasca alcuna radice ospitarono angeli.
amara e diventi causa di danni, e per mezzo di [13,3] Ricordatevi dei prigionieri, come se anche
questa non siano contagiati molti. voi foste prigionieri con loro, e di quelli
[12,16] Nessuno sia fornicatore né profanatore, come che sono maltrattati, perché anche voi siete
Esaù, che per una vivanda rinunziò ai suoi ancora nel corpo.

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[13,10] Noi abbiamo un altare, del quale non
hanno potere di mangiare quelli che
prestano il loro culto al tabernacolo.
[13,11] Infatti i cadaveri degli animali, il cui
sangue per il peccato viene portato nel
santuario dal sommo sacerdote, vengono
bruciati fuori dell’accampamento.
[13,12] Perciò anche Gesù, per santificare il
popolo mediante il proprio sangue,
ha sofferto fuori della porta (della città).
[13,13] Usciamo dunque verso di lui fuori
degli accampamenti, portando
il suo obbrobrio.
[13,14] Non abbiamo infatti qui una città
permanente, ma tendiamo alla città
che deve venire.
[13,15] Dunque offriamo a Dio per mezzo di lui
un sacrificio di lode continuamente,
cioè un frutto delle labbra che lodano
il suo nome.
[13,16] Non dimenticatevi della beneficenza
e di mettere in comune i beni: di tali
sacrifici infatti Dio si compiace.
[13,17] Lasciatevi persuadere dai vostri capi
e siate sottomessi: essi infatti vegliano
per le anime vostre, dovendone rendere
conto. Possano fare ciò con gioia
e non gemendo; questo infatti sarebbe
per voi svantaggioso.
Epilogo
[13,18] Pregate per noi. Infatti siamo persuasi di
avere una buona coscienza, volendo in
Gerusalemme celeste. Miniatura dal “Commentario dell’Apocalisse” di Beatus
de Liebana (X sec.). Pierpont Morgan Library, New York. tutte le cose comportarci bene.
[13,19] Vi esorto con più insistenza a far questo,
[13,4] Il matrimonio sia tenuto in onore, in tutte affinché possa essere reso a voi presto.
le cose. E il talamo sia incontaminato. Dio [13,20] Il Dio della pace che ha fatto risalire dai morti
infatti punirà sia i fornicatori sia gli adùlteri. il grande Pastore delle pecore nel sangue
[13,5] La condotta sia lontana dall’avarizia, contenti dell’alleanza eterna, il Signore nostro
delle cose che abbiamo al presente. Infatti egli ha Gesù Cristo,
detto: Io non ti lascerò mai né ti abbandonerò. [13,21] vi renda pronti a ogni opera buona, per fare la
[13,6] Cosicché possiamo dire con fiducia: volontà sua, operando in noi ciò che a lui è
Il Signore è mio aiuto, non temerò. gradito, per Gesù Cristo, a cui la gloria per tutti
Che cosa mi potrà fare l’uomo? i secoli. Amen.
[13,7] Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno [13,22] Vi prego, fratelli: sopportate il sermone di
predicato la parola di Dio e, contemplando esortazione; vi ho scritto infatti brevemente.
l’esito della loro maniera di vivere, [13,23] Sappiate che il nostro fratello Timoteo è stato
imitatene la fede. liberato. Con lui, se verrà presto, vi vedrò.
[13,8] Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e nei secoli. [13,24] Salutate i vostri capi e tutti i santi.
[13,9] Non lasciatevi trasportare da dottrine varie Vi salutano quelli dall’Italia.
e peregrine. È infatti cosa buona rafforzare [13,25] La grazia sia con tutti voi. Amen.
il cuore per mezzo della grazia, non nei cibi,
che non giovarono mai a quelli (Nuovissima versione della Bibbia
che se ne sono serviti. dai testi originali. Edizioni San Paolo).

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